Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte

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1 Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte

2 I REFERENTI DEL PROGETTO Assessorato Pari Opportunità Regione Piemonte Silvana Pilocane, Regione Piemonte, Responsabile di Settore Sviluppo Imprenditorialità e Pari Opportunità Marcello La Rosa, Ires Piemonte, Direttore del Progetto IL GRUPPO DI LAVORO Giovanna Badalassi (Curatrice e Coordinamento) Elena Murtas (Programmazione e leggi regionali) Francesca Platania (Comunicazione) Magda Zanoni (Sanità) Martino Grande (Coordinamento IRES) IL COMITATO SCIENTIFICO: Gruppo di lavoro Referenti Regionali: Anna Paschero Silvana Pilocane Graziella Panetto Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte Docenti universitari: Tindara Addabbo Carmen Belloni Maria Luisa Bianco Maria Laura di Tommaso

3 I VALORI DEL BILANCIO DI GENERE DELLA REGIONE PIEMONTE Performance Oriented Gender Budgeting Equità Efficacia, Efficienza, Consapevolezza, Trasparenza Sviluppo del capitale umano (Approccio delle capacità) Prendersi cura di sé e della famiglia, Lavorare, Vivere una vita sana Acquisire conoscenza e sapere Avere potere economico, sociale e politico, Vivere in luoghi sani e sicuri, etc) Gender mainstreaming Un Piemonte aperto, tollerante, innovativo, Asse 1: Innovazione, competitività, lavoro, e conoscenza Asse 2: Salute, benessere e politiche sociali Asse 3: Cultura, turismo, comunicazione e informazione Asse 4: Territorio e ambiente Asse 5: Infrastutture e mobilità Asse 6: Agricoltura e montagna: i territori rurali e le terre alte Asse 7: Una macchina regionale efficiente ed amichevole Asse 8: Il Piemonte Regione d Europa. Le relazioni e la cooperazione internazionale

4 LE FASI DEL BILANCIO DI GENERE DELLA REGIONE PIEMONTE La vita di donne e uomini in Piemonte Le politiche e la programmazione regionale L allocazione delle risorse Le politiche per assi strategici Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte

5 LA VITA DI DONNE E UOMINI IN PIEMONTE IL REDDITO IL TEMPO Dormire, mangiare e altra cura della persona Lavoro retribuito 7 8,03 11,43 11, Lavoro Dipendente Lavoro autonomo Lavoro (a) Pensioni Altri trasferimenti Trasferimenti pubblici (a) M Istruzione e formazione Lavoro familiare Volontariato, aiuti, partecip. Soc. e relig. 2,26 1,47 1,38 5,13 5,24 5,11 M F F T Tempo libero 4,49 3,38 IL LAVORO M F 1,42 Spostamenti 1,28 70,0 LA SALUTE Non forze di lavoro ,0% ,0% 60,0 Persone in cerca di lavoro Occupati Popolazione fino a 14 anni 36-45,9% 42-54,1% ,5% ,5% ,4% ,6% 50,0 40,0 30,0 20,0 0% 20% 40% 60% 80% 100% 10,0 - Molto bene/bene Discretamente Male/molto male M 65,0 30,6 4,4 F 55,6 36,7 7,7

6 LA COMPETITIVITA TERRITORIALE TASSO DI OCCUPAZIONE FEMMINILE ANNI PER INCIDENZA POSTI ASILI NIDO incidenza posti asili /pop 0-2 anni 20,00 18,00 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 Campania Calabria Basilicata Sicilia Puglia Sardegna Abruzzo Lazio Molise Italia Umbria Liguria Toscana Marche FriuliV.Giulia EmiliaRomagna Valled Aosta Piemonte Lombardia TrentinoA.A. Veneto tasso femminile di istruzione superiore e universitaria TASSO DI OCCUPAZIONE FEMMINILE PER INCIDENZA DIPLOMATE E LAUREATE/TOTALE POPOLAZIONE 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 Calabria Campania Sicilia Puglia Basilicata Molise Abruzzo Sardegna Lazio Liguria Umbria Lombardia Toscana Marche Piemonte FriuliV.Giulia Veneto TrentinoA.A. EmiliaRomagna Valled Aosta - 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 tasso di occupazione femminile anni 25,00 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 tasso di occupazione femminile totale

7 LE AREE DI CRESCITA AL FEMMINILE: EMPOWERMENT GLI AMMINISTRATORI NEGLI EELL PIEMONTESI I DIRIGENTI 100% 90% 15,6% 12,1% 15,2% 13,3% 20,3% 17,6% 20,2% 17,4% F; ; 22% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 84,4% 87,9% 84,8% 86,7% 79,7% 82,4% 79,8% 82,6% F M M; ; 78% 0% REGIONE REGIONE ITALIA PROVINCE PROVINCE ITALIA COMUNI COMUNI ITALIA TOTALE EELL TOTALE EELL ITALIA GENERI E GENERAZIONI NELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI M F F; ; 25% I RICERCATORI OVER 80 M; ; 75%

8 IL DISAGIO AL FEMMINILE LA POPOLAZIONE ANZIANA E SALUTE M; ; 24% PENSIONI E ASSEGNI SOCIALI M; 8.029; 25% F; ; 76% F; ; 75% Anziani ospiti nei presidi residenziali socio-assistenziali al 31 dicembre 2003 IVG LIVELLO DI ISTRUZIONE Piemonte Nord Ovest Italia LICENZA SCUOLA ELEMENTARE PER FASCE DI ETA' E SESSO PIEMONTE (2001) M F e più

9 IL DISAGIO AL MASCHILE VIOLENZA SULLE DONNE Donne 16/70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un uomo nella vita (% su 100 donne residenti) 100,0% 90,0% 80,0% POPOLAZIONE CARCERARIA 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 33,6% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Piemonte NordOvest Italia M 96,3% 94,3% 95,7% F 3,7% 5,7% 4,3% 4 3,5 TASSO DI SUICIDI TASSO DI MORTALITA' PER SUICIDI E AUTOLESIONE/10.000AB M F 3,79 6 TASSO DI MORTALITA PER INCIDENTI STRADALI TASSO DI MORTALITA' PER ACCIDENTI MEZZI DI TRASPORTO/10.000AB 5,69 M F 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 2,38 1,97 1,85 1,33 0,95 0,87 0,5 0,26 0,58 0,83 0,92 0,040 0,05 0, ,46 0,12 1,69 4,29 0,66 1,74 1,92 1,83 0, ,47 0,45 2,99 0,77 3,3 1,33

10 L ANALISI DELLA PROGRAMMAZIONE Il gender mainstreaming nel: PROGRAMMA DI MANDATO DPEFR DPSO PIANO TERRITORIALE REGIONALE I soggetti istituzionali impegnati nella promozione delle Pari Opportunità L Assessorato alle Pari Opportunità GLI SPUNTI EMERSI: Esigenza di introdurre l applicazione del gender mainstreaming negli strumenti di programmazione di alcuni settori, ad esempio: Piano Socio Sanitario, Testo Unico sull Artigianato, Piano strategico per il turismo, Piano triennale per l Istruzione Implementare il gender mainstreaming con interventi di sistema e il coordinamento dell Assessorato alle PO

11 L ANALISI DELLE RISORSE RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO PER CAPACITA E PER ASSI

12 L ANALISI DELLE RISORSE GLI SPUNTI EMERSI: l impegno finanziario nelle politiche di pari opportunità, : 12,8Mio, dei quali 6,6Mio di fonte regionale, 5,5Mio dalla Misura E1 del FSE, 0,6MioE da fondi statali. l incidenza dei trasferimenti ad enti istituzionali e imprese, che rende più ardua una valutazione dell impatto finale di tali trasferimenti sulle donne e sugli uomini l esigenza di implementare gli strumenti di monitoraggio e di controllo, dei quali la Regione si è già dotata, finalizzati a cogliere la ricaduta di genere delle somme trasferite, per poter meglio esprimere la propria capacità di programmazione e di indirizzo.

13 L ANALISI DELLE POLITICHE PER ASSI STRATEGICI GLI SPUNTI EMERSI: In generale, il principale risultato emerso è quello della necessità di coniugare la spinta verso l innovazione tecnologica e imprenditoriale con una corrispondente innovazione sociale.

14 L ANALISI DELLE POLITICHE ALCUNI SPUNTI EMERSI Asse 1: Innovazione, competitività lavoro e conoscenza Politiche per il lavoro e della Formazione professionale, Mettere a sistema le buone prassi con maggiore coordinamento tra servizi e linee di finanziamento Proseguire nelle iniziative mirate alla qualificazione del lavoro di cura e familiare. Sviluppare azioni di sensibilizzazione mirate alla definizione dei ruoli di donne e uomini sia tra i più giovani (come già accade) che nei momenti di negoziazione dei compiti (matrimonio e nascite) Declinare la conciliazione anche al maschile: promozione dei congedi parentali e di un riequilibrio degli orari lavorativi, soprattutto nei percorsi di carriera. Industria Migliorare nella prossima programmazione l efficacia dei requisiti sull occupazione femminile, per l assegnazione dei contributi Valutare le politiche nei vari settori economici (tessile, automotive, etc) anche considerando la segregazione orizzontale dei mestieri Commercio, Considerare nelle politiche per la localizzazione delle attività commerciali l impatto sulla qualità della vita, gli orari e l organizzazione familiare delle donne, anziane e non Artigianato Introdurre il gender mainstreaming nel Testo Unico per l Artigianato.

15 L ANALISI DELLE POLITICHE ALCUNI SPUNTI EMERSI Asse 2: Salute, benessere e politiche sociali Sanità Introdurre la lettura di genere nel Piano Socio sanitario, individuando specifici ambiti di azione Integrare il sistema sanitario e il sistema di assistenza sociale. Inserire la prospettiva di genere nei Piani di zona, nei bilanci sociali delle ASL, Attenzione all empowerment applicato al settore sanitario: nomine negli organi, organigrammi, etc. Le Politiche sociali Conoscere l impatto delle azioni dirette alle donne e delle azioni indirette Proseguire con politiche di sostegno alla famiglia, all infanzia e nei servizi alla persona Maggiore integrazione con le aree della Sanità, delle Politiche per il Lavoro e la Formazione Professionale. Asse 3: Cultura, turismo, comunicazione e informazione Cultura: Inserire un attenzione al genere nella futura programmazione, per tenere conto di interessanti progetti al femminile sviluppati dal servizio Turismo: Porre attenzione ai progetti con una spiccata propensione al supporto familiare nelle attività turistiche, Sostenere l imprenditoria femminile, e monitorare la destinazione degli investimenti dati in gestione a province e comuni. Introdurre l approccio di genere nel Piano strategico per il turismo Sport: Inserire la lettura di genere nel monitoraggio dei finanziamenti e nelle ricerche sulle pratiche sportive in Piemonte

16 L ANALISI DELLE POLITICHE ALCUNI SPUNTI EMERSI Asse 4: Territorio e ambiente Edilizia: Introdurre la lettura di genere nel monitoraggio dei contributi (es: bando giovani, la sezione relativa agli anziani, approfondimento relativo alle famiglie monoparentali. Asse 5: Infrastrutture e mobilità Inserire un parametro di genere negli studi di valutazione di impatto ambientale che preveda le ricadute sull occupazione femminile e sui servizi alla persona Asse 6: Agricoltura e montagna: i territori rurali e le terre alte - Dare seguito alle indicazioni del Piano Strategico Rurale con l adozione di misure specifiche per lo sviluppo dell PO nel settore Asse 7: Una macchina regionale efficiente e amichevole Sostenere progetti di conciliazione per i dipendenti Monitorare i percorsi di carriera Approfondire le tematiche sui differenziali salariali Continuare a monitorare le nomine regionali Asse 8: Il Piemonte Regione d'europa. Le relazioni e la cooperazione internazionale Sviluppare azione di lobby a livello di UE, individuando interlocutori privilegiati, anche mirando a reperire nuove risorse da dedicare alle politiche di parità.