Cos è l oggetto comunicante?
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- Gianfranco Marini
- 8 anni fa
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1 LA COMUNICAZIONE 1
2 Gli Oggetti Comunicanti Cos è l oggetto comunicante? L oggetto è il manifesto, il cellulare, il libro, il quadro, l abito il mobile, l auto, ecc. Esso ci presenta e ci rappresenta agli altri e comunica senza parole. Al mattino il suono della sveglia, il trillo del cellulare è comunicazione. La caffettiera che fischia, la TV accesa con la voce dello speaker è comunicazione. Uscite di casa, montate sull autobus. Il rumore del ticket obliterato, l incontro con amici e compagni, le orecchie e gli occhi trasmettono al cervello una serie di informazioni: vestiti e accessori nuovi, espressioni che rivelano l umore, un libro con la lezione del giorno. Guardate fuori dal finestrino e si accavallano veloci una serie di immagini:vetrine, insegne, segnali stradali, poster, traffico, bandiere ai balconi, panni stesi, monumenti. In un tempo e in uno spazio limitato una serie di oggetti vi ha passato una serie di comunicazioni alcune ricercate, altre ricevute senza intenzione e tutte o quasi provocano reazioni, grandi o piccole, positive o negative. 2
3 La comunicazione non arriva perciò solo attraverso parole o suoni ma anche attraverso forme e colori degli oggetti. Accessori, abbigliamento, capigliatura sono comunicazione. I muri a volte sono giornali, bacheche; la musica diventa film nei videoclip, nelle strade campeggiano poster, gli edifici in restauro sono coperti da immagini. Tutto questo fa calare il nostro tempo in piena GRAPHIC POLLUTION cioè in un inquinamento visivo dovuto alla moltitudine di immagini che si accavallano nei nostri spazi di vita. Questo inquinamento non è solo visivo ma è anche acustico, olfattivo e tattile. 3
4 Biologia e Diversità della Comunicazione Quando si deve comunicare è importante conoscere il ricevente del messaggio e i suoi meccanismi ricettivi. Le ricerche sul cervello umano hanno evidenziato differenze fisiologiche tra uomo e donna che spiegano e confermano come sia differente il modo di pensare e percepire il mondo reale e di conseguenza i comportamenti. La prima differenza sostanziale tra i due apparati visivi, maschile e femminile risiede nel numero dei CONI (cellule fotorecettori del colore) che sono circa 6 milioni e sono presenti sulla retina. Queste cellule dipendono dal cromosoma X che è doppio nelle donne, per cui le donne hanno una varietà maggiore di coni e perciò una capacità maggiore di visualizzare i colori e le loro sfumature. 4
5 Altra importante differenza è l ANGOLO VISUALE che risulta essere più ampio nelle donne per cui con la vista periferica riescono a catturare un maggiore numero di informazioni visive rispetto agli uomini. L uomo in compenso dispone di una vista più sviluppata in profondità. Tutto questo si spiega perché nella loro evoluzione, sia l uomo che la donna, hanno dovuto affinare certe qualità in base ai loro compiti: - l uomo con la caccia ha sviluppato una visione che gli permetteva di raggiungere con le armi prede lontane e in movimento e poi a ricostruire mentalmente mappe del territorio - la donna non aveva bisogno di qualità spaziali a grande distanza ma aveva necessità di una visione aperta su breve distanza per portare avanti più compiti insieme: controllo dei figli, del fuoco, degli animali mentre macinava la farina o tesseva al telaio Tutto questo perciò ha permesso alla donna fino ad oggi di avere maggiore capacità di svolgere contemporaneamente e con successo più compiti rispetto all uomo. Il messaggio comunicativo diretto all uomo deve essere concreto, immediato e semplice a differenza della donna che sa leggere ed interpretare la metafora, l aspetto poetico, l allusione verbale. 5
6 Come Avviene La Comunicazione LA COMUNICAZIONE VOLONTARIA LA COMUNICAZIONE INVOLONTARIA 6
7 LA COMUNICAZIONE VOLONTARIA La comunicazione è necessità assoluta per l uomo e per gli animali. L uomo ha cominciato ad utilizzare immagini per comunicare ai suoi simili quando ancora non conosceva la scrittura. Più il gruppo è ampio ed evoluto più il sistema è complesso. Artisti,disegnatori,fotografi,pubblicitari sono grandi COMUNICATORI DI MESSAGGI : attraverso i loro operati trasmettono contenuti molto complessi che per descrivere ci vorrebbero fiumi di parole. L invio del messaggio deve ottenere una risposta senza risposta non c è comunicazione. Ma risposta non è solo il bene, grazie della persona a cui abbiamo chiesto come va? ma è il pubblico che batte le mani, l acquisto di un prodotto pubblicizzato, il fermarsi al semaforo rosso. Il linguaggio comunicativo deve sempre però essere conosciuto per poter decifrare tutti i messaggi visivi. 7
8 La COMUNICAZIONE fattori: avviene quando entrano in campo diversi EMITTENTE la persona, l artista, lo scrittore che comunica RICEVENTE la persona a cui è indirizzato il messaggio, il fruitore, il lettore MESSAGGIO il contenuto, ciò che ha dipinto, ciò che ha scritto MEZZO l elemento che consente fisicamente la trasmissione del messaggio: tela, foglio, libro CANALE l organo di senso attivato: vista, udito, tatto CONTESTO all interno del quale avviene la comunicazione:periodo storico e sociale, l ambiente (aula, strada,ecc) (una mano tesa a scuola è diversa da una mano tesa in una parata!) CODICE il sistema che deve essere conosciuto da chi riceve:segni, forme, lingua. Il messaggio deve essere espresso con un linguaggio che abbia un codice comune sia ad emittente che a ricevente. 8
9 Oltre a questi elementi ci sono i FILTRI che sono rappresentati dalle debolezze o le difese dell emittente o del ricevente, il loro vissuto, il loro immaginario individuale e immaginario collettivo cioè il loro bagaglio di esperienze (background). L immaginario individuale è quello proprio della persona, l insieme dei ricordi, delle immagini, dei suoni, delle esperienze che lo hanno formato. L immaginario collettivo è un insieme di riferimenti culturali e di conoscenze comuni ad un gruppo sociale a cui inconsciamente si attinge con associazioni spontanee. 9
10 L IMMAGINE DEL REALE - OGGETTIVITA e SOGGETTIVITA Esistono diverse realtà intorno a noi delle quali non siamo pienamente consapevoli. Si vede il mondo perché si ha la vista ma il mondo lo si conosce anche attraverso i 5 sensi: lo tocchiamo, lo odoriamo, lo assaggiamo, lo ascoltiamo, lo guardiamo. Con i sensi si immagazzinano dati fin dalla nascita e con il tempo si forma quella che viene detta la CULTURA dell ESPERIENZA. Ogni specie animale vede il mondo attraverso la sua lente. Determinati schemi mentali e tutta quella serie di elementi che abbiamo già visto (cultura, esperienza, sensibilità, ecc) producono una realtà soggettiva. La realtà oggettiva è condivisa da soggetti appartenenti alla stessa specie e si basa su teorie generali di forma, colore, composizione, schemi geometrici. Certo noi non potremmo metterci nei panni di una formica che ha una pessima vista o in quelli di un aquila che possiede una vista cinque volte più potente dell uomo o nei panni di un pipistrello che non vede attraverso la vista ma per mezzo di un sonar. Il mondo in bianco e nero del cane, quello dell aquila o quello della formica è anche il nostro mondo ma non è il mondo percepito dalla nostra specie. La nostra realtà è quella del mondo umano ed è alla base della nostra vita quotidiana e delle attività comuni. Esiste poi la realtà soggettiva o interpretata dalle nostre esperienze passate, dalla nostra cultura specifica, dalla curiosità o dalla capacità di creare associazioni. Vedere una foto scattata in un particolare momento della nostra vita è saper cogliere insieme delle sensazioni e dei ricordi, dei significati di un momento che può provare solo colui che lo ha vissuto anche se l immagine mostra solo in maniera apparente (oggettiva). 10
11 LA COMUNICAZIONE INVOLONTARIA e VOLONTARIA Se vediamo delle tracce sulla neve siamo in grado di dire se di lì è passato un gatto o una automobile, ma né il gatto né l automobile avevano intenzione di segnalarci il loro passaggio. L affermazione che possiamo trarre dalla vista di quei particolari si fonda sul MESSAGGIO INVOLONTARIO che ci viene inviato. Un MESSAGGIO VOLONTARIO ci viene dato invece dal cartello stradale che qualcuno (emittente) ha collocato in un determinato posto per dare ad un altro (destinatario) una informazione (messaggio), secondo certe modalità (linguaggio). In ogni momento della giornata riceviamo e scambiamo informazioni: vedere una persona arrossire ci fa capire che è in imbarazzo (messaggio involontario) ma possiamo anche rispondere con un saluto ad un cenno del capo di un conoscente (messaggio volontario). Quando guidiamo verifichiamo che il semaforo abbia luce verde per poter passare e distinguiamo il suono di una autoambulanza da quello della polizia. Informazioni visive e sonore che diventano segni comunicativi. 11
12 LA COMUNICAZIONE VISIVA 12
13 La nostra cultura privilegia il messaggio verbale anche per la trasmissione del sapere ma la storia ci insegna che quando ancora il mondo era pieno di analfabeti, pittori e grafici hanno spiegato al popolo i fatti storici o la ragione delle guerre. La scrittura non sempre è trascrizione della parola ad esempio gli ideogrammi cinesi sono prima immagini e solo dopo parola. Gli ideogrammi portano il lettore dal segno al concetto. Quando Remo traccia la linea sul suolo segna un confine che senza parole dice Questa è la mia terra, quando gli uomini di certe tribù si dipingono il viso di bianco e altri di rosso dichiarano di essere in guerra o in pace. Anche in natura si trovano forme di comunicazione non verbale: il colore del piumaggio di alcuni uccelli, il colore di certe piante velenose, ecc.. La differenza tra animali e uomini è che questi ultimi hanno evoluto il modo di comunicare e ricorrendo all uso di simboli e segni hanno strutturato più di un linguaggio: le lingue nazionali, la musica, la lingua dei gesti dei sordomuti, il codice marinaro, la segnaletica stradale, ecc.. 13
14 SEGNI E SIMBOLI L uomo ha sentito la necessità di evolvere la propria capacità espressiva ricorrendo all uso dei segni. I segni hanno un significato stabilito per convenzione dove non esiste relazione tra significante e significato. Non possono imitare la forma di ciò che rappresentano perché rappresentano realtà non visive. E il caso delle lettere dell alfabeto, delle note musicali, dei segni matematici. Noi sappiamo che il segno A rappresenta il suono a soltanto perché ci siamo messi d accordo che sia così. Perciò per conoscere l alfabeto, prima bisogna studiarlo e se andiamo in un paese che utilizza un alfabeto diverso dovremmo ricominciare da capo. Altri segni, chiamati mnemonici, fanno riferimento esplicito a qualcosa rappresentandone una parte. Ad esempio le insegne dei negozi ad es. una grande chiave indica che all interno si vendono chiavi e serrature. 14
15 SEGNI lettere dell alfabeto note musicali segni matematici 15
16 SEGNI MNEMONICI 16
17 I segni nascono con l esigenza di essere capiti rapidamente e l uso di questi è conosciuto fin dall antichità. La semplificazione dei segni ne facilita anche la riproduzione in serie. Pensiamo ai cartelli stradali, per le strade ce ne sono una infinità e rispondono tutti ad una convenzione internazionale tale da poter essere capiti da qualunque uomo di nazionalità e lingua differente. A differenza dei cartelli stradali, per comunicare altri messaggi a volte vengono usati stili differenti ma l immagine è sempre leggibile : la sagoma di un omino o di una donnina indicano- fra le tante variabili grafiche possibili- soltanto la toilette per uomini o donne. Poi che la donna abbia o meno la gonna a semicerchio o triangolare, i capelli lunghi o corti l interpretazione sarà sempre la stessa. 17
18 Simboli lavaggio Simboli sportivi 18
19 Ci sono invece dei simboli visivi che rappresentano realtà astratte attraverso una immagine concreta ad esempio: il teschio - pericolo di morte, il fuoco calore, un cuore l amore, una bilancia la giustizia, ecc. Ancora oggi si usano simboli derivanti da abitudini antiche e spesso non ne conosciamo l origine. Sono ormai spontanei per noi ma hanno alle spalle un codice, un accordo fra gli uomini che hanno deciso di indicare qualcosa di complicato in un modo più semplice. Quando un uomo salutando si toglie il cappello simboleggia il guerriero medievale in corazza che si faceva riconoscere alzando la parte frontale del suo elmo per mostrare il volto. Quando stringiamo la mano a qualcuno usiamo il gesto simbolico sono a mani nude, non ho armi, sono amico. Gesti rapidi che simboleggiano immediatamente la comunicazione. Ma noi capiamo questa immediatamente perché abbiamo imparato il codice del linguaggio dei segni, quindi è importante che ci sia la conoscenza culturale. Se i simboli fossero visti da un uomo che non ha mai conosciuto la nostra civiltà potrebbe interpretare diversamente il segnale. 19
20 SIMBOLI VISIVI 20
21 LINGUAGGI VISIVI I pellerossa d America parlavano un linguaggio silenzioso basato sul movimento delle mani, inoltre la pittura corporale indicava la condizione sociale della persona e le penne infilate nei capelli comunicavano le battaglie compiute. Gli zingari gitani usano segnali per comunicare la situazione locale ad altri gruppi nomadi. I sordomuti usano un linguaggio gestuale dove a differenza degli indiani ogni segno indica una lettera e non una parola, possono perciò comunicare molte più cose mettendoci però più tempo. I subacquei usano una serie di segni, riferiti alle attività che si svolgono sott acqua. 21
22 I pellerossa d America parlano un linguaggio silenzioso basato sul movimento delle mani, inoltre la pittura corporale indicava la condizione sociale della persona e le penne infilate nei capelli comunicavano le battaglie compiute. pellerossa d America 22
23 Gli zingari gitani usano segnali per comunicare la situazione locale ad altri 23 gruppi nomadi.
24 I sordomuti usano un linguaggio gestuale dove a differenza degli indiani ogni segno indica una lettera e non una parola, possono perciò comunicare molte più cose mettendoci però più tempo. 24
25 I subacquei usano una serie di segni, riferiti alle attività che si svolgono sott acqua. 25
26 ALFABETI La parola Alfabeto è di origine greca e deriva da alpha e beta: le prime due lettere dell alfabeto stesso. La scrittura alfabetica fu insegnata dai Fenici ai Greci ed è il prodotto della mente logica dell occidente, in contrasto con la mentalità contemplativa orientale. Essa lega un segno ad un suono, permette di scrivere assemblando i segni fra loro e leggere assemblando i suoni. E indubbio che non ha potenziale espressività artistica come gli ideogrammi e i pittogrammi i quali sono piccoli disegni che vengono letti e che raccontano per immagini. La scrittura cuneiforme (assiro-babilonese) consiste nell uso di un cuneo di metallo che impresso nell argilla combina diversi accostamenti creando un codice linguistico. L alfabeto cinese ha un tipo di scrittura simile ad un disegno decorativo. I Codici plurilinguistici: legano simboli e segni fino a formare codici linguistici che solo grazie all esperienza sono di semplice comprensione (xchè, 6 un mito, xkè), oppure togliendo le vocali (cmq = comunque) si crea un alfabeto solo consonantico. Qualche decennio fa nessuno avrebbe capito il significato di questi messaggi e perciò importante conoscere il linguaggio e le sue eventuali variazioni. I monogrammi (greco monos = unico + gramma = segno scritto) sono segni unici che indicano il nome completo e l attributo di una persona. Nasce come esigenza di marchio, firma di documenti, necessità di segno di proprietà su spazio ridotto. Dürer firmava le sue incisioni con un monogramma. Spesso si ricamavano su lenzuola, fazzoletti o camicie 26
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