L OPERA DI DON PRIMO LUCCHINETTI

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1 L OPERA DI DON PRIMO LUCCHINETTI TESTO TRATTO DALLA CELEBRAZIONE COMMEMORATIVA DELL OPERA CENTENARIA DI DON PRIMO LUCCHINETTI TENUTASI A BORGONUOVO DI PIURO SABATO 6 DICEMBRE 1997 DATI AGGIORNATI AL 30 OTTOBRE 2010 BREVI CENNI BIOGRAFICI SULLA VITA DI DON PRIMO. Il 1 gennaio 1864 da Lucchinetti Giovanni e Lisignoli Marianna residenti a Crana, frazione di Piuro, nacque il primo figlio. Lo stesso giorno fu battezzato nella Chiesa Parrocchiale di S.Abbondio e gli fu imposto il nome di Primo. Il Paesino di Crana era già nominato alla fine del Era un medile, letteralmente mucchio di fieno, un piccolo prato con una sorgente d acqua. Attorno c erano già alcune case. La famiglia Lucchinetti era già presente nel La casa di Don Primo è in fondo alla frazione, in direzione di Pianazzola, due minuscoli locali adibiti a cucina e camera. Il padre di Don Primo, Giovanni Lucchinetti, era imbianchino e si dilettava come pittore, lavorando anche in Svizzera; per mancanza di lavoro emigrò a Montevideo nel 1867, quando il figlio Primo aveva solo 3 anni. Dopo soli 5 anni di permanenza in America si ammalò di vaiolo e morì, era il 19 dicembre La madre, Marianna, era cucitrice e, come tutti, lavorava la campagna. Doveva essere una donna molto intelligente ed attiva. Dopo la morte del marito si trasferì nella casa paterna, vicino alla Chiesa di Sant Abbondio. Dopo le elementari, Primo, ragazzo intelligente, fu mandato dal Parroco don Dovera, a Lanzada, presso il preseminario di Don Carlo Gusmeroli e lì frequentò il corso ginnasiale. Nell ottobre del 1877 entrò in Seminario a Como. Riportò la prima medaglia d oro della sua classe. Fu ordinato Sacerdote il 4 giugno La prima Messa fu celebrata nella Chiesa di S.Abbondio.

2 Diversamente da quanto capitava normalmente, il Vescovo destinò subito Don Primo Prevosto di Mese. I primi giorni d agosto del 1887 Don Primo e mamma Marianna si trasferirono definitivamente a Mese. Lì, gli uomini emigravano e le donne andavano a lavorare la campagna, spingendosi anche fino a Novate. Nel giro di pochi anni Don Primo suscitò in Parrocchia la Corale, la Filodrammatica, la Filarmonica, il Circolo giovanile, sistemò ed abbellì la sua Chiesa. E del 1892 l istituzione delle Figlie di Maria ( matrice della futura Congregazione). In quegli ultimi anni del secolo, tre ragazze desideravano consacrarsi alla vita religiosa e all assistenza degli infelici, sotto la guida di Don Primo. Il 4 settembre del 1900 Don Primo perdeva la mamma, deceduta improvvisamente ad Avers, nei Grigioni. Durante la 1^ guerra Don Primo si tenne in corrispondenza con tutti i soldati, sollecitò notizie dei prigionieri, aiutò con ogni mezzo le famiglie colpite dalla guerra. 1) Il beato Don Luigi Guanella. Scriveva il Prevosto di Mese: Io m ero attaccato a Don Luigi come un fanciullo alla veste della mamma. Quando Don Primo iniziò la sua opera, Don Luigi era già sul campo della carità da una quindicina d anni, con coraggio ed esperienza. Ci fu una stretta relazione tra i due, con una corrispondenza interessante sulle strettezze finanziarie. Don Primo mite, timido, quasi spaventato dalle sue opere, riceve stimoli d incoraggiamento da Don Guanella: Non dubiti che la Divina Provvidenza sia per mancarle. La Provvidenza ha braccia così larghe! Don Luigi non solo lo incoraggia ma lo sprona a far crescere la sua famiglia e ad allargare la sua Opera. 2) Don Giovanni Folci: per quasi 50 anni parroco di Valle di Colorina e fondatore dell Opera Divin Prigioniero. Con il suo Preseminario si dedicò al nobilissimo compito delle vocazioni sacerdotali. Ebbe una profonda venerazione verso Don Primo. Agli inizi faticosi dell opera si è rivolto a lui con fiducia illimitata per averne consigli. Ci furono tra loro frequenti incontri di grande amicizia spirituale, fatta d attenzione e incoraggiamento reciproco: contatti epistolari, inviti reciproci per corsi di predicazione alle loro Suore. Don Primo condusse la Parrocchia di Mese fino al 1931, poi, colpito dal diabete, lasciò la Parrocchia e si ritirò nella Casa Sacra Famiglia. Nel lento declino degli ultimi anni, il suo organismo corse il pericolo della cancrena, ci fu un attacco di broncopolmonite e l 8 gennaio 1935 morì.

3 LA CONGREGAZIONE DELLE PIE FIGLIE DELLA SACRA FAMIGLIA Circa cento anni fa, Don Primo Lucchinetti si attivò per ricoverare, in una delle poche istituzioni assistenziali di allora, una giovane sordomuta di Mese, povera e abbandonata. Trattandosi di un caso particolarmente difficile non trovò nessuno disposto ad ospitarla. Tre Figlie di Maria di Mese: Dell Acqua Rosa, Del Curto Carmela e Dell Acqua Virginia proposero al Prevosto di costituire una casa-famiglia in località Mulesìn così da poter accogliere quanti avessero bisogno di aiuto ed assistenza ed, in primo luogo, la sordomuta. Don Primo sostenne l iniziativa e il 10 dicembre 1897 le tre ragazze con la mamma di Don Primo, Lisignoli Marianna, iniziarono la loro comune convivenza, condividendo i loro beni. Ben presto altre amiche si unirono al primo gruppo ed oltre al servizio di accoglienza dei poveri si dedicarono alle varie attività parrocchiali, si recarono al domicilio degli anziani e degli ammalati, aiutarono le famiglie nei lavori domestici ed agricoli, avendo particolare riguardo per gli inabili, i poveri e gli orfani. Un anno dopo, nel 1898, Don Primo inviò alcune ragazze a Como perchè si diplomassero e potessero intraprendere una più rigorosa attività educativa dei ragazzi. Il 30 agosto 1900 Don Primo quantifica così le presenze nella casa: 6 sorveglianti (così erano chiamate le volontarie), 9 ricoverate (3 adulte e 6 piccole, tra cui 3 sordomute, ) e 4 persone accolte provvisoriamente. Una ventina di ragazze di Mese e di Prata frequentavano la casa per apprendervi le basi del cucito ed altre arti domestiche. Siccome le necessità aumentavano, Don primo fece costruire una nuova casa ( nel luogo dove sorge l attuale Istituto) inaugurandola il 9 giugno del Nella nuova casa furono accolti, per l assistenza, maschi e femmine, bambini e adulti. Il 2 maggio del 1908, in occasione della visita pastorale, il Vescovo, assecondando un vivo desiderio delle ragazze, concesse alle 14 sorveglianti della casa di vestire un abito religioso, una mantelletta ed una cuffia, nere, ed un crocifisso.

4 Nei primi 18 anni dalla sua inaugurazione, nella casa sono ricoverati complessivamente 120 bambini e 86 adulti. Dopo il 1915 le suore iniziarono la loro attività nei seguenti asili parrocchiali della Valchiavenna, spesso fondandoli ex novo: Mese, Gordona, Samolaco, Villa di Chiavenna, Prosto, Savogno, Pianazzola, Prata, Gallivaggio e Campodolcino; una scuola materna fu aperta anche a Cino. Le suore, arrivate nei paesi, si dedicavano alle diverse attività parrocchiali ed in particolare all assistenza degli infermi. Dopo la 1^ guerra mondiale, quando in Valle imperversò la spagnola, una suora, Carmela Del Curto, morì per il male contratto nell assistere a domicilio una famiglia contagiata dal virus influenzale; un altra suora, Severina Rotticci, prestò assistenza ad una famiglia di S.Giacomo e dopo la morte dei due genitori tornò alla casa di Mese con tre bambini: due sordomuti ed un balbuziente. Per concludere il discorso sulle scuole materne, bisogna dire che molti altri asili furono aperti dopo la morte di Don Primo Lucchinetti: a Borgonuovo (dal 1936 ad oggi) a Santa Croce di Piuro, a Starleggia, Bette, Campedello, Somaggia, Era, Mantello Casanovalanza (Co) e Mirabello Lodigiano. Il 10 gennaio 1928, con apposito decreto di approvazione, il Vescovo di Como Mons. Pagani concesse il riconoscimento diocesano alla Congregazione delle Pie figlie della Sacra Famiglia, da allora questo sarà il nome ufficiale della congregazione. Soltanto l 8 gennaio del 1955 la Congregazione otterrà, con decreto pontificio, il riconoscimento giuridico di cui oggi gode; in quell occasione le suore furono chiamate a rinnovare la professione. Nel 1954, sempre nella sede attuale dell Istituto a Mese, si aprirà il nuovo orfanotrofio per bambini e adolescenti che frequenteranno la scuola dell obbligo direttamente dentro l Istituto. Dal 66 cesserà l accoglienza di bambine e adolescenti. Dal 72 l orfanotrofio ristrutturato sarà adibito a casa di riposo.

5 CONSISTENZA NUMERICA DELLA CONGREGAZIONE NEL 1924 : 32 SUORE NEL 1955 : 82 SUORE NEL 1997 : 42 SUORE nel 2010: 23 SUORE MONTESPLUGA e GUALDERA DI FRACISCIO Don Primo, subito dopo la costruzione della Casa di Mese, inauguarata nel 1905, si prodica per costruire una colonia estiva a Montespluga al fine di alloggiare i molti bambini di Mese presenti sugli alpeggi e per dare un soggiorno estivo agli orfani della Casa Sacra Famiglia. La casa, realizzata con pochi mezzi nel 1908, situata sotto l attuale livello del lago artificale, è stata ampliata nel Don Primo ospitò molti chierici e sacerdoti, diocesani e non, che non potevano permettersi un soggiorno estivo in località di villeggiatura; In seguito ai lavori di costruzione della diga, nel 27, con il conseguente allagamento avvenuto nel 32, dovette essere costruita una nuova casa a ridosso del Paese di Montespluga. La nuova Casa fu inaugurata nel 32 ma fu ceduta dopo soli sei anni per finanziare la scuola materna di Casoretto in Milano. Nel 1927, in concomitanza con l abbandono provvisorio della casa di Montespluga, Don Primo ristrutturò una stalla a Gualdera e creò una piccola colonia estiva con le stesse finalità della colonia di Montespluga. Il fabbricato fu ampliato nel 65 e rimase in gestione alle Suore di Mese fino all 86. Da quell anno, fino al 2000, la gestione fu ceduta ai gruppi parrocchiali valchiavennaschi. Dal 2001 la Casa di Gualdera diventa casa di vacanza per le suore. SONDRIO Nel 1918 l Arciprete di Sondrio invitò Don Primo a mandare le sue suore all orfanotrofio maschile di Sondrio. Furono inviate da 3 a 6 suore, l attività si protrasse per 13 anni, fino al Alle suore di Mese subentrarono le suore di Santa Croce. Dal 31 al 39 le suore rimasero in Sondrio a svolgere servizi a domicilio, prevalentemente di tipo infermieristico. Dal 1937, per vent anni, alcune suore prestarono servizio al dispensario antitubercolare.

6 Nel 39, ricevuta in donazione una casa, viene fondata, in Via Lavizzari, la casa di riposo per anziani denominata: Casa conforto. Cinque o sei suore vi lavorano a tempo pieno. Il 30 giugno 2007 cessa il servizio di accoglienza delle persone anziane. Il 30 giugno 2009 le suore lasciano definitivamente la città di Sondrio. Sempre nel 39 in Sondrio viene aperta l ALA MATERNA, un orfanotrofio per bambini da 0 a 6 anni ; il fabbricato sarà ampliato nel 58 trasformandosi in Istituto per minori ed ospiterà oltre 100 bambini. Durante il periodo estivo i bambini saranno ospitati nella casa di Gualdera e presso un salone parrocchiale di Fraciscio, affittato dalla Parrocchia all Istituto Sacra Famiglia. Dopo il 1980, sempre con la gestione delle Suore di Mese, l Istituto per minori si trasformerà in asilo nido e scuola materna. Nel 1991 la struttura viene ceduta dalle suore all Associazione Pietro Imbasciati ; dallo stesso anno vi è iniziata l attività del Centro di ascolto Caritas, coordinato da Suor Giuseppina Testa, fino alla sua morte nel MILANO Nel 1927 il Prevosto di Casoretto in Milano, chiese all amico Don Primo Lucchinetti di inviare le sue suore ed aprire un asilo nell antico Monastero dei Canonici Lateranensi. Don Primo accettò di buon grado, senza sapere che la Parrocchia non era in grado di sostenere le spese di ristrutturazione, così si vide costretto ad acquistare il Chiostro e mettere mano ai lavori di ristrutturazione a sue spese. Il 28 settembre del 29 l asilo fu inaugurato dal Card. Schuster. Anche la gestione della casa comportò a Don Primo molte preoccupazioni di ordine finanziario. La scuola materna fu trasformata successivamente in orfanotrofio e quindi in sede per diverse attività parrocchiali. Le suore prestavano anche assistenza domiciliare e assistevano gli infermi con servizi infermieristici a domicilio. Dal 35 al 45 la struttura ospitò un pensionato per anziani, successivamente, dal 45 al 60 il pensionato si trasformò in Istituto educativo per bambini orfani o disagiati. Nel 1960 la Curia di Milano cedette alle Suore di Mese un lotto di terreno in Via Osimo e chiese in permuta l ex monastero. Le Suore edificarono un pensionato per studentesse e lavoratrici e lo gestirono, con la presenza costante di 8 / 10 suore per 19 anni. Nel 1979 venne ceduto all Università Cattolica che lo trasformerà in un pensionato per studenti universitari.

7 CAPRIANO DI BRIOSCO (Prov. di Milano) Durante la guerra, dal 43 al 45, le Suore dovettero sfollare dalla casa di Casoretto e trovarono rifugio presso una casa di proprietà del Comune di Capriano, frazione di Briosco. Nel 1946, su richiesta della Parrocchia di Capriano, furono inviate alcune Suore per la gestione della Scuola Materna e per il sostegno delle attività parrocchiali. La presenza delle Suore di Mese a Capriano, durata più di 50 anni, si concluse il LENNO (COMO) Nel 1955 la Congregazione delle Pie Figlie della Sacra Famiglia ricevette in donazione dalla famiglia Torri un immobile nel Comune di Lenno, in Provincia di Como. Le Suore vi fondarono una casa di riposo per anziani e la gestirono per 37 anni, fino al Nel 1993 il complesso venne donato alla Diocesi di Como, la quale decise di adibirlo a casa per sacerdoti anziani. L inagurazione ebbe luogo il 29 febbraio 2000 alla presenza del Vescovo di Como, Mons. Alessandro Maggiolini. COMO Nel 1949 i Padri Somaschi della Parrocchia del Crocifisso di Como chiesero la collaborazione della Congregazione di Mese per cogestire un loro orfanotrofio. Le suore rimasero nell orfanotrofio per 22 anni, fino al Oltre al servizio presso l orfanotrofio, dal 1955 alcune suore collaborano alla gestione della Scuola Materna della parrocchia del Crocifisso, gestita dai Padri Somaschi. Nel mese di luglio 2006 le suore di Mese lasciano definitivamente la Parrocchia del Crocifisso. Dal 88 al 95 le Suore hanno inoltre coadiuvato l attività dell Associazione delle Vergini Consacrate Santi Felice e Abbondio presso il Centro Pastorale di Como. A Lomazzo, comune a pochi chilometri da Como, dal 67 al 75, 3 suore hanno prestato servizio parrocchiale.

8 CASPOGGIO Nel 1965 la Congregazione riceve in donazione una villa nel Comune di Caspoggio. Le Suore utilizzano la casa come sede di vacanza e colonia estiva per i bambini dell asilo nido dell Ala Materna di Sondrio. Dopo il 1989 la casa sarà utilizzata dalle Suore per l organizzazione delle attività dei gruppi parrocchiali. Dal 1992 l immobile sarà ceduto in comodato all Azione Cattolica Diocesana. ALTRE PRESTAZIONI Presso i Guanelliani di Chiavenna, 3 suore hanno collaborato alle attività di assistenza ai ragazzi dal 39 al 45. A Biolo (Ardenno) dal 1984 al 1991 una Suora ha coadiuvato un Sacerdote nella gestione della Comunità femminile per tossicodipendenti. A Cantù, per cinque anni a partire dal 1940, 5 suore hanno collaborato alla gestione dell Orfanotrofio dei Padri Concessionisti. A Erba 3 suore prestarono assistenza ai mutilatini ( dal 46 al 49) Tre suore, dal 49 al 57, collaborarono con la Pontifica Opera di Assistenza per le colonie climatiche nelle località di Loano, Chiavari e Cattolica. CONSISTENZA ATTUALE DELLA CONGREGAZIONE E INIZIATIVE IN CORSO La Congregazione, nella sede dell Istituto di Mese, annovera, al , 23 Suore. CONCLUSIONE La caratteristica fondamentale della Congregazione delle Pie Figlie della Sacra Famiglia è quella di presentarsi come una famiglia più che come un istituzione : l approccio con le persone da assistere diventa più umano e più immediato, meno condizionato dalle burocrazie statutarie e gerarchiche. Scriveva Don Primo, nel 1923: E un istituzione alla buona, questa nostra, che si presta a qualunque opera di carità, dentro e fuori. Non è tanto la miseria del prossimo che ha spinto e spinge la Congregazione verso i più poveri, quanto il senso vivo della propria miseria.