Istituto Comprensivo Don Bosco Tolentino 20 Novembre incontro
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1 Istituto Comprensivo Don Bosco Tolentino 20 Novembre incontro Dott.ssa Psicologa Lucia Candria viale XX Settembre 119, Mogliano (MC) tel luciacandria@libero.it Dott.ssa Psicologa Valentina Cesanelli 1
2 STRESS LAVORO- CORRELATO Decreto Legislativo n. 81/08 Art. 28 (Comma 1) La valutazione di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell Accordo Europeo dell 8 ottobre 2004, [ ] 2
3 STRESS LAVORO- CORRELATO Art. 29 (Comma 3) La valutazione e il documento di cui al comma 1 debbono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2: in occasione di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro, significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. 3
4 STRESS LAVORO- CORRELATO Lo stress da Lavoro è un fenomeno tipico del sistema lavorativo, può provocare degli effetti nocivi sulla salute, in base alle caratteristiche del soggetto e all adattabilità degli stimoli che riceve. Stress da Lavoro Correlato, come la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste del contenuto, dell organizzazione e dell ambiente di lavoro, eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste. [European Agency for Safety and Health at Work] 4
5 Cos è lo STRESS Senso comune accezione negativa, uno stato psicofisico di affaticamento, disagio e tensione. Psicobiologico reazione adattiva, funzionale alla sopravvivenza. Lo stress e la risposta non specifica dell organismo umano di fronte a qualsiasi sollecitazione e stimolo si presenti, che innesta una normale reazione di adattamento che può arrivare ad essere patologica in situazioni estreme. 5
6 Cos è lo STRESS Domanda percepita Percezione delle proprie capacità Disequilibrio 6
7 Cos è lo STRESS Lo stress non è una malattia, ma un esposizione prolungata allo stress può causare problemi di salute. Stress acuto: è facilmente riconoscibile (es un lutto) e di durata limitata nel tempo; Stress cronico: eventi di entità minore ma più dilazionati nel tempo, limitano il normale recupero del soggetto necessario tra uno stressor e l altro. 7
8 C è STRESS e STRESS Si possono distinguere due modelli antitetici di stress: 1) EUSTRESS 2) DISTRESS Stress positivo Stress con effetti nocivi 8
9 STRESS STILE DI VITA GRAVITA REALTA CHE CI CIRCONDA DENTRO DI NOI TIPO DI PROBLEMA ALTRI PROBLEMI PERCEZIONE CAPACITA DI CONTROLLO SULLA REALTA 9
10 Un suono insistente In una fabbrica si sente un suono insistente ed acuto provenire da una macchina. Il proprietario dice che occorre qualche giorno per risolvere il problema Come possono reagire i dipendenti? 10
11 La percezione dello stress 11
12 La percezione dello stress Fisici: emicranie, tensioni muscolari, problemi digestivi, alterazioni dell appetito o respiratorie. Emotivi: cattivo umore, irritabilità, depressione, perdita di fiducia in se stessi e di autostima, motivazione, senso di vuoto, alienazione. Comportamentali:, aumento consumo di alcool e fumo, tendenza all isolamento, incapacità a stare fermi, difficoltà a rilassarsi, ansia, disturbi del sonno. Cognitivi: mancanza di concentrazione, distrazioni, vuoti di memoria, reazioni esagerate, indecisione, decisioni sbagliate, continui pensieri negativi su se stessi e sulla propria situazione. 12
13 COMPONENTI DELLO STRESS COMPONENTE LAVORATIVA DEL RISCHIO COMPONENTE SOGGETTIVA DEL RISCHIO RICHIESTE LAVORATIVE Aspetti dell organizzazione del lavoro e del suo contesto ambientale e relazionale potenzialmente capaci di rappresentare fonti di stress per i lavoratori (fattori del contenuto e contesto del lavoro) PERCEZIONE DELLE RICHIESTE LAVORATIVE Percezione che i lavoratori hanno circa loro capacità di rispondere alle richieste lavorative 13
14 Componente lavorativa del rischio nell insegnamento andamento delle iscrizioni negli anni scolastici turnover dei docenti (nuovi arrivi e trasferimenti) lettere di reclamo dei genitori delega educativa da parte della famiglia malcontenti degli studenti incidenti avvenuti nella scuola durante l AS (vigilanza) rapporto tra docenti precariato numero alunni per classe numero alunni difficili e con sostegno distribuzione degli incarichi tra i docenti problemi relazionali programmi didattici non ultimati o in ritardo continuo susseguirsi di riforme scolastiche Struttura della scuola (spazi adeguati, materiali, parcheggio, struttura architettonica.) 14
15 Componente personale del rischio I fattori individuali possono essere distinti in tre categorie: 1. FATTORI LEGATI A VARIABILI DEMOGRAFICHE (SESSO, ETA ). a) SESSO Stress femminile / stress maschile b) ETA Giovani insegnanti / lunga anzianità 15
16 Componente personale del rischio 2. FATTORI LEGATI A TRATTI DI PERSONALITA. a) Locus of control / stile attributivo stress b) Rigidità del docente c) Modello ideale modello reale dell insegnamento Sé ideale Sé professionale (Abraham) CORRISPONDONO NON CORRISPONDONO Fonte di benessere Fonte di stress 16
17 Componente personale del rischio 2. FATTORI LEGATI A TRATTI DI PERSONALITA. La Maslach sottolinea che sarebbe errato presumere che le persone corrispondenti a uno specifico profilo di personalità siano le sole a rischio e afferma che tutti siamo a rischio in una certa misura, se lo stress emozionale del lavoro diventa eccessivo eccessivo bisogno di aiutare gli altri; presenza di tratti nevrotici di personalità; impulsività, ostilità; dedizione professionale eccessiva rispetto alle soddisfazioni ottenute; presenza di problematiche familiari o relazionali scarsa tolleranza dello stress. ecc Per evitare gli effetti nocivi dello stress ognuno di noi deve scoprire qual è la sua soglia personale agli agenti stressanti, ciò è possibile solo sapendo che cosa si vuole e in quale direzione si è diretti. 17
18 Componente personale del rischio 3. FATTORI LEGATI A VARIABILI MOTIVAZIONALI La motivazione al lavoro risulta essere un elemento protettivo nei confronti delle sindromi da stress, tuttavia la gratificazione dell insegnante nel proprio lavoro ha un doppio legame con la motivazione alla base della propria scelta. Vulnerabili insegnamento come ripiego Maggior resistenza allo stress insegnamento come scelta vocazionale Immagine ideale vs Immagine reale 18
19 Burnout Forma particolare di stress lavorativo, che fa sentire chi ne è colpito senza via d'uscita, bruciato, consumato dal proprio lavoro Condizione di esaurimento fisico ed emotivo riscontrata tra gli operatori delle helping profession, determinata dalla tensione emotiva cronica creata dal contatto e dall impegno continuo ed intenso con le persone, i loro problemi e le loro sofferenze. 19
20 SINDROME DEL BURN-OUT DEFINIZIONE OPERATIVA Maslach (1976) Esaurimento emozionale: perdita d energia e sensazione di aver esaurito le proprie risorse emozionali. Depersonalizzazione: fredda indifferenza, distacco, cinico disinteresse, caratterizzata dalla tendenza difensiva, a trattare i clienti come oggetti e non come persone. Ridotta realizzazione personale: caratterizzata dalla sensazione che nel rapporto con gli altri la propria competenza stia venendo meno, inadeguatezza circa le proprie capacità, crollo dell autostima, depressione. Perdita della capacità di controllo: smarrimento del senso critico che consente di valutare e inquadrare l esperienza lavorativa nel suo giusto contesto Adattamento patologico di tipo difensivo, che si esprime in atteggiamenti e comportamenti quali l appiattimento nel lavoro di routine, rigidità, cinismo, in breve in un ritiro psicologico nei confronti del proprio lavoro. 20
21 Segni e sintomi del burnout sfiducia/ senso fallimento e di inadeguatezza / vergogna/ perdita autocritica e autocontrollo stanchezza cronica/insonnia cattivo rapporto con cibo minore concentrazione calo di autostima e autoironia somatizzazioni (testa, intestino, schiena, cute ) crisi di ansia/panico, affanno incapacità a gestire il quotidiano rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento abuso di alcool o di farmaci assenteismo/evitamento impegni pessimismo cronico scoppi e eccessi d ira stravaganze/ trascuratezza ricorso alla derisione/ sarcasmo frequenti trasferimenti solitudine, ritiro sociale, apatia, isolamento timore degli alunni e giudizi altrui non saper staccare (tempo libero) aggressività fisica e/o verbale e frequenti conflitti incapacità a vigilare e dirigere la classe 21
22 Il burn-out negli insegnanti La categoria degli insegnanti viene sottoposta a numerosi stress relazionali, la cui natura può essere ricondotta ad alcuni fattori riguardanti: La peculiarità della professione Società globalizzata Il passaggio dall'individualismo al lavoro d'equipe L'inadeguato ruolo sociale riconosciuto alla professione 22
23 helping professions portano quasi sempre dentro di sé un forte desiderio di affermazione personale in senso professionale e relazionale. Il docente vuole sicuramente insegnare qualcosa ai propri allievi, il medico vuole guarire i propri pazienti, lo psicologo essere di aiuto per i propri clienti e così via. Ogni fattore che porti ad una frustrazione nei confronti di questa aspettativa contribuirà in maniera lenta ma continua allo stress. 23
24 Identikit dell insegnante a Ha bassa autostima rischio E costantemente preoccupato e si sente incompreso Tende ad isolarsi, possiede una vita privata povera di stimoli Manifesta comportamenti ossessivo-compulsivi, a loro volta dettati da un perfezionismo esasperato E tipicamente ansioso, nevrotico, impulsivo, litigioso, ambizioso, incapace a mediare, aggressivo, ostile, idealista Ha una forte componente onirica, che lo sgancia dalla realtà. 24
25 Quanto è ritenuta psico-fisicamente usurante la professione di insegnante? 25
26 Quanto è ritenuta psico-fisicamente usurante la professione di insegnante? 26
27 Fattori Protettivi Tra i fattori protettivi che prevengono lo stress e la sua manifestazione psicosomatica si segnalano: la famiglia il genere una soddisfacente vita sociale un ambiente sociale accogliente e il supporto dei colleghi; livello di autoefficacia percepita. 27
28 Strategie di prevenzione Maslach: un grammo di prevenzione vale quanto mezzo chilo di cura. Le molteplici strategie di prevenzione possono essere suddivise in: individuali, che propongono cambiamenti messi in atto dal soggetto in relazione a se stesso e nell ambito lavorativo; organizzative, tese ad evidenziare gli interventi sull organizzazione scolastica del lavoro; istituzionali, le quali analizzano le responsabilità, il peso, e il supporto provenienti dall istituzione, o, in certi casi, dalla società nel suo complesso. 28
29 Strategie individuali 1. MIGLIORARE L AUTOSTIMA All interno dell ambiente di lavoro esistono tre fonti principali di autostima che sono: il successo nel raggiungimento degli obiettivi, l affiliazione con altre persone e la possibilità di esercitare una certa influenza su coloro che ci circondano. 2. ORGANIZZARE IL PROPRIO TEMPO Tutti i metodi di gestione del tempo possono essere ricondotti a tre fasi: Analisi e valutazione del modo in cui si utilizza il proprio tempo. Individuazione delle priorità, ovvero degli obiettivi principali da perseguire. Programmazione delle attività da svolgere, a breve e medio termine, eliminando i compiti di bassa priorità. 29
30 3. MANTENERE INTERESSI EXTRAPROFESSIONALI Le attività extrascolastiche come hobby, sport e impegni sociali possono risultare utili per distanziarsi dai problemi inerenti all impiego e recuperare una carica di fiducia e di energia per essere più produttivi ed efficienti nel lavoro. 4. LA DECOMPRESSIONE Una delle principali capacità degli insegnanti dovrebbe essere quella di non portare i problemi della scuola in casa propria cercando di tracciare un confine tra lavoro e ambiente familiare. Un modo per cercare di staccare la spina è quello della decompressione. La Maslach invita a distaccarsi dalle situazioni vissute nell ambito lavorativo, prima di rientrare in famiglia, attraverso tecniche di rilassamento o una semplice passeggiata. 5. L EQUILIBRIO L insegnante che riesce a condurre una vita equilibrata nell ambito lavorativo, familiare, sociale, correrà molto probabilmente meno rischi di cadere nel Burn-out. 30
31 6. SUPERARE LE EMOZIONI NEGATIVE Per gli insegnanti vittime dello stress è molto importante considerare le proprie reazioni emotive allo stress, perché di fronte allo stesso evento potenzialmente stressante non tutti reagiscono ugualmente. Imparando a tenere sotto controllo il proprio stress si è maggiormente in grado di neutralizzare gli effetti negativi di quegli aspetti della situazione lavorativa che non si possono cambiare. Il problema può essere risolto attraverso l autoregolazione delle emozioni la capacità di limitare l insorgere di forti emozioni negative e di favorire il manifestarsi di quelle positive. Questo è possibile identificando cinque caratteristiche del pensiero irrazionale quel tipo di pensiero incongruente, illogico, irrealistico, che distorce la realtà e porta a forti stress emotivi. 31
32 Pensieri Irrazionali riconoscerli per contrastarli! 1. PENSIERO ASSOLUTISTICO Le cose DEVONO assolutamente andare come dico io Gli alunni DEVONO assolutamente comportarsi come voglio io DEVO assolutamente avere quello che voglio E un modo di pensare che partendo da un obiettivo che si preferirebbe conseguire, si trasforma in un obbligo, un esigenza assoluta. Per contrastare questo tipo di pensiero è consigliabile essere più realistici e trasformare le richieste irragionevoli in preferenze o possibilità. 2. PENSIERO CATASTROFICO E ORRIBILE essere criticati Consiste nell esagerare oltremodo l aspetto spiacevole o doloroso di certi eventi. Per far fronte alla tendenza a drammatizzare è necessario porre gli eventi stressanti che capitano a scuola all interno di una prospettiva più obiettiva, notando che certi eventi, per quanto spiacevoli, non sono certo irrisolvibili. 32
33 Pensieri Irrazionali riconoscerli per contrastarli! 3. INTOLLERANZA, INSOPPORTABILITA Non posso tollerare di essere preso in giro. Non tollero che gli altri non facciano quello che dico. Denotano una bassa tolleranza alla frustrazione: certi eventi obiettivamente spiacevoli non possano essere sopportati. La bassa tolleranza alla frustrazione può essere combattuta assumendo un atteggiamento più razionale pensando che sebbene un evento sia spiacevole può essere in qualche modo tollerato e superato. 4. INDISPENSABILITA, BISOGNI ASSOLUTI Posso essere felice solo se avrò questo Devo essere sempre competente e adeguato in tutto quello che faccio. Viene considerato indispensabile (approvazione, stima, affetto, amicizia altrui) ciò che è desiderabile, utile, ma di cui possiamo anche fare a meno, pur con qualche inconveniente. Per neutralizzare l atteggiamento che porta a considerare certi eventi un bisogno assoluto bisogna considerarli desiderabili in quanto offrono numerosi vantaggi, ma non indispensabili, perché si può vivere una vita soddisfacente anche senza raggiungerli tutti alla massima potenza. 33
34 Pensieri Irrazionali riconoscerli per contrastarli! 5. SVALUTAZIONE GLOBALE DI SE O DEGLI ALTRI il mio alunno ha preso 4 non sono capace Se non sai fare questo, sei un buono a nulla Se gli altri non approvano quello che faccio, significa che sono un incapace Consiste nel ritenere che, poiché non si è riusciti bene in qualcosa, allora si è un fallimento totale. Oppure la svalutazione globale può essere rivolta agli altri, ritenendo che poiché uno o più aspetti del comportamento di una persona sono negativi, allora lo è l intera persona. Per superare la tendenza a svalutare globalmente se stessi o gli altri bisogna cercare di tenere sempre a mente le buone qualità che si posseggono e considerare che è inevitabile talvolta non riuscire in ciò che si intraprende, ma non per questo bisogna considerarsi un fallimento totale. Inoltre bisogna tener presente che non si possono trarre conclusioni generali su qualcuno partendo da certi comportamenti. 34
35 Strategie Personali e Professionali L insegnante può adottare una serie di iniziative volte al miglioramento del proprio stato, quali: Acquisire consapevolezza di sé e delle proprie esigenze, prestando attenzione ai primi sintomi psicosomatici e attivandosi ad interpellare esperti. Affrontare gli insuccessi lavorativi come momento transitorio e costruttivo, imparando a gestirli diversamente (es. corsi di formazione, letture specializzate, ecc). Porsi obiettivi realistici, tenendo presente i limiti propri e dell organizzazione, ed impegnarsi per raggiungerli (es. strutturare il tempo lavorativo in modo efficace e flessibile). 35
36 Strategie Personali e Professionali Creare una rete sociale e/o organizzare delle occasioni conviviali all interno della scuola migliorando la comunicazione e le relazioni all interno del contesto lavorativo. Imparare strategie per gestire il carico emotivo e individuare fonti di soddisfazioni e gratificazioni anche esterne al contesto lavorativo. Formulare proposte per ottimizzare alcuni aspetti critici a livello organizzativo, insieme ad altri colleghi che sperimentano le stesse difficoltà. Valorizzare se stessi e le proprie potenzialità proponendosi per gestire particolari ambiti dell organizzazione scolastica (formazione, rapporti con il territorio, progettualità specifiche). 36
37 In conclusione. E evidente quindi, che non esiste un unico ideale di vita, valido per tutti, bensì la possibilità per ciascuno di individuare il proprio stile di vita, in relazione alla propria personalità e alle proprie esigenze. Ogni esperienza è importante perché unica e frutto di un progetto personale; il vero problema è la definizione di questo progetto e la sua realizzazione. 37
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