L Europa e l esplorazione del mondo

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1 L Europa e l esplorazione del mondo Mar Gl aci al e Ar tico nav S Nuova Spagna (Messico) Cuba RUSSIA i A s r i i S a h a r a o A f r i c a Gabon A Cile t i c o a n t l Sudame ric a a Kamcatka ˇ a Giappone Persia Brasile Carico e scarico di navi mercantili nel porto di una città anseatica, disegno acquerellato. Mongolia A rab ia Tibet C i n a Oceano Pac i f i c o In d ia Siam n Tropico del Capricorno e PORTOGALLO SPAGNA Equatore Oceano Pacifico b FRANCIA Nuova Terranova Scozia A r t i c o ia S ca di INGHILTERRA a O c e Tropico del Cancro n Islanda Nordamerica G l a c i a l e Filippine Somalia Sumatra Borneo Giava Madagascar Oc eano Ind iano Nuova Guinea Australia Capo di Buona Speranza Terre conosciute dagli europei nel 1400 Terre scoperte fino al 1500 Capo Horn Terre scoperte fino al 1600 Direttrici delle nuove scoperte Le scoperte geografiche tra Quattrocento e Cinquecento 9.1 La scoperta del «Nuovo Mondo» Il difficile commercio con le «Indie» nel Quattrocento Dossier 12 p. 350 Quentin Metsys, Il cambiavalute e sua moglie, 1514, Parigi, Louvre. Capo Nord Circolo Polare Artico Labrador M a r Isole Svalbard Groenlandia Nel corso del XV secolo, l economia europea si lasciò definitivamente alle spalle la crisi trecentesca e conobbe un periodo di piena espansione: la popolazione riprese a crescere e anche le città e le produzioni manifatturiere tornarono a svilupparsi. Vi fu di conseguenza un nuovo sviluppo dei commerci, al quale parteciparono sia le potenti associazioni dei mercanti italiani, francesi, tedeschi, spagnoli e inglesi, sia le stesse monarchie nazionali, interessate a imporre le loro nazioni nel grande gioco dell economia internazionale. D12 Nel 1453, però, i Turchi ottomani avevano conquistato Costantinopoli ottenendo il completo controllo del Mediterraneo orientale, e minacciavano addirittura di espandersi verso l Europa centrale partendo dai Balcani. Per Venezia, che aveva detenuto per secoli il monopolio dei commerci con l Oriente, e per tutti gli altri Stati europei divenne allora difficile continuare a vendere e acquistare merci provenienti dall Asia, l immenso territorio che gli occidentali indicavano con il nome generico di «Indie». Venezia, che pure era uno Stato ancora forte (godeva inoltre del periodo di pace garantito in Italia dal trattato di Lodi ) e rappresentava l avamposto europeo verso Oriente, privata dell appoggio dell Impero bizantino stava perdendo una dopo l altra le sue basi commerciali. Era necessario, dunque, cercare nuove vie per giungere alle Indie: percorsi sicuri, liberi dalle imposizioni e dai condizionamenti imposti dai Turchi e percorribili con grandi quantità di merci. Era questo l interesse di compagnie di mercanti sempre più ricche e organizzate, disposte per questo scopo a investire ingenti capitali. Le vie terrestri già aperte in quegli anni erano troppo lente e pericolose per sostenere i crescenti volumi di merci richiesti dall economia europea in piena espansione. Queste nuove vie di comunicazione dovevano quindi essere marittime e collegare direttamente e in piena sicurezza i porti europei al Golfo Persico, all India, al Sud-est asiatico e alla Cina. I progressi nelle tecniche di navigazione Tra gli Stati nazionali europei che avevano le risorse sufficienti per dedicarsi alla ricerca di una nuova via verso l Asia, un ruolo di primo piano assunsero la Spagna e il Portogallo, affacciate sull Oceano Atlantico: si trattava di potenze relativamente giovani e la posizione geografica che non le vincolava alla sola navigazione nel Mediterraneo le favorì in modo determinante nella ricerca delle nuove vie. L avvio delle esplorazioni oceaniche fu facilitato da una serie di importanti pro- gressi nelle tecniche di navigazione. L uso della bussola, che i navigatori italiani avevano appreso dagli Arabi, era ormai diffuso, e i calcoli astronomici (con astrolabi perfezionati) per stabilire e verificare le rotte erano sempre più precisi. D7 Le carte nautiche, molto dettagliate, venivano aggiornate rapidamente a seguito di nuove esplorazioni, indicando anche la direzione e l intensità stagionale dei venti. D8 Cominciarono ad essere prodotti anche nuovi modelli di navi: più robuste, dotate di scafi più piccoli ma con alte «murate» (cioè fianchi) per fronteggiare meglio le imponenti onde oceaniche in tempesta. Queste navi avevano stive più profonde e un sistema di ponti sovrapposti con una forma arcuata che consentiva alle acque di defluire subito in mare. Erano più veloci perché spinte da velature non più limitate a una sola o a poche vele quadrate, ma montavano veri e propri sistemi complessi di vele di diversa forma (ad esempio quella «latina», cioè triangolare), posizione (anche a prua e poppa) e orientamento, in grado di sfruttare anche venti più deboli e di diversa provenienza rispetto alla linea di navigazione o di sostenere la spinta di quelli più impetuosi. Le navi, inoltre, montavano un unico e maneggevole timone di poppa, che aveva ormai sostituito l antiquato sistema di pilotaggio basato su due lunghi remi laterali. Verso il 1430 comparve la più celebre di queste nuove navi: la caravella. Essa era relativamente piccola ben più piccola di una tradizionale galea a remi, ma era robusta e molto maneggevole, perché sfruttava vele quadrate per la spinta e vele triango Un astrolabio. astrolabio: strumento utilizzato per determinare l altezza del sole o di un qualsiasi altro astro rispetto alla linea del orizzonte e poter così individuare la latitudine. Dossier 7 p. 340 Dossier 8 p. 342 Una bussola Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

2 i c 2 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento 9 L Europa e l esplorazione del mondo Una carta nautica del XV sec. Un quadrante. Tweet Storia p. 358 lari per la manovra. Successivamente fu sviluppato il galeone, una nave più grande che poteva anche avere tre ponti sovrapposti e caricare una maggiore quantità di merci e file parallele di cannoni. A metà del Quattrocento, quindi, gli europei occidentali, e in primo luogo portoghesi e spagnoli, avevano gli interessi commerciali, i capitali, la volontà politica Un ritratto del navigatore portoghese Bartolomeo Diaz. e le tecniche giuste per affrontare il rischio di una stagione di impegnative esplorazioni oceaniche. In pochi decenni da queste esplorazioni giunse un ampliamento degli orizzonti inaspettato e senza precedenti. I successi degli esploratori portoghesi Il Portogallo si era reso indipendente dagli Arabi fin dal 1250, ben prima della Spagna, che liberò completamente le proprie coste mediterranee solo nel Re Enrico, detto il Navigatore ( ), e i suoi successori, rendendosi conto di quanto fosse importante per il Portogallo trovare nuove vie commerciali, incoraggiarono con ogni mezzo lo sviluppo della flotta e spinsero molti navigatori a giungere nelle Indie circumnavigando l Africa. Nel 1471 i portoghesi raggiunsero l equatore e nel 1487 Bartolomeo Diaz si spinse fino all estrema punta meridionale del continente africano, battezzandola Capo di Buona Speranza. Dieci anni più tardi, nel luglio 1497, Vasco de Gama partì dal porto di Lisbona, superò il Capo di Buona Speranza proseguendo verso est e giunse fino a Calicut (Calcutta) in India. Tornò in patria nel 1499 dopo aver acquistato un carico di spezie: la nuova via dei commerci era stata trovata. Nel corso delle loro esplorazioni, i portoghesi posero delle basi commerciali lungo le coste dell Africa: sulla costa occidentale le isole di Capo verde, la Guinea e l Angola, sulla costa orientale il Mozambico; in un secondo momento, dopo aver respinto con le navi munite di cannoni gli attacchi dei mercanti arabi, fecero lo stesso anche in India. Era l inizio di una vera strategia di conquista. Nel 1502, in un secondo viaggio, Vasco de Gama minacciò il sovrano di Calicut con quindici navi armate di cannoni e lo costrinse a stabilire regolari contatti commerciali con il suo paese. Nei decenni successivi i portoghesi si spinsero ancora più a nord ed entro il 1515 controllavano il transito delle merci verso il Golfo Persico e il Mar Rosso, occupando i porti di Hormuz e Aden. Il Portogallo stava prendendo così il monopolio del commercio di spezie e merci di lusso dall Estremo Oriente, strappandolo dalle mani di Venezia e anticipando le altre potenze europee. Con l esperienza acquisita, i navigatori portoghesi offrirono contributi significativi alla tecnica della navigazione. Di particolare importanza fu la scoperta degli alisei, venti presenti nella fascia tropicale dell oceano Atlantico che soffiano per lunghi periodi in direzione costante e con intensità regolare (a differenza dei venti del Mediterraneo che sono variabili e incostanti). Gli esploratori portoghesi capirono che gli alisei dell emisfero meridionale soffiano verso est, e già Vasco da Gama sfruttò a suo vantaggio questa scoperta per la navigazione oltre il Capo di Buona Speranza. I portoghesi riuscirono inoltre a utilizzare, almeno in alcuni periodi dell anno, la spinta regolare dei monsoni, che sono altri venti, nell Oceano Indiano. E ancora Vasco da Gama si servì di questi venti stagionali per raggiungere l India. La reazione degli spagnoli e l incarico a Cristoforo Colombo Espugnata nel 1492 Granada, ultima roccaforte araba nella penisola iberica, i sovrani spagnoli Ferdinando d Aragona e Isabella di Castiglia, divenuti sovrani di un intero Stato nazionale, compresero che per assicurare ricchezza al proprio regno e garantire alla Spagna un ruolo di primo piano nel nuovo scenario delle esplorazioni geografiche era necessario imitare i re del Portogallo. Le esplorazioni e i primi insediamenti dei portoghesi in Africa e India O c e a n o PORTOGALLO Azzorre Sagres Tropico del Cancro Isole del Capo Verde A f r i c a A t l a n t o Golfo di Guinea Gabon Mombasa Mozambico Capo di Buona Speranza La via della circumnavigazione dell Africa era già percorsa con successo dai navigatori portoghesi. Isabella decise quindi di dare fiducia a un esperto navigatore di origine genovese, Cristoforo Colombo ( ), convinto che fosse possibile «buscar el Levante par el Poniente», cioè raggiungere l Oriente navigando verso Occidente. Egli aveva concepito questo progetto seguendo le idee dell astronomo e matematico fiorentino Paolo Dal Pozzo Toscanelli ( ), Bartolomeo Diaz Vasco da Gama Equatore India Calicut Oceano Indiano Tropico del Capricorno Tweet Storia p. 358 La partenza di Colombo da Palos in un dipinto di A. Cabral Bejarano. Juan Cordero, Cristoforo Colombo alla corte dei re cattolici, Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

3 2 9 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento Incisione del XVI sec.: allegoria dei viaggi di Magellano. Incisione del XVI sec.: l incontro tra Vespucci e le popolazioni del Nuovo Mondo. Dossier 8 p. 342 Tweet Storia p. 358 Vespucci, scultura del XIX sec., Firenze, Uffizi. un convinto sostenitore della sfericità della Terra, che aveva disegnato un planisfero e calcolato la distanza tra le coste atlantiche della penisola iberica e le isole del Giappone, sottostimandola peraltro enormemente (circa 5000 chilometri invece degli effettivi ). D8 Secondo lui attraversando l Atlantico si poteva giungere al Catai (Cina) e a Cipango (Giappone). Così Colombo, immaginando di compiere un viaggio relativamente breve, decise di voler applicare concretamente le teorie della sfericità della Terra. Il navigatore si era già rivolto, negli anni precedenti, al re del Portogallo Giovanni II, ma questi non lo aveva voluto ascoltare: la corte portoghese era convinta, con ragione, che la via più agevole e sicura per raggiungere l India fosse quella attraverso il superamento dell Africa (via che era, ormai, a portata di mano dei suoi esploratori). Nel 1492, Isabella offrì dunque a Colombo l appoggio necessario a intraprendere il suo viaggio verso le Indie passando dall Atlantico. Egli partì con tre caravelle (la Niña, la Pinta e la Santa Maria) il 3 agosto 1492 dal porto di Palos; la corona spagnola gli concesse il titolo di «Ammiraglio del Mar Oceano» e l incarico di viceré delle terre eventualmente scoperte e conquistate, oltre al possesso di un decimo delle ricchezze che riportate con sé. Tra i finanziatori di questa esplorazione vi furono anche alcuni banchieri fiorentini. Il suo incarico era quello di raggiungere le Indie, trovarvi spezie, tessuti e metalli preziosi (soprattutto oro), e aprire la via a mercanti e missionari (questi ultimi pronti a convertire le popolazioni al cristianesimo). Era un insieme di obiettivi moderni e medievali, di ordine terreno e spirituale, e Colombo condivideva con grande convinzione questo senso di missione divina che doveva garantire il successo del suo viaggio. La scoperta dell America Il viaggio di Colombo si rivelò più lungo del previsto e più volte i marinai, stan- Vespucci osserva la Croce del Sud, incisione. chi, spaventati e preoccupati per il possibile esaurimento delle scorte di cibo e acqua, furono sul punto di ammutinarsi. Il 12 ottobre 1492 egli giunse in vista della terra, come aveva sperato, e sbarcò su un isola delle Bahamas, che battezzò San Salvador (in onore di Gesù Cristo, il Salvatore). Colombo era però convinto di aver raggiunto le coste del Giappone o della Cina: come tutti i suoi contemporanei ignorava l esistenza del continente americano, situato tra l Europa e l Asia. Dopo aver toccato le attuali Cuba e Haiti e aver definito indios gli abitanti locali, sempre perché convinto di essere giunto alle Indie, Colombo tornò in Spagna senza aver trovato l oro o alcuna traccia dei grandi regni dell Oriente narrati nel Milione da Marco Polo. I sovrani spagnoli non persero la fiducia in lui e lo incaricarono di compiere altri tre viaggi verso le Americhe, viaggi che egli compì dal 1493 al Durante queste nuove esplorazioni Colombo toccò altri punti del continente americano. Cadde anche in disgrazia presso la corte e si risollevò solo con il terzo e quarto viaggio quando finalmente trovò oro e legnami pregiati. La difficile opera di organizzazione delle prime colonie, a lui affidate, e i pessimi rapporti tra europei e popolazione locale (che tra l altro cominciava a morire per le epidemie portate dagli stranieri) lo misero definitivamente in cattiva luce presso la corte. Sollevato dai suoi incarichi, tornò nel 1504 in Spagna e morì due anni dopo in solitudine e relativa povertà. Fino alla fine Colombo rimase convinto di essere giunto sulle coste orientali dell Asia e mai si rese conto di aver scoperto un nuovo continente. Altri esploratori giunsero, dopo di lui, a una conclusione diversa. Tra questi ricordiamo gli italiani Giovanni Caboto ( ), che, al servizio del re inglese Enrico VII raggiunse nel 1497 le coste del Canada, e Amerigo Vespucci ( ), esperto navigatore fiorentino che esplorò prima per la Spagna e poi per Portogallo le coste degli attuali Brasile e Argentina. Compì numerosi viaggi verso il continente americano e fu probabilmente il primo a rendersi conto di aver messo piede su un nuovo continente: per questo motivo nel 1507 il Nuovo Mondo venne chiamato America in suo onore. I viaggi di Cristoforo Colombo O C E A N O AT L A N T I C O 1200 Azzorre Lisbona Siviglia Palos Madeira Canarie Isole di Capo Verde P Primo viaggio di Colombo ( ) Secondo viaggio ( ) S TTerzo viaggio (1498) Q Quarto viaggio ( ) Golfo del Messico O C E A NO Florida AT L A NTI CO Bahamas San Salvador Cuba Giamaica America Centrale Mar La Navidad Isabella Santo Domingo Puerto Rico Hispaniola (Haiti) dei C a ra ibi Guadalupa Dominica Martinica Trinidad America Medidionale L impresa di Magellano Visto che navigando verso Occidente la rotta per l Asia sembrava sbarrata dalle nuove terre appena scoperte, alcuni navigatori cercarono di trovare un passaggio a nord-ovest per aggirare l America. Sebastiano Caboto ( ), figlio di Giovanni, non riuscì tuttavia a superare la Baia di Hudson (nel Canada settentrionale), che trovò invasa dai ghiacci. Nel 1513, lo spagnolo Vasco Núñez de Balboa ( ) attraversò le foreste dell istmo di Panama, in America centrale, e giunse in vista dell Oceano Pacifico: era il primo europeo a farlo, 188 L Europa e l esplorazione del mondo istmo: lingua di terra che unisce due continenti o una penisola e un continente. Ritratto di Magellano, incisione, XVI sec Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

4 2 9 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento ma non aveva trovato una via navigabile. Un passaggio a sud-ovest fu invece trovato dal portoghese Ferdinando Magellano ( ). Nel 1519, con cinque navi e al servizio del re di Spagna, si diresse lungo le coste dell America meridionale e nell ottobre del 1520 attraversò, a sud, uno stretto passaggio (che verrà poi chiamato «stretto di Magellano») e giunse all Oceano che lui stesso chiamò «Pacifico» (perché vi trovò acque tranquille). Attraversandolo verso occidente in un lunghissimo viaggio di tre mesi senza mai avvistare la terra giunse a un arcipelago di isole che battezzò «Filippine» in onore di Filippo II, re di Spagna. Qui Dossier 7 p. 340 Lo sviluppo dell economia mondiale durante la «Rivoluzione atlantica» Acapulco New York Québec L Avana Guadalupa Nuova Amsterdam Lima Macao Canton Manila Calcutta Londra Amsterdam Lisbona La Rochelle Pondicherry Bombay Batavia Cadice Caienne Accra Rio de Janeiro Bahia Sofala Buenos Aires Città del Capo Trondheim San Pietroburgo Londra Lubecca Bruges Venezia Genova Marsiglia Napoli Costantinopoli Lisbona Alessandria Direttrici economiche europee Direttrici economiche portoghesi p sspagnole iinglesi ffrancesi olandesi o altri a morì, ucciso dagli indigeni; l unica nave superstite a bordo della quale c era Antonio Pigafetta, navigatore di Vicenza, riprese la rotta e nel 1522, il nuovo comandante della spedizione, Juan Sebastián de Elcano, giunse nel porto di Siviglia. Erano passati tre anni dalla partenza di Magellano e dei 238 che erano partiti i sopravvissuti erano 18. Per la prima volta era stata circumnavigata la Terra e gli europei, al termine di una lunga stagione di esplorazioni, erano in grado di giungere in ogni parte del mondo: in un certo senso se ne consideravano i padroni. La «Rivoluzione atlantica» dei commerci e dell economia europea Nei primi decenni del Cinquecento gli europei potevano dunque contare sugli incoraggianti risultati di una lunga stagione di esplorazioni: avevano addirittura circumnavigato la Terra, erano in grado di giungere in ogni parte del mondo e in un certo senso se ne consideravano i padroni. Era ormai evidente comunque che la via più breve dall Europa all Asia era quella che passava intorno all Africa, cioè la via in mano ai portoghesi. Gli spagnoli, dunque, concentrarono i loro sforzi nello sfruttamento del Nuovo Mondo, ma furono anche in questo quasi subito affiancati dai portoghesi, dagli inglesi e dai francesi. Per tutti questi Stati ormai il Mediterraneo non era più il centro della civiltà europea e il crocevia di tutti i commerci più importanti. Le nuove rotte e le nuove terre scoperte dall intraprendenza delle potenti monarchie nazionali spostavano prepotentemente l asse dei commerci e dell economia verso l Atlantico. D7 Esploratori, mercanti, imprenditori, conquistatori, emigranti e missionari presero a circolare con sempre maggiore intensità tra i due lati dell Atlantico sia per trasportare merci da e per le Americhe, sia per insediarsi nel «Nuovo Mondo» in cerca di nuove opportunità di vita. Nei secoli successivi questa «Rivoluzione atlantica» avrebbe decretato il tramonto delle città marittime mediterranee (in primo luogo di Venezia) e reso possibile la nascita e lo sviluppo delle grandi potenze economiche e coloniali europee: Spagna e Portogallo prima (tra XVI e XVII secolo), Inghilterra, Francia e Olanda poi (tra XVII e XX secolo). 9.2 L America «precolombiana» Un continente abitato da millenni L America settentrionale e meridionale il «Nuovo Mondo» per gli europei erano un continente abitato da migliaia di anni. Per indicare il lungo periodo storico in cui questi popoli vissero isolati dal resto del mondo, gli storici parlano di «era precolombiana», espressione che comprende tutti gli eventi precedenti lo sbarco di Cristoforo Colombo. Le aree più densamente popolate erano collocate soprattutto nell area centrale e meridionale del continente: qui si erano sviluppate grandi civiltà ed erano sorti veri e propri imperi. Nella parte settentrionale, invece, vivevano centinaia di tribù di «Indiani» (in tutto circa un milione), poi detti «pellerossa», dediti alla caccia, nomadi e spesso in conflitto tra loro. Al momento della scoperta dell America, il livello di sviluppo tecnologico di questi popoli era inferiore a quello degli europei: non conoscevano l uso della ruota e lavoravano i metalli (ma non il ferro) solo per fabbricare ornamenti. Non usavano la moneta e la loro economia era quasi esclusivamente basata sul baratto. La lavorazione della terra era affidata alla forza dell uomo perché non esistevano animali da tiro, né cavalli né buoi, e non veniva utilizzato l aratro. Le civiltà precolombiane fondavano il loro benessere sull agricoltura e sull allevamento. In America si coltivavano prodotti che in Europa erano sconosciuti: il mais, alla base della loro alimentazione, il cacao, la patata, il pomodoro, il peperone e il tabacco. Animali caratteristici di questo continente e ugualmente sconosciuti agli europei erano il tacchino e il lama. Jan Mostaert, Paesaggio delle Indie Occidentali, circa, Haarlem, Frans Hals Museum. re fu compreso tra il 300 e il 900 d.c., seguito da una breve fase di declino per rifiorire tra il X e il XIV secolo. Quando arrivarono degli europei la loro civiltà era tuttavia decadente e le città erano per la maggior parte spopolate. I Maya coltivavano il mais e producevano magnifici oggetti artigianali (vasi in ceramica, utensili in legno, tessuti, copricapi con piume d uccello) che poi scambiavano con altri popoli del Centroamerica. Esportavano anche pietre preziose e sale. Il loro territorio era suddiviso in cittàstato, più di 300 centri urbani autonomi tra loro, a capo delle quali c era una potente casta di sacerdoti e guerrieri (gli «uomini veri»), proprietari delle terre. Nella scala gerarchica maya, al di sotto dei sacerdoti vi erano contadini e artigiani, cioè gli «uomini inferiori». Gli imperi maya e azteco all arrivo dei conquistadores Golfo del Messico Tamuin Panuco El Tajin Tula Teotihuacàn Cholula Cempoala Remojadas Tres Zapotes Xochicalco Tenochtitlàn I M PE RO A Z T E C O I Maya Portero Nuevo La civiltà dei Maya prosperò nella zona del Centroamerica che si estende dal sud dell attuale Messico (penisola dello Yucatán) fino all Honduras e a El Salvador passando per Guatemala e Belize. I Maya erano un gruppo di popoli che nel corso dei secoli si insediarono intorno alla penisola dello Yucatán e svilupparono una ricca e fiorente civiltà. Il periodo del loro maggiore splendo Mayapàn Chichèn Itza Uxmal Tulum Is. Jaina Labnà Malinalco Monte Alban Mitla Santa Lucia GUATEMALA BELIZE HONDURAS Caraibi I M PE RO M AYA La Venta Palenque Tikal Piedras Negras Yaxchilàn Bonampak Seibal Nebaj M E S S I CO Mar dei Rio Bec Mixco Viejo 190 L Europa e l esplorazione del mondo Quiriguà Copàn Kaminaljuyù Amatitlàn O C E A N O PAC I F I CO 1364 Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

5 i 2 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento I sacerdoti erano i custodi della cultura e della scienza: usavano un complesso sistema di scrittura, possedevano evolute conoscenze matematiche e astronomiche che utilizzavano per la creazione di calendari e per scrutare i cieli in cerca di segni della volontà divina. Grazie a queste conoscenze furono in grado di registrare i cicli del Sole, della Luna e di Venere e anche la congiunzione Saturno- Giove, che si verifica ogni 20 anni. Orecchini aztechi. Statuetta antropomorfa inca. Gli Aztechi Gli Aztechi erano un popolo nomade e guerriero originario dell America settentrionale. Dalla metà del XIV secolo si trasferirono nell area dell attuale Messico, dove in un primo momento combatterono al servizio dei Toltechi, un popolo più evoluto e di più antica tradizione, e poi li sottomisero, assorbendone la cultura. Al momento del contatto con gli spagnoli, l Impero azteco sotto l imperatore Montezuma II ( ) aveva raggiunto la massima espansione e dominava brutalmente numerosi popoli minori. A differenza dei Maya, infatti, gli Aztechi costruirono un regno formato dalla federazione di più popoli, ma dominato da un forte potere centrale. La loro capitale era Tenochtitlán, costruita verso il 1325 su alcuni isolotti del lago Texcoco. Costruita come una vera città galleggiante, era molto vasta e popolata da circa abitanti. Oggi sulle sue rovine sorge Città del Messico, la capitale messicana. Anche l economia azteca era basata principalmente sull agricoltura e sull allevamento: si coltivavano mais, patate, fagioli, zucche, pomodori, tabacco e cotone. Con questi prodotti gli Aztechi effettuavano scambi con altri popoli, ma non conoscevano la fusione dei metalli. Accanto all imperatore c era un consiglio supremo, con circa cento rappresentanti della nobiltà, composta da sacerdoti, guerrieri, giudici e funzionari dello Stato. La religione azteca prevedeva frequenti sacrifici umani. Gli Aztechi ritenevano infatti che le divinità benefiche, come il Sole, fossero costantemente impegnate in una lotta Manufatto delle civiltà amerindie: maschera rituale. contro le tenebre e le forze del male e che per questo avessero bisogno di continue offerte sacrificali. Venivano sacrificati quasi esclusivamente prigionieri di guerra, e proprio per questo motivo gli Aztechi erano spesso impegnati in conflitti sanguinosi contro i popoli vicini. Gli Incas L Impero inca fu il più vasto impero precolombiano del continente americano. Nella seconda metà del XIV secolo gli Incas lo edificarono su un area molto estesa dell America meridionale comprendente gli attuali Stati di Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia e Cile. Il sistema politico degli Incas era ancora più accentrato rispetto a quello degli Aztechi. Essi tuttavia seppero integrare economicamente e culturalmente i popoli conquistati creando una struttura sociale molto ben funzionante. Calendario azteco scolpito. L imperatore era detto «inca» (ossia «capo») ed era considerato figlio del Sole. Per lui e per la nobiltà veniva coltivata la parte migliore delle terre; un altra parte era coltivata per il sostentamento dei sacerdoti e una terza parte era coltivata per l alimentazione del popolo. Nessuno, tuttavia, possedeva terra, perché gli Incas non conoscevano la proprietà privata; inoltre, coloro che non potevano lavorare erano mantenuti dallo Stato. L economia incaica era molto florida e sfruttava tutte le ricchezze di un immenso territorio: pesca e agricoltura lungo le coste, coltivazioni sugli altopiani e sui versanti delle montagne, e, ad alta quota, allevamento dei lama e degli alpaca, animali dai quali si ricavava una pregiata lana. Gli Incas costruirono un efficiente sistema di strade che metteva in comunicazione ogni parte dell impero con la capitale Cuzco (che si trova nell attuale Perù), posta al centro del territorio a 3400 metri di quota. Le strade favorivano l amministrazione dello Stato e i traffici commerciali con i popoli vicini. Tramite una di queste strade era possibile raggiungere anche la città di Macchu Picchu, una probabile residenza estiva per l imperatore e per i nobili posta a oltre 2400 metri di altitudine. L impero degli Incas all arrivo dei conquistadores COLOMBIA ECUADOR Quito Achupallas Tumbes Cajamarca Chanchan Paramonga Pachacamac BRASILE PERÙ BOLIVIA CILE ARGENTINA C o r d g l i Marañon Chavìn e r Nazca Tarma Ica OCEANO PACIFICO Ucayali a R i o Cuzco d e Arequipa A m a z z o n i a Machu-Picchu Pisac d l l e Pucará Lago Titicaca Tiahuanaco e Ama zzoni l l L. Poopò e A n d e Rio Salado Veduta delle rovine di Machu Picchu Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

6 2 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento 9 L Europa e l esplorazione del mondo Un affresco del mondo conosciuto nel 1574 di Giovanni Antonio da Varese. 9.3 La conquista del «Nuovo Mondo» La spartizione delle nuove terre Appena compresero che Colombo aveva scoperto un continente sconosciuto, Spagna e Portogallo decisero di impadronirsi delle nuove terre e di sfruttarne le risorse agricole e minerarie. Per evitare contrasti tra le due potenze, già nel 1493 papa Alessandro VI, invocato come arbitro, aveva emanato un solenne documento, la Bolla Inter caetera, che stabiliva una linea meridiana di separazione (la «raya») tra i territori scoperti e quelli ancora da scoprire che spettavano ai due Paesi: a ovest di questa linea si estendevano i territori che sarebbero andati alla Spagna, a est quelli che invece sarebbero finiti sotto il dominio portoghese. Hernán Cortés guida un gruppo di conquistadores, miniatura, XVI sec. Nel documento papale, inoltre, il pontefice sottolineava il dovere degli europei di conquistare il Nuovo Mondo: con la conquista, infatti, si sarebbero potuti convertire gli indigeni alla fede cristiana. L anno successivo, nel 1494, la spartizione decisa dal papa fu parzialmente corretta. Spagna e Portogallo infatti firmarono il Trattato di Tordesillas, nel quale la linea fissata dal pontefice fu spostata più a ovest per favorire il Portogallo: veniva così stabilito, di fatto, il futuro dominio dei portoghesi sull attuale Brasile. L Inghilterra (seguita dalla Francia) non accettò questi accordi, che di diritto l avrebbero esclusa dalla corsa alla conquista delle Americhe, e incaricò propri esploratori di ricercare e prendere possesso di territori più settentrionali del Nuovo Mondo. Di fatto il Trattato di Tordesillas si applicò dunque solo all America centrale e meridionale, perché era impossibile tenere a distanza di un continente tanto immenso le altre potenze europee. Inoltre, proprio nei primi decenni del Cinquecento la Riforma protestante ruppe l unità religiosa dell Europa e molti Stati, tra cui l Inghilterra, smisero di riconoscere l autorità dei papi (e le decisioni del papato in merito alla spartizione del Nuovo Mondo). Gli spagnoli alla conquista dell Impero azteco Le prime aree del Nuovo Mondo nelle quali si insediarono gli Spagnoli furono le isole che fronteggiavano l America centrale, le prime scoperte da Colombo, tra cui le attuali Cuba e Haiti. Qui vivevano popolazioni semplici e ospitali ma arretrate da punto di vista tecnologico: vi era dunque la possibilità di sfruttarne le risorse agricole, ma non c erano oro e argento, cioè le ricchezze di cui gli europei erano in particolar modo avidi. Partendo da questi avamposti alcuni esploratori spagnoli ebbero notizia dell esistenza dell Impero azteco, di cui si cominciò ad esaltare la straordinaria ricchezza. Nel febbraio del 1519 un nobile spagnolo, Hernán Cortés ( ), partì da Cuba con 11 navi, 400 soldati, 14 cannoni e 40 archibugi; aveva con sé anche 16 cavalli, animali del tutto sconosciuti agli indigeni. Nonostante le esigue forze, Cortés vinse facilmente la resistenza degli Aztechi. Egli, infatti, sfruttò tre fattori decisivi: le divisioni interne tra gli Aztechi e i popoli a loro sottomessi; la forza delle armi, in particolare quelle da fuoco, che spaventarono e colpirono con violenza i nemici; D6 la credenza degli indigeni in un antica profezia, che annunciava l arrivo da est del dio Quetzalcoatl, il serpente piumato destinato ad assumere il dominio sul mondo. Cortés e i suoi uomini furono in un primo momento scambiati per divinità, dando così modo agli spagnoli di agire indisturbati. In soli due anni, Cortés conquistò l Impero azteco, lo saccheggiò e uccise l ultimo imperatore, Montezuma II. Nel 1522 egli fu nominato dalla corona spagnola governatore generale della provincia conquistata, che fu chiamata «Nuova Spagna», corrispondente al Messico e all America centrale. La conquista dell Impero inca Nel 1531, il conquistador spagnolo Francisco Pizarro invase i territori dell attuale Perù con un esercito ancora più modesto di quello di Cortés. Puntava al cuore dell Impero inca e per riuscire nella sua impresa egli sfruttò l organizzazione del potere nella civiltà incaica. Come abbiamo visto, infatti, per questa popolazione tutto ruotava intorno alla figura dell imperatore, l inca figlio del Sole. Quando Pizarro giunse a contatto con gli Incas, due fratelli, Atahualpa e Huàscar, erano in lotta tra loro per il titolo di imperatore. Lo spagnolo si alleò con Huàscar e fece prigioniero Atahualpa: in un secondo momento lo fece giustiziare, accusandolo di aver ucciso il fratello. Eliminati i due contendenti, nel 1533 Pizarro entrò da dominatore a Cuzco, la capitale dell Impero inca. In breve tempo l impero fu saccheggiato e completamente sottomesso. La prudenza del Portogallo Il trattato di Tordesillas concedeva al Portogallo le coste e i territori più orientali del Nuovo Mondo (l attuale Brasile). I portoghesi seguirono la stessa strategia che aveva permesso loro di stabilire e consolidare degli avamposti commerciali sulle coste dell Africa e dell India e si limitarono in principio a occupare le coste, sulle quali fondarono le città di San Paolo e di Bahia. Il Portogallo non si lanciò dunque in spettacolari operazioni di conquista come quelle guidate da Cortés e Pizarro, anche perché il territorio assegnato ai portoghesi non era abitato da civiltà evolute e organizzate come quella azteca e maya. Essi dunque esplorarono e conquistarono gradualmente l entroterra, sfruttandolo in maniera crescente man mano che venivano alla luce le sue enormi risorse agricole, forestali e minerarie. Il genocidio dei nativi americani Le conseguenze delle conquiste europee in America meridionale furono devastanti. Gli spagnoli, in cerca di ricchezze, saccheggiarono le città degli Aztechi e degli Incas, massacrando chiunque osasse opporsi al loro dominio. I conquistadores imposero con la forza la loro autorità e la fede cristiana, proibirono i culti delle religioni tradizionali (accusati di brutalità) e distrussero molte testimonianze delle culture precolombiane. Agli indigeni fu imposto di lavorare nelle piantagioni e nelle miniere, ma non essen- I possedimenti portoghesi in Brasile OCEANO PACIFICO Rio delle Amazzoni S e l v a s Paranà San Paolo OCEANO ATLANTICO S a n Il navigatore Vincente Yañez Pinzón. São Luis do Maranhão BRASILE Recife Francisco Bahia Dossier 6 p. 338 Santa Cruz Porto Seguro Ouro Preto Rio de Janeiro Trattato di Tordesillas 1494 (linea di divisione del mondo tra Spagna e Portogallo) Insediamenti portoghesi Pedro Cabral Ferdinando Magellano Spedizioni paoliste Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

7 t i 2 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento 9 L Europa e l esplorazione del mondo La battaglia di Michoacán, miniatura, XVI sec. do abituati a lavorare come schiavi essi non riuscirono a far fronte alle richieste dei loro padroni. Infine, gli europei portarono nel Nuovo Mondo numerose malattie contro le quali gli indigeni non avevano alcuna difesa. Essendo infatti vissuti per millenni in completo isolamento, non possedevano anticorpi contro il vaiolo, il tifo, il morbillo e altre malattie spesso non letali per gli europei. Proprio le malattie furono la causa principale della decimazione della popolazione nativa. Gli storici calcolano che in pochi decenni, tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, morirono circa 70 milioni di indigeni, il 90% della popolazione totale. Cifre, che unite alla ferocia e assoluta mancanza di scrupoli degli invasori hanno fatto giustamente parlare di «genocidio» dei nativi americani. [ I NODI DELLA STORIA p. 198] La giustificazione giuridica e teologica dei conquistadores Pochi europei disapprovarono le distruzioni provocate dai conquistatori nel Nuovo Mondo. Esse anzi venivano giustificate con argomenti giuridici e teologici. In virtù della propria superiore moralità e intelligenza, le nazioni europee si sosteneva avevano tutto il diritto di possedere e sfruttare le terre abitate dai «selvaggi», pagani e immorali. Anzi, gli europei dovevano «proteggere» ed «educare» le popolazioni indigene alla Indios arsi sul rogo, miniatura, XVI sec. conoscenza della verità cristiana e alla vita civile. I resoconti sulle tradizioni religiose e culturali dei nuovi territori sottolineavano la brutalità e arretratezza dei nativi, definiti in alcuni casi «omuncoli», privi di vero ingegno e di anima immortale: non propriamente uomini, dunque. Erano le idee sostenute, ad esempio, da Juan Ginés de Sepùlveda nel suo Trattato sopra le giuste cause della guerra contro gli Indi. [Testimonianze documento 9, p. 212] Simili teorie vennero utilizzate da investitori, mercanti, conquistatori, avventurieri in cerca di fortuna (Cortés stesso, in patria un piccolo nobile senza prospettive, era uno di questi) per giustificare saccheggi e omicidi. Persino buona parte dei missionari considerava giusto imporre con la forza e l inganno, se necessario, la fede cristiana. A sostegno di queste «missioni», venivano forzate persino le indicazioni dei papi, che fin dalle prime scoperte avevano affidato ai sovrani cristiani il compito umanizzare ed evangelizzare questi popoli che non conoscevano l annuncio cristiano. Vi furono anche importanti e in parte ascoltate (almeno dalle supreme autorità ecclesiastiche e civili) voci di dissenso. Tra queste ci fu quella del vescovo spagnolo Bartolomé de Las Casas ( ), che nel 1539 nella Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie denunciò il colonialismo e l espansionismo degli europei. La spinta degli interessi combinati della maggioranza degli europei (in cerca di ricchezza e promozione sociale) fu tuttavia troppo forte per essere frenata dalla ragione. L opera di autori come Las Casas impedì almeno che si affermasse incontrastato un principio razzista e disumanizzante a sostegno dell avidità dei colonizzatori. [Testimonianze documento 10, p. 212] L organizzazione dell impero coloniale spagnolo Quando il massacro delle popolazioni native americane era ormai avvenuto, gli europei cominciarono a organizzare la gestione dei nuovi territori conquistati. I sovrani spagnoli istituirono la encomienda, una sorta di contratto coloniale con il quale i sudditi spagnoli che volevano stabilirsi nel Nuovo Mondo ricevevano un terreno del quale diventavano di fatto proprietari in cambio di un tributo annuale alla corona di Spagna (proprietaria di diritto di tutte le regioni conquistate). Si trattava di un sistema di tipo feudale: encomenderos e nativi erano tutti «sudditi del re», il quale governava attraverso i viceré, gli amministratori e i magistrati provenienti dalla madrepatria. Il re fissava quindi i loro rapporti reciproci come un sovrano medievale e attribuiva terre e benefici ai notabili a lui legati da obbedienza. All encomendero il re affidava anche il compito di occuparsi degli indigeni che abitavano sulle terre a lui concesse: con l aiuto dei missionari giunti in gran numero dall Europa, i coloni dovevano educare i nativi alla fede cristiana e provvedere al loro benessere. In realtà, gli indigeni di regola vennero sfruttati e mantenuti in stato di povertà; ad essi furono imposte prestazioni di lavoro senza alcuna regola in cambio del necessario alla mera sopravvivenza. In poche parole, vennero ridotti in schiavitù. L encomienda fu quindi una istituzione che permise di consolidare la colonizzazione dei nuovi territori attraverso lo sfruttamento fisico, morale e religioso delle popolazioni precolombiane. Grazie allo sfruttamento degli indigeni, dalle colonie cominciarono ad affluire in Europa metalli preziosi come oro e, soprattutto, argento, e prodotti agricoli del tutto nuovi che cambiarono le abitudini alimentari degli europei: il mais, la patata, il pomodoro, il peperone, il cacao e il tabacco. Alla coltivazione di altri prodotti già conosciuti in Europa furono invece destinate vaste estensioni nelle haciendas (aziende agricole in mano a un unico proprietario europeo): ad esempio canna da zucchero, caffé, banane, destinati anch essi ad essere venduti sui mercati europei. Gli spagnoli introdussero anche l allevamento di animali da loro importati (equini, bovini e ovini). A L avvio della tratta degli schiavi: il «commercio triangolare» Lo sfruttamento disumano degli indigeni determinò presto una scarsità di manodopera. I nativi conoscevano infatti un costante calo demografico che i provvedimenti ufficiali delle autorità (a partire dagli stessi sovrani spagnoli) per migliorare le condizioni di vita, puntualmente inapplicati, non riuscivano a frenare. A rimediare alla mancanza di manodopera contribuirono i portoghesi, ideando un sistema per importare in America schiavi neri prelevati dal continente africano. Come abbiamo visto il Portogallo aveva curato con particolare attenzione lo sviluppo di proprie basi commerciali Asia, Africa, e America. Questa estesa rete di avamposti permise loro di organizzare il cosiddetto «commercio triangolare» (toccava infatti tre continenti, Europa, Africa e America): dai Le rotte del «commercio triangolare» Campeche Veracruz Acapulco Panama La Guaira Georgetown Callao Oceano P acifico Lima Rio de Janeiro Montevideo Valparaiso Buenos Aires Bahia Rotte marine europee O c e a n Recife Rotte carovaniere e marine islamiche o A Basi europee Basi musulmane Album p. 200 Lisbona Algeri Tunisi Cadice Fez Tripoli Gerusalemme Baghdad Gadames Tindouf Abuam Alessandria Kufa Il Cairo Taghaza Ghat Murzuk Gidda Medina Taoudenni Mecca Arguin Agadèz Bilma Suakin San a Hodeida Goré Timbuctu Nguimi Aden Dhofar Cacheu Kano El Fasher Sennar Lagos Zella Elmina Calabar Akassa Malindi Mogadiscio Cabinda Mombasa Zanzibar Luanda Kilwa Mozambico Benguela Quelimane I. di Francia I. di Santa Maria I. di Bourbon Fort-Dauphin O ceano Indiano t l a n c o Bacini schiavistici europei Bacini schiavistici musulmani Basi nel Nuovo Mondo Dondi costruisce l astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa

8 2 Dalla fine del Medioevo all età del Rinascimento 9 L Europa e l esplorazione del mondo Progetto di una nave usata per il commercio degli schiavi. porti dell Europa partivano navi cariche di prodotti molto apprezzati sul mercato africano, in particolare armi da fuoco e liquori. Queste merci venivano scambiate con I NODI DELLA STORIA Ci fu veramente una scoperta dell America? È del tutto normale parlare di «scoperta» dell America da parte di Cristoforo Colombo sul finire del XV secolo. Si tratta, però, se ci pensiamo bene, di un convincimento alquanto problematico. Semmai il continente americano è stato «trovato»: si scopre, infatti, quello che si cerca e Colombo cercava la via delle Indie. Tecnicamente, quindi, la sua spedizione è stata un fallimento. Al contrario i portoghesi riuscirono, fedeli al loro intento, a trovare il modo di raggiungere veramente l Oriente, navigando intorno all Africa. Ma l altra ragione che rende discutibile l espressione «scoperta dell America» è la premessa psicologica che la sottintende. Nessuno di noi, come ha osservato un grande studioso di questi argomenti, l intellettuale bulgaro T. Todorov, si sognerebbe di parlare di scoperta dell Inghilterra da parte dei Romani che la conquistarono, seppure parzialmente, nel II secolo d.c.; noi percepiamo, infatti, le isole britanniche come una parte della nostra storia e della nostra identità. Diamo per scontato che la storia inglese sia un evoluzione progressiva di popoli diversi, magari conflittuali, ma tutti destinati a contribuire allo sviluppo di una medesima storia unitaria. Il continente americano era già abitato da popolazioni locali, alcune delle quali avevano raggiunto un significativo grado di sviluppo culturale ed economico. schiavi neri catturati dai capitribù indigeni. Gli schiavi venivano poi venduti in America Meridionale e con il denaro ricavato da questa transazione i mercanti acquistavano merci molto ricercate sul mercato europeo (soprattutto prodotti agricoli) e ripartivano alla volta dei porti atlantici dell Europa. Tutte le principali potenze atlantiche europee praticarono questo sistema che con la crescente partecipazione e poi con il monopolio inglese raggiunse il pieno sviluppo tra il XVII e il XIX secolo. Gli schiavi deportati furono milioni e la popolazione del Nuovo Mondo cominciò ad assumere proprio in questo periodo la sua ben nota caratteristica multietnica, che comprende i bianchi discendenti dei coloni europei, indios, africani e mulatti, cioè nati dall unione di diverse etnie. E tuttavia gli europei faticarono a scoprire «l altro da loro»; furono decisamente più bravi a conquistare quei territori e a distruggere quelle civiltà. L incontro con l «altro» non era una novità per il mondo occidentale. I Greci si erano confrontati con i Persiani; i Romani con una lunga serie di popolazioni barbariche. I contrasti furono feroci e durevoli nel tempo. Tuttavia, alla fine prevalse l idea dell assimilazione e della contaminazione reciproca. La conquista dell America ebbe, invece, come risultato quasi immediato la distruzione totale (circa il 90% delle popolazioni autoctone morì nell arco di poche decine di anni, per morte violenta o, più spesso, per le malattie portate dagli europei). Persino l ambiente fu trasformato. Tutti ricordiamo i prodotti agricoli importati dall America; ma fu ancora più significativo il processo contrario. Sono molti di più, ancora oggi, i frutti della terra introdotti nel continente americano dalla vecchia Europa che quelli originali. Non mancarono le voci alte e nobili che si levarono in difesa dei primi abitanti del nuovo continente: furono, però, minoritarie e scarsamente ascoltate. La cosiddetta scoperta dell America fu, senza dubbio, uno degli eventi più importanti ma anche più tragici e dolorosi della storia umana Caduta di Costantinopoli 1487 Il portoghese Bartolomeo Diaz doppia il Capo di Buona Speranza 1492 Colombo scopre l America 1494 Trattato di Tordesillas: Spagna e Portogallo si dividono il Nuovo Mondo 1498 Vasco da Gama circumnaviga l Africa Cortés sottomette gli Aztechi Pizarro sottomette gli Incas 1507 Il Nuovo Mondo viene chiamato America in onore del navigatore Amerigo Vespucci 1539 De Las Casas denuncia la riduzione in schiavitù degli indigeni americani 1 Nel XV secolo, la minaccia turca nel Mediterraneo orientale e il crescente sviluppo delle potenze europee occidentali creano le condizioni per la ricerca di nuove vie commerciali verso l Asia. Con la conquista di Costantinopoli nel 1453 e con l occupazione dei Balcani, i Turchi resero sempre più difficili e costosi i commerci con l Asia che passavano attraverso il Mediterraneo orientale: ne risentì in particolare il monopolio di Venezia. Si rendeva necessario scoprire e sfruttare nuove vie per raggiungere «le Indie». A questa ricerca erano interessati i sempre più attivi mercanti dell Europa occidentale, i grandi banchieri europei e le stesse monarchie nazionali. 2 I portoghesi definiscono una rotta che raggiunge l Asia circumnavigando l Africa. Essi creano quindi basi commerciali e insediamenti coloniali sulle coste lungo questa rotta. I portoghesi si segnalarono per la loro intraprendenza nella ricerca di rotte marittime verso l Asia. Il re portoghese Enrico «il Navigatore» e i suoi successori sostennero e incentivarono i viaggi dei loro esploratori lungo le coste occidentali dell Africa. Nel 1498 Vasco da Gama circumnavigò l Africa e raggiunse l India: si apriva per il Portogallo la possibilità di diventare una potenza commerciale. Vennero poste basi commerciali sempre più ampie lungo le coste dell Africa orientale e in India. 3 Gli investimenti della Spagna nell impresa ideata e guidata da Cristoforo Colombo portano alla scoperta di un «Nuovo Mondo». Nel 1492, appena espugnata la roccaforte araba di Granada, la corona spagnola decise di finanziare l impresa di Cristoforo Colombo, un navigatore genovese che riteneva di poter raggiungere la Cina e l India viaggiando verso occidente. Ma il suo viaggio lo portò a sbarcare, il 12 ottobre 1492, su un isola delle Bahamas, battezzata San Salvador. Colombo aveva scoperto un continente sconosciuto, ma solo altri esploratori compresero questa novità. Tra questi c era Amerigo Vespucci: il «Nuovo Mondo» venne battezzato «America» proprio in suo onore. Altri navigatori ben presto anche esploratori al servizio di Inghilterra e Francia contribuirono a far conoscere il nuovo continente. 4 Alla fase dell esplorazione segue quella delle conquiste: gli spagnoli creano il loro impero coloniale e si spartiscono con i portoghesi l America meridionale. Al principio l America apparve ben più povera dell Asia, ma presto si diffusero notizie sull esistenza di antiche e ricchissime civiltà. Gli spagnoli scoprirono l Impero azteco e quello degli Incas e vollero sfruttare le risorse naturali dei territori sui quali queste civiltà si erano sviluppate. Un documento del papa Alessandro VI e il Trattato di Tordesillas del 1494 assegnarono a spagnoli e portoghesi diverse aree che essi avevano il diritto e il dovere di conquistare e «civilizzare». Hernán Cortés e Francisco Pizarro, alla guida di piccoli eserciti, invasero, sconfissero e sottomisero alla corona spagnola i popoli indigeni. 5 La brutalità e le malattie portate dagli europei causano la scomparsa del 90% della popolazione indigena; il Portogallo inaugura il cosiddetto «commercio triangolare». I conquistadores compirono saccheggi e massacri. Poi ridussero in schiavitù gli Indios, che furono decimati dal brutale trattamento e soprattutto dalle malattie portate dagli europei. Di conseguenza, entro il 1550 il 90% della popolazione dell America precolombiana scomparve. Gli spagnoli sfruttarono i sopravvissuti costringendoli a convertirsi alla fede cristiana e a vivere nelle encomiendas. I portoghesi, da parte loro, idearono il cosiddetto «commercio triangolare»: importavano in America meridionale schiavi africani pagati con prodotti europei e, in cambio, ricevevano prodotti agricoli sudamericani da vendere in Europa

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