4.000 Il mondo visto dalle periferie per parlare al cuore dell uomo

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1 Da domenica la 35ª edizione del Meeting di Rimini: «Verso le periferie del mondo e dell esistenza. Il destino non ha lasciato solo l uomo». Nel segno di Papa Francesco e della cultura dell incontro I NUMERI CONVEGNI ESPOSIZIONI SPETTACOLI EVENTI SPORTIVI Bidonville, persecuzioni, esplorazioni, emergenza educativa e altro ancora: il Meeting propone un viaggio nelle periferie geografiche ed esistenziali. Dove l uomo non smette di cercare risposte ai suoi bisogni materiali e spirituali. E dove può accadergli di incontrare le tracce del Mistero che si è reso incontrabile e tende la mano al suo desiderio di felicità. I l Meeting di quest anno propone un viaggio verso le periferie del mondo e dell esistenza. Cavalca l onda lunga che papa Francesco continua ad alimentare con la sua predicazione e la sua testimonianza, fatta di parole ma soprattutto di gesti e di sguardi, di abbracci, mani tese, incontri imprevedibili. E di poche, ripetute parole, di frasi semplici ma che lasciano il segno. Un Papa che il 13 marzo dell anno scorso si è presentato alla loggia di San Pietro, pochi minuti dopo la sua elezione, come uno che veniva anch egli da una periferia, un posto "quasi alla fine del mondo". E che in più di un occasione ha detto che la realtà si capisce meglio guardandola dalle periferie piuttosto che dal centro, spiazzando molti dentro e fuori la Chiesa. Già nel discorso fatto al collegio cardinalizio durante il pre-conclave, aveva detto che «la Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell ingiustizia, quelle dell ignoranza e dell assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria». A Rimini, dal 24 al 30 agosto, arriveranno molti "periferici" per testimoniare quanto è vero che questa prospettiva aiuta a vedere e a giudicare in maniera più adeguata il reale. Non per il gusto demagogico del pauperismo o della marginalità fine a se stessa, ma perché abituati a cogliere e vivere l essenziale, cioè quello che davvero serve a tenere in piedi l esistenza anche quando si campa nella precarietà, quello che aiuta a percepire l inestinguibile desiderio di compimento che abita il cuore di ogni uomo, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi condizione. Quello che permette di intuire come recita la seconda parte del titolo del Meeting, che non va considerata un appendice ma ciò che lo rende provocatoriamente concreto che il destino non ha lasciato solo l uomo, non lo ha condannato a una disperante solitudine, ma si è reso incontrabile, è diventato una compagnia concreta che genera uomini capaci di valorizzare ogni sincero tentativo di ricerca e desiderosi di costruire il bene comune. Lo racconteranno i testimoni provenienti dalle periferie geografiche ed esistenziali, lo faranno vedere le mostre e gli spettacoli, lo renderà evidente, come accade ogni volta da trentacinque anni, il popolo del Meeting, che per tanti osservatori esterni che ci vanno per la prima volta ma anche a chi ne è diventato un abituale frequentatore è il protagonista che colpisce di più. Giovani, tanti giovani, desiderosi di trovare risposte alle domande che si agitano nel cuore. Ma sempre di più col passare del tempo adulti e an- VOLONTARI Una manifestazione che nasce con la vocazione al dialogo tra uomini appartenenti a culture e fedi religiose diverse Nella convinzione che l identità non è un arma da brandire contro il nemico ma la molla che permette di incontrare tutti ziani con le stesse domande e lo stesso desiderio che brucia dentro. Arrivano a Rimini per conoscere da vicino personaggi che possono dare una risposta alle loro domande. E per incontrarsi tra di loro, per "essere popolo" in un epoca in cui l individualismo detta legge e ci si occupa del- l altro prevalentemente per trovarci un tornaconto personale. Papa Francesco continua a rilanciare la cultura dell incontro come uno dei leit motiv del suo pontificato e come metodo privilegiato per animare i rapporti tra le persone e le genti. Lo ha fatto anche pochi giorni fa durante il viaggio in Corea: «Siamo figli dello stesso Padre. Questa capacità di empatia ha detto ai vescovi dell Asia conduce a un genuino incontro in cui il cuore parla al cuore. Siamo arricchiti dalla sapienza dell altro e diventiamo aperti a percorrere insieme il cammino di una più propfonda conoscenza, amicizia e solidarietà». La kermesse riminese ce l ha nel sangue, la cultura dell incontro. Tanto è vero che ormai è diventata per antonomasia "il Meeting". Ma quello che le permette di essere luogo di incontro dove ognuno si sente "a casa" è la sua origine, la sua identità (termine troppo spesso brandito come un alabarda da chi è sempre a caccia di nemici da combattere piuttosto che di persone da incontrare). Ancora Papa Francesco: «Non possiamo impegnarci in un vero dialogo se non siamo consapevoli della nostra identità. Dal niente, dal nulla, dalla nebbia dell autocoscienza non si può dialogare (...). E, d altra parte, non ci può essere dialogo autentico se non siamo capaci di aprire la mente e il cuore con empatia e sincera accoglienza verso coloro ai quali parliamo». L identità che ha fatto del Meeting un luogo di incontro e dialogo con uomini e donne di culture e fedi così diverse nasce dentro l alveo della Chiesa cattolica, che universale cioè aperta a tutti lo è per sua natura. E che ha trovato una gemmazione feconda nel carisma di don Giussani e di Comunione e liberazione, che quest anno celebra i sessant anni anni dalla fondazione. Chi ha avuto la ventura di leggere la monumentale biografia del fondatore di Cl scritta da Alberto Savorana ha scoperto un uomo che ha incontrato persone d ogni cultura e religione, arso dal desiderio di riconoscere in loro i segni della presenza di quel Cristo che fin da bambino aveva conquistato il suo cuore. Ed è interessante constatare che le decine di presentazioni di questa biografia succedutesi nei mesi scorsi (una sarà ospitata anche al Meeting, con la partecipazione di un monaco buddista) hanno avuto tra i relatori personaggi di diversa estrazione culturale e religiosa, ma che hanno riconosciuto in quelle pagine qualcosa che interpella la loro umanità. Una febbre di vita contagiosa e che continua ad ardere. Come quella portata nel mondo duemila anni da un uomo, in una periferia chiamata Betlemme. GIANNINI LORENZIN MARTINA FASSINO Le sfide dell educazione per una scuola nuova Investire nella ricerca un guadagno per il Paese La cultura alimentare punto di forza per l Italia Il futuro delle città: quattro sindaci a confronto Alla vigilia di un nuovo anno scolastico e nel pieno delle rinnovate sfide che investono la formazione dei ragazzi, il Meeting ospita il ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, Stefania Giannini. Tema dell incontro, lunedì alle ore 15: «Educazione: dalla periferia al centro». L appuntamento sarà introdotto da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Di «Ricerca in medicina: una utilità per tutti», parlano venerdì 29 Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, Pier Alberto Bertazzi, docente all Università di Milano, Mario Giovanni Melazzini, assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia e presidente di AriSla, e Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. Introduce Domenico Coviello, direttore del Laboratorio di Genetica umana all Ospedale Galliera di Genova. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, partecipa lunedì 25 all incontro sul tema «La cultura alimentare italiana: una tradizione innovativa». Discutono con lui anche Oscar Farinetti, presidente di Eataly, Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero Spa, e Mario Guidi, presidente di Confagricoltura. Introduce Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere. «Quale città per il nostro futuro?» è il tema dell incontro in agenda martedì con quattro primi cittadini.vi prendono parte Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), Dario Nardella, sindaco di Firenze, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e Flavio Tosi, sindaco di Verona. L appuntamento è introdotto da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. A cura di GIORGIO PAOLUCCI GIORGIO PAOLUCCI Il mondo visto dalle periferie per parlare al cuore dell uomo

2 II L omaggio ai martiri del XXI secolo n queste settimane le cronache trasudano di viocambiato le regole della secolare coabitazione dei polenze perpetrate sui cristiani in Medio Oriente. Il poli e delle fedi nel Medio Oriente: il numero dei cricalvario dei centomila in fuga dalla Valle di Ninistiani è sceso dal 25% della popolazione agli inizi del ve, anzitutto. Ma anche la tragica situazione delle conovecento all attuale 6%. Con la crescita della diaspora munità in Siria, vittime della disumana ideologia dei verso l Europa e le Americhe si accentua il tema delmiliziani islamisti, le difficoltà di chi vive in Terra la memoria, del legame fisico con le terre di origine. Santa, le vessazioni subite dai copti in Egitto, il sanciò che resta di questa memoria sono luoghi di culgue che Boko Haram fa scorrere nella terra nigeriato, abitazioni, scuole abbandonate e soprattutto un na. Gli echi di queste notizie arrivano al Meeting, che patrimonio architettonico e artistico spesso lasciato già l anno scorso in difesa dei cristiani perseguitati ain mano a comunità numericamente così ridotte che veva lanciato un appello firmato da 70mila persone non sono in grado di curarne la manutenzione, e che e che all argomento dedica quest anno molto spazio. restano tuttavia attive e perciò bisognose di maggioin una prospettiva che non si ferma alla denuncia dei re tutela e attenzione. "colpevoli", ma mette in evidenza Un altra mostra ripercorre la milla forza della fede che anima i per- L odissea dei cristiani lenaria tradizione della Chiesa orseguitati (e che rappresenta una todossa di Etiopia: "L Etiopia inprovocazione per la tiepidezza e in Medio Oriente, in nalzerà a Dio le sue mani": in mol indifferenza di tanti cristiani in Africa e in Asia e il tema stra circa 80 pezzi provenienti da uoccidente), il desiderio di rinascina collezione privata comprendenti ta, le possibilità di incontro e di della libertà religiosa al croci in bronzo, rame, tavole lignee, dialogo che possono alimentare la centro di incontri e manoscritti, icone, tessuti, oltre a costruzione della pace, anche in un video sulla vita sociale e liturgicontesti proibitivi. Per testimonia- mostre. Tra gli ospiti ca etiopica. Il professor Giorgio re che, anche nelle periferie della Pizzaballa, Bhatti, Buccellati, archeologo di fama cristianità, il destino non ha lamondiale impegnato da decenni Kaigama e Warduni sciato solo l uomo. in campagna di scavi in Siria, testinon è un caso che il Meeting abbia monierà le sorprese dell incontro riservato al tema l incontro di apertura e quello concon testimonianze antichissime della storia dell uclusivo. Domenica 24 ne darà testimonianza padre manità e la possibilità di dare lavoro a personale lopierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, uno dei cale impegnato negli scavi, un piccolo ma significatifautori e dei protagonisti dello storico incontro di prevo contributo per fermare l esodo dei siriani verso l eghiera per la pace ospitato l 8 giugno in Vaticano tra stero che sta progressivamente svuotando il Paese. papa Francesco, Shimon Peres e Mahmoud Abbas. Al Nella sezione documentaristica, da segnalare venerdì tema della libertà religiosa è dedicato l incontro di 29 il videoreportage di Gian Micalessin «Maaloula, ulchiusura in programma sabato 31, che avrà come protima trincea. La lotta per la sopravvivenza dei Cristiatagonisti Paul Jacob Bhatti, fratello del ministro per ni di Siria. Infine un iniziativa per rendere partecipi le minoranze del governo pakistano assassinato da anche i bambini di quanto sta accadendo: al Villagun commando di integralisti islamici il 2 marzo 2011, gio Ragazzi della Fiera, con una piccola donazione di e Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente un euro, potranno scrivere un messaggio tradotto in della Conferenza episcopale della Nigeria. Una moinglese e in arabo che sarà attaccato a dei palloncini, stra fotografica promossa dell ambasciata dell Armepoi rilasciati in aria nelle giornate di mercoledì e sania presso la Santa Sede propone con immagini molbato. La cifra raccolta viene destinata al Patriarcato di to evocative alcuni squarci di vita delle comunità cribaghdad in favore delle famiglie più bisognose. stiane in Iraq, Siria, Egitto, Palestina. Il secolo scorso Giorgio Paolucci ha inaugurato una tendenza che ha gradualmente I RIPRODUZIONE RISERVATA L orfanotrofio della Vergine Maria ad Al Qosh, al confine tra l Iraq e la regione autonoma del Kurdistan (mostra «Parabole d Oriente») I media Cei Il salotto di Avvenire, le trasmissioni di Tv2000 e RadioinBlu Avvenire, TV2000, SIR e RadioinBlu, sono presenti al Meeting presso il padiglione C3 di Rimini Fiera. Lo spazio espositivo offre ai visitatori la possibilità di incontrare i mezzi di comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana, in un ambiente interattivo, pensato anche per organizzare incontri e dibattiti con giornalisti e ospiti. La novità più rilevante di quest anno è infatti un appuntamento quotidiano, dalle alle 14.45, in cui sarà possibile dialogare con alcuni dei protagonisti della kermesse, rivolgere domande, conoscerli da vicino. Un maxischermo annuncerà ogni giorno i nomi degli ospiti di questo "salottino". La visita allo stand consente inoltre un incontro diretto con il quotidiano sia cartaceo che online, offrendo ai visitatori la possibilità di provare, gratuitamente per tre mesi, l edizione cartacea e digitale del giornale. È possibile aderire all offerta visitando lo stand di Avvenire, registrandosi con i coupon o i tablet presso la reception e direttamente dal proprio smartphone all ingresso dello stand. Avvenire si propone come un sistema integrato di informazione che coniuga alla mobilità e all accessibilità dell edizione online, la lettura del quotidiano cartaceo: ogni giorno, all ingresso della fiera, famiglie e visitatori trovano la copia del giornale e del "Quotidiano Meeting", distribuito in copie in abbinamento per tutta la durata dell evento. Avvenire è inoltre media partner della mostra "Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo". Tv2000, emittente della Conferenza Episcopale Italiana (canale 28 piattaforma digitale terrestre, canale 140 piattaforma Sky) seguirà con le sue telecamere tutta la settimana del Meeting. Ogni giorno il Tg2000 (h ) ospiterà servizi sui temi principali al centro dell evento, mentre due strisce quotidiane (la prima in onda nel pomeriggio intorno alle 15.20, la seconda in seconda serata), racconteranno e approfondiranno i temi attraverso i volti e le parole dei testimoni e dei protagonisti. Anche RadioInBlu seguirà con attenzione il Meeting. Alla giornata inaugurale e all odissea dei cristiani in Medio Oriente si darà risalto con il programma Zoom-Dentro la Notizia (ore 8.16) di lunedì 25 agosto. La collega Raffaella Frullone, inviata a Rimini, da lunedì fino a sabato racconterà gli eventi salienti con servizi ed interviste proposti nelle principali edizioni del Giornale Radio (alle 13 e alle 18) e nelle edizioni brevi del Gr, dalle 6 del mattino alle 17. Contatti in diretta ed interviste con gli ospiti del Meeting troveranno poi spazio anche nel programma Pomeriggio InBlu, tutti i giorni dalle 15 alle 17.

3 III PIZZABALLA WEILER SANDRO GOZI FILONENKO Il potere del cuore e la ricerca della verità Dibattito sull Europa: ideale o idolatria? La sfida dell immigrazione interpella l Europa Nelle periferie del mondo e dell esistenza umana Domenica 24 alle 15 padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terrasanta, è il protagonista dell incontro «Il potere del cuore. Ricercatori di verità», insieme con Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting. Introduce il primo appuntamento della serie «Incontri», Monica Maggioni, direttore di RaiNews24. Focus sull odissea dei cristiani e la convivenza tra uomini di diverse fedi e culture in Medio Oriente. «Europa: ideale o idolatria?» è il tema al centro dell incontro di domenica 24 con Andrea Simoncini, docente di Diritto Costituzionale all Università degli Studi di Firenze, e il giurista Joseph H.H. Weiler, presidente dell Istituto universitario europeo (nella foto). Dialogo intorno all intervento di Carrón «Europa È possibile un nuovo inizio?» svolto in occasione delle elezioni per l Europarlamento. Su «Immigrazione e bisogno dell altro: Italia, Europa, mondo», dialogano lunedì 25 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sandro Gozi (nella foto), l arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l Onu a Ginevra, l arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, il capo di Stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, e Carla Trommino, presidente dell associazione AccoglieRete. Lunedì 25 il professor Aleksander Filonenko, docente di filosofia all Università nazionale di Char kov, Ucraina, interviene sul tema che dà il titolo all edizione di quest anno: «Verso le periferie del mondo e dell esistenza. Il destino non ha lasciato solo l uomo». Filonenko viene introdotto da Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l amicizia fra i popoli. Scienziato, filosofo e teologo ortodosso, Aleksandr Filonenko terrà la relazione principale: «Quello che accade nel mio Paese richiama l Europa ai valori della libertà e della dignità» ALESSANDRO ZACCURI I l bello delle periferie è che, prima o poi, conquistano il centro della scena. Come sta accadendo all Ucraina, il Paese di Aleksandr Filonenko. Formatosi come fisico nucleare, oggi insegna Filosofia della scienza all Università nazionale Karazin di Charkov ed è docente presso l Istituto di scienze religiose San Tommaso d Aquino a Kiev e presso gli Istituti teologici estivi di Minsk, Kiev e Mosca. Uno scienziato-teologo, dunque, figura non infrequente nella tradizione ortodossa, ma anche un cristiano fortemente impegnato nella realtà sociale, come dimostra l esperienza di Emmaus, l associazione di cui Filonenko è fondatore e che opera con i suoi volontari negli orfanotrofi ucraini. Già presente nelle scorse edizioni, quest anno Filonenko torna al Meeting da protagonista. A lui che con Aleksej Sigov ha organizzato la mostra Majdan: dalla pazienza alla speranza è stata affidata la relazione principale sul tema del 2014, Verso le periferie del mondo e dell esistenza. Il destino non ha lasciato solo l uomo (l incontro, introdotto da Emilia Guarnieri, si svolgerà lunedì 25 agosto alle ore 17 presso l Auditorium Intesa Sanpaolo). «La periferia si manifesta quando succede un evento inatteso osserva Filonenko. Nel momento in cui parliamo di periferia, non intendiamo tanto un luogo geografico ma un incontro. Un avvenimento può essere storico o esistenziale, ma sempre porta con sé la possibilità e la sfida della novità». Vale anche per l Ucraina? Il dato sorprendente è che il nome stesso, Ucraina, deriva etimologicamente dalla parola confine, periferia. Milioni di persone nel mondo si sono chieste: dove si trova? Ma è ancora più sorprendente il fatto che gli ucraini stessi siano rimasti sorpresi da quando accadeva. Ancora l autunno scorso sembrava che da noi avesse vinto l apatia politica, e che, facendo appello alla stabilità e alla sicurezza, il potere fosse riuscito a far sì che qualsiasi partecipazione della società alla vita dello Stato fosse praticamente impossibile. Ma il 30 novembre, quando le forze di sicurezza, per motivi ancora incomprensibili, hanno picchiato gli studenti che chiedevano al presidente di firmare l accordo di associazione all Unione Europea, nella piazza principale della capitale, il Majdan, sono scesi cinquecentomila cittadini. Erano pronti a sopportare qualsiasi decisione politica del governo, ma non ad accettare che i loro figli venissero picchiati nel cuore del Paese. L Ucraina, dalla periferia della coscienza europea, si è spostata al centro della discussione attuale sulla natura dell Europa. E non grazie alle riforme politiche o a gesti di una nuova civiltà post-sovietica, ma per la riscoperta di un fatto sempre nuovo e sorprendente, e cioè che alla base della vita politica sta l umano desiderio di dignità. Quali sono le conseguenze? L Europa del dopoguerra ha scoperto la sua nuova identità a partire dalla vittoria sul nazismo e in seguito, con la caduta del Muro di Berlino, ha ricostituito la propria unità dicendo addio al comunismo. La crisi attuale dell Europa dipende da una falsa concezione della libertà come libertà da. C è bisogno di riscoprire il senso dell ideale, e di capire per che cosa siamo liberi. L Ucraina attuale ha riscoperto l importanza della libertà per, e ne- Un numero speciale di «Atlantide» ome scrive il filosofo Massimo Borghesi nel contributo che apre il numero della rivista Atlantide dedicato al tema del Meeting, la periferia «è la condizione dell uomo contemporaneo, quella in cui la contraddizione tra povertà e ricchezza è tragicamente acuita da una globalizzazione senza scrupoli, quella in cui la secolarizzazione ha desertificato l animo al punto che il centro, il cuore dell Occidente, è divenuto un unica, enorme, periferia esistenziale». In questo senso è significativo che il pedagogista Giorgio Chiosso parli della «grande illusione o utopia del crescere da sé» come di una periferia dell esistenza, che, «collegandosi con il disarmo educativo del narcisismo adulto, è denso di conseguenze», poiché «questa sostanziale fiducia nella vita non è il prodotto dell attuale crisi, certo, economica nei suoi aspetti più evidenti, ma è soprattutto l esito della crisi di ideali, di senso della prossimità e del riconoscimento dell altro». Buenos Aires, Los Angeles, Dubai, Tokio, Seul, Dharavi, Il Cairo, Karkiv, sono le tappe di un grande viaggio che ha come protagonista l anelito che attraversa la storia e la cambia. E così quelle che nel linguaggio comune sono realtà marginali, si colorano di positività e rivelano la loro attrattiva in forza di quella possibilità di bene che incarnano, come esempi di una umanità migliore perché non ridotta alle ferree leggi del mercato e della riuscita. La rivista della Fondazione per la Sussidiarietà è leggibile gratuitamente sul sito de ilsussidiario.net. C La protesta a Piazza Majdan, Kiev. Immagine dalla mostra «Majdan: dalla pazienza alla speranza», curata da Aleksandr Filonenko e Aleksej Sigov Una voce dall Ucraina sul confine dell inatteso gli ultimi sei mesi ha percorso un cammino di ridefinizione di tale libertà nel contesto dei valori europei. In questo modo la sua esperienza è diventata importante non solo per capire la realtà post-sovietica, ma per far nascere l autocoscienza europea, basata sulla riscoperta della dignità umana come valore fondamentale. Gli avvenimenti di questo inverno sul Majdan sono stati chiamati dagli stessi partecipanti: la rivoluzione della dignità. Come è nata l avventura di Emmaus? Da due incontri. Il primo a Kiev con Rosalba Armando, che in una conferenza ha spiegato come in 15 anni di Siberia abbia percorso per intero il cammino dell italiana che inizialmente non sapeva il russo, e poi ha fondato a Novosibirsk l Agenzia di servizi socioculturali Maksora, e all interno dell Agenzia la Casa Colomba per ragazze madri che decidono che tenere il bambino in circostanze difficili. La sua testimonianza mi ha così impressionato, che mi sono diventate immediatamente chiare due cose. Da una parte sembrava che quella realtà fosse bellissima, ma impossibile nelle circostanze post-sovietiche. Dall altra, la Casa Colomba esisteva e incitava all esempio. Il secondo incontro è stato con la storia di alcuni bambini nostri amici, che recitavano presso il teatro cristiano Timur di Charkov, e «Emmaus, la nostra associazione di volontariato per gli orfani, prende nome dal villaggio nel quale due persone sono tornate alla vita grazie all Incontro che li ha portati dalla disperazione alla speranza. In periferia si è più disposti ad accogliere il futuro» Filonenko con uno dei ragazzi ospiti di un orfanotrofio in Ucraina che vivevano il loro fare teatro come un servizio, ma avevano poi una vita davvero tragica. Essendo orfani e per di più portatori di handicap erano destinati, una volta finita la scuola dell obbligo presso l istituto, a essere trasferiti in un ospizio per anziani. Emmaus è nata come tentativo di rispondere al loro bisogno, aiutandoli a scoprire nuove possibilità di continuare gli studi dopo la scuola dell obbligo. Il nome stesso, Emmaus, si collega per noi al villaggio citato nel Vangelo, che è rimasto nella storia solo perché due persone disperate lì sono tornate alla vita non per i propri sforzi, ma grazie all Incontro che li ha portati dalla disperazione alla speranza. Scienza, filosofia, teologia: quale aspetto ha avuto per lei il destino? Una volta, annoiandomi a scuola durante una lezione di fisica, ho letto fino in fondo le parole di uno strano personaggio imparruccato che mi guardava dalla parete del laboratorio, e che diceva di considerare se stesso come un bambino che cammina sulla spiaggia e osserva i sassolini e le conchiglie, mentre ha davanti un oceano di mistero che resta inesplorato. Quell uomo era Isaac Newton e la sua sensazione era molto diversa dalla mia, ma mi affascinava. Se per me il mondo era un oceano di noia, per lui quello stesso mondo diventava un oceano di appassionante mistero. La scienza mi permetteva di rifare la sua espe- rienza e mi offriva di conoscere il mio destino attraverso la devozione per il creato. La matematica e la fisica erano appunto una forma di devozione. La filosofia è venuta poi, come possibilità di coltivare lo stupore non solo verso il creato ma verso il destino stesso. La teologia è arrivata assieme alla realtà del cristianesimo, che ha fatto irruzione nella cultura non appena lo Stato ha smesso di far guerra alla fede. Una volta ho letto le parole di don Giussani, il quale diceva che se vogliamo incontrare Cristo, bisogna che ci impegniamo a incontrare la realtà stessa, oltre il paravento delle ideologie. In queste parole ho riconosciuto il cammino che avevo fatto (dalla fisica attraverso la filosofia fino alla teo- logia) come il cammino dallo stupore di fronte al reale al giudizio responsabile sulla presenza di Cristo nella storia, nella cultura e nel cuore umano. Come vive, da ortodosso, il dialogo con la Chiesa cattolica? In giugno la Pentecoste ha coinciso con il giorno del pellegrinaggio da Macerata a Loreto. Mi avevano invitato perché facessi una testimonianza sulla dimensione cristiana del Majdan e assieme agli altri pellegrini ho potuto ascoltare il messaggio telefonico di papa Francesco ai giovani, nel quale ricordava che il nostro Dio è il Dio delle sorprese, e chiedeva di non smettere di sognare e di essere aperti a ciò che accade. Chiedeva anche di non essere mediocri e grigi, perché Dio non ha creato un mondo grigio. Il cammino compiuto insieme da ortodossi e cattolici alla luce di queste parole compota l essere aperti all imprevedibile presenza di Cristo, e rende misere le nostre pretese di elaborare progetti ecumenici; richiede invece il coraggio di invocare la novità della Presenza di Cristo, che può trasformare il male della divisione nella festa della testimonianza, diversa ma corale, di cattolici e ortodossi. Quali saranno le periferie con cui dovremo confrontarci nel futuro? Vorrei distinguere tra futuro e mondo che verrà, come tra due forme di tempo futuro. Nel primo caso abbiamo a che fare con un progetto manifesto, nel secondo con qualcosa di imprevedibile che giunge a noi e che non solo ci rivela una nuova prospettiva del mondo, ma anche una nuova profondità di noi stessi. Vivere alla periferia vuol dire guardare qualcosa di mai visto, attendere l inatteso, chiedere non la sicurezza e la stabilità, ma di essere vulnerabili di fronte al mondo venturo, e alla novità che esso porta con sé. (Ha collaborato Caterina Dell Asta) BUCCELLATI YVES COPPENS LINUS PADRE SPADARO Nella storia, la compagnia del destino all uomo Dal particolare al tutto: il fascino di ricercare Che cosa rimane quando finisce una canzone? E se l autentica verità fosse un incontro? Mercoledì 27 Giorgio Buccellati, professore emerito di Storia e Archeologia del Vicino Oriente Antico alla Ucla (Stati Uniti) e Ignacio Carbajosa Pérez, docente di Antico Testamento nella Facoltà di Teologia dell Università San Damaso di Madrid (nella foto), intervengono sul tema: «Nella storia, la compagnia del destino all uomo». L incontro è introdotto da Alberto Savorana, portavoce di Comunione e Liberazione. De «Il fascino della ricerca: dal particolare al tutto» si parla mercoledì 27 con Yves Coppens, paleontologo e paleoantropologo, professore onorario del Collegio di Francia, Laurent Lafforgue, professore all Istituto francese di Alti Studi Scientifici e Christopher Impey, vice direttore del Dipartimento di Astronomia all Università dell Arizona (Usa). Introduce Marco Bersanelli, docente di Astrofisica all Università di Milano. Mercoledì, alle 21.45, il fitto ciclo di «Incontri» della giornata si chiuderà con il direttore di Radio DeeJay, e popolare conduttore di fortunati programmi radiofonici e televisivi, Linus. Il tema scelto per l appuntamento è «Cosa rimane quando finisce una canzone». Linus sarà introdotto da Marco Bardazzi, digital editor del quotidiano La Stampa di Torino. Giovedì 28 «La verità è un incontro»: il gesuita Antonio Spadaro, scrittore, teologo e direttore de La Civiltà Cattolica, la rivista della Compagnia di Gesù, dialoga con Alberto Savorana, portavoce di Comunione e Liberazione, a partire dalla sua "storica" intervista a Papa Francesco, ripercorrendo il primo anno e mezzo di pontificato che ha scosso la Chiesa cattolica e continua a suscitare curiosità e interesse anche tra i laici.

4 IV GLI SPETTACOLI Il teatro degli acrobati nigeriani Gli artisti coinvolti per la spettacolo, 7 acrobati e 4 musicisti, vengono da Chivuli, un quartiere nell estrema periferia di Nairobi, in Kenya, dove sona fame che ci vedo!» è il titolo della no stato insieme all attore Giuseppe Chirico che nuova produzione internazionale di in scena interpreterà il tecnico ingegnere che, senteatro acrobatico che debutterà al za conoscere una sola parola di swahili, dovrà Meeting di Rimini lunedì 25 agosto. La trama è coordinare i lavori del gruppo di sopravvissuti. semplice. In Africa un piccolo villaggio viene atl incontro con i ragazzi e le prove sono state etaccato e dato alle fiamme. I superstiti cercano sperienze belle ed emozionanti che si sono svoldi salvarsi scappando nel deserto dove la fame te presso Kivuli Centre, uno dei sette centri che e la sete diventano i nuovi nemici da sconfiggeaccolgono, curano e educano i bambini di strare. La scoperta di un albero straordinario dona da, realizzato grazie all opera di Padre Kizito, prenuova speranza ed energia al gruppo che deve te comboniano in missione in Africa dagli anni però arrendersi davanti ai ripetuti fallimenti ot 70. Il centro si trova in una delle tante baraccotenuti nel tentativo di conquistarne i frutti. Dopoli di Nairobi, lungo Kabiria po lotte interne e aiuti dall eroad, una strada fatta di terra sterno, la soluzione giunge in «Una fame che ci rossa con buche profonde quanmodo del tutto inaspettato sca- vedo!»: da Nairobi to i bambini di pochi anni che tenando reazioni differenti. La vi giocano correndo in mezzo a difficile prova svela gli animi arriva uno spettacolo che carretti di legno, biciclette e modi ciascuno ponendo le basi per prende spunto dalla tociclette cinesi anni 70 che traun nuovo inizio fondato su più vicenda della Torre di sportano divani, letti, bombole solide basi. del gas e altissime pile di casil soggetto è nato leggendo il Babele. Ed esalta le doti sette di plastica. racconto della Torre di Babele, atletiche e il patrimonio del tentativo fatto da persone umano di chi vive in una Quasi tutti i ragazzi coinvolti nello spettacolo vengono da di diversa lingua e cultura di questa esperienza. Hanno ottiraggiungere con le proprie for- periferia africana me doti atletiche, un talento naze e la propria intelligenza le turale, che in alcuni casi sviluppano poi autonovette del cielo, di cogliere il Mistero ultimo delmamente o con l aiuto di professionisti fino a dile cose e con esso guadagnarsi, con i propri mezventare acrobati professionisti. Qui a Rimini abzi, la soluzione di tutti i problemi e di tutti i bibiamo lavorato con Marco Baldazzi, coreografo, sogni. Il Destino non ha lasciato solo l uomo, remassimo Ottoni che ha realizzato i contributi vicita il titolo del Meeting, perché qualsiasi essere deo con la tecnica della sand art e Tommaso Morumano di qualsiasi periodo e/o popolo nasce e gantini autore del prodigioso albero. Il frutto armuore con una fame di senso, di compimento, tistico di tutto ciò lo vedremo il 25 e il 26 agosto e si cimenta quotidianamente per raggiungere alle ore 20 al Meeting di Rimini, la bellezza di quequesti obiettivi. Ma quante sono le persone disti incontri e di questa avventura abbiamo già isposte ad accettare una risposta che giunge in niziato a viverla. maniera differente da quanto previsto nei pro pri progetti e calcoli? OTELLO CENCI «U RIPRODUZIONE RISERVATA La rassegna Fellini, Fratel Ettore, rock, funky e blues Sopra, gli attoriacrobati kenyoti protagonisti dello spettacolo «Una fame che ci vedo!». Molti di loro provengono da un centro che si trova in una delle tante baraccopoli di Nairobi e accoglie e educa i ragazzi di strada, realizzato grazie all opera di Padre Kizito, prete comboniano in missione in Africa dagli anni 70. A fianco, una scena del capolavoro di Fellini «La strada»; sotto, uno dei tanti momenti di festa a base di musica ospitati dal Meeting. La ricca rassegna di spettacoli si inaugura domenica con un omaggio a Fellini "Io,un sassetto tra le stelle". Protagonista la musica: l orchestra del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, in collaborazione con Emilia Romagna Festival, eseguirà la suite musicale di Rota tratta dal film che vinse l Oscar nel Francesca Fellini introdurrà la serata svelando alcuni aneddoti legati allo zio e alla pellicola. L Orchestra Filarmonica Armena propone martedì 26 un repertorio di opere tradizionali e alcuni brani internazionali. Al teatro Novelli mercoledì 27 va in scena uno spettacolo sulla Prima Guerra mondiale, «Attaccato alla vita. Ungaretti e Lussu. Frammenti della Grande Guerra", con Ugo Pagliai. Giovedì 28, «Matteo. ragioniere di Dio. L uomo che non aveva mai messo in conto di scrivere il primo Vangelo», il racconto dell apostolo Matteo scritto da Giampiero Pizzol. Mercoledì 27 «Sabatino», spettacolo teatrale visionario e di grande intensità emotiva che racconta la storia di uno dei primi e più grandi amici di Fratel Ettore. Ogni giorno presso l International Arena FS, alle 20, musiche e balli dal mondo: porteranno il loro contributo artistico e umano ospiti dall Africa, dal lontano Oriente, dall Est Europa e dalle periferie della nostra Italia. Sul palco delle Piscine Ovest Edition, da lunedì a giovedì a partire dalle 22, si potrà ballare al ritmo della buona musica, dal funky al blues, dal rock al folk. 29 grande festa finale in cui sarà protagonista la band di Frankie Gavin all insegna della musica folk e celtica di De Dannan, gruppo irlandese fondato negli anni Settanta.

5 V VIOLANTE BASSETTI HABUKAWA I TESTIMONI Nella vita pubblica con giustizia e gratuità Nelle sfide planetarie dell «Evangelii Gaudium» L attualità di don Giussani per vivere la fede oggi Con i cercatori di libertà sulle tracce della pace «Vita pubblica: giustizia e gratuità»; questo il tema dell incontro di giovedì 28 (ore 17).Vi parteciperanno Javier Prades López, rettore dell Università San Dámaso di Madrid e Luciano Violante, presidente emerito della Camera dei Deputati. I due relatori saranno introdotti da Lorenza Violini, docente di Diritto Costituzionale all Università di Milano. «La Evangelii Gaudium: le sfide. Dall America Latina all Italia»: è il titolo dell appuntamento in programma venerdì 29, in collaborazione con il il Progetto culturale Cei. Partecipano l arcivescovo di Perugia, cardinale Gualtiero Bassetti e il segretario della Pontificia Commissione America Latina, Guzmán Carriquiry, introdotti da Roberto Fontolan, direttore del Centro Internazionale di Cl. Anche il monaco buddista giapponese Shodo Habukawa prende parte venerdì 29 all incontro «Come vivere la fede nel mondo contemporaneo? Attualità della vita di don Giussani». Con lui Massimo Borghesi, docente di Filosofia morale all Università di Perugia e Mauro Magatti, docente di Sociologia alla Cattolica di Milano. Introduce il portavoce di Cl Alberto Savorana. Sabato 30 il presidente della Shahbaz Bhatti Memorial Trust (Pakistan) Paul Jacob Bhatti, l arcivescovo di Jos e presidente dei vescovi della Nigeria, Ignatius Kalgama, il vescovo ausiliare del Patriarcato di Babilonia dei Caldei (Iraq) Shlemon Warduni (nella foto) e l inviato de La Stampa Domenico Quirico, parlano di «Testimoni di libertà». Introduce Monica Maggioni, direttore di RaiNews24. L astrofisico Bersanelli: sulla Terra non c è un metro quadrato che non sia stato scandagliato. Non è più il tempo delle caravelle, oggi si naviga su Google Earth. Ma nello spazio interstellare... GIORGIO PAOLUCCI nche quest anno il cinema è protagonista al Meeting. Al padiglione D3, da lunedì 25 a giovedì 28 con inizio alle 21.30, quattro grandi film della stagione legati al tema delle periferie del mondo e dell esistenza. Si comincia lunedì (dopo la premiazione, alle 19, dei vincitori del concorso di cortometraggi Meeting Rimini Film Festival), con Gravity di Alfonso Cuaron, con Sandra Bullock nei panni di un ingegnere medico che dopo un incidente al suo Shuttle si ritrova sola nel cosmo a combattere per la sopravvivenza e per risvegliare un umanità annichilita da un dolore profondo. Il film, vincitore di 7 Oscar, è tanto spettacolare quanto umanissimo. Si prosegue martedì 26 con Locke: un uomo da solo, in auto, per un viaggio decisivo per la sua vita; preso dalle telefonate da fare alle persone che gravitano attorno a lui e da mille pensieri, per una scelta che può cambiare l esistenza. Un film avvincente come un thriller e profondo. I sogni segreti di Walter Mitty (mercoledì 27), diretto e interpretato da Ben Stiller, mescola commedia, sentimento e avventura per raccontare le vicende di un uomo "mediocre" chiamato a una grande impresa che lo porta in capo al mondo. Giovedì 28 Still Life di Uberto Pasolini: un uomo grigio, un funzionario comunale che ha preso su di sé la missione di dare una storia a persone morte in solitudine. Il suo ultimo caso sarà sorprendente. Finale commovente, che conferisce un valore eterno a vite dimenticate. Antonio Autieri, direttore di Sentieri del Cinema A C è un immensa periferia intorno alla Terra: si chiama spazio. Il Meeting di quest anno le dedica una delle mostre più affascinanti, e da molti anni il professor Marco Bersanelli, chair del comitato scientifico della mostra, ne esplora le profondità. Ordinario di Astrofisica all Università degli Studi di Milano, Bersanelli si occupa di cosmologia osservativa, in particolare di misure del fondo cosmico di microonde, la prima luce dell universo. È fra i principali promotori della missione spaziale Planck dell Agenzia spaziale europea (Esa) lanciata nel 2009, che sta ottenendo risultati fondamentali per lo studio dell universo primordiale. In che senso lo spazio è una periferia? È la nuova periferia geografica del nostro tempo. Sappiamo da secoli che la Terra è rotonda: viviamo su un pianeta la cui superficie è finita. Di quella superficie i nostri antenati conoscevano solo una piccola parte. I grandi navigatori come Marco Polo, Colombo, Magellano, hanno espanso i confini del mondo conosciuto, scoperto nuovi continenti, civiltà che non erano mai entrate in contatto con il resto del mondo. Fino a pochi decenni fa esistevano ancora piccole zone della Terra totalmente inesplorate. Ma chi nasce oggi si trova a vivere su un pianeta del quale non c è più un solo metro quadrato che non sia stato in qualche modo esplorato, scandagliato. Oggi non si naviga sulle caravelle, ma su Google Earth. Non c è più "Terra Incognita" ai margini delle nostre carte geografiche. Ma c è una nuova periferia, nella terza dimensione. L uomo può riscoprire di avere intorno a sé un immenso territorio inesplorato, una periferia lontana, e questo è lo spazio che ci circonda. Quanto di questo spazio esterno è stato esplorato finora? Diverse sonde robotiche interplanetarie si sono avvicinate ai pianeti giganti esterni del sistema solare, come la sonda Cassini-Huygens, realizzata con un fondamentale contributo italiano, che ha studiato Saturno e il suo satellite Titano. Il Voyager dopo un viaggio di 36 anni ha recentemente varcato i confini del sistema solare. Gli astronauti 45 anni fa hanno messo piede sulla Luna, e per decenni hanno condotto esperimenti dalla Stazione Spaziale Internazionale. Questi risultati straordinari sono stati ottenuti con progetti di enorme impegno tecnologico, scientifico e umano. D altra parte bisogna rendersi conto che la nostra esplorazione diretta, rispetto alla vastità dello spazio interstellare, assomiglia molto al "gattonare" di un bimbo nel giardino di casa. Basti pensare che la distanza della Luna è un miliardesimo di miliardesimo rispetto alle dimensioni dell universo osservabile che riveliamo con il telescopio Planck. Quattro capolavori da gustare al cinema Lo spazio? È la nuova periferia geografica Il titolo del Meeting sottolinea che "il destino non ha lasciato solo l uomo". Che esperienza ne fa uno come lei, che per mestiere esplora l universo? Non credo che l esplorazione spaziale o il progresso della scienza possano dimostrare che "il destino non ha lasciato solo l uomo". Credo però che possano mettere davanti ai nostri occhi degli indizi interessanti e inediti. L uomo è spinto a esplorare la natura dal presentimento di una bellezza e di una utilità ancora da scoprire, dalla promessa di un bene ignoto. Noi esploriamo per l intuizione che anche ciò che ancora non conosciamo abbia un senso per noi. E il fatto è che la realtà non ci tradisce. A ogni nuovo livello di conoscenza, nell infinitamente grande e nell infinitamente piccolo, emergono nuove forme di bellezza nel modo in cui la natura è compaginata. A volte penso che le nuove generazioni di artisti dovrebbero essere maggiormente esposte a certi risultati della scienza moderna. E soprattutto trovo stupefacente che, per qualche motivo profondo e misterioso, noi, che siamo polvere nella vastità del- Marco Bersanelli l universo, siamo messi in grado di comprendere la natura a livelli così profondi. Come diceva Einstein, "la cosa più incomprensibile dell universo è il fatto che l universo sia comprensibile". Forse allora il destino dell uomo ha a che fare, in qualche modo, con il destino del cosmo intero. Lei parlava anche di "utilità". Che impatto hanno i programmi di esplorazione sulla nostra vita quotidiana? La ricerca spaziale ha prodotto una quantità di ricadute sulla vita quotidiana di miliardi di persone, prima «È stupefacente che per qualche motivo profondo e misterioso noi, polvere nella vastità dell universo, siamo in grado di capire la natura a livelli così profondi. Come diceva Einstein: la cosa più incomprensibile dell universo è che l universo sia comprensibile» sperimentando e poi mettendo a disposizione tecnologie che sono entrate nell uso comune. Le telecomunicazioni, il Gps, il monitoraggio dell ambiente terrestre, lo sviluppo di materiali innovativi sono alcuni esempi. La storia dell astronomia è piena di questo: per esempio le nostre macchine fotografiche digitali sono i pronipoti dei ccd (charge-coupled device) ottimizzati come detectors per i grandi telescopi. Naturalmente l utilizzo positivo di ciò che si scopre non è automatico, coinvolge la libertà e la responsabilità degli uomini, scienziati e non. Viaggiare verso altri pianeti ci porterà a imbatterci in altre forme di vita? Fino a cent anni fa la grande maggioranza degli scienziati avrebbe scommesso che su pianeti vicini come Marte e Venere avremmo trovato forme di vita. Oggi nonostante tutti gli sforzi non sono ancora state scoperte tracce di vita nel sistema solare, neppure le più elementari. La vita sembra essere un affare raro nell universo. D altra parte sappiamo che quasi tutte le stelle hanno sistemi planetari, il che moltiplica enormemente la possibilità di ambienti interessanti per la complessità e la vita. La missione Kepler della Nasa ha rivelato migliaia di pianeti extrasolari, e la futura missione dell Esa Plato potrà studiarne più a fondo le caratteristiche. Ma è arduo fare conti probabilistici. Dobbiamo infatti confessare la nostra ignoranza su molti aspetti, compreso quello che è accaduto qui sulla Terra, come la vita si sia formata inizialmente, che cosa abbia segnato certi passaggi critici della sua evoluzione. L esplorazione di altri mondi arricchisce le conoscenze dell uma- nità sulla realtà, ma aiuta anche a conoscere di più chi siamo? Lo spazio ci dà un angolatura interessante con cui riguardare noi stessi. Papa Francesco suggerisce che osservare la realtà dalle periferie più lontane può rappresentare un punto di vista vantaggioso dal quale il centro, il luogo da cui veniamo, può essere meglio considerato e compreso. Questo è vero anche in senso geografico. Ad esempio, l immagine della Terra che sorge dall orizzonte dalla Luna è un icona della modernità, non si può più dire qualcosa senza tenerne conto. Inoltre l uomo ha bisogno di percepire, anche fisicamente, la presenza dell immensità intorno a sé. Dostoevskij ne «I demoni» scriveva che "l immenso e l infinito è altrettanto indispensabile all uomo come quel piccolo pianeta sul quale egli abita." La sonda spaziale Voyager 1 porta con sé un disco registrato di rame e placcato d oro che contiene immagini e suoni della Terra. Le istruzioni per accedere alle registrazioni sono incise sulla custodia del disco, nel caso "qualcuno" lo trovasse. Si esplora per trovare ma anche per essere trovati? Non vedo possibilità realistiche che quel disco venga raccolto e decifrato. Ma la sua presenza testimonia che l esplorazione esprime il desiderio di entrare in rapporto con ciò che è "altro" da noi, che si tratti di un nuovo continente, di un nuovo pianeta, oppure di un lontanissimo straniero. Come ogni tipo di conoscenza, anche l esplorazione è ultimamente un incontro. E l uomo è fatto per incontrare. POLETTI GIORGIO SQUINZI MARCHIONNE Così le imprese italiane sfidano i mercati globali Creare occupazione: con quali garanzie? Riformare l Italia impegna la società civile Essere competitivi nella globalizzazione Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, partecipa lunedì 25 all incontro sul tema: "Le imprese italiane e la sfida dei mercati globali". Con lui, Brunello Cucinelli, presidente e ad della Cucinelli Spa, Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, Flavio Valeri, chief country officer del Gruppo Deutsche Bank in Italia. Introduce il presidente della Compagnia delle Opere, Benhard Scholz. Sul tema «Creare occupazione. Quali garanzie?», si confrontano, giovedì 28, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, l ad di Teddy Spa, Alessandro Bracci, il presidente di Ferrovie dello Stato, Marcello Messori, il presidente di Obiettivo Lavoro, Alessandro Ramazza, l ad di Sky Italia, Andrea Zappia. Introduce Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere. Il tema in programma venerdì 29, alle ore 11.15, è tanto complesso quanto affascinante perché investe tutti gli attori sociali chiamati ad una svolta epocale: «Riformare l Italia: la responsabilità della società civile». Ne parlerà il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che sarà introdotto dal presidente della Compagnia delle Opere, Bernhard Scholz. Di «Globalizzazione e competitività» parlerà sabato 30 l amministratore delegato di Fiat e presidente e ad di Chrysler Group Llc, Sergio Marchionne. L incontro è organizzato in collaborazione con Invitalia (Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa) e sarà introdotto dal presidente della Compagnia delle opere, Bernhard Scholz. BONANNI

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7 VII I GIOVANI DI SWAP A proposito di università ed educazione alla libertà GERALD MAHON L essere umano vale di più della sua malattia BONFANTI E MEDINA L educazione introduce alla lettura della realtà BUCCELLATI Siria, dall archeologia un progetto per la pace Domenica alle 19 si parla di «Università ed educazione alla libertà, l esperienza del gruppo Swap», con Usamah Elabed, docente di Diritto e legge islamica della Al- Azhar University (Egitto), Wael Farouq, visiting professor di lingua araba alla Cattolica di Milano, Mario Gatti direttore di sede di Milano della Cattolica. Intervengono alcuni giovani del gruppo Swap (Share with all people), egiziani di seconda generazione. Gerard Mahon, pastor of the Church of St. John the Evangelist in Rochester (Usa), nella foto, e Marta Scorsetti, responsabile dell Unità operativa di Radioterapia dell Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), intervengono lunedì 25 sul tema. «Testimonianze dalle periferie: l uomo vale di più della sua malattia». Scuola, giovani generazioni e non solo. Il presidente del centro di aiuto allo studio «Portofranco» di Milano, Alberto Bonfanti (nella foto), e il docente americano José Medina sono i protagonisti, martedì 26, dell incontro sul tema «Testimonianze dalle periferie: educazione, introdurre alla realtà». Introduce Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting. «L archeologia in Siria oggi: un progetto per la pace». All incontro in programma martedì 26, saranno presenti Giorgio Buccellati, professore emerito di Storia e archeologia alla Ucla (Usa); Maamoun Abdulkarim, direttore generale delle Antichità di Siria; Ziad Hilal, del Jesuit Refugee Service Homs (Siria); Paolo Matthiae, docente emerito alla Sapienza di Roma. DI ALESSANDRA VITEZ N elle mostre di quest anno viene documentato sotto molteplici punti di vista in che modo il destino non ha lasciato solo l uomo. Il lavoro con i curatori è partito dall iniziale contraccolpo al tema delle periferie, da quelle esistenziali a quelle del tempo, da quelle dello spazio a quelle della cristianità. Lungo il percorso di costruzione delle singole esposizioni, ci si è accorti che più si va alle periferie più si viene attratti al centro, verso il cuore dell uomo. Le mostre della XXXV edizione del Meeting saranno sette, più due percorsi espositivi denominati "Uomini all opera": uno dedicato a San Giuseppe Freinademetz, conosciuto quasi esclusivamente in Alto Adige, fulgido esempio di missione in Cina; l altro rivolto alle testimonianze delle opere di carità (Banco Alimentare, Banco Building, Banco Farmaceutico, Banco Informatico, Tecnologico e Biomedico). In più, una novità: quattro spazi chiamati "Esperienze e Viaggio in alcune delle zone più povere del mondo, dentro l immensità dello spazio e nei misteri che abitano il cuore dell uomo, in compagnia di due geni letterari come Tolstoj e Pèguy. Più si va alle periferie, più si viene attratti al centro Percorsi" dove la parola esperienza prende forma. Incontreremo i testimoni della storia attuale dell Ucraina, il gruppo studentesco Swap (Share With All People) nato dal desiderio di mostrare le sofferenze della popolazione egiziana attraverso storie di speranza dove il valore della diversità diventa un bene che unisce; il pittore francese Jean François Millet che colpito dal lavoro quotidiano di uomini e donne ci ha donato tele colorate di inconfondibile ed evocativa bellezza. E infine immagini piene di commozione dal Mondo Piccolo di Guareschi e la Roba Minima di Jannacci che ci introducono nelle periferie di uomini e donne, figure apparentemente marginali che dentro la loro normalità semplicemente "stanno", vivendo dei loro bisogni e desideri e che, non cercando il proprio riconoscimento, in realtà mostrano la chiave per aprire la conoscenza di tutto, per vedere l uomo e il mondo. I visitatori, quando entreranno nella mostra Explorers, a cura dell Associazione Euresis, compiranno un ideale viaggio interplanetario con la navicella spaziale Voyager che, lanciata nel 1977, dopo 36 anni ha varcato il confine del nostro sistema solare, rivoluzionando la nostra conoscenza dello spazio e aprendo la strada a una serie di missioni successive. È il primo oggetto prodotto dall uomo ad essere entrato nello spazio interstellare. L esperienza dell esplorazione è un attività di ricerca che è una caratteristica dell uomo: andare, espandersi, capire. Il percorso della mostra non ha la finalità di dare risposte ma di far vivere fino in fondo le domande circa il desiderio di capire il proprio destino. Far sorgere molte domande e non distribuire risposte sarà la nota dominante della mostra curata da John Waters e Fondazione Avsi Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo. Ci troveremo davvero dentro le periferie di tre Paesi Kenya, Ecuador e Brasile in cui l esperienza della rinascita della persona non è una frase o un pensiero ma qualcosa che si tocca. Sarà possibile incontrare i testimoni diretti che vivono in alcuni dei posti più poveri al LE MOSTRE I percorsi dove il destino è venuto incontro all uomo Uno studente nello slum di Kibera, periferia di Nairobi. Foto dalla mostra «Generare bellezza» promossa da Avsi Jannacci e Guareschi, la grandezza della marginalità mondo. Come risolviamo il dramma dell uomo moderno? Tolstoj. Il grido e le risposte (a cura di Giovanna Parravicini) affronta l interrogativo. Figlio del razionalismo ma anche consapevole del suo fallimento, incapace di piegarsi ad accettare il "Tu" di Cristo ma dominato dalla percezione di un Mistero inspiegabile, il grande scrittore russo è costretto continuamente a riaprire la ferita, fino all ultimo giorno di vita. Il mondo moderno è dominato dall uso ridotto della ragione e di questo era ben cosciente Charles Péguy, a cui è dedicata la mostra curata da Pigi Colognesi). A cent anni dalla sua morte, in mezzo all enorme mare dei suoi scritti, qual è il punto che riteniamo essenziale? La parola "avvenimento". Péguy ci prende per mano e ci aiuta a ricordare che la dinamica dell avvenimento è essenziale per o- gni autentica conoscenza. Quando conosco come la tradizione rimane viva? Riandare alla storia è sempre utile per non subire le circostanze del presente. Dal profondo del tempo. All origine della comunicazione e della comunità nell antica Siria, curata dagli archeologi Marilyn e Giorgio Buccellati, ci porterà ai confini del tempo e all inizio della civiltà tra gli spettacolari ritrovamenti nel sito paleolitico di Dmanisi e i monumenti di Urkesh, una delle prime città della storia. Fino alla Siria di oggi ed allo sforzo di preservare l eredità culturale in mezzo al dramma che si sta consumando nella regionee. Rimanendo in Medio Oriente visiteremo Parabole d Oriente. Il cristianesimo alla sfida del nuovo millennio, una mostra fotografica sulle comunità cristiane promossa dall Ambasciata della Repubblica d Armenia presso la Santa Sede. Questo progetto desidera documentare la realtà odierna della c cristianità orientale, riflettendo su futuro e ruolo di queste comunità e portando all attenzione la salvaguardia del ricco patrimonio artistico ed architettonico, testimonianza delle comunità cristiane. Infine, ma non perché ultima, una esposizione di circa 100 oggetti originali di tradizione etiope, icone e croci. Con l ausilio di video e testi narrativi: Dalle periferie della cristianità l Etiopia innalzerà a Dio le sue mani. Immagini di una tradizione millenaria e sorgente di dignità in terra. Le icone piene di colore e le eleganti croci fanno risaltare la duplice funzione che hanno avuto e continuano ad avere nella società che li ha prodotti: la glorificazione di Dio e il sostegno della dignità della persona al di là delle circostanze limitanti in cui si trova. Alle periferie dei padiglioni fieristici, le mostre, per sperimentare la possibilità di un nuovo inizio. DI GIORGIO VITTADINI* E se proprio quella nostra normalità così fastidiosa, di esseri umani punto e basta, senza altri aggettivi, contenesse la chiave per attraversare tutti i mari in tempesta? La nostra umanità, fatta di bisogni e desideri, è qualcosa che abbiamo ma che non possediamo, e per questo cerchiamo di censurare, almeno nei suoi punti più scomodi, aiutati dalla mentalità dominante. Eppure, è proprio di fronte a tipi magari strani, "marginali" ma autentici, che ci si sente visti e guardati. Come accade con i personaggi raccontati da Enzo Jannacci, il geniale e poetico medico-cantante milanese, e da Giovannino Guareschi, l autore di don Camillo e Peppone, lo scrittore italiano più tradotto nel mondo. Storie diverse, come quella del barbone con le scarpe da tennis, che parla da solo per strada, ma non gli serve essere "normale" per sentirsi qualcuno quando incontra l amore. O come Vincenzina, davanti alla fabbrica, alla fatica del lavoro e del quotidiano che stronca: sente "odor di pulito" e per questo non sarà mai un numero, un ingranaggio E i personaggi guareschiani, come don Camillo e Peppone, irriducibili nel confrontarsi con la loro coscienza e per questo uniti: Giobà, che non si piega agli interessi economici perché quello che sa è per la sua soddisfazione, non per il successo o i soldi, e il pittore della Celestina del fagiano, che rappresenta il volto della Madonna con quello di una ragazza bellissima ma da tutti considerata "senzadio". Questi personaggi in apparenza marginali, ma infinitamente reali, a differenza della gran parte di noi, non cercano il riconoscimento sociale, difficilmente cedono all interesse, al comodo, alla massa; tutti obbediscono a qualcosa che viene dettato loro direttamente dal di dentro. Il loro cuore è come una periferia che rimette al centro il sé di tutti, l "io" messo a nudo. Quello che rimane quando tutto sembra crollare. E non sovrappongono alla realtà le solite bolse a- nalisi, ma "guardano", come fanno gli zingari dell omonima canzone di Jannacci di fronte all imponenza del mare. Libertà e ironia sono parte della grande eredità dei due autori. Ironia, come quella contenuta in "Ho visto un re" di Dario Fo e Jannacci, che smaschera e deride il sopruso di ogni potere; e libertà profonda, come quella del contadino de "Il Canalaccio" di Guareschi che, vittima di gravi ingiustizie, dice del suo aguzzino: "Ho pietà della sua carne maledetta". Incontrare questi personaggi è lo scopo di "Mondo Piccolo Roba Minima. Le periferie esistenziali di Giovannino Guareschi e Enzo Jannacci", percorso espositivo con video, foto, disegni, fumetti realizzato da un gruppo vario di appassionati. Per l occasione saranno pubblicati due inediti: il dialogo tra Enzo Jannacci e i ragazzi del centro di aiuto allo studio Portofranco, e l episodio "Il campione" della serie "Don Camillo a fumetti" dell editrice Renoir Comics). Guareschi e Jannacci: diversi ma profondamente simili, ironici ma mai cinici, sempre complici di ogni piega dell umano. Non hanno alcuna i- deologia da difendere, non fanno la predica, non parlano "sopra" i loro personaggi, ma leggono il mondo attraverso sguardi liberi, non a caso entrambi emarginati dai potenti di turno. Guardare alle "periferie esistenziali" delle vicende raccontate da Guareschi e Jannacci significa scoprire il centro dell esistenza umana, quello su cui tutto il potere del mondo non può nulla. Roba minima e Mondo piccolo o no? *Presidente Fondazione per la Sussidiarietà BRAMBILLA Testimonianze di libertà anche dietro le sbarre J. ECHEVARRÍA Il cammino per Emmaus da tutte le strade del mondo FAMLONGA E se lo sviluppo partisse dalle periferie? «CHARLY» I preti alla fine del mondo: i curas villeros di Bergoglio «Testimonianze dalle periferie: libertà dietro le sbarre»: mercoledì 27 con il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Milano, Guido Brambilla, la responsabile di progetto della Cooperativa Homo Faber nella Casa circondariale di Bassone (Como), Patrizia Colombo, e il direttore della seconda Casa di reclusione di Milano- Bollate, Massimo Parisi. Per la prima volta al Meeting è presente il prelato dell Opus Dei, il vescovo spagnolo Javier Echevarría Rodríguez. Interviene giovedì 28, alle ore 15. Tema dell intervento, introdotto dal direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, Roberto Fontolan, «In cammino verso Emmaus, per tutte le strade del mondo». Giovedì 28, alle ore 15, nell ambito della rassegna «Testimonianze dalle periferie», l appuntamento sul tema «Un soggetto per lo sviluppo». Partecipano la responsabile dell Avsi in Ecuador, Stefania Famlonga (foto), e il giornalista John Waters. Introduce Davide Perillo, direttore del mensile di Comunione e Liberazione Tracce. Giovedì sera viene presentato il libro di Silvina Premat, giornalista de La Nación di Buenos Aires, «Preti dalla fine del mondo. Viaggio tra i curas villeros di Bergoglio» (edizioni Emi). Con l autore, sarà presente Carlos «Charly» Olivero, parroco a Virgen de los Milagros de Caacupé, Villa 21, Buenos Aires.

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