Dipartimento Ambiente e Risorse Naturali Servizio Ambiente Ufficio Sviluppo sostenibile e Agenda 21

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1 Dipartimento Ambiente e Risorse Naturali Servizio Ambiente Ufficio Sviluppo sostenibile e Agenda 21 PROGETTO REBIR RISPARMIO ENERGETICO, BIOEDILIZIA, RIUSO PERCORSO REALIZZATO E PRINCIPALI RISULTATI Il contributo dell edilizia sostenibile alla lotta al cambiamento climatico, in attuazione del Patto dei Sindaci 1

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3 AUTORI E COLLABORAZIONI IMPOSTAZIONE METODOLOGICA ED ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO PROVINCIA DI LUCCA - SERVIZIO AMBIENTE Roberto Pagni, Dirigente Dipartimento Servizio Ambiente Giovanni Coco Debora Brogi Ornella Munetti Nicola Mosaico AMBIENTE ITALIA S.R.L Orsola Bolognani Lorenzo Bono Filippo Loiodice Progetto cofinanziato dalla Regione Toscana PARTNER DEL PROGETTO Camera di Commercio di Lucca Istituto Nazionale di Bioarchitettura Sezione di Lucca Environment Park SpA di Torino SEVAS - Società Elettrica Valle del Serchio

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5 INDICE PREMESSA... 7 PARTE I IL PROGETTO REBIR OBIETTIVI DEL PROGETTO AZIONI DEL PROGETTO Analisi di contesto Edilizia sostenibile: stato dell arte La situazione in provincia di Lucca: il settore delle costruzioni La situazione in provincia di Lucca: le buone pratiche di edilizia sostenibile Edilizia sostenibile e rifiuti Cantiere scuola Gruppo di lavoro per l edilizia sostenibile ed attuazione delle Linee Guida della Regione Toscana Capitolato Speciale d Appalto Tipo della Regione Toscana PARTE II EDILIZIA SOSTENIBILE E CAMBIAMENTI CLIMATICI INTRODUZIONE LE POLITICHE PER LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI IL PATTO DEI SINDACI: IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI Cos è il Patto dei Sindaci Ruolo delle Province Ruolo dei Comuni Strumenti di supporto CONTRIBUTO DELL EDILIZIA SOSTENIBILE ALL ATTUAZIONE DEL PATTO DEI SINDACI Le politiche degli Enti locali Ipotesi di intervento e stima del contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti ALLEGATO 1 RIFLESSIONI E SPUNTI PER LA SOSTENIBILITA' DEL COSTRUITO ALLEGATO 2 IL PATTO DEI SINDACI ALLEGATO 3 - ADESIONE AL PATTO DEI SINDACI

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7 PREMESSA Gli impatti ambientali generati dal settore edilizio sono i più incidenti rispetto a qualunque altra attività umana. Circa il 40% dei materiali utilizzati ogni anno dall economia mondiale riguarda le costruzioni e si tratta di 3 miliardi di tonnellate di materie prime; un quarto del legno tagliato ogni anno viene utilizzato per le costruzioni; tra il 15 e il 40% del contenuto delle discariche negli Stati Uniti è costituito da scarti dell attività edilizia 1. In Europa, il riscaldamento e l illuminazione degli edifici assorbono la maggior parte del consumo di energia (42%, di cui il 70% per il riscaldamento) e producono il 35% delle emissioni complessive di gas serra; inoltre gli edifici e l ambiente costruito utilizzano la metà dei materiali estratti dalla crosta terrestre e producono ogni anno 450 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e da demolizione, ossia più di un quarto di tutti i rifiuti prodotti 2. Cresce inoltre progressivamente la complessità di questa tipologia di rifiuto 3, per la crescente varietà dei materiali utilizzati negli edifici. Ciò limita le possibilità di riutilizzo e di riciclo (il cui tasso è attualmente pari appena al 28% circa) e rende necessaria la costruzione di discariche e l'ulteriore estrazione di minerali. Senza dimenticare i consumi di acqua e la produzione di acque reflue durante l uso dell edificio: in Europa il 21% dei consumi idrici sono da attribuire agli usi civili 4. Le tecnologie e i materiali per migliorare l efficienza delle costruzione sono già disponibili sul mercato a prezzi competitivi. Applicando le tecnologie costruttive ad oggi disponibili, è già possibile conseguire una riduzione dei consumi energetici del 50% rispetto all edilizia convenzionale. Per conseguire un ampia diffusione di queste tecnologie e materiali nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni, tuttavia, sono necessari investimenti formativi su larga scala per sviluppare le necessarie capacità e competenze. Per migliorare l efficienza energetica e le prestazioni ambientali delle costruzioni, un ruolo importante può essere svolto dagli enti locali, nel loro ruolo di pianificazione e regolamentazione dell attività edilizia. E proprio questa consapevolezza che ha spinto la Provincia di Lucca a realizzare il progetto REBIR Risparmio Energetico, Bio-Edilizia, Riuso, con l impegno ad esplorare l attuale diffusione e le potenzialità applicative delle tecniche dell edilizia sostenibile sul territorio provinciale ed a promuoverne la più ampia diffusione presso gli enti locali e gli operatori del settore. Assessore all Ambiente della Provincia di Lucca Maura Cavallaio 1 Hawken Paul, Lovins Amory, Lovins Junter L., Capitalismo naturale. La prossima rivoluzione industriale, Edizioni Ambiente, Commissione delle Comunità Europee, Verso una strategia tematica sull ambiente urbano, COM(2004)60, COM(2003) 301 def. 4 EEA Report No 2/2009 7

8 PARTE I IL PROGETTO REBIR 1 OBIETTIVI DEL PROGETTO Il progetto REBIR Risparmio Energetico, Bio-Edilizia, Riuso è stato sviluppato dalla Provincia di Lucca nell ambito del processo di Agenda 21 locale, attivo sul territorio provinciale già dal 1998, grazie anche al contributo finanziario della Regione Toscana attraverso il bando per il cofinanziamento di programmi di attivazione e di attuazione di Agende 21 locali - Anno Il progetto è stato realizzato con l obiettivo di dare impulso all applicazione di tecniche e materiali per un edilizia sostenibile sul territorio della provincia di Lucca, al fine di ridurre al minimo l impatto sulla salute e sull ambiente nonché di limitare l utilizzo ed il consumo di risorse non rinnovabili nell attività edilizia. Coerentemente con l approccio di Agenda 21, che vede nella sensibilizzazione e mobilitazione degli attori locali l elemento chiave per una efficace attuazione di progetti di sostenibilità locale, l obiettivo del progetto è stato perseguito promuovendo il coinvolgimento di tutti gli attori potenzialmente interessati all applicazione dell edilizia sostenibile: gli uffici tecnici degli enti locali, gli ordini professionali, gli operatori del settore (costruttori, impiantisti etc.). E stata quindi realizzata un intensa attività di informazione e formazione mediante la predisposizione di materiali di approfondimento e divulgativi, l organizzazione di corsi di formazione con visite in cantiere (cantiere scuola), la gestione di gruppi di lavoro, l organizzazione di eventi di informazione rivolti al pubblico e agli specialisti del settore. Per circoscrivere l ambito di lavoro del progetto, si è assunta come definizione di edilizia sostenibile quella introdotta nello schema di legge regionale elaborato dal Gruppo di lavoro interregionale edilizia sostenibile nell ambito delle attività che hanno portato alla definizione del Protocollo ITACA 5, approvato dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome nel marzo 2007: 1. [ ] sono interventi di edilizia sostenibile gli interventi in edilizia pubblica o privata, denominati anche edilizia naturale, ecologica, bioetico-compatibile, bioecologica, bioedilizia e simili, che soddisfano i seguenti requisiti: a) sono progettati, realizzati e gestiti secondo un elevata qualità e criteri avanzati di compatibilità ambientale e di sviluppo sostenibile, in modo tale da soddisfare le necessità del presente senza compromettere quelle delle future generazioni; b) hanno l obiettivo di minimizzare i consumi dell energia e delle risorse ambientali in generale, nonché di contenere gli impatti complessivi sull ambiente e sul territorio; c) sono concepiti e realizzati in maniera tale da garantire il benessere e la salute degli occupanti; d) tutelano l identità storica degli agglomerati urbani e favoriscono il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici; e) promuovono e sperimentano sistemi edilizi a costi contenuti in riferimento al ciclo di vita dell edificio, anche attraverso l utilizzo di metodologie innovative e/o sperimentali. 2. Ai fini della presente legge, sono definiti altresì: a) fattori climatici: le precipitazioni atmosferiche, la temperatura dell aria, l umidità, l irradiazione solare, la ventosità, che agiscono sull edificio e di cui occorre tener conto nella progettazione; b) fattori ambientali naturali: la topografia, il suolo, il sottosuolo, le risorse idriche, il verde, l aria, che interagiscono con il progetto modificandosi; 5 Per approfondimenti: 8

9 c) fattori di rischio ambientale artificiali: l inquinamento dell aria, del suolo e dell acqua, nonché le alterazioni dell ambiente prodotte da sorgenti sonore, campi elettromagnetici e dispersione notturna della luce verso la volta celeste; d) ciclo di vita di un edificio o di un prodotto: l impatto prodotto sull ambiente nel corso della sua storia, dalle fasi di estrazione e lavorazione delle materie prime alla fabbricazione del prodotto, trasporto, distribuzione, uso ed eventuale riuso, nonché raccolta, stoccaggio, recupero e smaltimento finale che ne deriva. Con riferimento a questa definizione sono state quindi sviluppate le azioni di progetto, sinteticamente descritte nei paragrafi seguenti. 2 AZIONI DEL PROGETTO 2.1 Analisi di contesto In fase di avvio del progetto REBIR, al fine di analizzare le potenzialità applicative dell edilizia sostenibile e di evidenziare i benefici ambientali conseguibili attraverso una loro ampia diffusione in provincia di Lucca, è stata sviluppata una approfondita analisi del comparto dell edilizia e delle condizioni di contesto per l applicazione di queste tecniche sul territorio provinciale. In particolare, l analisi è stata sviluppata con l obiettivo di: 1) verificare lo stato dell arte dei prodotti e dei servizi nel campo dell edilizia sostenibile, attraverso l analisi di documentazione tecnico-scientifica di riferimento in ambito nazionale ed internazionale 2) fornire, anche ad un pubblico di non addetti ai lavori, una panoramica generale dello stato dell arte dei prodotti e servizi di riferimento nel campo dell edilizia sostenibile; 3) comparare lo stato di applicazione di prodotti e servizi per l edilizia sostenibile nel contesto provinciale rispetto alle buone pratiche applicative in ambito nazionale ed internazionale; 4) identificare i punti di forza e di debolezza per l applicazione dell edilizia sostenibile in provincia di Lucca, al fine di individuare gli ambiti di intervento per promuoverne una più ampia diffusione; 5) approfondire in particolare il tema della produzione e gestione dei rifiuti nell attività edilizia, al fine di individuare le potenzialità di riduzione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti nel settore e di valutare le potenzialità di sviluppo della filiera del riutilizzo e recupero di rifiuti inerti da costruzione e demolizione sul territorio provinciale. Per rispondere a questi obiettivi, l analisi di contesto è stata articolata in tre distinte sezioni: 1. PARTE I EDILIZIA SOSTENIBILE: STATO DELL ARTE 2. PARTE II - LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI LUCCA 3. PARTE III EDILIZIA SOSTENIBILE E RIFIUTI Nei paragrafi seguenti si presenta una sintesi degli argomenti trattati nelle tre parti del documento, rimandando alla lettura dell elaborato completo per maggiori approfondimenti Edilizia sostenibile: stato dell arte Nel campo dell edilizia sostenibile è possibile individuare tre ambiti di intervento: 1. la gestione del territorio, che vede nella pianificazione e gestione integrata e sostenibile dell ambiente urbano un pre-requisito importante per favorire l utilizzo delle tecniche di edilizia sostenibile. In questo ambito alcuni importanti strumenti di riferimento sono i Piani di gestione urbana sostenibile, introdotti a livello Europeo dalla Strategia Europea Tematica sull Ambiente 9

10 Urbano, adottata nel Gennaio 2006 nella forma di Comunicazione 6, e la Valutazione ambientale di piani e programmi, generalmente denominata Valutazione Ambientale Strategica (VAS), introdotta a livello europeo con la Direttiva 2001/42/CE, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente, e recepita nell ordinamento italiano con il D.lgs 152/2006 recante Norme in materia ambientale. 2. La progettazione degli edifici, che è indubbiamente il tema centrale e l ambito fondamentale di intervento per promuovere l applicazione dell edilizia sostenibile. In questo ambito, si sono andati definendo, in maniera prima spontanea, poi sempre più formalizzata, requisiti e criteri progettuali orientati alla sostenibilità (risparmio energetico, risparmio e recupero dell acqua, riciclaggio dei materiali), che hanno poi portato alla costruzione di veri e propri framework di criteri progettuali. A partire da elenchi di requisiti di sostenibilità da rispettare in fase di progettazione, sono quindi nati strumenti di valutazione multicriteri, definiti sistemi a punteggio (BREEAM 7,, LEED 8, HQE 9, GBTool 10, Protocollo di Itaca, Sistema SB100 sviluppato dall Associazione Nazionale Architettura Bioecologica 11 ecc.), che associano a tali criteri un punteggio di merito, in base al grado di soddisfazione del requisito verificato tramite indicatori. Questi strumenti di valutazione a punteggio hanno costituito una risposta semplice, accessibile e facilmente diffondibile, adatta alle esigenze del mercato e degli operatori di settore. Un elemento importante per l effettiva applicazione di questi strumenti di valutazione, così come, più in generale, di criteri di edilizia sostenibile nella progettazione e costruzione degli edifici, è dato dal recepimento di tali metodi e criteri nell ambito dei Regolamenti Edilizi degli Enti locali. In Italia, le Pubbliche Amministrazioni hanno da tempo manifestato l esigenza di inserire nei regolamenti edilizi criteri di sostenibilità per gli interventi sul territorio, di definire criteri di sostenibilità per l assegnazione di premi di volumetria o incentivi alle costruzioni sostenibili e di avere strumenti di valutazione per la verifica del soddisfacimento di tali criteri e la stesura di graduatorie di merito; numerose sono ormai le esperienze applicative 12. Altro importante strumento per promuovere la progettazione sostenibile degli edifici è infine rappresentato dalla certificazione energetica degli edifici, ovvero l attestazione di qualità energetica degli edifici, introdotta in Europa con la Direttiva 2002/91/CE, recepita in Italia con il decreto legislativo D.lgs 192/2005, modificato dal D.lgs 311/2006, e regolamentata nelle sue modalità applicative da successivi riferimenti normativi a livello nazionale (DPR 2 aprile 2009 n. 59 Regolamento di attuazione dell articolo 4, co 1, lett a) e b) del decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia e DM 26 giugno 2009 Linee guida nazionale per la certificazione energetica degli edifici ) e regionale (per la Toscana: con la modifica della LR n. 39/2005 recante Disposizioni in materia di energia e il relativo regolamento attuativo DPR 25 febbraio 2010, n. 17/R, che sono in vigore dal 18 marzo 2010). Un applicazione interessante, in questo ambito, è rappresentata dal sistema di certificazione CasaClima 13, che già a partire dal 2002 ha introdotto uno specifico marchio di attestazione delle prestazioni energetiche degli edifici, oggi esteso anche più in generale all attestazione delle prestazioni ambientali (marchio CasaClima Nature). 6 COM(2005)718 definitivo, Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo relativa ad una Strategia tematica sull ambiente urbano {SEC(2006) 16} In Toscana, la Rete delle Agende 21 Locali, nell'ambito delle attività di uno specifico gruppo di lavoro Edilizia Sostenibile, insieme a Regione Toscana e ad alcuni Enti locali, ha anche elaborato un insieme di proposte di Integrazioni al Regolamento Edilizio Comunale con i criteri dell'edilizia sostenibile vedi: I quaderni della Rete - Collana della Rete delle Ag21l della Toscana, Integrazioni al Regolamento Edilizio Comunale con i criteri dell edilizia sostenibile,

11 3. I materiali e i prodotti per l edilizia, che rappresentano, insieme all energia spesa per la gestione dell edificio (climatizzazione e illuminazione), gli elementi che incidono maggiormente sul carico ambientale degli edifici. Come per l edificio, così anche per i prodotti edilizi si è manifestata l esigenza di definire come valutare l eco-compatibilità, in maniera scientifica, condivisa e affidabile. A livello internazionale esistono diversi tipi di etichettatura, in particolare l Ecolabel e le Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP) o Environmental Product Declaration (EPD). Nel settore edilizio si è optato per questo secondo tipo di etichettatura, in grado di veicolare una informazione tecnica utile agli operatori, e in particolare ai progettisti. In edilizia, infatti, non è possibile definire l ecologicità dei prodotti in maniera slegata dall edificio; piuttosto sono necessarie informazioni tecniche sul profilo ambientale per operare scelte consapevoli. Nel settore delle costruzioni è stata dunque elaborata una norma specifica sulle EPD dei prodotti edilizi: la ISO 21930:2007, Sustainability in building constructions Environmental declaration of building products. Parallelamente sono state sviluppate norme relative alle certificazioni delle prestazioni dei prodotti: in particolare, la direttiva 89/106/CE, che introduce la marcatura CE, prevede la assunzione di responsabilità da parte del produttore rispetto a sei requisiti essenziali (resistenza meccanica e stabilità; sicurezza in caso d incendio; igiene, salute e ambiente; sicurezza d impiego; protezione contro il rumore; risparmio energetico). La scala del prodotto è oggetto di attenzione anche a livello europeo nell ambito della Politica Integrata di Prodotto, che spinge alla responsabilizzazione di tutti gli attori e sollecita il Green Public Procurement (GPP). Considerando in particolare l ambito della progettazione sostenibile, nel contesto nazionale è importante segnalare la costituzione, nel 2001, presso I.T.A.C.A. (Istituto per la trasparenza, l aggiornamento e la certificazione degli appalti), di un gruppo di lavoro interregionale, coordinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha affrontato le tematiche della edilizia sostenibile confrontando le varie esperienze delle Regioni. Il gruppo ha predisposto un sistema per la valutazione della ecosostenibilità degli edifici, denominato Protocollo ITACA, basato sui principi del metodo internazionale Green Building Challenge (G.B.C). La Regione Toscana, partendo da questa esperienza, ha definito delle proprie Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana, approvate con delibera regionale n. 322 del , che definiscono un sistema di valutazione per descrivere il livello di eco-efficienza degli edifici, nonché i criteri relativi ai materiali e alle opere da privilegiare per un edilizia sostenibile. Il metodo, così come il protocollo ITACA e gli altri riferimenti metodologici da cui deriva, si basa su criteri prestazionali: per ogni requisito di carattere energetico-ambientale si valuta, attraverso sistemi prevalentemente quantitativi, il grado di rispondenza delle prestazioni del fabbricato o del progetto al requisito. Successivamente si dà un peso a ciascun requisito al fine di giungere ad una valutazione finale pesata. Ai fini della valutazione della prestazione ambientale degli edifici, ai riferimenti metodologici sopra indicati si affianca anche l applicazione dei metodi della valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assesment LCA), un procedimento oggettivo di valutazione di carichi energetici ed ambientali relativi ad un processo o un'attività, codificato a livello tecnico dalle norme EN ISO 14040:2006 (LCA Principi e quadro di riferimento) e EN ISO 14044:2006 (LCA Requisiti e linee guida). L esatta definizione di LCA, introdotta dalle citate norme tecniche, è la seguente: Compilazione e valutazione attraverso tutto il ciclo di vita degli elementi in ingresso e in uscita, nonché i potenziali impatti ambientali, di un sistema di prodotto laddove per ciclo di vita si intende: Fasi consecutive e interconnesse di un sistema di prodotto, dall'acquisizione delle materie prime o dalla generazione delle risorse naturali, fino allo smaltimento finale. 11

12 L'LCA tratta gli aspetti ambientali e i potenziali impatti ambientali (per esempio l'uso delle risorse e le conseguenze ambientali dei rilasci) lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dall'acquisizione delle materie prime attraverso la fabbricazione e l'utilizzo, fino al trattamento di fine vita, riciclaggio e allo smaltimento finale (cioè dalla culla alla tomba). Il metodo LCA nasce in ambito industriale e solo recentemente è stato trasferito e applicato al settore delle costruzioni, con non pochi ostacoli e difficoltà, legate alla peculiarità del settore 14. Indipendentemente dall approccio seguito per la valutazione della prestazione ambientale di un edificio, nell attuale scenario progettuale sono individuati diversi approcci alla progettazione sostenibile, espressione di diversi orientamenti culturali, accomunati dal perseguimento dell obiettivo della sostenibilità ambientale: Architettura ecologica 15. Si tratta dell'espressione più diffusa riferita all'architettura ambientalmente responsabile (dove intendiamo per architettura = arte del costruire; eco = oikos = ambiente). Dicitura di origine anglosassone, accoglie molte delle problematiche poste dall'architettura bioclimatica, ma imposta l'asse della qualità architettonica e urbana essenzialmente intorno a problemi di salubrità, occupandosi delle cause dell'inquinamento interno degli edifici, studi ai quali in Italia hanno contribuito ambiti connessi con la medicina del lavoro. Architettura bioclimatica 16. Si occupa dello studio delle soluzioni tipologiche e delle prestazioni dei sistemi tecnologici che rispondono maggiormente alle caratteristiche ambientali e climatiche del sito e che consentono di raggiungere condizioni di benessere all'interno degli edifici. Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso un'attività progettualmente consapevole nell'uso delle risorse disponibili. Da un simile approccio si possono massimizzare i benefici ottenibili mediante l'impiego delle energie rinnovabili e, in particolare, dall'uso dell'energia solare, riducendo al minimo l'apporto degli impianti alimentati con fonti energetiche non rinnovabili. Altro obiettivo dell'architettura bioclimatica è quello di raffrescare naturalmente gli edifici, a mezzo di tecniche di espulsione del calore indesiderato verso dissipatori di calore «ambientali» (aria, cielo, terra e acqua), con l'ausilio di metodi naturali di trasferimento del calore. Infine, un edificio con caratteristiche di progettazione bioclimatica prevede l'ottimizzazione nell'uso della componente luminosa dell'energia solare. Il fine è quello di sfruttare il più possibile l'illuminazione naturale negli ambienti, sostituendola a quella di tipo artificiale mantenendo al tempo stesso un buon livello di comfort visivo. Bioarchitettura 17. Si definisce Bioarchitettura l'insieme delle discipline che attuano e presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell'ecosistema ambientale. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da un utilizzo razionale e ottimale delle risorse, la Bioarchitettura tende alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali. Ciò al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futura. La novità programmatica della Bioarchitettura non risiede nella specificità delle singole discipline, quanto 14 Per approfondimenti vedi nell analisi di contesto la sintesi del 2 Workshop della Rete Italiana LCA / atti sugli "Sviluppi dell'lca in Italia: percorsi a confronto" a cura di Enea e l'università degli studi "G.D'Annunzio" di Chieti e Pescara, Testo a cura di Monica Lavagna e Umberto Desideri - con il contributo di: Livia Arcioni, Antonio Basti, Andrea Campioli, Chiara Consalvi, Daniela Leonardi, Gianfranco Rizzo, Marzia Traverso, Università di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Industriale Università degli Studi "G. d Annunzio" di Chieti-Pescara, DiTAC - Dipartimento di Tecnologie per l Ambiente Costruito, 5Politecnico di Milano, Dipartimento BEST Building Environment Science & Technology, Università di Palermo, DREAM - Dipartimento di Ricerche Energetiche ed Ambientale, ORSA, Palermo. In: 15 ITACA, Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di bioedilizia, Protocollo Itala per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edificio, Relazioni e documenti, Roma, 15 gennaio ITACA, Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di bioedilizia, Protocollo Itala per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edificio, Relazioni e documenti, Roma, 15 gennaio Istituto Nazionale di Bioarchitettura, in: 12

13 nelle connessioni capaci di determinare una visione olistica del territorio e della qualità architettonica. Nella bioarchitettura 18 il recupero di alcuni metodi di rapportarsi alla natura, per costruire ambienti sani e per garantire il benessere degli abitanti, risparmiando energia, porta all utilizzo di tecnologie tradizionali e di materiali naturali. Questo approccio si caratterizza anche per l adozione e riscoperta di antiche tradizioni costruttive locali (come la terra cruda, la paglia, il bambù). La distinzione tra questi diversi approcci, nella pratica applicativa, non è molto netta. Gli stessi progettisti che operano e si riconoscono in uno dei tre orientamenti, spesso sconfinano negli altri, perché le strategie tendono a fondersi e confondersi. Al di là dell approccio metodologico, una progettazione sostenibile richiede necessariamente l adozione di tecnologie costruttive che consentano di realizzare un edificio ad elevate prestazioni, rispetto a diversi parametri ambientali. Facendo riferimento, ad esempio, ai parametri di prestazione ambientale individuati nelle Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana, gli aspetti di cui tenere conto in fase progettuale, per una progettazione sostenibile, sono indicati nella tabella seguente. Le soluzioni progettuali e le tecnologie costruttive per affrontare in modo efficace i diversi aspetti sono ormai mature ed è disponibile un ampia manualistica di settore, a cui si rimanda per gli approfondimenti. Oltre agli aspetti progettuali, le strategie di riferimento per il perseguimento di elevate performance ambientali degli edifici richiedono un attenzione alla scelta dei materiali e alla scelta delle soluzioni impiantistiche. Parametri di prestazione ambientale per una progettazione sostenibile Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Area di valutazione Parametro di prestazione ambientale 1 Qualità ambientale esterna Integrazione con il contesto Inquinamento atmosferico locale Inquinamento elettromagnetico a bassa frequenza Inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza Comfort visivo-percettivo Inquinamento acustico Inquinamento del suolo Inquinamento delle acque 2 Risparmio di risorse Isolamento termico Sistemi solari passivi Produzione acqua calda Fonti non rinnovabili e rinnovabili Riduzione consumi idrici Riutilizzo dei materiali edili Riciclabilità dei materiali edili Riutilizzo di strutture esistenti 3 Carichi ambientali Gestione delle acque meteoriche Recupero acque grigie Permeabilità delle superfici 4 Qualità ambiente interno Illuminazione naturale Isolamento acustico di facciata Isolamento acustico delle partizioni interne Isolamento acustico da calpestio e da agenti atmosferici Isolamento acustico dei sistemi tecnici Inerzia termica 18 Lavagna M., Life Cycle Assessment in edilizia, Hoepli,

14 Parametri di prestazione ambientale per una progettazione sostenibile Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Area di valutazione Parametro di prestazione ambientale Temperatura dell aria e delle pareti interne Controllo dell umidità su pareti Controllo agenti inquinanti: fibre minerali Controllo agenti inquinanti: VOC Controllo agenti inquinanti: Radon Ricambi d aria Campi a bassa frequenza 5 Qualità del servizio Manutenzione edilizia ed impiantistica, protezione dell involucro esterno 6 Qualità della gestione Disponibilità di documentazione tecnica dell edificio Manuale d uso per gli utenti Programma delle manutenzioni 7 Trasporti Integrazione con il trasporto pubblico Misure per favorire il trasporto alternativo La situazione in provincia di Lucca: il settore delle costruzioni Il settore delle costruzioni in provincia di Lucca rappresenta uno dei maggiori comparti dell economia provinciale. Nell ultimo decennio è il comparto che ha registrato il maggiore incremento nel numero di imprese e occupati tra tutti i settori di attività. Dall analisi degli aspetti strutturali dell industria lucchese, condotta da Assindustria Lucca in occasione dell Assemblea Generale Annuale del giugno , emerge che nel 2007, delle imprese industriali della provincia di Lucca, 457 sono edili, ovvero circa un quarto del totale. I settori edile e metalmeccanico (che conta 521 aziende) sono i maggiori comparti in provincia per numero di aziende. Seguono il lapideo con 143 (7,2%) ed il cartario cartotecnico con 115 (5,8%). Nel 2007 il numero di imprese di costruzioni in provincia ha registrato il migliore risultato in ambito regionale sia per l intero settore (+5,8%; +4,6%in Toscana) che, in particolare, per la costruzione di edifici (+7%; +5,7% in Toscana). Per quanto riguarda gli occupati, nel 2007 il settore dell edilizia conta dei occupati nelle imprese industriali lucchesi, il 10% del totale, registrando nel periodo l incremento più significativo tra tutti i settori (+41%, a fronte di un valore medio dell intero comparto industriale del +4,5%). Considerando infine il contributo dell edilizia al fatturato complessivo dell industria lucchese, si osserva, sempre con riferimento al 2007, un contributo del settore del 4,4%, corrispondente ad un fatturato di 420 milioni di euro, con un indice di fatturazione per addetto pari a 0,139 milioni di euro, inferiore al dato medio dell industria lucchese (0,319 milioni di euro/addetto). Analizzando i dati relativi al numero complessivo di imprese registrate presso la CCIAA di Lucca, riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti, con riferimento al 2008 si contano in provincia di Lucca imprese e unità locali nel settore dell edilizia, pari rispettivamente al 21,6% e al 19,0% del totale delle imprese e delle unità locali registrate. Osservando i dati sull intero periodo , si registra per il settore edile un progressivo e significativo incremento nel numero di imprese (+45% nell intero periodo, a fronte di un incremento complessivo del numero di imprese registrate in provincia del +10%). 19 Assoindustria Lucca, Aspetti strutturali dell industria lucchese, Assemblea Generale Annuale, 20 giugno

15 Numero di imprese e unità locali nel settore dell edilizia in provincia di Lucca Numero imprese Edilizia Altre attività TOTALE % edilizia 16,4% 17,3% 17,9% 18,6% 19,3% 20,2% 21,0% 21,8% 21,6% Numero unità locali Edilizia Altre attività TOTALE % edilizia 14,8% 15,5% 16,1% 16,6% 17,2% 18,0% 18,7% 19,3% 19,0% Dati CCIAA di Lucca Numero di imprese in provincia di Lucca N. imprese Edilizia Altre attività Elaborazioni Ambiente Italia su dati CCIAA di Lucca Nell ambito di questo universo di imprese, è complesso riuscire ad identificazione quelle che possono rientrare nell ambito della definizione di edilizia sostenibile assunta (i prodotti e i servizi per l edilizia sostenibile), perché allo stato attuale non esistono dati o indagini relative alla presenza di imprese che offrono prodotti o servizi di edilizia sostenibile, per cui è estremamente difficile riuscire a caratterizzare questo comparto. Per provare a delimitare i confini dell indagine, nell analisi di contesto si è ritenuto innanzitutto utile, partendo dalla classificazione dei codici ATECO delle attività registrate nell anagrafe delle attività economiche e produttive della CCIAA di Lucca, identificare nel dettaglio tutte le imprese che offrono in generale prodotti e servizi per l edilizia, senza particolari connotazioni di sostenibilità. Si è quindi 15

16 proceduto all estrazione dell elenco delle imprese lucchesi classificate con i codici ATECO riconducibili al settore dell edilizia 20. Dall indagine risulta che in provincia di Lucca sono presenti complessivamente imprese che offrono prodotti e servizi per l edilizia. La maggior parte di queste imprese opera nel settore delle costruzioni in senso stretto (vedi tabella e grafico seguenti): imprese (il 42,8% del totale) effettuano attività di completamento e finitura di edifici (intonacatura, posa in opera di infissi, rivestimento di pavimenti e muri, tinteggiatura ecc.), imprese (il 27,1% del totale) effettuano la costruzione di edifici, imprese (il 14,4% del totale) installano impianti (elettrici, idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell aria). Imprese del settore costruzioni in provincia di Lucca per tipologia Tipologia di attività n. imprese % imprese Taglio, modellatura e finitura di pietre (marmo) 445 4,3% Fabbricazione di elementi da costruzione in metallo 298 2,9% Costruzione di edifici ,1% Demolizione e preparazione del cantiere 147 1,4% Installazione di impianti ,4% Completamento e finitura di edifici ,8% Commercio all'ingrosso e al dettaglio di materiali per l'edilizia 574 5,6% Altro 148 1,4% TOTALE ,0% Elaborazioni Ambiente Italia su dati CCIAA di Lucca Tipologia di imprese del settore costruzioni in Provincia di Lucca Commercio all'ingrosso e al dettaglio di materiali per l'edilizia 6% Taglio, modellatura e finitura di pietre 4% Altro 1% Fabbricazione di elementi da costruzione in metallo 3% Costruzione di edifici 27% Demolizione e preparazione del cantiere 1% Completamento e finitura di edifici 43% Installazione di impianti 14% Elaborazioni Ambiente Italia su dati CCIAA di Lucca 20 Per il dettaglio dei codici selezionati si rimanda al documento completo dell analisi di contesto, contenuto nel CD del progetto REBIR 16

17 Analizzando con maggiore dettaglio le tipologie di attività che le imprese del settore effettuano sul territorio provinciale, tenendo anche presente che ogni impresa effettua spesso più di una attività tra quelle selezionate nei codici ATECO, emerge il quadro evidenziato nella tabella seguente. Imprese del settore costruzioni in provincia di Lucca per tipologia Analisi di dettaglio delle attività realizzate Attività % Altri lavori di completamento e di finitura degli edifici 20,4% Costruzione di edifici residenziali e non residenziali 20,3% Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell aria 10,6% Altre attività 9,3% Installazione di impianti elettrici 9,1% Tinteggiatura e posa in opera di vetri 6,4% Rivestimento di pavimenti e di muri 5,4% Taglio, modellatura e finitura di pietre (lavorazione marmo) 3,5% Commercio all'ingrosso di legname e di materiali da costruzione, apparecchi igienicosanitari, vetro piano, vernici e colori 3,2% Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione in esercizi specializzati 3,2% Posa in opera di infissi 2,8% Demolizione 2,2% Intonacatura 2,1% Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture 1,5% TOTALE 100,0% Elaborazioni Ambiente Italia su dati CCIAA di Lucca Per quanto riguarda l ubicazione delle imprese del settore sul territorio provinciale (vedi tabella seguente), in termini assoluti la massima concentrazione di attività si registra a Lucca (1.866 imprese), Viareggio (1.501 imprese), Camaiore (1.357 imprese) e Capannori (1.014 imprese), rapportando invece i dati alla popolazione residente la concentrazione massima si registra a Altopascio (4,4 imprese ogni 100 abitanti), Camaiore (4,3 imprese ogni 100 abitanti), Pietrasanta (3,7 imprese ogni 100 abitanti) e Seravezza (3,5 imprese ogni 100 abitanti). Comuni Ubicazione delle imprese del settore edilizio in Provincia di Lucca N. imprese settore costruzioni N. abitanti Imprese/100 abitanti Altopascio ,4 Bagni di Lucca ,2 Barga ,8 Borgo a Mozzano ,3 Camaiore ,3 Camporgiano ,5 Capannori ,2 Careggine ,2 Castelnuovo di Garfagnana ,6 Castiglione di Garfagnana ,6 Coreglia Antelminelli ,0 Fabbriche di Vallico ,6 Forte dei Marmi ,4 17

18 Comuni Ubicazione delle imprese del settore edilizio in Provincia di Lucca N. imprese settore costruzioni N. abitanti Imprese/100 abitanti Fosciandora ,9 Gallicano ,6 Giuncugnano ,4 Lucca ,2 Massarosa ,0 Minucciano ,4 Molazzana ,8 Montecarlo ,8 Pescaglia ,8 Piazza al Serchio ,3 Pietrasanta ,7 Pieve Fosciana ,5 Porcari ,6 San Romano in Garfagnana ,9 Seravezza ,5 Sillano ,4 Stazzema ,6 Vagli di Sotto ,9 Vergemoli ,8 Viareggio ,4 Villa Basilica ,5 Villa Collemandina ,1 TOTALE ,7 Partendo da queste prime informazioni, l identificazione delle eco-imprese all interno del settore delle costruzioni, che come abbiamo visto include complessivamente più di imprese, risulta sicuramente complessa. Le aziende che si occupano dell installazione o riparazione di impianti di riscaldamento e condizionamento, e che includono quelle dedicate all installazione di pannelli solari termici, sono infatti ben A queste si aggiungono installatori e riparatori di impianti per la distribuzione dell'energia elettrica che includono, almeno in parte, coloro che si occupano di impianti fotovoltaici. Sempre sul versante edilizio, le imprese ambientali che utilizzano tecnologie di isolamento termico potrebbero invece appartenere alle imprese che effettuano lavori di completamento e finitura di edifici. La produzione di impianti termici a risparmio energetico può essere ricondotta ad una delle 11 attività che fabbricano radiatori e caldaie per il riscaldamento centrale, mentre per quanto riguarda l isolamento delle abitazioni, l universo di riferimento è più ampio e può essere incluso nelle 113 attività di fabbricazione di porte, finestre e telai o nelle 381 attività di posa in opera di infissi che si contano in provincia. Per quanto riguarda i servizi e la consulenza, nel registro imprese della CCIAA di Lucca sono registrati 94 studi di architettura, ingegneria e altri studi tecnici, che non esauriscono l universo di studi professionali che operano nel settore della pianificazione urbanistica e progettazione edilizia. Analizzando infatti gli Albo professionali degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Lucca, risulta che: all Ordine professionale degli Architetti della Provincia di Lucca sono iscritti 739 professionisti; all Ordine professionale degli Ingegneri della Provincia di Lucca sono iscritti: - 51 ingegneri edili; 18

19 - 60 ingegneri civili; ingegneri civili edili; - 39 ingegneri civili strutturisti; ingegneri civili trasportisti; - 35 ingegneri per l ambiente e il territorio. Quanto all individuazione di professionisti della Provincia di Lucca che applicano le tecniche della bioarchitettura e dell edilizia sostenibile, non sono state individuate fonti informative di riferimento. L unico dato disponibile è quello relativo al numero di professionisti iscritti all Istituto Nazionale di Bioarchitettura - Sezione di Lucca: con riferimento al 2009, gli iscritti risultato 16, ma considerando gli anni dal 1999 (anno di costituzione della sezione) ad oggi sono stati iscritti, ad anni alterni, anche altri 34 professionisti lucchesi. A questi si devono inoltre aggiungere i professionisti che hanno frequentato e superato positivamente l'esame del Corso di formazione di Bioarchitettura organizzato dall Istituto, che per la provincia di Lucca sono circa 50. Al momento non sono comunque disponibili analisi mirate alla quantificazione delle imprese che operano nel settore dell edilizia sostenibile in provincia di Lucca. Anche analizzando alcuni portali dedicati al settore (quali ad esempio il portale sugli acquisti verdi: o il portale nazionale delle aziende che operano nel settore dell edilizia: o la partecipazione delle aziende a fiere specializzate, si ottengono informazioni molto frammentarie, che comunque non permettono di rilevare una significativa presenza di imprese lucchesi che operano in questo settore La situazione in provincia di Lucca: le buone pratiche di edilizia sostenibile Al fine di verificare lo stato di applicazione dell edilizia sostenibile sul territorio provinciale, nell ambito del progetto REBIR è stato somministrato uno specifico questionario per la ricognizione delle iniziative promosse e realizzate dagli enti locali a tutti gli uffici tecnici dei comuni e ai partecipanti al gruppo di lavoro di Agenda21 appositamente istituito dalla Provincia per seguire le attività del progetto. Con il questionario è stato indagato il livello di applicazione dell edilizia sostenibile sia nell ambito delle politiche di governo del territorio, verificando quindi l eventuale applicazione di specifiche misure o prescrizioni negli strumenti urbanistici, sia negli interventi di edilizia pubblica e privata. I quesiti posti nel questionario sono indicati nella tabella seguente: Questionario per la ricognizione di buone pratiche di edilizia sostenibile realizzate dagli Enti locali Quesito SI/NO Descrizione 1.1 Nell ambito del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico sono stati inseriti indirizzi/prescrizioni volti a favorire l applicazione delle tecniche della bioarchitettura/bioedilizia negli interventi di trasformazione edilizia? 1.2 Nell ambito del Regolamento Edilizio sono state inserite specifiche norme volte a favorire e/o rendere obbligatoria l applicazione delle tecniche della bioarchitettura/bioedilizia? STRUMENTI E ATTI DI PIANIFICAZIONE Se SI specificare (eventualmente con rimando a specifici articoli delle norme di piano) Se SI, ALLEGARE al presente questionario copia del Regolamento Edilizio 19

20 Questionario per la ricognizione di buone pratiche di edilizia sostenibile realizzate dagli Enti locali Quesito SI/NO Descrizione 1.3 Nell ambito di Piani attuativi di iniziativa pubblica è stata prevista l applicazione delle tecniche della bioarchitettura/bioedilizia? Se SI specificare per quali Piani 2.1 Sono stati realizzati, sul territorio comunale, interventi di ristrutturazione e/o nuova costruzione di edifici pubblici o ad uso pubblico con l applicazione delle tecniche di bioarchitettura/ bioedilizia? 2.2 Nei capitolati d appalto relativi a lavori pubblici, sono stati inseriti specifici requisiti per l applicazione delle tecniche di bioarchitettura/bioedilizia? 2.3 Nei capitolati d appalto relativi a lavori pubblici, sono stati inseriti specifici requisiti per l utilizzo di materiali inerti riciclati? 3.1 Sono stati realizzati, sul territorio comunale, interventi significativi di ristrutturazione e/o nuova costruzione di edifici privati con l applicazione delle tecniche di bioarchitettura/ bioedilizia? APPLICAZIONE ALL EDILIZIA PUBBLICA APPLICAZIONE ALL EDILIZIA PRIVATA Se SI specificare per ogni intervento: Opera realizzata Stato di realizzazione Principali applicazioni delle tecniche di bioarchitettura/bioedilizia: Se SI, ALLEGARE al questionario copia dei relativi capitolati Se SI, ALLEGARE al questionario copia dei relativi capitolati Se SI specificare per ogni intervento: Opera realizzata Stato di realizzazione Principali applicazioni delle tecniche di bioarchitettura/bioedilizia: Al questionario hanno risposto 24 dei 35 comuni della provincia. I risultati dell indagine sono riassunti nel grafico seguente. Innanzitutto, si può osservare che, sui 35 comuni della provincia di Lucca, 11 non hanno fornito alcuna risposta al questionario e 8 hanno dichiarato che l edilizia sostenibile non è applicata in alcuna misura sul territorio comunale, né nell ambito degli strumenti urbanistici, né nelle realizzazioni di edilizia pubblica e privata. In generale, il livello di applicazione dell edilizia sostenibile risulta piuttosto basso, con qualche variazione per le diverse misure: il 26% dei comuni (9 su 35) ha inserito indirizzi e/o prescrizioni per l edilizia sostenibile nei propri strumenti e atti di governo del territorio (3 nel Piano Strutturale, 6 nel Regolamento Urbanistico), 4 comuni hanno previsto misure di edilizia sostenibile nei piani attuativi di iniziativa pubblica, solo 3 comuni hanno già inserito norme per l edilizia sostenibile nei propri regolamenti edilizi (e altri 4 dichiarano di volerle inserire nel breve termine), il 14% dei comuni (5 su 35) ha realizzato almeno un intervento di ristrutturazione e/o nuova costruzione di edifici pubblici o ad uso pubblico con applicazione di misure di edilizia sostenibile. Tra questi, è incluso l intervento di realizzazione dell Edificio sede del polo tecnologico nell area ex Bertolli, nel comune di Lucca, assunto come edificio campione nell ambito del Progetto REBIR. Decisamente poco diffuso risulta infine l inserimento di requisiti per l edilizia sostenibile e per l utilizzo di inerti riciclati nei capitolati d appalto dei lavori pubblici (previsto rispettivamente da 1 e 3 comuni). 20

21 Stato di applicazione dell'edilizia sostenibile in Provincia di Lucca Interventi significativi di ristrutturazione e/o nuova costruzione di edifici privati con applicazione edilizia sostenibile? Requisiti per utilizzo inerti riciclati nei capitolati d appalto relativi a lavori pubblici? Requisiti per edilizia sostenibile nei capitolati d appalto relativi a lavori pubblici? Interventi di ristrutturazione e/o nuova costruzione di edifici pubblici o ad uso pubblico con applicazione edilizia sostenibile? Tecniche di edilizia sostenibile nei Piani attuativi? Norme nel Regolamento Edilizio? Indirizzi/prescrizioni nel Piano Strutturale o Regolamento Urtbanistico? Nessuna risposta No Si n. comuni 21

22 Poco diffusa o comunque poco nota l applicazione di misure di edilizia sostenibile anche nell edilizia privata: solo in 4 comuni (Altopascio, Castelnuovo in Garfagnana, Capannori e Massarosa) è stata segnalata dagli uffici comunali la realizzazione di applicazioni significative da parte di privati. Se analizziamo anche le risposte al questionario da parte dei partecipanti al gruppo di lavoro di Agenda 21, individuiamo alcune realizzazioni da parte di privati anche nei comuni di Lucca e Pescaglia. In particolare, la sezione di Lucca dell Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR) segnala le seguenti realizzazioni, particolarmente significative: Comune di Lucca, ristrutturazione di un edificio residenziale: studio e analisi del sito; ventilazione soleggiamento, piovosità. Isolamento del piano terra con cupole in plastica riciclata e sughero granulare, pareti e soffitto con 8 cm di sughero naturale, intonaci interni ed esterni in calce naturale, tetto ventilato con copertura in rame, strutture interne interamente riciclabili in legno e ferro, infissi in legno lamellare e vetri bassoemissivi, vernici e smalti naturali, finestre solari. Impianto di riscaldamento radiante sotto intonaco con bollitore di accumulo 500 l, sistema di ventilazione continuo igroregolabile contro VOC; Comune di Pescaglia, ristrutturazione di un edificio storico residenziale con realizzazione di 2 unità abitative: studio e analisi del sito; ventilazione soleggiamento, piovosità. Isolamento del piano terra sughero intradosso, isolamento soffitte con 8 cm sughero, intonaci interni ed esterni in calce naturale, recupero dei materiali di demolizione per riempimenti, nuove strutture e per arredi, riuso del materiale di scavo, raccolta delle acque, caldaie a condensazione con predisposizione pannelli solari; ristrutturazione di due edifici residenziali: materiali naturali biocompatibili, isolamento del piano terra con cupole in plastica riciclata, intonaci interni ed esterni in calce naturale, tetto ventilato, infissi in legno e vetri bassoemissivi, vernici e smalti naturali, impianto di riscaldamento radiante sotto intonaco con caldaia a condensazione (in 1 caso) e a pellets (nell altro). Più diffusa l installazione di pannelli fotovoltaici: sono complessivamente 9 i comuni in cui si segnalano realizzazioni o previsioni di prossime realizzazioni. Per quanto riguarda l installazione di pannelli fotovoltaici, una buona fonte informativa è rappresentata dai resoconti dei risultati ottenuti dal Gestore dei servizi elettrici (GSE) riguardo all incentivazione degli impianti fotovoltaici regolata dai DM 28/07/2005 e 6/02/2006. Dai rapporti del GSE, disponibili per il periodo settembre 2005-agosto 2008, la situazione registrata in Provincia di Lucca è quella illustrata nella tabella seguente: Pannelli fotovoltaici installati in provincia di Lucca con l incentivazione del Conto Energia Comune N. Impianti Potenza installata (kw) Impianti relativi al primo Conto Energia entrati in esercizio al 31 agosto 2008 BARGA 5 10,06 CAPANNORI 3 26,70 CASTIGLIONE DI GARFAGNANA 2 15,27 COREGLIA ANTELMINELLI 1 47,84 FORTE DEI MARMI 2 6,19 LUCCA 3 84,12 PIEVE FOSCIANA 1 47,60 SERAVEZZA 3 27,84 VIAREGGIO 4 31,83 VILLA COLLEMANDINA 3 18,75 TOTALE ,20 Impianti relativi al nuovo Conto Energia entrati in esercizio al 31 agosto 2008 ALTOPASCIO 2 8,52 22

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