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2 Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di cui all art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via dell Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI) INDICE CONTECH S.R.L INTRODUZIONE DIMENSIONI DEL PROGETTO DESCRIZIONE DELLE ATTREZZATURE ED IMPIANTI... 8 DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI ELEMENTI DELL IMPIANTO MOBILE ALIMENTAZIONE GRUPPO DI VAGLIATURA GRUPPO DI FRANTUMAZIONE GRUPPO DI DEPOLVERIZZAZIONE GRUPPO DI DEFERRIZZAZIONE RISORSE UMANE VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE DEGLI ADDETTI CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA A Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto a CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA C Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto c CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO (TIPOLOGIA ATTIVITÀ B) DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE MPS OTTENUTE DAL RECUPERO DI CUI AL PUNTO B MOTIVAZIONI DEL PROGETTO UTILIZZAZIONE DI RISORSE NATURALI PRODUZIONE DI RIFIUTI INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI IMPATTO SULLA MATRICE ATMOSFERICA Emissioni Diffuse Valutazione delle emissioni in termini di PM10 dovute all attività discontinua di produzione di materiali da costruzione Emissioni Prodotta Emissioni Convogliate IMPATTO SULL AMBIENTE IDRICO IMPATTO SUL SUOLO E SOTTOSUOLO IMPATTO ACUSTICO Determinazione dell impatto acustico IMPATTO SULLA SALUTE PUBBLICA RISCHI CHIMICI ESPOSIZIONE A RUMORE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI CONDIZIONI MICROCLIMATICHE RISCHIO DI INCIDENTI PER QUANTO RIGUARDA IN PARTICOLARE LE SOSTANZE E TECNOLOGIE UTILIZZATE ALLEGATO 1 PLANIMETRIA GENERALE ALLEGATO 2 FONOMETRIE pag.2

3 1.1 Introduzione Il presente documento costituisce la Sezione 1 - Caratteristiche dei Progetti dello Studio di Impatto Ambientale Preliminare e viene articolato secondo quanto stabilito dall Allegato V alla Parte II del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e dalla L.R. 10/2010, affrontando i seguenti capitoli: 1) Dimensioni del Progetto; 2) Cumulabilità con altri progetti; 3) Utilizzazione di risorse naturali; 4) Produzione di rifiuti; 5) Inquinamento e disturbi ambientali; 6) Rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze chimiche e le tecnologie utilizzate La presente procedura di assoggettabilità a V.I.A. viene avviata in quanto è intenzione della ditta Contech S.r.l., in qualità di gestore dell area, presentare istanza di autorizzazione al recupero rifiuti ai sensi dell art. 216 del D.Lgs. 152/06, da inserirsi nell ambito di una procedura unica ai sensi del DPR 59/2013, al fine del recupero di rifiuti speciali non pericolosi ed inerti per le seguenti attività: in sostituzione di materiali di cava, da utilizzarsi per la produzione del conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate; operazioni di frantumazione e vagliatura per la produzione di materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate. Le operazioni che si intendono effettuare ricadono nell Allegato C Operazioni di recupero alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e più precisamente vengono definite come R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 ed R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche. Le operazioni da effettuarsi saranno finalizzate al recupero dei seguenti rifiuti e saranno conformi ai disposti del DM 5 Febbraio 98 e nello specifico ai punti dell Allegato 1, Suballegato 1 Norme tecniche generali per il recupero di materia dai rifiuti non pericolose: Codice CER miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce punto 7.3 a e 7.3 c dell Allegato, Suballegato 1; Codici scorie non trattate, scorie di fusione, rifiuti del trattamento delle scorie punto 4.4 dell Allegato, Suballegato 1. 3

4 1.2 Dimensioni del Progetto Il sito è ubicato in Via dell Argingrosso 167/P nel Comune di Firenze. Di seguito si riporta un estratto della cartografia CTR della Regione Toscana. Figura 1: Ubicazione C.T.R. 1: (non in scala). Di seguito si riporta un estratto di foto area del Area di interesse Figura 2: Foto panoramica aerea su cui verranno effettuate le operazioni di recupero 4

5 In funzione delle tavole ricavate dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Toscana l area è catastalmente così definita: FM 49 particelle o parte n. 9, 382, 10, 599, 600, 14, 605, 604, 15, 601, 603. In Allegato n. 1 si riporta stralcio di mappa catastale su base ortofoto. Figura 3: Estratto dell individuazione catastale. La presente relazione tecnica viene presentata in quanto è intenzione della Ditta Contech S.r.l., in qualità di gestore dell area, presentare istanza di autorizzazione al recupero rifiuti ai sensi dell art. 216 del D.Lgs. 152/06, da inserirsi nell ambito di una procedura unica ai sensi del DPR 59/2013, per l attività di recupero, individuata nell allegato C dello DM 5 Febbraio 98 con la sigla R13 (messa in riserva), R5 (produzione conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate) e R5 (produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate). Di seguito in tabella è riportato lo scenario futuro che la ditta intende attuare. 5

6 DESCRIZIONE DEI RIFIUTI QUANTITATIVI MASSIMI ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA DEL D.M e s.m.i. ELENCO EUROPEO DEI RIFIUTI (CODICI C.E.R.) MESSA IN RISERVA STOCCAGGIO ISTANTANEO 1 (MC/g) (t) (Tons/g) RECUPERO (t/a) OPERAZIONI DI RECUPERO MATERIE PRIME O DEI PRODOTTI OTTENUTI O DESTINAZIONE FINALE PREVISTA DAL D.M e s.m.i. R13-R lett. a) [170302] lett. a) produzione conglomerato bituminoso vergine a caldo e a freddo Conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate R13-R lett. c) lett. c) [170302] Produzione di materiale per costruzioni stradali e piazzali industriali mediante selezione preventiva (macinazione, vagliatura, separazione delle frazioni indesiderate, eventuale miscelazione con materia inerte vergine) Materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate lett. b) [100202] [100903] [100201] R13-R lett. b) Produzione di conglomerati bituminosi per l'edilizia Conglomerati bituminosi per l'edilizia nelle forme usualmente commercializzate Tabella n. 1 Schema tipologia e quantitativi rifiuti trattati. L attività di recupero delle tipologie dei rifiuti non pericolosi sopra indicati si esplicherà (in conformità a quanto previsto nell allegato 1, sub allegato 1 del D.M. 05 febbraio 1998 e s.m.i.) mediante l utilizzo dei processi di produzione e vendita dei conglomerati bituminosi a caldo e dei materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate. L impianto di produzione di conglomerato bituminoso insiste sul territorio dal Varie ditte si sono succedute alla guida dell impianto quali Conval S.p.a., Conglobit S.p.a. sino alla recente Contech S.r.l. che ha acquisito la titolarità della gestione dell area e dell impianto. Con nota del 15 Aprile 2008 il Comune di Firenze Direzione urbanistica P.O. Supporto Tecnico Edilizia Privata ha confermato la legittimità urbanistica dell impianto (si veda il verbale della conferenza dei servizi allegato all atto autorizzativo alle emissioni in atmosfera a nome Conglobit S.p.a. n del 29/04/2008 rilasciato dalla Provincia di Firenze. 6

7 Preme sottolineare che attualmente è già in corso una procedura di richiesta di autorizzazione ai sensi del DPR 59/2013 a nome Contech S.r.l.. Tale richiesta è legata al subentro sull area della Contech S.r.l. rispetto alla Conglobit S.p.a.. Di fatti la richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale riguarda la voltura delle autorizzazioni relative allo scarico in acque superficiali ed alle emissioni in atmosfera legate all impianto di conglomerato bituminoso attualmente esistente. Il sito sarà caratterizzato dai seguenti elementi: L area di cantiere è di circa mq.; L ingresso all area di cantiere è protetto all entrata da cancello e tutto il sito è recintato al fine di impedire l accesso a terzi non autorizzati; Locale adibito a uffici e servizi. Area parcheggi; Sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche. L area di messa in riserva dei rifiuti (4.480 mq circa) sarà posizionata nell area a Nord-Ovest del cantiere ad una quota più alta rispetto ala piazzale principale. Il materiale sarà alloggiato su una pavimentazione (esistente) realizzata in stabilizzato rullato e ben compattato di spessore minimo di 20 cm. L area impianti è pavimentata in asfalto. Di seguito si riporta il layout di cantiere. Figura 4: Ubicazione dell area di messa in riserva R13. 7

8 In adiacenza al sito di recupero sono presenti altre attività produttive quali: Cantini Marino S.r.l. - Lavorazione di materiali inerti. In direzione Sud -Ovest è presente il nucleo abitativo di Mantignano ad oltre 700 metri di distanza. A circa 150 metri si trova un campo Rom Descrizione delle attrezzature ed impianti Per quanto riguarda i mezzi d opera e gli impianti utilizzati nell ambito della gestione dei rifiuti si riporta un elenco delle attrezzature che saranno presenti in cantiere. Il complesso è dotato dei seguenti impianti per la gestione e produzione del conglomerato bituminoso e dei materiali da costruzione: N 1 Impianto per la produzione di conglomerato bituminoso Marca MARINI Modello ULTIMAP 270. In funzione dei cicli/ora e del grado di umidità è possibile indicare la capacità media di produzione in 210 tons/h. Impianto mobile per la produzione per la produzione materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate CAMS IRM 1600 composto da mulino a martelli MM66 L&P e Highscreen 042 produzione compresa tra 40 a 120 tons/h. Tale impianto svolge operazioni interconnesse di frantumazione e vagliatura per la produzione di materiali per costruzioni stradali e piazzali industriali. La movimentazione verrà effettuata con: N. 1 pale gommate; N. 1 escavatore. L impianto è inoltre dotato dei seguenti impianti: Impianto di illuminazione; Reti fognarie per il convogliamento delle acque meteoriche; Pesa; Impianto di abbattimento emissioni in atmosfera a secco mediante impianto di trattamento costituito da filtro a maniche in tessuto; Impianto di irrigazione costituito da micro nebulizzatori e splinker; 8

9 L impianto per la produzione di conglomerato bituminoso è un impianto discontinuo; esso utilizza come materie prime, inerti e bitume opportunamente dosati, e confeziona una miscela di queste. La miscela deve essere realizzata fra gli inerti essiccati e bitume. Preparazione del conglomerato bituminoso Stoccaggio materie prime, carico dei predosatori Gli aggregati (inerti) utilizzati per la composizione della miscela sono depositati in cumuli, dai quali vengono prelevati mediante una pala meccanica che alimenta le tramogge dei predosatori suddivisi in base alla pezzatura del materiale. I predosatori provvedono al dosaggio volumetrico delle singole pezzature di aggregati, al fine di ottenere la curva granulometrica richiesta dalla formula in produzione. Infatti ciascun scomparto dei predosatori è provvisto di un nastro estrattore in gomma azionato da un motore a velocità variabile che, favorendo lo scarico di materiale inerte, ne controlla anche la portata. I materiali dosati dai singoli estrattori cadono su un nastro trasportatore collettore che alimenta il cilindro essiccatore. Essiccazione La fase di preriscaldamento e di essiccazione degli aggregati avviene in un essiccatore cilindrico a fiamma diretta. All interno del cilindro essiccatore rotante gli aggregati vergini si muovono in controcorrente rispetto ai gas generati dal bruciatore: un apposita palettatura provvede a sollevare e a far ricadere ripetutamente i materiali, facilitando lo scambio termico con i gas della combustione. Nella zona prossima al bruciatore sono installate delle speciali palette che, durante la rotazione, trattengono gli inerti impedendo loro di cadere in forma di pioggia attraverso l intera sezione del tamburo. Il bruciatore di tipo chiuso ad alta pressione alimentato a gas metano di rete, è dotato di dispositivo di sicurezza che interrompe automaticamente la mandata del combustibile in caso di mancata accensione del bruciatore, o di spegnimento accidentale. Dopo aver ceduto calore agli aggregati le emissioni derivanti dal processo di essiccazione vengono depolverate in un filtro e quindi emesse in atmosfera. Gruppo riselezionatore dosatore Gli aggregati essiccati e riscaldati vengono scaricati dal cilindro essiccatore nel piede dell elevatore a tazze del materiale caldo, cofanato per evitare dispersione di polveri. I materiali passano quindi al vaglio riselezionatore che li suddivide in frazioni, ciascuna delle quali viene immessa in una tramoggia di deposito provvista di scarico troppo pieno. 9

10 Gli aggregati riselezionati vengono scaricati in successione attraverso portine nella tramoggia di pesatura e da questi immessi nel mescolatore. Alimentazione filler e bitume Le polveri trattenute e scaricate dal filtro di tessuto (filler) vengono convogliate mediante coclee al piede dell elevatore del filler per essere successivamente dosate con apposita apparecchiatura. La stessa può anche essere utilizzata per il dosaggio dell eventuale filler d apporto. L apparecchiatura di dosaggio comprende una tramoggia tampone dalla quale, mediante una coclea dosatrice, i filler vengono immessi nella tramoggia di pesatura, la quale a sua volta scarica nel mescolatore. Il bitume viene depositato in cisterne dotate di coibentazione e di serpentine per il riscaldamento a circolazione di olio diatermico. Una pompa di ingranaggi alimenta il bitume alla apparecchiatura di dosaggio, dalla quale viene immesso nel mescolatore mediante l apposita rampa di distribuzione. Il bitume e gli inerti pretrattati sono miscelati in appositi mescolatori costituiti da vasche con il fondo apribile per lo scarico del materiale impastato. I miscelatori consentono di ottenere, quale prodotto finito, un impasto omogeneo (conglomerato bituminoso). Quest ultimo fuoriesce dalla zona di mescolamento mediante un apposito convogliatore, può essere trasportato alle tramogge di carico e quindi direttamente agli automezzi. L impianto è dotato di due linee gemelle a servizio di due tipologie di produzione; una dedicata alla produzione del conglomerato bituminoso tradizionale e l altra dedicata alla produzione del conglomerato ecoprestazionale Greenfalt. Questa tipologia di conglomerato viene prodotto attraverso un processo a bassa temperatura che permette la riduzione della produzione di CO2 e del consumo di metano se confrontato con la produzione del conglomerato tradizionale. Frantumatore La produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate verrà effettuata attraverso l utilizzo di un impianto semovente Cams modello IRM

11 L impianto ha lo scopo specifico di effettuare una selezione granulometrica del materiale inerte proveniente dalla fresatura delle strade nonché un eventuale preventiva riduzione volumetrica degli agglomerati di pezzatura maggiore rispetto a quella desiderata. Tali impianti consentono notevoli economie, sono facilmente trasportabili e di semplice concezione. Il materiale da recuperare viene caricato nella tramoggia di alimentazione dell impianto mobile con pale meccaniche. Il materiale caricato viene selezionato da una griglia di maglia 150 mm, il materiale sovra vaglio andrà ad alimentare successivamente un frantoio a martelli a regolazione idraulica che consente la riduzione volumetrica del materiale grossolano. Il materiale sottovaglio ed il materiale frantumato verranno successivamente inviati ad un vaglio vibrante a due piani per l ottenimento di due specifiche granulometrie da regolarsi secondo l occorrenza. Di seguito si riportano le principali caratteristiche dell impianto mobile per il recupero del fresato Cams mod. IRM 1600: Gruppo semovente di frantumazione e vagliatura Potenza installata vaglio vibrante 7,5 Kw Potenza installata mulino a martelli 55 Kw Produzione massima 80 t/h Descrizione dei principali elementi dell impianto mobile Gli elementi principali dell impianto mobile che dovranno essere presenti sono di seguito descritti: Alimentazione Tramoggia di alimentazione realizzata in profilati di acciaio saldati. La struttura comprende un telaio di sostegno ed una tramoggia inferiore e superiore e canalerie di raccordo all alimentatore a nastro. L alimentatore ha le seguenti caratteristiche: Interasse tamburo 2,3 m;larghezza tappeto 500 mm; Velocità tappeto 1,5 m/sec; Portata massima 120 tons/h; Potenza installata 2,2 kw. Gruppo di vagliatura Vaglio vibrante Highscreen 042 a due piani. In tale unità i materiali saranno vagliati attraverso un vaglia vibrante a due piani, dotato di un sistema di tensionamento delle reti e delle lamiere, equipaggiato con un 11

12 dispositivo che consente la rapida sostituzione dei piani vaglianti. L unità impiantistica, è dotata inoltre di un dispositivo di tenuta delle polveri mediante labirinti e guarnizioni tipo V-Ring. Superficie vagliante *3.500 mm; Piani vaglianti n. 2; Potenza installata 7,5 kw; Inclinazione 18. Gruppo di frantumazione Mulino a martelli MM66 L&P. In tale unità i materiali vengono ridotti volumetricamente da un mulino a martelli gestito da sistemi idraulici automatici. Bocca mulino 670*200 mm; Pezzatura massima di alimentazione 150 mm; Potenza motore 55 kw; Giri macchina n/min; Massa Kg. Gruppo di depolverizzazione L impianto mobile dovrà prevedere inoltre un impianto di abbattimento polveri costituito da pompa ad acqua e nebulizzatori. Gruppo di deferrizzazione L unità impiantistica, è dotata di una piastra magnetica dotata di un magnete permanente completo di golfari d attacco e di telaio di sostegno al fine di separare le parti metalliche dal materiale inerte Risorse umane L attività di recupero rifiuti viene svolta esclusivamente all interno del perimetro dell area di cantiere opportunamente recintata. Il personale addetto sarà costituito da: responsabile del processo produttivo; addetto al ricevimento di rifiuti con pesatura e selezione per accettazione; addetti alla gestione diretta dei macchinari e movimentazione dei materiali;. Avvalendosi dello specifico personale addetto (1 responsabile del processo + 1 responsabile pesatura e selezione qualità in ingresso) verranno controllate quantità e qualità dei materiali trattati. 3 12

13 Sarà curato il corretto funzionamento delle macchine per la movimentazione del materiale per consentire di mantenere nel tempo le caratteristiche di efficienza e compatibilità ambientale, tale controllo sarà affidato direttamente all operatore addetto al funzionamento in modo da far intervenire, ove necessario, il servizio di manutenzione esterno all azienda Valutazione dei rischi per la salute degli addetti All interno dell impianto possono essere presenti fattori di rischio per la salute degli addetti, costituiti essenzialmente da esposizione polveri inerti e dal rumore. All interno dell impianto possono essere presenti rischi di infortunio connessi alla presenza delle macchine operatrici ed alla movimentazione dei materiali con camion e pale gommate. Tutto il personale addetto alla movimentazione ed allo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi, durante tutte le fasi lavorative utilizzerà specifici DPI (guanti, inserti auricolari, indumenti di lavoro protettivo per lavori all aperto e calzature antinfortunistiche), in modo da poter ridurre e mitigare l impatto sulla salute dovuto al trattamento meccanico dei rifiuti inerti, alle emissioni sonore dei macchinari e alla presenza di automezzi di trasporto. Gli addetti opereranno normalmente all interno delle cabine di pilotaggio delle macchine opportunamente schermate sia per le polveri che per i rumori. L abbattimento di polveri viene invece effettuato durante le lavorazioni attraverso dispostivi di nebulizzazione attraverso campagne di umidificazione dei materiali polverulenti. Tutto il personale verrà periodicamente formato, informato e addestrato sulle corrette modalità operative in modo da lavorare nel rispetto delle norme di sicurezza e ambientali e sulle modalità di pronto intervento in caso di emergenza (incendio, pronto soccorso, sversamenti accidentali di fluido contaminate da serbatoi automezzi, emissioni anomale). Inoltre, in fase progettuale saranno adottati dispositivi e accorgimenti tali da garantire adeguate condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori, quali ad esempio: all interno del cantiere e prevista la limitazione di velocità per tutti gli automezzi a 10 Km/h le corsie di transito degli automezzi saranno delimitate con segnaletica verticale le aree di stoccaggio saranno ben delineate e separate rispetto alle corsie di manovra in cui operano i lavoratori in prossimità dei sistemi attivi di pronto intervento (estintori) è vietato il deposito dei materiali e il parcheggio delle autovetture in tutto l impianto sarà posizionata la cartellonistica di sicurezza. 13

14 1.2.3 Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia a Per tale attività la Ditta intende presentare comunicazione di cui all art. 216 del D.Lgs. 152/2006. Il materiale inerte (CER ) verrà stoccato in un area all interno del cantiere completamente pavimentata in stabilizzato opportunamente rullato e compattato di spessore minimo 20 cm, complessivamente di circa mq. Il recupero dei rifiuti costituiti da conglomerati bituminosi, cosi come riportato al punto 7.6 del DM 05/02/98 viene effettuato seguendo il seguente schema a blocchi: Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Stoccaggio in cumuli La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su un area di circa mq completamente pavimentata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica presente nel deposito per alimentare la tramoggia dell impianto di conglomerato bituminoso a caldo. Recupero in sito Produzione di conglomerato bituminoso a caldo 7.6 Tipologia: Conglomerato bituminoso [170302] Provenienza: attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo Caratteristiche del rifiuto: rifiuto solido costituito da bitume ed inerti Attività di recupero: a) produzione conglomerato bituminoso vergine a caldo e a freddo [R5]; Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti: a) conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate. Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto a La Contech S.r.l. adotterà un sistema di controllo per la produzione di conglomerato bituminoso, soddisfacendo i requisiti delle specifiche norme Europee armonizzate, la sua applicazione autorizza la dichiarazione di conformità dei prodotti alle specifiche di norma e la marcatura CE secondo la Direttiva EEC/89/

15 Nello specifico le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dal punto a del D.M. 5 Febbraio del 98, saranno conformi alla norma UNI ENI del 2008 (Miscele bituminose - Specifiche del materiale) Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia c Anche per questa attività la Ditta è intenzionata a presentare comunicazione di cui all art. 216 del D.Lgs. 152/2006. Il materiale inerte verrà stoccato in cumuli all interno del cantiere in area completamente pavimentata di circa mq (la stessa area di cantiere occupata dal fresato, codice CER precedentemente riportata anche all interno dell attività a). Il recupero dei rifiuti costituiti da conglomerati bituminosi, cosi come riportato al punto c del DM 05/02/98 viene effettuato seguendo il seguente schema a blocchi: Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Stoccaggio in cumuli La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su di un area di mq completamente pavimentata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica presente nel deposito per alimentare la tramoggia dell impianto di frantumazione e vagliatura autonomo rispetto all impianto di produzione di conglomerato bituminoso. Recupero in sito Produzione di materiali per l edilizia. 7.6 Tipologia: Conglomerato bituminoso [170302] Provenienza: attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo Caratteristiche del rifiuto: rifiuto solido costituito da bitume ed inerti Attività di recupero: c) produzione di materiale per costruzioni stradali e piazzali industriali mediante selezione preventiva (macinazione, vagliatura, separazione delle frazioni indesiderate, eventualmente miscelazione con materia inerte vergine) con eluato conforme al test di cessione secondo il metodo il allegato 3 al D.M. 5 Febbraio Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti: b) materiale da costruzioni nelle forme usualmente commercializzate 15

16 Il prodotto in uscita dall impianto per la produzione di materiale da costruzione nelle forme usualmente commercializzate (frantumato e vagliato) verrà movimentato con le stesse macchine per lo stoccaggio in cumuli divisi in base alla pezzatura ottenuta. Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto c Le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dal punto c del D.M. 5 Febbraio del 98, attraverso operazioni di frantumazione e vagliatura, saranno conformi alla norma UNI EN 13242:2008 (Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade) Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia Attività b) Per tale attività la Ditta comunica l inizio attività per essere iscritta al Registro Provinciale di cui all art. 216 del D.Lgs. 152/2006. Il materiale inerte viene stoccato in cumuli all interno del cantiere in area completamente pavimentata di circa 390 mq. Il recupero dei rifiuti costituiti da scorie di fonderia, cosi come riportato al punto 4.4 del DM 05/02/98 viene effettuato seguendo il seguente schema a blocchi: Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Il materiale in accordo al punto del DM 5 Febbraio 98 dovrà essere composto da scorie granulate o uniblocco Stoccaggio in cumuli La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su area di 390 mq completamente pavimentata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica presente nel deposito per alimentare la tramoggia riservata dell impianto di produzione conglomerato Recupero in sito Produzione di conglomerato bituminoso a caldo. 4.4 Tipologia: scorie di acciaieria, scorie provenienti dalla fusione in forni elettrici, a combustibile o in convertitori a ossigeno di leghe di metalli ferrosi e dai successivi trattamenti di affinazione delle stesse [100202] [100903] [100201] Provenienza: fonderie di seconda fusione di ghisa e di acciaio, produzione di ferroleghe, industria siderurgica Caratteristiche del rifiuto: scorie granulate o uniblocchi Attività di recupero: b) produzione di conglomerati cementizi e bituminosi per l'edilizia e laterizi [R5]; 16

17 4.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: b) conglomerati cementizi e bituminosi per l'edilizia e laterizi nelle forme usualmente commercializzate; Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto b Le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dal punto b del D.M. 5 Febbraio del 98, saranno conformi alla norma UNI ENI del 2008 (Miscele bituminose - Specifiche del materiale), La Contech S.r.l.adotta infatti un sistema di controllo per la produzione di conglomerato bituminoso, soddisfacendo i requisiti delle specifiche norme Europee armonizzate, la sua applicazione autorizza la dichiarazione di conformità dei prodotti alle specifiche di norma e la marcatura CE secondo la Direttiva EEC/89/ Motivazioni del progetto In uno scenario evolutivo in cui si assiste all incremento della sensibilità ecologica anche nel settore dell attività edilizia civile e delle infrastrutture in genere, la Società Contech S.r.l. vuole rispondere positivamente a due obiettivi: Tattico Inteso a dare risposta immediata a necessità di conferimento e valorizzazione di materiali di scarto. L asfalto fresato per la manutenzione ed il rifacimento di manti stradali che si prevede di recuperare, nonché le scorie di acciaieria e di fusione, risponderanno ad elevati parametri tecnico-ambientali, in ottemperanza alla normativa vigente. Il materiale inserito nel ciclo produttivo dell impianto darà un effettiva risposta ad un fabbisogno reale senza implementare la pressione ambientale propria dell attività di produzione di conglomerato bituminoso da materie prime vergini. Strategico Inteso a promuovere, consolidare e preservare, anche sul lungo termine, una rete operativa che consenta il recupero del rifiuto in oggetto producendo conglomerato bituminoso e materiale edile di alta qualità generando consenso per l attività in generale finalizzato anche all'acquisto in impianto del prodotto da parte di operatori professionali. 17

18 1.4. Utilizzazione di risorse naturali L attività di recupero rifiuti non pericolosi proposta consiste nell utilizzo: del conglomerato bituminoso fresato e scorie di acciaieria e di fusione in sostituzione di materiale di cava per la produzione dei conglomerati a caldo utilizzati per le pavimentazioni stradali; per lo svolgimento di tali attività non vi è utilizzo di risorse energetiche diverse rispetto a quelle normalmente richieste con l utilizzo di sole materie prime vergini. del conglomerato bituminoso fresato in sostituzione di materiale di cava per la produzione dei materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate; l attività di recupero rifiuti non pericolosi proposta consiste in operazioni di frantumazione e vagliatura per lo svolgimento delle quali le uniche risorse energetiche necessarie sono il gasolio (utilizzato per l alimentazione dei gruppi semoventi di trattamento). Considerata l estensione dell area e le limitate potenzialità dell intervento (intese come quantitativi di rifiuti trattabili), è possibile affermare che l intervento proposto non prevede lo sfruttamento diretto e indiretto di risorse naturali. Nell ipotesi di trattare i quantitativi elencati nello specchietto riassuntivo illustrato in precedenza si ipotizza la necessità delle seguenti risorse: Energia elettrica per l alimentazione dell impianto, della pesa, e delle attività svolte negli uffici; Gasolio per l alimentazione dei mezzi meccanici; Gas metano per l alimentazione dell essiccatore inerti e per riscaldamento bitume; Il quantitativo di gas metano utilizzato è stimabile in Nm 3 all anno. Il quantitativo di energia utilizzata viene stimato in circa 20 Kwh x 8 ore/giorno x 250 giorni lavorativi Produzione di rifiuti L intervento proposto è da riferire ad un attività di recupero rifiuti non pericolosi dunque finalizzata alla produzione o di conglomerato bituminoso o di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate utilizzando per lo più rifiuti provenienti da attività di manutenzione del fondo stradale e da scorie di acciaieria e di fusione. Da questo punto di vista dunque l intervento presenta aspetti ambientali positivi in quanto è indirizzato alla riduzione dei rifiuti avviati a smaltimento, favorendone invece il recupero. Quanto detto dimostra inoltre 18

19 che l attività in esame si inserisce completamente all interno degli obiettivi e dei principi generali del D.Lgs n. 152/2006 secondo i quali: a) Il recupero dei rifiuti è prioritario rispetto allo smaltimento; b) Il recupero di materia dai rifiuti è prioritario rispetto al recupero energetico. Non è peraltro prevista la produzione di rifiuti dal processo di recupero Inquinamento e disturbi ambientali Da un punto di vista di bilanciamento di materiale abbiamo: IMPUT Rifiuti in entrata 7.6,3 a ton/anno c ton/anno b Densità materiale 2 tons/mc Inerti in ingresso ton/anno Bitume in ingresso ton/anno TOTALE INGRESSO ton/anno OUTPUT Conglomerato in uscita ton/anno MPS in uscita ton/anno TOTALE USCITA ton/anno PRODUZIONE MPS Potenzialità 80 ton/h Lavoro diurno 8 h Ore lavorate ore Giorni lavorati 152 giorni Giorni apertura impianto 250 giorni PRODUZIONE CONGLOMERATO Lavoro diurno e notturno 16 h Giorni apertura impianto 250 giorni TRAFFICO Input impianto Materiale in ingresso ton/anno Peso medio trasportato da automezzo 30 tons/automezzo Numero viaggi giorno 43 Passaggi automezzi 86 19

20 Output impianto Materiale in uscita ton/anno Peso medio trasportato da automezzo 30 tons/automezzo Nello specifico è stato considerato che: Totale passaggi giorno 146 Totale passaggi ora 18 Tabella n. 2 Flussi. La produzione di conglomerato bituminoso avvenga sia in orario diurno che notturno; La produzione di MPS avvenga solo in orario diurno; Circa il 30% dei camion in ingresso che scaricano il materiale usciranno dall impianto con un nuovo carico. I recettori più prossimi all area di intervento sono distanti almeno 140 metri in direzione Est dall impianto di produzione di conglomerato e circa 220 metri dall impianto di frantumazione. Altri ricettori in direzione Sud- Ovest sono distanti circa oltre 700 metri. 140 m 700 m Figura 5: Principali ricettori. 20

21 Si riporta di seguito la descrizione degli impatti legati al ciclo di lavoro: Impatto sulla matrice atmosferica L impianto in oggetto è autorizzato con atto della Provincia di Firenze n del 29 aprile 2008 sia per le emissioni convogliate che per quelle diffuse. L impianto della ditta Contech S.r.l. risulta caratterizzato dalla presenza di pavimentazione sia in asfalto nell area impianti che in stabilizzato rullato e compattato di spessore almeno 20 cm nel resto dell area. L impianto di produzione di conglomerato è munito di particolari tutele per evitare le emissioni diffuse nei punti critici. Di seguito si fornisce evidenza dei sistemi contenitivi adottati. Scarico del prodotto finito dal mescolatore su benna e relativo trasporto attraverso un binario di rotolamento a cielo aperto per l insilamento dentro gli scoperti adibiti a prodotto finito E stato montato, sotto il mescolatore, una cappa con telaio tubolare di lamiera zincata, imbullonata alla carpenteria originaria dell impianto, tamponata con lamiere preverniciate di colore verde. E stato chiuso completamente tutto il binario relativo al tragitto della benna prodotto finito dal mescolatore al silo sempre mediante telaio tubolare di lamiera zincata imbullonata alla carpenteria originaria dell impianto, tamponata con lamiere preverniciate di colore verde. Altresì nei punti dove non ci poteva essere una chiusura ermetica idonea, sono stati utilizzati prodotti schiumogeni e siliconici di tamponamento. Scarico del prodotto finito su automezzi per la destinazione di vendita E presente una cappa sotto i silos di carico che permette di trattenere e convogliare i fumi prodotti dalla fase carico del prodotto finito per poter essere inviati al forno mediante tubazione. Tutti gli aeriformi captati attraverso le coperture e le tamponature suddette sono convogliati per mezzo di aspiratori di adeguata capacità ad un collettore primario che tramite tubazione vengono inviati al ventilatore del bruciatore ad alta pressione per l essiccazione degli inerti. Sfiati delle cisterne di stoccaggio per bitumi stradali - Ogni sfiato di ogni singola cisterna è convogliato in una unica tubazione per essere inviato al ventilatore del bruciatore ad alta pressione per l essiccazione degli inerti. 21

22 I successivi capitoli prevedono la stima dei nuovi impatti legati alle operazioni di recupero rifiuti che si intende effettuare. Emissioni Diffuse Valutazione delle emissioni in termini di PM10 dovute all attività discontinua di produzione di materiali da costruzione All interno del presente Capitolo, sulla base di quanto riportato nelle linee guida redatte da ARPAT e dalla Provincia di Firenze, Linee guida per la valutazione delle emissioni provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti, verranno valutate le emissioni in termini di particolato fine PM10 dovute alle attività previste all interno del cantiere relative al recupero rifiuti mediante frantoio a martelli e vaglio. In particolare abbiamo le seguenti sorgenti emissive: Le attività di scarico camion (nei cumuli per i rifiuti in ingresso all impianto) e di carico in tramoggia del frantoio sono state associate al SCC Truck unloading relativo al Stone Quarrying Processing, pari a 8x10-6 kg/mg. Relativamente alle operazioni di frantumazione e vagliatura i fattori di emissione sono stati ricavati dal parametro Crushed stone processing and pulverized mineral processing dell AP-42 (US-EPA). In particolare il fattore SCC per la frantumazione e vagliatura ed il fattore (SCC ) per il trasferimento del materiale nel nastro trasportatore mitigati dalla bagnatura del materiale. 22

23 Un attività suscettibile di produrre l emissione di polveri è l operazione di formazione e stoccaggio del materiale in cumuli. Il modello proposto nel paragrafo Aggregate Handling and Storage Piles dell AP-42 calcola l emissione di polveri per quantità di materiale lavorato in base al fattore di emissione: U E = k Dove: E: quantità di particolato PM10 emesso espresso in Kg per ogni tonnellata di materiale movimentato K: costante legata alle dimensioni del particolato che nel caso di PM10 corrisponde a 0,35 U: velocità del vento in m/s (range di velocità condizionata all applicazione dell equazione 0,6 6,7 m/s) M: umidità del materiale espressa come % (range di % condizionata all applicazione dell equazione 0,25 4,8 ) 1.3 M Il documento Linee guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polvirulenti, precedentemente citato, riporta che, nel caso non siano disponibili i dati anemometrici del sito oggetto della valutazione, è possibile impiegare i dati di velocità del vento della stazione di Empoli-Riottoli; lo stesso documento propone la relazione che esprime il fattore di emissione, che nel periodo diurno, è la seguente: E = k M 1. 4 ( ) Per le operazioni relative al carico camion del materiale di produzione, non è disponibile un fattore di emissione specifico, in questo caso si è utilizzato per le operazioni relative al carico camion il fattore di emissione corrispondente al SCC Bulk Loading Construction sand and Gravel cui corrisponde un fattore di emissione pari a 1,20 x10-3 kg/mg. Verrà tenuto conto del contributo emissivo legato all erosione del vento dei singoli cumuli di inerte depositato in cantiere seguendo quanto indicato nelle linee guida al paragrafo 1.4. Il rateo emissivo orario verrà calcolato con la seguente espressione: E PM10 (Kg/h) = EF PM10 * a * movh Dove: EFpm10(Kg/mq) è il fattore di emissione areale pari a 7,6E-06 Kg/mq per i cumuli alti con H/D >0.2 (Tabella 7 delle Linee Guida); a è la superficie dell area movimentata in mq (500 mq); movh è il numero di movimentazioni/ora ipotizzato in 5 movim/h. 23

24 Per le attività di trasporto su strade pavimentate (inerte rullato e compattato di spessore 20 cm) si è fatto riferimento al paragrafo Paved Roads dell AP-42 di US-EPA ed ai caratteristici valori di silt riportati per la specifica attività. Il modello proposto nel paragrafo sovra citato calcola l emissione di polveri in base alla seguente equazione: Dove: E: quantità di particolato PM10 emesso avente la stessa unità di misura del fattore K K: costante legata alle dimensioni del particolato che nel caso di PM10 corrisponde a 0,62 g/chilometro percorso dai mezzi sl: limo presente sulla superficie della strada pavimentata espresso in g/mq e pari a 70 g/mq riferimento Tabella W: peso medio dei veicoli pari a 18 tons. Il posizionamento dei cumuli di inerti è riportato nella planimetria in allegato. Emissioni Prodotta Di seguito vengono riportate le varie stime del quantitativo di polvere che viene emessa all interno dell area di lavorazione. Considerato che: 1. l impianto sarà comunque dotato di un sistema di bagnatura dei piazzali di movimentazione mezzi e di nebulizzazione dei cumuli id inerte di pezzatura più fine. 2. il conglomerato risulta fortemente coeso (per la presenza del bitume che anche allo stato fisico di solito rende alto il coefficiente di attrito fra i vari granuli) e di densità tale da non determinare emissioni diffuse anche durante l attività di messa in riserva quando viene stoccato in cumuli; 3. la formazione di eventuali polveri può essere legata solo alla lavorazione dell impianto di frantumazione e vagliatura. 4. l azione mitigatrice del lavaggio delle strade viene eseguita con le attrezzature in dotazione all azienda. Tale azione permette di abbattere l emissioni di polveri PM10 sino al 90%; 5. E stata considerata una produzione orario dell impianto di frantumazione e vagliatura pari a 80 tons/h. In questo caso trattando esclusivamente il rifiuto che viene sottoposto a frantumazione e/o vagliatura abbiamo: Sorgenti di emissione polveri senza abbattimento kg/h g/h 24

25 Scarico camion SCC ,0006 0,64 Carico in tramoggia frantoio SCC ,0006 0,64 Frantumazione SCC ,34 344,00 Vagliatura SCC ,34 344,00 Nastri trasportatori SCC ,04 44,00 Carico camion SCC ,05 51,60 Formazione e stoccaggio cumuli AP-42 13,2,4 0,06 61,54 Trasporto SCC *kg/km 564,69* 1.648,89 Erosione del vento dai cumuli AP ,02 19,75 AP-42 13,2,4 Variabile Descrizione variabile Valore K 1 Costante Empirica 0,35 Costante legata al vento diurno 0,0058 m Umidità materiale 2 Tabella n. 3 Emissione prodotta in assenza di bagnatura. TOT 2.515,06 Nell ipotesi di effettuare l umidificazione del rifiuto (così come avverrà nel reale ciclo di lavoro) durante le operazioni di frantumazione e vagliatura e delle strade di viabilità interna, il fattore di emissione subisce un abbattimento che determina il nuovo quadro valutativo dell impatto atmosferico (vedi riferimenti tabelle ARPAT): Sorgenti di emissione polveri con abbattimento kg/h g/h Scarico camion SCC ,0003 0,34 Carico in tramoggia frantoio SCC ,0003 0,34 Frantumazione SCC , ,60 Vagliatura SCC , ,60 Nastri trasportatori SCC ,02 22,00 Carico camion SCC ,05 51,60 Formazione e stoccaggio cumuli AP-42 13,2,4 0,01 9,71 Trasporto SCC *kg/km 56,46* 164,89 Erosione del vento dai cumuli AP ,02 19,75 AP-42 13,2,4 Variabile Descrizione variabile Valore K 1 Costante Empirica 0,35 Costante legata al vento diurno 0,0058 m Umidità materiale 4,8 Tabella n. 4 Emissione prodotta con presenza di bagnatura. TOT 327,84 L emissione complessiva delle attività dell area del cantiere è pari, con le opportune mitigazioni previste, a 327,84 gr/h. Per valutare se tale emissione oraria è compatibile con i limiti di qualità dell aria si fa riferimento a quanto riportato nel Capitolo 2 Valori di soglia di emissione per il PM10 delle linee guida redatte da ARPAT e dalla Provincia di Firenze. 25

26 Considerando che: l attività di lavorazione viene effettuata per al massimo 250 giorni all anno il ricettore più vicino risulta essere posto ad una distanza di circa 220 metri dall area di lavorazione dove si ha il massimo risollevamento di polveri. È possibile facendo riferimento alla tab. 16 delle linee guida effettuare la valutazione dell impatto atmosferico. La valutazione dell impatto atmosferico risulta pertanto senza criticità prevedendo come interventi di mitigazione la sola umidificazione del materiale durante le fasi di frantumazione e vagliatura e la bagnatura delle strade non asfaltate soggette a transito mezzi. La valutazione dell impatto atmosferico legato alle emissioni diffuse risulta pertanto senza criticità. La bagnatura potrà avvenire attraverso l utilizzo di splinker che nebulizzeranno l acqua raccolta attraverso la regimazione delle acque meteoriche ricadenti sull area e opportunamente trattata. Emissioni Convogliate L impianto in oggetto, come accennato in precedenza, è autorizzato con atto della Provincia di Firenze n del 29 aprile Il quadro emissivo autorizzato è composto da due emissioni che sono racchiuse all interno dello stesso camino e da un ulteriore emissione originata dall impianto termico impiegato per il riscaldamento dell olio diatermico a servizio dei serbatoi di bitumi. 26

27 L attività oggetto della presente procedura di assoggettabilità a V.I.A., che può incidere sulle emissioni convogliate in precedenza richiamate, consiste nell utilizzo di fresato d asfalto al posto di inerte vergine, nella misura massima del 30%, per la realizzazione di conglomerato bituminoso. In fase di presentazione di istanza di rilascio dell Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi del DPR 59/2013, sarà cura della Ditta avanzare una proposta di modifica dell autorizzazione n del 29 aprile 2008 al fine di rivalutare i limiti dell emissione delle linee dell essiccatore e del miscelatore ai sensi del DM 5 Febbraio Impatto sull ambiente idrico Le acque meteoriche ricadenti sull impianto sono regimate attraverso una rete idrica, per la quale è vigente l autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Provincia di Firenze atto n. 291 del 25 Gennaio Le acque meteoriche di prima pioggia originate dal dilavamento del piazzale dell impianto vengono avviate ad un impianto di trattamento costituito da: una vasca di accumulo e sedimentazione dotata di pompa di rilancio; un disoleatore con filtro a coalescenza. Le acque depurate e le acque di seconda pioggia deviate, sono conferite al corpo ricettore finale identificato nel fosso campestre tributario del Torrente Greve (come riportato nella citata autorizzazione). In fase di procedura A.U.A. ai sensi del DPR 59/2013 verrà presentata modifica all autorizzazione allo scarico, sulla base del layout aggiornato dell attività Impatto sul suolo e sottosuolo Come più volte richiamato, l impianto consiste in un cantiere dotato di pavimentazione realizzata in parte in asfalto nell area impianti e nel resto dell area in stabilizzato rullato e compattato di spessore almeno 20 cm. Questa caratteristica e la descrizione dell attività di recupero oggetto di richiesta consentono di affermare quanto segue: La presenza di pavimentazione impedirà il contatto diretto tra i rifiuti ed il suolo e il sottosuolo. L attività proposta non prevede l utilizzo e lo stoccaggio di sostanze pericolose per il suolo e sottosuolo. I reflui di dilavamento meteorico prodotti dall attività di recupero rifiuti proposta dalla Ditta vengono 27

28 raccolti e convogliati ad idoneo impianto di depurazione. Per quanto detto è possibile prevedere che l attività svolta non influirà negativamente sulle matrici ambientali suolo e sottosuolo Impatto acustico Il presente paragrafo ha come obiettivo quello di valutare l impatto acustico determinato dalle attività della Ditta, ovvero il ciclo di lavorazione legato alla produzione di conglomerato bituminoso a caldo e materiale da costruzione nelle forme usualmente commercializzate. Le sorgenti rumorose riconducibili all attività di recupero rifiuti possono essere sostanzialmente ricondotte a: 1. Traffico di mezzi in ingresso ed uscita dall impianto; 2. Operazioni di movimentazione dei materiali con pale ed escavatori. 3. Operazioni di frantumazione e vagliatura; 4. Produzione di conglomerato bituminoso. Di seguito sono riportati i valori di potenza acustica caratteristici degli impianti utilizzati per tale attività di recupero: Attrezzatura e/o lavorazione Caratteristiche di rumorosità - Potenza sonora Frantoio/Vaglio (CAMS IRM 1600) 116,0 db(a) Escavatore 104,0 db(a) Pala gommata 102,0 db(a) Impianto Marini - Linea diurna 107,1 db(a) Impianto Marini - Linea notturna 102,5 db(a) Tabella 5: Caratteristiche di rumorosità delle macchine coinvolte. Per i macchinari quali escavatore e pala si è fatto riferimento a modelli rappresentativi presenti nella banca dati C.P.T. Torino. Per quanto riguarda il frantoio CAMS IRM 1600 sono stati usati i dati indicati nelle schede tecniche del macchinario mentre per l impianto Marini si è fatto riferimento ad indagini fonometriche eseguite sullo stesso macchinario. Per la determinazione della potenza sonora delle due linee di lavoro dell impianto Marini nonché del rumore residuo dell area di intervento è stata effettuata una misurazione monitorata del rumore il giorno 23/09/2015. I rilievi sono stati eseguiti con la seguente strumentazione: Calibratore microfonico Bruel & Kjær tipo 4231 S.N ; Cuffia antivento; Fonometro integratore di precisione Bruel & Kjær tipo 2260 S.N ; 28

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