Identità e ruolo dei referenti zonali

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1 Identità e ruolo dei referenti zonali I laboratori IRC come occasione di formazione riflessiva P r o f. A n d r e a P o r c a r e l l i U n i v e r s i t à d i P a d o v a

2 Finalità dell educazione 2 La maturazione dell identità della persona in un progetto di umanità dagli ampi orizzonti

3 L agire educativo in sé come pratica riflessiva 3 L agire educativo ha un carattere intenzionale, sia in ordine al fatto che si intende educare (in rapporto a determinati fini), sia in ordine al modo con cui si intende operare (rispetto a determinati modelli, espliciti o impliciti) e con determinati metodi La riflessività ha interessanti analogie con un esame di coscienza

4 Nemo dare potest quod non habet Consapevolezza dell identità negli allievi in rapp. al proprio compito fomativo 4 Riflessività professionale negli insegnanti in rapp. al proprio compito fomativo L agire educativo come pratica intrinsecamente riflessiva La riflessione professionale in una comunità di pratiche L analisi riflessiva del contesto normativo in ottica professionale Nell ottica specifica di formatori» al servizio dei colleghi

5 Attivare la riflessività professionale degli Idr Un attività complessa che richiama sistemi di competenze tacite I livello di attività laboratoriale 5 Legate a convinzioni profonde e ad esperienze professionali stratificate Confronto tra programmazioni didattiche (specialmente per docenti inesperti) Nuovi modelli o modalità di azione e di progettazione didattica (es. UdA o progettazione. «per competenze») Confronto su buone prassi (viste come casi di studio) virtualmente trasferibili e documentabili

6 Auto-rappresentazione del facilitatore in un percorso di formazione riflessiva 6 Accompagnare il cammino riflessivo dei colleghi, decentrandosi dalla propria esperienza per attivare una conversazione clinica con le loro esperienze La riflessività implica un interazione esplicita con il sé professionale degli insegnanti

7 La riflessione professionale in una comunità di pratiche Verso la costruzione di una comunità di pratiche (degli Idr e dei loro formatori) II livello di attività laboratoriale 7 Sulla base di un antropologia a cui si collegano logiche pedagogiche convergenti Analisi dei modelli formativi e degli stili didattici impliciti Andando oltre le mode pedagogiche per identificare modelli e strumenti più adeguati Con buone competenze nel campo della facilitazione proprie di chi si occupa di formazione degli adulti

8 L analisi riflessiva del contesto normativo in ottica professionale 8 La normativa di riferimento, specialmente nel sistema formale, precisa anche i termini del mandato sociale di coloro che vi operano e talvolta contiene elementi (espliciti o impliciti) di cultura dell educazione La riflessività come ripensamento di una mission in una vision, sapendo discernere i modelli pedagogici impliciti per rielaborarli in modo critico

9 Analisi delle ipotesi per aiutare a costruire una normativa compatibile (sguardo a monte x doc. esperti / format.) L analisi riflessiva del contesto normativo in ottica professionale 9 Un quindicennio molto intenso e il rischio di overload processing L Irc nel quadro delle finalità della scuola secondo la logica della lettera a Diogneto Analisi della normativa per ri-orientare il proprio lavoro (sguardo a valle x tutti gli insegnanti) III livello di attività laboratoriale Analisi della normativa per individuarne i modelli impliciti e vagliare come inserire l Irc (sguardo a valle x doc. esperti / formatori)

10 e noi, qui a Padova, in quale direzione vogliamo «spiegare le vele»? Abbiamo già visto che potrebbe esserci qualche nube all orizzonte, ma non abbiamo paura Prof. Andrea Porcarelli 10

11 Finalità complessive dei nostri laboratori 11 Analisi riflessiva di come l Irc, nel mutevole quadro normativo, passa il vaglio di una progettualità consapevole Una progettazione per competenze «sostanziale» e non solo «formale» Puntando su ciò che può «mettere in discussione» (se del caso) le abitudini professionali Mettere a fuoco il tema della competenze Irc come punto di snodo e banco di prova della nostra progettualità educativa L Idr come uomo della sintesi che aiuti gli allievi a fare sintesi tra cultura e vita Quali competenze per l Irc nei documenti nazionali? Come aiutare i ragazzi a maturarle e «leggerle»?

12 La «mente professionale» con cui affrontarli 12 Una «cultura dell educazione» consapevole Con una base antropologica e pedagogica «sintonica» con l Irc (Personalismo pedagogico) Un catalizzatore concettuale «euristico» Nello spazio di sintesi tra consapevolezze pedagogiche (spesso implicite) e agire professionale concreto Competenze Compiti operativi «sfidanti» Che aiutino a mettere in discussione il vissuto professionale e fare passi avanti

13 Alcune difficoltà concrete (di cui tenere conto) Il costrutto della competenza è stato introdotto nella normativa in modo confuso (le scuole hanno prassi diverse) 13 L emergenza (introduzione frettolosa) costrinse a suo tempo ad una «metabolizzazione burocratica» Il professionista inesperto tende ad adeguarsi alla prassi Il professionista esperto tende a leggere il nuovo alla luce del vecchio

14 Alcune attenzioni strategiche per quest anno 14 Semplificare il compito operativo Per diminuire la «ansia da compilazione» e favorire il confronto sulla sostanza più che sulla forma Un approccio «bifocale» Ci concentriamo su alcune variabili lasciandone altre sullo sfondo Con possibilità di «rilancio» I referenti-formatori possono se il gruppo è molto produttivo inserire in un secondo tempo compiti ulteriori (già ipotizzati)

15 Una progettazione didattica per promuovere competenze personali L OF si pone nello spazio di intersezione tra cultura formale e vita personale, è significativo e motivante Attenzione alla dimensione metacognitiva Sia per promuovere altri apprendimenti significativi (in itinere) Autovalutazione Obiettivo formativo Ambiti di competenza Apprendimenti significativi Compiti in situazione significativi e sfidanti Identifica (e palesa agli studenti) la «posta in gioco» sul piano culturale e formativo Gli ambiti di competenza da promuovere sono «inclusi» nell OF Strategie didattiche attivanti Sia per favorire la messa in campo (e valutazione) delle competenze Valutazione

16 Ipotesi di lavoro 16 Ci concentriamo innanzitutto sul «compito in situazione» Partendo da esperienze reali Che gli stessi docenti considerino «buone prassi» che hanno generato competenze Con diversi possibili ampliamenti - Percorso a ritroso per identificare il contributo al profilo - Esplicitazione delle strategie didattiche - Predisposizione di possibili griglie di osservazione e autovalutazione

17 e adesso al lavoro! Esaminiamo insieme la consegna per i laboratori così sarà molto più facile che ci «ritroviamo» in essa (e più agevole la conduzione dei gruppi) 17

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