Il terzo pilastro: l informativa al pubblico

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1 : l informativa al pubblico Ø Il c.d. terzo pilastro dell accordo di Basilea (Basilea II) ha introdotto obblighi di informativa al pubblico riguardanti l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo Ø Tali obblighi di informativa sono volti a favorire una più accurata valutazione della solidità patrimoniale e dell esposizione ai rischi delle banche da parte degli operatori del mercato Ø In particolare, attraverso tale obbligo di disclosure, si vogliono incentivare comportamenti virtuosi, utili al fine di promuovere gli obiettivi di trasparenza e di stabilità del settore finanziario 62

2 Il quadro normativo Prima e dopo Basilea III Ø Prima dell entrata in vigore di Basilea III, l informativa al pubblico era regolata dalla seguente normativa: Accordo di Basilea II Direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE, le quali recepiscono, a livello comunitario, le regole di Basilea II Art. 53, comma 1, lett. d-bis), TUB Circolare n. 263 della Banca d Italia Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, titolo IV, capitolo 1 Ø Dopo l entrata in vigore di Basilea III, la materia è disciplinata: dall Accordo di Basilea III dalla direttiva 2013/36/UE (c.d. CRD IV ) e il regolamento 2013/575/UE (c.d. CRR ), i quali recepiscono a livello UE le regole dettate dall accordo di Basilea III dai Regolamenti della Commissione europea recanti le norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (non ancora adottati) l art. 53, comma 1, lett. d-bis), TUB la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 della Banca d Italia, Disposizioni di vigilanza per le banche, Parte II Applicazione in Italia del CRR, cap. 13 (la quale, per quanto concerne l informativa al pubblico, rimanda integralmente alle relative norme del regolamento CRR e ai Regolamenti attuativi della Commissione, non ancora emanati) 63

3 Il quadro normativo Prima e dopo Basilea III Ø Relativamente alle norme del terzo pilastro, non sussistono differenze sostanziali tra le regole di Basilea II e quelle di Basilea III Ø Basilea III ha, infatti, introdotto un coordinamento/adeguamento dei contenuti dell informativa al pubblico alle nuove regole prudenziali del primo pilastro, introdotte dal nuovo Accordo Ø Il CRR (Parte Otto e Parte Dieci, Titoli I, Capo 3) rimanda alle norme tecniche di regolamentazione o di attuazione emanate dalla Commissione Europea per disciplinare: i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti i fondi propri i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti i fondi propri nel periodo a decorrere dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2021 gli obblighi di informativa in materia di riserve di capitale i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti gli indicatori di importanza sistemica l informativa concernente le attività di bilancio prive di vincoli i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti la leva finanziaria (leverage ratio) Ø Nell attesa dell adozione da parte della Commissione delle norme tecniche di regolamentazione e di attuazione, per le modalità di informativa al pubblico si farà ancora riferimento alle tavole allegate alla Circolare n. 263 della Banca d Italia, i cui contenuti andranno, tuttavia, aggiornati alla luce delle relative norme del CRR 64

4 Il quadro normativo L art. 53, comma 1, lett. d-bis del TUB Ø A norma dell art. 53, comma 1, lett. d-bis) del TUB, la Banca d Italia, in conformità delle delibere del CICR, emana disposizioni di carattere generale aventi ad oggetto «l informativa che le banche debbono rendere al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale, contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni, partecipazioni detenibili, organizzazione amministrativa e contabile, controlli interni e sistemi di remunerazione e incentivazione» Ø La norma recepisce le regole dettate dal «terzo pilastro», formulate nel convincimento che la diffusione al pubblico di tali informazioni contribuisca a far sì che la banca osservi le regole a cui deve attenersi e che si sviluppi così una fiducia nella banca da parte del mercato 65

5 Ambito di applicazione degli obblighi di informativa Le materie oggetto di informativa Ø Le informazioni hanno carattere sia qualitativo sia quantitativo e sono classificate in quadri sinottici ( tavole ), ciascuno dei quali riguarda una determinata area informativa Ø La Circolare n. 263 prevede 15 modelli di tavole Ø Formano oggetto di informativa al pubblico il requisito informativo generale (tav. 1) l ambito di applicazione (tav. 2) la composizione del patrimonio di vigilanza (tav. 3) l adeguatezza patrimoniale (tav. 4) il rischio di credito ü informazioni generali riguardanti tutte le banche (tav. 5) ü informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell ambito dei metodi IRB (tav. 6) ü informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB (tav. 7) le tecniche di attenuazione del rischio (tav. 8) il rischio di controparte (tav. 9) le operazioni di cartolarizzazione (tav. 10) i rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) (tav. 11) il rischio operativo (tav. 12) le esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario (tav. 13) il rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario (tav. 14) i sistemi e le prassi di remunerazione e incentivazione (tav. 15) 66

6 Ambito di applicazione degli obblighi di informativa Le materie oggetto di informativa CIRCOLARE 263, TITOLO IV, CAP. 1, ALLEGATO A Esempio 67

7 Ambito di applicazione degli obblighi di informativa Le materie oggetto di informativa Esempio CIRCOLARE 263, TITOLO IV, CAP. 1, ALLEGATO A 68

8 Ambito di applicazione degli obblighi di informativa Le materie oggetto di informativa Esempio CIRCOLARE 263, TITOLO IV, CAP. 1, ALLEGATO A 69

9 Ambito di applicazione degli obblighi di informativa Le materie oggetto di informativa Ø Gli enti creditizi sono tenuti a pubblicare le informazioni richieste dal regolamento CRR, salve le deroghe consentite in caso di informazioni non rilevanti, esclusive o riservate sono considerate rilevanti quelle informazioni la cui omissione o errata indicazione può modificare o influenzare il giudizio o le decisioni degli utilizzatori che su di esse fanno affidamento per l adozione di decisioni economiche sono esclusive quelle informazioni che, se divulgate al pubblico, intaccherebbero la posizione competitiva della banca, potendo anche diminuire il valore degli investimenti della stessa sono considerate riservate quelle informazioni soggette a vincoli legali di riservatezza concernenti i rapporti della banca con la propria clientela o con altre controparti 70

10 Frequenza dell informativa e mezzi di informazione Ø Gli intermediari pubblicano le informazioni richieste almeno su base annua Ø Essi valutano la necessità di pubblicare alcune o tutte le informazioni più frequentemente che una volta l anno, alla luce delle caratteristiche rilevanti della loro attività (quali la portata delle operazioni, la gamma delle attività, la presenza in diversi paesi e su diversi settori finanziari, ecc.) Ø In particolare, gli intermediari valutano la necessità di pubblicare con maggiore frequenza le informazioni suscettibili di rapidi cambiamenti Ø Le banche possono determinare i mezzi e le sedi più appropriati per la diffusione delle informazioni e gli strumenti di verifica più adeguati per conformarsi effettivamente agli obblighi di informativa Ø Nei limiti del possibile tutte le comunicazioni sono effettuate con gli stessi mezzi o nelle stesse sedi Ø Le banche rendono noto nel bilancio (nella Nota Integrativa) il mezzo utilizzato per pubblicare le informazioni Ø In ogni caso, è preferibile avvalersi del sito internet della banca 71

11 Alcuni esempi di informativa al pubblico Ø Ø ita_terzo_pilastro_basilea.jsp Ø % pdf Ø Informativa-da-parte-degli-Enti-ai-sensi-del-Regolamento--UE--n.575_2013-al-31-dicembre-2014.pdf Ø InformativaalpubblicoDicembre2014.pdf 72

12 La trasposizione dei requisiti imposti da Basilea III La relazione EBA di monitoraggio sul Sistema Bancario Europeo (CRD IV- CRR/ Basel III monitoring exercise marzo 2015) Ø Il 3 marzo 2015 l EBA ha pubblicato la settima relazione in merito al monitoraggio sul Sistema bancario europeo, previsto dal Basilea III (CRD IV- CRR/ Basel III monitoring exercise, Results Based on data as of 30 june 2014) Ø Questa attività, svolta simultaneamente a quella condotta dal Comitato di Basilea sulla Supervisione Bancaria (BCBS) a livello globale (cfr. contenuti correlati), permette la raccolta di dati aggregati sui ratio di capitale e di liquidità, inclusi il c.d. liquidity coverage ratio (LCR) e il c.d. net stable funding ratio (NSFR) and leverage ratio (LR) per le banche dell Unione Europea Ø L esercizio svolto monitora l impatto della trasposizione dei requisiti imposti da Basilea III sulle banche dell Unione Europea Ø In particolare, monitora l impatto che si sarebbe ottenuto dalla piena implementazione della Direttiva e del Regolamento sui Requisiti di Capitale (CRDIV/CRR) sul capitale e sui c.d. Risk Weighted Assets (RWA), e l impatto dell implementazione del framework di Basilea III sui LCR, NSFR e LR 73

13 La relazione EBA di monitoraggio sul Sistema Bancario Europeo (CRD IV- CRR/ Basel III monitoring exercise marzo 2015) Ø I risultati ottenuti mostrano che il Common Equity Tier 1 capital ratio (CET1) delle maggiori banche internazionalmente attive (Banche del Gruppo 1) sarebbe pari mediamente al 10.8% rispetto all 11.7% ai sensi dell attuale stato di implementazione della regolamentazione Ø Nessuna delle Banche del Gruppo 1 si troverebbe comunque a dover fronteggiare ammanchi di capitale per raggiungere il requisito minimo del 4.5% Ø Per le Banche del Gruppo 1 l impatto derivante dalla piena implementazione della CRDIV e del CRR sui ratio di CET1 è principalmente da attribuirsi alla definizione di capitale e, in misura minore, ai cambi per il calcolo del RWA 74

14 La relazione EBA di monitoraggio sul Sistema Bancario Europeo (CRD IV- CRR/ Basel III monitoring exercise marzo 2015) Ø Per quanto concerne l LCR, i risultati indicano che al giugno 2014, l LCR medio delle Banche del Gruppo 1 sarebbe stato pari a circa il 113%. L 82% dello stesso campione di banche avrebbe già raggiunto il requisito finale imposto da Basilea III pari al 100% 75

15 La relazione EBA di monitoraggio sul Sistema Bancario Europeo (CRD IV- CRR/ Basel III monitoring exercise marzo 2015) Ø I risultati per il NSFR indicano che, al giugno 2014, la media dei NSFR oggetto di piena implementazione per le Banche del Gruppo 1 sarebbe stato pari al 102% e al 111% per le Banche del Gruppo 2 76

16 La relazione EBA di monitoraggio sul Sistema Bancario Europeo (CRD IV- CRR/ Basel III monitoring exercise marzo 2015) Ø La media del LR pienamente implementato sarebbe stato pari al 3.9% per le Banche del Gruppo 1 77

17 Riferimenti bibliografici Ø C. BRESCIA MORRA, Il diritto delle banche, Il Mulino, Bologna, 2012 Ø C. COSTA (a cura di), Commento al Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, Torino, 2013 Ø R. COSTI, L ordinamento bancario, quinta edizione, Il Mulino, Bologna, 2012 Ø S. MIELI, L attuazione in Europa delle regole di Basilea 3, audizione del Direttore Centrale per la Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d Italia presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, 23 febbraio 2012 Ø M. ONADO, Economia e regolamentazione del sistema finanziario, terza edizione, Il Mulino, Bologna, 2012 Ø L. F. SIGNORINI, Le banche italiane verso Basilea 3, intervento del Direttore Centrale per la Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d Italia al Convegno ABI Basilea 3, Roma, 26 giugno 2012 Ø M. PORZIO, F. BELLI, G. LOSAPPIO, M. RISPOLI FARINA, V. SANTORO, Testo Unico Bancario. Commentario, Giuffré, Milano, 2010 Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Revisions to the Basel II market risk framework, July 2009, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Guidelines for computing capital for incremental risk in the trading book, July 2009, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Enhancements to the Basel II framework, July 2009, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Capital requirements for bank exposures to central counterparties, July 2012, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Global systemically important banks: updated assessment methodology and the additional loss absorbency requirement, July 2013, Financial Stability Board, 2014 update of list of global systemically important banks (G-SIBs), 6 November 2014, 78

18 Riferimenti bibliografici Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Basel III: The Liquidity Coverage Ratio and liquidity risk monitoring tools, January 2013, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Basel III: the Net Stable Funding Ratio, consultative document, January 2014, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Basel III leverage ratio framework and disclosure requirements, January 2014, Ø BASEL COMMITTEE ON BANKING SUPERVISION, Instructions for Basel III implementation monitoring, July 2014, Ø B ASEL C OMMITTEE ON BANKING S UPERVISION, Basel III Monitoring Report, Marzo 2015, Ø EBA, CRD IV CRR / Basel III monitoring exercise, 3 m a r z o , 79