Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica

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1 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica Educazione umanistica 1 Dove si trova la Soka Gakkai? Non in qualche posto lontano. Le magnifiche cittadelle Soka esistono nelle nostre comunità, nei nostri quartieri. Si trovano nelle azioni che compiamo tutti i giorni, mentre ci impegniamo a realizzare i nostri obiettivi aiutando e incoraggiando gli altri. Ecco perché è così importante rendere le nostre organizzazioni locali esempi meravigliosi e gioiosi di armonia umana, tanto da poter dire con orgoglio: «Guardate la nostra organizzazione! Questa è la Soka Gakkai!». Localmente bisogna svilupparsi grazie a esperienze che possano ispirare tanta gente. I racconti delle persone dovrebbero essere pieni di gioia e convinzione nella fede, e straboccare di coraggio che aiuti ad affrontare le sfide generate dal karma. È importante che nell organizzazione ci siano luoghi dove ci si dedica a portare avanti la pratica buddista, nonché un dialogo confortante e aperto. Le nostre organizzazioni locali dovrebbero essere permeate da senso di unità e legami di fiducia, e pulsare dello stesso orgoglio dei maestri e discepoli Soka. Scrive Nichiren Daishonin: «Il luogo in cui la persona sostiene e onora il Sutra del Loto è il luogo della pratica in cui la persona si reca. Non è che si lasci il luogo in cui ci si trova per andare da qualche altra parte» (Insegnamenti orali, BS 123, 53). Il luogo dove ora facciamo attività è il nostro luogo di pratica : la zona dove si pratica per conseguire la Buddità in questa esistenza. Ecco perché è un errore pensare che la vera Soka Gakkai esista da qualche altra parte, in un qualche posto separato e distante da dove ora stiamo vivendo e praticando. Lo sviluppo di kosen-rufu inizia proprio da dove siamo, migliorando cioè le organizzazioni locali. Per noi è fondamentale impegnarci coraggiosamente in questa impresa. E non bisogna aspettare che gli altri lo facciano, dobbiamo prendere noi l iniziativa. Se saremo noi ad alzarci in piedi per primi, potremo dare inizio a qualcosa. Questo è lo spirito eterno Soka. Ognuno di noi è il presidente della Soka Gakkai, ed esattamente come Shin ichi Yamamoto tutti condividiamo lo stesso spirito e impegno. Questo era il messaggio di Shin ichi, colmo di parole sincere e intense. Il 1977, l anno dello studio, avendo l obiettivo di rafforzare i settori, iniziò con questa linea guida per le attività: Rivitalizziamo i settori attraverso un movimento delle riunioni di discussione. Inoltre, fu stabilito che una settimana al mese fosse designata come la Settimana di formazione per i settori durante la quale i responsabili di ogni livello dovevano partecipare ai meeting di discussione di settore e preparare poi le riunioni per programmare le attività e le visite a casa. Educazione umanistica 2 Nella prima metà di gennaio del 1977, furono dati ufficialmente i nomi alle varie sale dove si svolgevano le riunioni presso la sede centrale della Soka Gakkai. La grande sala riunioni al terzo piano della sede fu chiamata salone Shitei (maestro-discepolo); la sala riunioni al quinto piano del Centro culturale Soka fu chiamata sala Kosen (kosen-rufu); la sala al terzo e al quarto piano dell edificio della sede fu chiamata sala Kinmai (oro scintillante); la sala riunioni al seminterrato Jiyu (emergere dalla Terra) e la grande sala riunioni al sesto piano del palazzo del Seikyo Shimbun salone Genron (dialogo). Il 18 gennaio si tennero i meeting per la formazione dei responsabili di settore nelle sale Shitei e Kosen. Dell evento erano incaricati alcuni alti responsabili della Gakkai. Il 29 gennaio Shin ichi partecipò a una riunione congiunta per le responsabili di settore della Divisione donne di Koto, Sumida, Arakawa e alcune circoscrizioni di Chuo a Tokyo. Voleva prendervi parte perché credeva che il successo del movimento di kosen-rufu sarebbe dipeso dalla crescita di queste responsabili di settore. Nel corso della riunione, Shin ichi raccontò l esperienza di un membro della Divisione donne. Aveva saputo della sua storia quando aveva visitato pochi giorni prima la prefettura di Wakayama

2 a metà gennaio. La donna e suo marito avevano sentito parlare della Soka Gakkai nella città di Wakayama nel La donna, tuttavia, aveva rifiutato apertamente il Buddismo e aveva iniziato anzi a deridere la Soka Gakkai. Il membro che le aveva parlato dell insegnamento di Nichiren le disse altrettanto chiaramente: Il Buddismo ci insegna solamente la strada per raggiungere la vera felicità, basandosi sulla legge universale della vita. Se lei continua a respingere questa legge, una volta o l altra si ritroverà a un punto morto. Tuttavia la donna non prestò ascolto a quello che questa persona le stava dicendo. Poco tempo dopo l azienda del marito fallì e i due dovettero spostarsi dalla città di Wakayama a quella di Shingu, in condizioni molto disagiate, scappando addirittura dai creditori. Entrambi lavorarono duramente per recuperare le loro fortune, ma di fatto la loro vita diventò sempre più difficile. Avevano accumulato debiti esorbitanti; inoltre la donna soffriva di pleurite e di un disturbo a una delle valvole del cuore. Si ritrovarono così a un punto morto, su tutti i fronti, erano molto sfiduciati, non riuscivano a ritrovare alcuna speranza, e alla fine si stancarono anche della vita stessa. Erano passati quasi tre anni da quando avevano sentito parlare per la prima volta del Buddismo di Nichiren. La donna stava contemplando l idea di uccidersi insieme ai suoi due figli piccoli. Solo quando arrivò a contemplare l idea del suicidio si ricordò di quel membro della Soka Gakkai che le aveva parlato di Buddismo. Le tornarono alla mente le sue parole: «Non c è preghiera alla quale il Gohonzon non possa rispondere. Chiunque pratichi questa fede sinceramente può diventare una persona veramente felice». Educazione umanistica 3 La donna disse al marito: «Sto pensando di iniziare a praticare il Buddismo». Il marito le rispose: «In realtà, quando ne abbiamo sentito parlare tre anni fa, volevo iniziare a praticare. Ma tu ti eri dimostrata così contraria che avevo lasciato perdere». La donna immediatamente mandò una lettera per posta espressa alla persona che le aveva parlato della Soka Gakkai. Le scrisse: «Mi piacerebbe iniziare a praticare il Buddismo. Lei me ne parlò anni fa ma la pregherei di venire a trovarci il prima possibile». Alla fine, tutta la famiglia entrò a far parte della Soka Gakkai nel giugno del Da quel momento la loro vita cambiò su tutti i fronti e a distanza di venti anni, l azienda di famiglia si era ripresa e furono pagati tutti i debiti accumulati. Sforzandosi con entusiasmo nelle attività della Gakkai, la donna divenne una responsabile di prefettura. I due coniugi trascorsero insieme una vita appagante e felice. E il figlio più grande della coppia, che anni prima aveva ugualmente accarezzato l idea di suicidarsi insieme alla madre e ai fratellini, era ormai al quarto anno dell università Soka e stava studiando duramente per poter proseguire i suoi studi all estero. Dopo aver condiviso questa esperienza con i membri durante la riunione, Shin ichi affermò: «Il potere del Gohonzon può non risultare evidente da un giorno all altro, ma se ci impegniamo sinceramente nella fede buddista e nella pratica per dieci o venti anni, possiamo ottenere risultati chiari e incontrovertibili. «La nostra vita è piena di problemi. Anche quando si partecipa alle attività della Soka Gakkai, si possono incontrare persone che non mostrano comprensione e fanno venir voglia di smettere. Alcuni di voi magari hanno problemi con i figli, o forse vi trovate in disaccordo con il coniuge. Altri possono essere in difficoltà a racimolare i soldi per prendere un mezzo e andare alle riunioni e altri ancora possono essere alle prese con problemi di salute. «Ma Toda ripeteva spesso con grande convinzione: Se sei costante a fare Gongyo mattina e sera e fai conoscere il Buddismo del Daishonin ad altre persone, non c è motivo per cui tu non possa vincere nella tua rivoluzione umana. Certamente sarai felice. Questo te lo garantisco. «Come responsabili di settore della Divisione donne, vi prego di condurre una vita felice. Allo

3 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica stesso tempo, spero che farete del vostro meglio per assicurarvi che anche ogni singolo membro dei vostri settori possa condurre una vita appagante. Voi avete la responsabilità di aiutarli a diventare felici». Educazione umanistica 4 Shin ichi aveva voluto infondere una fiducia profonda nel Buddismo nei cuori di tutte le responsabili presenti alla riunione. Il primo requisito per un responsabile per far avanzare il movimento per kosen-rufu è l assoluta convinzione non solo nel Gohonzon ma anche nella propria fede e pratica buddiste. Shin ichi poi cambiò discorso e cominciò a parlare di come comportarsi nella propria famiglia. «Credo che la maggior parte di voi oggi sono sposati e hanno figli. Spero che tutte voi vi sforziate di essere buone madri e brave mogli. «Fare la propria rivoluzione umana non è una cosa speciale, separata dalla vita di tutti i giorni. Consiste nel modo, ad esempio, in cui ci si comporta verso i figli e il proprio marito. Forse tendevate a essere sempre un po suscettibili con loro, ma ora non più. Adesso è importante avere un sorriso sul volto quando vi rivolgete a loro. Siete diventate maggiormente premurose nei loro confronti e ascoltate i vostri figli e i loro problemi. Tutte queste sono manifestazioni della vostra rivoluzione umana. «Anche la nostra felicità è a portata di mano. Per esempio, può venire dal costruire buoni rapporti con i membri della famiglia, del quartiere, o sul posto di lavoro. Nella vita siate sinceramente grate per tutto e tutti, e sentitevi anche fortunate: questa è la chiave per la felicità. «Quando tornate a casa, vi prego di porgere i miei più cordiali saluti ai vostri mariti, sia che essi pratichino o meno il Buddismo. Alla fine arriverà il momento in cui si risveglieranno a questo insegnamento e inizieranno a praticare, perché hanno un legame mistico con esso. Recitate un Daimoku sincero, senza cercare di forzare i tempi. Come praticanti, la cosa importante è creare legami basati sulla fiducia. «Non permettete mai che la pratica sia motivo di litigio con vostro marito o che danneggi il vostro rapporto. Sarebbe un atteggiamento sconsiderato. È fondamentale imparare ad accettare e abbracciare la vita, con il cuore aperto». Shin ichi comprendeva bene i sentimenti e le lotte quotidiane intraprese dalle responsabili di settore. E proprio per questo voleva che tutte loro vivessero con forza e saggezza, per adempiere alla nobile missione di Bodhisattva della Terra e conseguire senza alcun dubbio la felicità. Durante la riunione guardò intensamente ciascuna di loro con il massimo rispetto, lo stesso rispetto che si mostrerebbe nei confronti di tanti Budda. Educazione umanistica 5 Alla fine della riunione Shin ichi Yamamoto parlò della lamentela. «I responsabili di settore sono i cardini delle attività della Soka Gakkai. So che può essere un lavoro molto impegnativo. Tuttavia, se vi date anche un gran da fare ma state sempre a lamentarvi, si cancellano i benefici e la fortuna che dovreste ricevere. Sarebbe un po come prendere una medicina per guarire da un brutto raffreddore, ma allo stesso tempo camminare sotto la pioggia senza prendere alcuna precauzione». La parola giapponese per lamentela, guchi, è composta da due caratteri cinesi che significano indirizzato male (gu) e stupidità (chi) o ignoranza. «So che a volte ci lamentiamo anche senza rendercene conto veramente, ma la cosa terribile della lamentela è che ogni volta che ci incappiamo è come se una nuvola nera scendesse sul nostro cuore, il sole che dovrebbe illuminare il nostro spirito si oscura, e a poco a poco si affievoliscono la speranza, l apprezzamento e la gioia.

4 Come scrive Nichiren Daishonin: La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina (Gosho di Capodanno, RSND, 1, 1108). «Le persone che si lamentano sempre tendono a creare un atmosfera cupa e a togliere l entusiasmo alle persone intorno a loro, anche se non ne sono coscienti. In altre parole, diminuiscono lo slancio verso kosen-rufu e svuotano gli altri di forza vitale non consentendogli di sforzarsi al massimo delle loro possibilità. «Non solo quindi non riceveranno benefici, ma non potranno sfuggire alla retribuzione della loro stessa negatività. Ecco perché è importante per tutti noi ricordare questo punto e aiutarsi a vicenda per evitare di cadere in questa trappola. «Al contrario, coloro che prendono sempre l iniziativa sono molto più energici. Riescono a ispirare tutti quelli che incontrano, li fanno sentire maggiormente attivi e partecipi, riuscendo così a dissipare sentimenti di stallo o di stagnazione. «Come afferma Nichiren Daishonin: È il cuore che è importante (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889). È cruciale il vostro atteggiamento quando si pratica la fede buddista. Se siete sempre a lamentarvi e non praticate con una vera motivazione o senso di iniziativa, sarete soltanto di ostacolo a voi stesse. Cerchiamo tutti insieme di avanzare con gioia e con vitalità». I membri della Divisione donne sono il sole della Soka Gakkai. I loro sorrisi avvolgenti e calorosi sono sorgenti di felicità che si riversano sulle persone cupe e tormentate, illuminando loro e tutte le persone intorno che stanno soffrendo. Educazione umanistica 6 Il 31 gennaio, Shin ichi prese parte a una riunione di responsabili di settore giovani donne della sede n 1 di Tokyo, a cui partecipavano rappresentanti di Shinjuku, Minato, Chiyoda, Setagaya, Meguro, Nakano, Shibuya e Suginami. Il meeting si svolse nella sala Kosen presso il Centro culturale Soka di Shinanomachi, a Tokyo. Shin ichi iniziò il suo discorso leggendo un brano dal Trattato del Daishonin, Adottare l insegnamento corretto per la pace del paese: Piuttosto che offrire diecimila preghiere, sarebbe meglio semplicemente bandire questo unico male (RSND, 1, 16). «Questa frase ci dice chiaramente che per raggiungere la prosperità e la pace nella società, piuttosto che discutere il merito dei vari metodi e programmi, è meglio prima di tutto porre fine all unico male delle credenze erronee, la causa fondamentale di qualunque tipo di sofferenza. Questo vale anche per noi. «Facciamo l esempio di una persona che si ammala perché non dorme a sufficienza oppure perché non si prende abbastanza cura di se stessa. Per lei trascurare la sua salute è l unico male della sua vita. E a meno che lei non vi ponga rimedio, anche se mangiasse cibo di ottima qualità e in quantità adeguata, ciò non sarebbe sufficiente a restituirle la salute. Allo stesso modo, per ognuno di noi esiste l unico male che ci impedisce di compiere la nostra rivoluzione umana e diventare felici». Tutti ascoltavano con attenzione le sue parole, con sguardi luminosi. «L unico male potrebbe essere per esempio quando ci trascuriamo o sminuiamo noi stessi quando le cose non vanno come avremmo sperato. Oppure quando ci rimproveriamo per i nostri fallimenti o quando rendiamo gli altri infelici oppure se non riusciamo a lavorare insieme in armonia per kosen-rufu. Anche la tendenza a rinunciare e fuggire ogni qual volta che si presenti una difficoltà è un altro unico male. Esistono molti altri tipi di unico male, dipende dalle persone, ognuno di noi ha il suo.

5 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica «La nostra rivoluzione umana ha inizio quando individuiamo l unico male nella nostra vita e decidiamo di eliminarlo, recitando sinceramente Daimoku e sfidandoci per risultare vittoriosi». Shin ichi poi disse loro che il tempo trascorso nella Divisione giovani donne sarebbe stato un periodo fondamentale per la loro vita, perché è quando si costruiscono delle basi salde e durevoli. Egli sottolineò che se volevano conseguire la felicità in questa vita, era essenziale allenare e lucidare se stesse mentre erano ancora giovani sradicando l unico male dalla loro vita. «Battete il ferro finché è caldo!», come dice il proverbio. I giovani che lucidano la propria vita saranno in grado di forgiare quel tipo di carattere capace di superare qualsiasi avversità della vita. Educazione umanistica 7 I membri della Divisione giovani donne sono i fiori bellissimi della Soka Gakkai. Solo la loro presenza, con i volti sorridenti, alle riunioni di discussione di settore infondono una fresca brezza primaverile creando un ambiente allegro ed edificante. Le giovani donne così come i giovani uomini e la Divisione studenti hanno ovviamente le loro attività separate. È chiaro che ogni divisione deve concentrarsi nel proprio ambito di attività, ma allo stesso tempo è altrettanto indispensabile partecipare attivamente ai meeting di discussione, le riunioni della famiglia Soka, dove possono incontrarsi i membri di tutte le divisioni. I meeting di discussione sono la grande terra della Soka Gakkai. Quando il terreno è ben coltivato e fertilizzato, gli alberi crescono, i fiori sbocciano e i frutti maturano. Per fare incontri significativi e piacevoli, è importante per le giovani donne discutere e condividere le proprie idee anche con i compagni di fede delle Divisioni uomini e donne, che a loro volta devono ascoltare le loro opinioni ed essere di sostegno per comprendere un altro punto di vista. Le giovani donne sono i tesori preziosi della Soka Gakkai: sono i giovani successori Soka che avranno sulle spalle la responsabilità del futuro. Le Divisioni uomini e donne devono prestare la massima attenzione per sostenere e consentire a ogni giovane donna di portare alla luce il proprio potenziale. L appoggio della Divisione donne risulta quindi cruciale per la loro crescita. Anche se queste giovani donne potranno assumere posizioni di responsabilità, ci potranno essere frangenti in cui non potranno dare consigli sufficientemente efficaci per questioni come il matrimonio e altri problemi della vita, perché potrebbero non avere accumulato abbastanza esperienza come invece hanno fatto i membri della Divisione donne. Le responsabili donne, con la loro ricchezza di vita, sono una risorsa preziosa in questi casi. Quando le giovani donne condividono il Buddismo del Daishonin con i loro amici, le parole delle donne spesso possono risultare molto rassicuranti. E quando un giovane decide di entrare nella Soka Gakkai e iniziare a praticare questo Buddismo in Giappone, può essere indispensabile l aiuto della Divisione donne per ottenere il permesso dei genitori. È necessario che le donne incoraggino con sincerità le giovani donne, tenendo presente il loro ruolo di sorelle maggiori o di madri. Forse sarebbe una buona idea per le responsabili donne accompagnare di quando in quando le responsabili giovani donne durante le visite a casa, quando vanno a incoraggiare le giovani. Quando il settore risplende dello spirito della gioventù, il futuro diventa dinamico e pieno di speranza. In molti casi, la determinazione briosa espressa dalla giovani donne ravviva e dona coraggio a tutti coloro che le circondano.

6 Educazione umanistica 8 Quando i responsabili ritornavano alla sede della Soka Gakkai, dopo aver partecipato alle riunioni di discussione dei settori, Shin ichi chiedeva sempre quanti membri della Divisione giovani erano presenti, e soprattutto, se le giovani donne erano di buon umore. Shin ichi era felicissimo quando sentiva che le giovani donne avevano raccontato con allegria dei loro studi, delle esperienze personali o avevano parlato delle attività. In un occasione affermò: «Sono contento di sentire questo. Significa che la nostra organizzazione ha un futuro splendido. Una delle ragioni per cui la Soka Gakkai è cresciuta fino al punto che vediamo oggi è perché abbiamo sempre apprezzato i giovani e li abbiamo messi attivamente in prima linea nell organizzazione, incoraggiandoli sempre. «I tempi stanno cambiando rapidamente. L essenza fondamentale della nostra fede non cambierà mai, ma il nostro comportamento così come lo stile dell organizzazione devono adeguarsi. La Soka Gakkai è sempre stata al passo con i tempi grazie ai giovani, utilizzando la loro energia è stata in grado di prendere l iniziativa e avere lo slancio per progredire. «Le divisioni uomini e donne a volte possono rimanere attaccati al modo in cui hanno fatto attività in passato e non pensano a ricercare modalità diverse. Ma è così che si resta indietro. «Dobbiamo tenere il passo con i cambiamenti della società e conoscere i nuovi modi di pensare dei giovani. Questa è un altra ragione per cui abbiamo bisogno di assicurarci che la nostra organizzazione incoraggi i giovani uomini e le giovani donne per poter esprimere liberamente le proprie idee alle Divisioni uomini e donne». Shin ichi stava pensando al futuro, da ogni possibile angolazione. Il Buddismo, per esempio, insegna i principi che permettono di risolvere qualunque problema. Ma il modo in cui esprimiamo tali concetti e li mettiamo in pratica differisce a seconda dell epoca. Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, che creò la teoria del valore, sottolineava sempre l importanza di informare bene i membri sulle conseguenze cui andavano incontro, in termini di perdita o di retribuzione, se mancavano di creare valore nella propria esistenza. All indomani della Seconda guerra mondiale, il secondo presidente Josei Toda, non si stancava mai di ripetere che il Buddismo forniva il mezzo per superare la povertà, la malattia e i problemi familiari grazie all infinito potere del Gohonzon. Per noi la domanda è: che cosa cercano ora le persone nel Buddismo e quale aspetto del Buddismo dobbiamo mettere in risalto quando ne parliamo agli altri? Educazione umanistica 9 Shin ichi Yamamoto parlava con i giovani con grande sincerità e apertura. Percepiva che gli individui, la società e il mondo intero stavano ricercando la rivoluzione umana, quel processo che permette a ogni persona di forgiare un carattere forte e affrontare positivamente le difficoltà della vita. Shin ichi avvertiva anche che erano molte le aspettative nei confronti del Buddismo di Nichiren e la Soka Gakkai. Mentre risultava evidente che la gente in generale considerava il Buddismo un mezzo per risolvere difficoltà di vario tipo, come i problemi economici o di malattia, il presidente Yamamoto notava tuttavia che i giovani in particolare erano maggiormente interessati a trasformare se stessi e la propria vita. Si rendeva conto che il mondo stava andando verso l epoca della rivoluzione umana. Inoltre, con i progressi della medicina e della scienza nel ventunesimo secolo, la durata media della vita si sarebbe allungata, portando globalmente a un invecchiamento della società. A sua volta, questo avrebbe portato a un interesse sempre più diffuso nei confronti del punto di vista buddista sulla vita e la morte, dato che il Buddismo insegna l eternità della vita.

7 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica L enfasi che Shin ichi poneva sullo studio era basata sulla sua profonda convinzione che il Buddismo, visto come la filosofia della speranza capace di rispondere alle esigenze dei tempi, avrebbe rivitalizzato la società moderna. E si rendeva conto che i giovani uomini e le giovani donne erano coloro che avrebbero dovuto svolgere questo compito. Shin ichi disse a un gruppo di alti responsabili della Gakkai: «Quando ero responsabile della Divisione giovani, mi ero assunto l incarico di programmare tutte le attività e avevo anche la responsabilità della buona riuscita di tutti gli eventi più importanti. Attraverso l impegno di quel periodo la Soka Gakkai ha fatto dei grandi passi in avanti. Ecco perché spero che i membri delle Divisioni giovani uomini e giovani donne prenderanno il mio posto assumendosi la piena responsabilità di tutte le nostre attività. Il mio desiderio più sincero è che ognuno di loro abbia l atteggiamento di essere il responsabile della Divisione giovani. «E se questo avverrà la nostra organizzazione continuerà a crescere e a svilupparsi per sempre come la Soka Gakkai caratterizzata dallo spirito dei giovani. Per far sì che questo accada, quando i responsabili incontrano i nostri giovani, è di vitale importanza che siano in grado di arrivare direttamente ai loro cuori e che li incoraggino con la massima sincerità». Come una volta osservò Soong Ching-ling ( ), moglie del leader rivoluzionario cinese Sun Yat-sen ( ): «I giovani sono la pietra angolare della rivoluzione. Sono i difensori delle conquiste ottenute dalla rivoluzione, sono la forza propulsiva che spinge la storia verso un mondo migliore». Educazione umanistica 10 I meeting per i responsabili di settore si svolsero in tutto il Giappone e vi parteciparono Shin ichi e i massimi responsabili della Gakkai. Una delle riunioni a cui prese parte Shin ichi era stata fatta appositamente per le rappresentanti delle responsabili di settore della Divisione donne provenienti da Musashino, Tachikawa, Nishitama, Murayama e da altre zone di Tokyo, che facevano parte del centro 2. Si tenne il 1 febbraio nella sala Kosen presso la sede centrale della Soka Gakkai a Shinanomachi, a Tokyo. Nel corso della riunione, il presidente Yamamoto ricordò che, mentre le quattro sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte sono inevitabili, il Buddismo insegna che coloro che hanno ascoltato la Legge «Godranno di pace e sicurezza nell esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive» (SDL, 127). Inoltre sottolineò: «Come esseri umani, non possiamo sfuggire alle sofferenze di vecchiaia, malattia e morte, ma questo non significa per forza che la nostra vita debba essere infelice. Quello che bisogna fare è costruire uno stato vitale indomito, forte e colmo di benefici, che non soccombe alle sofferenze come la malattia e l invecchiamento. La nostra fede buddista e la pratica sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo. Praticando il Buddismo ci possiamo aprire la strada per godere di pace e sicurezza in questa vita e di circostanze favorevoli nelle esistenze future. «Coloro che lucidano il proprio spirito dedicandosi alla missione di kosen-rufu, giorno dopo giorno godranno di una vita appagante e piena di gioia, anche se potrebbero essere già anziani e avere una salute malferma». Nichiren Daishonin scrive: «Quando c è da soffrire, soffri; quando c è da gioire, gioisci. Considera allo stesso modo sofferenza e gioia, e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo. Come potrebbe non essere questa la gioia senza limiti della Legge?» (Felicità in questo mondo, RSND 1, 607). «Quando c è da soffrire, soffri» non significa ignorare l esistenza della sofferenza, vuol dire piuttosto affrontare la realtà a testa alta, osservandola alla luce degli insegnamenti buddisti. Viste in questa ottica, la malattia e la vecchiaia assumono un significato completamente diverso e molto più ampio e diventano occasioni per risvegliare e approfondire la nostra fede.

8 Allo stesso tempo, riusciamo a comprendere che la malattia e la vecchiaia fanno parte della missione che abbiamo scelto per dimostrare agli altri l efficacia del Buddismo. Quando c è da gioire, gioisci significa innalzare la gioia che sperimentiamo a volte nella vita fino a quando non la stabilizziamo per l eternità. Il modo per arrivarci è quello di recitare costantemente al Gohonzon con uno spirito colmo di gratitudine, elevare il proprio stato vitale e stabilire così una condizione di felicità assoluta. Il grande sentiero verso una gioia indistruttibile si trova solamente se recitiamo molto Daimoku, sia quando si soffre che quando si è felici. Educazione umanistica 11 Shin ichi continuò a partecipare alle riunioni con le responsabili di settore, senza per questo mancare di recarsi anche ai meeting delle Divisioni uomini e giovani uomini. Nel mese di marzo, iniziò a prendere parte anche alle riunioni per responsabili di gruppo. Negli sforzi che compiva per rafforzare la Soka Gakkai, Shin ichi prestava particolare attenzione alla prima linea dell organizzazione. Questa è l arena principale dove non si possono risparmiare le fatiche della Gakkai, è il luogo dove si decide la vittoria del movimento di kosen-rufu. La missione dei responsabili è quella di incoraggiare al massimo i membri che si trovano nella parte più importante dell organizzazione, ispirandone il maggior numero possibile ad alzarsi da soli e agire. Nel 1952, quando Shin ichi si assunse la responsabilità della Campagna di febbraio come consigliere del capitolo Kamata di Tokyo, dette inizio a una campagna di propagazione senza precedenti. Si concentrò completamente sui gruppi, la parte più importante dell organizzazione. Furono stabiliti gli scopi per quell attività di propagazione così capillare, e le riunioni di discussione furono tenute a livello di gruppo. Man mano che la campagna andava avanti, venivano spiegate a tutti i membri di ogni gruppo le attività che era necessario svolgere quotidianamente in modo da potersi incoraggiare a vicenda e riconfermare così la propria determinazione. Shin ichi visitava i gruppi e incoraggiava i membri. Parlava a piccoli gruppi e a ogni individuo. Si era impegnato anche a dialogare fino in fondo con i membri che ancora non possedevano una grande consapevolezza di essere parte della Soka Gakkai. Era stato un lavoro duro, per lo più invisibile, ma che mirava proprio a consolidare le basi dell organizzazione. Insomma, niente che avesse a che fare con qualcosa di eclatante che potesse attirare l attenzione o la luce dei riflettori. Tuttavia, fu proprio attraverso questi sforzi che i membri si risvegliarono alla loro missione e si levarono in piedi per sprigionare una nuova ondata di espansione, che dette un risultato senza precedenti: avere convertito al Buddismo più di duecento famiglie in un unico capitolo e nell arco di un solo mese. Questo aprì la strada alla realizzazione dell obiettivo di settecentocinquantamila famiglie, stabilito dal maestro di Shin ichi, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda. Kosen-rufu e la pratica buddista si trovano nella prima linea dell organizzazione. La Soka Gakkai è il luogo per l educazione umanistica, dove viene insegnato alla gente come migliorare ed elevare se stessi, come vivere in un modo veramente umano e lavorare per il bene della società. L idea che Toda aveva della Soka Gakkai era di una università, senza i relativi alloggi, dove le aule e le biblioteche dovevano essere considerate come le parti più importanti dell organizzazione. Educazione umanistica 12 All inizio di febbraio, Shin ichi parlò con il direttore generale della Soka Gakkai e i vice presidenti che si erano fatti carico, al posto suo, delle riunioni con i responsabili di settore.

9 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica Mentre si intratteneva con loro venne fuori la questione di come rafforzare i settori. Come se avesse aspettato quel momento, Shin ichi cominciò col dire: «La cosa fondamentale è in assoluto l unità tra i responsabili; l unità inizia dalla nostra determinazione personale quando ci assumiamo la totale responsabilità di ogni settore, invece di lasciare che ci pensino gli altri. «Ogni responsabile deve essere fortemente determinato a creare un organizzazione di cui poter andare fiero, tanto da rappresentare la Soka Gakkai ideale. Dovreste fare attività insieme ai membri e riuscire a incoraggiarli tutti, rendendo così le nostre organizzazioni locali luoghi in cui tutti i membri sentono, nel profondo del loro cuore, che vi state veramente prendendo cura di loro e pensate ai loro problemi e alla loro felicità. Devono percepire che la loro organizzazione locale è il gruppo più bello e caloroso al mondo, dove hanno assimilato il vero significato della fede buddista. «In particolare, è importante che i responsabili delle Divisioni uomini e donne, i custodi dei nostri settori, le indomite cittadelle Soka, abbiano la consapevolezza di essere anche loro presidenti della Soka Gakkai. Raramente ho l opportunità di incontrarmi individualmente con i membri dei settori; per questo motivo desidero che siate i miei rappresentanti e che dialoghiate con loro, ascoltiate i problemi che vi racconteranno, riusciate a confortarli, ispirarli e incoraggiarli con tutti voi stessi. «Vi pregherei di riflettere costantemente a cosa farei io come presidente della Soka Gakkai, come li incoraggerei e, con questo spirito, sforzatevi di superarmi». I responsabili più alti della SGI erano intenti ad ascoltare le parole appassionate di Shin ichi, mentre lo scrutavano con attenzione. «Inoltre, è di vitale importanza che tutti i membri abbiano benefici. Per far sì che questo accada bisogna parlare a lungo con ciascuno di loro e spiegare bene l importanza di recitare Daimoku e propagare il Buddismo di Nichiren; è altrettanto essenziale comprendere che dedicare la propria vita alla missione di kosen-rufu è la base per ottenere benefici e diventare persone veramente felici». Educazione umanistica 13 Mentre parlava, le parole di Shin ichi acquisivano sempre maggiore vigore. «Per quale motivo esiste la Gakkai? Per kosen-rufu, e kosen-rufu ha lo scopo di mettervi in grado di ricevere benefici e diventare felici. Le attività della Gakkai esistono per questo e non dobbiamo mai dimenticare che ciò sta alla base di ogni cosa. Quando riceviamo un beneficio, sentiamo profondamente la grandezza del Gohonzon e il meraviglioso potere del Daimoku, siamo pervasi dalla gioia e aumenta la convinzione nella nostra fede. La gioia e la convinzione vanno condivise reciprocamente, scambiando esperienze e benefici. Quando facciamo esperienze cresce la convinzione e la gioia nella pratica, ci viene spontaneo parlare del Buddismo alle persone. E quest ultima azione fa aumentare ancora di più la gioia. Di conseguenza, il rafforzamento dei settori dipende, in sintesi, da quante persone riescono a ricevere benefici, compiere la loro rivoluzione umana e provare gioia. Parlando concretamente, se durante uno zadankai chiedessi: "Qualcuno di voi può raccontarci un esperienza?", se sono tutti con le mani alzate dicendo: "Io!" facendo a gara per parlare per primo, allora questo è un settore con un organizzazione alla base veramente forte. E non possiamo rendercene conto guardando soltanto i numeri della statistica». Per i responsabili era un discorso inatteso. Dato che l argomento era rafforzare il settore, pensavano che Shin ichi proponesse di assegnare più responsabili per incoraggiare i membri o parlasse della pianificazione dei corsi periodici per responsabili di settore e gruppo. Senza dubbio, anche questi aspetti erano importanti, tuttavia, prima ancora di pensare al lato organizzativo, Shin ichi volle mettere in evidenza quale fosse il centro delle attività dell organizzazione, tornare cioè al punto originale: l essere umano.

10 È il cuore umano la forza motrice di tutto. Perciò, notare se il cuore delle persone arda o meno di passione è la visione di un leader dell umanesimo. Educazione umanistica 14 «La felicità è lo scopo della vita umana e a maggior ragione deve esserlo anche dell educazione». Questo era stato il pensiero costante del fondatore della Soka Gakkai, nonché educatore, Tsunesaburo Makiguchi. L obiettivo fondamentale dell educazione è quello di consentire ai bambini di vivere felicemente la vita. La sera del 6 febbraio 1977, in un ristorante di Shinanomachi, a Tokyo, Shin ichi si stava intrattenendo a cena con un gruppo di studenti delle scuole Soka, i rappresentanti degli alloggi. Il presidente Yamamoto aveva un espressione radiosa mentre ascoltava con attenzione quelle giovani fenici che stavano crescendo e maturando grazie all esperienza che stavano facendo alle scuole Soka a Musashino, a Tokyo. I loro volti risplendevano di speranza mentre parlavano animatamente della vita che conducevano negli alloggi e di argomenti legati alla scuola. Saltava agli occhi l educazione umanistica che veniva loro impartita nelle scuole: uno sforzo congiunto da parte sia degli studenti che degli insegnanti, capace di formare e migliorare la vita di tutti loro, con la consapevolezza della missione che aspettava quei ragazzi dopo la laurea. Fin dai primi anni Settanta, in tutto il Giappone erano balzate in primo piano molteplici questioni relative agli studenti, come ad esempio il numero crescente di studenti che non riuscivano a tenere il passo con i programmi scolastici, la mancanza di strutture ricreative e, infine, sempre più casi di bambini a cui venivano riscontrate fratture ossee e ulcere gastriche legate allo stress. Nel dicembre 1976 il Consiglio del Ministero della Pubblica Istruzione aveva annunciato i risultati emersi da uno studio di tre anni condotto nelle scuole di tutto il paese. Veniva sottolineata la necessità di creare un ambiente educativo meno stressante e più appagante per i ragazzi tramite una politica di riduzione dei libri di testo e delle ore di lezione trascorse in classe. A seguito di questa relazione, il Ministero della Pubblica Istruzione iniziò a rivedere i programmi scolastici. Osservando i cambiamenti in corso nel settore educativo, Shin ichi fece alcune considerazioni sul futuro del paese. «Naturalmente è fondamentale avere una comprensione nitida della realtà del momento e riformare la nostra politica», pensò. «Ma prima di tutto, credo che la cosa essenziale che occorra fare sia creare un sistema educativo capace di motivare ogni bambino a comprendere quale sia il nobile scopo che rivestono la scuola e lo studio. «Se negli studenti non alimentiamo il senso di iniziativa personale e lo spirito di sfida, l idea di un ambiente educativo meno stressante si tradurrà in un forte calo nel loro rendimento scolastico. Per far emergere questo spirito di sfida, sarà di vitale importanza l atteggiamento che assumono gli insegnanti». Educazione umanistica 15 Dopo la cena con gli studenti delle scuole Soka, Shin ichi aveva pensato di partecipare alla prima riunione del Dipartimento educatori di Tokyo, credendo che la missione di questo Dipartimento fosse estremamente importante alla luce delle problematiche emerse in Giappone nel settore dell istruzione. Il Dipartimento educatori era stato fondato il 3 maggio 1961, in occasione della riunione generale che si era tenuta presso la sede centrale della Soka Gakkai, un anno dopo la nomina di Shin ichi a terzo presidente dell organizzazione. Il Dipartimento educatori aveva ereditato quella che era l origine dello spirito che aveva portato alla fondazione della Soka Gakkai. La Soka Gakkai Kyoiku (Società per l educazione e la creazione di valore, predecessore della Soka Gakkai) era stata istituita quando il presidente fondatore, Tsunesaburo Makiguchi, si levò con l intenzione di riformare l istruzione giapponese.

11 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica Pubblicò il suo libro Soka Kyoikugaku Taikei (Il sistema educativo tramite la creazione di valore) basato sull intenzione che aveva di migliorare la situazione degli studenti, i tesori del futuro. Erano gli anni Trenta, e, in quella fase iniziale, la maggior parte dei membri erano educatori. Il Dipartimento educatori portava avanti il pensiero filosofico di Makiguchi che mirava a far emergere il massimo potenziale dei bambini all interno del sistema educativo, affermando che questa era la chiave per una società prospera. Questo era il motivo per cui Shin ichi si dedicava anima e corpo a incoraggiare i membri del Dipartimento educatori. Quando venne a sapere che stavano facendo una riunione generale, affrontò ogni sorta di difficoltà pur di parteciparvi. Quando si trovava impossibilitato a prendere parte a un meeting con loro, componeva per gli educatori un messaggio pieno di parole che trasmettevano le sue più fervide speranze. E nel 1964 tenne una serie di conferenze appositamente per i membri rappresentativi, basandosi su uno degli scritti di Nichiren Daishonin, Scegliere il cuore del Sutra del Loto. Shin ichi considerava gli educatori come campioni ineguagliabili con una missione fondamentale: quella di trasformare la società. Questa era la sua più intima convinzione. La collettività è come un grande corpo formato da tanti esseri umani. Per questo, il futuro dell umanità e del mondo intero dipende da come si incoraggiano e si crescono i giovani, ed è per lo stesso motivo che l istruzione risulta essere l impresa umana più impegnativa di tutte e richiede i nostri massimi sforzi. Gli insegnanti sono l elemento basilare dell ambito educativo, dal momento che esercitano una grandissima influenza sui bambini. Makiguchi affermava che gli insegnanti sono essenziali per riformare l istruzione. Vista da una prospettiva più ampia, la capacità propria degli insegnanti di continuare a lucidare e migliorare se stessi è la chiave per assicurare un ulteriore sviluppo alla società. Educazione umanistica 16 L istruzione deve basarsi su una filosofia. È di vitale importanza che per il ventunesimo secolo vengano fissati nuovi principi morali ed educativi profondamente radicati in un insegnamento che rispetti la vita, come potrebbero essere le norme per la cittadinanza globale, che possano avere un applicazione e un riconoscimento universali, in grado di trascendere i confini nazionali ed etnici dei singoli paesi. Questo è l unico modo che abbiamo per dare inizio a una grande trasformazione di cui deve farsi carico l educazione. In un passo del Sutra del Loto, il Budda afferma la sua intenzione di permettere a tutti gli individui di diventare «uguali a me, senza alcuna distinzione tra noi» (SDL, 45). Il Budda personifica lo stato vitale che racchiude infinite possibilità, la Buddità, una condizione vitale che si trova in ogni essere vivente. Il Budda, inoltre, senza fare distinzioni, aiuta tutti a raggiungere il suo stesso stato vitale, la condizione vitale del Budda. Nel Sutra del Loto si legge che questa è la missione del Budda. Shin ichi considerava queste parole come il principio fondamentale dell educazione umanistica. Lo scopo dell educazione è quello di formare il carattere, creare individui, non macchine. Che nobile esistenza hanno gli esseri umani! Le persone possiedono un potenziale illimitato nella profondità della propria vita che è poi la sorgente da cui ha tratto origine la cultura. L educazione umanistica fa emergere quel potenziale che si trova in ogni persona, lo lucida e lo perfeziona. L educazione consente ai bambini di vivere felicemente e alla società di prosperare. Fin dai tempi della contestazione studentesca degli anni Sessanta, quando agli occhi di tutti risultarono evidenti le magagne dell istruzione in Giappone, Shin ichi non mancava mai di sottolineare la necessità e l urgenza di mettere in pratica l educazione umanistica. All inizio del 1971, in un lungo messaggio che inviò a una riunione del Dipartimento educatori, Shin ichi poneva l accento sull importanza dell educazione umanistica. Era il centenario della nascita di

12 Tsunesaburo Makiguchi, l anno in cui veniva inaugurata l Università Soka e il decimo anniversario della fondazione del Dipartimento educatori. Così come il fuoco cova sotto la cenere anche la contestazione giovanile alimentava ovunque i suoi movimenti di protesta. «Non c è missione più nobile di quella che forma il carattere degli individui. L educazione è la linfa vitale del nuovo secolo e la sua importanza non è mai stata così cruciale come oggi. «Nel passato ha predominato l educazione nazionalistica, ma si è dimostrata un completo fallimento; ora l ottica si è spostata verso una educazione umanistica. In questo momento dobbiamo concentrarci su come dovremmo vivere come esseri umani». Educazione umanistica 17 Nel suo messaggio, Shin ichi Yamamoto osservava con grande acume i problemi reali che doveva affrontare l istruzione in quel momento. «Il fallimento del sistema educativo riflette il degrado che attraversa l intera civiltà e potrebbe portare in ultima analisi all imbarbarimento della razza umana. Oggi, molti leader sono concentrati solamente a ottenere utili a breve termine e interessi immediati. Mancano di una prospettiva più vasta per comprendere quello di cui c è realmente bisogno per costruire un futuro migliore: si sono coperti gli occhi di fronte alle relazioni umane che legano la società e il suo ambiente, tappati le orecchie al ritmo melodico delle diversità e non hanno fatto alcuno sforzo per percepire il vero battito del cuore della vita. Proprio come l educazione nazionalistica del periodo prebellico, anche quella odierna è vuota e considera le persone poco più che ingranaggi di una macchina. C è anche da aspettarsi che i cuori dei giovani, così sensibili e puri, non possano trovare una loro collocazione con questo tipo di sistema educativo. Questo è il grande errore della nostra epoca alienata». Shin ichi continuò a discutere di come gli insegnanti avrebbero dovuto portare avanti l educazione umanistica utilizzando il loro ruolo. «Gli educatori che cercano di migliorare il proprio carattere e di svilupparsi come esseri umani sono il cardine dell educazione umanistica. La qualità dell istruzione potrà cambiare in meglio solo quando gli educatori si muoveranno da quello che è il rapporto tradizionale insegnante-studente a uno che consenta la crescita reciproca, sia degli insegnanti che degli studenti, avendo ben chiaro in mente la creazione di un futuro migliore». «Siete gli alfieri di questa educazione umanistica. Ciò significa che siete anche i portabandiera di una cultura umanistica. Una grande, innovativa filosofia dell umanità sarà sicuramente la fonte ispiratrice di una nuova educazione e una cultura straordinaria». Quando scriveva il messaggio, Shin ichi stava prendendo in considerazione i dieci anni che sarebbero seguiti. «Se gli educatori che ardono di passione per la missione dell educazione umanistica si sforzano assiduamente e instancabilmente di studiare e migliorare se stessi, saranno in grado di fare un passo avanti verso una rivoluzione educativa, capace di illuminare il futuro del Giappone con una grande luce di speranza. Non è esagerato affermare che le azioni del Dipartimento educatori potranno salvare il Giappone nei prossimi dieci anni». Poi Shin ichi ampliò la visuale e iniziò a descrivere i decenni a venire. «Alla fine, un flusso costante di laureati dell Università Soka si riverseranno nel settore educativo e il Dipartimento educatori assumerà un importanza sempre maggiore. Allora, l istruzione Soka, una educazione umanistica basata sulla filosofia della dignità della vita, diventerà la corrente trainante dell educazione in tutto il mondo». Educazione umanistica 18

13 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica All inizio del 1971, i membri del Dipartimento educatori furono profondamente colpiti dal messaggio di Shin ichi, dove esprimeva la necessità dell educazione umanistica: per tutta risposta, ognuno di loro si alzò in piedi con coraggio. Il 2 agosto, il Dipartimento educatori tenne il settimo meeting generale per commemorare il centenario della nascita di Tsunesaburo Makiguchi e il decimo anniversario della fondazione del Dipartimento, segnando così un nuova partenza verso la realizzazione dell educazione umanistica. Anche Shin ichi mandò un messaggio in occasione della riunione, lanciando un monito su quella che era al momento la condizione dell educazione: «Spesso è stato notato che, in nome della modernizzazione, il nostro sistema educativo pone troppa enfasi sulla acquisizione di informazioni mentre lo sviluppo del potenziale umano è indirizzato verso la lotta per la sopravvivenza. Su tutto questo possiamo vedere ovunque esempi di incuria che si possono definire unicamente come il fallimento nell assunzione di responsabilità per l istruzione del paese. «Andremo avanti su questa direzione o cercheremo di cambiarla? Questo, io credo, è il problema principale che oggi ci troviamo ad affrontare. «La creazione dell educazione umanistica esprime la necessità di perseguire la missione e i diritti dell educazione in risposta a questa abdicazione di responsabilità. Nutro le più grandi speranze per la profonda saggezza e la passione indistruttibile che coltivate, così come per gli sforzi concreti che compite insieme agli altri, fondati sulla consapevolezza che l educazione opera per formare persone caratterizzate dalla compassione e dal dialogo». In definitiva, la riforma educativa si trasmette nel modo in cui vivono gli insegnanti. In ultima analisi, quindi si può dire che la rivoluzione educativa dipende dalla rivoluzione umana. Nel 1973, basandosi sugli slogan: Il Dipartimento educatori aperto alla società e Dal podio alla comunità, il Dipartimento educatori cercò in vari modi di dare il suo contributo alla società. Shin ichi nutriva le sue più fervide speranze per le attività degli educatori e ogni volta che organizzavano un grande evento inviava loro un lungo messaggio allo scopo di trasmettergli una guida eterna. Conferiva regolarmente anche con i rappresentanti del Dipartimento. Ogni volta che ricevevano un incoraggiamento da Shin ichi, rafforzavano la loro determinazione per essere i professionisti della educazione umanistica mentre continuavano a impegnarsi con tutto il cuore, provando nuove metodologie e facendosi venire in mente idee nuove per diventare degli educatori formidabili. Cercavano anche modalità diverse per dare un contributo alle comunità locali. E a forza di pensare e ripensare a cosa avrebbero potuto fare per la società e come avrebbero poi concretizzato quelle iniziative, emerse da più parti una nuova energia creativa. Educazione umanistica 19 Anche il programma di consulenza educativa, costituito da membri volontari del Dipartimento educatori, dette un importante apporto alla società. Questo programma iniziò a settembre del 1968, durante uno dei colloqui che Shin ichi organizzò con i membri rappresentativi del Dipartimento educatori. Il presidente Yamamoto chiese a Shigeyo Sugimori, che insegnava in una classe di sostegno, se non ci fosse il modo in cui lei potesse mettere la sua esperienza e la sua solidità al servizio della comunità e della società in generale. Dopo una accurata preparazione, una decina di volontari crearono un programma gratuito di consulenze per gli studenti e le loro famiglie afflitti da vari problemi, come assenze ingiustificate, disturbi della parola, enuresi e altri disturbi emotivi. A quel tempo, c erano pochissime istituzioni pubbliche che offrivano consulenze di questo tipo. Ce ne erano alcune ma erano private e il costo per molte famiglie sarebbe stato insostenibile.

14 L umanesimo inizia quando facciamo nostra la prospettiva di coloro che soffrono di più: il punto di vista dei cittadini comuni. Il programma di consulenza si svolgeva una volta alla settimana. I volontari che vi partecipavano si recavano direttamente al centro di consulenza, a volte senza avere il tempo materiale di cenare, pur di adempiere al desiderio sincero di offrire tutto l aiuto possibile per alleviare la sofferenza ai bambini e ai loro genitori. Il programma dispensava test psicologici e sedute di aiuto per bambini e genitori. L iniziativa fu accolta molto bene e col passare del tempo aumentò rapidamente il numero delle persone che cercavano consulenze psicologiche. I membri che presero parte al programma tennero anche corsi di formazione volti a migliorare le loro abilità di counseling nonché di introspezione psicologica per meglio comprendere i problemi della gente. Era una sfida costante, ma così facendo loro stessi ebbero la possibilità di crescere. Un po alla volta furono in grado di offrire una vasta gamma di aiuti psicologici mirati all ambito educativo e l iniziativa si diffuse in tutto il paese. Lo slogan per la loro attività era la gioia di vivere insieme ai nostri bambini. Si impegnavano a valorizzare l individuo, per questo motivo mentre svolgevano la loro attività cercavano di rispondere alle esigenze di ogni persona: questa è la chiave per mettere in pratica l educazione basata sulla vera dignità della vita. Quei volontari facevano del loro meglio per ogni bambino. Non volevano nulla in cambio. L attività che svolgevano veniva dal senso di missione che, come buddisti, coltivavano nel cuore essendo l espressione della loro coscienza. Educazione umanistica 20 Le attività che facevano i volontari del Dipartimento educatori all interno della società, si estrinsecavano in varie forme che avevano l obiettivo di diffondere un movimento di educazione umanistica. Alcuni bambini non sono in grado di tenere il passo con i programmi delle loro classi, ma grazie solo a un piccolo aiuto extra e una maggiore attenzione da parte degli insegnanti, la maggior parte di loro può acquisire una comprensione diversa delle materie e cominciare a fare dei progressi tangibili. Per aiutare quegli scolari, gli insegnanti a Narashino e Chiba, crearono durante i fine settimana delle sessioni di recupero appositamente per gli scolari delle elementari e medie superiori. Veniva chiamato il programma delle classi della speranza. I bambini che si presentarono a queste sessioni speciali avevano uno sguardo ansioso e si sentivano insicuri, ma tutti loro volevano essere in grado di capire i compiti in classe. Man mano che gli insegnanti trovarono le materie in cui gli studenti erano più carenti e cominciarono ad aiutarli a superare le loro difficoltà, gli occhi dei bambini cominciarono a brillare; avevano scoperto quello di cui avevano bisogno per capire il lavoro fatto in classe. I loro volti a poco a poco diventarono più radiosi e ripresero a sorridere. Uno degli obiettivi di questo corso speciale era quello di consentire ai bambini di sperimentare la gioia nell apprendimento attraverso un sostegno efficace. Una volta che cominciarono a capire, continuarono a sentirsi motivati e desiderosi di studiare. Anche gli insegnanti di Sumida Ward, Tokyo, Chiba, e la città di Kashiwa dettero vita al movimento Jishu Gakkan in modo da sviluppare e mettere in pratica il metodo educativo basato sulla teoria della creazione di valore usata da Josei Toda nella sua scuola privata a Jishu Gakkan 1. Durante le lezioni di matematica venivano utilizzati i metodi aritmetico deduttivi creati da Toda mentre in quelle di composizione fu adottato un approccio strutturale. Cercando quindi di 1 Jishu Gakkan: Una scuola elementare fondata da Josei Toda nel 1923 con lo scopo di dimostrare, attraverso la sperimentazione, il metodo educativo basato sulla teoria della creazione di valore di Makiguchi.

15 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica adattare i principi didattici e i metodi di Makiguchi e Toda alle esigenze del presente, gli insegnanti si sforzarono di sviluppare il potenziale peculiare dei bambini e far emergere il loro carattere al fine di creare valore. Per stimolare lo sviluppo emotivo dei bambini molto piccoli venne organizzato un altro gruppo di volontari che eseguiva spettacoli di burattini e giochi d ombra. Gli insegnanti iniziarono a tenere corsi dove insegnavano tutta una serie di materie come calligrafia, pittura, artigianato e musica. L unità di molti nel corpo, uno nella mente significa che tutti condividono gli stessi obiettivi e lavorano insieme, ma ognuno deve poi prendere l iniziativa per usare al meglio le sue capacità personali. Questo è il percorso che conduce alla vittoria. Educazione umanistica 21 La famiglia, naturalmente, è l ambiente principale dove i bambini vengono educati mentre si forma il loro carattere. Anche dopo aver cominciato a frequentare la scuola, i piccoli passano comunque molto più tempo a casa. Di conseguenza, il tipo di educazione che ricevono in famiglia così come il comportamento che hanno i genitori, quando stanno con i propri figli, sono fattori determinanti per una buona crescita di un bambino. Anche la comunità locale esercita su di loro un influenza non di secondaria importanza. In altre parole, c è bisogno che questi tre ambiti, la scuola, la casa e la comunità lavorino e cooperino congiuntamente per poter migliorare l ambiente educativo dei nostri figli. A partire dal 1972, i membri della Divisione educatori insieme ai genitori delle comunità locali misero in piedi la classe di genitori che dava il suo supporto alle famiglie per trovare soluzioni concrete ai problemi relativi all andamento scolastico e alla crescita dei figli, oltre a infondere speranza e fiducia nei genitori. L obiettivo di questa classe era quello di fornire indicazioni per l educazione dei figli nonché essere di aiuto per colmare il divario esistente tra genitori e insegnanti. Si tenevano lezioni, sessioni di domande e risposte e discussioni sul grande tema di quello che potrebbe essere il rapporto ideale tra genitori e figli. Inizialmente la classe di genitori iniziò come una classe per le madri gestita dai volontari degli educatori, come parte integrante degli sforzi compiutii dalla Divisione stessa per contribuire alla comunità locale. Yoshimasa Hagino era un giovane maestro di scuola elementare che aveva sei anni di esperienza alle spalle. Viveva all interno di un complesso di case popolari a Chuo Ward, a Tokyo, ed era stato uno dei primi responsabile delle classi di genitori. Poiché era un maestro, le mamme spesso andavano da lui per essere consigliate sull educazione dei figli. In questo modo, il giovane si rese conto che molti più genitori di quanti non avesse mai immaginato erano angosciati dai problemi che riguardavano l educazione e la crescita dei propri figli. Alcuni di loro sostenevano che avrebbero voluto una classe speciale dove potevano essere consigliati al riguardo. Il primo passo per dare un vero contributo alla società è ascoltare quello che le persone hanno da dire ed essere in grado di rispondere ai bisogni che vengono espressi. Se questo potrà essere d aiuto alla mia comunità, sarò più che felice di costituire una classe del genere!. Yoshimasa intraprese quindi il progetto con piacere per dimostrare la sua gratitudine alla comunità. Educazione umanistica 22 Benché Yoshimasa avesse deciso di dare inizio a una classe di genitori per mamme, aveva ancora una miriade di problemi da risolvere, primo tra questi qual era il modo migliore per

16 aiutare le comunità locali, ma anche dove tenere le classi e quale programma presentare. All inizio, il giovane maestro doveva preparare i manifesti e i volantini che pubblicizzavano il corso, ma doveva anche affiggerli e distribuirli: tutto questo da solo. Alla fine, i membri della comunità, osservando il suo instancabile impegno, cominciarono ad aiutarlo. Alcuni addirittura stamparono loro stessi i volantini. Decine di madri si presentarono al primo corso. Yoshimasa tenne le prime lezioni su come fare a lodare e disciplinare i bambini in maniera efficacie. Spiegò anche che rimproverare i bambini quando si aspettano di essere sgridati non è in realtà un modo produttivo per correggerli, anzi, spesso risulta essere controproducente e provoca solo risentimento da parte loro. Lo scopo del rimprovero non dovrebbe essere quello di sfogare le emozioni degli adulti, ma quello di incoraggiare il bambino a riflettere sul proprio comportamento. Sia come insegnante che come buddista, Yoshimasa credeva fermamente che nessun bambino fosse cattivo. Spesso attingeva alla sua esperienza personale di insegnante quando si intratteneva a parlare con le mamme. Ci metteva così tanta passione che a volte il suo volto era lucido per il sudore. Anche lui faceva domande e discuteva con le partecipanti. Il corso ebbe un enorme successo. Veniva tenuto con regolarità e poiché si svolgeva nei giorni festivi, anche alcuni padri espressero il desiderio di partecipare, e per questo motivo fu ribattezzato in un secondo momento la classe di genitori. Il progetto venne portato avanti in tutto il paese grazie ai volontari della Divisione educatori, e, infine, si trasformò in una serie di seminari di formazione e riunioni di discussione che trattavano di tematiche legate all educazione in famiglia. Hagino era entrato a far parte della Soka Gakkai nella primavera del Un amico della madre lo aveva introdotto al Buddismo di Nichiren quando aveva finito da poco il liceo, in un momento in cui si stava chiedendo cosa fare della propria vita. Dopo aver iniziato a praticare, pensò di frequentare l università ed iscriversi all università Gakugei di Tokyo. Partecipando alle attività della Divisione studenti, aveva scoperto di essere in perfetta sintonia con l insegnamento buddista che afferma che tutte le persone hanno la natura di Budda e possiedono infinite potenzialità. Decise così di diventare un insegnante in modo da poter aiutare i bambini a tirar fuori il loro immenso potenziale. Educazione umanistica 23 Nel 1967 Yoshimasa realizzò il suo sogno coltivato da tempo e diventò un insegnante. Fu mandato in una scuola elementare, che si trovava nel centro di Tokyo. Gli fu assegnata una sesta classe. C era solo una classe sesta in tutta la scuola; era composta da venti studenti e negli anni si era fatta una pessima reputazione. Gli scolari facevano cose come prendere la terra dalle aiuole, che erano in cima al tetto della scuola, e buttarla giù in strada e sui negozi sottostanti. Facevano comunella contro i compagni di scuola più piccoli, costruivano barricate in classe con i tavoli e le sedie. Durante le ore di musica alcuni di loro colpivano così forte i tamburi che ruppero la pelle dei tamburi e, uno dopo l altro, distrussero anche molti degli altri strumenti. Scesero anche a gruppi nei grandi magazzini per rubare: furono colti in flagrante dalle commesse e dichiararono addirittura di essere di un altra scuola. L insegnante precedente, dopo aver lottato a lungo contro la classe, alla fine chiese il trasferimento in un altra scuola.

17 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica Yoshimasa era molto preoccupato, non sapeva bene come gestire la classe e rifletté a lungo per trovare il miglior approccio possibile. Forse per una persona inesperta come me questa classe potrebbe rappresentare una sfida troppo impegnativa, pensò. In quei giorni però si ricordò che Shin ichi Yamamoto aveva parlato dei bambini, definendoli come il tesoro dell umanità e la speranza del mondo. Proprio così, pensava Yoshimasa. Tutti questi bambini sono nati con una nobile missione da assumersi nel futuro. Bambini così preziosi non possono essere sul serio così cattivi. Il mio compito è quello di insegnare che ognuno di loro possiede una nobile missione!. Sentì come un raggio di luce illuminare il suo cuore. Da quel giorno, cominciò a pensare a ogni alunno e recitava per tutti i suoi scolari. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, molti allievi continuavano a parlare durante le lezioni o stavano girati verso il fondo della classe. Una bambina addirittura aveva smesso di andare a scuola perché era vittima del bullismo. Yoshimasa le aveva scritto una lettera per incoraggiarla. Yoshimasa aveva deciso che indipendentemente da quello che sarebbe accaduto avrebbe comunque riposto la sua fiducia in quei bambini. Non mai li rimproverò bruscamente. Sapeva bene che se prima non avesse stabilito un rapporto di fiducia con loro, i rimproveri non avrebbero dato nessun effetto. Come scrisse il poeta francese Paul Eluard ( ): «Fra tutti i miei modi di essere / avere fiducia è il migliore». Allora Yoshimasa iniziò a impegnarsi anima e corpo nella recitazione del Daimoku. Innanzi tutto ebbe la sensazione come di avere la situazione sotto controllo e poi diventò più positivo. Non sono cattivi: sono solo birbanti e hanno decisamente troppa energia!. Educazione umanistica 24 Yoshimasa rifletté seriamente per scoprire il modo in cui i suoi alunni di potevano impiegare costruttivamente tutta la loro vitalità. Gli venne in mente l idea di farli giocare a palla prigioniera durante l intervallo ma anche dopo la scuola. Sfruttando la notevole rivalità che esisteva tra bambini e bambine, aveva diviso gli alunni in maschi e femmine e li faceva gareggiare gli uni contro gli altri. Un po alla volta tutta quella energia fu riversata a palla prigioniera. Yoshimasa si univa alla squadra delle bambine così poteva giocava con i suoi allievi. Poi, durante la lezione di ginnastica, come riscaldamento faceva correre gli scolari intorno al cortile della scuola per tre volte: ma non era una semplice corsa, si arrampicavano anche su apposite strutture in legno, usavano la sbarra e gli altri attrezzi che erano in palestra. Quando finiva l ora di ginnastica, tutti gli alunni erano esausti. Mentre sfogavano così la loro irrefrenabile vitalità, cominciarono anche a crearsi dei legami, come in genere accade in tutte le classi e presto tornò a regnare la calma in quella sesta. In autunno, c era una incontro di atletica leggera e i rappresentanti degli alunni delle seste vi parteciparono. Poiché c erano pochissimi studenti alla scuola di Yoshimasa, quasi tutti i suoi studenti avrebbero dovuto prendere parte alle gare. I bambini iniziarono ad allenarsi duramente dopo la scuola. Tutti gli scolari stavano dando il massimo. All incontro di atletica uno di loro è arrivò primo nella corsa dei 100 metri. Un altro arrivò secondo nel salto in alto. Gli alunni fecero del loro meglio e nella staffetta maschile i bambini furono perfino capaci di piazzarsi sesti tra le trentasei scuole in gara.

18 Sia il preside della scuola gli altri insegnanti erano pieni di parole di lode per la classe Hagino, dicendo che era inaudito per una scuola con soli venti alunni di sesta conseguire questi risultati all incontro di atletica. La gioia che deriva dalla vittoria, frutto di tanto impegno e passione, diventa a sua volta fonte di profonda autostima. Una vittoria porta a fare passi in avanti e funge da trampolino per tutte le vittorie future. Alcuni degli scolari di Yoshimasa cominciarono a dire che volevano provare a fare gli esami di ammissione alle scuole medie private. Questa classe ha una preparazione scolastica un po scarsa e le cose potrebbero non andare così bene come invece è successo sulle piste di atletica, pensò Yoshimasa. Ciononostante gli scolari erano fiduciosi: Grazie alla vittoria riportata nelle gare abbiamo imparato come si fa a vincere attraverso lo sforzo. E noi pensiamo di poter fare la stessa cosa negli esami di ammissione. Alcuni degli alunni iniziarono a utilizzare tutto il tempo che avevano all intervallo per studiare. Allora Yoshimasa decise: Farò delle dispense per loro e li voglio sostenere tutti i giorni!. Quindi si mise a disposizione dopo la scuola per aiutare i bambini a studiare cose che non riuscivano a capire. Gli allievi che avevano deciso di provare l esame di ammissione erano straboccanti di entusiasmo. Educazione umanistica 25 Col passare del tempo, si avvicinava febbraio e anche gli esami di ammissione alle scuola medie; gli scolari di Yoshimasa Hagino avevano dato tutto loro stessi per esercitarsi e prepararsi per la prova, nonostante il poco tempo che avevano avuto per studiare. Ognuno di loro aveva fatto il suo massimo sforzo. Alcuni giorni dopo gli esami, incominciarono a uscire i primi risultati. Degli otto studenti che si erano iscritti all ammissione per le scuole private medie inferiori, sette erano passati. Era un risultato senza precedenti nella storia della scuola, dove di solito solo uno o due scolari l anno passavano gli esami per la scuola privata. Si stava approssimando il giorno della recita scolastica. Gli alunni avevano espresso il desiderio di voler fare qualcosa per mostrare agli insegnanti e ai genitori, a cui avevano causato non pochi grattacapi nel corso degli anni, quanto fossero cresciuti e cambiati. Per questo motivo avevano deciso di mettere in scena la storia di Osamu Dazai ( ) Corri, Melos!, che parla della fiducia e l amicizia tra i due protagonisti, Melos e Selinuntius. Yoshimasa aveva scritto per loro la sceneggiatura. Gli scolari avevano iniziato a costruire da soli gli arredi di scena e gli sfondi, e, con grande entusiasmo, avevano iniziato a fare le prove. Il giorno della recita si erano esibiti con una tale passione che quando si giunse alla scena drammatica in cui Melos prende a schiaffi Selinuntius, il rumore di uno schiaffo vero si era sentito per tutta la sala. Il pubblico fu commosso da quello spettacolo così coinvolgente che avevano messo su i bambini; molti di loro avevano gli occhi pieni di lacrime. Erano lacrime di commozione per la trasformazione straordinaria che gli alunni avevano realizzato nell arco dell anno scolastico. Alcuni giorni prima della usuale cerimonia di licenza elementare, era stato organizzato un ricevimento durante il quale gli scolari avevano espresso la loro riconoscenza a coloro che li avevano sostenuti. Mentre suonava in sottofondo una musica d organo, ogni bambino si alzò in piedi e raccontò un ricordo dell anno passato.

19 Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 24 Capitolo III Educazione Umanistica Un alunno parlò della sua gratitudine per come lo aveva trattato l infermiera quando si era fatto male a scuola. Un altro raccontò di come tutti quelli in classe sua, anche quelli con cui litigava, lo erano andato a trovare a casa quando si era ammalato. Tutti gli scolari ringraziarono sinceramente il loro insegnante, il signor Hagino. Tutti erano in lacrime. Anche Yoshimasa si asciugò gli occhi con un fazzoletto. Sono contento di aver avuto fiducia nei miei alunni. Tutti loro si sono poi rivelati dei bambini meravigliosi, proprio come pensavo. Quando si concluse il ricevimento fatto in onore degli scolari, il preside, che quell anno andava in pensione, osservò: Che bellissima cerimonia avete preparato! Grazie. È incredibile vedere quanto possano crescere i bambini. Mi sento un po come se avessi imparato qualcosa di essenziale proprio alla fine della mia carriera. Educazione umanistica 26 Non solo Yoshimasa ma tutti i membri del Dipartimento educatori della Soka Gakkai iniziarono con grande entusiasmo a dar vita a un movimento di sensibilizzazione per l educazione umanistica, a partire dai rispettivi luoghi di lavoro e comunità locali. Man mano che procedevano in quella direzione sentivano il bisogno di comunicare a tutti i princìpi che animavano il loro movimento. Nel 1973, anno in cui il Dipartimento educatori cominciò a essere seriamente coinvolto nella comunità, la società giapponese sembrava avere perso il suo orientamento. Anche se erano cessati i disordini nei campus dei licei e delle università, né i giovani né la collettività avevano più una direzione chiara di dove andare ed era palpabile un diffuso stato d animo di passività, apatia e alienazione. Si aveva la sensazione che gli studenti vivessero intenzionalmente in una sorta di limbo: evitavano le responsabilità e la maggioranza di loro non cercava un lavoro. L idea che tutti dovessero ottenere un lavoro ben remunerato, condurre una vita tranquilla e laurearsi nelle migliori università aveva portato inevitabilmente a creare tra gli studenti una concorrenza feroce agli esami di ammissione. Ma l Università di Tokyo, la massima istituzione al vertice di quella piramide di università di chiara fama, così come molte altri atenei del paese, era minata dai conflitti e dalle contestazioni che stavano coinvolgendo tutte le istituzioni scolastiche e accademiche. Gli studenti avevano occupato i campus e messo in evidenza il lato squallido dell autorità accademica, reclamando la democrazia e perfino lo smantellamento delle università stesse. Tutto questo terminò quando l autonomia degli atenei venne abolita e fu chiamata in causa la polizia antisommossa per far rispettare la legge sul controllo delle università. Effettivamente tornò la calma nei campus, ma la gente cominciò a nutrire una profonda sfiducia verso l istruzione, lo studio e il governo. I giovani, in particolare, sentivano che non c era più nulla cui valesse la pena dedicare la propria vita e, pervasi da un senso di alienazione e apatia, smisero di essere parte attiva della società e sprofondarono in uno stato di oscurità interiore e pessimismo. Questa oscurità proiettò la sua ombra su tutto il settore dell istruzione: molti educatori persero di vista i propri ideali e la reale finalità insita nell insegnamento. Con questo diffuso senso di inutilità, senza uno scopo o un obiettivo chiaro a cui mirare, molti insegnanti pensarono che non ci fosse più ragione di impegnarsi a migliorare le proprie capacità di educatori. I volontari del Dipartimento educatori avvertirono molto chiaramente che per loro era giunto il momento di alzarsi e agire. Il senso di missione fa emergere dall interno una vitalità rinnovata. Educazione umanistica 27 In mezzo al caos più totale che regnava nel campo dell istruzione, i volontari del Dipartimento educatori si dedicarono allo studio dell educazione umanistica, motivati dal desiderio di trovare il

20 modo per costruire un futuro migliore. Studiarono gli scritti di Tsunesaburo Makiguchi sulla filosofia dell educazione Soka, i metodi di insegnamento che aveva sperimentato Josei Toda e le proposte sull educazione di Shin ichi Yamamoto, discutendo su questi testi si scambiarono idee. In loro ardeva un profondo senso di missione e il desiderio proponendo una serie di princìpi educativi nuovi, di trasmettere ovunque l umanesimo Soka nella società. L 11 febbraio 1974, in occasione del settantaquattresimo anniversario della nascita di Josei Toda, venne fondato il gruppo di studio dell educazione umanistica. A novembre il gruppo di studio organizzò la sua prima riunione presso l auditorium della suola media e liceo Soka, a Kodaira, a Tokyo. Durante il meeting, i membri resero noti i risultati della ricerca condotta in ambito educativo, anche su studi sperimentali riguardanti tematiche come L adattamento: una guida deduttiva all aritmetica per il suo moderno insegnamento, Favorire la creatività incoraggiando una maggiore espressione individuale attraverso la scultura, Insegnare in un asilo ai bambini di cinque anni e infine Studio di un caso: i bambini affetti da autismo con diagnosi sbagliata. Nessuna delle ricerche risultava arida, astratta o frutto solo del sapere accademico. I risultati riferiti si basavano su un serio lavoro e sull esperienza concreta nelle scuole del paese. Come affermò il filosofo tedesco Karl Jaspers ( ): Solo chi si fa ricerca è veramente in grado di insegnare. Era anche stato invitato a partecipare al convegno lo studioso americano Dayle M. Bethel, che stava conducendo studi sulle teorie di Makiguchi in ambito educativo. Il dottor Bethel fu prodigo di elogi per il gruppo di studio dell educazione umanistica e per le attività svolte, che mettevano in pratica l educazione umanistica. Confidò che nutriva grandi speranze per l approccio umanistico dell educazione Soka, che richiede necessariamente la rivoluzione umana degli stessi educatori. Inoltre osservò: «L istruzione è un nobile sforzo congiunto in cui gli insegnanti, i bambini e gli studenti si impegnano tutti insieme per allenare e sviluppare al massimo la propria forza interiore e loro la saggezza dando così il loro contributo all intera società». Anche il professor Tomitaro Karasawa dell Università Tokyo dell Educazione durante la riunione tenne un discorso dal titolo Riflessioni sulle qualità ideali delle persone nel settore dell educazione contemporanea. Educazione umanistica 28 Naturalmente, la risoluzione dei vari problemi di natura la politica è importante anche per la riforma scolastica, ma la crescita personale dei veri protagonisti nonché responsabili dell educazione ovvero gli insegnanti rappresenta l elemento essenziale per rivitalizzare l istruzione. In ambito scolastico, gli insegnanti svolgono un ruolo chiave per l educazione degli studenti. L interazione che avviene tra educatori e studenti, una comunicazione vita a vita, è il vero punto di partenza dell intero sistema educativo. E questo è comprensibile perché gli insegnanti lavorano in quella che si può definire la prima linea dell istruzione, e quindi hanno una maggiore consapevolezza di quelli che sono i problemi delle politiche educative e infine sono sempre loro che possono fare la differenza influenzando il cambiamento in quegli ambiti. Tutto questo fa comprendere che la trasformazione di un insegnante, la sua filosofia di vita, ma anche la sua preparazione e la sua umanità sono i fattori cruciali per giungere a una riforma efficace dell istruzione. Pertanto, per promuovere un movimento di riforma scolastica, i membri del Dipartimento educatori decisero che era necessario mettersi al lavoro, proprio in qualità di insegnanti, definendo quindi gli obiettivi dell educazione, che sarebbero poi stati annunciati come le linee guida del movimento per l educazione umanistica. Iniziarono a discutere sulla caratteristica che avrebbero dovuto impegnarsi a coltivare nei loro studenti, la generazione futura, che domani che si sarebbe accollata le sorti del mondo. Quali

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