SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: L Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), fondata nel 1927 a Milano e riconosciuta con legge n. 49 del 20/2/1950, è capillarmente diffusa in tutto il territorio nazionale. È una associazione di associazioni e di soci ed è costituita da coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. L AVIS è un associazione di volontariato apartitica, aconfessionale, non lucrativa che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica. Ha lo scopo di promuovere la cultura della solidarietà e della donazione del sangue e si propone di sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell autosufficienza di sangue e dei suoi derivati, dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale e della migliore qualità possibili. In Lombardia opera la sede Regionale, costituita nel 1972 che coordina 12 Sedi Provinciali, 651 AVIS Comunali e 2 Sovracomunali. I soci, al 31/12/11, sono , tra Soci donatori attivi e soci non donatori. Quale strumento di rendicontazione e comunicazione istituzionale Avis Regionale Lombardia ha da molti anni scelto lo strumento del Bilancio Sociale, giunto, nel 2012, alla sua 7^ edizione. Le attività svolte, le loro ricadute sociali ed economiche, i risultati perseguiti e gli obiettivi non raggiunti sono rendicontati nel Bilancio Sociale disponibile, consultabile e scaricabile sul sito dell associazione all indirizzo: La redazione del Bilancio Sociale rappresenta per la nostra realtà una metodologia di lavoro collaudata che consente ad di aver consapevolezza dello stato dell Associazione e del suo territorio, utile ai fini di una progettazione e programmazione prospettica delle strategie di azione. Per maggiori informazioni sull Avis Regionale della Lombardia è possibile consultare il sito internet sopra richiamato. Nel sito dell associazione sopra citato è, inoltre, presente, così come richiede la normativa, una pagina interamente dedicata al Servizio Civile Nazionale: dove è possibile reperire tutte le informazioni utili, gli aggiornamenti, i riferimenti, il testo completo dei progetti a bando e la modulistica per presentare la domanda. 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Albo Regionale della Lombardia, III^ classe di iscrizione.

2 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: (Progetto finalizzato alla promozione della cultura del dono, della cittadinanza attiva, dell impegno solidale tra i giovani, coinvolgendo i giovani in un progetto che, attraverso il ricorso alle proprie risorse personali e alle specifiche competenze, si pone l obiettivo di incrementare iniziative promozionali sul territorio. Coinvolgere i giovani in un progetto di partecipazione e cittadinanza attiva che vede nel dono del sangue una sua concreta manifestazione, proponendo loro di vivere e condividere in un anno di presenza, un esperienza concreta di impegno e solidarietà e di partecipazione responsabile verso la collettività) 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Area Principale: Codifica UNSC: Assistenza Salute A15

3 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE è un associazione di associazioni ed ha interiorizzato il lavoro a rete quale processo di condivisione e di messa in comune di esperienze, risorse e necessità. Per tale ragione presentiamo il progetto come sede regionale coinvolgendo alcune Avis provinciali e comunali che tra loro evidenziano le diverse realtà organizzative della nostra regione. Per rispondere ai bisogni del territorio e del proprio contesto, anche un associazione come la nostra deve essere capace di differenziare i propri modelli, modulando approcci e interventi il più possibile mirati sulla realtà territoriale. La regia di rappresenta il momento di sintesi delle singole realtà, la sede dove le singole peculiarità e specificità trovano spazio e valorizzazione. Avis Regionale Lombardia fornisce la cornice ad un quadro composito, occupandosi della progettazione e della formazione specifica così da delineare l ambito comune di lavoro e operando al fine di lasciare spazio alle esigenze e creatività proprie dei territori. Grazie a questo coordinamento e alle iniziative di interscambio tra le diverse sedi con il territorio, il progetto ha un impatto sull intera rete lombarda e non solamente sui territori delle sedi di attuazione. Queste motivazioni sono alla base di un analisi incentrata sui dati del territorio lombardo allo scopo di correttamente individuare il target di riferimento le nuove generazioni di cittadini lombardi avviando processi che possano favorire la nascita e lo sviluppo di esperienze di attivazione giovanile nell ambito della cittadinanza attiva, del volontariato e della solidarietà. Secondo i dati dell Istituto Nazionale di Statistica 1 la popolazione lombarda complessiva, al 31/12/2011, è pari a abitanti. Di questi sono di particolare rilevanza il dato inerente la popolazione potenzialmente donatrice (18-65 anni) 2, raffrontato con il numero dei donatori attivi di cui evidenziamo in tabella il rapporto nelle diverse fasce di età. percentuale coi donatori al 31/12/2011 nelle div erse fasce di età3 Tabella 1 RAFFRONTO POPOLAZIONE/DONATORI PER FASCE D'ETÀ FASCE DI ETÀ % UOMINI % DONNE % TOTALE FASCE D'ETÀ ,7% 3,2% 3,5% ,4% 3,2% 4,3% ,5% 3,0% 4,8% ,1% 2,5% 4,3% ,6% 1,2% 2,4% Le leggi che regolano l attività dei donatori (tra le altre la 219/2005) stabiliscono che possono donare il sangue le persone che hanno un età compresa tra i 18 ed i 65 anni. 3 fonte: Bilancio Sociale Avis Lombardia 2011

4 Il grafico fornisce una immagine più immediata delle percentuali di presenza di donatori uomini/donne nelle diverse fasce di età, che ci mostra come il rapporto tra la popolazione potenzialmente donatrice e i donatori nella fascia d età tra i anni - ovvero l indice di penetrazione 4 sia il più basso tra tutti. il dato che evidenzia l incidenza complessiva dei donatori sulla popolazione lombarda, ovvero l indice di penetrazione, viene riportato in un raffronto sugli ultimi 4 anni e ci evidenzia un incremento lento anche se costante. Questo andamento non è sufficiente a garantire il turn over tra i donatori attivi che sospendono definitivamente la propria attività, per ragioni di età e di salute, tenendo conto dei differenti stili di vita e delle restrizioni sanitarie sempre più stringenti. Lo stesso indicatore lo otteniamo se andiamo ad analizzare la variazione (positiva) del numero dei donatori attivi registrata nel corso degli ultimi 5 anni: costante, seppur misurato, trend di crescita. Ciò dimostra dimostrazione del fatto che gli strumenti di sensibilizzazione messi in campo - tra cui spiccano anche i progetti di Servizio Civile Nazionale presentati dall ente e finanziati dalla nostra regione - hanno avuto efficacia nel contesto regionale di riferimento, ma sono suscettibili di miglioramento proprio a causa delle situazioni in continuo divenire sul fronte delle sospensioni sanitari e dei mutati stili di vita. Si considera perciò necessario mettere in atto sforzi maggiori per migliorare le performance di crescita: 4 Indice di penetrazione:: rapporto tra la popolazione potenzialmente donatrice e i donatori di sangue periodici

5 La popolazione lombarda che rientra in questa fascia di età è, al 31/12/2011, pari a individui, su una popolazione complessiva di Le persone che sono in possesso del requisito anagrafico richiesto ai candidati donatori ovvero i potenziali donatori rappresentano, pertanto, il 64% del totale dei residenti nella nostra regione. Da ciò possiamo evidenziare il rapporto tra i donatori periodici iscritti ad Avis Lombardia ( ) e la popolazione potenzialmente donatrice ( ) che è di Raffrontato con il medesimo dato a livello nazionale, pari a 3.15, l indice lombardo è di poco superiore, ma se lo rapportiamo alla percentuale di popolazione che potrebbe donare il sangue il già citato 64% - ne constatiamo l insufficienza. La tabella 1 raffronto popolazione/donatori per fasce d'età ci da conto del fatto che il 32% dei donatori fa riferimento alla fascia media, ovvero quella tra i anni di età. Il dato evidenzia una minore capacità di interazione con le fasce più giovani della popolazione che, peraltro rappresentano il naturale sviluppo target delle azioni promozionali di AVIS; non condividendo il preconcetto che i giovani d oggi siano impermeabili all impegno e ai valori di attenzione ai bisogni dell altro e di cittadinanza attiva solidale, riteniamo che sia importante trovare gli strumenti giusti per avvicinarli e coinvolgerli. Questo obiettivo principale si coniuga con il concetto di Servizio Civile inteso quale esperienza di crescita personale e di valorizzazione delle proprie competenze e sensibilità; un volontario di Servizio Civile in AVIS può agire come peer educator nei confronti dei propri coetanei, coi quali appare sicuramente più facile instaurare un rapporto tra pari che renda il dialogo immediato, soprattutto utilizzando strumenti di comunicazione più in voga, tra le giovani generazioni (web, facebook, youtube, blog, etc.). Ci riferiamo al 20% della popolazione lombarda che abbiamo individuato come target potenziale di questo progetto (18-35 anni). Tabella 2- POPOLAZIONE GIOVANI ANNI REGIONE LOMBARDIA ANNO Età Uomini Donne Totale Totale Entrando nello specifico, tra i giovani residenti in Lombardia esiste una componente della popolazione nei confronti della quale AVIS intende intensificare le attività promozionali e di 5

6 comunicazione, ovvero i giovani cittadini stranieri, che, nelle fasce d età considerate, rappresentano il 9,5% del totale. (fonte: ); le diverse motivazioni per cui intendiamo intensificare le azioni nei confronti di questa parte di popolazione sono illustrate nel proseguo. Tabella 3 POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE IN LOMBARDIA ANNO Età Uomini Donne Totale 18/ / Totale Il target individuato è riferito a motivazioni e bisogni che possono essere riferibili a diversi ambiti, ma che presentano un comune denominatore come andiamo a meglio delineare nel testo. L obiettivo dell autosufficienza: occupandosi di promuovere il dono anonimo, gratuito, responsabile e periodico - del sangue, AVIS si propone quale partner del servizio trasfusionale regionale e nazionale, per i quali il mantenimento dell autosufficienza in emocomponenti è un obiettivo irrinunciabile. Le attività di AVIS si pongono il fine di favorire il raggiungimento dell autosufficienza di sangue e dei suoi derivati e dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale e della migliore qualità possibili. La Regione Lombardia, da anni all avanguardia nella regolamentazione di questo delicato settore, è arrivata al suo 5 Piano Sangue e Plasma regionale 7, nel quale è ripreso l obiettivo fissato a livello nazionale del perseguimento dell autosufficienza di sangue e plasma umani in condizioni di qualità e sicurezza. Tra le condizioni per perseguire questo importante traguardo, il citato 5 Piano Sangue 8 riconosce l insostituibile ruolo dei donatori di sangue e delle loro associazioni, che con la propria opera assicurano un flusso di donazioni periodiche e gratuite, coerente con le esigenze del Sistema trasfusionale e sottoposti a controlli sanitari costanti e puntuali. All interno del sistema sangue lombardo, AVIS rappresenta una componente numericamente di grande rilevanza. I donatori attivi concorrono a garantire al territorio lombardo le unità di emocomponenti di cui hanno necessità i pazienti, attraverso il proprio dono anonimo, gratuito e responsabile. Questi donatori, di cui i Soci AVIS rappresentano il 94% 9, sono associati alle Associazioni e Federazioni dei Donatori di sangue, alle quali lo Stato riconosce un ruolo centrale di promozione e di organizzazione. In assenza di un volontariato organizzato non sarebbe possibile raggiungere i livelli di disponibilità di sangue ed emocomponenti sicuri attuali, né sarebbe ipotizzabile potenziare la presenza dei donatori, rispondendo al bisogno dell autosufficienza. Stiamo parlando di un imperativo sancito per legge, di un bisogno effettivo del Sistema Trasfusionale, di un momento di partecipazione e di solidarietà di grande valore etico e sociale. Come espresso con chiarezza dal Direttore del Centro Nazionale Sangue, Dr. G. Grazzini, in occasione di un recente congresso: 10 L autosufficienza è però un obiettivo dinamico, legato all andamento di due fattori fondamentali: il numero dei donatori attivi e le donazioni da loro messe a disposizione del sistema trasfusionale; il costante incremento del fabbisogno di sangue, legato al progressivo invecchiamento della popolazione, a un aumento generale dei trattamenti medici e chirurgici e a A partire dagli anni 80, Regione Lombardia regolamenta il funzionamento del servizio trasfusionale regionale con una legge quadro che coordina il sistema attribuendo ai diversi attori compiti e responsabilità e dando spazio alle istanze del volontariato del sangue, cui viene riconosciuto il ruolo insostituibile di partner e comprimario. Dal 1993 anche lo stato emana piani quadriennali di governo ed indirizzo del sistema trasfusionale italiano. 8 L.R. 8/2/05 n. 5 9 Dati registro sangue anno 2011 e di emovigilanza circolare crcc-areu Prot Secondo incontro nazionale del Sistema sangue nazionale, Lucca 10/07/12.

7 una maggiore attuazione di questi anche in età anziana, cosa che prima non avveniva. Secondo le indicazioni dell Organizzazione Mondiale di Sanità, che fissa in unità di emazie il valore dell autosufficienza per ogni abitanti, il teorico fabbisogno di sangue della Regione Lombardia sarebbe, attualmente, pari a circa unità. Ogni anno in sede di Conferenza Stato Regioni viene stipulato un accordo che, sulla base delle indicazioni dei diversi Centri Regionali di Coordinamento e Compensazione, stabilisce le cessioni programmate tra le diverse realtà regionali. Per quanto riguarda la Lombardia 11, la previsione di produzione e consumo, per il 2011, di unità di globuli rossi - rapportata al dato nazionale è, di fatto, la seguente: Tabella 4 - PROGRAMMA PRODUZIONE 2011 PROGRAMMA CONSUMO 2011 Programma Programma Dato Nazionale % % Dato Lombardia % % Per quanto riguarda la programmazione del 2012, 12, l analisi sui consumi e sulle unità raccolte evidenzia ancora di più quale sia la situazione donazionale della nostra regione, tenendo conto della compensazione che viene effettuata tra i diversi dipartimenti trasfusionali e delle unità che vengono destinate alla copertura di esigenze extraregionali. Tabella 5- ANNO PREVISIONE DIFFERENZA N. UNITÀ UTILIZZATE PER LA COMPENSAZIONE Interne alla Regione Extraregionale * Lazio * Sardegna * Sicilia La circolare sopra richiamata evidenzia, come dato generale, che per raggiungere l autosufficienza è necessaria una sempre maggiore attenzione alla programmazione della raccolta ed una capacità di rispondere ad esigenze straordinarie. E ancora Il Centro nazionale sangue ha espresso, come sempre, la richiesta di garantire l autosufficienza plasmatica e ha chiesto a tutte le Regioni di incrementare la produzione di plasmaderivati, anche in vista di forniture extranazionali, a scopo umanitario, con il solo recupero dei costi di produzione. La Sanità pubblica chiede alle associazioni del volontariato organizzato del sangue di proseguire ed intensificare la propria azione di promozione del dono del sangue al fine di perseguire e mantenere l autosufficienza. Questo obiettivo può essere perseguito seguendo due percorsi paralleli, che hanno alla base due opposte filosofie: intensificare le azioni di promozione sui già donatori, al fine di aumentarne il numero di donazioni annue pro-capite ; 11 cfr. DM 7/10/2011 pubblicato in GU , 12 circolare Direzione Generale Sanità Regione Lombardia compensazione unità di sangue anno 2012

8 operare per una più ampia diffusione dei valori della solidarietà e del dono, promuovendo sani stili di vita e comportamenti pro-sociali tra le giovani generazioni, anche attraverso il coinvolgimento nell atto periodico della donazione di sangue. ha optato per questa seconda strategia d azione, individuando quale target del progetto i giovani residenti nella nostra regione. Anche il secondo focus del progetto, che abbiamo definito obiettivo integrazione segue questa filosofia comune, elemento che segna il filo conduttore tra le diverse componenti progettuali e di azione del progetto. L interesse del mondo del volontariato per il problema dell integrazione è stato come sempre anticipatorio di una sensibilità sociale, e negli ultimi anni perciò le iniziative su questo fronte sono cresciute di numero. Anche la nostra associazione dedica da alcuni anni le proprie energie alla ricerca di modalità di coinvolgimento rispettoso, il cui fine è quello di promuovere i valori della donazione di sangue tra i nuovi cittadini quale strumento di integrazione e di dialogo interculturale ed interreligioso e di proporre l adesione all AVIS quale momento concreto di inclusione nella comunità. Una conseguenza importante del processo di immigrazione nel nostro paese è legata all interpretazione del concetto-idea di cittadinanza, non più legata alle origini familiari ma ad un impegno di partecipazione attiva all interno della società di adozione. Ciò che rende ancora più importante questo senso è il fatto che in qualche modo questa adesione precede il riconoscimento giuridico della cittadinanza, concretizzandosi in comportamenti solidali e pro-sociali nella società che i nuovi cittadini sentono come propria. Questo fenomeno riguarda, seppur marginalmente, anche il dono del sangue. La letteratura medica trasfusionale riporta un numero di donatori di sangue di origine straniera in progressivo aumento in particolar nelle regioni in cui la presenza migratoria è consistente ed è pari al 3-4% della popolazione dei volontari. Peraltro anche il numero dei pazienti assistiti dalle strutture sanitarie di origine straniera è in costante aumento, come evidenziato dalla tabella 6. I dati Caritas 13, tratti dal Rapporto Migrantes 2011, ci forniscono alcuni dati esplicativi del fenomeno: Tabella % DIMISSIONI OSPEDALIERE DI CITTADINI STRANIERI 1,9% 3,7% SUL TOTALE Tabella 7 - RESIDENTI STRANIERI 31/12/2010 % aumento Regioni Nord Occidentali ,8 Italia ,9 Tabella 8 SECONDE GENERAZIONI Residenti Seconde Generazioni % rispetto alla popolazione straniera residente Regioni Nord Occidentali ,5 Italia ,5 che evidenziano come la fotografia della popolazione italiana sia in continua evoluzione, con nuove specificità e bisogni di carattere sociale, assistenziale e sanitario, che esplicitiamo nella definizione del bisogno. Dall ISTAT 14, invece, abbiamo tratto il numero dei cittadini stranieri residenti in Lombardia che abbiamo rapportato alla popolazione totale residente in Lombardia, secondo le seguenti classificazioni: 13 Dossier Statistico 2009 IDOS Centro Studi e Ricerche 14

9 Tabella 9 POPOLAZIONE NUOVI CITTADINI LOMBARDI TOTALE ETÀ % ,0 Secondo i dati pubblicati da SIMTI 15, nelle diverse pubblicazioni scientifiche, i donatori di sangue non italiani, nel 2011, complessivamente sono pari a circa il 3% ( su donatori totali). In Lombardia la percentuale risulta pari all 8%, ovvero un numero di donatori regolarmente iscritti di unità. TOTALI Tabella 10 DONATORI LOMBARDI ANNO 2011 STIMA NUOVI CITTADINI (8% SUL TOTALE) La difficoltà di presentare dati e indici più specifici e aggiornati si basa sulla considerazione della labilità del confine tra una raccolta dati statistica e una richiesta di tipo discriminante; i dati che sarebbero necessari per avviare una raccolta sistematica sono indubbiamente considerati sensibili. Per ovviare a questo possibile equivoco, AVIS sta attuando iniziative specifiche che consentano di avere a disposizione informazioni senza andare a urtare sensibilità. Tra queste segnaliamo la collaborazione con Regione Lombardia ISMU per l inserimento nel questionario che viene somministrato a cittadini stranieri residenti in Lombardia di domande finalizzate ad indagare la propensione al dono del sangue, progetti di ricerca specifici sui nuovi cittadini di seconda generazione, raccolta di informazione su campagna promozionali specifiche attuate sul territorio regionale. I dati e gli indici disponibili forniscono informazioni riguardo alle potenzialità di coinvolgimento di questi cittadini in un progetto di cittadinanza attiva e di piena integrazione sociale all interno del quale riteniamo che l atto del dono del sangue rientri a pieno titolo. Le differenze riscontrate a livello lombardo, peraltro, danno conto di diverse azioni tese al coinvolgimento dei nuovi cittadini all interno del mondo dell associazionismo del dono del sangue, e del progressivo rafforzarsi dell inclusione sociale che riguarda in particolare le seconde generazioni. Per questo motivo riproponiamo questo target di progetto, già presente nei precedenti progetti, la cui validità e attualità non è discutibile, così come i risultati perseguiti finora anche grazie al coinvolgimento dei volontari di Servizio Civile negli anni scorsi., peraltro, ha dato il via ad una ricerca dal titolo Donare è appartenere 16 che si sta concludendo in questi mesi, volta a conoscere più da vicino proprio i giovani delle seconde generazioni. Dai risultati di questa innovativa ricerca di psicologia sociale, affidata ad un team del Laboratorio di psicologia sociale applicata dell'università Cattolica, verranno tratte utili indicazioni su specifiche azioni progettuali. Per questo confermiamo quale secondo target di progetto i nuovi cittadini lombardi. 15 Società Immunoematologia e medicina trasfusionale italiana, società scientifica alla quale fanno riferimento i medici trasfusionisti del nostro paese 16 In collaborazione con il laboratorio di Psicologia di comunità dell Università Cattolica, stiamo attuando una ricerca che coinvolge i giovani delle secondo generazioni affinchè assumano un ruolo di gate keeper tra la ns. associazione e le comunità di riferimento. La ricerca avrà termine alla fine del 2011 ed i risultati saranno utilizzati per lo studio di nuove strategie promozionali in tema di inclusione

10 DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE AVIS presenta un progetto inserito nell ambito dell assistenza alla salute in quanto incentrato sulla promozione del dono del sangue a sostegno dei bisogni di salute dei cittadini. Favorire il raggiungimento dell autosufficienza di sangue e derivati ai massimi livelli di sicurezza e migliore qualità possibile è l obiettivo principale delle attività di AVIS, che si inseriscono negli Obiettivi del Millennio dell Onu, dai quali possiamo evincere quanto la disponibilità del sangue sia centrale nel rispondere ai bisogni di salute: salute materna, contrasto all Aids, sviluppo sostenibile, attraverso il dono volontario, anonimo e gratuito. Il sangue è un presidio salvavita e non è possibile farne a meno nella cura di numerose patologie. Regione Lombardia, da sempre all avanguardia anche in tema di regolamentazione del settore trasfusionale, nel provvedimento che governa il sistema regionale 17 rilancia il perseguimento dell autosufficienza di sangue e plasma umano in qualità e sicurezza, attraverso l insostituibile ruolo dei donatori associati alle associazioni del volontariato del sangue che operano di concerto con il sistema trasfusionale regionale per assicurare le donazioni necessarie ai pazienti. Il dono del sangue è un atto che si inserisce a pieno titolo anche negli indicatori di benessere formulati dall OMS: chi dona il sangue dimostra attenzione verso la propria salute individuale e attenzione verso l altro e la società. Per tale ragione AVIS ritiene fondamentale attuare azioni che consentano di promuovere nel pubblico la presa di consapevolezza dell importanza di corretti stili di vita e di propensione al dono, quale atto di straordinaria abitudine e indicatore di salute. La nostra associazione mette a disposizione della società tutte le sue risorse convinta che informazione, promozione e prevenzione siano componenti di una generale consapevolezza di tipo culturale, che può essere promossa attraverso azioni sinergiche tra le istituzioni locali e nazionali, gli operatori della salute e della scuola, il volontariato. Nel sistema regionale lombardo, AVIS è l Associazione più rappresentata in termini di capillarità di presenza sul territorio (651 Sedi Comunali, 12 Provinciali, 2 Sovracomunali) e di numero di Soci iscritti: donatori attivi e Soci non donatori, che coordina e rappresenta quale organismo di secondo livello 18. È solo grazie alla quotidiana e continua disponibilità dei donatori volontari ed al dono anonimo, gratuito e responsabile, che il sistema trasfusionale può contare sulle unità di emocomponenti necessari a rispondere ai bisogni dei pazienti che afferiscono alle strutture ospedaliere del nostro territorio. Il ruolo del donatore periodico e associato, così come quello delle Associazioni e Federazioni cui aderiscono, è normato dalla Legislazione trasfusionale sopra richiamata 19 che riconosce loro un ruolo strategico nelle azioni di promozione e di organizzazione. In assenza di un volontariato organizzato: che promuove la donazione tra la cittadinanza; si occupa dei promuovere sani stili di vita compatibili con l impegno donazionale; si coordina con le Istituzioni sanitarie per programmare gli accessi in ospedale dei donatori; opera in sinergia con le proprie strutture di raccolta per poter rispondere con maggiore flessibilità alle esigenze del donatore lavoratore; non sarebbe stato possibile raggiungere i livelli di disponibilità di sangue ed emocomponenti sicuri attualmente raggiunti, ne sarebbe ipotizzabile potenziare la presenza dei donatori, rispondendo al bisogno dell autosufficienza. Stiamo parlando di un imperativo sancito per legge, di un bisogno effettivo del Sistema Trasfusionale, di un momento di partecipazione e di solidarietà di grande valore etico e sociale. 17 V Piano Sangue e Plasma regionale lr 8/2/05 18 Fonte Statistiche associative Bilancio Sociale L 219/05 L.R. 8/2/05 n. 5

11 INDICAZIONI DELLA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO Tabella 11 - DONAZIONI ANNO % UNITÀ Donatori AVIS 83% Donatori altre associazioni 17% Totale Un quadro completo del contesto settoriale all interno del quale agisce il progetto in presentazione deve naturalmente tenere conto di tutti i Soci delle Associazioni dei donatori di sangue della nostra Regione: FRATRES, CROCE ROSSA ITALIANA, FIDAS, ecc, che, secondo i dati del Registro Regionale sangue del 2011 sono poco più di Nel corso del 2011, questi donatori hanno garantito al Servizio Sanitario regionale donazioni di sangue ed emocomponenti 22 Il contributo che AVIS fornisce al sistema sangue della nostra regione comprende anche la funzione della raccolta delegata; infatti la nostra associazione gestisce storicamente la raccolta in 8 provincie su 12 potendo attuare il proprio servizio con una flessibilità ed economicità che solo una struttura basata sul costante apporto volontario può garantire. Particolarmente nell attuale congiuntura economica i donatori che non possono/vogliono accedere alla donazione in un giorno lavorativo, hanno la possibilità di recarsi in un unità di raccolta associativa nel fine settimana. Questo si traduce anche in un risparmio previdenziale, in quanto in questo modo numerosi donatori rinunciano al riposo post trasfusionale retribuito. La realtà associativa lombarda, attraverso le sue strutture, copre il 32.6% della raccolta totale di sangue ed emocomponenti Dati registro sangue anno 2011 e di emovigilanza circolare crcc-areu Prot relazione annua Crcc-Areu Registro Regionale Sangue anno Idem 23 Dati registro sangue anno 2011 e di emovigilanza circolare crcc-areu Prot Bilancio Sociale Avis Lombardia 2011

12 Tabella 12 - DONAZIONI ANNO 2011 REGIONE LOMBARDIA NUMERO % Ospedali ,40% Unità di raccolta ,60% Totale Per quanto riguarda la realtà specifica interessata dal Progetto di Servizio Civile, tre delle quattro sedi di attuazione sono convenzionate per l attività di raccolta e, nel loro insieme, contribuiscono alla raccolta della regione per il 23% del totale. N. Tabella 13 - DONAZIONI SEDE DI PROGETTO/UR 24 Unità di raccolta Avis Bergamo Unità di raccolta AVIS Milano Unità di raccolta AVIS Mantova Totale N. delle Donazioni regione Apporto % alla raccolta regionale 23% Al di la degli aspetti pratici, accedere ad una struttura dell AVIS per la donazione sviluppa e rafforza il sentimento di appartenenza e di accoglienza che rappresentano una componente importante della fidelizzazione del donatore. Nell atto della donazione periodica trovano completamento tutte le azioni svolte dall associazione nelle diverse fasi di contatto col donatore: la promozione; l appuntamento per la visita e gli esami pre donazionali; la chiamata in occasione della fase di programmazione della donazione; l arrivo in sede del donatore e la sua accoglienza; la fidelizzazione. È per tale ragione che la gestione di un unità di raccolta è un elemento strategico dell attività istituzionale dell associazione che, in questo modo, accompagna il donatore ed il candidato donatore nella fase conclusiva del processo. Complessivamente, nel corso del 2011 le donazioni effettuate presso strutture Associative sul totale delle donazioni effettuate dai donatori AVIS, sono pari al 37% delle donazioni dell anno, una percentuale esemplificativa del ruolo svolto dalle Ur nella nostra regione in riferimento all obiettivo dell autosufficienza Bilancio Sociale Avis Lombardia dati al 31/12/ Idem

13 Per concludere l analisi, ci pare importante focalizzare ulteriormente l attenzione sugli obiettivi fissati dalle autorità regionali in termini di programmazione per la disponibilità di sangue e di emocomponenti al fine di soddisfare il fabbisogno regionale e contribuire al perseguimento dell autosufficienza nazionale per l anno Tabella 14 - CONSUMI GLOBULI ROSSI REGIONE LOMBARDIA dato effettivo previsione differenza differenza % 1,05 Il programma di produzione in Lombardia di unità di globuli rossi, all interno del programma di autosufficienza nazionale 2012 CNS Roma, prevede un aumento dei consumi rispetto all anno 2011 di circa 5000 unità. L incremento di consumo interno andrà ad incidere sul contributo lombardo all autosufficienza nazionale, che prevede per il 2012 una diminuzione di circa unità. Proseguire ed intensificare le azioni promozionali e di educazione a sani stili di vita attuate quotidianamente dalle Associazioni del volontariato organizzato del sangue in Lombardia, rappresenta l elemento dal quale non si può prescindere ai fini del mantenimento dell attuale livello donazionale, affiancato da uno sforzo in termini di miglioramento della qualità delle azioni messe in atto dai singoli attori del sistema.

14 DESTINATARI E BENEFICIARI I destinatari diretti ed indiretti, così come i beneficiari del progetto, sono individuati attraverso l analisi del contesto territoriale essendo diretta emanazione dei bisogni e degli obiettivi progettuali. In particolare distinguiamo: Destinatari diretti del progetto sono tutti i giovani tra i 18 ed i 35 anni presenti sul territorio regionale, italiani, nuovi cittadini di seconda generazione e cittadini di nazionalità straniera, di cui abbiamo dato conto nell analisi territoriale e che abbiamo quantificato 26 sono pari a persone di cui stranieri. La popolazione complessiva del nostro territorio rappresenta il destinatario indiretto verso cui AVIS intende portare la propria azione promozionale per la diffusione di sani stili di vita, di comportamenti pro-sociali e solidali, target quantificato in persone 27. I beneficiari indiretti sono rappresentati da tutti coloro che, per svariati motivi, possono necessitare di trasfusioni di sangue: soggetti sottoposti a terapie croniche, operazioni chirurgiche, trapianti d organi, cure palliative e del dolore, ovvero le pratiche mediche che necessitano della costante disponibilità di sangue ed emoderivati sicuri e di qualità. La disponibilità di sangue nel tempo unitamente al mantenimento dell autosufficienza raggiunto dalla regione Lombardia con il grande impegno di tutti gli attori coinvolti nel sistema trasfusionale, sono obiettivi che possono essere perseguiti attraverso il costante aumento del numero dei donatori periodici, responsabili, associati, ovvero capaci di garantire un farmaco salva vita che la medicina moderna e l etica trasfusionale chiedono di avere disponibili. E affinché questa azione possa avere elementi di continuità nel tempo, le azioni promozionali devono prioritariamente essere rivolte verso le nuove generazioni dei cittadini in virtù dell alto potenziale ancora inesplorato e dell ampio margine di coinvolgimento. Di conseguenza i beneficiari potenziali del progetto sono rappresentati dalla generalità della popolazione lombarda che, come detto sopra, è pari a persone, ovvero alla popolazione residente in Lombardia Idem 28 Dati istat al 1/1/ di ogni anno

15 ANALISI DEL BISOGNO Il bisogno che emerge dall analisi dei dati esposti ci pare molto circoscritto: la regione Lombardia ha, attualmente, raggiunto l autosufficienza di emocomponenti e contribuisce nella misura programmata al perseguimento dello stesso obiettivo a livello nazionale, ma il sistema non può limitarsi a gestire l esistente, in quanto l autosufficienza può essere realizzata e mantenuta nel tempo solo in presenza di un numero di donatori periodici e volontari disponibili a porre quotidianamente a disposizione della società e di tutti coloro che ne necessitano un numero costante di donazioni. La criticità è insita nella natura di punto di equilibrio dell autosufficienza, in quanto delicato connubio tra bisogni programmati, emergenze, indici di crescita demografica e disponibilità; per farvi fronte AVIS Regionale Lombardia propone la messa in atto di azioni che possano rispondere ai seguenti bisogni o criticità territoriali: Insufficiente penetrazione nella fascia di età anni in termini di adesioni all associazione, strumento indispensabile per garantire il ricambio generazionale, attraverso l allargamento della base dei donatori. Scarsità di iniziative mirate a facilitare il contatto e le azioni di promozione rivolte ai nuovi cittadini, e conseguentemente: o non soddisfacente risposta alla domanda di sangue e di emocomponenti necessari per un sistema sanitario moderno, in una società caratterizzata da grande varietà di provenienza. o Scarsa penetrazione del messaggio di inclusione e di promozione del dono del sangue e cittadinanza attiva e solidale, causa insufficienti iniziative mirate e dedicate. Non sufficiente capacità di rispondere alle criticità espresse in termini di tipologia, frequenza e qualità delle donazioni di sangue, fissate dalle norme di definizione degli standard di qualità di un moderno sistema trasfusionale che si traducono in criticità in termini di gestione della programmazione della chiamata e avvio donatori alla seduta di donazione. Criticità che ci si pone nell ottica di affrontare in una sinergia di azioni attraverso le quali rispondere al bisogno principale emerso dall analisi del contesto ovvero intervenire sui problemi connessi all efficacia delle azioni di coinvolgimento delle giovani generazioni di cittadini italiani e di nuovi cittadini. Su questo bisogno viene disegnato il ruolo dei Volontari di Servizio Civile cui AVIS propone di assumere un ruolo attivo e propositivo in forza del loro essere giovani e potenzialmente capaci di portare nuove energie nel perseguire il rinnovo generazionale di cui abbiamo delineato la necessità.

16 CRITICITÀ INDICATORI VALORI RELATIVI ALL ANNO 2011 FONTI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Numero dei donatori iscritti % 1 Insufficiente tasso di penetrazione di donatori nella fascia di età anni (sul territorio delle sedi di attuazione) Percentuale di donatori nella fascia di età 18/25 rispetto al totale Numero di interventi nelle scuole e sul territorio svolte nell anno Scarsità di iniziative mirate al Coinvolgimento di nuovi cittadini (sul territorio delle sedi di attuazione) Numero iniziative promozionali mirate svolte nell anno Notizie sulle attività e sui risultati delle attività informative svolte in regione 10 0 Dati associativi Avis Lombardia Anno 2011 Web site % 3 criticità in termini di tipologia, frequenza e qualità della programmazione della chiamata e avvio donatori alla seduta di donazione (sul territorio delle sedi di attuazione) Indice di donazione lombardo 2.04 Percentuale di donazioni in emocomponenti rispetto al numero di donazioni di sangue intero sul totale Numero di donazioni di emocomponenti 17% % + 1.5% +500

17 7) Obiettivi del progetto: L obiettivo del progetto in presentazione è rispondere al bisogno generale individuato dall analisi del contesto settoriale e territoriale di riferimento, ovvero mantenere nel tempo, adeguandola alle dinamiche di crescita dei bisogni, l autosufficienza in sangue ed emocomponenti raccolti da donatori di sangue volontari e periodici, ed è articolato in obiettivi specifici che rispondono alle specifiche criticità territoriali. Criticità 1: Insufficiente tasso di penetrazione di donatori nella fascia di età anni in termini di adesioni all associazione. L allargamento della base dei donatori rappresenta lo strumento principale per garantire il necessario ricambio generazionale tra i donatori di sangue. L attuale percentuale di penetrazione in questa fascia di età, pari al 3.5%, raffrontata alla percentuale di presenza dei donatori nella fascia adulta anni, pari al 4.8%, ci indica con chiarezza l obiettivo ottimale da perseguire. Per rispondere alla criticità evidenziata, Avis Lombardia ha individuato il seguente Obiettivo 1: maggiore coinvolgimento delle fasce di popolazione più giovani, attraverso un incremento delle azioni attuate sul territorio e nelle scuole, al fine di accrescere il tasso di penetrazione dei donatori nella fascia d età per poter garantire un migliore turn over generazionale. Come verrà descritto al punto successivo della scheda, l obiettivo specifico 1, che intende rispondere alla criticità n.1 individuata, verrà portato a termine mediante l organizzazione di manifestazioni ed eventi pubblici organizzati sul territorio regionale, andando a potenziare quelle già in essere e individuando nuove modalità di iniziative pubbliche, attraverso il supporto creativo ed organizzativo dei volontari. Il risultato che attendiamo da queste azioni è rappresentato da un aumento delle iniziative e manifestazioni che, grazie allo studio di nuovi strumenti e alla diffusione su canali diversi del messaggio promozionale, consentano di coinvolgere un maggior numero di persone, soprattutto nella fascia generazionale anni. Una maggiore visibilità sul territorio e l incremento delle iniziative promozionali, in particolare di intervento nelle scuole consentirà di avvicinare e sensibilizzare una maggior numero di persone potenzialmente donatrici. Rispetto alle iniziative registrate nel corso del 2011 nelle 4 sedi di attuazione: Sede Tabella 12 - Iniziative promozionali sul territorio Interventi nelle scuole Vigevano 26 4 Mantova 5 15 Milano 5 20 Bergamo 5 4 Totale grazie alla presenza di un volontario in ogni sede, considerando la possibilità di organizzare almeno una iniziativa nelle scuole alla settimana nel periodo scolastico, e di aumentare considerevolmente le iniziative promozionali sul territorio, possiamo indicare un obiettivo di miglioramento medio del 30%, rappresentato da un incremento del numero di iniziative realizzate nel corso dei 12 mesi.

18 Criticità 2: Scarsità di iniziative mirate a facilitare il contatto e le azioni di promozione rivolte ai nuovi cittadini. La presenza di nuovi cittadini sul territorio lombardo, in particolare nelle fasce di età dei giovani, è decisamente consistente e, come evidenziato nelle premesse, la capacità di interazione dell associazione con queste persone non ha ancora raggiunto indici ottimali. Le iniziative sono sporadiche, non coordinate, e non seguono una strategia di intenti comuni. A ciò l Avis Regionale cerca di ovviare attraverso il Progetto di ricerca Nuovi cittadini: donare è appartenere che si pone l obiettivo di individuare nuovi canali di comunicazione e relazione con questa fascia di popolazione. Ai volontari di Servizio Civile, opportunamente formati e informati sul tema, verrà chiesto di collaborare attivamente nella realizzazione dell Obiettivo 2: sviluppo di modalità e canali di comunicazione e contatto con i giovani nuovi cittadini stranieri. Con la realizzazione di questo obiettivo specifico, si intende potenziare i canali preferenziali e sviluppare modalità innovative di contatto con i nuovi cittadini, attraverso lo studio e la messa in atto di strategie di comunicazione nei confronti della fascia giovanile, collaborando con le associazioni del territorio che possono essere coinvolte in funzione di gate keeper, al fine di individuare le modalità, i messaggi e le iniziative più idonee a perseguire il risultato. Il risultato che, grazie all apporto dei volontari vogliamo raggiungere, è quello di aumentare in misura ragionevole le iniziative promozionali rivolte alle comunità presenti sul territorio, organizzando almeno 5 incontri per ogni sede di attuazione nell arco dell anno di servizio. Criticità 3: criticità in termini di tipologia, frequenza e qualità della programmazione della chiamata e avvio donatori alla seduta di donazione. Autosufficienza significa anche rispondere adeguatamente ai bisogni dei pazienti e del sistema trasfusionale, in termini numerici, di tipologia, di sicurezza nella raccolta e selezione, di qualità, secondo gli standard trasfusionali europei. Questo comporta la necessità di riorganizzare, adeguandolo alle normative vigenti 29, il modello organizzativo delle unità di raccolta, intervenendo sulle criticità evidenziate e migliorando la programmazione della chiamata, attività fulcro del funzionamento dell unità di raccolta associativa. Obiettivo 3: incremento delle donazioni di emocomponenti, ai fini del mantenimento dell autosufficienza regionale e nazionale. verrà perseguito agendo su più fronti, come sarà descritto al punto 8 della scheda: attraverso l organizzazione di incontri sanitari, finalizzati a fornire ai donatori le informazioni necessarie a comprendere l organizzazione del sistema trasfusionale italiano, le necessità di maggiore specificità dell atto donazionale, consistente nelle procedure aferetiche, la possibilità di contribuire con maggiore consapevolezze alle esigenze dei pazienti. Individuando strumenti che consentano di potenziare e rendere più efficaci i sistemi di chiamata del donatore, migliorando le procedure di accoglienza al donatore nelle sedi di donazione ospedaliere e associative, ponendosi in un ottica di accoglienza e di ascolto delle loro esigenze. In particolare, grazie al potenziamento delle attività di chiamata ed alle azioni di indirizzo verso modalità di donazione più specifiche auspichiamo un incremento del numero delle donazioni, che consenta di aumentare dello 0.25% l incremento standard rilevato negli ultimi 5 anni nelle Ur sede di progetto, il cui apporto alla raccolta regionale è di grande peso. Questo indice si concretizza nell aumento dell indice di donazione (+0.5%), nell incremento del numero di donazioni in emocomponenti (+500) e la conseguente variazione della percentuale di donazioni di emocomponenti sul totale delle donazioni (+1.5%). 29 Requisiti minimi dei Servizi trasfusionali - Accordo stato regioni gennaio 2010

19 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in Servizio Civile Nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi: Il Progetto in presentazione, per il raggiungimento degli obiettivi specifici, prevede una serie di attività trasversali e propedeutiche al conseguimento degli stessi che abbiamo pensato di rappresentare schematizzate nella seguente tabella: CODICE ATTIVITÀ FASI OPERATIVE ATTIVITÀ PERIODO DI ATTUAZIONE/DURATA NOTE FG Attività propedeutiche Formazione generale volontari Dal 1 al 5 mese FS Formazione specifica volontari Dal 1 al 5 mese Le attività nello specifico sono descritte ai punti e 42 della scheda progetto. Le attività nello specifico sono descritte ai punti della scheda progetto. MO VF Attività di verifica Monitoraggio Valutazione finale progetto e bilancio competenze volontari 1, 4, 8 12 mese 12 mese Le attività nello specifico sono descritte al punto 18 della scheda progetto. Le attività nello specifico sono descritte al punto della scheda progetto. Queste attività possono essere riportate in un diagramma di Gantt che evidenzia con maggiore chiarezza lo sviluppo delle diverse fasi: CODICE ATTIVITÀ MESE FG FORMAZIONE GENERALE X X X X X FS FORMAZIONE SPECIFICA X X X X X MO MONITORAGGIO PERIODICO X X X X VF VERIFICA FINALE X

20 Le attività specifiche previste dal progetto per il raggiungimento dei singoli obiettivi sono schematizzate nella seguente tabella: Obiettivo 1. Maggiore coinvolgimento delle fasce di popolazione più giovani CODICE ATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ DURATA 1.1 Partecipazione a ogni manifestazione programmata con finalità di propaganda per nuove iscrizioni; dal 3 al 12 mese 1.2 Attività sul territorio Studio rinnovo in occasione di manifestazioni sportive e culturali dal 5 al 7 mese 1.3 Volantinaggio in occasione di manifestazioni sportive e/o culturali. dal 3 al 12 mese 1.4 Analisi dei risultati e verifica rispetto all idoneità degli strumenti utilizzati dal 10 al 12 mese 1.5 Promozione nelle scuole Incontri nelle scuole 1.6 Verifica e valutazione dei risultati dal 3 al 8 mese dal 10 al 12 mese Obiettivo 2. Sviluppo di modalità e canali di comunicazione e contatto con i giovani nuovi cittadini CODICE ATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ DURATA 2.1 Organizzazione eventi e attività sul territorio Analisi dei risultati del Progetto nuovi Cittadini, ed aggiornamento in relazione alle realtà stranieri del territorio 2 e 3 mese 2.2 Contatti con i referenti associazioni seconde generazioni dal 4 al 6 mese 2.3 Partecipazione a manifestazioni programmate con finalità di promozione dal 5 al 12 mese

21 Obiettivo 3. Incremento delle donazioni di emocomponenti, ai fini del mantenimento dell autosufficienza regionale e nazionale: CODICE ATTIVITÀ FASI OPERATIVE DESCRIZIONE ATTIVITÀ DURATA 3.1 Coordinamento con il Crs e la conferenza scientifica dei Coordinatori dei DMTE Gestione del sistema di raccolta Accettazione donatore durante lo svolgimento dell attività sanitaria presso l Unità di Raccolta associativa e presso il Simt di riferimento; Raccolta e verifica dati anagrafici dal 1 al 12 mese 3.4 Aggiornamento schedari e segreteria regionale Distribuzione ai donatori del questionario di valutazione del servizio Verifica giornaliera sul rispetto delle prenotazioni e sulle donazioni, statistiche settimanali sull efficacia del sistema di chiamata e puntualità nella gestione. Analisi statistiche semestrali e finali, con report dettagliati

22 Le attività previste per il perseguimento degli obiettivi indicati, possono essere meglio riassunte nella seguente tabella: CODICE ATTIVITÀ MESE FG X X X X X FS X X X X X MO X X X X VF X 1.1 X X X X X X X X X X 1.2 X X X 1.3 X X X X X X X X X X 1.4 X X X 1.5 X X X X X X 1.6 X X X 2.1 X X 2.2 X X X 2.3 X X X X X X X X 3.1 X X X X X X X X X X X X 3.2 X X X X X X X X X X X X 3.3 X X X X X X X X X X X X 3.4 X X X X X X X X X X X X 3.5 X X X X X X X X X X X X 3.6 X X X X X X X X X X X X

23 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività: Per le attività propedeutiche e trasversali agli obiettivi: CODICE ATTIVITÀ FASE OPERATIVA DESCRIZIONE SINTETICA ATTIVITÀ PROFESSIONALITÀ NECESSARIE PER L ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ ATTINENZA FG FORMAZIONE GENERALE 1 formatore accreditato Figure professionali accreditate dall UNSC e pertanto abilitate all erogazione della formazione generale ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE FS FORMAZIONE SPECIFICA 6 formatori specifici I formatori sono risorse interne ed esterne all associazione, individuati secondo le specifiche competenze Formatori specifici di cui le professionalità alla voce 37 del progetto MO MONITORAGGIO PERIODICO 1 esperto di monitoraggio accreditato Figura professionale accreditata dall UNSC e pertanto abilitata al monitoraggio ATTIVITÀ DI VERIFICA 1 esperto monitoraggio VF VERIFICA FINALE E CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE i dirigenti associativi che hanno accompagnato i volontari nello svolgimento delle diverse attività di progetto Figura professionale accreditata dall UNSC e pertanto abilitata al monitoraggio

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