Dai cacciatori di piante alla globalizzazione: introduzione, diffusione e impatti delle specie esotiche

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1 Dai cacciatori di piante alla globalizzazione: introduzione, diffusione e impatti delle specie esotiche Consolata Siniscalco Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi Orto Botanico Università di Torino

2 Il trasporto volontario di piante alimentari, forestali, medicinali, tessili, ornamentali fuori dal loro areale naturale è il motore della crescita demografica e della storia delle civiltà

3 Perché le specie vengono trasferite da una zona all altra? Gribbin M., Gribbin J. 2009, Raffaello Cortina Wulf A. 2011, Ponte alle Grazie Brotton J. 2013, Feltrinelli

4 Quale percezione del problema? Trasporto volontario di migliaia di specie, in particolare dal 1492 in poi 1785 Allioni (Flora pedemontana) Robinia pseudacacia (in collibus taurinensibus sine cultura viget: aliis locis rara, ita it exoticae originis esse videatur) 1750.segnalazioni dei floristi di specie «nuove» 1830 Darwin durante il viaggio intorno al mondo 1958 Elton: The Ecology of Invasions by Animals and Plants SCOPE I (Scientific Commettee on Problems of the Environment) 1993 Convention on Biological Diversity (CBD) Dal 2000 ad oggi progetti Europei (DAISIE, NOBANIS, ALARM ) ed Enti in particolare EPPO (European Plant Protection Organization) Nel 2014 Regolamento europeo per le specie invasive Brunel et al Late lessons from early warnings. European Environment Agency.

5 Dal 1950 in poi consapevolezza crescente degli impatti negativi di alcune esotiche Solo con Richardson et al una terminologia internazionalmente accettata: Specie casuali: si riproducono ma non si mantengono autonomamente per molti anni Specie naturalizzate: si mantengono indefinitamente nel tempo, in modo autonomo Charles Elton, The ecology of invasions by animals and plants. Specie invasive: sono specie naturalizzate che diventano ampiamente diffuse in un territorio, anche lontano dalla pianta madre o dal sito di introduzione e possono creare impatti su biodiversità, economia e salute umana (Convention on Biological Diversity) Difficoltà di valutazione del rischio in relazione al PERIODO DI LATENZA (TIME LAG) Fenomeni di adattamento

6 Quante sono le esotiche: raccolta dati e comunicazione specie esotiche in Europa, 10% provocano impatti ecologici, 12% impatti economici (Progetto DAISIE Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe) 6660 specie vegetali, 2700 invertebrati terrestri Pathways (ragioni di introduzione), vettori (modalità di arrivo) Biodiversità, economia, salute umana e animale In Europa 12,5 miliardi di Euro all anno stimati per il controllo (200 milioni per prevenzione)

7 Progetto nazionale: Censimento della flora alloctona in Italia e caratterizzazione della sua invasività 1050 specie 167 invasive

8

9 Progetto regionale «Piante esotiche invasive in Piemonte: riconoscimento, distribuzione, impatti» 371 specie esotiche 61 invasive 34 schede 2013, a cura di D. Bouvet Descrizione Immagini Periodo di fioritura Habitat Origine IPLA Distribuzione in Europa, in Italia e in Piemonte Prima segnalazione come coltivata e spontaneizzata Impatti Bibliografia

10 Ricerca e diffusione della conoscenza: Gruppo di lavoro sulle esotiche in Regione Piemonte Schede del Gruppo di lavoro specie esotiche della Regione Piemonte, 2015 on line: Conferenze, lezioni nelle scuole, Internet, Social networks, televisione, radio

11 Introduzione (pathways) delle piante esotiche in Europa INTRODUZIONE ACCIDENTALE 28.8% Contaminanti di merci 6% Senza aiuto 1.8% Contaminanti di inerti 2% Contaminanti di sementi 9% RILASCIO INTENZIONALE 1% FORESTAZIONE 1.5% Clandestine 10% ORNAMENTALI 39.7% INTRODUZIONE VOLONTARIA 71.2% DIVERTIMENTO 5.0% AGRICOLTURA 6.5% ORTICOLTURA 17.5% Dati da Lambdon et al., 2008 e successivamente DAISIE

12 Attività che direttamente o indirettamente causano introduzione Attività agricole Commercio di semi Attività vivaistiche Selvicoltura Acquariofili Commercio, trasporto materiali (aeroporti e porti)

13 Quante introduzioni? Vivai?

14 Orti Botanici Heywwod V., 2013 European Code of conduct for Botanic Gardens on invasive alien species. Council of Europe, Strasburg. BGCI, Richmond. 1. Consapevolezza e informazione 2. Prevenire nuove introduzioni 3. Misure di controllo 4. Divulgare il tema delle specie esotiche invasive al grande pubblico

15 Diffusione Caratteristiche delle specie invasive: perché hanno tanto successo? Crescita rapida, produzione di molta biomassa produzione di molti semi moltiplicazione vegetativa (trasporto con movimento terra) dispersione dei semi con il vento produzione di sostanze allelopatiche nel suolo perennialità ampia plasticità ecologica assenza nemici naturali (enemy release hypothesis) evoluzione di abilità competitive in presenza di parassiti (adattamento rapido tramite espressione genica) Molti traits differenti che le rendono competitive in stadi precoci ma anche intermedi o maturi della dinamica di vegetazione INVASIBILITA DEGLI HABITAT

16 Impatti sulla biodiversità Invasione di ambienti naturali: riduzione delle specie native, formazione di comunità vegetali monospecifiche alterazione degli ecosistemi (suolo, altri organismi) Impatti sull economia Ambito agricolo: come infestanti nelle colture, nei canali, fossi, bordi dei campi costi di diserbo Infrastrutture edili: costi di diserbo, ripristino Strade, autostrade, ferrovie costi di diserbo e ripristino Impatti sulla salute umana e animale Polline allergenico, piante tossiche, dermatiti di contatto

17 Fallopia japonica (poligono del Giappone) Originaria di Cina e Giappone, Introdotta come ornamentale (1825?) E naturalizzata da metà 800 in vari Paesi europei 1874 coltivata nell orto botanico Torino 1909 spontaneizzata in Piemonte E una delle peggiori 100 specie invasive del mondo

18 Fallopia japonica: impatti sulla biodiversità e sull economia Biomassa epigea: 3500 g/m2 C/N fusti: Decomposizione: 4 anni Mincheva, Barni, Varese, Brusa, Cerabolini, Siniscalco Acta Oecologica 54:29 35.

19 Ambrosia artemisiifolia D. Bouvet Gentili et al., in preparazione. Specie annuale, prima coltivata, Orto Botanico di Torino (1772), poi introdotta accidentalmente, ripetutamente, in Francia (1860), Germania (1863), Nord Italia Segnalata con naturalizzata in Piemonte per la prima volta nel 1902 Oggi diffusa in gran parte d Europa. Ambienti ruderali, bordi strada, ambienti agricoli Polline allergenico. Presenza di Ophraella communa (coleottero crisomelide)

20 Impatti sulla salute e sull economia Pianta allergenica: 1 g polline contiene milioni di granuli pollinici e una pianta può produrne fino a 45 g Infestante di campi, bordi strada, aree ruderali Controllo in quasi tutti i paesi europei Bullock Final report: ENV.B2/ETU/0037

21 Quercus rubra Originaria dell America del Nord Introdotta al parco della Mandria negli anni 50 Naturalizzata dal 19 secolo Rapido accrescimento Alterazione caratteristiche del suolo

22 Heracleum mantegazzianum Originaria del Caucaso Foto N. Gerard Raggiunge i 1300 m di quota Pergl and Perglova, 2008 Curtaz A. et al Specie esotiche invasive e dannose nei prati di montagna. Aosta.

23 Campi di indagine sulle invasive 1. Identificazione, segnalazioni 2. Patways di introduzione 3. Vettori 4. Distribuzione sul territorio 5. Analisi di plant traits vincenti 6. Ecologia 7. Caratteristiche genetiche adattamento 8. Dinamiche di diffusione e abbondanza nel tempo 9. Risk assessment 10. Prevenzione, eradicazione, controllo 11. Comunicazione 12. Normativa

24 Cosa fare? Indicazioni e prescrizioni Prevenzione e buone pratiche 1. Uso in ambienti naturali: ripristini ambientali, piste da sci NATIVE 2. Uso in ambienti disturbati ma extraurbani: cave, bordi stradali (!), rotonde, ferrovie, sponde fluviali NATIVE 3. Uso in ambienti urbani NATIVE ED ESOTICHE NON INVASIVE 4. Aree agricole: NATIVE ED ESOTICHE NON INVASIVE Orti Botanici e giardini alpini: prescrizioni europee (Heywood 2013)

25 Hanno partecipato alle ricerche presentate Consolata Siniscalco, Elena Barni, Daniela Bouvet Collaboratori esterni: Alberto Selvaggi (IPLA) Giampaolo Bruno, Dario Masante, Chiara Minuzzo, Luca Miserere, Emiliano Pari, Adriano Soldano, Alessio Tisi Federico Spanna (Sezione di Agrometeorologia del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte) Dottorato di ricerca: Tsvetana Mincheva

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