Manifesto per una formazione umanistica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Manifesto per una formazione umanistica"

Transcript

1 Manifesto per una formazione umanistica Una nuova iniziativa della Casa della Cultura: un manifesto, sottoscritto da 12 autorevoli studiosi, relativo alla formazione degli adulti. CONTRIBUTO DI BORGATO RENATA Una mente non ottiene autentica libertà mutuando conoscenze e ideali da altre persone, bensì formando i propri standard di giudizio e producendo i propri ragionamenti R. Tagore, Programma pedagogico, Il difficile mestiere del formatore Come scrive Harrison Owen c era un tempo in cui l attività principale degli affari era il profitto e il prodotto. Ora c è una nuova priorità, l attività principale è di diventare una vera organizzazione che apprende. Ciò non significa che il profitto e il prodotto non siano più importanti, ma che, senza un apprendimento continuo, profitti e prodotti non saranno più possibili. Quindi sorge lo strano pensiero: l affare degli affari è l apprendimento il resto viene di conseguenza 1. In quest ottica la formazione degli adulti diviene particolarmente importante e le sue funzioni si moltiplicano e coinvolgono tutte le sfere del sapere. Riguardano cioè le conoscenze necessarie a svolgere il lavoro, le capacità pratiche che esso richiede, gli atteggiamenti mentali appropriati allo svolgimento del proprio ruolo. Alla formazione viene affidato il compito di contribuire ad adeguare i comportamenti e le capacità dei singoli alle esigenze dell organizzazione, ma anche quello di far emergere l interdipendenza esistente tra soggetti diversi presenti in azienda e la congruenza degli interessi comuni. È più che mai attuale la lezione di Kurt Lewin che negli anni 40 sosteneva che occorre dare alle persone strumenti che favoriscano un apprendimento che in seguito le persone saranno portate ad approfondire attraverso il confronto e il dibattito. 1 Owen H., Riding the Tiger, Abbot, Potomac, 1991, p. 1.

2 Più che la sola trasmissione di saperi e di capacità, all impresa così come al lavoratore conviene che la formazione sappia allargare il campo degli interessi delle persone coinvolte. Lo aveva ben capito già Adriano Olivetti quando sosteneva di voler evitare di avere eccellenti prestatori d opera, ma privi di ogni altro possibile interesse spirituale nella loro vita privata e in società, spersonalizzati appassionati di cinema e totocalcio. Applicando questa logica ai diversi livelli, Olivetti aveva provveduto ad aprire e a gestire scuole a indirizzo tecnico in cui non veniva trascurata la cura per una crescita complessiva delle persone. Di conseguenza nel suo Centro di formazione meccanica, scuola professionale per eccellenza, non si insegnavano solo materie tecniche, ma anche materie che predispongano alla libera rielaborazione del pensiero 2. Vista in quest ottica, la formazione finisce per essere il punto in cui gli interessi delle persone e quello delle imprese vengono a coincidere. Crescere intellettualmente, avere intelligenze flessibili, aperte e creative migliora la qualità di vita delle persone, ne migliora le relazioni, aumenta le loro opportunità di benessere e soddisfazione, ma queste capacità al contempo costituiscono il pilastro di una cultura degli affari veramente prospera. 3. quali metodologie e quali tecniche possono essere utilizzate in coerenza con tale obiettivo? Ciò detto, è evidente che dell idea di una Formazione Umanistica ci si possa innamorare. Crederci e avere voglia di metterlo in pratica. E lì cominciano i guai. Per realizzare una formazione che si ispiri ai criteri indicati nel Manifesto occorre l azione congiunta di almeno tre soggetti: il formatore, il partecipante e il gruppo in formazione. Sull interazione tra questi tre protagonisti influisce la situazione di contesto, specifico e generale. Hanno cioè un ruolo le condizioni e i tempi in cui si svolge la formazione, ma anche le aspettative dei partecipanti, le esperienze pregresse, gli obiettivi più o meno noti e condivisi. Tutti e tre i soggetti hanno un ruolo essenziale e il raggiungimento dell obiettivo è la risultante di un interazione riuscita tra loro. Ciò vuol dire che devono cooperare a raggiungerlo. Anche se tutti i soggetti sono ugualmente importanti, non tutti però hanno lo stesso peso nel determinare il successo o l insuccesso dell esperienza. Il formatore è quello che ha più possibilità di rovinare tutto. Ma è anche l unico che può porre le condizioni perché si attui una formazione umanistica. Il suo ruolo è assai difficile, per una quantità di motivi, a partire dall ambiguità contenuta nell etimologia del suo nome: il formatore è colui che dà forma, modella. E questo concetto rappresenta il contrario di quanto una formazione umanistica si propone di fare. Forse sarebbe più adatto il termine educatore, cioè colui che aiuta a venir fuori. E qui il riferimento al concetto di maieutica è d obbligo. 2 Gallino L. (2001), L impresa responsabile. Un intervista su Adriano Olivetti, Edizioni La Comunità, Torino, in Condemi P., op. cit. p. 117

3 Purtroppo l ambiguità del nome a volte si traduce in un ambiguità nella pratica. Animato magari dalle migliori intenzioni, il formatore parte da sé invece che dai partecipanti, da quello che gli sembra importante, che sa bene, che gli piace, che gli sembra indispensabile che tutti sappiano: i fondamentali imprescindibili per poter essere protagonisti.. E quindi, prima ancora di dare spazio ai corsisti per esprimersi, espone le sue idee, le sue conoscenze, convinto che l evidenza delle sue argomentazioni non possa che produrre un processo di crescita. E invece, spesso, non succede assolutamente niente.. Non intendo dire che l uso di lezioni sia di per sé incompatibile con la formazione umanistica. Per scegliere gli strumenti didattici occorre una sana attenzione ai vincoli presenti. Mi sembrano particolarmente determinanti quelli derivanti dal contesto, dalla durata complessiva dell azione formativa, dalla volontarietà o meno della partecipazione e dalle specificità degli utenti (strumenti di merito e generali posseduti, interesse al tema, abitudine alla formazione,) Sono queste, oltre che gli obiettivi, le variabili che determinano la scelta delle metodologie e delle tecniche d aula da usare Un interlocuzione prolungata diretta a soggetti motivati, in possesso di una conoscenza in ingresso della materia e abituati a percorsi formali di insegnamento permettono di usare metodologie in cui si alternano lezioni vere e proprie con rielaborazioni assistite dei contenuti somministrati. In questo caso, il contributo del formatore, anche espresso con modalità up/down può stimolare la riflessione critica e, di conseguenza, contribuire al protagonismo dei partecipanti. Ma le condizioni più frequenti delle attività di formazione sono quelle di percorsi di breve durata, spesso episodica, con un utenza disomogenea per capacità di processare pensiero astratto, conoscenza della materia e motivazione. La scelta di partire dalla somministrazione di riferimenti teorici in questo caso non mi sembra per vari motivi la più adatta a stimolare la crescita autonoma delle persone. Il primo è legato al tempo: una trattazione sistematica richiede tempo per le enunciazioni e lo sviluppo. Un conduttore esperto nella comunicazione difficilmente ha dei problemi a farsi ascoltare senza resistenze durante la sua lezione ed è assai probabile che, se qualora non ci siano tensioni legate alla relazione, il suo intervento registri consensi nella valutazione finale di tipo formale e persino in segnali di apprezzamento non formali (l applauso). La criticità non risiede nel gradimento, ma nell efficacia dell intervento (numero di cose imparate in relazione al numero di cose dette): nel caso in cui non siano già presenti dei riferimenti a cui agganciare quanto viene detto, tutto scivolerà via senza lasciare traccia, anche se è stato capito al momento dell enunciazione (vedere tempi di obsolescenza dei contenuti solo ascoltati). Quando l intervento formativo non ha continuità e lunga durata (cfr. percorsi scolastici, universitari, master) e quindi gli agganci possono essere costruiti direttamente durante il percorso (e magari se ne può verificare l effettiva acquisizione), la modalità di trasmissione up/down non mi sembra adeguata e l impossibilità di verificare le conoscenze pregresse cui agganciarsi la sconsiglia ulteriormente. Inoltre sentire cose dette da altri non è il modo migliore per essere attivi e imparare a esercitare le proprie capacità di rielaborazione e critica.

4 Mi viene in mente il celebre aneddoto di Tagore sull educazione del pappagallo. In rsso si racconta di un uccello che fu affidato da un rajah a dottissimi precettori, così innamorati del loro raffinato metodo di formazione da considerare il pappagallo del tutto trascurabile in confronto a essi. E, grazie proprio al loro metodo, finirono per far morire il povero pennuto, con la pancia piena di pagine di libro. Per questo, anche qualora ci sia la necessità di far apprendere contenuti estranei alle conoscenze dei singoli e del gruppo in apprendimento, credo siano preferibili metodologie riconducibili al cooperative learning, in cui ai partecipanti viene chiesto uno sforzo di riflessione autonoma. In caso si voglia cercar di sviluppare un processo umanistico in percorsi formativi episodici, ritengo sia più opportuno partire dall hic e nunc e cercare il contributo attivo dei partecipanti, stimolandoli a confrontarsi sul tema oggetto dell incontro attraverso esercitazioni o giochi abitualmente slivellati. Presentare stimoli non immediatamente riconducibili alla propria esperienza, allinea le prestazioni dei corsisti e rende problematico che essi possano rifarsi a cornici sperimentate. Un espressione diretta dei partecipanti permette di censire le risorse presenti, di verificare le competenze possedute e di promuovere l interazione: il gruppo sa sempre più della somma dei singoli. Li costringe a riflettere in modo autonomo, a sperimentarsi, a mettersi in gioco. In poche parole a pensare in prima persona. Inoltre, partendo da quanto i corsisti dicono, il formatore ottiene indicazioni per individuare il linguaggio più adatto per quel percorso e per capire il loro grado di capacità di processare pensiero astratto. In questo modo è possibile calibrare con precisione il livello di intervento sulla realtà di quella specifica aula (centratura sul ricevente e non sull emittente o sul messaggio). Il formatore quindi aiuterà i partecipanti sia ponendo domande pertinenti per istradarli sia integrando, ove necessario, quanto loro hanno elaborato. Spesso risulta opportuno non esporre ragionamenti sequenziali e sistematici (cfr. lezione deduttiva), ma favorire dei piccoli corto circuiti cognitivi attraverso i quali i corsisti intuiscano i concetti chiave. In questo senso, il conduttore spiega cioè, come ci dice l etimologia, ex plica cioè distende qualcosa che prima era accartocciato, rende intelligibile ciò che presentava difficoltà di comprensione. Le intuizioni che si producono nei partecipanti (insight) attraverso la sperimentazione di esperienze effettuate in modo protetto attraverso i giochi didattici o le esercitazioni servono da base per estrarre dai partecipanti le loro conoscenze esplicite e implicite e per stimolare la rielaborazione individuale e di gruppo. Il gioco è un tipo di attività che si svolge tra le persone quello che Winnicott chiama spazio potenziale. Qui le persone fanno esperienza dell alterità in modi meno minacciosi rispetto a come spesso avviene nel contatto diretto, effettivo, con gli altri. Ciascuno contribuisce mettendo a disposizione quanto sa sull argomento: siamo di fronte ad adulti, con conoscenze con le quali il formatore deve misurarsi, sia nel caso in cui esse siano adeguate sia nel caso siano carenti o addirittura distorte. Questo prodotto d aula costituisce il nucleo intorno al quale si aggregano le informazioni e permette di costruire un quadro di riferimento relativo sia agli argomenti presentati che alla riflessione che a essi segue. A partire dalla pratica si impara a riflettere.. Nella formazione umanistica l attivazione diretta dei partecipanti non è semplicemente una tecnica d aula, è un elemento costitutivo per la costruzione dell apprendimento. Essa può avvenire in modi diversi: esercizi, lavori di gruppo, giochi didattici o esperienze. D altra parte, l insight è del tutto personale: quello che fa scattare la scintilla in una persona, non la fa scattare in un altra.

5 Di conseguenza, per cercare di produrlo, occorre programmare un effetto ridondanza attraverso stimolazioni diverse (appunto quei giochi o quelle esercitazioni cui facevo riferimento in precedenza). Quando parliamo di giochi ed esercitazioni non possiamo, però, non porci il problema della scelta di esse e dei limiti che separano le esperienze formative da quelle che con la formazione hanno ben poco a che spartire. Alcune attività, inserite in corsi di formazione, mi sembrano aver poco a che vedere con lo sviluppo delle capacità critiche delle persone: accettare di camminare sul fuoco o di calarsi tra gli squali richiede atteggiamenti di acquiescenza e obbedienza passiva più che di consapevole crescita del rispetto di sé. Preparano a essere ciechi esecutori di direttive o spregiudicati sperimentatori di quanto è spettacolare e clamoroso. Anche esperienze out door meno esasperate (andare in barca a vela, costruire una zattera), usate qualche anno fa per promuovere lo spirito di gruppo e il lavoro in squadra, sbilanciano eccessivamente l asse sul fare e penalizzano la riflessione. La decodifica della metafora contenuta nelle attività viene affidata interamente al de briefing, che ha uno spazio decisamente più limitato di quello dell attività stessa. Bene che vada, e ammesso che il formatore sia molto abile nel promuovere la rielaborazione, siamo di fronte a uno spreco di tempo ed energie. Inoltre, di fronte a esperienze forti e coinvolgenti, è più probabile che il partecipante ricordi le emozioni piuttosto che riesca a risalire al processo di costruzione del pensiero. La trappola insita in queste modalità formative è legata all eccezionalità delle esperienze che propongono, anche alla loro spettacolarità, che accarezza la tendenza delle persone a fare piuttosto che a pensare. Si fonda sulla disponibilità dei partecipanti a non chiedersi la ragione delle cose, a adeguarsi senza pensiero. Oltre alla scelta delle metodologie, al formatore compete anche l onere della costruzione delle condizioni relazionali che favoriscano la partecipazione dei corsisti. Deve cioè costruire un clima in cui le persone siano stimolate a riflettere, a confrontarsi, a discutere, a esprimere le proprie idee. Deve cioè scegliere il proprio stile di leadership, in rapporto alle caratteristiche dei partecipanti: alternando azioni di supporto e sostegno con altre di incoraggiamento, ma soprattutto deve saper rinunciare a stare al centro della scena: Quanto meno si vede, eppure tiene saldamente in mano i fili delle attività, tanto più i partecipanti possono misurarsi, sperimentarsi, mettersi in gioco. Ampliare la propria area di confort, attraverso le attività protette e riflettute. Al formatore in aula spetta anche una funzione di contenimento dei singoli e del gruppo. In origine il concetto di contenimento risale a quello, tipico della scuola psicoanalitica di Melanie Klein, di identificazione proiettiva. Bion successivamente rielabora e approfondisce il concetto, che viene da lui trattato per la prima volta nel 1959 in Attacks on linking e di cui egli successivamente parla a tratti anche in Apprendere dall esperienza. Nel senso che la psicoanalisi gli affida, il termine contenimento rimanda metaforicamente ai concetti materiali di contenitore : la casa è un contenitore per le persone che la abitano. È possibile anche fare dei traslati. In questo senso, la famiglia può essere considerata un contenitore per i suoi membri, il gruppo per i diversi componenti. Effettuando un estrema semplificazione, possiamo dire che l idea di contenimento sconfina con quella di accoglienza e non è lontana da quella di comprensione : in fondo capire deriva proprio dal latino capere, prendere dentro, cum prendhere, contenere, appunto.

6 Questa capacità è richiesta al formatore soprattutto nelle occasioni in cui sia necessario promuovere e facilitare il protagonismo dei partecipanti, ma anche regolarlo in modo che tutti abbiano spazi di espressione. In questa occasione, infatti, chi si è impegnato nelle attività ha agito delle cose, ne ha dette altre e ne ha taciute altre ancora, mettendo in atto strategie e vivendo emozioni e sentimenti. Soprattutto nel caso in cui l esperienza sia stata molto coinvolgente, viene reso disponibile un materiale abbondante e ricco, ma potenzialmente ansiogeno. Per questo, al momento della rielaborazione, il compito del formatore consiste nel generare le condizioni di clima relazionale adatte a favorire la libertà espressiva del gruppo di lavoro, un buon clima emotivo e a stimolare il senso di collaboratività sia dei partecipanti tra loro e con il formatore stesso. In questo modo si produrranno le condizioni di serenità necessarie per il lavoro di ricerca, di esplorazione e di conferimento di senso a quanto è stato detto ed è stato fatto durante l esercitazione o il gioco. Queste condizioni sono propedeutiche al fatto che la rielaborazione sia utile a conseguire gli obiettivi di apprendimento affidati alle attività e vengono propiziate dalla capacità del formatore di fungere appunto da contenitore, di far percepire ai partecipanti la sua comprensione e a trasmettere la sicurezza della sua competenza nel contenere le loro esperienze. L azione di contenimento del formatore parte dall ascolto di quanto i partecipanti dicono, sia attraverso la comunicazione verbale che quella non verbale e, soprattutto, attraverso l attenzione ai segnali deboli. Una ricchezza di stimoli che vengono accolti dal formatore, ma di cui egli non fa una lettura pregiudiziale. Egli, anzi, si astiene dal giungere precocemente alle conclusioni dei segnali che ha colto. La percezione da parte dei partecipanti di essere accolti e capiti contenuti, appunto permette loro di cominciare a parlare. Qualunque cosa osservino e dicano, il formatore deve continuare la sua funzione, attento ai due interessanti fenomeni che si producono in ogni rielaborazione: la selezione degli argomenti ritenuti significativi e la soggettività dei punti di vista. Il fatto stesso imparare a esprimerli si inscrive nel progetto di crescita delle persone. Ponendosi in modo non giudicante, il formatore può fluidificare la produzione del materiale che viene messo a disposizione dai partecipanti: nessuno di essi infatti saprà tutto e ciascuno guarderà le cose da un angolo visuale personale, adottato in modo più o meno consapevole. L ascolto complessivo fornisce al formatore materiale immediatamente riutilizzabile, ma anche elementi per stabilire quale sia il livello di profondità adatto a quel contesto e a quei soggetti partecipanti. Esso infatti deve essere correlato alla capacità delle persone di sopportare e supportare analisi approfondite ed essere graduato in relazione alla possibilità dei singoli e del gruppo di metabolizzare quanto emerge. Nelle occasioni in cui la gestione d aula sia stata abilitante e abbia fatto crescere il gruppo, è possibile che una parte dell azione di contenimento sia condivisa o addirittura delegata al gruppo, che svolge un azione di sostegno e contemporaneamente di stimolo ai singoli partecipanti. Si tratta di una funzione che il gruppo può svolgere adeguatamente nella sua fase di maturità. Non bisogna infine dimenticare la funzione di autocontenimento che viene costantemente richiesta a un formatore.

7 Egli deve essere in grado di ascoltare non solo gli altri, ma anche i segnali che provengono da se stesso e di monitorare soprattutto le proprie resistenze. Il formatore dovrebbe essere capace di riconoscere le situazioni in cui si difende. Non bisogna negare che ciò possa accadere. È legittimo riconoscere come dinamiche di difesa quelle in cui il formatore, invece che supportare l aula e promuoverne la rielaborazione autonoma, suppone, suggestiona, tenta di sedurre, esprime opinioni personali dimenticando il suo ruolo, quando è intrusivo, manipolativo, fazioso o persecutorio. Privilegiare la fascinazione all apprendimento e mettere in atto fenomeni suggestivi crea una collusione tra formatore e partecipanti: da un lato il primo si compiace della propria competenza nel leggere gli eventi e le emozioni dei partecipati, dall altro essi si sentono gratificati dalla propria capacità di seguire un formatore così preparato. In modo meno riconoscibile è quando il formatore gioca eccessivamente sulla disparità di conoscenze che ha sui partecipanti e gode dell ammirazione che essi gli dimostrano. È una gratificazione fin troppo facile, ma che rischia di non giovare all apprendimento: l eccessiva distanza non permette ai partecipanti di agganciare a idee e concetti già stabilmente introiettati quanto gli viene detto. Ammira, ma non apprende. È un circuito disfunzionale che il formatore deve interrompere. Dovrà effettuare un contenimento di sé, concedersi un empatico riconoscimento delle dinamiche che ha saputo identificare anche al suo interno e, a partire da un benevolo atteggiamento di comprensione, correggere fermamente la rotta. In conclusione, è il modo con cui il formatore imposta l azione didattica e le relazioni che costituisce l elemento cardine della formazione umanistica.

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Processi di comunicazione scuola-famiglia

Processi di comunicazione scuola-famiglia Processi di comunicazione scuola-famiglia Appunti Comunicare a scuola è il cuore della relazione scuola-famiglia, parti alleate di un progetto che -in particolare nella realtà attualenon sopporta solitudine:

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti

Dettagli

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL 20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL DOTT. ANDREA TOSI Chi sono i miei interlocutori Quale è il mio ruolo Quale situazione devo affrontare Quale richiesta mi viene effettuata Cosa faccio io di fronte

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado

Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado Premessa Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado Giovanna Baldini e Cristiana Vettori Libera Scuola Pisa Creare comunità consapevoli,

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI L apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette all alunno di sviluppare una

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza

in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1 Componenti dell Asse dei linguaggi Padronanza della lingua italiana come ricezione e produzione, orale e scritta Conoscenza di almeno una lingua straniera

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI

LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI Anno scolastico 2013/2014 PREMESSA Negli ultimi anni il rapporto scuola-famiglie è notevolmente mutato. I genitori sentendosi, a giusta ragione, parte

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Sistema qualità IC 16 Verona

Sistema qualità IC 16 Verona Sistema qualità IC 16 Verona Formazione 2012-2013 Report dei questionari di gradimento somministrati al Collegio dei Docenti del 21/06/2013 Studio 06 Giugno 2013 Anno Scolastico 2012-2013 Introduzione

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in

Dettagli

Documento di approfondimento. Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola

Documento di approfondimento. Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola Documento di approfondimento Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO E BENESSERE ORGANIZZATIVO NELLA SCUOLA Il Decreto

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE SCUOLA DELL INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA - IMMAGINI.SUONI, COLORI SCUOLAPRIMARIA DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE SCUOLA SECONDARIA I GRADO DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE

Dettagli

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica

Dettagli

RICERCA AZIONE STRUMENTI

RICERCA AZIONE STRUMENTI RICERCA AZIONE STRUMENTI STRUMENTI INTROSPETTIVI Permettono di scoprire gli aspetti più nascosti, le sfaccettature più profonde. Sono privati perché di norma vengono usati dall individuo da solo. Non sono

Dettagli

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per

Dettagli

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta

Dettagli

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative

Insegnamento della religione cattolica e attività alternative PROGETTO DI ATTIVITÀ ALTERNATIVA ALL ORA DI RELIGIONE Premessa La definizione delle attività didattiche e formative alternative all IRC spetta al Collegio dei Docenti, quale organo responsabile dell azione

Dettagli

Rimini Fiera 7-10 novembre 07 ECOMONDO

Rimini Fiera 7-10 novembre 07 ECOMONDO Rimini Fiera 7-10 novembre 07 Presentazione La presenza dell U.O.S. Tutela dell Ambiente Naturale fra le iniziative previste nella manifestazione fieristica 2007 nasce dal desiderio di approfittare di

Dettagli

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro

Dettagli

Che cosa può rendere felice la società? Quale lavoro può migliorare la società? Guida per l insegnante

Che cosa può rendere felice la società? Quale lavoro può migliorare la società? Guida per l insegnante Che cosa può rendere felice la società? Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Immaginare diverse modalità di risoluzione dei problemi. - Dare risposte originali.

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

Dott.ssa Lorenza Fontana

Dott.ssa Lorenza Fontana Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO

SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO PROGETTO ACCOGLIENZA MOTIVAZIONE L Ingresso alla Scuola dell Infanzia costituisce l inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

CLOTILDE CAMERATA COORDINA SILVIA PAGLIA

CLOTILDE CAMERATA COORDINA SILVIA PAGLIA CLOTILDE CAMERATA COORDINA SILVIA PAGLIA MONTESILVANO MARINA 23 MAGGIO 2015 Il CAPITALE UMANO è la risorsa su cui l AVO deve investire maggiormente: sono i VOLONTARI a dare senso e valore alla mission

Dettagli

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Premessa La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola. Nell'uso più comune con il termine

Dettagli

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea

Dettagli

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune

Dettagli

SCUOLA DI ORGANIZZAZIONE Modello metodologico e metodologie per la formazione Approccio metodologico Il modello formativo messo a punto e utilizzato dalla Scuola di Studi Socio-economici e Organizzativi

Dettagli

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi

Dettagli

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia

Dettagli

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE I FATTORI CHE ACCRESCONO L EFFICACIA DELL INSEGNAMENTO LE COMPETENZE DIDATTICHE Contrassegna con una X la casella prescelta per ogni indicatore L insegnante

Dettagli

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!!

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!! Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali

Dettagli

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Creare e utilizzare le storie sociali Dott. Marco Pontis Autore del Corso Avanzato Autismo: interventi

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

Laura Viganò 13.12.10

Laura Viganò 13.12.10 LA SCUOLA dell INFANZIA UN CONTESTO PREDISPOSTO ALL INCLUSIONE Laura Viganò 13.12.10 Alcune caratteristiche proprie della scuola dell infanzia, se riconosciute e condivise dall intero collegio docenti,

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Modalità operativa un percorso didattico in 4 incontri con relativa scheda di rilevazione

Modalità operativa un percorso didattico in 4 incontri con relativa scheda di rilevazione Allegato 1: Modalità operativa un percorso didattico in 4 incontri con relativa scheda di rilevazione Premessa Il video didattico Noi due del sud offre una istantanea sul bullismo nella scuola media inferiore,

Dettagli

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA 7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Formazione 2007-2008 per tutor esperti Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari Maria Renata Zanchin MRZ-RED 1

Dettagli

a cura dott.ssa Maria Cristina Theis

a cura dott.ssa Maria Cristina Theis Essere genitori «nell era digitale: implicazioni delle nuove tecnologie (internet, cellulari, televisione, videogiochi) nella crescita dei bambini e modalità di approccio al loro utilizzo. a cura dott.ssa

Dettagli