ACCESSO E ACCESSIBILITÀ: SUSSIDI DIDATTICI TECNOLOGICI PER IPOVEDENTI
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1 Laboratorio4 Tecnologie e il loro impatto sulla didattica ACCESSO E ACCESSIBILITÀ: SUSSIDI DIDATTICI TECNOLOGICI PER IPOVEDENTI Docenti di Scuola Primaria: Alice Negrini, Chiara Pucci, Alessandra Alberti, Valeria Moresi, Melania Rosi, Gessica Spolaore, Elisa Campagnuolo, Martina Cascini, Lisa Niccolai, Ambra Niccoli, Giulia La Femina Introduzione Negli ultimi venti anni l'informatica e la telematica hanno letteralmente rivoluzionato il nostro modo di comunicare. L'ultimo decennio si è caratterizzato inoltre per la grande diffusione di Internet e della rete come strumento di diffusione e di interazione aperto a tutti e in grado di abbattere barriere di tempo e di spazio. Tuttavia molte delle potenzialità del "fenomeno internet" rimangono ancora inespresse. L accesso a dati e informazioni si è potenziato nel corso degli anni ma per ragioni e cause diverse non tutti riescono ad usufruirne, si parla in questo caso di una limitazione dell'accessibilità. Con il termine accessibilità si intende la caratteristica di un dispositivo, di un servizio, di una risorsa o di un ambiente d'essere fruibile con facilità da una qualsiasi tipologia d'utente. Il termine è comunemente associato alla possibilità anche per persone con ridotta o impedita capacità sensoriale, motoria, o psichica (ovvero affette da disabilità sia temporanea, sia stabile), di accedere e muoversi autonomamente in ambienti fisici (per cui si parla di accessibilità fisica), di fruire e accedere autonomamente a contenuti culturali (nel qual caso si parla di accessibilità culturale) o fruire dei sistemi informatici e delle risorse a disposizione tipicamente attraverso l'uso di tecnologie assistive o tramite il rispetto di requisiti di accessibilità dei prodotti. Il concetto di accessibilità si presenta dunque ampio e complesso. Esso può rappresentare il risultato di un modo diverso di pensare e progettare i contenuti e i servizi, rendendoli effettivamente disponibili ed utilizzabili da tutti. In questo senso l'aspetto tecnologico è un mezzo, anzi un ausilio, e non un fine. Legge Stanca (norme per favorire l'accesso dei disabili agli strumenti informatici) Pubblicata sulla Gazzetta del 17 gennaio 2004 la c.d. "legge Stanca", che prevede nuove disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici. Il provvedimento mira a tutelare e garantire il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in
2 ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione. Riportiamo di seguito gli obiettivi e le finalità della legge previsti dall articolo 1: La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici. E' tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione. Inoltre, la legge, espone nell art.2 una definizione di "accessibilità come la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari e di tecnologie assistive" come gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici. Per quanto riguarda invece l accessibilità degli strumenti didattici e formativi facciamo riferimento all art.5 che prevede l applicazione delle disposizioni di legge al materiale formativo e didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado e le convenzioni stipulate tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca e le associazioni di editori per la fornitura di libri alle biblioteche scolastiche prevedono sempre la fornitura di copie su supporto digitale degli strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e agli insegnanti di sostegno. Definizioni di usabilità. Diverse sono le definizioni di usabilità che sono state proposte nel corso degli anni per stabilirne i confini di applicazione. Ricordiamo quelle che maggiormente hanno attratto l interesse degli studiosi. Brian Shackel definisce l usabilità come la capacità di un sistema di essere utilizzato facilmente ed efficacemente da una determinata categoria di utenti per svolgere una serie di compiti specifici. Tale definizione include sia il fattore umano che quello ambientale quindi l usabilità è da considerarsi come qualità del sistema nella sua globalità. Jacob Nielsen, invece, definisce l usabilità come la misura della qualità dell utente in interazione con qualcosa, sia esso un sito web o una applicazione software tradizionale o qualsiasi altro
3 strumento con il quale l utente può operare. Secondo Nielsen, un prodotto è usabile quando è facile da apprendere, è efficiente nell utilizzo, è facile da ricordare, ha pochi errori di interazione e di bassa gravità ed è piacevole da usare. Requisiti per hardware e software. La legge Stanca del 2004 prevede diversi requisiti sia per i dispositivi hardware che software tra cui possiamo evidenziarne alcuni come: i tasti e i pulsanti devono essere tattilmente percepibili senza necessità di attivarli il cambiamento di stato dei tasti selezionati o bloccati deve essere percepibile, oltre che visivamente, anche attraverso il tatto o l udito. l applicazione che prevede segnalazioni di avvertimento basate su audio deve prevedere una funzionalità equivalente di tipo visivo, seguendo le convenzioni dell ambiente operativo, se previsto. (Un caso specifico) Ipovisione dovuta a retinopatia del prematuro. L'ipovisione è una condizione di acutezza visiva molto limitata che ha notevoli conseguenze sulla vita quotidiana. Può essere causata da vari fattori (siano essi congeniti o acquisiti). La vista si può ridurre fortemente in seguito a patologie che possono colpire diverse strutture oculari, che vanno dalla cornea alla retina, fino al nervo ottico. Secondo l'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un soggetto è cieco quando l'acuità visiva corretta nell'occhio migliore è inferiore a 1/20, mentre è ipovedente quando essa è compresa tra 3/10 e 1/20. Tale distinzione risale a circa vent'anni fa. Più nello specifico sono state definite cinque categorie (International Classification of Diseases - 9 th revision): La prima e la seconda riguardano l ipovedente: 1 cat. = visus 3/10-1/10; 2 cat. = visus 1/10-1/20. Le altre tre categorie riguardano, invece, il soggetto cieco: 3 cat. = visus 1/20-1/100 ; 4 cat. = visus 1/100- P.L. ; 5 cat. = visus spento. Le cause che conducono all ipovisione variano a seconda dell età: nel neonato ci può essere una inabilità visiva congenita: toxoplasmosi, glaucoma, cataratta, atrofia del nervo ottico, retinopatie o
4 albinismo. Nell adulto la miopia degenerativa, la retinopatia diabetica, la malattia di Stargardt, la retinite pigmentosa, le uveiti, il glaucoma ed il distacco di retina portano a grave deficit visivo. Nell anziano, sembra ormai appurato che la degenerazione maculare senile (DMS) sia la causa più frequente di invalidità visiva. La retinopatia è una delle cause della cecità e dell ipovisione. La retinopatia del prematuro (ROP) è una malattia vascolare della retina che si manifesta in neonati pretermine, con rischio maggiore quanto minore è il tempo di gestazione e con quanto più basso è il peso del neonato alla nascita. La sua evoluzione può portare alla cecità in seguito a distacco della retina per trazione. Il caso specifico L. è una bambina affetta da retinopatia del pretermine, con un visus residuo: occhio destro 1/10, occhio sinistro 1/30, frequentante la classe terza di una Scuola Primaria. Durante il primo biennio la progettazione delle attività è stata ideata tenendo conto delle capacità e delle potenzialità dell alunna. L acquisizione della lettura, della scrittura, del calcolo e del ragionamento logico, hanno caratterizzato la maggior parte del lavoro svolto nel primo biennio di scuola. Obiettivo è stato quello di garantire una didattica adeguata, adatta e concreta per una migliore fruizione da parte della bambina, per questo all alunna, fin dall inizio sono stati presentati ausili informatici e strumenti specifici per poter favorire una didattica positiva. Durante il primo biennio, compito dell insegnante è stato quello di rendere accessibile un attività attraverso vari accorgimenti: quaderni speciali con la marcatura delle linee su cui scrivere utilizzo di fotocopie ingrandite in A3 libri speciali con un font e un impaginazione adeguata banco speciale con lampada a morsetto computer portatile e software didattici scrittura con una tastiera speciale, più grande, con tasti gialli grandi su fondo nero, attaccata al computer con una presa usb. Acquisita la capacità di letto- scrittura è stato indispensabile far acquisire a L. la consapevolezza dell errore ortografico, risolutivo è stato l utilizzo del computer. La scrittura al computer con tastiera speciale ha permesso a L. di lavorare con motivazione maggiore, in quanto non angosciata da un eventuale insuccesso dovuto alla stanchezza, causata dal deficit visivo importante.
5 Importante è stato l utilizzo dell autocorrezione del programma di scrittura Microsoft Word, infatti la vista istantanea dell errore segnato con la sottolineatura rossa, ha permesso alla bambina, l acquisizione di una consapevolezza maggiore dell errore, a cui subito poteva porvi rimedio, accorgendosi nell immediato e correggendo ciò che aveva sbagliato. Il controllo degli errori ortografici è stato coadiuvato dall utilizzo di software didattici che hanno contribuito a rendere più accattivante e nello stesso tempo meno pesante questo percorso; la grafica, i suoni, l utilizzo stesso del computer si sono rivelati dispositivi alternativi adeguati e adatti per un approccio positivo nei confronti delle incertezze e insicurezze sulla lingua. Con l inizio del terzo anno della scuola primaria, all alunna sono stati forniti ulteriori dispositivi, ovvero un computer touch screen e la lavagna multimediale interattiva. Questi strumenti permettono a L. di godere di vantaggi e opportunità migliori, poiché questi ausili incidono sulla qualità del servizio scolastico, sulla sua fruizione e soprattutto sull autostima, la tranquillità e la serenità della bambina, contribuiscono, infatti, ad incrementare la percezione positiva del sé, cambia lo strumento, ma non l obiettivo. Un primo aspetto importante è il miglioramento dell autonoma e delle efficienze, anche in termini di velocità, del lavoro scolastico. Ad oggi la bambina è autonoma nell utilizzo del computer grazie ad una serie di accorgimenti: il desktop è ordinato ed essenziale, le icone, più grandi e ben visibili, sono poste in primo piano sulla sinistra del computer, la freccetta del mouse non è bianca, ma rossa, in modo da creare più contrasto, ed è più grande. Con un tasto di scelta rapida è possibile aprire una sorta di lente di ingrandimento che segue ogni movimento del mouse. Il font per la scrittura è opportunamente ingrandito in linea con le esigenze della bambina. Nella classe è stata istallata una lavagna multimediale interattiva di tipo Promethean, utilizzata in maniera sistematica dall insegnante per tutti i bambini della classe. Questa è stata utilizzata per numerose attività dalla visione di filmati in rete inerenti le attività didattiche dell area antropologica, ad un utilizzo più interattivo che ha permesso di integrare maggiormente la bambina al gruppo classe. Pescia, martedì 28 aprile 2015 Sitografia di riferimento La legge Stanca: riferimenti tecnici. interministeriale permanente
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