Teoria Tecnica Didattica dell Attività Motoria nelle Età della vita AA 2010/11
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- Angelina Graziano
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1 Teoria Tecnica Didattica dell Attività Motoria nelle Età della vita AA 2010/11 Attività fisica, stili di vita attivi e mobilità dolce: da città pigre a città attive. Aspetti comunicativi, educativi, motori, sportivi, infrastrutturali, preventivi a.borgogni@unicas.it.
2 Introduzione Le seguenti pagine, parti integranti della Dispensa del corso, vengono inserite come presentazione Power Point per consentire la visione di alcune immagini particolarmente significative ed esemplificative degli aspetti trattati a lezione. Il tema, così caro in ogni età della vita e nucleo del corso integrato Salute e Attività Motoria, degli stili di vita attivi evidenzia qui le necessarie relazioni interdisciplinari e le sfaccettature da cui dover affrontare il tema. Le prime immagini presentano in modo scherzoso il drammatico dilemma tra l essere attivi o rimanere pigri fino alla paradossale scelta di prendere la scala mobile per andare nel fitness center. La riflessione si sposta poi su alcuni approcci attualmente percorsi nelle politiche di città all avanguardia: la città attiva, la città che fa dimagrire, la città degli spazi condivisi. La città attiva è tale quando consente la massima mobilità ed espressione al corpo. Ogni punto di interesse è raggiungibile a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Ogni sforzo è teso verso questa direzione. Si potrebbe dire che per recarmi in un impianto a praticare sport o attività motoria io possa svolgere un attività fisica. La città magra è una logica conseguenza: se avrò la possibilità di recarmi al lavoro in bicicletta o a piedi, se diverrà facile e sicuro raggiungere impianti, la scuola, l università, allora il contesto urbano consentirà attività fisica e pertanto consumo energetico. La città degli spazi condivisi è una recentissima e interessantissima sperimentazione di grande successo. Si basa sulla responsabilità dei cittadini: viene eliminata la segnaletica stradale, riqualificati i contesti urbani e lasciato ampio spazio alla mobilità del corpo. I risultati sono sorprendenti: diminuzione degli incidenti, riqualificazione degli spazi, soddisfazione da parte degli abitanti. 2
3 Introduzione Vengono poi presentati alcuni esempi: la città di Lione è uno tra i tanti. Possiamo vedere lì una particolare attenzione al gioco, allo sport e alla mobilità dolce in un contesto urbano altamente qualificato. Le immagini seguenti riguardano gli aspetti infrastrutturali con esempi sia positivi che negativi. Ma le infrastrutture, pur fondamentali, non bastano ad assicurare l uso delle stesse e il consolidarsi di abitudini positive. Come si vede nelle foto relative al percorso Stazione ferroviaria-folcara, vi sono anche aspetti comportamentali e architettonici che contrastano con un uso sostenibile della città. Oltre a ciò, gli aspetti comunicativi ed educativi sono fondamentali per sensibilizzare i progettisti e i cittadini verso la necessità di stili di vita più attivi. Tra le esperienze di tipo educativo viene presentato il Piedibus, realizzato dalla nostra Facoltà negli ultimi anni. Solo azioni integrate consentono di realizzare una serie di obiettivi: minor uso di energie non rinnovabili significa anche facilitare l uso di quelle rinnovabili, tra queste quelle utilizzate dal corpo per muoversi. Lo studente in Scienze Motorie saprà orientarsi nel calcolo dei MET relativi alle pratiche quotidiane, cogliendo l importanza delle equivalenze e delle differenze in un ottica di stili di vita attivi. Ciò che lo studente primariamente deve intendere è la necessità di allargamento del proprio spettro professionale al di fuori di luoghi confinati e dedicati al movimento. E possibile farlo, in primo luogo, accogliendo come propria la definizione di sport del Consiglio d Europa, confrontando i dati europei e verificando l incremento del livello di sedentarietà nel nostro Paese. 3
4 La città offre continue occasioni per essere pigri, procurando, a volte dei veri e propri cortocircuiti semantici ai quali è facile abituarsi 4
5 A volte, invece, offre tentazioni cui è difficile rinunciare insieme con la possibilità di redimersi e compensare immediatamente 5
6 In un ottica di sostenibilità e di rinnovabilità delle fonti energetiche necessarie per la mobilità urbana, si stanno affermando diversi approcci, ad esempio: Active cities Slim cities Shared spaces Ognuno di questi approcci pone al centro il corpo e la sua possibilità di mobilità autonoma o con i mezzi pubblici 6
7 Active city Barcellona può essere considerata un buon esempio di città che facilita il movimento e lo sport con una particolare attenzione dedicata alle attività non organizzate 7
8 Slim city E l idea della città che fa dimagrire, in cui le infrastrutture, i servizi, le distanze sono al servizio del movimento 8
9 Shared Spaces Il progetto Shared Spaces nasce dalla responsabilizzazione dei comportamenti delle persone, elimina i segnali stradali e lascia ampio spazio alla percorribilità urbana da parte di pedoni e ciclisti 9
10 Un esempio: Lione Un esempio può essere Lione, in cui un alta qualità del disegno e del tessuto urbano si sposa e facilita le esigenze di mobilità, gioco e sport per ogni età. 10
11 Gli aspetti infrastrutturali Nella progettazione della mobilità dolce sono fondamentali gli aspetti relativi alla continuità, sicurezza, navigabilità dei percorsi. Le immagini presentano cinque casi positivi e uno negativo di piste ciclabili. 11
12 Percorsi e comportamenti urbani In una prospettiva di Active City, l intervento infrastrutturale è determinante ma va accompagnato da un attenta opera di educazione e comunicazione che riguarda sia gli ambienti esterni, i percorsi urbani, che la navigabilità dei percorsi interni rendendo evidenti, ad esempio, i percorsi di accesso alle scale anziché quelli di accesso agli 12 ascensori.
13 Aspetti comunicativi ed educativi Gli aspetti comunicativi ed educativi devono rendere appetibili, ovverosia gradevoli, e sicuri i percorsi ma anche gli aspetti progettuali: questa è la campagna 8/80 di Walk and bike for life. Progettare i tracciati dopo aver valutato se un bambino di 8 anni o un anziano di 80 potrà percorrerli. 13
14 Un esperienza integrata della Facoltà di Scienze Motorie: il Piedibus Predisposizione del materiale lungo il percorso (festoni, palloncini, indicazione) Appello in base alle autorizzazioni; Partenza; arrivo 14
15 Queste prospettive offrono la possibilità di raggiungere più obiettivi allo stesso tempo: -Minore inquinamento -Minor ingombro dello spazio pubblico da parte delle auto -Più movimento, vita attiva e sport -Maggiore prevenzione -Maggiore vivibilità -Maggiore socialità -Maggiore partecipazione e cura dello spazio pubblico -Maggiore sicurezza 15
16 Jan Gehl (Gehl Associates, Copenaghen) evidenzia quanto l uso del corpo nella mobilità urbana comporti una riduzione dell impatto ambientale. 16
17 Sempre maggiore attenzione viene posta alla mobilità urbana finalizzata a recarsi al lavoro, a scuola, in Università. Nella concezione europea questa quota di movimento fa parte integrante del monte ore di attività fisica 17
18 MET: equivalenti metabolici per attività considerate moderate (<3), medie (>3 6) e vigorose (>6) 1 MET = a riposo, in decubito 2/3 MET = guidare l auto 3 MET = camminare a 4 km/ora in pianura su superficie dura 5 MET = camminare a 6 km/ora = andare in bicicletta a 15 km/ora 6 MET = andare in bicicletta a 20 km/ora Allo stesso tempo i comportamenti che consumano meno patate ambientali, sono quelli che consumano più energia misurata in MET (equivalente metabolico, pari al consumo di 3,5 ml di O2 per Kg di peso corporeo per minuto, che moltiplicato per la durata e la frequenza dell esercizio fornisce la somma totale di energia spesa) E ormai assodato in letteratura che sia per attività di intensità lieve-moderata (3-6 METs) che per attività di intensità più elevata (> 6 METs) si ha una riduzione del rischio di avere malattie cardiovascolari e una riduzione della mortalità. 18
19 Le prospettive indicate necessitano dell integrazione di varie competenze per poter affrontare e risolvere il problema. Le città virtuose lo stanno facendo attraverso politiche integrate che promuovono la connessione tra gli aspetti infrastrutturali, educativi, comunicativi, preventivi e sportivi 19
20 Perché e in che senso lo sport Libro Bianco UE la definizione di sport del Consiglio d Europa: qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo delle relazioni sociali o il conseguimento di risultati nel corso di competizioni a tutti i livelli 20
21 Eurobarometro La risposta mai alla domanda: quanto spesso fai attività fisica o sport ridefinisce la geografia europea collocando l Italia al terzultimo posto 21
22 Libro Bianco UE Eurobarometro
23 Libro Bianco UE Eurobarometro
24 ISTAT 2006 L indagine ISTAT 2006 ci indica, per la prima volta, l aumento della popolazione sedentaria 24
25 25
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