Consultazione Piano energetico cantonale (PEC) tramite questionario Risposte di Pro Natura Ticino
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- Franca Piccolo
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1 Consultazione Piano energetico cantonale (PEC) tramite questionario Risposte di Pro Natura Ticino 1. Elaborazione del rapporto per la consultazione (PEC) 1.1. Nell'allestimento del PEC si è adottata una metodologia innovativa descritta al Cap. 7.1 che prevede, attraverso un processo interattivo, un'analisi settoriale dove vengono definiti obiettivi e misure settoriali ed un'analisi integrata dove vengono elaborati i piani d'azioni globali ed i relativi scenari prevedibili agli orizzonti temporali 2035/2050 in funzione degli obiettivi strategici ai quali si vuole tendere. Ritenete che la metodologia adottata e l'impostazione del PEC siano adeguate per un documento programmatico di questo tipo? Di principio sì, nelle modalità della presente applicazione, no. La metodologia appare di principio adeguata e si basa su una raccolta e un'elaborazione dei dati accurate. L'applicazione nel contesto presente solleva tuttavia interrogativi in relazione alle varianti d'azione delle singole schede settoriali e produce importanti distorsioni legate alla scelta dei piani d azione (gli scenari). Gli interrogativi sulle varianti d'azione derivano dalla loro impostazione troppo poco sistematica. Spesso le varianti dei piani d'azioni sono troppo simili tra di loro (in un paio di casi ve n'è una sola, nel caso della scheda P.4, fondamentale, non ve n'è nessuna) e alcune varianti elaborate non confluiscono in alcun scenario per cui risultano sostanzialmente inutili (es. la variante C del solare termico, variante A per la rete elettrica, vedi Rapporto, pag. 97). In alcune schede anche le varianti migliori risultano troppo modeste rispetto alle potenzialità e all'importanza del settore, ad esempio nella scheda C.3 (apparecchiature) e C.6 (mobilità). La scelta degli scenari appare infelice, se non fuorviante. Due i motivi. 1. Nessuno scenario è sostenibile; uno almeno dovrebbe esserlo! 2. Il secondo fattore discriminante principale per gli scenari (il potenziamento del pompaggio-turbinaggio), per quanto interessante possa apparire per il commercio della corrente elettrica, assume un rilievo del tutto sproporzionato nell'ottica di una politica energetica globale e viene inoltre presentato in modo distorto poiché il CO2 emesso all'estero per produrre la corrente che verrebbe importata per azionare le pompe viene sottaciuto e la corrente prodotta in tal modo messa a bilancio delle emissioni di CO2 del Cantone con valore zero come per l'idroelettrico indigeno. La rinuncia a considerare le emissioni grigie di CO2 delle merci importata è comprensibile e accettabile ma presuppone che i singoli scenari abbiano a questo proposito effetti analoghi perché altrimenti essi non sono più correttamente comparabili. Difatti per il clima è irrilevante se le emissioni di CO2 avvengono in Pro Natura Ticino Agire per la natura, ovunque! Agir pour la nature, partout! Für mehr Natur überall! Casella postale 2317, Viale Stazione 10, 6501 Bellinzona Telefono , Fax pronatura-ti@pronatura.ch, CCP
2 Ticino o all'estero. Sottacere pertanto emissioni altissime di CO2 che, secondo lo scenario scelto nel 2050 possono aumentare le emissioni a circa il doppio o ancor più com'è il caso per OPEN rispetto a BAU, e CLIMA rispetto ad ALL (ossia per la coppia di scenari che forzano il pompaggio), equivale a falsare radicalmente il confronto. 2. Piani d azione e scenari (Cap PEC) 2.1. Il Rapporto per la consultazione, elaborato dal Gruppo di lavoro, propone 4 piani d'azione, costruiti sulla base di pacchetti di provvedimenti e misure (varianti d'azione) proposti nelle schede settoriali (cfr. Cap , Tab. 13, pag. 97). Essi rappresentano delle opzioni, delle linee guida coerenti, volte a raggiungere degli scenari energetici con un orizzonte temporale al 2035 e Ogni piano d'azione è caratterizzato da orientamenti specifici che definiscono le scelte e le azioni da intraprendere, tra queste anche le ipotesi e le modalità di copertura del fabbisogno in energia elettrica. Quale piano d'azione ritenete più opportuno? Possibilità: BAU / CLIMA / OPEN / ALL Uno scenario SOSTENIBILE, purtroppo non elaborato, dal quale CLIMA si scosta meno degli altri. In mancanza di uno scenario sostenibile non è possibile operare una scelta. L inclusione della partecipazione alla Centrale a carbone di Lünen e della centrale in Val d Ambra in tutti gli scenari non è accettabile e contribuisce a precludere una possibile scelta. Rispetto allo scenario CLIMA questi due progetti devono essere stralciati e deve inoltre essere potenziata la politica dell uso efficiente dell energia, ben oltre quanto previsto dalle schede C1-C Gli effetti dei Piani d'azione sono quantificati al cap in base ai quattro più significativi criteri di valutazione: consumo di energia (GWh/anno), produzione di energia elettrica (GWh/anno), emissioni di CO2 sul territorio cantonale (ton CO2/anno) e investimenti complessivamente previsti dai piani d'azione (Mio CHF). Questi criteri sono appropriati per giudicare la bontà dei Piani d'azione? Dei quattro criteri di valutazione due paiono appropriati (n. 1 e 2 qui sotto) ma non esaustivi delle necessità di base, due sono incompleti (n. 3 e 4) e due andrebbero aggiunti (n. 5 e 6), come precisato qui di seguito: 1 e 2. Consumo di energia in GWh/anno e investimenti complessivi richiesti: appropriati. 3. Produzione di energia elettrica cantonale: qui bisogna sostituire il valore lordo usato a torto negli scenari e inserire invece quello netto, ossia quello ottenuto dopo la detrazione dell'energia di pompaggio come prevede la specifica direttiva dell'ufficio federale dell'energia del ("Calcolo della quantità di elettricità Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 2
3 determinante per la registrazione delle garanzie di origine e per l etichettatura dell elettricità nel caso dell impiego di pompe"). 4. Emissioni di CO2 sul territorio cantonale: qui bisogna aggiungere quelle della corrente elettrica importata. Inoltre nel bilancio di CO2 sarebbe di principio più opportuno sostituire i valori di emissioni secondo il ciclo di vita degli impianti LCA secondo la banca dati Ecoinvent v (peraltro utilizzata dal PEC), per cui ad esempio alla corrente fotovoltaica va correlato il valore d'emissione di 97 g CO2/kWh invece che zero. 5 (nuovo). Quota parte delle energie rinnovabili rispetto al fabbisogno totale: criterio di valutazione da aggiungere quale indicatore del punto sul percorso verso la sostenibilità. 6 (nuovo). Costi risparmiati grazie al minor consumo di energia: criterio da aggiungere quale indicatore da contrapporre agli investimenti (gli investimenti per indirizzare la politica energetica alla sostenibilità non sono solo oneri in quanto producono, oltre a quello ecologico, anche un utile economico) A quale dei 4 criteri dovrebbe essere dato maggior peso? (assegnare rango da 1 per il più importante, a 4 per il meno importante). Possibilità: consumo di energia / produzione di energia elettrica / emissioni di CO2 / investimenti previsti 1. Emissioni di CO2 (approccio LCA, obiettivo 1 t/ab.anno) e consumo di energia a pari merito (obiettivo, quale potenza media consumata, di 2000 W). 3. Produzione di energia elettrica 4. Investimenti previsti Si propongono altri criteri di valutazione? Domanda: quali? Sì. Quali? I 4 criteri citati dovrebbero essere in parte modificati e completati secondo quanto indicato nella risposta alla domanda 2.2. In particolare gli investimenti vanno controbilanciati dal loro utile Il piano d'azione è una composizione di varianti d'azione di settore (cfr. Cap , Tab 13, pag. 97). Esso non è però uno strumento statico. Del piano d'azione ritenuto il più opportuno - ev. con modifiche puntuali -, vi è qualche settore la cui variante d'azione scelta dovrebbe essere modificata o sostituita da un'altra variante d'azione? Possibilità: sì / no Domanda: quali? Ci vuole uno scenario SOSTENIBILE. Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 3
4 Rispetto allo scenario CLIMA bisogna: stralciare la partecipazione AET alla centrale a crbone di ünen e il progetto di pompaggio-turbinaggio in Val d Ambra (cfr. 2.1), promuovere maggiormente, rispetto a quanto previsto, l efficienza energetica, aggiungere partecipazioni alla produzione rinnovabile all estero per le quali le rispettive ubicazioni si rivelano più efficienti e più ecologiche rispetto a quanto è possibile in Svizzera, regolare la rete non solo a livello di grosse unità di regolazione ma direttamente presso il consumatore (smart grid), quindi abbattendo le punte problematiche e costose La scheda P.4 descrive nel dettaglio le opzioni a disposizione per la copertura del fabbisogno elettrico attraverso l'importazione o la partecipazione ad impianti di produzione di energia elettrica. La scheda illustra inoltre la strategia adottata sinora dall'aet ed il possibile manco di energia a medio termine alla luce dei contratti attualmente attivi che andranno in scadenza (scheda P.4 tabella finale a pag. 56). In essa non sono volutamente proposte soluzioni ed opzioni per la copertura futura del fabbisogno, in quanto dipendenti dai provvedimenti previsti dal piano d'azione scelto in termini di produzione di energia elettrica e di efficienza energetica a livello di uso finale. Conseguentemente per ogni piano d'azione sono proposte delle ipotesi di copertura del fabbisogno. Del piano d'azione da voi ritenuto più opportuno, come valutate l'ipotesi di copertura del fabbisogno di energia elettrica in esso proposta? Risposta e motivazione: La priorità spetta all'efficienza e quindi al contenimento dei consumi; sul piano della produzione al rinnovabile indigeno (1) e straniero (2). Da evitare: le partecipazioni a fonti non rinnovabili e non omologabili; recedere dalla partecipazione di Lünen; regolare la rete a livello di consumatori (vedi 2.4), adeguare senza ulteriori remore i deflussi minimi delle centrali gestite dall AET in Ticino a quanto richiesto dalla Legge sulla protezione delle acque. Il legame tra sicurezza dell'approvvigionamento in Ticino e l'allestimento di nuovi impianti di pompaggio-turbinaggio indigeni è puramente ipotetico. L'attuale interesse per il pompaggio è soprattutto di natura economica In termini generali, l'opzione del nucleare è sostenibile? Ma che domanda è? L'opzione del termoelettrico è sostenibile nella fase di transizione? Il termoelettrico è accettabile transitoriamente nello scenario della cogenerazione per quanto concerne il gas (scheda P.10). Sono invece chiaramente insostenibili il Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 4
5 carbone e il nucleare che altro non fanno che procrastinare l'inevitabile transizione verso un approvvigionamento interamente rinnovabile Ritenete che si debba optare unicamente per energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili? Sì, puntando al contempo all uso più efficiente dell energia e alla certificazione ecologica affinché l impatto sull ambiente della produzione rinnovabile sia contenuto. E' l'unica opzione valida a lungo termine e prima si avvia la transizione meglio è (temporeggiare aumenta sia i costi ambientali che quelli economici) È condivisa l'impostazione secondo la quale l'energia idroelettrica è sfruttata più razionalmente come energia di regolazione e di punta, con la conseguente maggiore dipendenza da fonti energetiche importate? Oggi no, nei prossimi anni solo se l energia importata è da fonte rinnovabile. Il pompaggio-turbinaggio è ecologicamente accettabile solo se l'energia importata e impiegata per il pompaggio proviene da fonte rinnovabile. Altrimenti no. Bisogna evitare di impiegare l'energia ad accumulazione per la copertura del fabbisogno di banda; si deve inoltre esaurire la potenza delle centrali ad accumulazione prima di accrescerla con nuove centrali di pompaggio e turbinaggio che provocano una grande perdita di energia, un grande impatto ambientale e ingenti costi La sicurezza dell'approvvigionamento costituisce uno dei compiti basilari del Cantone e di AET. Nel perseguimento di questo obiettivo, non bisogna sottacere l'importanza del commercio di energia, promosso da AET nel suo ruolo di azienda commerciale: esso permette, infatti, di meglio gestire i prezzi dell'energia per i consumatori finali ticinesi, valorizzando al meglio il potenziale di produzione elettrica indigena (> scheda P.4, "Gestione dei portafogli") nel contesto nazionale ed internazionale. Questa attività è ritenuta rilevante per il PEC? La domanda è ambigua perché solleva, riunendoli, due interrogativi oltremodo diversi: se essa si riferisce all accettabilità del commercio d elettricità da parte dell AET la risposta è no, se si riferisce alla rilevanza di una tale attività sull ambiente, la risposta è ovviamente sì. Il commercio di energia operato oggi in base a criteri puramente economici ha pesanti ripercussioni (evitabili) sull ambiente e non è accettabile. L obiettivo non deve e non può essere energia a prezzi possibilmente bassi ma una competitività del sistema economico basata sull efficienza. Quest ultima va promossa e non Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 5
6 ostacolata da una politica del basso costo che la scoraggia e indebolisce il sistema economico nella sfida che va affrontata in relazione all aumento inesorabile dei costi dell energia. Anche in base a meccanismi puramente economici non è comunque possibile mantenere bassi i prezzi dell energia perché essi promuovono l aumento dei consumi e richiedono pertanto un aumento della produzione i cui costi però aumentano perché si esauriscono vieppiù le fonti di energia a buon mercato. Voler mantenere bassi i prezzi produce l effetto contrario mentre limitare i consumi permette di coprire il fabbisogno a costi inferiori. L AET non deve posizionarsi sul mercato attraverso il commercio poiché in questo settore deve confrontarsi ad attori molto potenti e con potenzialità più favorevoli, ma come piccolo produttore di nicchia di energia ecologica (certificata naturemade star, vedi oltre) mirando a clienti disposti a pagare un prezzo equo per un prodotto d alta qualità. Per il PEC il commercio di energia è rilevante perché può produrre emissioni altissime di CO Condividete l indirizzo che, al consumatore finale, per il tramite dei gestori di rete cantonali, AET debba poter garantire sul totale di energia fornita, una quota parte minima del 70% di energia certificata di origine rinnovabile a prezzi concorrenziali? Non è chiaro se la domanda si riferisce solo alla corrente elettrica o anche al gas distribuito in rete. A lungo termine (2050) l'obiettivo dev'essere la copertura con energia rinnovabile al 100%. Quest'obiettivo può essere senz'altro raggiunto per la corrente se si considera l'elevato potenziale idroelettrico ticinese (dopo detrazione della quota parte devoluta alle FFS). In quanto alle quote del rinnovabile, esse hanno un valore unicamente se collegate a scadenze precise entro le quali devono essere raggiunte. A tal proposito la presente domanda e il PEC non forniscono alcuna indicazione. Inoltre il testo sul ruolo dell'aet (capitolo 8.1.2, pag. 183) resta molto nel vago e non parla del 70% di energia rinnovabile ma solo del 70% di energia con certificato d'origine (che può ovviamente esser ricondotto sia al carbone che al nucleare o altre fonti). Per il gas l approvvigionamento interamente rinnovabile non è possibile per cui dopo una fase di transizione la parte del gas deve nuovamente diminuire Condividete la proposta che il Cantone, per il tramite dell'aet, investa nelle energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, ma pure eolico e biomassa (legna e scarti vegetali), in centrali a gas a cogenerazione di piccole dimensioni ed in reti di teleriscaldamento? Sì. 3. Bilancio energetico e sfide per il futuro (Cap. 2 e 3 PEC) 3.1 La conoscenza del quadro complessivo del bilancio energetico cantonale, che evidenzi le quantità di energia prodotte sul territorio cantonale, le importazioni, le esportazioni ed i Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 6
7 consumi nei settori di utilizzazione finale, costituisce elemento imprescindibile per poter attuare una pianificazione energetica efficace. Ritenete il bilancio energetico completo? Bisogna aggiungere quale fattore discriminante supplementare l'origine della corrente importata e non solo il suo quantitativo, poiché questo fattore incide in modo determinante sul bilancio delle emissioni di CO2 del nostro Cantone. Inoltre bisognerebbe considerare le emissioni grigie, ossia le emissioni di CO2 che con il nostro consumo globale provochiamo attraverso le merci importate (ridotto con quelle delle merci esportate). Questo dato si ottiene attribuendo ai sistemi energetici un fattore d'emissione secondo l'approccio del ciclo di vita (banca dati Ecoinvent v. 2.01) e considerando le emissioni grigie delle merci importate equiparato ai valori elvetici (noti grazie alle statistiche doganali delle importazioni/esportazioni) L analisi della situazione è corretta? La valutazione sarebbe corretta solo se si considerassero le emissioni di CO2 della corrente importata (v. sopra). Inoltre andrebbero valutate le emissioni grigie, ossia quelle prodotte all'estero dalla merce importata in Ticino La sua evoluzione, così come delineata è condivisa? Non è chiaro a quale evoluzione la domanda si riferisce esattamente. A pagina 32, rispettivamente 56 si ipotizzano aumenti del consumo di energia in generale, rispettivamente di elettricità dell'ordine dell'1-1,5% annui sulla base dello sviluppo spontaneo del sistema mentre lo scenario Business as usual (BAU) prospetta con un esame molto più preciso una diminuzione dei consumi in generale e un lieve aumento dei consumi di elettricità (cfr. pag ). Queste differenze producono già nel 2035 differenze di consumi del 50% e più. E' vero che nei passati decenni si è assistito ad un continuo aumento del consumo di energia (salvo brevi periodi di flessioni dopo le crisi che ne hanno aumentato il prezzo) ma quest'evoluzione non può essere schematicamente proiettata nel futuro. Essa non può perdurare in seguito alla rarefazione delle risorse e all'aumento dei prezzi che ne consegue. Di conseguenza le misure di impiego razionale dell'energia che rispetto ai consumi e ai prezzi odierni consentirebbero già oggi un risparmio economicamente redditizio dell'ordine del 30%, condurranno ad una svolta dei consumi verso il basso (peraltro prospettata, come detto, dallo scenario BAU). Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 7
8 3.4. La stima del potenziale di produzione di energie rinnovabile è attendibile? In parte no, in parte sì. Il potenziale idroelettrico (4200 GWh, pag. 48) è senz'altro troppo alto e palesemente errato. La quasi la totalità delle risorse idriche ticinesi è già sfruttata, rispettivamente sovrasfruttata se si considera che 88 prese d'acqua su 120 non rilasciano alcun deflusso minimo. Non si vede pertanto in alcun modo come sia possibile un massiccio aumento netto della produzione che compensi per di più le diminuzioni legate ai deflussi minimi e al mutamento climatico. Il dato indicato è lordo, ossia comprensivo della produzione ottenuta attraverso il pompaggio, e quindi privo di valore. Non è difatti legittimo includere nel potenziale idroelettrico la produzione ottenuta con il turbinaggio di acque pompate che servono esclusivamente allo stoccaggio intermedio sotto forma di energia potenziale dell'elettricità utilizzata per il pompaggio. Il potenziale del fotovoltaico potrebbe essere maggiore (corrisponde alla produzione di circa 3 chilometri quadrati e mezzo di pannelli fotovoltaici dal rendimento odierno pari quindi a poco più dell'1 per mille del territorio). Il potenziale solare termico appare troppo basso, quello eolico indigeno probabilmente troppo alto, quello della legna corretto, quello del calore ambiente decisamente troppo basso La stima del potenziale di riduzione dei consumi è attendibile? In linea generale no; è stimato per difetto In linea generale il potenziale è attendibile in base allo stato odierno della tecnica, ma appare stimato al limite inferiore. Con l'evoluzione tecnica e l'incentivo a risparmiare sui costi (crescenti) dell'energia esso tende però nettamente ad aumentare con effetti cumulativi (esempio: apparecchiature elettriche e coibentamento). Oggi vengono costruite le prime case che producono sull'arco dell'anno più energia di quella che consumano, cosa che non era ancora possibile dieci anni fa. 4. Attuazione del PEC (Cap. 8) 4.1. I ruoli degli enti coinvolti (Cantone, AET, enti e associazioni, comuni, economia privata) sono condivisi? In parte sì, non però per l AET. Il ruolo attribuito al Cantone, agli enti, alle associazioni e ai comuni è sostanzialmente condiviso. Reputiamo però che il Cantone debba produrre uno sforzo maggiore nella politica energetica, che, adeguatamente orientata, produce Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 8
9 molta ricchezza interna e riduce l'esodo finanziario verso i paesi produttori di vettori energetici. Il ruolo dell'aet dev'essere rivisto segnatamente per via della liberalizzazione del mercato. In questo contesto il posizionamento di AET sul mercato assume un ruolo centrale affinché l'azienda sia attrattiva per i consumatori. L'esempio dell'ewz (Elektrizitätswerke der Stadt Zürich), riportato a pag. 154 in modo esemplificativo, è meritevole d'emulazione. EWZ ha allestito uno studio a tappeto di tutte le proprie partecipazioni idroelettriche per valutare la certificazione ecologica con il marchio di qualità naturemade star e ora sta procedendo ad una tale certificazione a misura del fabbisogno del mercato. EWZ crea così un valore aggiunto alla corrente venduta e al contempo fidelizza i clienti interessati ad una corrente di qualità ecologica (e quindi non solo rinnovabile) e a buon prezzo, in vista dell'apertura dei mercati. Una strategia di questo tipo dev'essere valutata anche dall''aet che "opera in un contesto paragonabile" (PEC, pag. 154). La focalizzazione strategica del PEC sull'aumento della produzione di punta quale valorizzazione dell'idroelettrico ticinese ai sensi della scheda V3 del Piano direttore (Energia) è unilaterale e rischioso come lo è il mezzo proposto per perseguirlo: il pompaggio-turbinaggio. Una valorizzazione ecologica ed economica della corrente con l'ipotesi di certificazione ecologica dell'intero idroelettrico ticinese va quindi assolutamente valutata poiché potrebbe rivelare il posizionamento strategico più opportuno per l'immagine del Cantone e l'opera dell'aet a lunga scadenza. La corrente idroelettrica è la principale risorsa energetica del Cantone per cui merita un attenzione particolare. Puntando dritto sull aspetto commerciale della produzione di energia di punta attraverso il pompaggio-turbinaggio, il PEC trascura i rischi economici altissimi di tale operazione. Attualmente i principali produttori elvetici d energia (Alpiq, AXPO, Rätia Energie, FFS e Kraftwerke Oberhasli) stanno pianificando o costruendo impianti di pompaggio-turbinaggio per almeno 6 miliardi di franchi. Questi investimenti rincareranno relativamente la corrente di banda, di cui aumenterà la richiesta, e ridurranno i proventi dell energia di punta, di cui aumenterà l offerta. Essi incideranno quindi negativamente sull aspetto centrale della redditività di una tale operazione, ossia la differenza di costo tra i due tipi di energia. Chi arriva tardi su questo mercato conteso rischia pertanto grosso perché gli investimenti richiesti sono ingenti e i tempi d ammortamento lunghissimi. Il PEC considera acquisito l impianto di pompaggio in Val d Ambra (contenuto in tutti gli scenari!) che rispetto ad un impianto alla Verzasca ha un impatto ambientale molto maggiore e una redditività molto inferiore (il kw istallato costa di più perché l opera principale, la nuova diga, non esiste ancora, mentre alla Verzasca c è già; l impianto è molto meno flessibile perché durante 8 mesi all anno l acqua scarseggia, in inverno in modo acuto, mentre alla Verzasca l acqua è praticamente disponibile ad ogni momento). Del pompaggio il PEC (Rapporto, pag ) ignora non solo i rischi economici (vedi sopra) ma non tiene neppure conto delle controindicazioni ecologiche, in particolare le grosse perdite di energia dovute al fabbisogno per il pompaggio che supera del 30% circa la produzione. Questi aspetti vanno affrontati apertamente. Pro Natura respinge ogni potenziamento del pompaggio-turbinaggio fintanto che la corrente disponibile per il pompaggio non sia principalmente rinnovabile (ci vorranno ancora almeno due decenni) e chiede di stralciare perlomeno l impianto della Val d Ambra e scegliere ubicazioni economicamente ed ecologicamente più Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 9
10 appropriate, qualora non si voglia proprio fare a meno di questa problematica tecnologia Al cap si propone la realizzazione di piani energetici comunali. Si condivide l'utilità di simili piani? Sì. L utilità è giustificata dal PEC in modo convincente; bisogna tuttavia potenziare la consulenza. 5. Concetto del PEC 5.1. Gli indirizzi posti dalla politica energetica della Confederazione (cap. 4) sono tradotti adeguatamente negli indirizzi cantonali (cap. 6.1)? In parte no, in parte sì. L'indirizzo federale lascia parecchio margine di manovra. Ci vorrebbe un indirizzo cantonale verso le energie rinnovabili senza mezzi termini e senza ricorso al carbone. L'obiettivo del 70% di energia rinnovabile nel mix di consumo dev'essere corredato da una data entro la quale va raggiunto e completato dai termini entro i quali l'intero mix sia rinnovabile. Come popone il PEC (pag. 79), la politica del pompaggio va ancora tutta studiata, tendendo conto segnatamente anche dei rischi (vedi risposta 4.1). 6. Schede settoriali (Cap. 7.2 PEC e documento specifico) 6.1. Ai fini delle analisi settoriali, il sistema energetico è stato scomposto in cinque macroaree, successivamente articolate in venti settori, per ciascuno dei quali sono stati effettuati approfondimenti specifici, le cosiddette schede settoriali, riportate nello specifico volume. Nell'insieme, le schede sono adeguatamente dettagliate e comprensibili? Sì. Le schede (salvo alcuni passaggi relativi al commercio di elettricità e alla rete elettrica) sono comprensibili e approfondite in maniera adeguata. Per chi ha poca dimestichezza con la politica energetica la presentazione tuttavia è troppo poco strutturata. Sarebbe stato più opportuno fornire i lineamenti fondamentali (in 50 pagine, non più) e rimandare per gli approfondimenti agli allegati. In questo modo si sarebbe evitato di confrontare chi vuol esprimersi in consultazione ad una grande quantità di dati dei quali è arduo riconoscere i tratti essenziali. La risposta alle domande dalla 6.2 alla 6.7 è facoltativa Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 10
11 6.2. I dati relativi alla situazione attuale sono completi? Possibilità: sì o no in riferimento alle schede: P.1, P.2, P.3, P.5, P.6, P.7, P.8, P.9, D.1, D.2, D.3, C.1, C.2, C.3, C.4, C.5, C.6 Sì, salvo per le schede P.9, D.1 e C.4 No per le schede D.1 e C.4. Nessuna risposta: P La stima del potenziale è adeguata? Sì per le schede P.5, P.7, P.8, D.2 e D.3. No per le schede P.1-P.3, P.6, C.1-C.6 e D.1 Nessuna risposta: P.9. La stima del potenziale per quanto concerne l'efficienza (i consumi) è troppo bassa in quanto tiene conto solo della tecnologia già oggi matura e commercialmente disponibile. Vedi anche domanda Le visioni, le scelte e gli obiettivi sono condivisi? Sì per le schede P.3, P.5, P.7, P.8, P.9 come pure D.2 e D.3 No per le schede P.1, P.2 e P.6 come pure C.1-C.6 Nessuna risposta: D.1 P.1.: Puntare solo sul pompaggio-turbinaggio è rischioso e unilaterale; la scelta strategica principale deve risiedere nella qualità ecologica della corrente prodotta (non solo nella sua rinnovabilità) e quindi nella certificazione naturemade star che garantisce il rispetto degli ecosistemi acquatici. P.2: Potenziale probabilmente troppo alto. P.6: Ci vuol maggior promozione. C.1-C.6: Ci vorrebbero obiettivi più ambiziosi (e comunque il conteggio individuale dei costi di riscaldamento nella scheda C.1) 6.5.a Gli strumenti sono idonei? Sì per tutte le schede salvo la P.1 e la D.1 No per la scheda P.1 Nessuna risposta: D.1. Tra visioni (reputate in parte troppo poco ambiziose) e strumenti (reputati generalmente idonei) la contraddizione è solo apparente. Gli strumenti sono coerenti con gli obiettivi che perseguono ma richiedono in parte una maggior promozione. Gli strumenti della scheda P.1 (idroelettrico) non sono reputati idonei in quanto puntano unilateralmente sul pompaggio-turbinaggio, problematico per l'ambiente, Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 11
12 come pure sul mini-hydro (potenziale limitatissimo e carico ambientale eccessivo) e tralasciano completamente di affrontare la certificazione ecologica della corrente. 6.5.b Gli strumenti sono completi? Sì per tutte le schede salvo la P.1 e la P.3 (no) come pure la D.1 (nessuna risposta No per le schede P.1 e P.3 Nessuna risposta: D.1. P.1: Aggiungere la certificazione ecologica naturemade star. P.3: Aggiungere la costituzione di un'agenzia che assuma tutti i compiti di promozione del fotovoltaico (progettazione, ottenimento delle autorizzazioni di costruzione, costruzione, certificazione, vendita della corrente) su base contrattuale con i privati che mettono unicamente a disposizione il supporto fisico (ad esempio i tetti). Una tale agenzia permette una sinergia altrimenti irraggiungibile di fronte alle difficoltà tecniche, amministrative, organizzative e finanziarie della promozione del fotovoltaico. 6.6.a In generale, le varianti d'azione sono realistiche per rapporto agli effetti attesi? Sì per tutte le schede salvo la P.1 No per la P.1 P.1: Le indicazioni della variante A sulle emissioni di CO2 sono errate poiché non tengono conto della provenienza della corrente utilizzata per il pompaggio. Non è legittimo mettere in conto la riduzione delle emissioni di CO2, ottenuta promuovendo le energie rinnovabili, e sottacere invece l'aumento dovuto al pompaggio. La riduzione della produzione legata al rilascio di deflussi minimi e ai cambiamenti climatici appare oltremodo incerta. La risposta generalmente positiva alle altre schede parte da una presunzione che tuttavia non è verificabile in base alla documentazione prodotta. Gran parte degli effetti attesi sono peraltro affrontati solo qualitativamente (nelle schede P.5, D.1 e D.2 addirittura tutti) e sono pertanto accessibili solo ad un esame di plausibilità mentre sul loro realismo resta ben poco da dire. 6.6.b In relazione a produzione/consumi, le varianti d'azione sono realistiche per rapporto agli effetti attesi? Tendenzialmente sì per tutte le schede salvo la P.1 No per la P.1 Si veda la risposta 6.6.a. 6.6.c In relazione alle emissioni, le varianti d'azione sono realistiche per rapporto agli effetti attesi? Tendenzialmente sì per tutte le schede salvo la P.1 Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 12
13 No per la P.1 Si veda la risposta 6.6.a. Bisognerebbe calcolare le emissioni con l approccio del ciclo di vita LCA, comprensivo delle emissioni grigie delle merci. 6.6.d In relazione ai costi, le varianti d'azione sono realistiche per rapporto? Sì per le schede Si veda la risposta 6.6.a. I costi sono valutati sono in una piccola parte delle varianti d'azione e per di più solo in modo assai sommario per cui la portata della domanda è molto relativa. 7. Altre osservazioni Appare opportuno mantenere il gruppo d'accompagnamento estendendolo tuttavia anche ad associazioni che si occupano per scopi ideali di politica energetica. Le risposte del presente formulario fanno stato rispetto a quelle, incomplete del formulario online che spesso non consente risposte differenziate. Risposte di Pro Natura Ticino al questionario sul PEC 13
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