La slide mostra le fasi del processo di segmentazione e posizionamento.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La slide mostra le fasi del processo di segmentazione e posizionamento."

Transcript

1 BIBLIOGRAFIA 1) R. Grant, L analisi strategica per le decisioni aziendali 2) P. Kotler, Marketing Management, ISEDI 3) P. Kotler, J. Clark, W. Scott, Marketing Management: Casi, ISEDI,

2 Solitamente un impresa non è in grado di raggiungere e servire tutti gli acquirenti del mercato in cui opera: le risorse necessarie per raggiungere tutti i potenziali acquirenti possono essere troppo ingenti gli acquirenti possono essere molto dispersi geograficamente le loro preferenze possono essere molto eterogenee alcuni concorrenti possono servire meglio della nostra impresa alcune porzioni del mercato Per questi motivi le imprese concentrano i propri sforzi in quelle porzioni di mercato più attraenti e che sono in grado di servire meglio. In un settore (ad esempio il settore automobilistico o il settore farmaceutico) possono essere individuati segmenti differenti in merito all intensità della concorrenza, alle caratteristiche dei consumatori e di conseguenza ai fattori critici di successo. L analisi comparata dei segmenti di mercato è utile sia per un impresa nuova entrante in un settore (per indirizzare le proprie risorse verso i segmenti più attraenti), sia per un impresa già affermata (che deve decidere come distribuire le proprie risorse tra i diversi segmenti e deve valutare le possibilità di entrare in nuovi segmenti o uscire da segmenti serviti). 2

3 La slide mostra le fasi del processo di segmentazione e posizionamento. All inizio del processo l impresa individua insiemi omogenei di potenziali clienti per agire sui quali potrebbero essere necessarie strategie di marketing differenti. Per ottenere la segmentazione del mercato la direzione marketing individua alcune variabili di segmentazione in relazione alle caratteristiche del mercato e degli obiettivi dell impresa e, successivamente, costruisce la matrice di segmentazione nella quale saranno visibili tutti i segmenti del mercato. Una volta individuati i segmenti, l impresa ne valuta l attrattività e, nel caso non abbia le risorse per competere su tutti o non ritenga strategico farlo, seleziona quelli che meglio permettono di raggiungere i propri obiettivi. Nell ultima fase del processo vengono definite le modalità competitive all interno dei segmenti scelti posizionando opportunamente i prodotti rispetto a quelli dei concorrenti e definendo il marketing mix più adeguato. 3

4 Il primo step del processo di segmentazione riguarda l individuazione delle basi di segmentazione. Le due principali famiglie di variabili di segmentazione sono il prodotto e le caratteristiche degli acquirenti. Per un certo mercato possono esistere molte basi di segmentazioni significative; tuttavia l analisi di segmentazione per essere facilmente fruibile ne prenderà in considerazione al massimo due o tre. Per ricondursi a due o tre variabili è possibile selezionare le variabili più significative in rapporto alla strategia aziendale e aggregare le variabili fortemente correlate. Le principali basi di segmentazione per il mercato di consumo sono: geografiche demografiche: età e ciclo di vita, sesso, reddito psicografiche: classe sociale, stile di vita, personalità comportamentali: occasioni, vantaggi ricercati, status dell utilizzatore, intensità d uso, fedeltà di marca 4

5 La slide descrive tre possibili esiti della segmentazione in base a due variabili che esprimono le preferenze dei potenziali clienti su determinate caratteristiche di un prodotto. Nel primo caso il settore presenta preferenze omogenee, per cui le marche esistenti avranno caratteristiche simili e tenderanno a posizionarsi presso la media delle preferenze. Relativamente alle variabili considerate, il mercato non presenta segmenti naturali. Nel caso delle preferenze diffuse i consumatori hanno aspettative molto diverse e poco concentrate rispetto alle caratteristiche del prodotto. Posizionandosi vicino al baricentro delle preferenze, una eventuale unica impresa operante nel mercato può minimizzare l insoddisfazione complessiva dei potenziali clienti. Un impresa nuova entrante può posizionarsi anch essa presso il baricentro delle preferenze (entrando in concorrenza diretta con l impresa già operante nel mercato) oppure può scegliere di posizionarsi vicino ad uno degli angoli per servire in modo migliore alcuni tra i clienti maggiormente insoddisfatti. Nel caso di preferenze agglomerate la segmentazione evidenzia dei segmenti naturali; l impresa può cercare di: proporre un prodotto che vada bene per tutti i segmenti (strategia indifferenziata) sviluppare prodotti diversi per ciascun segmento (strategia differenziata) focalizzarsi su un singolo segmento (strategia concentrata) 5

6 Una volta partizionate in categorie distinte le variabili di segmentazione scelte nella fase precedente, è possibile costruire la matrice di segmentazione. La slide mostra un esempio di matrice di segmentazione applicata per lo studio del mercato dei contenitori metallici in Europa. E opportuno testare la matrice di segmentazione verificando: se sono rappresentati i clienti attuali dell azienda se sono rappresentati i maggiori concorrenti Prima di ulteriori analisi può essere utile indagare: quale segmento ha il maggior tasso di crescita in quale segmento sono localizzati i clienti principali dell azienda in quale segmento sono localizzati i concorrenti principali quali sono le esigenze di ciascuno dei segmenti (prodotti, servizi, qualità, etc.) come l azienda copre il mercato con l attuale politica commerciale 6

7 Nonostante esistano un infinità di modi per segmentare il mercato, solo alcuni di essi sono efficaci e significativi. Ad esempio, la segmentazione del mercato delle pellicole fotografiche in base al colore dei capelli degli acquirenti non è utile. Una segmentazione utile deve possedere quattro caratteristiche: 1. Misurabilità: è il grado in cui è possibile misurare la dimensione e l attrattività dei diversi segmenti. Esistono, infatti, variabili di segmentazione interessanti ma di difficile misurazione (es: valutazione quantitativa delle donne che mangiano cioccolata dopo una crisi amorosa). 2. Accessibilità: è la misura della raggiungibilità e della possibilità di servire i segmenti individuati. Se, ad esempio, non è possibile determinare tendenze comuni in un segmento (esposizione a media, punti d acquisto, ecc.), allora questo non è accessibile. 3. Importanza: un segmento è importante quando è caratterizzato da una capacità di assorbimento dell offerta tale da essere profittevole per l impresa. Esiste un trade-off tra ampiezza del segmento e omogeneità dei soggetti appartenenti. 4. Praticabilità: misura della possibilità di programmare e implementare azioni di marketing efficaci per servire i segmenti scelti. Ad esempio, una piccola impresa può avere individuato un numero di segmenti troppo elevato in relazioni al budget promozionale e alle risorse umane da dedicare. 7

8 Il modello delle cinque forze competitive di Porter viene comunemente utilizzato per stabilire la redditività in un settore, tuttavia il suo impiego può essere proficuo anche nell analisi di un segmento (infatti, la redditività di un segmento è determinata dalle stesse forze che determinano la redditività per il settore di appartenenza). Occorre però prestare attenzione ad alcune circostanze: 1. La pressione competitiva dei prodotti sostitutivi non si riferisce solo ai prodotti di altri settori, ma - e in maniera più determinante ai prodotti di altri segmenti dello stesso settore. Ad esempio, alcune tisane o alcuni integratori possono sostituire bibite analcoliche. 2. Anche l analisi delle imprese nuove entranti deve concentrarsi sulle imprese operanti in altri segmenti del settore. Si parla di barriere alla mobilità per indicare l insieme dei fattori che inibiscono ad un impresa operante in un settore di entrare in un segmento dello stesso settore (le barriere all entrata, invece, limitano l ingresso di un impresa in un settore). Le barriere alla mobilità sono responsabili dei diversi livelli di redditività tra segmenti di uno stesso settore. La slide mostra l analisi delle 5 forze competitive, relativa all esempio della slide precedente, per le lattine in alluminio dolce per i clienti delle bibite analcoliche in Italia 8

9 Una volta valutata l attrattività dei segmenti, il passo successivo è la scelta delle strategie di mercato. Abbiamo già accennato (slide 5) come le principali strategie alternative siano: Marketing indifferenziato. Con questa strategia un impresa offre un unico prodotto a tutto il mercato prescindendo dalle differenze rilevate nei diversi segmenti. Il principale vantaggio della strategia indifferenziata è rappresentato dalle economie di costo, pertanto, l utilizzo delle leve di marketing mix viene progettato con lo scopo di attirare il maggior numero possibile di clienti. Marketing differenziato. Adottare la strategia indifferenziata può essere rischioso in tutti quei settori (la maggioranza) in cui esistono delle possibilità rilevanti di differenziazione; in questi casi molte aziende preferiscono offrire prodotti diversi in segmenti diversi. Ad esempio, la Fiat si rivolge a diversi segmenti di redditività del mercato con automobili mirate a ciascuno di essi. La strategia differenziata garantisce maggiori volumi e comporta un incremento di costi rispetto al marketing indifferenziato. Marketing concentrato. Le imprese che adottano il marketing concentrato mirano ad essere leader in un determinato segmento piuttosto che competere, magari con scarsi risultati, in tutto il settore. Le economie di scala e di esperienza possono essere erose da cambiamenti (ad esempio l introduzione di una nuova tecnologia da parte di un concorrente) nel settore, per cui la strategia di marketing concentrato può risultare molto rischiosa. 9

10 La scelta tra marketing indifferenziato, marketing differenziato e marketing concentrato deve considerare: 1. le risorse dell impresa; per imprese di piccole dimensioni o comunque con risorse limitate, la scelta del marketing concentrato può essere l unica praticabile con efficacia 2. l omogeneità del prodotto; mentre per commodities e beni altamente omogenei si può adottare il marketing indifferenziato, per prodotti non omogenei o ad alto impatto emotivo/psicologico è preferibile il marketing differenziato 3. lo stadio del ciclo di vita del prodotto; nella fase di maturità, ad esempio, il marketing differenziato supporta la strategia di differenziazione e di aumento / mantenimento delle vendite dell impresa 4. l omogeneità del mercato; tanto più omogeneo è il mercato in funzione dei gusti dei consumatori, delle risposte agli stimoli di marketing e al tasso di acquisto, tanto più indicato sarà il marketing indifferenziato 5. strategie di marketing della concorrenza; spesso non è sostenibile una strategia di marketing indifferenziato quando le imprese concorrenti praticano strategie di marketing differenziato Spesso i segmenti target dell impresa non possono essere scelti in modo indipendente, in quanto è possibile che esistano sinergie tra più segmenti. Le sinergie possono riguardare, ad esempio, la presenza di costi condivisi tra più settori, oppure un migliore sfruttamento della capacità produttiva e dei canali distributivi. La slide mostra come, aggregando i settori in base a sinergie, si possa modificare la composizione dei segmenti di un settore. 10

11 L analisi di posizionamento si propone tre scopi fondamentali: 1. Determinare la consistenza e la solidità del portafoglio di attività dell azienda 2. Indagare il livello di differenziazione e di chiarezza percepito dai clienti sul posizionamento dei prodotti dell azienda 3. Analizzare la forza del posizionamento dei prodotti dell azienda Come riportato nella slide, ognuna di queste parti dell analisi può fornire indicazioni per le strategie di posizionamento. 11

12 E opportuno per un azienda operare in un segmento troppo piccolo per essere redditizio ma con buone prospettive di sviluppo? E in un segmento in declino in cui però ci sono pochi concorrenti? Il posizionamento del portafoglio di attività (introdotto nel modulo relativo alla strategia aziendale) è un attività a livello corporate necessaria in quanto nel tempo si modificano il grado di attrattività e di opportunità che presentano i mercati e i segmenti. Utilizzando la modellizzazione della matrice Boston Consulting Group, un portafoglio d impresa è ben bilanciato (quindi solido in termini economico / finanziari sia nel breve sia nel medio / lungo periodo) quando le unità di business sono adeguatamente distribuite in tutti i quadranti della matrice. In particolare: ci deve essere un buon numero di cash cow in grado di garantire profittabilità nel breve periodo e di fornire flussi finanziari ai question mark ; ci devono essere alcuni question mark che rappresentano le basi per la profittabilità futura dell impresa; i question mark non devono essere però troppi, perché non tutti i business nascenti si riveleranno poi effettivamente redditizi, cioè si tramuteranno in star e quindi in cash cow ; essi potranno anche rivelarsi dei fiaschi, cioè dei dog ; ci devono quindi essere delle star che, se ben sviluppate, possono appunto rappresentare la premessa delle cash cow ; non ci dovrebbero essere dog ; spesso, tuttavia, le imprese sono vincolate a mantenere business unit in perdita ( dog ), ad esempio per offrire una gamma completa di prodotti o ancora per mantenere barriere all entrata di potenziali concorrenti. 12

13 Assunti fondamentali della matrice BCG. 1. Costo unitario decrescente al crescere dei volumi cumulati economie di costo generate da espansioni di mercato. 2. Con riferimento alla curva di vita del prodotto: elevato tasso di crescita del mercato l azienda opera in una fase di crescita o di prima maturità (fasi che offrono più opportunità in termini di profitti). 13

14 La matrice GE-McKinsey classifica ciascuna attività dell impresa secondo due variabili particolarmente significative dal punto di vista del marketing: l attrattività del mercato e la posizione competitiva dell impresa. 14

15 La slide mostra i passi per determinare il posizionamento nella matrice GE-McKinsey. Con riferimento al primo punto, elenchiamo alcuni tra i principali fattori per misurare: l attrattività del settore: dimensione del mercato, tasso di crescita, margini di profitto, caratteristiche degli ambienti istituzionali e politici, turbolenze tecnologica, la posizione competitiva: quota di mercato, trend di sviluppo della quota, valore e reputazione della marca, efficienza ed efficacia del sistema distributivo, qualità del prodotto, risorse finanziarie, 15

16 Mentre il posizionamento del portafoglio di attività spetta al corporate della società, il posizionamento dei prodotti / delle marche all interno di un settore fa parte della strategia di business. Per ogni segmento di mercato selezionato, l impresa deve sviluppare una strategia di posizionamento del prodotto e comunicarla al mercato. Per posizionamento del prodotto sul mercato intendiamo l insieme delle iniziative di marketing mirate a definire le caratteristiche del prodotto dell impresa e ad impostare il marketing-mix più adatto per attribuire una certa posizione al prodotto nella mente del consumatore (Kotler, Marketing Management ). Quello che conta è la percezione che il consumatore ha della posizione di ogni prodotto: il posizionamento riguarda il modo in cui il prodotto trova collocazione nella mente del potenziale cliente. Le azioni di posizionamento devono puntare a distinguere la posizione dei prodotti dell azienda da quella degli altri concorrenti. Questo implica un continuo raffronto tra le tre parti in gioco: il cliente e le sue percezioni, l offerta dell impresa e l offerta dei concorrenti. Una volta posizionati i prodotti/marche dell impresa, essa può sviluppare piani di marketing coerenti con tali posizioni. 16

17 La mappa del posizionamento viene impiegata per rappresentare, rispetto a due variabili, il posizionamento sul mercato di un prodotto, di linee di prodotti o di una marca rispetto ai prodotti, alle linee e alle marche dei concorrenti. Le variabili della mappa dovrebbero essere scelte in modo tale da evidenziare il più possibile le differenze tra prodotti di imprese diverse o tra linee differenti della stessa impresa. Un analisi di segmentazione e di posizionamento corretta può permettere di individuare eventuali opportunità di mercato non sfruttate. La slide mostra la mappa di posizionamento per il mercato italiano delle auto di fascia medio-alta. 17

18 L approccio alla segmentazione esaminato precedentemente assume che il settore in cui opera l azienda sia già definito. Questa assunzione può risultare restrittiva nel senso che può essere utile definire il mercato dell azienda prescindendo dal settore merceologico in cui l azienda è classificata. Si parla allora di macro segmentazione riferendosi alla definizione dei mercati dei prodotti (business) e di micro segmentazione per la determinazione delle caratteristihe dei clienti target all interno dei business scelti La segmentazione, in una prospettiva di orientamento al mercato, comincia con la definizione del business dell azienda (macro segmentazione) I clienti non acquistano un prodotto in quanto tale, ma acquistano (o si aspettano di acquistare) una soluzione ad uno specifico problema. Da questo punto di vista, non solo la tecnologia specifica del nostro prodotto può risolvere il problema, ma tecnologie diverse dalla nostra o tecnologie che ancora non sono state applicate nel nostro settore lo possono risolvere. Ad esempio, un azienda che produce porte e cancelli potrebbe definire il proprio business come soluzioni per il controllo degli accessi e quindi considerare come proprio business non solo gli infissi, ma anche sistemi di sicurezza hardware e software. Avere una buona definizione del proprio business è un punto di partenza importante perché permette d identificare la tipologia della clientela che vogliamo servire, di monitorare i concorrenti e d identificare i fattori critici di successo per la nostra azienda. Non solo, la definizione del business permette all azienda di scoprire nuove possibilità di crescere il proprio business e di trasformarsi in un fornitore di servizi e non solo di prodotti, rendendo i clienti più fedeli rispetto alla clientela delle aziende che offrono solo prodotti. 18

19 Il cubo di Abell può essere di aiuto nella sintesi della definizione del mercato nelle sue tre dimensioni principali. Funzioni. Si fa riferimento alle esigenze funzionali che vengono soddisfatte dal prodotto (esempio: trasporto internazionale di beni oppure pulizia dei denti) e che spesso coincidono anche con i benefici apportati dal prodotto (shampoo con funzione antiforfora). E possibile, quindi, descrivere la funzionalità anche sotto forma di pacchetto di benefici che vengono acquistati dalla clientela. Clienti. Si tratta di descrivere un profilo dei clienti che intendiamo raggiungere: classi socio-economiche, collocazione geografica, tipo d attività, dimensioni delle aziende, etc. Tecnologie. Questa dimensione descrive le tecnologie che possono risolvere un determinato problema; ad esempio plastica, water-jet cutting, EDI. Le tecnologie possibili tendono a cambiare in continuazione, quindi occorre considerare anche quelle che attualmente rappresentano un potenziale e che domani potrebbero essere una realtà. 19

20 Dalla combinazione delle caratteristiche del nostro business lungo le tre dimensioni esaminate avremo tre diversi tipi di mercati di riferimento. 1. In un settore una sola tecnologia copre diverse funzioni per diversi gruppi di clienti. Esempio: azienda produttrice di piccoli elettrodomestici (dal forno a micro-onde ai ferri da stiro). E la definizione più tradizionale di mercato, ma dal punto di vista del marketing è troppo generale perché è improntata sulla visione del mercato tipica delle aziende di produzione: riprendendo l esempio, ai forni a micro-onde ed ai ferri da stiro corrispondono esigenze e tipologie di utilizzatori finali molto diversi. 2. Un esempio di mercato delle soluzioni è quello dei prodotti per la colazione (cereali, biscotti, marmellate, diversi tipi di pane, etc.). Il mercato delle soluzioni corrisponde alla definizione delle categorie di prodotto per quanto riguarda i beni di largo consumo. Esso si avvicina molto al concetto dei bisogni generici ed ha il merito di enfatizzare l esistenza di tecnologie diverse per risolvere lo stesso problema. Quindi suggerisce strategie di diversificazione e di organizzazione dei mercati : ad esempio può variare molto il mix dei prodotti di un azienda. 3. Il concetto di mercato di prodotto coincide con quello di SBU (Strategic Business Unit). E la definizione maggiormente market-oriented. Una tecnologia per una specifica soluzione e per una classe di cliente. In base al mercato di riferimento varieranno le strategie commerciali e il tipo d organizzazione dell azienda. 20

21 Le strategie di copertura del mercato derivanti dal modello di Abell sono cinque: La concentrazione su un solo segmento viene adottata in prevalenza dalle piccole imprese che attuano una strategia di nicchia. La strategia di specializzazione di prodotto, consiste nella produzione di un prodotto appetibile da tutte le fasce di clientela. Con la strategia di specializzazione di mercato un impresa decide di rivolgersi ad un determinato gruppo di clienti offrendo tutte le tipologie di prodotti. Con la strategia di specializzazione selettiva un impresa opera in segmenti non strettamente collegati da caratteristiche di mercato o di prodotto, ma accomunati esclusivamente dalla loro attrattività. Con la strategia di copertura totale l azienda si rivolge a tutte le fasce di clienti offrendo una gamma completa di prodotti; questa strategia può essere impiegata da aziende di grandi dimensioni (che dispongono di ingenti risorse) per ottenere la leadership di mercato (es: Ford). 21

22 Supponiamo di voler segmentare il mercato degli autotrasporti per conto di una società che definisce il proprio mercato di riferimento come : Esigenze : trasporti regionali, nazionali, internazionali Tecnologie : trasporto su strada Clientela : ad uso proprio ed autotrasportatori professionisti con una flotta di piccole dimensioni (1-4 mezzi), di medie dimensioni (4-10 mezzi) e di grandi dimensioni (> di 10 mezzi) Creiamo quindi una tabella dove nella colonna Attività definiamo le esigenze funzionali per ogni tipo di cliente le altre colonne rappresentano le dimensioni della flotta in numero di mezzi, che per ulteriore chiarezza potrebbero a loro volta essere suddivisi in < oppure > di 16t Utilizzando le statistiche che riportano il numero delle immatricolazioni per ognuno di questi segmenti, possiamo associare una percentuale ad ogni segmento e quindi quantificare la descrizione del mercato individuata attraverso il cubo di Abell. La tabella può essere raffinata eliminando le celle che sono una combinazione astrusa delle variabili di segmentazione e raggruppando i segmenti simili e troppo piccoli. Durante il riempimento della tabella, le celle che non si riescono a riempire potrebbero rappresentare potenziali nuovi segmenti di mercato da servire non ancora sfruttati. Per scoprire nuove possibilità e migliorare il vantaggio competitivo dell azienda è necessario andare oltre i metodi convenzionali di definizione dei segmenti di mercato che sono in uso nel settore in cui operiamo (caratteristiche della clientela, caratteristiche dei prodotti,etc.). Una valida definizione del business dovrebbe tenere in considerazione, ad esempio, le evoluzioni delle tecnologie, delle funzioni del prodotto, del profilo dei potenziali clienti, degli sviluppi dei canali distributivi. 22

23 La micro segmentazione si occupa di identificare e raggruppare i clienti che sono interessati al medesimo pacchetto di benefici, per soddisfarli e creare un vantaggio competitivo per l azienda. Nella micro segmentazione dei mercati di consumatori finali i criteri di segmentazione più utilizzati sono: criteri socio-demografici l importanza attribuita a certi valori ( benefici forniti dal prodotto) lo stile di vita il comportamento d acquisto Nel caso di marketing business-to-business i criteri di micro segmentazione più impiegati sono: la tipologia di settore di attività la tipologia di utilizzazione del prodotto 23

24 24

25 Problema: riposizionamento gamme di prodotto della Levi s Strauss Italia, affiliata al gruppo multinazionale Levi s. La filiale italiana è al 3 posto per fatturato dopo USA e Giappone. Importanza del sistema informativo: - dati statistici di vendite locali - ricerche di mercato qualitative nazionali e internazionali - ricerche periodiche quantitative - pre e post test - indagini nazionali di natura psicografica (in particolare, i teenager di riferimento) La Levi s ha sfruttato il proprio patrimonio informativo per definire la propria strategia di prodotto e di comunicazione. Mercato europeo: 145 Milioni di unità vendute nel 1990, 92 milioni nel 1985 Mercato italiano: complesso e turbolento sistema moda, componente ciclica + fattori socio-demo-psicografici ardua ogni previsione basata su estrapolazione di dati passati. Livello fisiologico di 22 milioni di capi anno Quota di mercato Levi s: 10% nel 1986, 18,4% nel

26 Fu proprio Levi Strauss ad inventare i jeans: l autentico e originale porta ancora oggi il codice 501. Missione aziendale: trasformare la storia in mito monitoraggio evoluzione gusti e atteggiamenti del mercato obiettivo (teenager). La slide mostra il modello interpretativo delle funzioni dei jeans secondo i bisogni e la relativa percezione del prodotto da parte dei teenager messo a punto dalla sede europea di Levi s. 26

27 Levi s Italia ha effettuato ricerche di natura qualitativa per posizionare su questo modello interpretativo generale la percezione dell immagine aziendale nella sua globalità e quello delle singole linee di prodotto per valutare l efficacia del posizionamento e della loro sinergia. Gamme di prodotto: - Red Tab: linea di punta che incarna i valori di qualità, autenticità e originalità. Prodotto di punta 501 original since Target: ragazzi anni, possibilità di praticare un premium price. Promozione pubblicitaria televisiva. - Orange Tab: linea complementare a Red Tab, valori di utilità, quotidianità e comfort. Target più ampio rispetto al 501, prezzi del 15-20% inferiori. La promozione privilegia la stampa. - Silver Tab: linea lanciata in contrapposizione ai jeans firmati dagli stilisti. Particolare cura ai dettagli ornamentali e al rinnovo annuale dei prodotti. Target: consumatore adulto e raffinato. Punti vendita qualificati, alti ricarichi. No promozione al di fuori del punto vendita. Problema affrontato: Proliferazione di stili e aggregazioni giovanili, crescita delle quantità consumate e del potere d acquisto dei giovanissimi (11-14 anni). Scarsa incisività della gamma Silver Tab, erosione dei volumi della gamma Orange Tab, dipendenza dalla linea 501. Mosse dell azienda: 1. Raccolta di informazioni sui teenager 2. Verifica possibilità di riposizionamento delle proprie gamme di prodotto 27

28 Indagine psicografica sulla popolazione italiana riferita al segmento di età anni. Ruolo dei jeans come talismano di lunga vita nell immaginario dei consumatori. Carattere transtemporale dei jeans: desiderio di un capo inesauribile, che duri nel tempo e sopravviva alle mode, legato al suo proprietario in modo totalmente funzionale. Obiettivi dell indagine sui teenager: 1. I modelli di riferimento dei comportamenti: Interazione tra fattori evolutivi, rapporti familiari e interpersonali, comportamenti sociali Sistema di influenze alla base dei comportamenti dei teenager 2. Network giovanili: L amicizia, il gruppo I momenti di aggregazione La scuola e il lavoro I miti e le mode 3. La disponibilità monetaria: Quanto e come si spende Per comprare che cosa 4. I comportamenti di consumo: La lettura e i consumi culturali (quotidiani, periodici, libri, spettacoli, ) La musica L abbigliamento e gli accessori (importanza per la costruzione dell identità, fattori che orientano le scelte, comportamenti-luoghi-marchi d acquisto) La pubblicità (atteggiamenti, interesse ed esposizione, attrattive, fascino, preferenze per personaggi, situazioni, marche e miti). 28

29 Prima conclusione: consumo come cibo per la crescita del teenager. Il consumo cambia e si rinnova continuamente e serve per obiettivi di crescita differenziati in funzione delle diverse età. La rappresentazione più efficace del mondo agli occhi dei teenager è quella di un enorme supermercato self-service. Seconda conclusione: le caratteristiche di un prodotto (specie se di abbigliamento) per diventare mito sono: Sopravvivenza (capo tecnico) Conquista (inaccessibilità) La ricerca del sé (il passato, l altrove) La praticità (capo funzionale) L esclusione dell adulto Terza conclusione: ripartizione della popolazione giovanile in gruppi tipologici (indagine Pianeta Teenager Eurisko) [Vedi slide] Denominazione Amorfi Travoltini Curiose Onnivori Bravi ragazzi Antenne Percentuali

30 Interesse dell azienda per i gruppi ad alta intensità di consumo (travoltini e onnivori) e per il gruppo che anticipa le mode (antenne). Sintesi interpretativa dei risultati ottenuti posizionamento dei gruppi tipologici di teenager sulla mappa di percezione dei jeans. L azienda è consapevole di alcune forzature: alcune caratteristiche dei gruppi occupano porzioni ampie della mappa. Levi s emerse come un marchio trasversale per i jeans, leader in tutti i gruppi tipologici. Quote di mercato del target teenager: Levi s 25%, Uniform 6%, Armani 5%, Carrera 4%. Le quote variano sensibilmente per i vari gruppi tipologici: Levi s sale oltre il 30% per antenne e travoltini, scende al 16% per i bravi ragazzi, si mantiene al 15% per gli altri gruppi Per Uniform emergono gli onnivori (10%) Per Armani emergono le curiose (9%) Per Carrera emergono gli amorfi e i bravi ragazzi (9%) 30

31 Il conseguimento dell obiettivo strategico implica il riposizionamento delle gamme di prodotto. In particolare si è ritenuto opportuno spostare la percezione di Orange Tab dal quadrante conformismo di gruppo a quello della realizzazione individuale. Per i teenager la gamma Orange Tab dovrà essere riposizionata a cavallo tra stile e moda. La gamma Orange Tab veniva identificata dai teenager come un capo da lavoro o da weekend per adulti, aveva perduto i caratteri di individualismo, gioventù e unicità tipici tipici di Levi s. Nel quadrante si trovano i bravi ragazzi e il concorrente Carrera. Rischio del riposizionamento: eccessiva spinta verso proposte effimere di moda esasperata (in contrapposizione con i valori forti di originalità e autenticità). 31

32 Autunno-inverno 1989: lancio di una nuova gamma Orange Tab Il piano di riposizionamento improntato dall azienda prevede interventi in diverse aree: Area prodotto: revisione vestibilità modelli più classici, inserimento nuovi modelli con chiusura a bottoni oltre che zip, allargamento dei modelli all area ragazza, introduzione di lavaggi e finissaggi più aggressivi. Area package: revisione del materiale cartaceo descrittivo, utilizzo di bottoni snodati per facilitare l abbottonatura, sostituzione dell etichetta posteriore in cuoio con una nuova dal look più aggressivo, Area comunicazione: affissione, stampa e materiali promozionali integrati. La strategia di comunicazione ha tenuto conto dei valori specifici del marchio Levi s e di quelli della gamma 501 e della gamma Orange Tab (vedi slide). I portatori di 412 sono identificati come protagonisti, in contrapposizione agli eroi che indossano i 501. Area Bottom Top : affiancamento ai pantaloni (bottom) di alcuni nuovi prodotti, coerenti con l immagine, quali camicie e giubbotti denim (top) Leadership trasversale: riproporre un offerta articolata, aggiornata, contemporanea e adatta a diverse occasioni d uso. 32

33 La campagna comunicazionale è stata testata da un istituto indipendente e si è dimostrata efficace in tutte le componenti posizionandosi sopra la media del settore. Il mercato obiettivo ha reagito positivamente in termini di vendite e quote di mercato. Sia il sell-in che il sell-out sono aumentati. Si è ridotta la dipendenza dal 501 che rimane comunque l articolo più importante. Il riposizionamento della gamma Orange Tab, frutto della raccolta e della corretta interpretazione di informazioni, ha portato ad un aumento della quota di mercato della Levi s in un mercato in contrazione. 33

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO Perché segmentare? I mercati sono numerosi, dispersi geograficamente ed eterogenei nelle loro esigenze d'acquisto. Un'impresa che decide di operare in un certo mercato non

Dettagli

Le strategie di marketing

Le strategie di marketing Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa

Dettagli

Segmentazione del mercato e scelta del target

Segmentazione del mercato e scelta del target Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE

Dettagli

Come sviluppare un marketing plan

Come sviluppare un marketing plan Come sviluppare un marketing plan Fasi del marketing plan 1. analisi della situazione; 2. definizione degli obiettivi; 3. individuazione del target; 4. sviluppo strategia di posizionamento 5. definizione

Dettagli

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Lezione n. 5 Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Verso la strategia aziendale Mission + Vision = Orientamento

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda

Dettagli

IL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva

IL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi Illustrare con esattezza la vostra vision e gli obiettivi dell iniziativa, può sembrare ovvio.in realtà molti

Dettagli

L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale

L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale Lezione L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2006-2007 Le attività d impresa Il portafoglio prodotti è l insieme delle

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Capitolo 7. Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo. Capitolo 7- slide 1

Capitolo 7. Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo. Capitolo 7- slide 1 Capitolo 7 Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo Capitolo 7- slide 1 Strategia di marketing orientata al cliente Creare valore per il cliente obiettivo Obiettivi

Dettagli

Analisi del mercato e stesura del piano di marketing. Dr.ssa Michela Floris

Analisi del mercato e stesura del piano di marketing. Dr.ssa Michela Floris Analisi del mercato e stesura del piano di marketing Dr.ssa Michela Floris L analisi del mercato L analisi della concorrenza L analisi della domanda Dr.ssa Michela Floris 2 L analisi della concorrenza

Dettagli

Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1)

Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1) Economia e gestione delle imprese Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1) dott. Matteo Rossi Benevento, 18 aprile 2007 Gli argomenti del primo corso PROPRIETA GOVERNO GESTIONE LE TEORIE

Dettagli

ANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant

ANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant ANALISI DI SETTORE Robert M. Grant Prof. T. Pencarelli Spagnoletti Massimo indice 1. Analisi ambientale e settoriale 2. Analisi dell attrattività del settore 3. Previsione della redditività settoriale

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

Marketing: una definizione 28/10/2013 CREAZIONE DI VALORE, ATTIVITÀ DI MARKETING E STRATEGIE D IMPRESA, PIANIFICAZIONE (CAP.

Marketing: una definizione 28/10/2013 CREAZIONE DI VALORE, ATTIVITÀ DI MARKETING E STRATEGIE D IMPRESA, PIANIFICAZIONE (CAP. COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2013/2014 CREAZIONE DI VALORE, ATTIVITÀ DI MARKETING E STRATEGIE D IMPRESA, PIANIFICAZIONE (CAP. 1, 2, 3) Unit 5 Slide 5.2.1 Lezioni del 29/30/31 ottobre 2013 IL

Dettagli

Il marketing nel processo di pianificazione strategica dell impresa

Il marketing nel processo di pianificazione strategica dell impresa Il marketing nel processo di pianificazione strategica dell impresa Obiettivi della lezione Il marketing nell organizzazione e nella pianificazione d impresa Gli strumenti di analisi strategica Competitività

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

Il Marketing Definizione di marketing cinque fasi

Il Marketing Definizione di marketing cinque fasi 1 2 3 Definizione di marketing: il marketing è l arte e la scienza di conquistare, fidelizzare e far crescere clienti che diano profitto. Il processo di marketing può essere sintetizzato in cinque fasi:

Dettagli

Il Marketing Strategico

Il Marketing Strategico Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia Marketing Vitivinicolo A.A. 2014/2015 Il Marketing Strategico Nicola Marinelli nicola.marinelli@unifi.it Cosa vuol dire strategia aziendale? Determinazione dei

Dettagli

Marketing Internazionale

Marketing Internazionale Marketing Internazionale Facoltà di Economia CdL in Economia e Gestione Aziendale II semestre A.A. 2008-2009 Il posizionamento nei mercati internazionali Posizionamento Dopo aver scelto il segmento l impresa

Dettagli

Fasi di crescita. Chiara Casadio

Fasi di crescita. Chiara Casadio Fasi di crescita Chiara Casadio condizioni interne ed esterne Le strategie di crescita possono essere influenzate da condizioni interne ed esterne all impresa. Le condizioni esogene principali possono

Dettagli

Corso Online: Marketing degli Eventi Culturali e dello Spettacolo

Corso Online: Marketing degli Eventi Culturali e dello Spettacolo Corso Online: Marketing degli Eventi Culturali e dello Spettacolo Programma (121 pagine tra dispense e slides) IL MARKETING IL MARKETING IN AZIENDA - AZIENDE MARKETING ORIENTED

Dettagli

Il Marketing Strategico

Il Marketing Strategico Il Marketing Strategico La mente del mercato aspetta solo di essere esplorata Definizione di Marketing Marketing: un processo attuo a definire, prevedere, soddisfare, creare, distribuire, promuovere beni

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO. a cura di Annamaria Annicchiarico

DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO. a cura di Annamaria Annicchiarico DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO a cura di Annamaria Annicchiarico Settembre 2005 Indice dei contenuti Definizioni utili Il prodotto/servizio Il rapporto col mercato Valutare le idee Il piano d azione

Dettagli

Il Piano di Marketing

Il Piano di Marketing Marketing Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso Strategico OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE ANALIZZARE IL CONTENUTO E LE FASI PER LA REDAZIONE DI UN PIANO DI MARKETING ACQUISIRE LE INFORMAZIONI

Dettagli

Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing

Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Elena Cedrola - Marketing - Università degli Studi di Macerata

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

La misurazione e la previsione della domanda

La misurazione e la previsione della domanda La misurazione e la previsione della domanda Le domande fondamentali Quali sono i principi che sottendono alla misurazione e alla previsione della domanda? Come si può stimare la domanda attuale? Come

Dettagli

Capitolo 16. La vendita personale e la promozione delle vendite. Capitolo 16 - slide 1

Capitolo 16. La vendita personale e la promozione delle vendite. Capitolo 16 - slide 1 Capitolo 16 La vendita personale e la promozione delle vendite. Capitolo 16 - slide 1 La vendita personale e la promozione delle vendite Obiettivi di apprendimento Vendita personale Il ruolo della forza

Dettagli

Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1) Gli argomenti del corso. Gli obiettivi del corso. Economia e gestione delle imprese

Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1) Gli argomenti del corso. Gli obiettivi del corso. Economia e gestione delle imprese Economia e gestione delle imprese Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1) dott. Matteo Rossi Benevento, 7 gennaio 2008 Gli argomenti del corso ANALISI DELLE FUNZIONI PRIMARIE DELL IMPRESA

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

Il piano di marketing

Il piano di marketing Il piano di marketing I benefici di un piano aziendale (1) Il piano può essere uno strumento di comunicazione: nei confronti dei livelli superiori nei confronti dei livelli inferiori (perché possano capire

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Information summary: Il marketing

Information summary: Il marketing Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma

Dettagli

Cos è la UNI EN ISO 9001?

Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? è una norma che definisce i requisiti per un sistema di gestione per la qualità. Aiuta le organizzazioni ad essere più efficaci ed efficienti, assicurando

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

Capitolo 2. L impresa e la strategia di marketing finalizzata alla relazione di clientela. Capitolo 2- slide 1

Capitolo 2. L impresa e la strategia di marketing finalizzata alla relazione di clientela. Capitolo 2- slide 1 Capitolo 2 L impresa e la strategia di marketing finalizzata alla relazione di clientela Capitolo 2- slide 1 L impresa e la strategia di marketing Obiettivi di apprendimento La pianificazione strategica

Dettagli

Capitolo 1. Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente. Capitolo 1- slide 1

Capitolo 1. Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente. Capitolo 1- slide 1 Capitolo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Capitolo 1- slide 1 Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere il mercato e i bisogni del consumatore Obiettivi

Dettagli

Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali

Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Antonio Catalani Indice Le tipologie di azienda: il prodotto, il mercato e le risorse la

Dettagli

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo 1 2009-1-FR1-LEO05-07303 Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo Progetto Formativo: Business Plan 2 1 2 3 Definizione di Business Plan

Dettagli

1. Analisi dei concorrenti L ambiente economico di un impresa è una determinante relativamente poco importante della sua redditività.

1. Analisi dei concorrenti L ambiente economico di un impresa è una determinante relativamente poco importante della sua redditività. SEGMENTAZIONE MERCATO SEGMENTAZIONE DEL MERCATO 1. Analisi dei concorrenti L ambiente economico di un impresa è una determinante relativamente poco importante della sua redditività. Le determinanti delle

Dettagli

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio Principi organizzativi La piramide rovesciata Il marketing interno La cultura del servizio Roberta Bocconcelli a.a. 2011/2012 DESP Dipartimento

Dettagli

Introduzione al Marketing Sociale: la teoria dello scambio I parte

Introduzione al Marketing Sociale: la teoria dello scambio I parte CORSO DI FORMAZIONE A.S.L. TO4 Comunicazione e prevenzione: strategie efficaci per trasmettere messaggi di salute rivolti a target diversi di popolazione Introduzione al Marketing Sociale: la teoria dello

Dettagli

Introduzione al Marketing II. Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico 1

Introduzione al Marketing II. Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico 1 Introduzione al Marketing II Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico 1 Livelli di Marketing Marketing Strategico Analisi strategica Segmentazione, Targeting, Posizionamento Marketing Tattico

Dettagli

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180 SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema

Dettagli

LE STRATEGIE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero 1

LE STRATEGIE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero 1 LE STRATEGIE DI MARKETING Prof. Giancarlo Ferrero 1 STRUTTURA DEL PIANO DI MARKETING SOMMARIO ANALISI SCELTE STRATEGICHE PROGRAMMI OPERATIVI CONTO ECONOMICO CONTROLLI Prof. Giancarlo Ferrero 2 LA SEGMENTAZIONE

Dettagli

IL MARKETING. Materiale didattico di Andrea Maulini

IL MARKETING. Materiale didattico di Andrea Maulini IL MARKETING Materiale didattico di Andrea Maulini CHE COS E IL MARKETING? Non esiste una definizione univoca di marketing. In prima ipotesi, lo si può definire come STRUMENTO MEDIANTE IL QUALE SI REALIZZA

Dettagli

Costituzione dell azienda

Costituzione dell azienda START UP E PMI INNOVATIVE - DALL IDEA ALL IMPRESA: SVILUPPO E STRUMENTI NORMATIVI I vantaggi, le agevolazioni fiscali, i finanziamenti regionali Costituzione dell azienda Giovedì 26 novembre 2015 Gli Step

Dettagli

STRATEGIE D IMPRESA. Guida alla studio del libro di testo (Fontana Caroli) per gli studenti frequentanti (in sequenza)

STRATEGIE D IMPRESA. Guida alla studio del libro di testo (Fontana Caroli) per gli studenti frequentanti (in sequenza) STRATEGIE D IMPRESA Guida alla studio del libro di testo (Fontana Caroli) per gli studenti frequentanti (in sequenza) Cap. 5.1 e Cap. 5.2 (da indicazioni precedenti) segue Cap. 4.2 + 6.5 Cap. 5.3 (esclusi

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

Belowthebiz idee in rete

Belowthebiz idee in rete Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Marketing Industriale Prof. Ferruccio Piazzoni L analisi di competitività dei segmenti I Mktg-L06 SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLA CONCORRENZA

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Marketing Industriale Prof. Ferruccio Piazzoni L analisi di attrattività dei segmenti I Mktg-L05 L ANALISI DI ATTRATTIVITA In ciascuna

Dettagli

LE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG

LE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG LE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DI MTKG È LA SEQUENZA LOGICA DI ATTIVITÀ CHE CONSENTE DI: Stabilire gli obiettivi di mtkg, Formulare

Dettagli

IL MARKETING STRATEGICO

IL MARKETING STRATEGICO Una strategia è un insieme di decisioni preparate in anticipo con lo scopo di rispondere efficacemente e rapidamente alle minacce e opportunità esterne, così come agli elementi di forza e di debolezza

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI

GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI Divulgazione Implementazione/Modifica Software SW0003784 Creazione 23/01/2014 Revisione del 27/06/2014 Numero 1 Una gestione avanzata dei materiali strategici e delle materie

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

1. Il fine del sistema territoriale. 2. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile. 3. Il significato ed il ruolo del marketing territoriale

1. Il fine del sistema territoriale. 2. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile. 3. Il significato ed il ruolo del marketing territoriale Indice degli argomenti Convegno Qualità Ambientale e Marketing Territoriale Reggio Emilia, 22 Aprile 2009 Ambiente come strategia del marketing 1. Il fine del sistema 2. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Imprese multinazionali e outsourcing

Imprese multinazionali e outsourcing Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 9 (a) L outsourcing di beni e servizi 1 Imprese multinazionali e outsourcing Gli investimenti diretti all estero rappresentano quegli investimenti in cui

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Congressi: il punto di vista dalle associazioni MEETINGCONSULTANTS

Congressi: il punto di vista dalle associazioni MEETINGCONSULTANTS Congressi: il punto di vista dalle associazioni Le associazioni protagoniste della meeting industry All interno della meeting industry internazionale le associazioni suscitano grande interesse in quanto

Dettagli

Scende in campo l esperienza

Scende in campo l esperienza Scende in campo l esperienza I percorsi Coach a 4 mani Sales nascono dall esperienza dei consulenti Opes nel supportare lo sviluppo delle competenze trasversali con la collaborazione di professionisti

Dettagli

STRATEGIA COMPETITIVA. Gestione strategica ed operativa. Obiettivi strategici

STRATEGIA COMPETITIVA. Gestione strategica ed operativa. Obiettivi strategici STRATEGIA COMPETITIVA Nei confronti dell evoluzione dell ambiente esterno, l imprenditore può adottare differenti atteggiamenti: atteggiamento di attesa: risposta al verificarsi di cambiamenti ambientali;

Dettagli

Le prestazioni della Supply Chain

Le prestazioni della Supply Chain Le prestazioni della Supply Chain L ottenimento dell adattamento strategico e la sua portata Le prestazioni della Supply Chain 1 Linea guida Le strategie Competitiva e della supply chain L ottenimento

Dettagli

L. Tanzi ASL Novara 19 Settembre 2011

L. Tanzi ASL Novara 19 Settembre 2011 L. Tanzi ASL Novara 19 Settembre 2011 MARKETING SOCIALE Il Marketing Sociale è l'utilizzo delle strategie e delle tecniche del marketing per influenzare un gruppo target ad accettare, modificare o abbandonare

Dettagli

Tecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente

Tecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente Tecniche di Marketing Progetto F.I.S.I.Agri 7 e 13 dicembre 2007 Luisa Baldeschi Parola chiave: Formula imprenditoriale La formula imprenditoriale è il cuore della pianificazione strategica La coerenza

Dettagli

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice.

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. Lezione 3 La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. 1 LA STRUTTURA FUNZIONALE ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi

Dettagli

Progettare oggetti di ecodesign

Progettare oggetti di ecodesign Intervento dal titolo Progettare oggetti di ecodesign A cura di Arch.Marco Capellini Ecodesigner dello studio Capellini design e consulting 77 78 Eco-biodesign nell edilizia 10 Ottobre 2008- Fiera Energy

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Introduzione al Marketing Mix

Introduzione al Marketing Mix Introduzione al Marketing Mix Relatore: Andrea Baioni (abaioni@andreabaioni.it) Il Marketing Mix Le 4 P Product Price Promotion Place È la combinazione delle variabili controllabili di marketing che l

Dettagli

Piano di marketing internazionale

Piano di marketing internazionale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO CORSO DI MARKETING INTERNAZIONALE anno accademico 2004/2005 ISSUE 6: Piano di marketing internazionale Prof. Mauro Cavallone Dott.ssa Chiara Zappella Materiale didattico

Dettagli

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO. Prof.ssa Silvia Gravili silvia.gravili@unisalento.it

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO. Prof.ssa Silvia Gravili silvia.gravili@unisalento.it LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO Prof.ssa Silvia Gravili silvia.gravili@unisalento.it 1 OBIETTIVI DELL AZIENDA Massimizzare l utilità risorse Aumentare redditività e profitto Soddisfare il cliente / costruire

Dettagli

Marketing Management

Marketing Management Marketing Management Modulo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Modulo 1 - slide 1 Obiettivi di apprendimento Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere

Dettagli

,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+(

,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( ,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( 6(/(=,21('(,3$(6, Nella precedente ricerca si sono distinti, sulla base di indicatori quali la produzione, il consumo

Dettagli

Le idee per il tuo futuro: un business possibile!

Le idee per il tuo futuro: un business possibile! Le idee per il tuo futuro: un business possibile! Antonio Usai ausai@uniss.it Marketing strategico e sviluppo nuovi prodotti Dipartimenti di scienze economiche e aziendali Università degli Studi di Sassari

Dettagli

LA DIMENSIONE TECNOLOGICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE. Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKING

LA DIMENSIONE TECNOLOGICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE. Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKING 1 LA DIMENSIONE TECNOLOICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKIN 2 Numero di Banche (sedi legali) in Italia 1998-2009 3 Numero di sportelli in Italia 1998-2009

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM PIANO DI LAVORO Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING Classe 5 Sezione CLM MODULI DURATA (IN ORE) L ambiente economico competitivo dell impresa 25 Il marketing operativo 30 Il piano di marketing

Dettagli

L abc del geomarketing: la geografia

L abc del geomarketing: la geografia L abc del geomarketing: la geografia 2013 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata applicata al business Geomarketing, questo sconosciuto. La parola chiave è territorio : il geomarketing

Dettagli

LA FUNZIONE COMMERCIALE terza parte: politiche di prodotto e segmentazione strategica del mercato

LA FUNZIONE COMMERCIALE terza parte: politiche di prodotto e segmentazione strategica del mercato Economia e Gestione delle Imprese LA FUNZIONE COMMERCIALE terza parte: politiche di prodotto e segmentazione strategica del mercato Prof. Arturo Capasso LE LEVE DEL MARKETING-MIX Politiche di prodotto

Dettagli

Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1

Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management 1) La filosofia del marketing, ovvero il marketing concept 2) Che cos è il marketing 3) La funzione

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

LE RICERCHE DI MERCATO

LE RICERCHE DI MERCATO LE RICERCHE DI MERCATO IL MARKETING: UNA DEFINIZIONE STUDIO DELLE NORME DI COMPORTAMENTO DI UNA AZIENDA CON RIGUARDO ALLA PROGRAMMAZIONE, REALIZZAZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITA DI SCAMBIO. QUESTE NORME

Dettagli

Supporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta

Supporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta Supporto all avvio di progetti imprenditoriali GAL media Valle d Aosta Questo manuale è parte del progetto LEADER Agir pour l innovation rurale Scopo del manuale Sostenere le neo imprese rurali o le imprese

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 1-3 Offerta di lavoro -Le preferenze del lavoratore 1 Offerta di lavoro Le preferenze del lavoratore Il comportamento dell offerta di lavoro è analizzato dagli economisti

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it LE LEVE OPERATIVE di MARKETING: il MARKETING MIX, DOMANDA e QUOTA di MERCATO I Mktg-L08

Dettagli

La segmentazione e la definizione dei mercati obiettivo

La segmentazione e la definizione dei mercati obiettivo La segmentazione e la definizione dei mercati obiettivo Fasi nell evoluzione del rapporto con mercato Marketing di massa Sono curate la produzione e la promozione del prodotto a livello di massa, per tutti

Dettagli