COSA CAMBIA PER AIdel22?

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1 La Riforma del Terzo Settore, che direttamente investe la struttura di AIdel22, diventata a partire dall Assemblea dei Soci seguita al convegno Ente del Terzo Settore. dott.ssa Raffaella Cungi, avvocato e la dott.ssa Stefania De Grazia, commercialista hanno efficacemente esposto le linee essenziali legali e contabili della Riforma del Terzo Settore che hanno riguardato direttamente AIdel22 E.T.S. LE FONTI NORMATIVE DELLA RIFORMA Laleggedelegan.106del06giugno2016 Ildecreto legislativon.117del03luglio2017 ILCODICEDELTERZOSETTORE Il decreto legislativo n. 105 del 03 agosto 2018 IL DECRETO CORRETTIVO 1

2 LA LEGGE DELEGA N. 106/2016: I PRINCIPI E GLI OBIETTIVI DELLA RIFORMA Favorire e garantire il più ampio esercizio del diritto di associazione, riconoscendone il valore nel rendersi strumento di promozione personale e di partecipazione democratica, di solidarietà, sussidiarietà e pluralismo, ai sensidegliartt.2,3,18e118 della Costituzione. Riconoscere e favorire l iniziativa economica privata per concorrere all accrescimento dei livelli di tutela dei diritti civili e sociali. Favorireepromuoverel autonomiastatutariadeglienti,consentendolarealizzazionedellelorofinalità,atutela dei soggetti coinvolti. Accrescere lacoerenza giuridica elatrasparenza delle associazioni. LA VOLONTA E QUELLA DI RENDERE TUTTO IL MONDO DEL VOLONTARIATO MOLTO PIU TRASPARENTE 2

3 ABOLIZIONE DELLEONLUS INTRODUZIONE DELLACATEGORIA GENERALEDEGLI ENTIDELTERZOSETTORE Sono enti del terzo settore(ets): le organizzazioni di volontariato (ODV) alle quali è imposto un numero minimo di partecipanti per la loro costituzione le associazioni di promozione sociale (APS) gli enti filantropici le imprese sociali incluse le cooperativa sociali le reti associative le società di mutuo soccorso le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento senza scopo di lucro di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi o di mutualità o di produzione o scambio di beni e servizi SVOLGIMENTO DA PARTE DEGLI ETS IN VIA ESCLUSIVA O PRINCIPALE DI UNA O PIU ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE PER IL PERSEGUIMENTO SENZA SCOPO DI LUCRO, DI FINALITA CIVICHE SOLIDARISTICHE E DI UTILITA SOCIALE: il Codice indica un elenco di attività di interesse generale tipiche del settore no profit quali interventi e servizi sociali, sanità, istruzione e formazione, ricerca scientifica, servizi strumentali del terzo settore, agricoltura sociale, beneficienza etc. Gli ETS potranno svolgere anche attività diverse da quelle di interesse generale purché strumentali a queste ultime, secondo criteri e limiti individuati da un emanando decreto attuativo. DEFINIZIONE DELLA QUALIFICA DI VOLONTARIO «Il volontario è una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà.» Il Codice disciplina l attività del volontario, l eventuale rimborso spese, stabilisce l incompatibilità con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo con l ente di cui è socio o associato o per il quale svolge la propria attività. 3

4 ATTIVITA DI RACCOLTA FONDI in formaorganizzata e continuativa nel rispetto di principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico in conformità alle linee guida adottate da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. DISCPLINA DEI RAPPORTI TRA ENTI PUBBLICI E ENTI DEL TERZO SETTORE: coinvolgimento degli ETS nella programmazione delle pubbliche amministrazioni nella gestione di servizi sociali e nella realizzazione di servizi nei settori di attività di interesse generale. Possibilità di stipulare convenzioni con le associazioni di volontariato e di promozione sociale per lo svolgimento di servizi purché a condizioni più favorevoli rispetto al ricorso al mercato. Infine lo Stato, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali possono concedere in comodato beni mobili ed immobili di loro proprietà, non utilizzati, agli enti del Terzo Settore, per lo svolgimento delle loro attività istituzionali. OBBLIGHI PER GLI ETS (E PER RIMANERE ETS) 1) Iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo settore, presentata dal legale rappresentante dell Ente all ufficio del registro unico nazionale della regione dove ha sede l Ente stesso. Successivamente alla verifica e alla sussistenza dei requisiti necessari si procede all iscrizione mediante la quale, è possibile concorrere con procedure più favorevoli, alla stipula di eventuali convenzioni con la pubblica amministrazione, per la prestazione di beni e servizi in favore dell interesse generale. 2)Uso della denominazione sociale ETS è obbligatoria in qualsiasi comunicazione o atto di natura pubblica (art.12).la dicitura ODV (organizzazione di volontariato) o la dicitura APS(associazione di promozione sociale) è riconosciuta alle associazioni composte da almeno 7 persone fisiche o almeno 3 associazioni di promozione sociale. Non sono annoverabili con tale dicitura, le associazioni che dispongono limitazioni in relazione all ammissione degli associati, i circoli privati e le formazioni che prevedono la 3 cessione della quota statutaria o che colleghino la partecipazione alla vita associativa al possesso di quote o azioni di natura patrimoniale (art.35). 4

5 3) Tenuta delle scritture contabili e stesura del bilancio di esercizio da redigere sotto forma di rendiconto finanziario per cassa, per proventi e/o entrate inferiori ai 220 mila euro annui e comunque in conformità (art.13) con l apposita modulistica del Ministero delle Lavoro e delle Politiche Sociali. 4)Bilancio sociale con annessa pubblicazione di emolumenti e compensi attribuiti ai componenti degli organi sociali nel caso di enti i cui proventi/entrate siano superiori ai 100 mila euro (art.14). 5)Tenuta dei libri sociali, ovvero libro dei soci e delle adunanze, visionabili, in conformità con le modalità statutarie, da tutti i soci/aderenti (art.15). 6)Obblighi derivanti dal lavoro negli enti, ovvero il pieno rispetto dei CCNL di cui all art. 51 del D.lgs. 81/2015 (art.16). 7) Divieto di distribuzione diretta ed indiretta degli utili/ricavi/proventi che devono essere reinvestiti per lo svolgimento delle attività statutarie, nel perseguimento delle finalità di utilità sociale/solidaristiche (art. 8). 8)Devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento(salva diversa disposizione di legge) ad altri enti del Terzo Settore, come definito nello statuto o, in assenza di esso, alla Fondazione Italia Sociale (art. 9). 9) La classificazione delle attività svolte da Aidel22 ai fini fiscali(art.79) - Hanno natura NON COMMERCIALE le ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE: QUANDO SVOLTE A TITOLO GRATUITO O DIETRO VERSAMENTO DI CORRSIPETTIVI CHE NON SUPERANO I COSTI EFFETTIVI - NON concorrono a formare il reddito: I FONDI PERVENUTI A SEGUITO DI RACCOLTE PUBBLICHE EFFETTUATE OCCASIONALMENTE ANCHE MEDIANTE OFFERTE DI BENI DI MODICO VALORE O DI SERVIZI AI SOVVENTORI IN CONCOMITANZA DI CELEBRAZIONI, RICORRENZE O CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE 5

6 9) La classificazione delle attività svolte da Aidel22 ai fini fiscali(art.79) - Si considerano, tuttavia, attività di natura commerciale le cessioni di beni e le prestazioni di servizi e dei effettuate nei confronti degli associati familiari e conviventi degli stessi verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto. Detti corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito di impresa o come redditi diversi a seconda che le relative operazioni abbiano carattere di abitualità o di occasionalità 10) Il regime forfetario degli ETS non commerciali (art.80) Non è un problema se si svolgono attività commerciali, E MOLTO IMPORTANTE CLASSIFICARE CORRETTAMENTE LE OPERAZIONI. Se AIDEL22 ha proventi commerciali, pagherà le imposte su questo reddito, tassato in modo agevolato - Le attività di prestazioni di servizi per RICAVI FINO A sono tassate al 7% - Gli ETS non commerciali che optano per il regime forfetario sono esclusi dagli STUDI DI SETTORE 11) ALTRE AGEVOLAZIONI FISCALI - Social Bonus (art.81) - Altre imposte (art.82) imposte di successione e donazione; imposta di registro, Tributi locali 6

7 OBBLIGO DI ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA DEL CODICE DEL TERZO SETTORE ENTROENONOLTREFEBBRAIO 2019 COSA DEVE FARE AIDEL22? AIDEL 22 E STATA BRAVISSIMA E AVEVA PREVISTO QUELLO CHE SAREBBE SUCCESSO Il durante l AssembleadeisocitenutasiaRomaAidel22diventaAssociazionediPromozione Socialeper assumere una veste giuridica che le consenta di raggiungere gli obiettivi sociali che si è prefissata anche mediante la partecipazione a bandi di concorso per ottenere i finanziamenti necessari alla realizzazione di progetti in favore dei propri soci; AIDEL22 HA GIA TUTTE LE CARATTERISTICHE RICHIESTE DAL CODICE DEL TERZO SETTORE PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO UNICO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE. L ASSEMBLEA OGGI DEVE SOLO DELIBERARE IL CAMBIO DI DENOMINAZIONE DA ONLUS A ETS (25 novembre 2018 ) 7

8 Cambio di denominazione daonlus aets VivaAIdel22 ETS!! 8