Verso il nuovo Piano Sociale della Regione FVG. Roberto Orlich Un welfare che si costruisce dal basso

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1 Verso il nuovo Piano Sociale della Regione FVG Roberto Orlich Un welfare che si costruisce dal basso

2 Scenari e suggestioni Welfare di rammendo (o di ricamo) I bisogni sociali in aumento e le risorse pubbliche in contrazione rendono urgente la costruzione di un nuovo sistema di protezione sociale, in cui dovranno convergere responsabilità e risorse diverse: quelle pubbliche, quelle private individuali e familiari, quelle del privato sociale, quelle del mercato privato, quelle della mutualità spontanea, basata sullo spirito collaborativo e solidale che abita la comunità (Delai, 2015)

3 Welfare di comunità Scenari e suggestioni I servizi sono chiamati oggi a intervenire in relazione a problemi sempre più complessi, sempre meno codificabili e decifrabili che attraversano un area del disagio sempre più invisibile, ma sempre più estesa e che non riguarda solo determinate categorie sociali. Occorre, in questo scenario, uscire dalla polarità «persona/utente e servizio», per costruire un continuum che coinvolga anche la comunità, il vicinato, il quartiere, il volontariato e i servizi, non pensando più che i servizi preposti siano in grado, da soli, di sostenere ogni problema. (Anghinolfi, 2014)

4 Welfare dal basso Scenari e suggestioni Un welfare che muove dal basso, dalla conoscenza della quotidianità, riattivando la linfa della prossimità, sottolineando la centralità dell azione locale. Che sa connettere dimensione biografica e problemi collettivi, lavorando per produrre solidarietà. (Cioci, 2007)

5 Scenari e suggestioni I Piani di Zona L approccio partecipativo alla realizzazione del PDZ si è già dimostrato un importante elemento per la costruzione del welfare locale e di comunità in riferimento alla precedente tornata di pianificazione zonale attuata in tutti i territori della regione. La nuova pianificazione di zona si pone in tal senso in un ottica di continuità, valorizzando, fin dall avvio del processo pianificatorio, tutti i diversi attori presenti sul territorio in relazione ai diversi ruoli che essi rivestono. (DGR 458/2012)

6 Scenari e suggestioni I Piani di Zona Diventa pertanto strategico declinare più compiutamente le modalità della partecipazione, sottolineandone le diverse dimensioni: concertazione, consultazione e coprogettazione, sviluppate a seconda delle peculiarità caratterizzanti i singoli ambiti distrettuali. (DGR 458/2012)

7 Scenari e suggestioni I Piani di Zona La funzione di co-progettazione interviene in una fase successiva ed è volta alla concreta realizzazione, con il concorso dei diversi soggetti del sistema integrato, di specifici interventi in attuazione degli obiettivi emersi dai Tavoli tematici di consultazione. Tale funzione trova compimento tramite i Tavoli di coprogettazione, che si configurano quali veri e propri gruppi di lavoro a cui partecipano, oltre ai soggetti istituzionali, anche soggetti non istituzionali che operano nell area nella quale si attiva la progettazione e che intendono prestare un effettivo e concreto impegno, mettendo in campo risorse proprie. (DGR 458/2012)

8 La co-progettazione Gli strumenti La co-progettazione comporta che il soggetto del Terzo settore può operare non solo in termini di mero erogatore di servizi, ma assumere un ruolo maggiormente attivo già nelle fasi programmatorie e progettuali, conferendo risorse e soluzioni proprie che, grazie a tale strumento, vengono fortemente valorizzate. (DGR 1032/2011)

9 La co-progettazione Gli strumenti Prevista dall art. 1, comma 2 del DPCM 30 marzo 2001 Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell art. 5 della legge 8 novembre 2000, n. 328 Definita per la Regione FVG dalla DGR 1032/2011 che ha approvato l Atto di indirizzo riguardante le modalità di affidamento dei servizi del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto dall art. 35, comma 5 della LR 6/2006.

10 Gli strumenti Le fasi della co-progettazione: 1)Indizione bando pubblico 2)Presentazione offerte 3)Valutazione offerte e selezione 4)Progettazione congiunta 5) Convenzione

11 In sintesi PREMESSA CUORE filiera MODALITA

12 Può succedere: Progetto Comune Progetto Terzo Settore Progetto nuovo

13 Terzo Settore: 1) Organizzazioni di volontariato 2) associazioni 3) Enti di promozione sociale 4) Cooperative sociali 5) Fondazioni 6) Enti di patronato 7) Altri soggetti privati non a scopo di lucro

14 A proposito di risorse finanziarie.. Il piano economico finanziario della co-progettazione contiene: 1) I costi dei servizi previsti dal progetto 2) Le risorse economiche (ma non solo) messe a disposizione dall Ente Locale 3) Le risorse economiche (ma non solo) che il partner si impegna a mettere a disposizione per la co-progettazione e la co-produzione del servizio 4) L importo che l ente locale si impegna a erogare al partner a titolo di compensazione degli oneri di co-progettazione e coproduzione del servizio

15 Pregi e difetti: 1) Impegno e fatica, specie nella cura e manutenzione : monitoraggio e formazione!!! 2) Co-progettazione vs capitolato 3) Cultura della co-progettazione 4) Gentlemen s agreement 5) Ambito Zero Appalti?

16 Esempi: 1) Piano locale per la domiciliarità (Sacile) 2) Piano locale per la disabilità (Sacile) 3) Progetti in favore di detenuti e contro la devianza (Udine) 4) Piano locale per l abitare solidale (Udine..prossimamente) 5) Piano locale per la domiciliarità (Udine prossimamente)

17 Co-progettazione e connessioni: 1) La co-progettazione sostiene ed agevola connessioni sociali locali 2) Tale attivazione comporta che chi ci partecipa si sente parte di un percorso di costruzione di capitale sociale 3) La co-progettazione non è fare per fare, ma fare per capire assieme i problemi (e cercare di risolverli.)

18 Grazie per l attenzione..

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