PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA. PROPOSTA delle Associazioni Animaliste che operano in Sicilia CALTANISSETTA 27 GIUGNO 2009

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1 PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA PROPOSTA delle Associazioni Animaliste che operano in Sicilia CALTANISSETTA 27 GIUGNO 2009 ********************* DICHIARAZIONE DI INTENTI Le sottoscritte Associazioni Animaliste, rappresentate dai/dalle signori/re indicati di seguito, sono concordi nel sostenere e promuovere quanto sottoscritto nella presente PROPOSTA, che sarà resa pubblica sia agli organi di stampa regionali, sia alle Istituzioni preposte. Ognuno dei sottoscrittori, facendosi carico di quanto riportato nel presente documento, si impegna ad incentivare nei propri territori, azioni in linea con quanto indicato e sottoscritto di seguito. ********************* IL PIANO OPERATIVO Le morsicature e le aggressioni accadute nei mesi scorsi in varie parti della Sicilia, ad opera di alcuni cani vaganti, non sono altro che il paradigma di un fenomeno, quello del randagismo, tutto strettamente correlato ad azioni deviate messe in atto dall uomo. Non esistono cani pericolosi, bensì esistono uomini che usano gli animali in modo improprio e deplorevole. E in atto, ormai da diversi decenni, una vera e propria strage dove ad avere quasi sempre la peggio sono gli animali. Una guerra che noi animalisti combattiamo quasi sempre in modo silenzioso, dove gli Organi Istituzionali competenti sono nella migliore delle ipotesi latitanti. I motivi per cui bisogna impegnarsi su questo fronte sono molteplici, PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 1

2 ma quello che ci sta più a cuore riguarda l aspetto ETICO della vicenda, ovvero le responsabilità dell uomo, il rapporto che egli ha con gli animali e le ricadute che tali azioni hanno su quest ultimi. La legislazione attualmente in vigore individua CHI DEVE FARE COSA, e dunque non è alquanto difficile risalire alle singole responsabilità. Infatti, i principali soggetti istituzionali coinvolti sono individuati in: Sindaci, Servizi veterinari pubblici, Forze dell ordine e in ultimo, ma no d importanza, Regione siciliana. Ognuno, in questa compagine, riveste un preciso ruolo che spesso e volentieri si è sovrapposto o addirittura contrapposto a quello degli altri, producendo l unico risultato possibile, ossia la confusione e quasi sempre l inerzia, o ancora peggio l anarchia. In questo quadro, ognuno si è sentito in diritto/dovere di intraprendere iniziative che in molti casi sono divenuti l archetipo di questo stato di degrado socio-sanitario e culturale. La Legge regionale 15/2000, che recepisce la Legge quadro nazionale 281/91 (vedi pure le successive modifiche ed integrazioni), ha fatto chiarezza sui ruoli e sulle competenze, ma a ciò non è seguita un azione concreta da parte dei singoli attori chiamati alla sua applicazione; ci riferiamo in particolare ai Sindaci, che nella suddetta legge sono riconosciuti come attuatori principali delle attività di anti-randagismo. Le fonti ufficiali, rese note dal Ministero della Sanità, indicano in circa unità i cani randagi dislocati nell intero territorio regionale. Ma tali numeri sono sicuramente resi inattendibili dai continui abbandoni, che non trovano soluzione di continuità nonostante le numerose campagne pubblicitarie messe in atto. Tutto ciò sta a dimostrare una sola cosa, cioè l assenza di una qualsivoglia attività di repressione da parte delle Forze dell Ordine. Vista la gravità del fenomeno che affonda le sue radici in anni di incuria e menefreghismo, noi pensiamo che sia improcrastinabile attivare azioni mirate e complementari, riassumibili in 5 PUNTI ESSENZIALI: 1. IL RUOLO DEI SERVIZI VETERINARI PUBBLICI - AVVIARE CAMPAGNE DI STERILIZZAZIONE; ciò può essere reso attuabile attraverso la creazione degli AMBULATORI VETERINARI COMUNALI, in luoghi comunali ad esempio in disuso, dove consentire l esercizio dell attività sanitaria che compete per legge ai MEDICI VETERINARI PUBBLICI dell AUSL. Questo ovviamente ridurrebbe al minimo le spese che ogni Comune dovrebbe sostenere per avviare campagne di antirandagismo coerentemente alla normativa vigente. Per ottimizzare meglio i costi, si dovrebbero preferire ambulatori di tipo INTERCOMUNALI, soprattutto quando si PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 2

3 è di fronte a piccoli comuni limitrofi, dove magari il problema si presenta in forma meno accentuata. Nel caso di Comuni più grandi, in cui il numero dei randagi è particolarmente sostenuto, si dovrebbe prevedere la possibilità di attuare protocolli di collaborazione con i MEDICI VETERINARI PRIVATI, ai quali corrispondere una tariffa sociale concordata, il cui importo non dovrebbe mai essere superiore a 100,00 incluso di iva. Questa tariffa è già praticata da molti veterinari professionisti, quando si tratta di cani randagi. Ciò dovrebbe valere anche per i gatti vaganti, ma in questo caso i costi potrebbero essere ulteriormente ridotti fino a 80, IL RUOLO DEI COMUNI - CAMPAGNE COMUNALI DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE, mediante cui stimolare la cittadinanza a prendere in ADOZIONE I CANI E I GATTI RICOVERATI NEI CANILI PUBBLICI E PRIVATI, NONCHE DI QUELLI VAGANTI, anche in affidamento temporaneo quando occorre ricoverare per molto tempo un animale, incentivando ciò con l offerta di servizi gratuiti come le vaccinazioni, le visite mediche, le sterilizzazioni e bonus alimentari. Di conseguenza limitare/vietare la vendita di animali di affezione, mediante la proposta di una moratoria per il commercio in Sicilia di cani provenienti dagli allevamenti sia italiani che esteri, obbligando sia gli allevatori che i relativi venditori a registrare i cuccioli detenuti a scopi commerciali. Per un fattivo supporto tecnico-scientifico, in ogni comune si dovrebbe creare un ELENCO DEGLI ACCREDITATI, sia come associazioni presenti sul territorio, sia come singoli cittadini, cui le Amministrazioni comunali possono rivolgersi per un supporto diretto o indiretto sui temi riguardanti il randagismo. Uno degli aspetti più importanti di tale supporto potrebbe essere rappresentato dall istituzione di un servizio di PRONTO INTERVENTO e di ACCALAPPIAMENTO, necessario per soccorrere animali in difficoltà, oppure feriti o semplicemente da prelevare per le operazioni di sterilizzazioni. Un azione di tal genere potrebbe essere resa esecutiva a livello di distretto sanitario, con la collaborazione di tutte le associazioni o singoli cittadini animalisti residenti in quel dato territorio. 3. IL RUOLO DELLA REGIONE/STATO - COSTRUZIONE DI RIFUGI INTERCOMUNALI E RICOGNIZIONE DEI RICOVERI GIA ESISTENTI, il cui intento dovrebbe essere quello di coprire un ampio strato di territorio, a supporto dei singoli comuni, la cui realizzazione dovrebbe avvenire in modo centralizzato e sotto PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 3

4 il controllo diretto dell Assessorato regionale alla Sanità, mentre per quanto concerner la gestione, essa andrebbe affidata alle associazioni animaliste legalmente riconosciute dalla Regione, la cui attività dovrebbe essere estesa anche all accalappiamento, al controllo del territorio (monitoraggio degli animali di quartiere e di quelli dati in adozione/affidamento) e al servizio di Pronto intervento per ciò che riguarda animali feriti, investiti o potenzialmente pericolosi. A tal proposito si ritiene fondamentale lanciare un piano straordinario per la realizzazione di 50 RIFUGI, con annesso ambulatorio veterinario, distribuiti equamente nelle nove province siciliane, tenendo conto dei dati riguardanti la popolazione canina e felina presente. Tali ricoveri dovrebbero essere costituiti da STRUTTURE LEGGERE IN PREFABBRICATO da realizzare in luoghi idonei capaci di ricoverare animali da sottoporre alla sterilizzazione o a eventuali cure, dotato di servizi minimi, dove la potenzialità di ricovero dovrebbe corrispondere ad un massimo di 100 posti, e dove potere mettere in pratica, oltre alle adozioni degli animali ricoverati, altre attività collaterali di incentivazione al rispetto degli stessi, con PROGETTI AD HOC DI FORMAZIONE ED EDUCAZIONE da realizzare con le scuole del luogo. Vista la natura delle strutture, i costi sarebbero particolarmente contenuti, se realizzati anche su terreni confiscati. Si andrebbe da un minimo di ,00 ad un massimo di ,00, per una media di ,00 che riferiti ai 50 ricoveri, andrebbero a costituire una cifra complessiva di dieci milioni di euro. Le somme non sono facili da reperire, ma riteniamo che con una buona promozione da parte di tutte le Associazioni che sottoscrivono il presente PIANO OPERATIVO e con il coinvolgimento della componente politica regionale, si possano recuperare dai fondi FAS, destinati dallo Stato per lo sviluppo della Sicilia o da altri fondi ordinari messi a disposizione dallo Stato. Un attenta ricognizione e valutazione va fatta di quei siti, sorti in questi anni a vario titolo e gestiti da semplici cittadini o da associazioni senza finalità lucrative, in cui sono presenti cani e gatti. In questo caso va posta un attenzione particolare, dato che di fatto si sono sostituiti al ruolo primario delle Amministrazioni comunali (in materia di randagismo), divenendo un punto di riferimento per tutta la collettività locale. Nell ambito di tale ricognizione è opportuno fare dei distinguo sulla natura dei siti in cui sono presenti animali d affezione, gestiti da privati cittadini o da associazioni senza finalità di lucro, che ai sensi di legge (Decreto Presidenziale del 12/01/07 n. PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 4

5 7, in attuazione della L.R. 15/2000, e sottolineate nell I.R.V./300, prot. n. 3) devono sottostare alle normative edilizie e sanitarie qualora superino IL NUMERO MASSIMO DI 5 CANI FATTRICI E 10 GATTI, omologando tali siti a veri canili e in netta contraddizione con la sentenza del Consiglio di Stato del 29 Agosto 2006, rubricata nel Registro Ordinanza 4457 e Registro Generale 5413/206 che invece evidenzia una netta distinzione sull obbligatorietà delle autorizzazioni tra i rifugi non a scopo di lucro e le strutture per allevamento, ricovero, pensione o addestramento. Tuttavia è da ritenere obbligatorio, comunque, il controllo sanitario da parte dei Servizi veterinari delle ASL e delle Associazioni animaliste locali per garantire una condizione sanitaria eccellente e un fattivo benessere degli animali, ai fini anche di una reale prevenzione delle possibili proliferazioni; in quest ambito di azioni è da ritenere necessario istituire l OBBLIGATORIETA ALLA STERILIZZAZIONE DEGLI ANIMALI PRESENTI IN UNA QUALSIASI STRUTTURA PRIVATA. Anche compito della Regione dovrebbe essere quello di finanziare CAMPAGNE DI STERILIZZAZIONE GRATUITA DEI CANI E DEI GATTI DI PROPRIETA, ciò si rivelerebbe sicuramente una pratica efficace sul fronte degli abbandoni di cucciolate indesiderate, che rappresenta una delle piaghe più crudeli del fenomeno del randagismo. Il successo di questa iniziativa sarebbe da ricollegare anche al fatto che, comunque sia, il problema degli animali abbandonati, di cui non è possibile risalire alla proprietà, è sempre a carico del Comune. Un investimento in tal senso determinerebbe in breve tempo non solo una diminuzione degli abbandoni, ma anche la riduzione dei costi a carico delle Amministrazioni, in quanto un numero sempre più ridotto di animali andrebbe ad alimentare le file del randagismo. NEL CASO DI COMUNI INADEMPIENTI, PROMUOVERE AZIONI DI COMMISSARIAMENTO PER LA GESTIONE DEL RANDAGISMO. 4. IL RUOLO DELLE FORZE DELL ORDINE CONTROLLO DEL TERRITORIO E REPRESSIONE DEI REATI COMPIUTI SUGLI ANIMALI. In questi anni, l assenza di una organica attività di repressione a livello del territorio ha determinato il dilagarsi di fenomeni come l abbandono, la mancata iscrizione all anagrafe canina dei cani di proprietà e il maltrattamento in genere. Solo attraverso una presenza fattiva di operatori dell ordine si potranno perseguire questi PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 5

6 reati. Anche in questo caso la collaborazione con volontari animalisti potrebbe consentire sinergicamente il raggiungimento di risultati ottimali. 5. IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE. Il ruolo rappresentato dai molti volontari animalisti, sia in forma singola che in quella associata, che a titolo diverso operano nel territorio siciliano cercando di porre un argine ad un fiume in piena, è fondamentale se vogliamo tradurre in realtà le iniziative sottoscritte nel presente PIANO OPERATIVO. I VOLONTARI ANIMALISTI come vere sentinelle, per vigilare che tutto ciò possa giungere a compimento, pretendendo di dare il proprio parere e di partecipare a tutte le iniziative che in ogni comune siciliano si dovranno realizzare. Alcuni esempi virtuosi, già realizzati in pochi comuni della Sicilia, hanno dimostrato che anche azioni minimali, se ben indirizzate e calibrate, possono determinare eccellenti risultati, con costi minimi. Ci riferiamo in particolare alle campagne di sterilizzazione messe già in atto in alcuni territori siciliani e alle tantissime campagne di adozione degli animali abbandonati. Nell ambito di tale ruolo, sarebbe fondamentale conoscere, attraverso l Assessorato regionale alla sanità, quanti comuni in Sicilia realizzano attività di antirandagismo, a quanto ammontano i fondi previsti dai singoli bilanci comunali, per affrontare coerentemente il problema del randagismo e, infine, se sono stati spesi correttamente i fondi stanziati lo scorso anno dalla Regione siciliana. IL COMITATO PROMOTORE: 1. Dog house - Leonforte (EN) 2. Associazione siciliana volontari animalisti ASVA- Bagheria (Pa) 3. Pan. animali e natura - Catania 5. Aronne onlus - Agrigento 6. Primosoccorso onlus - Palermo 7. Oipa - Ragusa 8. Agave - Termini Imerese (Pa) 9. Amici di fido - Messina PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 6

7 LA DISTRIBUZIONE DEI RICOVERI DA REALIZZARE IN SICILIA Popolazione Province Comuni Incidenza Ricoveri umana % Agrigento Caltanissetta Catania Enna Palermo Ragusa Siracusa Messina Trapani Tot PIANO OPERATIVO ANTI-RANDAGISMO IN SICILIA ATTO DI INDIRIZZO DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE 7