Dal 1903 TESTA CUORE ANIMA CENTODIECI ANNI DI STORIA, LAVORO E PASSIONE PER IL NOSTRO TERRITORIO.

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1 Dal 1903 TESTA CUORE ANIMA CENTODIECI ANNI DI STORIA, LAVORO E PASSIONE PER IL NOSTRO TERRITORIO. RELAZIONI E BILANCIO ANNO 2012

2 Da tempo abbiamo attuato una politica di miglioramento dei nostri standard di qualità e di attenzione all ambiente ed alla riduzione degli impatti ambientali. Per ciò abbiamo deciso di realizzare questo fascicolo utilizzando carta certificata FSC. Il marchio FSC identifica i prodotti che utilizzano materie prime provenienti da foreste gestite in maniera corretta e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. PONTE DI LEGNO 51 FILIALI SUL TERRITORIO BRESCIA DUE VEZZA D OGLIO VIONE BRESCIA PIAZZA VITTORIA TEMU BRESCIA PONTE CROTTE MONNO BRESCIA VIA OBERDAN INCUDINE BRESCIA MOMPIANO EDOLO BRESCIA Q.RE FIUMICELLO BRESCIA Q.RE I MAGGIO CORTENO GOLGI SONICO BRESCIA VILLAGGIO VIOLINO MALONNO BRESCIA GARIBALDI BERZO DEMO SAVIORE BRESCIA PORTA VENEZIA CEVO PAIOSCO LOVENO SELLERO CAPO DI PONTE AREA DI COMPETENZA TERRITORIALE BRESCIA BORGO TRENTO PASPARDO BRESCIA GALILEO GALILEI ONO S. PIETRO SCHILPARIO CIMBERGO ARTOGNE CERVENO LOZIO CETO AZZONE COLERE CIVIDATE CAMUNO ESINE NIARDO BRENO BOVEZZO PRESTINE CAINO SONGAVAZZO ROGNO CALCINATO LOC. PONTE SAN MARCO BERZO INFERIORE BIENNO DARFO BOARIO TERME ONORE CASTEGNATO CASTELMELLA GIANICO COSTA VOLPINO BAGOLINO ARTOGNE PIANCAMUNO BOSSICO SOVERE BOTTICINO SERA BRAONE MALEGNO CASTIONE DELLA PRESOLANA ANGOLO TERME BORNO LOSINE OSSIMO BORNO PIANCOGNO COMUNI D INSEDIAMENTO COMUNI DI COMPETENZA TERRITORIALE BRESCIA ZONA INDUSTRIALE CEDEGOLO LOVERE CASTENEDOLO CIVIDATE CAMUNO COLLIO BOVEGNO PIANICO CASTRO PISOGNE COLLEBEATO ANFO SOLTO COLLINA PEZZAZE ZONE TAVERNOLE SUL MELLA LAVENONE PERTICA ALTA CONCESIO CENTRO TIGNALE IDRO CONCESIO LOC. SAN VIGILIO MARMENTINO MURA LODRINO MARCHENO CASTO GARDONE VALTROMPIA SALE MARASINO MONTISOLA ERGAMO SULZANO SERIATE VESTONE BARGHE BIONE PRESEGLIE POLAVENO ISEO TREVISO BRESCIANO PROVAGLIO VALSABBIA SAREZZO CAROBBIO DEGLI ANGELI COSTA DI MEZZATE GANDOSSO TREMOSINE COLOGNE PERTICA BASSA IRMA RIVA DI SOLTO MARONE LIMONE VOBARNO CORTE FRANCA GARGNANO CORTINE DI NAVE DARFO BOARIO TERME TOSCOLANO MADERNO ERBUSCO PARATICO AGNOSINE BAGNATICA LUMEZZANE GARDONE RIVIERA SABBIO CHIESE BRIONE CHIUDUNO GRUMELLO GRASSOBBIO PROVAGLIO D ISEO ODOLO CORTEFRANCA DEL MONTE VILLA CARCINA CAPRIOLO BOLGATE MONTICELLI BRUSATI OME CASTELLI CALCINATE ADRO CAINO CALEPIO VILLANUOVA SUL CLISI VALLIO TERME TELGATE CONCESIO CAVENAGO PASSIRANO RODENGO SAIANO BOVEZZO ERBUSCO GUSSAGO SAN FELICE DEL BENACO PALOSCO PALAZZOLO COLLEBEATO PADERNO GHISALBA GAVARDO NAVE MORNICO SERLE S/OGLIO CELLATICA FRANCIA CORTA AL SERIO CAZZAGO S. MARTINO PAITONE COLOGNE COLOGNO MUSCOLINE PONTOGLIO CASTEGNATO MARTINENGO COCCAGLIO MANERBA DEL GARDA NUVOLENTO CIVIDATE OSPITALETTO BOTTICINO AL PIANO PREVALLE ROVATO CHIARI NUVOLERA SOIANO RONCADELLE MONIGA CORTENOVA URAGO D OGLIO CALVAGESE DELLA RIVIERA TRAVAGLIATO GAVARDO GUSSAGO LUMEZZANE MONTICELLI BRUSATI NAVE BRESCIA COVO CASTREZZATO CALCIO RUDIANO TRENZANO DELLO BAGNOLO MELLA DESENZANO DEL GARDA LONATO MONTICHIARI PONTOGLIO REZZATO CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN) OFFLAGA VEROLANUOVA BORGO SAN GIACOMO VEROLAVECCHIA MANERBIO RODENGO SAIANO LENO CALVISANO BASSANO BRESCIANO CIGOLE QUINZANO D OGLIO ISORELLA PAVONE MELLA SAN GERVASIO BRESCIANO VISANO CARPENEDOLO MILZANO ALFIANELLO PRALBOINO REMEDELLO GAMBARA SENIGA SAN ZENO NAVIGLIO SAREZZO ACQUAFREDDA GOTTOLENGO PONTEVICO PIANCOGNO LOC. PIANBORNO PISOGNE GHEDI BARBARIGA SAN PAOLO Mappa aggiornata al 5 maggio 2013 PASSIRANO LOC. CAMIGNONE CALCINATO LONGHENA POMPIANO VILLA CHIARA PALAZZOLO SULL OGLIO S. ZENO NAVIGLIO BORGOSATOLLO CASTENEDOLO MAIRANO PONCARALE CAPRIANO DEL COLLE BRANDICO CORZANO AZZANO MELLA MONTIRONE ORZIVECCHI ORZINUOVI FLERO MACLODIO PADERNO FRANCIACORTA PADENGHE SUL GARDA MAZZANO CASTELMELLA LOGRATO COMEZZANO CIZZAGO ROCCAFRANCA TORBOLE CASAGLIA BERLINGO CASTEL COVATI OSSIMO BEDIZZOLE REZZATO TRAVAGLIATO VILLA CARCINA VALLIO TERME GRUMELLO DEL MONTE (BG) FIESSE

3 ARICHE SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Consiglieri Presidente Onorario COLLEGIO SINDACALE Presidente Sindaci effettivi Sindaci Supplenti COLLEGIO DEI PROBIVIRI Presidente Componenti effettivi Componenti Supplenti COMITATO ESECUTIVO Componenti effettivi DIREZIONE Direttore Generale COMPAGINE SOCIALE Al Al Zani Dott. Ennio Marchetti Rag. Sergio Alberti Marina Francesca Bresciani Rag. Pierangelo Broli Dott. Alberto Dotti Rag. Giovanni Battista Faini Dott.ssa Carla Manenti Per. Agr. Sergio Amici Bruno Pezzoni Geom. Pietro Gaspari Rag. Vincenzo Tronconi Dott. Ovidio Brianza Rag. Tobia Gregorini Dott. Marco Zubani Dott. Giorgio Mondello Dott. Pasqualino Zamboni Dott. Mauro Metelli Dott. Adriano Crovato Dott. Andrea Giannotti Dott. Maurizio Moro Dott. Pietro Verzelletti Dott. Fabio Zani Dott. Ennio Bresciani Rag. Pierangelo Dotti Rag. Giovanni Battista Marchetti Rag. Sergio Pezzoni Geom. Pietro Pasolini Rag. Giorgio Soci numero Soci entrati 387 Soci usciti 106 Soci numero 3.780

4 BILANCIO AL 31/12/2012 Quadro riassuntivo dei dati principali STRUTTURA aziendale (numero) anno 2011 anno 2012 var. soci addetti filiali atm-bancomat comuni dell'area operativa PATRIMONIO e REDDITIVITA (migliaia di euro) anno 2011 anno 2012 var. % patrimonio aziendale ,5% ristorni a soci ,4% utile netto di esercizio ,0% % di redditività (r.o.e.) 3,3% 3,5% 0,2% capitale sociale ,0% patrimonio libero (- immobilizzi) ,1% RACCOLTA da clientela (migliaia di euro) anno 2011 anno 2012 var. % depositi a risparmio ,3% certificati di deposito ,7% conti di deposito - depositi vincolati ,6% conti correnti ,5% raccolta tradizionale ,5% pronti contro termine ,0% prestiti obbligazionari ,8% RACCOLTA DIRETTA ,3% raccolta indiretta ,4% massa amministrata ,2% IMPIEGHI con clientela (migliaia di euro) anno 2011 anno 2012 var. % conti correnti ,0% salvo buon fine e ant. fatture ,3% mutui ,2% altri impieghi ,9% crediti netti in sofferenza ,9% IMPIEGHI CLIENTELA ,5% tot. svalutazioni e perd. da attualizz. escluse soff impieghi indiretti (disintermediati) ,1% totale impieghi ,3% STATO PATRIMONIALE condensato (migliaia di euro) anno 2011 anno 2012 var. % ATTIVO impieghi con clientela ,5% titoli e altre att. finanziarie ,6% crediti verso banche ,6% attività fruttifere ,0% immobilizzi netti ,1% altre attività ,9% totale attivo ,5% PASSIVO e NETTO raccolta diretta clientela ,3% debiti verso banche ,0% passività onerose ,4% fondi rischi e oneri ,8% altre passività ,4% totale passivo ,9% patrimonio ,5% di cui utile ,0% TOTALE A PAREGGIO ,5% CONTO ECONOMICO condensato (migliaia di euro) anno 2011 anno 2012 var. % Margine finanziario ,1% Commissioni nette ,2% Attività di negoziazione e copertura MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ,7% Gestione crediti: saldo rettif./ripr. valore Rettif./ripr. valore su altre att.tà finanz Risultato netto gestione finanziaria ,1% Spese del personale ,4% Altre spese amministrative ,0% Imposte indirette al netto dei recuperi ,8% Saldo altri oneri/proventi di gestione SPESE AMMINISTRATIVE nette ,7% Accanton. netti ai Fondi rischi e oneri Rettif./riprese di valore su immobilizz ,2% COSTI DI GESTIONE ,8% Saldo gestione immobilizzazioni 1 0 0,0% RISULTATO DI GESTIONE ,3% Imposte sul reddito dell'esercizio ,2% UTILE NETTO ,0%

5 RELAZIONE SULLA GESTIONE Signori Soci, l anno 2012 si è chiuso con un utile netto pari a euro , in aumento del 3,1% rispetto a quello dell anno precedente. Tale dato va letto con moderata soddisfazione tenuto conto dell impatto negativo prodotto dalla persistente crisi economica e degli antidoti messi in atto dalla Vostra banca al fine di ben presidiare lo stato di malessere - profondo e costante - che ormai ci accompagna da diversi anni. Abbiamo ormai imparato a convivere quotidianamente con un economia debole, con un commercio asfittico ed un drammatico quadro occupazionale. Avvertiamo sempre di più la rassegnazione della gente, il realismo di alcuni padri e madri di famiglia che, con fatica, vivono giorno dopo giorno con grande forza d animo i problemi dei tempi cambiati, affianchiamo la capacità di molte imprese a stare su un mercato in continua evoluzione, la loro voglia di innovare e di cercare nuovi spunti per mantenere fede alla responsabilità sociale loro affidata. In questo contesto avvertiamo l importanza di dover assumere decisioni rapide ma oculate. Giorno dopo giorno portiamo avanti il nostro fare pienamente consapevoli della responsabilità affidataci, gestendo il nostro patrimonio in modo sano e prudente e facendo così poggiare la nostra Banca su fondamenta forti, che ci consentiranno di affrontare ogni sfida con lucida serenità. Passiamo ora alla presentazione e analisi dei risultati gestionali conseguiti dalla banca, che in parte Vi sono già stati anticipati durante il convegno tenutosi il 10 novembre scorso presso il Brixia Expo Centro Fiera di Brescia. A fine anno, la raccolta diretta da clientela è pari a 1 miliardo e 859 milioni di euro e registra una moderatacrescita (+3,3%) rispetto all anno precedente, la raccolta indiretta chiude invece in aumento a 275 milioni di euro. Conseguentemente, la raccolta globale della Banca sale ad un valore complessivo pari a 2 miliardi e 133 milioni di euro, con un incremento percentuale sul bilancio precedente pari al 3,2 %. L ammontare netto degli impieghi diretti alla clientela chiude invece in diminuzione a 1 miliardo e 457 milioni di euro, evidenziando un decremento annuale pari allo 1,5%; a questi devono aggiungersi gli impieghi disintermediati dalla Banca (in prevalenza per operazioni di leasing). Il totale degli impieghi, diretti e indiretti, si attesta a 1 miliardo e 598 milioni di euro (-1,3%). La crescita dei tassi attivi sia nel comparto clientela che nei titoli di proprietà ha ampiamente compensato la stagnazione del volume degli impieghi clienti, avvenuta nel corso del 2012, generando un importante incremento del margine finanziario prodotto dalla gestione denaro (+24,3%),riflettendosi sul margine di intermediazione (+28,7%). La redditività della banca sul capitale proprio investito evidenzia un Roe del 3,50%. Nel passato esercizio, la struttura operativa non ha richiesto La nuova filiale di Brescia -Galileo Galilei l inserimento di nuovi addetti (il personale in forza è passato da 310 a 307 dipendenti), mentre la rete territoriale è passata da 50 a 51 filiali con l apertura della filiale di Brescia Galilei, la 13^ in città. La dinamicità della Banca, comunque, continua a trovare riscontro non solo sul fronte della crescita della rete territoriale, ma anche su quello del consolidamento della propria presenza nelle aree storiche di insediamento. All apertura della nuova filiale si accompagnano, infatti, le iniziative specifiche promozionali volte a sostenere la nostra penetrazione nelle aree di competenza operativa e a consolidare i rapporti con la clientela. La compagine sociale ha fatto registrare un incremento di 281 soci, assestandosi al 31 dicembre 2012 a soci. I nuovi soci ammessi nel 2012 sono, 387 di cui 166 persone fisiche e 221 società ed enti. L attenzione concreta che da sempre la banca riserva ai Soci e alle comunità locali trova molteplici forme di espressione e fra queste vi è anche il riconoscimento dei ristorni a favore dei soci. Come ormai noto la nostra Banca è stata la prima in Italia ad applicare nel mondo del credito, sin dall anno 1998, un meccanismo di ristorno a favore dei soci ai quali, dal 1998 sino ad oggi, sono stati a tale titolo distribuiti ben 13 milioni e 570 mila euro. Siamo stati precursori convinti nell applicazione di questo strumento di pricing che premia i soci che maggiormente operano con la loro banca. Si tratta di una peculiarità che contraddistingue le imprese cooperative (differenziandole dalle altre imprese e, quindi, costituendo una potenziale e rilevante fonte di vantaggio competitivo), perché specifica è la circostanza che il profitto aziendale sia attribuibile ai soggetti (che si assumono il rischio d impresa) essenzialmente mediante la determinazione del prezzo definitivo delle transazioni commerciali intrattenute con la cooperativa (siano esse rappresentate da conferimenti di fattori produttivi oppure da acquisti di beni o servizi). Per tutelare il futuro della nostra Banca (così come quello di tutte le cooperative) è necessario non rinunciare a contrastare la convinzione infondata (favorita dall inquinamento prodotto dalla normativa fiscale) che gli elementi caratterizzanti l istituto cooperativo siano in primis la compressione del profitto o la sua erogazione per finalità extra-aziendali. 5

6 In un successivo paragrafo di questa relazione (quello concernente i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico ) Vi forniamo l informativa dettagliata concernente l applicazione di quanto il Consiglio di amministrazione propone in tema di ristorni ai soci per l anno trascorso, tenuto conto di quanto disposto dall apposito regolamento interno riapprovato dall Assemblea, da ultimo, il 17 maggio Vi anticipiamo, in ogni caso, che le somme complessivamente devolute per l operatività dell anno 2012 a ristorni ammontano a euro e che il numero dei beneficiari è pari a posizioni. La proposta di progetti di Finanza solidale a favore di enti che perseguono finalità sociali e solidaristiche è proseguita con successo. Si tratta di progetti che, in assoluta trasparenza, rientrano a pieno titolo sia nell attività caratteristica della banca che in quella non lucrativa solitamente circoscritta alla gestione del Fondo Beneficenza e Mutualità. Sono 16 gli interventi in essere a fine anno e, complessivamente, evidenziano un affidamento agevolato complessivo di 4,385 milioni di euro. A ciò si aggiunge il costante e tangibile impegno profuso dalla Banca al sostegno dell associazionismo, degli enti religiosi, delle cooperative sociali e delle scuole che ha consentito di raggiungere, nel corso del 2012, oltre 350 beneficiari attingendo dal Fondo Beneficenza e Mutualità ben 398 mila euro. Particolarmente sentito è stato lo stanziamento di euro di cui attinti dall apposito fondo e ben donati dai Soci - finalizzato all acquisto di un sistema endoscopico 3D a favore del reparto di Neurochirurgia dell Ospedale Civile di Brescia. Il progetto è stato voluto e proposto dal Prof. Marco Maria Fontanella, (Direttore del citato Reparto) e condiviso dal compianto Direttore Generale dell Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia Dott. Cornelio Coppini. In particolare il citato macchinario consentirà a Brescia di essere la seconda città italiana ad avere tale tecnologia consentendo agli Spedali Civili di avere un reparto d eccellenza, la cui realizzazione sarebbe impensabile senza l intervento del finanziamento privato. Non va dimenticata, inoltre, l erogazione di euro erogati, grazie alla volontà espressa dai dipendenti che da anni rinunciano alle strenne natalizie loro riservate, a favore della ANT Onlus di Brescia che si occupa di fornire concreto supporto ai malati terminali di tumore e che, a causa del difficile momento economico e del conseguente venir meno di finanziamenti pubblici, poteva, suo malgrado, ridurre una serie di servizi ritenuti fondamentali sia per gli ammalati che per i loro famigliari. 10 novembre L avv. Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, interviene al Convegno annuale del Credito Cooperativo di Brescia dal titolo La cooperazione di credito: una storia ultracentenaria al servizio di un futuro più sostenibile. 10 novembre Il prof Marco Maria Fontanella, Direttore della clinica neurochirurgica dell Università di Brescia presso gli Spedali civili, interviene al convegno ringraziando i Soci per lo stanziamento di euro e illustrando i benefici derivanti dall utilizzo del nuovo sistema endoscopico 3D. Prosegue il riconoscimento di borse di studio e premi di laurea a favore di studenti (figli di soci o soci) che si sono distinti in ambito scolastico: gli importi erogati ammontano a 300 euro per la licenza media, 500 euro per la licenza superiore, 800 euro per la laurea, ridotto a 600 euro per il diploma di laurea. Considerata la valenza sociale dell iniziativa e i favori riscontrati, il bando di concorso è stato riproposto anche per quest anno. Vi rammentiamo che la legislazione vigente delinea il trattamento fiscale delle Banche di Credito Cooperativo equiparandole alle altre società cooperative che operano senza fini speculativi e prevedendo l esenzione delle somme destinate a riserva minima obbligatoria (pari al 70% dell utile per le banche di credito cooperativo), principalmente, ma non solo, quale contropartita correlata all indivisibilità delle riserve. La normativa societaria, poi, qualifica le banche di credito cooperativo come A nome di tutti i dipendenti del Credito Cooperativo di Brescia, il Presidente Ennio Zani e il Direttore Generale Giorgio Pasolini consegnano al Presidente dell associazione ANT onlus di Brescia il contributo di euro. società cooperative a mutualità prevalente, mentre la normativa bancaria contempla per le Bcc la sostanziale parità operativa con le altre banche, avendo però cura di salvaguardare alcune loro peculiarità, rappresentate dal localismo, dalla democraticità della struttura, dal carattere mutualistico e dall operatività prevalente con i soci. In definitiva, la banca di credito cooperativo continua ad essere riconosciuta come formula originale di banca e di organizzazione d impresa. 6

7 Per quanto riguarda gli aspetti associativi e consortili, evidenziamo che l adesione ai servizi proposti dalle strutture associative è sempre valutata dalla Banca secondo logiche imprenditoriali e di mercato, distinguendo in maniera netta tra il ruolo politico-associativo e quello di fornitore, diretto o indiretto, di servizi. Peraltro, l esperienza maturata dalla Banca in questi ultimi anni ha evidenziato come la concorrenza non sia solamente un bene da tutelare sul piano giuridico ma anche su quello dell efficienza-efficacia dei servizi associativo-consortili all interno del movimento delle Bcc. In ogni caso, la cooperazione di categoria continua a rivestire un ruolo importante fino a delinearsi, potenzialmente, come vero e proprio fattore critico di successo, essendo chiamata a integrare adeguatamente, in modo sussidiario, l attività delle banche associate sia sul fronte dello sviluppo di prodotti e servizi innovativi (non sviluppabili dalle singole banche) che su quello della funzionalità ed economicità delle strutture di servizio. Il contenimento dei costi e l efficacia dei fattori di produzione potrebbero essere infatti, in larga parte, strettamente correlati all efficienza e alla qualità dell azione del sistema federativo. Particolare rilevanza assume, sul piano associativo-consortile, il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), riconosciuto dalla Banca d Italia alla fine del Si tratta di uno strumento di garanzia e tutela piena dei soci, dei clienti e dei terzi, realizzato da Federcasse a livello nazionale con il supporto delle Federazioni Locali. L adesione al Fondo è volontaria ed anche la nostra Banca sarà chiamata, in futuro, ad esprimere la propria intenzione di partecipare o meno. Nei rapporti con la Federazione Lombarda delle Banche di credito cooperativo prosegue l impegno affinché si giunga ad una netta distinzione, anche economica, fra il ruolo politico-associativo svolto dalla Federazione a favore di tutte le banche associate e quello di fornitore, diretto o indiretto, di determinati servizi prestati a favore delle sole banche utenti. Infine, cari Soci, desideriamo in questa sede rinnovare il credo mutualistico che da sempre il Credito Cooperativo di Brescia mette al centro del proprio sviluppo per crescere insieme al territorio in cui opera. Ciò verrà sempre garantito, anche nei momenti difficili come quello in cui ci troviamo, mettendoci testa, cuore ed anima. LA CONSEGNA DELLE BORSE DI STUDIO 2012 Congratulazioni a: Arici Michele, Bonomini Allegra, Bresciani Beatrice, Brunelli Francesca, Castagna Irene, Danesi Serena, Gregorini Matteo, Guerrieri Elisa, Guizzi Sara, Marianini Francesco, Piantoni Edoardo, Tagliaferri Giulia, Trainini Gaia, Uberti Daria, Zola Matteo (SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO) Abeni Andrea, Bresciani Giorgia, Fenotti Giulia, Fenotti Giulia (omonima), Gozzini Alberto, Piatti Valeria, Younis Nadia Gallal (SCUOLA SECONDARIA DI 2 GRADO). Abeni Cinzia, De Domenico Anthea, Firmo Andrea, Folli Laura, Loda Claudia, Maranta Stefano, Masserdotti Silvia, Pasinelli Stefano, Salti Giulio, Volpi Sonia (DIPLOMA DI LAUREA). Bresciani Alice, Gervasi Mariapia, Romagnoli Fabio, Rovati Michela, Treccani Alice, Arici Lara, Berna Silvia, Ceresoli Marco, Comassi Laura, Damiola Valentina, Fenotti Matteo, Longhena Francesca, Messineo Ludovico, Pè Denny, Parietti Veronica, Peroni Michele, Piantoni Alex, Rivadossi Davide, Saiani Maria, Stefanini Andrea, Taole Michele, Zubani Alessandro (LAUREA). 7

8 Lo scenario Lo scenario macroeconomico mondiale del 2012, come già commentato in apertura della relazione, è stato ancora dominato dalla crisi, che ha trasversalmente colpito sia i vari settori merceologici che le regioni italiane. Analizzando il contesto più vicino a noi, lo scorso anno è risultato anche in Lombardia un anno particolarmente problematico con una riduzione media della produzione dell industria manifatturiera lombarda ancora negativa (-3,7%) che si è attestata addirittura al -7,3% nel caso delle settore dell artigianato. Continua in particolare a sussistere un elevato gap tra l attuale livello di produzione e la massima produzione ottenibile, che incide negativamente sulla dinamica occupazionale. Sebbene un timido segnale di uscita dalla crisi emerga dalla variazione congiunturale della produzione industriale del IV trimestre (+0,7%), secondo Unioncamere Lombardia, non ci sono però elementi sufficienti per sostenere che la Lombardia stia anticipando l uscita dal tunnel, ma solo positivi segnali di svolta, anche se non ancora estesi a tutti i settori e a tutti i territori, confermati altresì dall incremento d indicatori quali il fatturato, il tasso di utilizzo degli impianti ed il portafoglio ordini, specie di provenienza estera. Per le aziende artigiane manifatturiere il dato congiunturale (-1,2%) e tendenziale (-6%) rimane, invece, negativo a conferma di come la crisi abbia colpito più pesantemente le micro e piccole imprese. Il livello della produzione manifatturiera artigianale lombarda raggiunge un nuovo minimo storico (numero indice destagionalizzato pari a 68,9), proseguendo il calo avviato nella seconda metà del La minor velocità di caduta evidenziata negli ultimi due trimestri del 2012 lascia però sperare, per il prossimo anno, in una possibile stabilizzazione. La dinamica della produzione industriale lombarda segue più da vicino quella europea, che non quella nazionale, e nei periodi più recenti sembra addirittura fare meglio. Fonte: UnionCamere Lombardia, Eurostat, previsione Italia Cs Confindustria Il dato IV trimestre 2012 EuroArea è la media dei dati di ottobre e novembre 2012, il dato di dicembre non è ancora disponibile. Il dato IV trimestre 2012 Italia è la media dei dati ISTAT ottobre e,novembre 2012 e previsione CsC Confindustria per Dicembre 2012 INDUSTRIA MANIFATTURIERA LOMBARDA - Variazioni tendenziali I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim Media 2012 Produzione 8,20 4,90 2,80-0,70-2,80-5,10-5,50-1,30-3,68 Tasso di utilizzo degli impianti 1 74,00 75,40 74,50 72,90 72,20 71,60 71,20 72,20 71,80 Ordini interni * -0,20-1,30-4,80-6,80-7,30-8,30-6,80-4,00-6,60 Ordini esteri * 5,00 1,70-2,20-1,50-0,60 0,90 0,00 1,10 0,35 Fatturato totale 10,90 7,90 5,20 1,60-1,00-3,50-3,10 0,10-1,88 Fonte: UnionCamere Lombardia 1 Tasso di utilizzo degli impiantinel trimestre (dato destagionalizzato) * Dati a Prezzi costanti Variazioni corrette per i giorni lavorativi ( sullo stesso trimestre dell anno precedente). Dati destagionalizzati. La produzione industriale della Lombardia, ha mantenuto nell ultimo quarto dell anno il segno negativo, riducendo però l intensità della contrazione. L intensità maggiore del complessivo ridimensionamento, si è focalizza, quindi, nella parte centrale dell anno. Che il 2012 sia stato un anno all insegna della contrazione è confermato anche dai risultati delle altre variabili. Il tasso di utilizzo degli impianti, infatti, non ha raggiunto, in media d anno, il 72%; gli ordini interni sono diminuiti del 6,6%, quelli esteri hanno contenuto la crescita al +0,4%; mentre il fatturato ha segnato un -1,8%. 8

9 Concentrandosi sull ultimo trimestre si osserva, tuttavia, un leggero miglioramento per tutte le variabili: dall incremento del tasso di utilizzo degli impianti, al rallentamento della caduta degli ordini interni, alla crescita degli esteri, al nuovo segno positivo del fatturato I trim VARIAZIONI TENDENZIALI NELL'INDUSTRIA LOMBARDA II trim III trim IV trim I trim II trim III trim Produzione Ordini interni * Ordini esteri * Fatturato totale Tasso di utilizzo degli impianti1 Fonte: UnionCamere Lombardia * Dati deflazionati NB per il tasso di utilizzo degli impianti, si consideri l asse secondario. IV trim Da un punto di vista settoriale, la caduta tendenziale della produzione è stata generalizzata, anche se in misura differente. I soli settori che hanno espresso una dinamica positiva sono stati la chimica, i mezzi di trasporto, il tessile e le pelli e calzature. La siderurgia, gli alimentari e la meccanica sono apparsi ancora in contrazione, pur rallentando la caduta ed avvicinandosi al punto di svolta; mentre hanno confermato un significativo calo di produttività i settori dei minerali non metalliferi (-12,2%) e del legno mobilio (-5,4%), maggiormente legati all edilizia. LOMBARDIA - VARIAZIONE TENDENZIALE DELLA PRODUZIONE PER SETTORE DI ATTIVITA' (%) * - IV trimestre 2012 Min. non metall. -0,122 Abbigliamento Legno e mobilio -0,059-0,054 Industrie varie Carta-Editoria Gomma-plastica Siderurgia Lombardia Alimentari Meccanica -0,037-0,031-0,029-0,018-0,013-0,01-0,007 Chimica Mezzi trasporto 0,004 0,006 Tessile 0,018 Pelli e calzature 0,05-0,14-0,09-0,04 0,01 0,06 9

10 LOMBARDIA - PRODUZIONE E UTILIZZO DEGLI IMPIANTI PER BRANCA INDUSTRIALE IV trim 2010 IV trim 2011 IV trim 2012 Produzione Tasso di utilizzo impianti Produzione Tasso di utilizzo impianti Produzione Tasso di utilizzo impianti Siderurgia 12,30 71,70-2,60 74,70-1,80 72,90 Min. non metall. 1,20 65,40-6,00 61,90-12,20 57,90 Chimica 4,70 3,21-1,30 72,60 0,40 73,80 Meccanica 6,80 72,30 0,70 73,50-0,70 73,00 Mezzi trasporto 7,70 72,40 4,60 75,70 0,60 73,80 Alimentari 3,20 76,20-0,10 78,40-1,00 77,30 Tessile 7,50 74,30-6,10 69,30 1,80 72,00 Pelli e calzature 4,10 66,90-3,40 72,30 5,00 74,60 Abbigliamento -1,20 69,60-3,50 73,60-5,90 70,90 Legno e mobilio 3,10 73,00-2,60 73,20-5,40 73,40 Carta-Editoria 2,50 78,50-0,10 75,00-3,10 75,00 Gomma-plastica 6,50 74,30-2,30 69,40-2,90 69,40 Industrie varie 3,80 74,60 3,60 69,90-3,70 72,40 Disomogenei i dati per le tre destinazioni economiche di beni considerate. Sono le imprese produttrici di beni intermedi a cogliere per prime l allentamento della morsa della crisi, con un incremento dello 0,8% della produzione. In crescita per questa tipologia d imprese anche il fatturato e gli ordini esteri, mentre rimangono sofferenti gli ordini interni. I beni d investimento si presentano ancora in affanno verso il mercato interno, mentre dall estero compare il segno positivo (+1,6%) ma, data la quota detenuta dal fatturato estero inferiore alla media generale, ciò non è sufficiente a trainare in area positiva la produzione del comparto. La situazione più critica, nonostante la contrazione della produzione registrata in questo trimestre non sia pesante (-1,3%), è quella presentata dai beni di consumo ; il cui tasso di utilizzo degli impianti supera di poco il 70% ed i restanti indicatori presentano tutti segni negativi (-0,3% il fatturato, -0,9% gli ordini esteri e -4,4% gli ordini interni). VARIAZIONE TENDENZIALE PER DESTINAZIONE ECONOMICA DEI BENI PRODOTTI - IV trim 2012 Produzione Tasso di utilizzo degli impianti * Fatturato totale Ordini interni Ordini esteri Quota del fatturato estero sul totale Totale -1,30 72,20 0,10-4,00 1,10 38,90 Beni di consumo -1,30 70,60-0,30-4,40-0,90 34,50 Beni intermedi 0,80 74,20 2,60-5,20 3,60 50,90 Beni di investimento -2,90 74,00-0,30-4,00 1,60 37,10 Fonte: UnionCamere Lombardia Le variazioni sono tendenziali, ossia rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (corrette per i giorni lavorativi). * Calcolato nel trimestre in analisi. Dato destagionalizzato. I dati sulla produzione per dimensione d impresa confermano come siano le grandi imprese, maggiormente esposte verso i mercati internazionali, a beneficiare per prime dei segnali di ripresa da essi provenienti. Per questa tipologia d impresa, infatti, la quota di fatturato estero sul totale arriva a sfiorare il 56%, con un incremento degli ordini dall estero del 2,6%, della produzione dell 1,1% e del fatturato del 3,6%. Anche le medie e piccole imprese colgono i nuovi fermenti dei mercati internazionali con ordini dall estero in leggera crescita, ma per loro l effetto positivo è limitato dalle minori quote di fatturato estero sul totale. Per le imprese minori la produzione industriale si contrae ancora del 2,8% e per le medie imprese dell 1,5%. Il fatturato si avvicina alla stabilità per le medie imprese, mentre è ancora notevolmente negativo per le piccole. Produzione Tasso di utilizzo degli impianti * VARIAZIONI TENDENZIALI PER CLASSI DIMENSIONALI - IV trim 2012 Fatturato totale Ordini interni (a prezzi costanti) Ordini esteri (a prezzi costanti) Quota del fatturato estero sul totale* Quota del fatturato estero sul totale Totale -1,30 72,20 0,10-4,00 1,10 38, addetti -2,80 70,40-1,50-4,50 0,70 23, addetti -1,50 74,00-0,20-4,00 0,50 42, addetti e oltre 1,10 76,20 3,60-3,00 2,60 55,70 Fonte: UnionCamere Lombardia Le variazioni sono tendenziali, ossia rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (corrette per i giorni lavorativi). * Calcolato nel trimestre in analisi. Dato destagionalizzato. Per quanto riguarda i dati occupazionali, occorre premettere che le vicende della produzione non sempre si riflettono immediatamente sul mercato del lavoro, le cui variabili si adeguano con un certo ritardo temporale che varia da situazione a situazione e che dipende anche dall assetto istituzionale che lo caratterizza. E interessante sottolineare 10

11 che, al pari del dato nazionale, anche a livello regionale, l occupazione totale e quella industriale presentano un andamento divergente; infatti, mentre l occupazione totale diminuisce, quella industriale aumenta leggermente. Fonte: elaborazione UnionCamere Lombardia su dati ISTAT indagine Forze di lavoro. L analisi dei dati occupazionali di flusso presenta comunque, per il IV trimestre 2012, un saldo negativo (-0,6%), confermando il protrarsi delle difficoltà sul fronte occupazionale. A conferma della situazione difficile sul versante lavoro si osserva, altresì, una ripresa del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nel quarto trimestre (27,2%) ed una crescita del monte ore trimestrale (3,2%). Nel 2012 il valore degli investimenti realizzati dalle imprese industriali, pur essendo cresciuto, non ha eguagliato gli importi dell anno precedente (+9,5%, vs +14,4%). La propensione all investimento si è rivelata, inoltre, direttamente proporzionale alla dimensione aziendale, con le piccole imprese che hanno effettuato investimenti solo nel 40% dei casi, le medie nel 66% e le grandi per il 79%. E cresciuta, altresì, la quota d investimenti dedicati ai macchinari, mentre è diminuita sensibilmente quella dedicata ai fabbricati. L artigianato manifatturiero lombardo conferma il rallentamento della crisi, pur in presenza di un calo produttivo tendenziale ancora considerevole (-6,0% rispetto a un anno fa). In media nel 2012 la flessione tendenziale della produzione artigiana è stata pari al 7,3%. Gli indicatori sono concordi nel diagnosticare un miglioramento del quadro congiunturale: si riduce, infatti, la contrazione del fatturato (-5,5%), rallenta la caduta degli ordini interni (-6,3%), mentre gli ordini dall estero riprendono a crescere (+2,4%) e diminuisce solo marginalmente il tasso di utilizzo degli impianti. I trim ARTIGIANATO LOMBARDO - Variazioni tendenziali II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim Produzione 3,50 1,30-0,90-2,70-6,40-8,60-8,40-6,00-7,35 Tasso di utilizzo degli impianti 1 71,40 71,20 66,90 69,30 67,00 67,00 66,80 66,60 66,85 Ordini interni * 1,00-1,30-5,00-5,30-8,00-10,00-9,20-6,30-8,38 Ordini esteri * 3,00-2,80-0,50 1,20 3,10 3,70-2,80 2,40 1,60 Fatturato totale 4,20 1,60 0,80-1,00-5,30-8,20-7,80-5,50-6,70 Fonte: UnionCamere Lombardia 1 Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (dato destagionalizzato) * Dati a Prezzi costanti Variazioni corrette per i giorni lavorativi (sullo stesso trimestre dell anno precedente). Dati destagionalizzati. Media

12 16 13,5 11 8,5 6 3,5 1-1,5-4 -6, , , ,5-24 I trim VARIAZIONI TENDENZIALI NELL'ARTIGIANATO LOMBARDO II trim III trim IV trim I trim II trim III trim Produzione Ordini interni * Ordini esteri * Fatturato totale Tasso di utilizzo degli impianti1 IV trim Fonte: UnionCamere Lombardia * Dati deflazionati NB per il tasso di utilizzo degli impianti, si consideri l asse secondario. Anche la variazione congiunturale rileva il rallentamento della fase recessiva, già evidente nel terzo trimestre 2012 e rafforzato nell ultimo trimestre (-1,2%). Per il fatturato la flessione scende sotto il punto percentuale, dopo che nella prima metà dell anno era stata superiore ai due punti percentuali. Gli ordini interni continuano a calare in maniera rilevante (-1,6%), tuttavia anche in questo caso si nota una frenata rispetto alle perdite registrate negli ultimi trimestri. Tornano invece a crescere gli ordinativi dall estero (+4,1 per ceto) dopo il dato negativo dell estate, riportando la quota di fatturato proveniente dall esterno dei confini nazionali sopra la soglia del 6%, anche se l accesso diretto al mercato estero rimane comunque limitato per le imprese artigiane lombarde. Entrando nel dettaglio dei settori di attività dell artigianato lombardo, tutti hanno rilevato variazioni produttive negative rispetto al quarto trimestre del 2011, con l abbigliamento ed i minerali non metalliferi che confermano il periodo di profonda crisi attraversato. Contrazioni elevate si registrano anche per le manifatturiere varie, la carta-stampa e le pelli e calzature, comparto quest ultimo che aveva evidenziato performance relativamente positive nei passati trimestri e che continua comunque a detenere il tasso di utilizzo degli impianti più elevato. (70,0%). Si conferma invece la maggiore capacità di resistenza del settore alimentare, che mostra la flessione produttiva più ridotta (-3,5%). LOMBARDIA - VARIAZIONE TENDENZIALE DELL'ARTIGIANATO PER SETTORE DI ATTIVITA' (%) * - IV trimestre 2012 Abbigliamento -0,118 Min. non metall. -0,103 Manifatturiere varie -0,088 Carta-Editoria Pelli e calzature -0,081-0,08 Gomma-plastica -0,06 Lombardia Legno e mobilio Tessile Siderurgia Meccanica -0,06-0,06-0,054-0,052-0,051 Alimentari -0,035-0,145-0,135-0,125-0,115-0,105-0,095-0,085-0,075-0,065-0,055-0,045-0,035-0,025-0,015-0,005 0,005 Fonte: UnionCamere Lombardia * Dati tendenziali (rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente) corretti per i giorni lavorativi. L analisi per destinazione economica dei beni evidenzia la forte difficoltà dei beni d investimento, la categoria forse più colpita dalla crisi della domanda interna e dalla conseguente incapacità delle imprese di investire sul mediolungo periodo. Per questi beni la produzione nel quarto trimestre 2012, registra un calo dell 8,2%, mentre il fatturato si contrae del 7,7%. 12

13 Si riduce invece il divario tra beni di consumo e beni intermedi, sebbene questi ultimi presentino dati significativamente migliori sull utilizzo degli impianti (68,2%). Il notevole minor calo evidenziato dai beni di consumo, rispetto ai trimestri precedenti, è confermato dal dato sugli ordinativi interni, che registrano la minor contrazione tra le categorie di beni analizzate (-5,1%). VARIAZIONE TENDENZIALE PER DESTINAZIONE ECONOMICA DEI BENI PRODOTTI - IV trim 2012 Produzione Tasso di utilizzo degli impianti * Fatturato totale Ordini interni (a prezzi costanti) Ordini esteri (a prezzi costanti) Totale -6,00 66,60-5,50-6,30 2,40 Beni di consumo -5,70 65,30-5,30-5,10 5,00 Beni intermedi -5,40 68,20-5,20-9,80 10,10 Beni di investimento -8,20 66,20-7,70-9,30-6,40 Anche per il comparto manifatturiero artigiano, si conferma la rilevanza della dimensione d impresa nel determinare la capacità delle aziende di reagire agli effetti della crisi: le principali variabili che fotografano lo stato attuale della congiuntura economica registrano, infatti, un andamento crescente all aumentare del numero di addetti. Le imprese che hanno tra i 3 e i 5 addetti versano nella situazione peggiore: il calo produttivo raggiunge l 8,2% e quello di fatturato l 8,5%, mentre il tasso di utilizzo degli impianti supera di poco il 60%. Migliora la situazione per le imprese artigiane con 6-9 addetti, che presentano una contrazione della produzione pari al 6,0% e un tasso di utilizzo degli impianti pari al 66,0%, mentre il fatturato diminuisce del 5,1%. Le imprese con più di 10 addetti invece limitano la perdita produttiva al 4,0%; conseguentemente riescono a mantenere maggiormente operativi gli impianti (il tasso di utilizzo supera il 70%) e a limitare il calo del fatturato. Anche gli ordini interni premiano maggiormente le imprese con più di cinque addetti, mentre gli ordinativi dall estero evidenziano, in quest ultimo trimestre, una dinamica opposta, con una crescita maggiore per le microimprese (+3,3%). VARIAZIONI TENDENZIALI PER CLASSI DIMENSIONALI - IV trim 2012 Produzione Tasso di utilizzo degli impianti * Fatturato totale Ordini interni (a prezzi costanti) Ordini esteri (a prezzi costanti) Quota del fatturato estero sul totale* Totale -6,00 66,60-5,50-6,30 2, addetti -8,20 60,50-8,50-8,20 3, addetti -6,00 66,00-5,10-5,30 2, addetti e oltre -4,00 72,70-3,30-5,40 1,60 Fonte: UnionCamere Lombardia Le variazioni sono tendenziali, ossia rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (corrette per i giorni lavorativi). * Calcolato nel trimestre in analisi. Dato destagionalizzato. I dati concernenti l occupazione artigiana non consentono il cauto ottimismo espresso rispetto alla produzione: la situazione del mercato del lavoro sembra infatti in ulteriore peggioramento. Non è un crollo, ma si tratta comunque di un fenomeno notevole, esteso trasversalmente a tutte le alle realtà imprenditoriali (anche se a soffrire di più sono le imprese di minori dimensioni). Il tasso di uscita delle imprese si mantiene, infatti, sugli elevati livelli registrati nel trimestre precedente; mentre gli ingressi rallentano producendo un saldo negativo (-1,2%). I recenti dati elaborati dall Osservatorio delle micro e piccole imprese di Confartigianato Lombardia evidenziano come siano oltre tremila le imprese che hanno cessato la loro attività negli ultimi quattro anni. Calano quindi le iscrizioni al Registro delle Imprese, e aumentano le cessazioni, con significativi decrementi nei comparti Manifatturiero e Costruzioni, settori in cui è elevata l incidenza dell artigianato mentre dimostra una sostanziale tenuta il comparto Servizi. Sul fronte occupazionale sembra quindi ancora lontano un allentamento della crisi, i cui effetti più intensi devono forse ancora manifestarsi. Il deterioramento del mercato del lavoro è confermato anche dal significativo incremento, nel IV trimestre 2012, dell utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (nel quarto trimestre vi ricorre un azienda artigiana su cinque), e dall aumento della quota di ore di CIG sul monte ore complessivo (che raggiunge il 3,5%, segnando un incremento congiunturale di un punto percentuale). Al pari del comparto industriale, anche per le imprese artigiane la propensione all investimento, nel corso del 2012 ha riflesso la dimensione aziendale. La principale tipologia d investimento è stata l acquisto di macchinari, seguita dagli investimenti in informatica, dagli altri investimenti e dagli investimenti in fabbricati. Le attese degli imprenditori industriali, per il primo trimestre 2013, prevedono un lieve miglioramento sia per la domanda interna (seppur ancora in terreno negativo), che per quella estera (l unica con un saldo positivo) e la stabilità dei livelli produttivi ed occupazionali. Nel caso dell artigianato le aspettative degli imprenditori presentano, invece, un inversione di tendenza, concentrandosi tutte in area negativa. Secondo recenti dichiarazioni di Confindustria Lombardia il sentimento di sfiducia maturato in questi anni da imprese e famiglie - reso più forte dalla particolare situazione politica ed economica - non accenna a diminuire e continua a comprimere la domanda interna ben oltre quanto giustificato dalla situazione oggettiva dei bilanci familiari e aziendali. I prossimi mesi saranno il vero banco di prova per capire se i dati positivi registrati nella nostra regione, anticipatori di analoghi spunti a livello nazionale, rappresentano, o meno, una reale inversione di tendenza. 13

14 L andamento del Credito Cooperativo nel contesto del sistema bancario Il persistente quadro macroeconomico sfavorevole ha ridotto la domanda di credito dell economia, mentre la necessità di contenere i rischi e aumentare la dotazione patrimoniale ha indotto molti gruppi Bancari a ridurre o contenere fortemente l erogazione di nuovo credito. In tale contesto, la Categoria ha consolidato la propria posizione di mercato sul versante dell intermediazione tradizionale, mantenendo un tasso di variazione delle masse intermediate superiore alla media del sistema Bancario. Nel corso dell ultimo anno il sistema del Credito Cooperativo ha ulteriormente ampliato la copertura territoriale in accordo con il principio di vicinanza e prossimità che fa parte del modello di servizio alla clientela proprio di una Banca cooperativa a radicamento locale. Nel corso degli ultimi dodici mesi (settembre 2011-settembre 2012) gli sportelli delle Bcc sono aumentati di 31 unità (+0,7% a fronte di una diminuzione dell 1% registrata nel sistema Bancario complessivo) fino a raggiungere a settembre 2012 quota 4.442, pari al 13,3% del sistema Bancario. Alla fine del III trimestre dell anno le Banche di Credito Cooperativo risultano presenti in comuni, in particolare di piccole e medie dimensioni, e in 101 province. Alla stessa data le Bcc rappresentano ancora l unica presenza Bancaria in 551 comuni italiani, mentre in altri 549 comuni competono con un solo concorrente. I dipendenti (compresi anche quelli delle Società del sistema) approssimano a settembre 2012 le unità, in sostanziale stazionarietà su base d anno. Il numero totale dei soci è pari a unità, con un incremento del 3,7% su base d anno. I soci affidati ammontano a (+1,1% annuo). In un quadro congiunturale particolarmente negativo, anche nel corso del 2012 le Banche di Credito Cooperativo hanno continuato a sostenere i soci e la clientela, soprattutto le piccole imprese e le famiglie, target elettivo di riferimento; nonostante l acuirsi della fase economica avversa, infatti, gli impieghi hanno fatto registrare nel corso dell anno una sostanziale tenuta, a fronte di una sensibile contrazione rilevata per il sistema Bancario complessivo. Sul fronte della raccolta (funding), grazie ad una certa ripresa nella dinamica di crescita delle raccolta da clientela nella seconda parte dell anno, si è registrata per le banche della Categoria una variazione positiva su base d anno. La quota delle Bcc nel mercato degli impieghi e in quello della raccolta diretta si attesta a fine anno rispettivamente al 7,1% e al 7,3%, in leggera crescita rispetto alla fine del precedente esercizio. Attività di impiego Gli impieghi lordi a clientela ammontano a settembre 2012 a 137,5 miliardi di euro. A fronte di una debole crescita su base d anno nelle aree del Centro e del Sud, si è rilevata una contrazione negli impieghi erogati dalle Bcc del Nord. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello, gli impieghi della Categoria approssimano alla stessa data i 151 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,6%. Nell ultimo scorcio dell anno gli impieghi della categoria hanno registrato una variazione positiva: a fine anno si stima che gli impieghi delle BCC-CR abbiano superato i 139 miliardi di euro, con una sostanziale stazionarietà su base d anno, a fronte di una contrazione di circa il 2% registrata mediamente nel sistema Bancario. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, si stima che l ammontare degli impieghi della Categoria approssimi a dicembre 2012 i 152 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,8%. Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi a fine 2012 risultano costituiti per oltre il 65% da mutui (53% nella media di sistema). I mutui superano a fine 2012 i 91 miliardi di euro; il 30% sono mutui per acquisto abitazione (quasi interamente in bonis). La quota delle Bcc nel mercato dei mutui è pari a fine 2012 all 8,9%. Il credito concesso è storicamente accompagnato da un adeguata richiesta di garanzie che risultano coprire un ampia porzione del portafoglio di impieghi. Quasi l 80% delle esposizioni creditizie risulta assistito da garanzie contro il 55,7 dei restanti intermediari; in particolare, appare elevata la quota di impieghi sostenuta da garanzia reale (oltre il 50% dei crediti erogati). In relazione ai settori di destinazione del credito, le Bcc risultano storicamente caratterizzate, com è noto, da un incidenza percentuale degli impieghi a famiglie produttrici e consumatrici significativamente superiore al sistema Bancario. A fine 2012 l incidenza percentuale dei finanziamenti ai suddetti comparti sul totale degli impieghi è pari rispettivamente al 12% per le Banche di Credito Cooperativo e al 5% per il sistema complessivo per le famiglie produttrici e al 31% e al 26% per le famiglie consumatrici. Con riguardo alla dinamica di crescita negli ultimi dodici mesi, si è registrata una variazione positiva degli impieghi erogati alle famiglie consumatrici. La quota di mercato delle Bcc nel comparto è pari all 8,6%. Gli impieghi alle famiglie produttrici e i finanziamenti a società non finanziarie, in progressiva attenuazione nel corso degli ultimi mesi, presentano a fine anno una variazione negativa, pur se di intensità sensibilmente inferiore rispetto a quella rilevata per le altre banche. La quota di mercato nei due comparti, in leggera crescita rispetto alla fine dello scorso esercizio, è pari rispettivamente al 17,5% e all 8,5%. Con riguardo alle aree geografiche di destinazione del credito, si rileva uno sviluppo significativo dei finanziamenti alle famiglie consumatrici residenti nel Nord-ovest e nel Centro, mentre nell area Sud, si rileva una discreta crescita dei finanziamenti a società non finanziarie e famiglie produttrici. Con specifico riguardo al credito alle imprese, si conferma a fine 2012 il permanere di una concentrazione nel comparto costruzioni e attività immobiliari superiore per le Bcc rispetto alla media di sistema e di una significativa incidenza dei finanziamenti all agricoltura. 14

15 In relazione alla dinamica di crescita, si rileva nel corso dell anno una variazione positiva dei finanziamenti al comparto attività professionali, scientifiche e tecniche e al comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. I finanziamenti agli altri comparti del settore produttivo presentano un tasso di variazione nullo o negativo a fronte di riduzioni più pronunciate registrate per il sistema Bancario complessivo. Si stima che gli impieghi alle imprese superino a fine 2012 i 91 miliardi di euro, per una quota di mercato del 9,4%. Considerando anche i finanziamenti alle imprese erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi al settore produttivo della categoria dovrebbero superare a fine 2012 i 101 miliardi di euro e la quota di mercato della categoria dovrebbe approssimare il 10,4%. Qualità del credito Nel corso del 2012 la qualità del credito erogato dalle banche della Categoria ha subito con maggiore incisività gli effetti della perdurante crisi economica. I crediti in sofferenza sono cresciuti a ritmi elevati, superiori a quelli degli impieghi. Il rapporto sofferenze/impieghi è conseguentemente cresciuto, superando a fine 2012 il 6%, dal 5,2% dell anno precedente. Il rapporto sofferenze/impieghi permane, comunque, inferiore alla media di sistema, soprattutto nei comparti d elezione della categoria: famiglie consumatrici e famiglie produttrici (intorno al 3,6% contro il 5,6% del sistema per le famiglie consumatrici e 6,7% contro oltre l 11% per le famiglie produttrici). Nel corso del 2012 si è verificata una forte crescita anche degli incagli e degli altri crediti deteriorati. Il rapporto incagli/crediti ha raggiunto alla fine del III trimestre dell anno il 5,8% (4,7% dodici mesi prima). Nel corso dell anno le partite incagliate hanno registrato, in linea con la media di sistema, una crescita superiore al 20%. I crediti ristrutturati sono cresciuti del 18% su base annua, i crediti scaduti/sconfinanti del 63% su base annua; parte di questa crescita è spiegata dalla variazione della classificazione delle esposizioni scadute/deteriorate che da gennaio 2012 includono anche quelle tra 90 e 180 giorni. Il totale delle esposizioni deteriorate è pari a settembre 2012 al 14% degli impieghi lordi (11,6% nella media di sistema). Con specifico riguardo alla clientela imprese, il rapporto sofferenze lorde/impieghi ha superato a fine anno il 7,5%, registrando una sensibile crescita negli ultimi mesi, ma si mantiene inferiore di circa due punti percentuali a quanto rilevato mediamente per il sistema bancario complessivo. In particolare, il rapporto sofferenze lorde/impieghi delle Bcc risulta a fine 2012 significativamente inferiore rispetto alla media di sistema in tutte le branche di attività economica maggiormente rilevanti: nel comparto costruzioni e attività immobiliari (9% contro 10,5%), nel comparto attività manifatturiere (8,5 contro 11%) e nel commercio (7,5 contro 11,5%). Attività di raccolta Nel primo semestre del 2012 si è progressivamente acuita la difficoltà già evidenziatasi nell esercizio precedente a reperire raccolta da clientela privata. Le Banche di Credito Cooperativo hanno cercato di compensare questa criticità drenando, a ritmi significativi, raccolta interbancaria. Nell ultimo scorcio dell anno la raccolta da clientela ha fatto registrare una certa ripresa, trainata dalle componenti caratterizzate da un rendimento relativamente più significativo: depositi con durata prestabilita e certificati di deposito. Si stima che la raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni delle Banche della Categoria superi a dicembre 2012 i 151 miliardi di euro, in crescita di circa mezzo punto percentuale rispetto alla fine del precedente esercizio. La provvista complessiva (raccolta da clientela, obbligazioni e raccolta interbancaria) dovrebbe superare a fine 2012 i 180 miliardi di euro. La provvista complessiva delle Bcc risulta composta per circa l 85% da raccolta da clientela e obbligazioni e per il 15% da raccolta interbancaria. La composizione risulta ben diversa per la media dell industria bancaria dove l incidenza della raccolta da banche è notevolmente superiore, pari ad oltre il 30%. All interno della raccolta da clientela, risulta per le Banche di Credito Cooperativo significativamente superiore l incidenza dei conti correnti passivi, dei certificati di deposito e delle obbligazioni. Posizione patrimoniale Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, si stima che a fine 2012 l aggregato capitale e riserve superi per 19,7 miliardi di euro. Il tier1 ratio ed il total capital ratio, in leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011, erano pari a settembre ultimi dati disponibili - rispettivamente al 13,9% ed al 14,9%. Il confronto con il sistema bancario evidenzia il permanere di un significativo divario a favore delle Bcc: nel terzo trimestre del 2012 i coefficienti patrimoniali dei primi cinque gruppi relativi al patrimonio di base (tier 1 ratio) e al complesso delle risorse patrimoniali (total capital ratio) si collocavano, rispettivamente, all 11,5 e al 14,3%. Aspetti reddituali Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni preliminari desumibili dall analisi dell andamento di conto economico alla fine del III trimestre del 2012 segnalano un positivo sviluppo dei margini reddituali e una crescita modesta dei costi operativi. In particolare, a settembre 2012 il margine di interesse si è incrementato del 7,6% su base d anno, mentre il margine di intermediazione è cresciuto del 15,2%, grazie anche all apporto dei ricavi netti da servizi (+6,8%). I costi operativi crescono in misura modesta (+0,6%), le spese per il personale risultano in leggera diminuzione (-0,5%). 15

16 Il risultato di gestione, presenta, infine, un incremento del 47% rispetto a settembre Sulla base del trend registrato nel primo semestre dell anno, si stima che l utile netto delle Banche di Credito Cooperativo supererà alla fine dell anno i 400 milioni di euro, in crescita rispetto alla fine dell esercizio E infine utile ricordare che il Credito Cooperativo si è posto i seguenti sei obiettivi prioritari, che ben concretizzano la propria identità: la definizione e la condivisione di una strategia complessiva che consenta alle Banche di Credito Cooperativo di presentarsi sempre più come sistema unito e coerente: un obiettivo che passa essenzialmente attraverso la struttura del nuovo Fondo di Garanzia Istituzionale, e in particolare nella scelta di regole comuni per una crescita sostenibile ed una gestione ed un governo efficace della liquidità; il rafforzamento della cultura e dei presidi della mutualità, anche sul piano organizzativo. La revisione cooperativa è un rilevante strumento, cui vanno affiancati lo sviluppo di iniziative volte a favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei soci, soprattutto giovani, e l integrazione sempre più stretta ed incisiva di logiche e meccanismi mutualistici nella elaborazione dei piani strategici delle Bcc; l elaborazione di nuove strategie di sviluppo territoriale che privilegino l espansione in verticale ed in profondità sul territorio, rispetto a quella in orizzontale ; l individuazione di nuovi strumenti di governance della rete, accelerati grazie alla recente costituzione del Fondo di Garanzia Istituzionale per potenziare la capacità di prevenzione dei rischi ed il rafforzamento della rete di protezione di sistema; la definizione di processi di rafforzamento patrimoniale, valorizzando in particolare gli strumenti di natura pubblica che favoriscono la riduzione degli assorbimenti patrimoniali; l elaborazione e l applicazione di una strategia immediata per gestire il deterioramento della qualità dei crediti, valorizzando in particolare l attività svolta da società specializzate del sistema. CONTOper BRESCIA DEL CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA Ad ottobre 2012 nasce CONTO PER BRESCIA, l iniziativa di solidarietà promossa dal Credito Cooperativo di Brescia in favore della Caritas Diocesana di Brescia al fine di sostenere concretamente le persone e le famiglie dei nostri comuni e dei nostri quartieri in difficoltà economica a causa del perdurare della crisi. A fianco, una delle pagine pubblicitarie pubblicate sui quotidiani locali per promuovere il progetto realizzato in favore di Caritas Diocesana di Brescia. Sotto, la Maxi affissione illuminata di metri 10x5 installata in via Crocifissa di Rose a Brescia, a soli 50 metri dalla nostra nuova filiale di via Galielo Galilei. LA PROVINCIA 31 OTTOBRE 2012 GIORNALE DI BRESCIA MERCOLEDÌ 25 Un conto corrente che genera solidarietà alla Caritas Il Credito Cooperativo di Brescia insieme economiche a sostegno di chi si trova in difficolt% HYPO ALPE ADRIA BANK Alla giovane Giada il premio per la creatività BRESCIA Sono stati consegnati ieri i premi del concorso «Incontra il tuo campione», organizzato dalla Hypo Alpe Adria Bank Spa. I ragazzi vincitori avranno la la possibilit di conoscere e trascorrere del tempo con il capitano dell'udinese e giocatore della Nazionale Antonio Di Natale. La cerimonia ha dato il via a una settimana davvero speciale per i ragazzi, in occasione della 88esima Giornata mondiale del risparmio. Tra i vincitori anche una giovane studentessa bresciana: Giada Riga, 8 anni di Gardone Valtrompia. La partecipazione al concorso era riservata ai ragazzi tra 4 e 15 anni, e che dovevano realizzare un'opera creativa sul tema «Totò e Hypo: coppia d'attacco». Una giuria qualificata, composta da insegnanti dell'istituto comprensivo di Tavagnacco, dal giornalista Piero Villotta e da rappresentanti della Direzione della Banca, ha decretato i dieci finalisti, tra cui è stato selezionato il vincitore. 16 per perseguire il migliorabrescia Crisi. Una parola, mento delle condizioni morauna realt%, che nostro malgrali, culturali ed economiche do abbiamo imparato a conodelle persone che vivono e lascere fin troppo bene. Qualvorano sul nostro territorio». cuno (pochi) solo attraverso Quindi, come ha spiegato il tv o giornali, altri (molti) per diacono Giorgio Cotelli, diretviverla sulla propria pelle. Generosità tore della Caritas diocesana, Ma sicuramente anche i pi% «aiutare chi " vicino a noi, un In alto la fortunati hanno un parente, sostegno concreto per le perconsegna del un amico, un vicino di casa, sone e le famiglie dei nostri primo assegno un conoscente che si trova in paesi in difficolt% economica difficolt%. Le richieste di aiuda 25mila euro; a causa dalla crisi». Famiglie to sono diventate un fiume in da sinistra il nelle quali un genitore ha perpiena che ci travolge in ogni diacono Giorgio so il lavoro o " in cassaintegranel linea momento. In prima Cotelli riceve la zione, in arretrato con le rate cercare di portare aiuto a pi% donazione dal del mutuo o le rette dell% asilo persone possibile c% " la Caripresidente Ennio segenitori anche ma figli; dei tas diocesana; che ieri mattizani e da parati che non riena a Nave ha pregiorgio Pasolini scono ad arrivare sentato una nuopenmese; a fine va importante inianticipo sionati che faticaziativa in collabol istituto no a pagare le bolrazione con il Crelette del riscaldabancario dito Cooperativo mento; ammalati ha già donato di Brescia. «Conto che necessitano un " per Brescia» 25mila euro di medicine o visicorrente conto te specialistiche. che genera ben L% elenco dei bisopi% che interessi: gni " drammaticamente lundiventamette in moto la speranza. BRESCIA Anche le briciole possono ghissimo. La speranza delsi trova in Per ogni nuovo conto correnre lucenti e portare sostegno a chi l% iniziativa «Conto per Bre" stato cote che verr% aperto in una deldifficolt%. Il Fondo «Briciole lucenti» scia» " di riuscire a donare nell% Avvento le 49 dell% istituto di credito stituito dalla Caritas diocesana 100mila euro entro la fine del le famiglie (37 in provincia e 12 in citt% ) il del 2010 ed " finalizzato a sostenere prossimo anno. Nel concreripercuscredito cooperativo doner% in difficolt% soprattutto per le pesanti to, se per esempio nella filiale 100 euro alla Caritas diocesasioni della crisi economica. di Travagliato verranno aperper gli altri na. «Una soluzione di conto «Le famiglie si riscoprono risorsa ti20 conti, alla Caritas pi% vicidel Credicorrente - ha spiegato il presiha raccontato ieri mattina nella sede na saranno donati 2mila euro Giorgio Codente del Credito Cooperatito Cooperativo di Nave il diacono a progetti d% aiudestinare in te da "spero guaressere non che deve vo, Ennio Zani telli -. Lo slogan oggi la geto attivi nella zona. Ieri il Creda al profitto, che si pone perper noi", una rete solidale che moltiplica dona dito Cooperativo ha donato ci fettamente in linea coi princinerosit%. I 5 euro che il pensionato alla Caritas 25mila euro: pi cooperativi della mutualiogni mese sono briciole lucenti». quando si dice partire col pieproposito t% senza fini di speculazione Ma certo i tempi sono duri, a questo de giusto. relativi al privata a cui da sempre la nosignificativo " il confronto tra i dati Francesco Alberti stra banca si ispira; questo Nel 2012 già aiutate 196 famiglie: da Briciole lucenti oltre 120mila euro alloggi Palazzolo Housing sociale in 15Case operaie Prende corpo il progetto della Cooperativa alle che, attrat% sia a famiglie sia a singole persone ricrearsi verso opportuni interventi, potranno al di fuori un percorso di vita da proseguire poi i ladella struttura in maniera pi% autonoma; che vori interesserebbero 15 appartamenti per verrebbero quindi occupati da residenze comuni singole famiglie o da alloggi con spazi Si " ritenu(la cucina) e camere per la privacy. suddividerto opportuno - prosegue Gaspari con perli tra occupanti maschili e femminili, a Lo scorso 2011 e al primo semestre del hanno preanno, a fronte delle 35 Caritas che state 285 le sentato domanda al Fondo, sono eufamiglie aiutate, per un totale di ,40 di 586 euro. ro: un importo medio a domanda le Caritas Passando invece al 2012, sono 36 al che hanno richiesto la compartecipazione sostenufondo Briciole lucenti, 196 le famiglie con un imte, per un totale di euro e ogni famiporto medio di 648 euro di aiuto per glia: un aumento significativo. al microcotelli ha inoltre spiegato che grazie aiutato cencredito la Caritas in questi anni ha milioni di tinaia di famiglie: erogati circa 1,7 di quanto la euro. Cifre che danno la misura provincia. crisi sia pesante anche nella nostra gli artigiani della casa DEGUAMENTO IMPIANTO ELETTRICO I NOSTRI SERVIZI: MANUTENZIONE TETTI - A IARDINI ANTIFURTI - MANUTENZIONE G BAGNI - REALIZZAZIONE CARTONGESSI SOSTITUZIONE INFISSI - PAVIMENTI - RIFACIMENTO IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO - MICROCLIMA E CONTROSOFFITTI - REALIZZAZIONE - LAVORI A DOMICILIO RIPARAZIONE CALDAIE - SOSTITUZIONE TAPPARELLE EDILE - MANUTENZIONI VARIE RIPARAZIONE ELETTRODOMESTICI - TINTEGGIATURA SOSTITUZIONE LAMPADINE - TRASLOCHI Via Chiusure, 7/B - Brescia - Tel riparatutto@gmail.com Leno - Brescia - Desenzano Tel. e Fax Cell info zgtinteggiature.com... O TI AFFIDI AL CASO... O SCEGLI ABS SYSTEM!

17 La situazione dell impresa Nel corso dell anno 2012 la banca, ispirandosi costantemente ai criteri di una sana e prudente gestione, ha proseguito e consolidato la propria attività tenendo conto dei principi statutari, dell evoluzione dei mercati di riferimento e del territorio entro cui sviluppa la propria operatività, perseguendo il necessario equilibrio fra la capacità della Banca di finanziare e sostenere le iniziative economiche valide e il conseguimento del necessario livello di redditività e di solidità patrimoniale. La zona di competenza territoriale e operativa della Banca, allargata ai centri limitrofi a quelli di insediamento, è stabile a 112 comuni. Il risultato dell esercizio e il grado di patrimonializzazione Il risultato netto dell esercizio 2012, determinato con l applicazione dei principi contabili internazionali, ammonta a euro ed evidenzia un incremento del 3,1% rispetto a quello dell anno Il risultato di gestione (prima delle imposte) ammonta a 10,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,4%. A fine esercizio, l ammontare del patrimonio netto sale a 213 milioni di euro e fa registrare, rispetto all ammontare del precedente bilancio, un incremento del 14,5%, dovuto oltre al risultato dell esercizio anche alla valutazione a valori di mercato dei titoli in portafoglio. Il patrimonio rappresenta, pertanto, l 11,5% della raccolta diretta da clientela e, diminuito del valore di bilancio delle immobilizzazioni, ammonta a 195 milioni di euro. La percentuale di redditività netta del capitale proprio investito (r.o.e.), relativamente all esercizio 2012 si attesta al 3,5%. Il posizionamento La nostra banca è direttamente presente, con 51 filiali, in 36 comuni della provincia di Brescia ed in uno della provincia di Bergamo. Complessivamente, l attuale quadro operativo della Banca è così riassumibile in forma sintetica: comune d insediamento anno apertura filiale sportello bancario servizi Atm bancomat ARTOGNE 2010 X X BORNO 2008 X X BOTTICINO 1987 X X BOVEZZO 1982 X XX BRESCIA via Oberdan 1991 X X BRESCIA loc. Mompiano 1995 X X BRESCIA Q.re I Maggio 1998 X X BRESCIA Q.re Violino 2001 X X BRESCIA P.zza Vittoria 2002 X X BRESCIA Ponte Crotte 2003 X X BRESCIA Q.re Fiumicello 2004 X X BRESCIA P.zza Garibaldi 2006 X X BRESCIA Via Grandi - zona industriale 2006 X X BRESCIA Porta Venezia 2006 X X BRESCIA Bresciadue 2007 X X BRESCIA Borgo Trento 2009 X X BRESCIA Galileo Galilei 2012 X X CAINO 2002 X X CASTEGNATO 1993 X X CASTENEDOLO 2008 X X CASTEL MELLA 2007 X X CIVIDATE CAMUNO 1997 X X COLLEBEATO 1997 X X COLOGNE 1991 X X CONCESIO San Vigilio 1992 X X CONCESIO via Europa 2001 X X CORTE FRANCA 2004 X X DARFO BOARIO TERME 2009 X X ERBUSCO 1993 X X GAVARDO 2009 X X GRUMELLO DEL MONTE 2007 X X GUSSAGO 1994 X X LUMEZZANE 1991 X X MONTICELLI BRUSATI 2005 X X NAVE 1903 X XX 17

18 comune d insediamento anno apertura filiale sportello bancario servizi Atm bancomat NAVE loc. Cortine 2008 X X OSSIMO 1983 X X PADERNO F.C X X PALAZZOLO S/O 1999 X X PASSIRANO 1999 X X PIANCOGNO 2005 X X PISOGNE 2007 X X PONTE SAN MARCO 2011 X X PONTOGLIO 1898 X X REZZATO 2008 X X RODENGO SAIANO 2005 X X SAN ZENO NAVIGLIO 2011 X X SAREZZO 2001 X X TRAVAGLIATO 1996 X X VALLIO TERME 2008 X X VILLA CARCINA 2003 X X Totale Rispetto alle altre Banche di credito cooperativo della Lombardia e in base ai dati provvisori del 31 dicembre 2012 elaborati dalla Federazione Lombarda delle BCC, il posizionamento dinamico della nostra banca risulta essere così caratterizzato nei principali indicatori resi disponibili per la comparazione: variazioni % annue a confronto Credito Cooperativo di Brescia BCC della Lombardia scostamento Dati Patrimoniali IMPIEGHI con la clientela - 1,5% - 0,3% - 1,2% RACCOLTA diretta + 3,3% + 4,1% - 0,8% SOFFERENZE lorde / IMPIEGHI 3,6% 6,2% - 2,6% COST INCOME ratio 51,6 60,4-8,8% La costituzione della società Immobiliare Bcc di Brescia e la creazione del Gruppo Bancario Credito Cooperativo di Brescia Il Consiglio di Amministrazione, con determinazione del 9 febbraio 2012, ha deliberato di procedere alla costituzione di una società immobiliare ed al contestuale acquisto dell intera partecipazione. Il suo capitale sociale ammonta ad L operazione è finalizzata ad evitare che la banca subisca una sempre maggiore svalutazione delle proprie posizioni a sofferenza, controgarantite da ipoteca su immobili. La società, costituita in data , ha assunto la denominazione di Immobiliare Bcc di Brescia srl e conseguentemente a ciò la Banca d Italia ha dato il proprio benestare al riconoscimento del gruppo bancario Gruppo Credito Cooperativo di Brescia. La citata società strumentale, inattiva fino al , darà corso al perseguimento dell oggetto sociale dal I rapporti con le imprese del Gruppo Credito Cooperativo di Brescia La Banca è socio unico dell immobiliare Bcc di Brescia S.r.l. che fa parte del Gruppo Credito Cooperativo di Brescia. I rapporti intercorsi tra la Banca e detta controllata saranno quelli tipicamente connessi alla gestione degli immobili rivenienti da recupero crediti, in quanto nel 2012 la società non è stata operativa. Tuttavia i rapporti sussistenti con la controllata sono al 31 dicembre i seguenti: Controparte Importo Natura dell operazione Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l Debiti Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l. 266 Interessi Passivi Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l. 34 Proventi e commissioni bancarie L esercizio chiuso al 31/12/2012 dell Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l. evidenzia un risultato negativo di euro. Il Bilancio dell Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l. è soggetto a revisione legale da parte della Società di Revisione Deloitte & Touche Spa. 18

19 I rapporti con altre imprese L attività della nostra Banca continua ad essere svolta prestando particolare attenzione alle linee evolutive a livello federativo del Sistema Bcc. Il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), costituito il 25 luglio 2008 dalle 15 Federazioni Locali, il cui statuto e quindi la parte regolamentare, è stato approvato alla fine del 2011 dalla Banca d Italia. Si tratta di un importante strumento di rafforzamento del sistema a rete che mette a frutto una lunga e positiva esperienza di gestione della rete di sicurezza ampiamente condivisa, finora costituita dal Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD) e dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), che insieme rappresentano un già rilevante e originale impegno delle Banche di Credito Cooperativo a tutela dei soci e della clientela. Il nuovo Fondo assorbirà l attività di prevenzione del FGD e, a regime, la funzione di garanzia degli obbligazionisti propria del FGO. Con il FGI si punta ad ottenere quello che non si è potuto conseguire con i due Fondi pre-esistenti. Ovvero il riconoscimento della rete di sicurezza a fini regolamentari, senza alcuna implicazione sul piano dell autonomia formale e sostanziale delle singole banche partecipanti, ma con il beneficio che l entrata in funzione del FGI consentirà di applicare alle singole Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali alcune previsioni di Vigilanza che tendono a ridurre il peso dei requisiti prudenziali. Alle Bcc aderenti al nuovo Fondo verrà applicata una ponderazione nulla rispetto alle esposizioni interbancarie interne al network ai fini del calcolo del coefficiente di capitale di Basilea 2, riducendo - a parità di altre condizioni - il requisito sul rischio di credito. L insieme Le nostre obbligazioni sono garantite dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo che copre gratuitamente la garanzia del loro rimborso (in caso di insolvenza della banca emittente) per l ammontare sottoscritto entro il limite massimo previsto di ,38 euro. di tali elementi configura uno scenario innovativo che porterà a ridisegnare il processo della gestione finanziaria delle Banche di Credito Cooperativo e delle banche di secondo livello secondo l ottica di una vera e propria finanza di sistema, più orientata al mercato e certamente più aderente alle esigenze della clientela e delle comunità locali di riferimento. La nostra Banca partecipa al Fondo centrale di garanzia dei depositanti del credito cooperativo, strumento di garanzia (disciplinato dal D.Lgs. 4/12/1996, n. 659) peraltro obbligatorio per tutte le Banche di credito cooperativo, a prescindere dalla scelta di aderire o meno alle strutture federativo-consortili a livello regionale o nazionale. La Banca aderisce, inoltre, al Fondo di garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al credito cooperativo, consorzio volontario di garanzia operativo a valere sui prestiti obbligazionari emessi a partire dal gennaio Alla cointeressenza assunta in Iccrea Holding Spa (la finanziaria controllata da Federcasse e dalle federazioni regionali delle Bcc) si affianca dal 2007 anche la partecipazione in Phoenix Informatica Bancaria SpA, investimento ritenuto opportuno per il sempre più importante ruolo svolto dall informatica nella gestione dell attività Bancaria. Continuiamo a guardare con attenzione all offerta delle società prodotto del Gruppo Iccrea (Iccrea Banca, Iccrea BancaImpresa, Bcc Risparmio & Previdenza, Bcc Vita, etc.), e alle relazioni commerciali in essere con il partner trentino Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo del Nord Est. L adesione da parte della Banca ai serviziprodotti offerti continua a non essere acritica né incondizionata, bensì principalmente fondata su ragioni di profilo operativo ed economico-commerciali. Con le strutture regionali prosegue il rapporto di fornitura anche se limitatamente ai servizi amministrativi e consulenziali, nonché per il servizio esternalizzato di Revisione Interna (Internal Auditing). Le partecipazioni societarie detenute (nessuna delle quali comporta la titolarità di almeno un decimo dei diritti di voto esercitabili nell assemblea ordinaria oppure l esistenza di vincoli di controllo o di collegamento ex articolo 2359 del codice civile) si riferiscono, oltre alla partecipazione diretta in FeLBcc (società cooperativa in cui si concretizza giuridicamente l ente Federazione Lombarda delle Banche di credito cooperativo), alle società promosse dal Sistema delle Bcc (Iccrea Holding Spa), alla quota sociale del Fondo centrale di garanzia dei depositanti del credito cooperativo, alla partecipazione azionaria in Phoenix Informatica Bancaria SpA, nonché alle quote di partecipazione nelle società bresciane a responsabilità limitata Agemoco Brescia Srl, Partecipazioni delle 2 C Srl e CSMT Gestione Società cooperativa. Vi precisiamo, inoltre, che la società non possiede azioni proprie acquistate dai soci. Si ricorda che il 30 giugno 2012, con il 9 aggiornamento della Circ. 263/06, è entrata in vigore la normativa sulle Partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari (cfr. Capitolo 4, Titolo V, Circ. 263/06), diretta a contenere il rischio di un eccessivo immobilizzo dell attivo derivante da investimenti partecipativi in imprese finanziarie e non finanziarie. La Banca ha recepito tale normativa adottando politiche interne di classificazione degli investimenti indiretti in equity ed in materia di partecipazioni in imprese non finaziarie determinando: - le strategie in materia di investimenti partecipativi in imprese non finanziarie, - la propensione al rischio, - i limiti operativi interni ed il relativo sistema dei controlli. 19

20 L attività di ricerca e sviluppo La banca è costantemente impegnata a fornire servizi bancari sempre più qualificati e diversificati ai propri soci e alla propria clientela, sia sul fronte dell automazione che dei prodotti innovativi, in grado di rispondere non solo alle necessità finanziarie, ma che vanno incontro agli stili di vita, agli interessi ed alla sensibilità dei soci e dei clienti. A supporto del miglioramento della qualità del servizio, prosegue il potenziamento dell organico, nonché l elevato impegno profuso per la formazione del personale sia dal punto di vista tecnico-operativo, sia con riferimento alle capacità relazionali. Le azioni promozionali sono continuate nelle consuete forme capillari ma anche mediante interventi mirati e campagne speciali, in particolare a sostegno della penetrazione del territorio operativo acquisito con l apertura dei più recenti insediamenti e mediante appositi piani di lancio dei nuovi sportelli e di prodotti nuovi. La proposta di nuove campagne di comunicazione e promozionali, nonché il lancio di prodotti ad-hoc sempre in linea con le attese della clientela sono al centro dell intensa attività di marketing e comunicazione della nostra banca, che può vantare una struttura in grado di ideare, realizzare e coordinare direttamente tutte le iniziative. Nella pagina i manifesti e i flyer di alcune tra le ultime iniziative realizzate per coinvolgere la clientela più affezzionata. Spiccano per importanza e innovazione, la nuova Operazione Melograno 2013, la campagna di Solidarietà realizzata in favore della Caritas Diocesana di Brescia e la promozione del mutuo Casa ristrutturazione. 20

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