DECRETO DEL COMMISSARIO

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1 REGIONE CALABRIA DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data ) DCA n. 103 del 30 Settembre 2015 OGGETTO: P.O programma 11 - Sanità pubblica: Piano Nazionale per la Prevenzione (PNP) Recepimento: "Intesa di Conferenza Stato-Regioni (rep. Atti n. 156/CSR del 13/11/2014)" e "Accordo Stato-Regioni del 25 marzo 2015 rep. Atti n. 56/CSR". Approvazione documento Profilo di salute ed individuazione preliminare dei programmi del Piano Regionale per la Prevenzione fJ18. Pubblicato UoJletCRIi Uffidale della Regione Calabria 1J.... del. _ 1

2 REGIONE Il COMMISSARIO CALABRIA AD ACTA (per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 30 dicembre 2009, D. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data ) VISTO l'articolo 120 della Costituzione; VISTO l'articolo 8, comma l, della legge 5 Giugno 2003, n.131; VISTO l'articolo 4, commi l e 2, del decreto legge IO Ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni dalla legge 29 Novembre 2007, n. 222; VISTO l'accordo sul Piano di rientro della Regione Calabria, firmato tra il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Presidente pro tempore della regione in data 17 dicembre 2009, poi recepito con DGR N. 97 del 12 febbraio 2010; RICIllAMATA la Deliberazione del 30 Luglio 2010, con la quale, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni, il Presidente pro tempore della Giunta della Regione Calabria è stato nominato Commissario ad acta per la realizzazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario di detta Regione e sono stati contestualmente indicati gli interventi prioritari da realizzare; RILEVATO che il sopra citato articolo 4, comma 2, del decreto legge n. 159/2007, al fine di assicurare la puntuale attuazione del Piano di rientro, attribuisce al Consiglio dei Ministri - su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni - la facoltà di nominare, anche dopo l'inizio della gestione commissariale, uno o più sub commissari di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria, con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale; VISTO l'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, il quale dispone che per le regioni già sottoposte ai piani di rientro e già commissariate alla data di entrata in vigore della predetta legge restano fermi l'assetto della gestione commissariale previgente per la prosecuzione del piano di rientro, secondo programmi operativi, coerenti con gli obiettivi finanziari programmati, predisposti dal Commissario ad acta, nonché le relative azioni di supporto contabile e gestionale. VISTI gli esiti delle riunioni di verifica dell'attuazione del Piano di rientro, da ultimo della riunione del 28 ottobre e del 12 novembre 2014 con particolare riferimento all'adozione dei Programmi operativi ; VISTO il Patto per la salute di cui all'intesa Stato-Regioni del 10 luglio 2014 (Rep. n. 82/CSR) ed, in particolare l'articolo 12 di detta Intesa; VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (in particolare, l'articolo 1, commi da 569 a 572) che recepisce quanto disposto dal Patto per la salute di cui alla citata Intesa Stato-Regioni dello luglio 2014 (Rep. n. 82/CSR) statuendo che la nomina a Commissario ad acta per cui è deliberazione è incompatibile con qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento; VISTA la nota prot. n.298/ucl397 del 20 marzo 2015 con la quale il Ministero dell'economia e delle Finanze ha trasmesso alla Regione Calabria la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del con la quale è stato nominato l'ing. Massimo Scura quale Commissario ad acta per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, e successive modificazioni; I or VISTA la medesima Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data con la qu.al~..'!~tato 2

3 nominato il Dott. Andrea Urbani sub Commissario unico nell'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del SSR della regione Calabria con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale; RILEVATO che con la anzidetta Deliberazione è stato assegnato al Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro l'incarico prioritario di adottare e ed attuare i Programmi operativi e gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica, nell'ambito della cornice normativa vigente, con particolare riferimento alle seguenti azioni ed interventi prioritari: 1) adozione del provvedimento di riassetto della rete ospedaliera, coerentemente con il Regolamento sugli standard ospedalieri di cui all'intesa Stato-Regioni del 5 agosto 2014 e con i pareri resi dai Ministeri affiancanti, nonché con le indicazioni formulate dai Tavoli tecnici di verifica; 2) monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla programmazione sanitaria regionale; 3) adozione del provvedimento di riassetto della rete dell'emergenza urgenza secondo quanto previsto dalla normativa vigente; 4) adozione del provvedimento di riassetto della rete di assistenza territoriale, in coerenza con quanto specificatamente previsto dal Patto per la salute ; 5) razionalizzazione e contenimento della spesa per il personale; 6) razionalizzazione e contenimento della spesa per l'acquisto di beni e servizi; 7) interventi sulla spesa farmaceutica convenzionata ed ospedaliera al fine di garantire il rispetto dei vigenti tetti di spesa previsti dalla normativa nazionale; 8) definizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati e dei tetti di spesa delle relative prestazioni, con l'attivazione, in caso di mancata stipulazione del contratto, di quanto prescritto dall'articolo 8-quinquies> comma 2-quìnquies, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto disposto dall'art. 15, comma 17, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012; 9) completamento del riassetto della rete laboratoristica e di assistenza specialistica ambulatoriale; lo) attuazione della normativa statale in materia di autorizzazioni e accreditamenti istituzionali, mediante adeguamento della vigente normativa regionale; Il) interventi sulla spesa relativa alla medicina di base; 12)adozione dei provvedimenti necessari alla regolarizzazione degli interventi di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti; 13)rimozione, ai sensi di quanto previsto dall'art. 2, comma 80, della legge n. 191 del 2009, dei provvedimenti, anche legislativi, adottati dagli organi regionali e i provvedimenti aziendali che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro e dei successivi Programmi operativi, nonché in contrasto con la normativa vigente e con i pareri e le valutazioni espressi dai Tavoli tecnici di verifica e dai Ministeri affiancanti; 14)tempestivo trasferimento delle risorse destinate al SSR da parte del bilancio regionale; 15)conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all'asp di Reggio Calabria; 16) puntuale riconduzione dei tempi di pagamento dei fornitori ai tempi della direttiv[joper2 del 2011, recepita con decreto legislativo n. 192 del 2012;, 11 I ) 3

4 PREMESSO CHE: la Conferenza StatolRegioni, ai sensi dell' art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, su proposta del Ministero della Salute, con l'intesa, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014, ha approvato il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) per gli anni ; l'art.17, comma 1 dell'intesa Stato Regioni dello luglio 2014 (Rep. Atti n. 82/CSR) concernente il nuovo Patto per la Salute , conferma, per gli anni , a valere sulle risorse di cui all'art. 1, comma 1 dello stesso Patto, la destinazione di 200 milioni di euro annui, oltre alle risorse individuate a valere sulla quota di finanziamento vincolato per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale ai sensi dell' articolo 1, comma 34 della legge 27 dicembre 1996, n. 662 e successive integrazioni; tali somme sono finalizzate a sostenere il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione , lo sviluppo dei sistemi di sorveglianza e l'armonizzazione delle attività di prevenzione negli ambiti territoriali; come previsto dall'art. 1, comma 5 della stessa Intesa Stato-Regioni, le Regioni trasmettono annualmente alla Direzione operativa del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie idonea documentazione sulle attività svolte, per consentire alla medesima Direzione di certificare l'avvenuto raggiungimento degli obiettivi previsti dai Piani regionali anche ai fini di cui all'articolo 12 dell'intesa 23 marzo A seguito di valutazione positiva degli stati di avanzamento raggiunti, le Regioni accedono alle somme vincolate al raggiungimento degli obiettivi di piano di cui all' art. 1, comma 3 della predetta Intesa Stato- Regioni; che, così come previsto dall'art. 1, comma 6 della stessa Intesa, con apposito Accordo Stato/ Regioni del 25 marzo 2015 rep. Atti n. 56/CSR è stato approvato il "Piano Nazionale della Prevenzione Documento di valutazione", che esplicita i criteri per la valutazione e la certificazione delle prestazioni erogate nell'ambito dei Piani Regionali di Prevenzione (adempimenti LEA) ed al quale è necessario attenersi in quanto funzionale al processo di valutazione e necessario per la verifica del raggiungimento di tutti gli obiettivi contenuti nel Piano Regionale di Prevenzione; CONSIDERATO CHE: già l'intesa Stato Regioni del 3 dicembre 2009 (rep. n. 243/CSR), concernente il nuovo patto per la salute 2010/2012, all'art. 1, comma 7, stabilisce che file risorse di cui all' art.l, comma 34 della legge 662/1996 non sono da considerarsi contabilmente vincolate, bensì programmabili al fine di consentire specifiche verifiche circa il raggiungimento degli obiettivi fissati nell 'ambito dei livelli essenziali di assistenza. Per le regioni interessate ai piani di rientro la fissazione degli obiettivi va integrata con quella dei medesimi piani"; l'intesa StatolRegioni del lo luglio 2014 (rep. Atti n. 82/CSR) concernente il nuovo patto per la salute 2014/2016, all'art. 1, comma 5, in continuità con il precedente Patto, stabilisce, tra l'altro, che: "Le Regioni impegnate nei piani di rientro individuano le linee progettuali da realizzare, in coerenza con gli obiettivi dei Programmi Operativi approvati. Resta comunque inteso che dette quote, così come il finanziamento di cui al comma 1, non possono essere destinate a finalità extrasanitarie. Si conviene che le risorse vincolate assegnate alle regioni siano utilizzate non solo per gli obiettivi di Piano ma anche per gli obiettivi prioritari definiti nel presente Patto per la salute, purchè dedicati e finalizzati al miglioramento dell 'erogazione dei LEA "; con DCA n. 14 del è stato approvato il Programma Operativo redatto ai sensi dell'art.15, comma 20 D.L 6 luglio 2012 n.95, convertito con modificazioni in Legge 7 Agosto 2012 n. 135, con il quale le Regioni sottoposte a Piano di rientro, possono proseguire le azioni previste dal medesimo Piano, ai fini del completamento degli obiettivi, attraverso la predisybslzione di Programmi Operativi a valere nel triennio ; ~ trv 4

5 RILEVATO CIlE: ai sensi dell'art.l comma 2 dell'intesa Stato/Regioni, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014, contestualmente al recepimento del PNP , entro il , le Regioni recepiscono con apposito atto il PNP , disponendo: 1. di applicare, nella elaborazione del proprio PRP, la visione, i principi, le priorità e la struttura del PNP; 2. di individuare preliminarmente i programmi regionali, il più possibile integrati e trasversali rispetto ad obiettivi e azioni, con i quali si intende dare attuazione a tutti i macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali; 3. di definire gli elementi - contesto, profilo di salute, trend dei fenomeni, continuità con quanto conseguito nel precedente Piano Regionale Prevenzione ( ), funzionali ai programmi regionali individuati; 4. di individuare il Coordinatore operativo del Piano Regionale della Prevenzione; ai sensi dell'art.l, comma 3, le Regioni si impegnano ad adottare, entro il31 maggio 2015, il piano regionale di Prevenzione per la realizzazione del PNP attraverso i programmi individuati sulla basa di quanto disposto al comma 2 dell'art. 1 dell'intesa; TENUTO CONTO CIlE in conseguenza alle elezioni regionali tenute si il 23 novembre 2014 e alla modifica della legge regionale n.25 del 19 ottobre 2004 (Statuto della Regione Calabria), approvato il 6 luglio 2015 con legge regionale n. 15, la nuova Giunta Regionale si è insediata 15 giorni successivi all'approvazione dello Statuto, e il Commissario ad Acta per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e successive modificazioni è stato nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri del , pertanto, alla data del non è stato possibile adottare alcun atto di recepimento dell'intesa Stato/Regioni, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014; PRESO ATTO CIlE: la Giunta Regionale con delibera n. 851 del 29/12/2010 ha approvato il proprio Piano Regionale della Prevenzione 2010/2012, costituito dal Quadro Strategico che declinava il contesto regionale di salute, le eventuali criticità e descriveva le strategie ed i macroambiti di intervento perseguiti dalla Regione e da un Piano Operativo che sviluppava in linee d'intervento e progetti ciascuna delle quattro macro-aree determinate nel PNP (Intesa StatolRegioni del 29 aprile 2010, rep.atti n. 63/CSR): medicina predittiva, prevenzione universale, prevenzione popolazione a rischio, prevenzione complicanze e delle recidive di malattia; per la realizzazione e monitoraggio/valutazione dei programmi e dei progetti contenuti nel piano operativo del PRP 2010/2012, con decreto n. 888 del Il, sono stati istituiti specifici gruppi di lavoro, per le linee di intervento, con gli operatori del servizio sanitario regionale componenti della comunità competente regionale all'uopo formati; con DCA n. 84 del 4 Novembre 2014 le attività progettuali avviate e realizzate nel periodo sono state prorogate per l'anno 2013 (Accordo Stato-Regioni 53/CSR del 07/02/2013 e Accordo Stato-Regioni 13/CSR del 20/02/2014); i contenuti del PRP sono rispondenti agli obiettivi del Piano Operativo Programma Il Sanita Pubblica - Pll.l (Azioni coerenti con il Programma Nazionale di Prevenzione); i precedenti Piani Regionali della Prevenzione hanno consentito di: - metabolizzare ad ogni livello il nuovo approccio metodologico della prevenzione; - garantire l'implementazione in forma organica e coerente di attività, spesso disattese; - coinvolgere gli operatori in forma attiva e partecipata alle 'scelte di prevenzione, tenendo conto dei bisogni della popolazione; p de~ - assicurare un approccio multidisciplinare e multiprofessionale ane te ichy; prevenzione; 5

6 valorizzare le best pratices presenti sul territorio da estendere all'intero contesto sanitario regionale; ATTESO CHE con il Piano Regionale della Prevenzione 2014/2018, si intende dare attuazione ai macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali di seguito indicati: 1. Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissi bili; 2. Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali; 3. Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani; 4. Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti; 5. Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti; 6. Prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti; 7. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali; 8. Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute; 9. Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie; lo. Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria; Con il perseguimento dei macro-obiettivi sopraindicati si pone specifica attenzione, su: una maggiore trasversalità delle azioni di prevenzione, con consolidamento ed implementazione delle Reti al fine di garantire strategie comuni; - un potenziamento delle sinergie con tutti gli attori del sistema regionale, attraverso specifici accordi di collaborazione, con l'obiettivo di garantire la "salute in tutte le politiche"; - un approccio sistematico per la prevenzione di disabilità e per la riduzione delle diseguaglianze; - uno sviluppo e potenziamento dei sistemi informativi e dei sistemi di sorveglianza, in quanto propedeutici alle attività di monitoraggio e valutazione; - una capacità di "comunicare la salute" ai fini dell'acquisizione di maggior empowerment da parte dei singoli e delle comunità; - un percorso per garantire l'accountability dell'organizzazione e la sostenibilità della prevenzione, attraverso un operato trasparente, decisioni rendicontabili ed eventuali risultati conseguiti disponibili per i cittadini; VISTI: il documento (allegato 1) "Profilo di salute per il Piano regionale della prevenzione della Regione Calabria", funzionale ai programmi regionali individuati, redatto dal personale all'uopo formato incaricato con note prot. n del e prot. n del , parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; il documento (allegato 2) "Individuazione preliminare dei programmi regionali", integrati e trasversali rispetto ad obiettivi ed azioni, con i quali si intende dare attuazione a tutti i macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; RITENUTO, pertanto, dovere: recepire l'intesa StatolRegioni, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014 con la quale si approva il Piano Nazionale per la Prevenzione (PNP) per gli anni così come in essa stabilito; recepire l'accordo Stato/ Regioni del 25 marzo 2015 rep. Atti n. 56/CSR approvazione del documento di Valutazione dei PRP ; approvare il documento (allegato 1) "Profilo di salute per il Piano regionale della prevenzione della Regione Calabria", funzionale ai programmi regionali' ividuati, redatto dal personale all'uopo formato incaricato con note prot. n del e prot. n del ,parteintegrantee sostanzialedel presenteprovvediffien& 6

7 approvare il documento (allegato 2) "Individuazione preliminare dei programmi regionali", il più possibile integrati e trasversali rispetto ad obiettivi ed azioni, con i quali si intende dare attuazione a tutti i macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali, nel rispetto della visione, dei principi, delle priorità, della struttura del PNP, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento atto; RITENUTO, altresì, in conformità a quanto richiesto dalla suddetta intesa, che: occorre individuare il coordinatore operativo delle attività finalizzate alla predisposizione e attuazione del Piano regionale della prevenzione ; è necessario istituire, con apposito atto del Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, il coordinamento regionale del Piano regionale di Prevenzione, con personale già qualificato e competente per le materie del PRP, che espleti le seguenti funzioni: - per la predisposizione e la realizzazione dei programmi del PRP ; - partecipazione alla Comunità di Pratica istituita dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'istituto Superiore di Sanità (ISS) ; - coordinamento e monitoraggio delle azioni previste dal PRP; - valutazione e rendicontazione, periodica ed ex post, sui risultati ottenuti rispetto agli obiettivi programmati del PRP, ai fini della certificazione dell'avvenuto raggiungimento degli obiettivi, funzionale alla valutazione dello stato di avanzamento del Piano medesimo da parte del Ministero della Salute e della conseguente erogazione delle risorse economiche vincolate; - comunicazione dei risultati ottenuti della attuazione dei singoli programmi sull'intero territorio regionale con la realizzazione di Seminari, Conferenze, Forum, campagne informative al fine di dare massima divulgazione nella comunità; - definizione del percorso formativo sui temi della declinazione locale, monitoraggio e valutazione del PRP, rivolto agli operatori del Dipartimento e delle Aziende Sanitarie Provinciali; è necessario definire apposite intese con gli altri Dipartimenti Regionali e con gli altri Enti e/o Amministrazioni, al fine di garantire l'opportuna integrazione e l'efficacia degli interventi in tutte le politiche finalizzate alla prevenzione e promozione della salute è necessario costituire per ciascun programma regionale, con apposito atto, specifici sotto-gruppi tecnico-operativi con gli operatori del SSR all 'uopo formati; DATO ATTO che i programmi del PRP sono rispondenti ai macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali previsti dall'intesa e agli obiettivi del Piano Operativo Programma 11 Sanità Pubblica - Pll.l (Azioni coerenti con il Programma Nazionale di Prevenzione) approvato con DCA del 2 aprile 2015, n. 14; RITENUTO necessario stabilire che, per le motivazioni su citate, la redazione dei Programmi del Piano Regionale della Prevenzione sarà effettuata, entro il 30 novembre 2015, dal coordinamento regionale con il supporto dei gruppi di lavoro appositamente formati ed istituiti, e la relativa approvazione con atto formale avverrà entro il ; RITENUTO necessario altresì dare mandato al Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie per l'adozione dei provvedimenti necessari e propedeutici alla stesura e all' attuazione del Piano Regionale di Prevenzione secondo i principi e le modalità previste dall'intesa Stato/Regioni, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014 e dall' Accordo Stato/ Regioni del 25 marzor 2015 rep. Atti D. 56/CSR;, ~." cl' " Dh E C ~ ~ ~ A cl' l.(]l Per le motivazioni 1 cui m premessa, c e qui SI mten ono nportate qua e parte mtegrante e sostanziale: 7

8 DI RECEPIRE l'intesa StatolRegioni, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014 con la quale si approva il Piano Nazionale per la Prevenzione (PNP) per gli anni così come in essa stabilito; DI RECEPIRE l'accordo StatolRegioni del 25 marzo 2015 rep. Atti n. 56/CSR - approvazione del documento di Valutazione dei PRP ; DI PRENDERE ATTO del documento (allegato 1) "Profilo di salute per il Piano regionale della prevenzione 2014/2018 della Regione Calabria", funzionale ai programmi regionali individuati, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; DI APPROVARE il documento (allegato 2) "Individuazione preliminare dei programmi regionali", integrati e trasversali rispetto ad obiettivi ed azioni, con i quali si intende dare attuazione a tutti i macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; DI INDIVIDUARE, in conformità a quanto richiesto dalla suddetta intesa, ratione materiae, il Dirigente del Settore 3, Dott. Giacomino Brancati, quale coordinatore del Piano regionale di Prevenzione ; DI DEMANDARE al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie l'istituzione del coordinamento regionale del Piano regionale di Prevenzione, con personale già qualificato e competente per le materie del PRP, che espleti le seguenti funzioni: - la predisposizione e la realizzazione dei programmi del PRP ; partecipazione alla Comunità di Pratica istituita dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'istituto Superiore di Sanità (ISS) ; coordinamento e monitoraggio delle azioni previste dal PRP; valutazione e rendicontazione, periodica ed ex post, sui risultati ottenuti rispetto agli obiettivi programmati del PRP, ai fini della certificazione dell'avvenuto raggiungimento degli obiettivi, funzionale alla valutazione dello stato di avanzamento del Piano medesimo da parte del Ministero della Salute e della conseguente erogazione delle risorse economiche vincolate; comunicazione dei risultati ottenuti della attuazione dei singoli programmi sull'intero territorio regionale con la realizzazione di Seminari, Conferenze, Forum, campagne informative al fine di dare massima divulgazione nella comunità; definizione del percorso formativo sui temi della declinazione locale, monitoraggio e valutazione del PRP, rivolto agli operatori del Dipartimento e delle Aziende Sanitarie Provinciali; costituzione di specifici sotto-gruppi tecnico-operativi con gli operatori del SSR formati con il citato percorso e dei relativi referenti per i principali programmi contenuti nel Piano medesimo; l'adozione dei provvedimenti necessari e propedeutici alla stesura e all'attuazione del Piano Regionale di Prevenzione secondo i principi e le modalità previste dall'intesa StatolRegioni, Rep. Atti n.156/csr del 13 novembre 2014 e dall'accordo Stato/ Regioni del 25 marzo 2015 rep. Atti n. 56/CSR ; DI STABILIRE che la redazione dei Programmi del Piano Regionale della Prevenzione sarà effettuata dal coordinamento regionale con il supporto dei gruppi di lavoro appositamente formati ed istituiti, entro il 30 novembre 2015, per la valutazione del Dirigente Generale del Dipartimento e la successiva approvazione entro il ; DI DEMANDARE al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie di definire entro il 30 novembre 2015 apposite intese con gli altri Dipartimenti Regionali e con gli altri Enti e/o Amministrazioni, al fine di garantire nella redazione dei progetti l'opportuna integrazione in tutte le politiche finalizzate alla prevenzione e promozione della salute e l'efficacia degli interventi; DI TRASMETTERE il presente atto alla Direzione generale della prevenzione del..ministerr salute;,!' ()} V\ 8

9 DI TRASMETTERE il presente decreto, ai sensi dell' art. 3 comma 1 dell'accordo del Piano di rientro, ai Ministeri competenti; DI DARE MANDATO alla Struttura Commissariale per la trasmissione del presente decreto al Dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute ed agli interessati; DI DARE MANDATO al Dirigente generale per la pubblicazione sul BURC telematico e sul sito web del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. l Dirigente di s~e.. min reti \ ~ Il Dirigen~1~5nerale ~ Prof. Ricc~_lla Il sub Commissario Doli. A",drea '/lrbani i " ì /\ '! ' / O,i L L, ~ ):r~cura Il Commissario ad acta 9

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