CICLO DI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (a cura di Marco Orsi)

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1 3 SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO: Mercoledì 16 aprile 2019, ore 17/19 «IL SUPERMERCATO CI INSEGNA: ALLESTIRE GLI AMBIENTI, VALUTARE L AZIONE, COMUNICARE GLI OBIETTIVI» Martedì 16 aprile 2019, presso la sede dell Associazione SZ, a Lucca, si è svolto il terzo dei 5 Seminari di Approfondimento, organizzati nell ambito del Progetto L Ora di Lezione Non Basta (LODLNB), dall Associazione SZ. L incontro, dal titolo Il supermercato ci insegna: allestire gli ambienti, valutare l azione, comunicare gli obiettivi, è stato coordinato da Marco Orsi che ha utilizzato la metodologia dei 6 Cappelli per Pensare, ideata da Edward De Bono. De Bono, creatore del concetto di pensiero laterale, ha ideato questa tecnica che consente di approcciare in modo creativo un argomento da più punti di vista piuttosto che affrontarlo in chiave esclusivamente razionale (attraverso il pensiero verticale). Secondo De Bono per trovare soluzioni innovative bisogna uscire dagli schemi prefissati, mettere in dubbio le certezze e affidarsi ad associazioni di idee inedite. I 6 cappelli rappresentano 6 diversi modi di pensare. Il Cappello Bianco evoca i dati e i fatti oggettivi, chiede che fatti e cifre siano esposti in modo oggettivo. È difficile rimanere nella dimensione dell oggettività escludendo interpretazioni, non mescolare fatti e emozioni. Anche se può sembrare asettico, è il cappello della scienza, che ci insegna a non essere giudicanti. Il bianco evoca la neutralità, le informazioni prive di giudizio, i dati. Quando in una riunione si chiede ai presenti di indossare il cappello bianco, si chiede loro di mettere da parte le argomentazioni e le opinioni per concentrarsi sulle informazioni. È un modo per raccogliere tutti i dati disponibili e chiarire quali informazioni mancano.

2 Il Cappello Rosso rappresenta le emozioni: esse sono importanti ed è importante esprimerle, dopo aver raccolto i dati in modo neutro. Il fatto, la decisione che devo prendere quali emozioni suscita? Cosa provoca questa situazione? Le emozioni possono costituire uno sfondo costante dell esperienza? Ne siamo consapevoli? Isolando le emozioni possiamo capire se e in che modo l emotività ci influenza. Indossando il Cappello Nero riflettiamo sugli ostacoli, sulle difficoltà che vanno individuati al fine di prendere consapevolezza dei limiti. Per non sopravvalutarci ma realizzare la giusta percezione di noi stessi e delle nostre idee.

3 Il giallo è il colore che simboleggia la visione positiva delle cose. Il Cappello Giallo ci permette di vedere percorsi positivi, le risorse a disposizione, aspetti proficui anche in idee che a prima vista possono sembrare poco brillanti. I primi 4 Cappelli sono analitici, mentre con il Cappello Verde e con il Blu si passa alla azione, alla progettazione. Il Cappello Verde rappresenta la creatività, delle idee all immaginare soluzioni, alternative, nuove strade da percorrere. Indossando il Cappello Blu si passa alla fase della sintesi e della progettazione, ai piani per il futuro.

4 La tecnica dei «6 cappelli per pensare» 1 si può applicare alla progettazione didattica, alla gestione della classe, alle relazioni con i bambini e fra i bambini, ad esempio proponendo una situazione e analizzandola indossando di volta in volta i 6 cappelli, non necessariamente nell ordine. Marco Orsi propone ai presenti la visione di un video, realizzato presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Firenze, sul confronto e le differenze tra le aspettative degli studenti riguardo alla vita universitaria e la realtà. I partecipanti, dopo la visione del video, lo hanno analizzato indossando il Cappello Bianco e il Cappello Rosso, cioè individuando gli elementi oggettivi/fattuali e, successivamente, le emozioni che la visione ha suscitato in ognuno. Questa prima fase è servita per imparare la tecnica, poi applicata all analisi del video successivo. Il video mostrato riguarda la presentazione di un supermercato. I partecipanti lo hanno analizzato indossando il Cappello Blu e hanno cercato di individuare gli elementi di analogia o di differenza fra il supermercato e l ambiente formativo scolastico. Nel video è dimostrato che il supermercato: conosce i propri clienti, ne conosce gusti, interessi e bisogni, grazie ai numerosi dati che adesso ha a disposizione attraverso le tecnologie, le indagini di mercato, i monitoraggi è portatore di alcuni valori che manifesta e tutela attraverso alcune attenzioni che rivolge ai clienti (sconti sui prodotti di maggior consumo, casse prioritarie per donne in gravidanza e persone anziane, punti di accoglienza e ristoro) cura l allestimento degli ambienti, che risultano belli esteticamente e tematici studia e progetta la comunicazione visuale e il wayfinding cura la comunicazione mediatica e la diffusione di promozionalità e informazioni all esterno cura la disposizione degli oggetti, che sono ben visibili e a portata del cliente, cioè facilmente raggiungibili denomina, classifica e organizza in categorie ogni prodotto 11 E. De Bono, Sei cappelli per pensare, Rizzoli, 1999

5 utilizza strumenti di vario tipo che aiutano il cliente nell azione del fare la spesa personalizza l offerta in base alla categoria di appartenenza del cliente e anche al momento dell anno offre una vasta scelta fra prodotti della stessa tipologia fornisce personale sempre presente per dare chiarimenti e spiegazioni ai clienti che ne hanno bisogno. Il gruppo dei partecipanti, su ognuna di queste affermazioni, effettua comparazioni con il sistema scolastico, individuando analogie e suggerimenti da tenere presenti sia in fase di allestimento degli ambienti sia in fase di progettazione delle attività. Anche la scuola dovrebbe conoscere i propri allievi. È vero? In che modo? Le tecnologie aiutano? Quali spunti si possono trarre dalla visione di questo video per progettare bene l ambiente formativo? Questi alcuni degli interrogativi a cui il gruppo dei presenti ha tentato di dare risposta e che ancora rimangono aperti per ulteriori approfondimenti.

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