FIRENZE VIVIBILE. Piano per la qualità e sicurezza urbana

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FIRENZE VIVIBILE. Piano per la qualità e sicurezza urbana"

Transcript

1 FIRENZE VIVIBILE Piano per la qualità e sicurezza urbana LINEE GUIDA Il Piano Firenze Vivibile coordina tutte le attività del Comune di Firenze, già attivate o che inizieranno a breve, per garantire la maggior vivibilità della città, in termini di qualità urbana, decoro ambientale e sicurezza urbana. Il principio base del Piano è garantire il rispetto della legalità: dietro al senso di insicurezza e di degrado che si può diffondere tra i cittadini, infatti, vi sono comportamenti e azioni illegali, più o meno gravi, a cui si dà contrasto con le seguenti azioni. Gli aspetti fondamentali del Piano sono: 1. Qualità urbana: una città bella e curata in ogni dettaglio aumenta il senso di sicurezza a. programma di illuminazione pubblica: i. ampliare il progetto Luce Amica, individuando angoli e scorci particolarmente sensibili in cui installare luci continue ii. concludere il progetto di sostituzione delle lampade ad incandescenza con luci al LED, che, grazie al risparmio economico garantito, è possibile mantenere accese durante tutte le ore notturne iii. mappatura delle strade cittadine e dei parchi (tra tutti le Cascine); segnalazione delle strade sicure in cui vi è presenza o di un punto Luce Amica o di lampade al LED sempre accese; informare il cittadino sull evoluzione dell implementazione dei progetti b. programma di decoro urbano coordinato: i. proseguire nell installazione di isole ecologiche interrate e intelligenti. Nel 2015 saranno realizzate ulteriori 12 postazioni interrate. Sperimentare il progetto di videosorveglianza delle isole ecologiche per punire gli usi impropri ii. sviluppare il contrasto ai writers che deturpano monumenti, abitazioni e immobili, con l aumento dei controlli e l applicazione delle relative sanzioni. Proseguire nell operazione di collaborazione con writers e artisti di strada per la creazione di appositi spazi destinati alle rappresentazioni artistiche, concordando le modalità degli interventi (Progetto UrbanArt) iii. piano per l introduzione di nuovi bagni pubblici e una miglior comunicazione di quelli esistenti (progetto di segnaletica Camminare a Firenze), utilizzando anche le applicazioni digitali per rendere fruibile le informazioni a tutti i turisti iv. programma per migliorare l utilizzo di biciclette e motorini in città. Progetto per accelerare le rimozioni dei rottami abbandonati e le rimozioni di bici e motorini parcheggiati in aree non consentite, migliorando la comunicazione circa le aree e le forme adeguate per il parcheggio v. incrementare la collaborazione con associazioni, enti e cittadini per sostenere l attività di Quadrifoglio nella pulizia di aree particolarmente degradate

2 c. introduzione di un servizio di city care, con la previsione di uno sportello sicurezza di rapido accesso e un numero verde antidegrado per tutte le segnalazioni relative al decoro, degrado ambientale etc. 2. Sicurezza urbana: collaborare con tutte le forze dell ordine per gli interventi di sicurezza, secondo la divisione dei compiti e obblighi dettata dalla Costituzione e dalla normativa nazionale: a. cooperazione con le altre forze dell ordine in una regia comune con Prefetto e Questore, sancita da un nuovo protocollo per la sicurezza che sarà proposto dall Amministrazione Comunale. Pianificare su base annua gli interventi per ciascuna Forza, con una definizione delle priorità dettate dalla stagionalità, dagli eventi culturali, turistici, politici e istituzionali. b. potenziare l ufficio Città sicura in ambito di programmazione e coordinamento c. destinare, sempre in collaborazione con le altre forze, più uomini possibili alle attività in strada. Questa sarà sempre la misura più efficace per trasmettere rassicurazione. Agenti in divisa, automontati e a piedi, che si muovono per le strade, dialogano e ascoltano, dimostrano tempestività di intervento nelle piccole e grandi cose. Questa misura può avere modalità e numeri diversi a seconda dei luoghi o dei periodi ma deve riguardare tutta la città. Un esempio positivo in tale senso è quanto attuato con il progetto della Polizia Municipale nei borghi del quartiere 4 che, tramite una revisione organizzativa delle forze, ha incrementato il numero dei pattugliamenti nelle zone più a rischio del quartiere. d. lotta all abusivismo, colpendo tutta la filiera che recupera o produce merce contraffatta. La Direzione Sviluppo economico sta realizzando, con la collaborazione degli albergatori e della Camera di Commercio, una campagna informativa a favore dei turisti sui reati da acquisto di prodotti contraffatti. e. attivare un piano di videosorveglianza che sfrutti l innovazione tecnologica in materia e, in particolare, la possibilità di un controllo intelligente di quanto ripreso. Anche dove non è presente una divisa la percezione deve essere che quella zona è controllata, che le autorità potranno controllare e individuare chi commette reati o ha comportamenti dannosi per la comunità. Un piano, progressivo e pianificato, di aumento delle telecamere collegate ai più sofisticati strumenti tecnologici di auto-attivazione nell evenienza di alcuni fatti (urla, assembramenti, sconfinamenti, etc.). Tale attività potrà essere effettuata in collaborazione e coordinamento con l assessorato alla sicurezza della Regione Toscana e, come primo esempio, riguarderà l integrazione delle due reti attualmente esistenti nel Comune di Firenze: quella per il controllo stradale e quella per la sicurezza urbana. f. Rafforzare le misure sulla sicurezza stradale, grazie alla recente costituzione dell Ufficio speciale per la sicurezza stradale presso l Ufficio del Sindaco. Continuerà l implementazione del progetto David e le campagne contro la guida in stato di ebbrezza, per puntare all obiettivo 0 morti sulle strade. 3. Qualità del tessuto commerciale: il sistema del commercio rappresenta un importante forma di controllo del territorio a. organizzazione dello spazio all aperto e commercio su suolo pubblico: i. tetto limite di mq di superficie complessiva dei dehors nel centro storico, incentivando i locali ad utilizzare soluzioni meno impattanti come tavolini e sedie

3 ii. proseguire nell accertamento di edicole chiuse su suolo pubblico e provvedere allo smontaggio per liberare spazi inutilizzati iii. confermare l abolizione dei gonfaloni come mezzo pubblicitario antiestetico per liberare le strade in periferia iv. Introduzione dei banchi architettonici per il commercio su area pubblica nel centro storico di Firenze b. assistiamo con sempre maggior frequenza al proliferare di minimarket e esercizi commerciali il cui business è incentrato quasi esclusivamente alla vendita di grandi quantità di alcolici ai giovani, spesso senza rispettare i limiti per i minori e gli orari di apertura: i. proseguire e ampliare il progetto Giglio2, in collaborazione con il Nucleo antisofisticazioni dell l Arma dei Carabinieri e l ispettorato del lavoro, che ha già portato all erogazione di di sanzioni e la chiusura di 10 locali nel 2015 per diversi reati, tra cui: mancanza di prezzi sugli articoli in vendita, pubblicità abusiva, somministrazione di alcol oltre l orario consentito, lavoro nero, mancanza della lista degli ingredienti dei prodotti alimentari ii. applicare la normativa in deroga alla liberalizzazione commerciale attraverso due strumenti: la tutela del patrimonio culturale, secondo quanto previsto dall art. 52 c.1-bis del Codice dei Beni culturali Decreto legislativo, n 42/2004 e la tutela della salute pubblica, in quanto è stata ripetutamente dimostrata la correlazione tra presenza di attività commerciali per la distribuzione di alcolici e casi salute e sanità pubblica 4. Contrasto alle occupazioni e reinserimento sociale: un aspetto fondamentale di contrasto al senso di illegalità è determinato dalla forza e intensità dell azione pubblica nei confronti di luoghi e abitazioni occupati abusivamente. Dal giugno 2014 abbiamo partecipato a 13 sgomberi stabiliti dal C.O.S.P. A questo si aggiungono però numerosi interventi in ambito sociale: a. a ogni sgombero siamo presenti per la parte dedicata all accoglienza dei minori e delle persone fragili. Il percorso di accoglienza normalmente ha una durata di 6 mesi, nei quali viene effettuato un intervento che indirizza al reinserimento e all autonomia abitativa b. rimuovere gli insediamenti abusivi nei quali oltre al problema del degrado propongono a chi ci vive condizioni igienico sanitarie inaccettabili, con conseguenti problemi di salute c. continuare a promuovere percorsi di inserimento sociale come: i. l impiego di profughi extracomunitari nella gestione del verde e nelle attività di antidegrado degli Angeli del bello ii. proseguire nel piano di prevenzione dell abbandono scolastico per bambini che vivono in situazioni di marginalità, che già vede Firenze fra le prime città in Italia per la frequenza dei bambini Rom nella scuola d. Favorire attraverso agevolazioni su imposte e tasse i proprietari vittime di occupazioni abusive: abbiamo eliminato per il 2015 il pagamento dell IMU per proprietari di immobili occupati ad uso abitativo ed estenderemo la misura anche agli immobili commerciali occupati abusivamente. e. proseguire nel piano di accoglienza diffusa per i profughi concordato a livello regionale, in cui tutti i comuni devono impegnarsi per quanto richiesto, che diminuisce l impatto sulla città dei rifugiati, richiedenti asilo, etc.

4 f. incrementare il sistema delle accoglienze che già oggi permette a 1100 persone di dormire in luoghi dignitosi evitando così che siano per la strada con le problematiche conseguenti. Questa accoglienza aumenta nel periodo invernale con l attivazione dell Emergenza freddo g. continuare nel piano di azioni per l emergenza abitativa che prevede: i. alloggi ERP con nuovi criteri di assegnazione ii. alloggi volano, dove le persone in emergenza abitativa possono vivere temporaneamente iii. apertura Tavolo dei patti territoriali per rimodulare i canoni degli affitti reali e calmierati iv. percorso di collaborazione con Montedomini A.S.P. per l utilizzo di una parte degli alloggi a canone sociale v. Housing sociale: oltre alla Caserma Lupi di Toscana stiamo valutando l utilizzo di alcuni immobili (ex Meyer, Sant Agnese) per forme di housing sociale misto (esempio presenza di anziani e studenti) vi. Casa dei babbi separati in Santo Spirito 5. Piano gestione area UNESCO: il centro storico è nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1982, per simboleggiare l unicità di valore storico, culturale, architettonico delle nostre vie, palazzi, chiese e musei. Tale riconoscimento non deve essere percepito come un ulteriore aggravio di attività da svolgere nella nostra città, ma come un occasione e possibilità di utilizzare al meglio il centro storico, rendendolo fruibile a tutti i turisti che vorranno visitarlo, ma tutelando e valorizzando il grande valore. Questo è possibile grazie al piano di gestione che ha l obiettivo di garantire l identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle future generazioni del sito. Questo strumento individua chiaramente le criticità del sito, ma ne identifica anche le opportunità di sviluppo locale, fino a determinare la gestione dei flussi turistici (Progetto Visitor Management). E quindi fondamentale ampliare la conoscenza di questo strumento e attuarlo pienamente anche nelle parti fino ad oggi meno sviluppate. Le aree di azione dirette sono: a. valorizzare le zone esterne per al centro storico per attrarre la maggior quota possibile di turisti che arrivano in città. Esempi sono la prossima costruzione del Polo della Memoria presso l edificio EX3 in Piazza Bartali a Gavinana e la valorizzazione della rete turistica-culturale su tutta l area metropolitana con l estensione della validità della FirenzeCard ai principali musei della Città Metropolitana. b. introdurre delle linee guida per la valorizzazione dell'immagine della città (arredo urbano, comunicazione) in parte già sviluppate nel progetto SPAZIO PUBBLICO, realizzato in collaborazione con la Facoltà di Architettura c. definire delle linee guida per la prevenzione e manutenzione urbana (facciate e piazze) in parte già sviluppate grazie al progetto HECO, realizzato in collaborazione con la Facoltà di Architettura 6. Cultura: una città sempre più ricca di eventi culturali, sociali e sportivi è una città più sicura e vivibile: a. sviluppare l azione di valorizzazione di aree alternative al centro, per diffondere i flussi della movida, come è stato effettuato con i seguenti spazi: Fosso Bandito, Sferisterio, Teatro dell'opera, Ippodromo Visarno, Ippodromo Mulina, Piazzetta dei Tre re, Giardini Campo di Marte, Sagrati delle chiese, Parco dell'anconella, Giardino Orticultura, Fortezza da Basso b. proseguire nel programma di concerti estivi all aperto nelle principali piazze del centro (Santo Spirito, Santa Maria Novella, Santa Croce, etc.)

5 c. continuare nell azione di presidiare i sagrati delle Chiese del Centro con attività culturali seguite dagli interventi di lavaggio di Quadrifoglio, per scoraggiare la permanenza notturna d. collaborare con le associazioni e i commercianti per il contrasto alla movida molesta per riuscire ad avere nei locali pubblici una rete di persone che contribuisce alla prevenzione. I gestori e dipendenti di alcune tipologie di locali come primi soggetti della prevenzione primaria di comportamenti molesti e di sicurezza per gli avventori e per le persone che vivono e si muovono accanto ai locali. e. valorizzare un programma di politiche giovanili sempre più integrato: programmi formativi di prevenzione del disagio, della tossicodipendenza e della dispersione scolastica; sensibilizzazione su lotta alla mafia; ampliamento dell'offerta bibliotecaria e di spazi di socializzazione; differenziazione dell'utenza, valorizzazione e riqualificazione di spazi aperti, soprattutto sportivi, per favorire l aggregazione e la salute dei giovani 7. Quartieri: l attuazione effettiva di tutte le misure del piano per la vivibilità potrà avvenire solo con un coinvolgimento diretto delle strutture dei cinque Quartieri. All interno di ogni Consiglio di Quartiere sarà individuato un Responsabile per la vivibilità e il decoro urbano, che avrà il compito di lavorare con la Commissione Territoriale di riferimento e coordinarsi con gli uffici amministrativi per dare monitorare l attuazione di tutte le azioni predisposte. Tutti i Consiglieri di quartiere diverranno interlocutori privilegiati per la segnalazione di episodi di degrado e illegalità, così da estendere il raggio d azione dell Amministrazione. I cittadini protagonisti 1) In un ottica sussidiaria saranno promosse e incentivate la nascita di associazioni di cittadini e la messa in rete di quelle esistenti (gli Angeli del Bello o anche i Centri Commerciali Naturali) che hanno un ruolo attivo nella produzione di azioni di rassicurazione. L intento è di avere cittadini, individuabili e accuratamente selezionati, che occupino spazi, incoraggino comportamenti civili e positivi, accolgano turisti e visitatori in alcune aree, forniscano informazioni ai turisti sulla illiceità di alcuni comportamenti, assicurino presenza costante in giardini e aree giochi, producendo con la loro stessa presenza una rassicurazione. Tale iniziativa deve tenere in considerazione i rischi per i partecipanti come, ad esempio, l incolumità nel caso dissuadano dall acquistare merci contraffatte o i falsi mimi dal molestare i visitatori. Per contro il rischio derivato da eccessi di zelo dei volontari che possano rivelarsi invece pericolosi per i venditori o altri. Si tratta di una concreta pratica di empowerment della cittadinanza, di un coinvolgimento più attivo estendibile a diversi settori, come la cura di parchi e giardini o i comitati di strada per la valorizzazione dei luoghi. L idea si svilupperà con la creazione di un gruppo guida intorno a cui riunire i cittadini, le associazioni (in particolar modo carabinieri e poliziotti in pensione), cooperative e organizzazioni che già svolgono iniziative simili di interesse pubblico. Il gruppo guida sarà inserito in un specifico progetto di formazione (attraverso strumenti come il servizio civile, tirocinio, o altro) da realizzare in collaborazione con uno o più enti. Il gruppo guida riceverà così un indennizzo di partecipazione all attività e sarà regolato da un rapporto formale ad uno specifico ufficio dell amministrazione (città sicura, ufficio del sindaco, etc.), che avrà il compito di sovrintendere l operato e formare adeguatamente i partecipanti per evitare rischi e situazioni pericolose.

6 2) A lato di questo si favorisce l adozione di misure di partecipazione attiva come il controllo di vicinato o patto di vicinanza (neighborhood watch), ossia la formazione di vere e proprie reti di reciproco sostegno e di comunicazione per un attenta opera di sorveglianza della zona. Tale tipo di attività, da realizzare in collaborazione con Prefettura e Forze dell ordine (sulla base di altre esperienze già attuate come quella del Comune di Lucca), potrà sviluppare il senso di comunità e socialità in grado di muovere anche piccole azioni di aiuto e sostegno reciproco, fondamentali per il contrasto di episodi come furti, aggressioni, etc. Modifiche regolamentari da attuare: 1. Regolamento Polizia urbana 2. Regolamento per la disciplina e l esercizio del commercio 3. Regolamento Edilizio 4. Regolamento per la disciplina dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani Tempi Agosto: attivazione iter modifiche regolamentari Settembre: approvazione Piano in Giunta Entro la fine del 2015: approvazione del Piano e relative modifiche regolamentari in Consiglio Comunale.

1 VIGILANZA N TEMA obiettivi N azioni Sezione area interessata stato avanzamento

1 VIGILANZA N TEMA obiettivi N azioni Sezione area interessata stato avanzamento Firenze Vivibile pag. 1 1 VIGILANZA 1 1.1 INCREMENTO PRESENZA FORZE DELL'ORDINE Incremento dei pattugliamenti 1.1.1 Progetto polizia municipale nei borghi dei quartieri Sicurezza urbana - 2.c Quartiere

Dettagli

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale.

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale. Comune di Modena Corpo Polizia Municipale PROGETTO VOLONTARI Il Corpo di Polizia Municipale di Modena, ai sensi di quanto previsto dall articolo 8 della legge regionale 24/03 intende realizzare forme di

Dettagli

Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio

Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio ARTICOLO 1 FINALITA Le finalità che la Città di Desio intende perseguire con il progetto di videosorveglianza

Dettagli

SCHEDA PROGETTO CASA/ALLOGGIO PROVINCIA DI SASSARI (14/05/2015)

SCHEDA PROGETTO CASA/ALLOGGIO PROVINCIA DI SASSARI (14/05/2015) SCHEDA PROGETTO CASA/ALLOGGIO PROVINCIA DI SASSARI (14/05/2015) Settore di intervento Area territoriale Attori da coinvolgere Nome del progetto Target di riferimento 1. Sistema dei servizi 2. Occupazione

Dettagli

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato) PROTOCOLLO D INTESA PER LA INDIVIDUAZIONE DI AZIONI COMUNI VOLTE A MIGLIORARE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE CITTA D ARTE DELLA SICILIA TRA LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA

REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO E COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA GLI AMICI DEL RICICLO PROGETTO SPERIMENTALE DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE NEL SETTORE DELLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI

Dettagli

PRESENTAZIONE PROGETTO

PRESENTAZIONE PROGETTO PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte

Dettagli

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università);

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università); Protocollo Operativo d Intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Poste Italiane per il servizio di consegna dei libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola secondaria

Dettagli

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE COMUNE DI MONTESEGALE (Provincia di Pavia) REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE (Adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 25 in data 26 novembre

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013

Dettagli

Testo Unico del Commercio

Testo Unico del Commercio Testo Unico del Commercio Un nuovo strumento per semplificare la vita delle aziende e dei cittadini, trasformare la Regione in un amministrazione amica delle imprese e per rilanciare lo sviluppo del settore.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PROGRAMMA N. 12: PER LA SICUREZZA

PROGRAMMA N. 12: PER LA SICUREZZA PROGRAMMA N. 12: PER LA SICUREZZA 173 174 PROGETTO 12.1: SICUREZZA OBIETTIVI PER IL TRIENNIO 2015-2017 Titolo obiettivo 1: Sicurezza urbana: Udine Smart Security : Attuare il piano denominato Udine Smart

Dettagli

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale Comune di Bracciano Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del ) Indice Art. 1 Oggetto...

Dettagli

PROVINCIA DI PISA Servizio Politiche del lavoro. AVVISO PUBBLICO PER INCENTIVI ALLE IMPRESE PER L OCCUPAZIONE DEI DISABILI L. 68/99 - Fondo Regionale

PROVINCIA DI PISA Servizio Politiche del lavoro. AVVISO PUBBLICO PER INCENTIVI ALLE IMPRESE PER L OCCUPAZIONE DEI DISABILI L. 68/99 - Fondo Regionale PROVINCIA DI PISA Servizio Politiche del lavoro Allegato A AVVISO PUBBLICO PER INCENTIVI ALLE IMPRESE PER L OCCUPAZIONE DEI DISABILI L. 68/99 - Fondo Regionale Premessa La Provincia di PISA adotta il presente

Dettagli

Il lavoro di comunità e l organizzazione dei servizi sociali nei nuovi assetti istituzionali

Il lavoro di comunità e l organizzazione dei servizi sociali nei nuovi assetti istituzionali Il lavoro di comunità e l organizzazione dei servizi sociali nei nuovi assetti istituzionali Maria Adele Mimmi Direttore Servizi Sociali - Comune di Bologna Bologna, 4 febbraio 2015 L.R. 12/2013 relativa

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA

PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA SO'drio~ PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA PREMESSO

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Cinisello Balsamo - Corso di formazione. La rete della sicurezza

Cinisello Balsamo - Corso di formazione. La rete della sicurezza La rete della sicurezza tempi sicuri ma SICUREZZA! si c u re zz a timore di subire un reato pulizia delle strade e delle aree verdi degrado ambientale stato di conservazione degli edifici illuminazione

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI PREFAZIONE La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall alcol è, attualmente, uno dei più

Dettagli

Le politiche abitative Quali politiche per quali contesti? Giulia Cordella Corso politica sociale 2014-2015 giulia.cordella@gmail.com Cosa sono Interventi che si muovono per assicurare agli individui e

Dettagli

Smart School Mobility

Smart School Mobility Direzione Centrale Cultura e Educazione ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile Laboratorio Città Sostenibile ITER MIUR Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Provincia di Torino

Dettagli

PROGETTO Decora il tuo quartiere giocando

PROGETTO Decora il tuo quartiere giocando PROGETTO Decora il tuo quartiere giocando Presentazione L Associazione Culturale Vivere In, operante nel territorio del Municipio Roma XII del Comune di Roma, intende realizzare un Progetto Pilota in collaborazione

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza Comune di Spilamberto Provincia di Modena Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n 8 del 18 gennaio 2005 INDICE ART. 1: ART. 2:

Dettagli

Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES -

Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES - Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES - Smart City Comuni in classe A 1 Indice 1. Il Patto dei Sindaci 2. Il Piano di Azione per l Energia Sostenibile PAES 3. Il progetto

Dettagli

La mappa delle esigenze del territorio

La mappa delle esigenze del territorio La mappa delle esigenze del territorio Settembre - Ottobre 2014 Luoghi di aggregazione Valorizzando strutture già esistenti, serve la creazione di nuovi luoghi di socializzazione e integrazione, per favorire

Dettagli

Regione Lombardia ti aiuta ad acquistare o a ristrutturare il tuo primo alloggio

Regione Lombardia ti aiuta ad acquistare o a ristrutturare il tuo primo alloggio Hai voglia di casa? Regione Lombardia ti aiuta ad acquistare o a ristrutturare il tuo primo alloggio Regione Lombardia presenta il bando per l erogazione del contributo per agevolare l accesso alla proprietà

Dettagli

PROGETTO di TOWN CENTRE MANAGEMENT per lo SVILUPPO e la PROMOZIONE del CENTRO STORICO di IMOLA

PROGETTO di TOWN CENTRE MANAGEMENT per lo SVILUPPO e la PROMOZIONE del CENTRO STORICO di IMOLA LE POLITICHE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA QUALIFICAZIONE DEI CENTRI COMMERCIALI NATURALI Dalla crisi un nuovo modello di sviluppo PROGETTO di TOWN CENTRE MANAGEMENT per lo SVILUPPO e la PROMOZIONE

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO

PROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO Città di Benevento Ufficio Ambiente PROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO COMANDO PROVINCIALE DI BENEVENTO APRILE 2012

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

Patrimonio Ambiente e Verde Urbano Attività Produttive e Commerciali

Patrimonio Ambiente e Verde Urbano Attività Produttive e Commerciali Patrimonio Ambiente e Verde Urbano Attività Produttive e Commerciali P.G. N.: 4978/2008 Prog. n.: 1/2008 Data Seduta Giunta : 15/01/2008 Data Pubblicazione : 19/01/2008 Data Esecutivit à: 29/01/2008 Esecutivo

Dettagli

P R O T O C O L LO D I N T E S A

P R O T O C O L LO D I N T E S A Piano strategico della Provincia di Treviso P R O T O C O L LO D I N T E S A tra Provincia di treviso ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO C.o.n.i. comitato di treviso per la Concessione di mutui agevolati

Dettagli

IL SINDACO E LA GIUNTA GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 INCONTRANO I CITTADINI TEATRO BINARIO

IL SINDACO E LA GIUNTA GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 INCONTRANO I CITTADINI TEATRO BINARIO Cherubina Bertola Vicesindaco e Assessore alle politiche sociali Politiche sociali. SEGRATARIATO SOCIALE: favoriti avvicinamento e accessibilità Assistenti Sociali attraverso apertura Sportelli in quattro

Dettagli

Angela Fioroni. Le regole del gioco Azzardo, dipendenza e criminalità: la campagna dei Sindaci per contrastarli

Angela Fioroni. Le regole del gioco Azzardo, dipendenza e criminalità: la campagna dei Sindaci per contrastarli Angela Fioroni Le regole del gioco Azzardo, dipendenza e criminalità: la campagna dei Sindaci per contrastarli Indice ± Un gioco pericoloso ± Non pregiudizi, ma preoccupazioni legittime ± Il gioco d azzardo

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

LEGGE REGIONALE 4/2014

LEGGE REGIONALE 4/2014 LEGGE REGIONALE 4/2014 Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali

Dettagli

SUN Novara. ACQUA NOVARA VCO spa Customersatisfactionaudit. Dicembre 2014

SUN Novara. ACQUA NOVARA VCO spa Customersatisfactionaudit. Dicembre 2014 SUN Novara ASSA spa ACQUA NOVARA VCO spa Customersatisfactionaudit Dicembre 2014 Metodologia 2 Universo di riferimento Cittadini maggiorenni residenti nel Comune di Novara Numerosità campionaria 800cittadini,

Dettagli

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola

Dettagli

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI Sintesi del progetto : La nuova procedura di gestione dei reclami è seguita dall URP dall inizio alla fine, secondo il seguente iter: il cittadino segnala

Dettagli

5.SEGRATE ANCORA PIU SICURA

5.SEGRATE ANCORA PIU SICURA 5.SEGRATE ANCORA PIU SICURA La sicurezza dei cittadini continuerà a essere una priorità dell Amministrazione. Tra le linee guida per perseguire l obiettivo di una sicurezza a tutto tondo: incremento dell

Dettagli

Comune di Thiene CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI

Comune di Thiene CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI Comune di Thiene CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 43, del 13/12/2012 Articolo 1 Obiettivi

Dettagli

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL

Dettagli

C.I.N. Informatizzazione P.A. S.F.M. Smart City

C.I.N. Informatizzazione P.A. S.F.M. Smart City Gruppo di Lavoro C.I.N. Informatizzazione P.A. S.F.M. Smart City C.Vergnano, R.Dalla Francesca, F.Casalegno, E.Miniati, M.Casali C.I.N. CAMBIANO INTERNATIONAL NETWORK C.I.N.: Cambiano International Network

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ORTI URBANI DENOMINATO SINTETICAMENTE PROGETTO NAZIONALE ORTI URBANI.

PROTOCOLLO D INTESA PER LA DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ORTI URBANI DENOMINATO SINTETICAMENTE PROGETTO NAZIONALE ORTI URBANI. PROTOCOLLO D INTESA PER LA DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ORTI URBANI DENOMINATO SINTETICAMENTE PROGETTO NAZIONALE ORTI URBANI Tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nella

Dettagli

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività.

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività. SCHEDA FEDERAVO n 16 (data ultimo aggiornamento gennaio 2010) AVO GIOVANI: obiettivi, organizzazione, compiti, attività OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti,

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA L Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha varato nuove regole per i soggetti pubblici e privati che intendono installare telecamere e sistemi di videosorveglianza Il nuovo provvedimento

Dettagli

Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Ascoli Piceno

Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Ascoli Piceno PATTO PER LA SICUREZZA TRA LA PREFETTURA - UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI ASCOLI PICENO E IL COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO finalizzato alla realizzazione di iniziative per un governo complessivo

Dettagli

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività

Dettagli

Titolo 1 - PRINCIPI GENERALI. Art. 01 - Finalità

Titolo 1 - PRINCIPI GENERALI. Art. 01 - Finalità Legge Regionale 22 marzo 1990, n. 22 Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati extracomunitari in Toscana. Bollettino Ufficiale n. 20, parte prima, del 31.03.1990 Titolo 1 - PRINCIPI GENERALI Art.

Dettagli

Standard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive. Tagung am 24.10.2014

Standard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive. Tagung am 24.10.2014 Standard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive Tagung am 24.10.2014 Punto di partenza: Nuova definizione della politica di gestione delle zone produttive» Riforma delle zone produttive:

Dettagli

Proposta di legge n. 56/9^ RELAZIONE

Proposta di legge n. 56/9^ RELAZIONE Proposta di legge n. 56/9^ RELAZIONE L istituzione di una Agenzia regionale per i beni confiscati è postulata dall esigenza di dotare la Regione Calabria di un soggetto giuridico che collabori con l Agenzia

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 23/01/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 7

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 23/01/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 7 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 15 gennaio 2014, n. 18 Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio e attuazione del Programma per l'emergenza abitativa

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali

Dettagli

Il Bilancio del Comune spiegato in 15 punti

Il Bilancio del Comune spiegato in 15 punti Il Bilancio del Comune spiegato in 15 punti 1. Che cos è il bilancio del Comune? Il bilancio è lo strumento con il quale il Comune programma le attività e i servizi dell ente per l anno successivo. Al

Dettagli

TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI

TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI Art. 1 Finalità 1. Il Comune di Badia Polesine riconosce e promuove il pluralismo associativo per la tutela

Dettagli

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio CoMoDo. Comunicare Moltiplica Doveri (art direction, grafica, fotografia Marco Tortoioli Ricci) Provincia di Terni in collaborazione con i Comuni della provincia Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21

Dettagli

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico. 1) Titolo del progetto: Baby Parking in Ospedale 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Educazione e Promozione Culturale Area: E 01 Centri di aggregazione

Dettagli

Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 14

Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 14 Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 14 Regolamentazione per la cremazione dei defunti e dei loro resti, affidamento, conservazione e dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione ( B.U. REGIONE BASILICATA

Dettagli

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna INTRODUZIONE Il percorso partecipativo ha avuto l obiettivo di sviluppare un confronto fra i diversi stakeholder sulle proposte

Dettagli

4 Forum Car-Sharing. Martedì 7 aprile 2009 Auditorium Ara Pacis Roma. Ing. Antonio Venditti

4 Forum Car-Sharing. Martedì 7 aprile 2009 Auditorium Ara Pacis Roma. Ing. Antonio Venditti 4 Forum Car-Sharing Il ruolo del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nello sviluppo dei servizi di Car Sharing sul territorio nazionale Martedì 7 aprile 2009 Auditorium Ara

Dettagli

Comune di Trieste. Montebello

Comune di Trieste. Montebello Montebello Il nuovo insediamento ATER è inserito in un rione fortemente urbanizzato ma povero di servizi e luoghi di aggregazione. Comprende 10 condomini-180 alloggi- 480 persone. Presenza significativa

Dettagli

Proposta di regolamento generale

Proposta di regolamento generale Analisi delle priorità e degli obiettivi della in relazione alla proposta di regolamento generale dei Fondi del QSC Fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) Obiettivi Una crescita intelligente: sviluppare

Dettagli

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi

Dettagli

CITTA DI MEDE COMANDO POLIZIA LOCALE REGOLAMENTO DEL GRUPPO DEI VOLONTARI CIVICI PER LA SICUREZZA - CITTA DI MEDE -

CITTA DI MEDE COMANDO POLIZIA LOCALE REGOLAMENTO DEL GRUPPO DEI VOLONTARI CIVICI PER LA SICUREZZA - CITTA DI MEDE - CITTA DI MEDE COMANDO POLIZIA LOCALE ***************************************************** REGOLAMENTO DEL GRUPPO DEI VOLONTARI CIVICI PER LA SICUREZZA - CITTA DI MEDE - *****************************************************

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

COMUNE DI ASTI. L'anno 2013 il giorno del mese di presso la sede del Comune di Asti - tra

COMUNE DI ASTI. L'anno 2013 il giorno del mese di presso la sede del Comune di Asti - tra ALL. A) COMUNE DI ASTI Convenzione con l Associazione Volontari di Protezione Civile Città di Asti per azioni di salvaguardia e prevenzione ambientale avverso gli abbandoni di rifiuti sul territorio L'anno

Dettagli

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA Allegato A PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA AUSER Volontariato Parma, Associazione di volontariato per l autogestione dei servizi e la solidarietà, ha predisposto

Dettagli

Comune di Falconara Marittima (Provincia di Ancona)

Comune di Falconara Marittima (Provincia di Ancona) CONSIGLIO COMUNALE Seduta del Comune di OGGETTO N 0: MODIFICA DEL REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLA RACCOLTA, DEL TRASPORTO E DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI ED ASSIMILATI AGLI URBANI:

Dettagli

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI CERTALDO. (Provincia di Firenze) CONVENZIONE PER LA GESTIONE DI UN CENTRO DA DESTINARSI ALL ACCOGLIENZA TEMPORANEA PER ***********

COMUNE DI CERTALDO. (Provincia di Firenze) CONVENZIONE PER LA GESTIONE DI UN CENTRO DA DESTINARSI ALL ACCOGLIENZA TEMPORANEA PER *********** COMUNE DI CERTALDO (Provincia di Firenze) CONVENZIONE PER LA GESTIONE DI UN CENTRO DA DESTINARSI ALL ACCOGLIENZA TEMPORANEA PER SITUAZIONI DI EMERGENZA ABITATIVA *********** L anno 2013, il giorno ( )

Dettagli

Europa 2020, salute e sociale

Europa 2020, salute e sociale Europa 2020, salute e sociale Breve introduzione L Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE ALLEGATO SUB A) alla deliberazione di C.C. N. 41 del 20.04.2009

Dettagli

DOTE LAVORO 2012 MOBILITÀ IN DEROGA

DOTE LAVORO 2012 MOBILITÀ IN DEROGA DOTE LAVORO 2012 MOBILITÀ IN DEROGA CONTINUIAMO " A DOTARCI CONTRO LA CRISI Per il quarto anno consecutivo La Regione del Veneto ha promosso attraverso lo strumento della Dote Lavoro, percorsi di politica

Dettagli

Struttura di Università e Città

Struttura di Università e Città Sine Putimu. Università e città_allegati In occasione del quarto laboratorio tematico Sine Putimu. Università e Città, si inviano tutti i cittadini a partecipare alla costruzione del PUG (Piano Urbanistico

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

DAR nasce nel 1991 per dare risposta a una domanda crescente di casa da parte della popolazione immigrata.

DAR nasce nel 1991 per dare risposta a una domanda crescente di casa da parte della popolazione immigrata. DAR=CASA Master in housing sociale e collaborativo 6 giugno 2014 Maria Chiara Cela Chiara Soletta Sara Travaglini DAR=CASA Società Cooperativa www.darcasa.org La nostra mission Dare una risposta concreta

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE Pagina 1 di 7 INDICE Art. 1 Oggetto e finalità.... pag. 3 Art. 2 Ambito di applicazione...... pag. 3 Art. 3 Requisiti richiesti... pag. 4 Art. 4 Formazione

Dettagli

Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza

Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza Ing. Roberto Vinchi Associazione Imprese di Impianti tecnologici Unione Industriale di Torino D.Legs. 81/08 e s.m.i. CAPO III - Gestione

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

2.1.8 Legalità e sicurezza

2.1.8 Legalità e sicurezza 2.1.8 Legalità e sicurezza Legalità e sicurezza Le attività finalizzate a garantire la sicurezza urbana e la civile convivenza tra i cittadini sono svolte da: Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale al

Dettagli