Le professioni non organizzate ad un anno dalla legge 4/2013: un primo bilancio *

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1 Le professioni non organizzate ad un anno dalla legge 4/2013: un primo bilancio * di Fabiana Di Porto ( ** ) e Marco Monaco Sorge ( *** ) 1. Introduzione La legge n. 4 del 14 gennaio 2013 recante Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi rappresenta un importante traguardo, che riconosce e disciplina l attività lavorativa di oltre tre milioni di professionisti italiani, sia autonomi sia dipendenti. Numerosi sono stati in questo primo anno di vita i giudizi, di massima positivi, espressi da operatori, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni interessate. Un po tutti, in diverse occasioni, hanno manifestato apprezzamento per la legge e per il suo carattere innovativo, in relazione ai significativi cambiamenti che attendono il mercato delle professioni in Italia. Tuttavia, l attenzione deve essere rivolta non soltanto, per così dire, al lato della offerta, ovverosia ai professionisti non organizzati in ordini e collegi, cui la normativa si applica, sia pur con le previste esclusioni di cui al comma 2 dell art. 1; bensì anche ai milioni di cittadini che da questi ricevono quotidianamente prestazioni lavorative e servizi, in una moltitudine di ambiti e settori. * Intervento in occasione del Convegno promosso dal CoLAP F.A.R.E. PROFESSIONISTI, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma, 12 dicembre ** Professore di Diritto dell economia nell Università del Salento (fabiana.diporto@unisalento.it), membro del Comitato scientifico del Colap. *** Avvocato (mmonacosorge@luiss.it ; mmonacosorge@tonucci.com). 1

2 E la domanda, gli utenti sono vieppiù tutelati se alla legge 4/2013 è data piena ed esaustiva applicazione. Difatti, benché, differentemente dagli ordini professionali, i professionisti non organizzati non siano obbligati ad iscriversi alle rispettive libere associazioni, la legge 4/2013 disciplina, come noto, una serie di obblighi, doveri e previsioni, che in modo assai dettagliato rafforzano la posizione del consumatore (basti pensare, a titolo esemplificativo e non esaustivo: al rispetto delle regole deontologiche e di condotta, agli obblighi di formazione permanente, di trasparenza e informazione, alla vigilanza e sanzioni, alla garanzia di tutela degli utenti attraverso lo sportello di riferimento, alla pubblicità, alle attestazioni di qualità e certificazioni di conformità alla norma tecnica UNI). In virtù di tali previsioni normative il cittadino, utente e consumatore, ha a disposizione maggiori strumenti informativi, di controllo di qualità e di verifica, risultando pertanto oggi, almeno in principio, maggiormente tutelato rispetto a quanto non fosse prima della legge. La crescente soddisfazione che questa legge è in grado di ingenerare nel cittadino utente e consumatore, potrebbe a sua volta indurre una ulteriore diffusione e richiesta di tali prestazioni, con un conseguente sviluppo lavorativo per gli oltre tre milioni di professionisti non organizzati, i quali, già oggi, sono stimati contribuire al 4% del PIL nazionale. Gli effetti positivi sui due côtés, della offerta e della domanda, possono apprezzarsi e reciprocamente implicarsi solo se le innovazioni introdotte dalla legge 4/2013 sono attuate su entrambi i fronti. 2. Applicazione della legge n.4/2013: il lato della offerta Ad un anno dalla sua approvazione, un primo bilancio può essere elaborato partendo dall analisi dei dati ed informazioni riportati sul sito internet del Ministero delle Sviluppo Economico (MISE). 2

3 Delle oltre duecentoventi associazioni professionali censite dal Colap nel , ventotto (poco più del 10%) sono quelle attualmente iscritte sul sito del MISE che rilasciano l attestato di qualità 2, autorizzando così i propri iscritti ad utilizzare il riferimento all iscrizione. Sono invece soltanto cinque le associazioni che non rilasciano tale attestato 3 ; mentre, ad oggi, il Colap è la prima e per il momento unica forma aggregativa di associazioni iscritta ai sensi dell articolo 3 della legge n. 4. La Tabella 1 sintetizza alcuni dati relativi alle ventotto associazioni che rilasciano attestato di qualità, ed indica, per ciascuna di esse: il settore di riferimento, il numero di iscritti e la struttura organizzativa. Tab. 1 Le associazioni professionali iscritte sul sito del MISE che rilasciano attestato di qualità (al ) Denominazione, sede principale, web Struttura organizzativa (nazionale) Settore No. iscritti Assemblea Presidente Segretario generale Consiglio. direttivo Esecutivo Revisori Probiviri Tesoriere Comitato scientifico 1. A.N.A.C.I. (Roma) Ass. Naz. Amministratori Condominiali ed Immobiliari 2. A.I.A.S. (Milano) Ass. It. Ambiente e Sicurezza 3. L.A.P.E.T. (Roma) Libera Ass. Periti ed Esperti Tributari X X X X X X Amministratori Condominiali e Imm.ri Ambiente e Sicurezza Periti ed esperti Tributari 4. A.I.M.S. (Treviso) Ass. It. Mediatori Sistemici Mediatori Fonte: indagine conoscitiva promossa dalla Commissione X Attività produttive del Senato della Repubblica in relazione all esame dei disegni di legge nn. 3270,1329,1464 in materia di professioni non regolamentate documento consegnato a conclusione dei lavori dell indagine conoscitiva ( ). Per commenti F. Di Porto, Le nuove professioni : un modello per la riforma di quelle ordinistiche?, in Amministrazione in cammino, 10/ &idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor=AND&sectionid=2&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&Mve dit=1&showmenu=1&showcat=1&showarchivenewsbotton=0&idmenu=3490&directioniduser=0 3 E sono: A.P.IL-Associazione Professionisti dell'illuminazione, FEDERISF - Federazione degli Informatori Scientifici del Farmaco e delle Associazioni di Informatori, FEDERUFFICITECNICI - Federazione degli Ufficiali Tecnici della Pubblica Amministrazione, Gesticond - Libera Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari e I.A.T.I. International Association Traduttori Interpreti. 3

4 5. A.N.Fo.S. (Anguillaria Sabazia, Rm) Ass. Naz. Formatori per la Sicurezza 6. U.N.C. (Cuneo) Unione Naz. Chinesiologi 7. A.i.F.O.S. (Brescia) Ass. It. Formatori Operatori della Sicurezza sul Lavoro 8. I.N.T (Roma) Ist. Naz. Tributaristi 9. A.P.N.E.C. (Roma) Ass. Prof. Naz. Educatori Cinofili A.L.A.C. (Genova) Ass. Liberi Amministratori Condominiali A.I.T.I. (Roma) Ass. It. Traduttori e Interpreti A.I.Me.F. (Arezzo) Ass. It. Mediatori Familiari UNIQUALITY (Catania) Unione Naz. It. Professionale per la Qualità ASSIREP (Roma) Ass. It. Responsabili di Gestione Progetti A.N.T.E (Novara) Ass. Naz. Tecnici Emodialisi APCO (Milano) Ass. Prof. It. Consulenti di Management A.N.Fo.P. (Agrigento) Ass. Naz. Formatori Professionisti A.N.TE.V. (Milano) Ass. Naz. Tecnici Verificatori M.P.I. (Milano) Meeting Professionals International A.V.I. (Como) Ass. Visuristi Italiani ASSOINTERPRETI (Milano) Ass. Naz. Interpreti di Conferenza Professionisti A.N.I.M.U. (Napoli) Ass. Naz. Interpreti di Lingua dei Segni I.W.A. (Lido di Venezia) International Webmasters Association Accademia dei Professionisti (Roma) M.A.P.I. - Movimento Amministratori e Proprietari d'immobili (Benevento) X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 4 Formatori per la Sicurezza sul lavoro Chinesiologi Sicurezza sul Lavoro Tributaristi Educatori Cinofili 808 Amministratori Condominiali 767 Traduttori e Interpreti 732 Mediatori Familiari 723 Qualità Gestione Aziendale Responsabili di Gestione Progetti Tecnici Emodialisi 355 Consulenti di Management Formatori Professionisti Verificatori apparecchi sanitari Convegni / eventi 182 Visuristi 178 Interpreti di Conferenza Professionisti Interpreti di Lingua dei Segni Webmasters 125 Formazione e Consulenza Amministratori Condominiali e Imm.ri 88 83

5 26. S.I.S.S. (Firenze) Soc. It. di Scienze Sensoriali ASSOCONTROLLER (Milano) I.A.P.P. (Roma) It. Ass. of Procurement Professionals X Scienze Sensoriali 76 Controllo di gestione 70 Controllo di gestione 15 Come si evince dai dati riportati in Tabella 1, il numero di iscritti per ogni associazione varia considerevolmente, da alcune decine ad alcune migliaia. Circa la dimensione, le associazioni registrate possono pertanto raggrupparsi in grandi (oltre i 1.000), medie (dai 300 ai 1.000), piccole (dai 100 ai 300) e piccolissime (sotto i 100). Le quattro tipologie per il momento si distribuiscono in maniera abbastanza uniforme sul gruppo delle 28 associazioni (8 grandi, 8 medie, 7 piccole, 5 piccolissime), a testimonianza del sostanziale attivismo di tutte le componenti professionali, a prescindere dalla dimensione e diffusione. Le categorie professionali maggiormente rappresentate risultano essere gli amministratori di condominio (3 associazioni su 28, per un totale di iscritti pari a 7.952), seguiti dagli operatori nei settori del lavoro, ambientale e della sicurezza (3 associazioni per iscritti), dai periti e tributaristi (2 associazioni, pari a iscritti), nonché mediatori (2 associazioni e iscritti) e chinesiologi (con iscritti all unica associazione registrata). Con riferimento ai settori ed alle categorie elaborati dal CNEL nel 2004, si ravvisa, ad oggi, la scarsa presenza di associazioni operanti, ad es., nelle categorie della comunicazione e delle professioni di aiuto. A tale riguardo sarebbe interessante approfondire se la mancata presenza dipenda da una limitata capacità organizzativa delle associazioni esistenti, che non consente loro di evolvere per adeguarsi al dettato normativo, ovvero dalla relativa difficoltà di svolgere gli adempimenti richiesti dalla legge. Anche l organizzazione interna e la diffusione sul territorio nazionale delle associazioni ad oggi registrate al MISE risultano di massima uniformi all interno di ciascun gruppo dimensionale e appaiono di livello medio alto (cioè con la scelta di dotarsi di molteplici strutture di governo). Quest ultimo dato (presenza uniforme di strutture organizzative complesse) sorprende specialmente per le associazioni 5

6 dimensionalmente più piccole, per le quali tali strutture potrebbero rivelarsi sproporzionate. Complessivamente, dunque, da questo bilancio preliminare del lato della offerta emerge che le associazioni hanno sfruttato ancora poco le potenzialità loro offerte dalla legge. E alcune di quelle che lo hanno fatto, ottenendo la registrazione sul sito MISE, si sono dotate di una governance talvolta sovradimensionata rispetto ai loro bisogni e dimensione. Necessariamente, anche gli statuti e i regolamenti adottati in conformità alla legge 4/2013 risentono di questo limite. 3. (segue) il lato della domanda Come accennato, affinchè l impianto della legge 4/2013 trovi piena attuazione, è indispensabile anche che la domanda sia attiva e consapevole. Che sia a conoscenza della possibilità di optare per un professionista adeguatamente formato, provvisto di attestazione o di certificazione di qualità; che sappia di potersi rivolgere ad uno sportello informativo; di poter far valere le proprie ragioni in caso di prestazioni non soddisfacenti, e così via. Pur senza dati certi, non è difficile rendersi conto di quanto poco i cittadini siano edotti della presenza di una legge che li tutela pure di fronte a prestazioni offerte da professionisti associativi. 4. Qualche proposta per una più estesa attuazione della legge 4/2013 Da quanto detto possiamo desumere una esigenza e necessità di una costante sensibilizzazione che dovrà essere posta in essere su entrambi i fronti, sia della domanda di prestazioni e servizi che perviene quotidianamente da parte dei cittadini utenti e consumatori, sia dell offerta di tali prestazioni e servizi da parte dei professionisti (e delle associazioni che li rappresentano), a partire da un incremento delle iscrizioni al MISE da parte delle associazioni operanti nei diversi settori. 6

7 Al fine di implementare l attuazione della normativa, in un ottica di auspicata sensibilizzazione, consideriamo qui tre macroaree, tra loro comunque connesse, che possono costituire oggetto di una particolare attenzione e di primo approfondimento: 1) la governance delle associazioni professionali; 2) la formazione trasversale permanente degli iscritti; 3) la pubblicità e gli elementi informativi. 1) Adeguare la governance delle associazioni alle finalità, dimensioni e diffusione territoriale Sulla governance delle associazioni professionali è anzitutto possibile rilevare l alto grado di flessibilità della normativa relativamente alle diversità di forme che possono essere adottate per esercitare la professione, anche in forma associativa, ed è altresì possibile rilevare gli obblighi per le associazioni professionali di garantire il rispetto dei diversi principi come disciplinati, in particolare, dall art. 2, comma 2 della legge 4/2013. Alla luce delle disposizioni normative in analisi, assume quindi particolare rilevanza la tematica della strutturazione dell associazione, che andrà eseguita e sviluppata caso per caso, tenendo in considerazione i diversi aspetti ed in particolare le singole finalità e caratteristiche, il numero e la diffusione dei propri iscritti sul territorio nazionale. Andranno inoltre previsti e, in caso rivisti, atti costitutivi e statuti, codici deontologici e di condotta, regolamenti, nonché organi e comitati di direzione, controllo e sorveglianza funzionali, unitamente ad una struttura organizzativa e tecnico-scientifica. In particolare, ferme le previsioni di legge applicabili, statuto ed atto costitutivo potranno essere caratterizzati da una maggiore semplicità e flessibilità, riservando ad atti e regolamenti interni che i vari organi associativi potranno adottare, la disciplina di aspetti funzionali, specifici ed operativi. Il tutto con l indubbio vantaggio che un successivo aggiornamento o comunque le successive modifiche delle previsioni iniziali, potranno essere adottate di volta in volta privilegiando flessibilità e semplicità di forme, senza che pertanto si renda necessario modificare, ogni singola volta, gli atti costitutivi ed i principi fondanti dell associazione, già condivisi dagli iscritti in sede di costituzione. 7

8 Tale strutturazione potrà avvenire con la partecipazione di tutti gli iscritti e dei soggetti responsabili a cui potranno, se del caso, essere conferite specifiche funzioni, poteri e deleghe. Le tematiche suindicate sono applicabili sia alle associazioni già esistenti sia a quelle che si andranno a costituire ex novo, tra cui andrebbero incluse, ad es., le associazioni culturali, qualora esse siano desiderose di riorganizzarsi e strutturarsi in forma associativa per poter così essere regolate, una volta acquisito il previsto status di associazione professionale, dalla disciplina in esame e quindi soggette alle note previsioni ed obblighi, ma anche di poter godere di rilevanti tutele e garanzie. 2) Implementare una formazione trasversale permanente degli iscritti Sulla seconda macroarea, la c.d. formazione permanente degli iscritti, la normativa non disciplina i relativi limiti, termini e condizioni: spetta infatti alle associazioni stesse organizzare e gestire tali attività formative. L auspicio è che quindi tali attività di formazione siano curate da esperti e partecipate dagli iscritti con costante dedizione, anche in considerazione del fatto che esse, auspicabilmente, contribuiranno ad elevare gli standard di qualità delle prestazioni e delle attività offerte dagli iscritti. Tali attività potranno altresì essere oggetto del sistema di attestazioni che le associazioni posso rilasciare, ai sensi dell art. 7, il cui fine, lo ricordiamo, è tutelare i consumatori e garantire la trasparenza del mercato... Inoltre, in considerazione della già menzionata necessità di operare una maggiore sensibilità su entrambi i lati della domanda e dell offerta, è auspicabile prevedere, in aggiunta alle previsioni normative, anche dei percorsi di formazione trasversale, tra le varie associazioni e, pertanto, come tale, non limitata alle singole associazioni. Le tematiche su cui concentrare l attenzione in materia di formazione comprendono senza alcun dubbio, in primis, quelle tipiche e caratterizzanti i settori in cui ciascuna associazione ed i propri iscritti operano, ma, inoltre, altre tematiche risulterebbero di indubbio interesse ed utilità, quali anzitutto l analisi delle previsioni di cui alla stessa legge 4/2013, e altresì di altri aggiornamenti normativi, quali ad esempio, il recente provvedimento normativo contenuto nel c.d. Decreto Fare, relativamente 8

9 all estensione del Fondo di Garanzia per le PMI, in favore del mondo professionale 4. Ulteriori tematiche oggetto di formazione trasversale potrebbero riguardare l analisi e la valutazione degli strumenti da adottare per accrescere la sensibilizzazione anche sul lato della domanda. Pertanto queste ulteriori tematiche trasversali, consentirebbero percorsi di formazione comune a tutti i professionisti non organizzati, indipendentemente dai rispettivi settori e categorie, contribuendo al coinvolgimento dei singoli professionisti in merito alle grandi prospettive offerte dalla legge. 3) Informare i cittadini-utenti: un compito per le istituzioni e il Colap Nella terza macroarea, la pubblicità e gli elementi informativi, sono incluse tutte le previsioni di informazioni previste dalla normativa che le associazioni ed i professionisti hanno l obbligo di rispettare. Tralasciando in questa sede di elencare tutte le suddette previsioni, comunque già note agli addetti ai lavori, rileviamo che questa terza macroarea, caratterizzata da un valenza profondamente innovativa, dovrà essere costantemente monitorata ed implementata con particolare riferimento al rafforzamento del rapporto tra professionista e cittadino-utente, anche al fine di garantire a quest ultimo maggiori tutele e garanzie, con ovvio e conseguente beneficio per tutto il sistema. In tale ambito, le domande chiave da porsi oggi sono: questa nuova disciplina è ancora conosciuta in prevalenza dagli addetti ai lavori? Quanti cittadini utenti e consumatori sono informati di queste nuove previsioni normative e, in caso, qual è il grado di soddisfazione? Se gli operatori ed i soggetti direttamente coinvolti risultassero essere poco attivi sul lato della domanda, questa normativa avrà un percorso di attuazione e completamento sicuramente più lungo. Questa fondamentale opera di diffusione e 4 Il comma 5-bis, art.1, Decreto Legge n. 69 del 21 giugno 2013, G.U (c.d. Decreto Fare Misure per la crescita economica ) estende sia ai professionisti iscritti agli ordini professionali sia a quelli iscritti alle associazioni professionali di cui all elenco tenuto dal MISE in possesso dell attestazione, gli interventi di cui al comma 1 del Decreto Fare relativo al rafforzamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, previa adozione di un decreto ministeriale di attuazione, e fino ad un massimo del 5% delle risorse del Fondo, come nel dettaglio previsto e disciplinato. 9

10 informazione verso la collettività e di divulgazione della conoscenza dovrà continuare ad essere promossa in primis dagli operatori e dalle rispettive associazioni, dal Colap stesso, ed anche dalle istituzioni (MISE, CNEL, Enti locali etc.). Pertanto, per quanto riguarda la domanda sarà necessario adottare politiche di informazione dei cittadini i quali dovranno essere maggiormente edotti delle previsioni e garanzie previste in loro favore dalla normativa, tramite, ad esempio, l implementazione di campagne di divulgazione e diffusione di materiali informativi ed incontri con la collettività sulle varie rilevanti tematiche. 10

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