TRAUMI CRANICI. Luciano Mastronardi Neurochirurgia Ospedale Sant Andrea, Roma

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "TRAUMI CRANICI. Luciano Mastronardi Neurochirurgia Ospedale Sant Andrea, Roma"

Transcript

1 TRAUMI CRANICI Luciano Mastronardi Neurochirurgia Ospedale Sant Andrea, Roma

2 Trauma cranico medio e grave 1. Problematiche non chirurgiche 2. Fratture lineari Piccoli focolai contusivi Emorragia subaracnoidea post-traumatica traumatica Danno assonale diffuso (edema + microscopiche lesioni cerebrali multiple) 2. Problematiche chirurgiche più comuni Fratture avvallate e/o scomposte Ematomi extradurali Ematomi subdurali (acuti e cronici) Ematomi intracerebrali Voluminosi focolai contusivi

3 Frattura cranica: Rx

4 Ematomi intracranici post-traumatici traumatici Definizione e classificazione Raccolta ematica intracranica conseguente ad un trauma cranico. In rapporto alla sede della raccolta, gli ematomi possono essere: 1. Epidurali 2. Subdurali 3. Emorragie subaracnoidee (ESAt) 4. Intracerebrali (precoci, tardivi)

5 Classificazione A) in rapporto al compartimento intracranico 1. Sopratentoriali 2. Sottotentoriali 3. Sopra e sottotentoriali B) in rapporto alle modalità di presentazione 1. Acuti 2. Subacuti 3. Cronici

6 Ematomi intracranici post-traumatici: traumatici: Valutazione clinica Ipertensione endocranica spesso Identificazione di deficit focali chirurgia Valutazione della gravità del coma (Scala di Glasgow)

7 Ematoma epidurale (EDH( EDH) Raccolta di sangue tra dura e tavolato interno tipicamente frattura temporo-parietale parietale lacerazione a. meningea media (ad es. forame spinoso) progress. ematoma nella zona scollabile di Marchant-Ferrè Lo scollamento durale provoca a sua volta altro sanguinamento 70% sangue arterioso (altri: (altri:vv.meningee, seni durali, vasi diploici) evoluzione +rapida evoluzione +lenta

8 EDH sopratentoriali Andamento clinico: variabile Pz. sempre cosciente Pz. in coma dal primo momento Pz. prima cosciente, poi in coma Commozione cerebrale, poi sveglio Storia in 2 tempi (intervallo( lucido): +spesso EDH T o TP Ernia uncale Gli EDH che aumentano progressivam.. di volume causano +PIC e un ernia uncale con conseguenti: 1) midriasi omolaterale 2) deterioramento di coscienza 3) emiparesi(plegia plegia) controlaterale (les.. peduncolo cerebrale) 4) eventuali disturbi focali deficitari (e/o irritativi)

9 EDH sopratentoriali Storia clinica in 2 (o 3) tempi: I: Perdita di coscienza per impatto (lesione diffusa: commozione) Successiva ripresa della coscienza (temp. scarsa compressione sul cervello) II: sopore e coma per effetto compressivo da parte dell ematoma, dopo minuti o poche ore (raramente oltre 12h) INTERVALLO LIBERO (o lucido) Tale esordio, considerato tipico dell EDH sopratentoriale, non è patognomonico e si verifica in 30% dei casi

10 EDH della fossa cranica posteriore 5-10% degli EDH (sopratt( sopratt.. I e II decade) Successivi a traumi occipitali (frattura >80%) Spesso la frattura incrocia il seno trasverso Mortalità 25 dei casi% Esordio: 1. Acuto; ; 2. Cronico (+raro) ACUTI: a volte decorso fulminante: ernia tonsillare acuta compressione bulbare decesso per insufficienza C-RC Altri sintomi/segni: cefalea, rigor nucalis, dist. cerebellari, nistagmo, diplopia, deficit nervi cranici (in genere misti). Progress. ernia tonsillare: +PA, -FC, depressione respiratoria

11 EDH: neuroradiologia TC: tipico aspetto a lente biconvessa iperdensa, senza c.e., tra teca cranica e dura madre TC: EDH della FCP Rx cranio - Utile per rilevare l eventuale l frattura cranica TC: esame di scelta - Minimo volume visibile: : ca 25ml. - La prima TC può essere negativa in ca 30% - A volte aspetto etereogeneo ipo-iperdenso iperdenso per sangue fresco in via di formazione. - Bolle ipodense nell ematoma: sangue venoso

12 EDH: trattamento chirurgico (conservativo solo se: : falda sottile, no shift,, EON ok) 60% in C.O. <12h; 30% <48h; 10% >2gg Trapano Prognosi: : buona negli EDH sopratentoriali Sospensione durale

13 Ematoma subdurale Raccolta di sangue coagulato e/o fluido tra dura madre ed aracnoide. In relazione al rapporto con il trauma ed al quadro clinico può essere: 1.ACUTO (ASDH) (ASDH) 10% ricoveri x trauma cranico grave dopo 1-3h1 sangue fluido, poi compatto 2.SUBACUTO (ASDH passato misconosciuto) dopo 4gg-3sett sangue compatto e fluido 3.CRONICO (CSDH) 1-2/ abitanti x anno dopo mm sangue fluido + coaguli

14 ASDH a) + frequente dopo i 40 anni, con rapporto M:F = 2:1 b) + frequente e + grave nei pz. trattati con anticoagulanti (nei quali il trauma può mancare o essere minore) Danno legato ad un impatto decisamente superiore rispetto a quello dell EDH prognosi dell ASDH molto peggiore. SEDE 1. Convessità frontale, temporale, parietale 2. Interemisferico (raro) 3. Fossa cranica posteriore - Talvolta vi è frattura avvallata ±estesa - Spesso si associano focolai contusivi cerebrali e/o ematoma e/o ESAt (per lacerazione dell aracnoide). indici prognostici sfavorevoli

15 ASDH CAUSE ed EVOLUZIONE CLINICA: 2 possibilità 1. Raccolta di sangue attorno a lacerazione(i) parenchimale(i). Si associa grave danno cerebrale primario,, edema e/o ESAt (x interruzione del piano aracnoideo). Segni focali tardivi e meno importanti. Spesso effetto massa e shift sproporzionati rispetto allo spessore della falda. 2. Strappamento di vasi corticali o vene a ponte conseguente a trauma da accelerazione-decelerazione durante movimenti violenti del capo (danno cerebrale primario minore o assente). Può esserci intervallo libero, con peggioram. tardivo e rapido. Può esser considerato l ASDH vero vero. La prima possibilità è 10 volte più frequente della seconda

16 ASDH CLINICA in rapporto a: a) compressione del parenchima da parte della falda ematica b) lesioni cerebrali associate (contusioni, ematoma lobare, etc) c) edema cerebrale (perdita autoregolazione CBF) d) danno secondario ischemia e) danno assonale diffuso (DAI( DAI): se presente, dominante 1. Ipertensione endocranica: esclusiva se volume>100ml e nel vero ASDH) +freq. bambini, anziani, scoagulati, alcoolisti 2. Coma: : se dall inizio grave danno cerebrale primario 3. Erniazione cerebrale interna (uncale o tonsillare): >50% 4. Segni focali per compressione e/o danno cerebrale 5. Segni irritativi (epilessia: ASDH infantile, ASDH vero)

17 ASDH: quadri neuroradiologici TC: falda iperdensa o isodensa, senza c.e., tra teca cranica e parenchima ± contusioni, ematomi lobari, ESAt, edema Rx cranio - Utile per rilevare eventuale frattura avvallata TC: esame di scelta - Da sottile velatura ad ampia falda convessa - Evoluzione frequente in TC seriate - A volte aspetto etereogeneo ipo-iperdenso iperdenso per sangue fresco in via di formazione. - Bolle ipodense nell ematoma: sangue venoso

18 ASDH: trattamento chirurgico (conservativo solo se: : falda <1cm, no shift,, EON ok) Ampia craniotomia Dopo apertura della dura Dopo craniotomia, dura chiusa Se indicato l intervento va eseguito il prima possibile EON = esame obbiettivo neurologico

19 ASDH: prognosi 1. Mortalità: : 30-90% sopratt. x danno cerebrale I e/o II 70% negli anziani (>65aa) >90% nei pz. trattati con anticoagulanti 2. REGOLA DELLE 4 ORE: operati 4h dal trauma: mortalità 30% >4h 60-90% 3. PIC postoperatoria: 80% con recupero funzionale hanno PIC <20mmHg (nessuno con PIC>45mmHg) 4. Risultato correlato all EON e GCS d ingressod

20 SDH Subacuto : quadro TC e RMN RMN T1: iperintenso TC: liev. iperdenso TC: isodenso ASDH misconosciuto. Clinica subdola e tardiva Non sempre necessaria chirurgia

21 CSDH Raccolta fluida color caffeano o motor oil, con/senza coaguli nel compartimento subdurale. Quando il fluido è limpido la raccolta si definisce igroma 1. Tipico dell anziano (età media 65aa; 75% >50aa) atrofia cerebrale: : fattore favorente 2. Trauma cranico in 50-70% (spesso banale ) 3. Fattori di rischio: alcoolismo, epilessia, alterazioni della coagulazione, DVP, rischio di cadute (emiparetici, etc) 4. Bilaterale 20-25% 25%

22 CSDH Fisiopatologia 1. Molti CSDH partono da un ASDH 2. Sangue subdurale induce risposta infiammatoria 3. I fibroblasti invadono nei gg il coagulo, formando due membrane: : corticale (interna( interna) ) e durale (esterna( esterna) 4. Crescita di neocapillari,, fibrinolisi enzimatica e liquefazione dell ematoma ematoma 5. Prodotti di degradazione della fibrina incorporati in nuovi coaguli inibizione dell emostasi emostasi 6. Dalle membrane: trasudato plasmatico (osmosi) + vari risanguinamenti rifornimento della raccolta

23 CDH Clinica: variabile 1. Asintomatici 2. Sintomi minori: cefalea, confusione, difficoltà nel linguaggio 3. Andamento TIA-like 4. Decadimento mentale progressivo 5. Sintomi maggiori: emiparesi (plegia), afasia, epilessia (generalizz/jackson( generalizz/jackson) 6. Coma (vari gradi): unico sintomo o, +spesso, evoluzione finale di uno dei quadri clinici descritti in precedenza

24 CSDH: quadro TC e RMN TC: esame di scelta - Falda isodensa o ipodensa (dopo 3 settimane) - Freq. livello iper-isodenso isodenso o iper-ipodenso ipodenso. - Shift linea mediana - mdc: possibile c.e. delle membrane RMN: falda iperintensa in T1

25 CSDH Trattamento 1. Medico Fluidoterapia (fondamentale: >2500cc/24h) Profilassi epilessia (?) Trattamento eventuale coagulopatia 2. Chirurgico (varie possibilità) (CSDH sintomatici, falda spessa >1cm + shift linea mediana) a) twist-drill craniostomy (decompressione lenta) b) uno/due fori di trapano e lavaggi con salina tiepida (decompressione +rapida e drenaggio subdurale postop) c) craniotomia con escissione delle membrane sepimentate (dopo fallimento delle altre procedure meno invasive)

26 CSDH Risultati 1. Miglioramento clinico quando la pressione della raccolta è vicina allo 0 ( si ottiene rimuovendo 20% della falda) 2. Riespansione cerebrale e miglioramento +marcati nei CSDH con pressione iniziale +elevata 3. Risoluzione clinica: non si associa sempre a scomparsa della falda alla TC (ancora presente in 80% dopo 10gg) 4. Evitare di trattare il residuo tranne nei casi in cui tende ad aumentare o se EON non migliora o peggiora Complicanze +freq. negli anziani e debilitati Mortalità chirurgica: <5% Peggioramento EON: <4% 1. Epilessia (incluso stato di male) 2. Ematoma intracerebrale (1-5%): grave 3. Mancata riespansione cerebrale 4. Recidiva (clinica) della falda 5. Pneumocefalo iperteso

27 Emorragia subaracnoidea (ESAt) Sangue nelle cisterne e nei solchi (in genere della volta) In media 33% % traumi cranici maggiori (range 8-59%) 8 - Diffusa - Localizzata localizz. 75% Lesioni associate ad ESAt Contusioni 80% Edema cerebrale ( PIC)( 65% Ematoma subdurale acuto 45% Emoventricolo 20% Ematoma intracerebrale 10% Ematoma epidurale <10% diffusa 25%

28 % di outcome sfavorevole in rapporto alle lesioni associate ad ESAt: Ematoma intracerebrale 75% Ematoma subdurale acuto >70% Edema cerebrale ( PIC)( 70% Contusioni 65% Emoventricolo 65% Ematoma epidurale 50%

29 L ESAt isolata ha generalmente una evoluzione benigna in tempi brevi, soprattutto nelle forme localizzate in una scissura o in uno o più solchi superficiali. Il vasospasmo si osserva raramente al TCD, in genere con risvolti neurologici reversibili. Atteggiamento terapeutico nelle ESAt - Mantenimento idoneo flusso cerebrale - GCS<8: monitoraggio PIC, iperventilazione, assistenza rianimatoria, antiedema (osmotici) - Calcio-antagonisti? antagonisti? (nell ESAt diffusa)

30 Ematomi intracerebrali (ICHt( ICHt) Raccolta ematica nel parenchima cerebrale che si produce dopo un trauma cranico improvvisa decelerazione ed impatto del cervello contro protuberanza ossea (colpo o contaccolpo). Sebbene sia difficile definire quando la lesione sia una contusione o un vero ICHt, si ritiene che la sua incidenza corrisponda almeno al 30% di tutti gli ICH. 1. Acuti 2. Tardivi (delayed) 1. Primitivi 2. Secondari (a contusioni)

31 ICHt: Eziopatogenesi - Sanguinamento di vasi cerebrali danneggiati da un grave trauma cranico. - ICHt primario in genere acuto, causato da sanguinamento arterioso (+spesso profondo). - ICHt secondario danno a carico di vasi della superficie cerebrale nella sede di un focolaio lacero-contusivo contusivo ICHt +spesso tardivo (<72h dal trauma) In genere: : lobo frontale, temporale e/o parieto-occipitale occipitale. 1. Inizialmente possono esser piccoli focolai o piccoli sanguinamenti fusiformi.. Poi, -O2 e -ph cerebrale: ++permeabilit permeabilità vascolare ++ematoma ematoma. 2. Azione tossica del sangue edema cerebrale +PIC. 3. Può inoltre insorgere una coagulopatia da rilascio della tromboplastina dal parenchima cerebrale.

32 ICHt: Aspetti clinici e diagnostici Clinica 1. Riduzione del livello di coscienza 2. Segni focali (emiplegia, afasia,, etc) 3. Erniazione cerebrale interna Diagnosi: : TC e RMN Area iperdensa unica o associata ad altre contusioni, con edema e shift variabile

33 ICHt: Trattamento Fattore determinante: quadro clinico - GCS 3-9 o peggioramento neurologico senza altre cause evacuazione, soprattutto se ICHt accessibile. [Evacuazione stereotassica: tecnica emergente] - Altri casi: trattamento conservativo e TC seriate. In particolare, emorragie multiple e bilaterali non si giovano della chirurgia - Ogni intervento chirurgico va accompagnato da un trattamento medico aggressivo - Outcome in rapporto all EON

34 ICHt: Prognosi Peggiore nei tardivi e secondari - ICHt tardivi e secondari : Mortalità 50-75% Morbidità elevata: focolai multipli e ++edema - Prognosi migliore negli ICHt primitivi ed acuti, sopratt.. se operati subito: : la TC a distanza di mesi mostra in genere una minima encefalomalacia,, con buon recupero neurologico.

Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale

Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale Sistema nervoso Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale Catania 18.02.2006 Anatomia e Fisiologia Trauma cranico Trauma della colonna vertebrale Convulsione Epilessia Coma Prof. F. Ventura

Dettagli

Disturbi ossessivi compulsivi? Sono disturbi invalidanti? Trattamento farmacologico?

Disturbi ossessivi compulsivi? Sono disturbi invalidanti? Trattamento farmacologico? ALCUNE DOMANDE DEL COMPITO SCRITTO DI NEUROLOGIA DEL 31 GENNAIO Mielite trasversa, caratteristiche cliniche. SLA Lobo più colpito nel morbo d Alzheimer Sede più frequente di emorragia intraparenchimale

Dettagli

Traumi cranio-cerebrali. Dott. Carlo A. Todaro Dipartimento di Neurochirurgia, U.O. Neurochirurgia 1

Traumi cranio-cerebrali. Dott. Carlo A. Todaro Dipartimento di Neurochirurgia, U.O. Neurochirurgia 1 Traumi cranio-cerebrali Dott. Carlo A. Todaro Dipartimento di Neurochirurgia, U.O. Neurochirurgia 1 Trauma cranio-cerebrale Danno primario contusioni corticali, lacerazioni, frammentazione ossea, danno

Dettagli

RUOLO DELL IMAGING TEMPESTIVO RICONOSCIMENTO LESIONE ESPANSIVA LOCALIZZAZIONE TOPOGRAFICA (SOVRA O SOTTO TENTORIALE -INTRA O EXTRA ASSIALE)

RUOLO DELL IMAGING TEMPESTIVO RICONOSCIMENTO LESIONE ESPANSIVA LOCALIZZAZIONE TOPOGRAFICA (SOVRA O SOTTO TENTORIALE -INTRA O EXTRA ASSIALE) Dr L.Romano RUOLO DELL IMAGING TEMPESTIVO RICONOSCIMENTO LESIONE ESPANSIVA LOCALIZZAZIONE TOPOGRAFICA (SOVRA O SOTTO TENTORIALE -INTRA O EXTRA ASSIALE) CARATTERIZZAZIONE DELLA LESIONE VALUTAZIONE DEGLI

Dettagli

Epidemiologia. I traumi costituiscono la causa di morte più

Epidemiologia. I traumi costituiscono la causa di morte più Epidemiologia I traumi costituiscono la causa di morte più frequente in età pediatrica, ed il 40% dei decessi avviene per lesioni craniche. Negli USA ogni anno 100.000 bambini sono ricoverati per trauma

Dettagli

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE Sig/Sig.ra data di nascita Motivo della terapia anticoagulante: PERCHÈ IL MEDICO LE HA PRESCRITTO GLI ANTICOAGULANTI ORALI (Coumadin o Sintrom).

Dettagli

A.N.Konovalov, L.B.Likhterman, A.A. Potapov, A.D.Kravchuk, C. Ju.Kasumova 1.1. Il concetto di sequela di trauma cranio-encefalico 15

A.N.Konovalov, L.B.Likhterman, A.A. Potapov, A.D.Kravchuk, C. Ju.Kasumova 1.1. Il concetto di sequela di trauma cranio-encefalico 15 INDICE A.N.Konovalov, L.B.Likhterman, A.A. Potapov, A.D.Kravchuk, C. Ju.Kasumova 1.1. Il concetto di sequela di trauma cranio-encefalico 15 1.3. Forme cliniche di sequele di trauma cranico relative ai

Dettagli

OCT nello studio della papilla ottica

OCT nello studio della papilla ottica Aggiornamenti in neuroftalmologia Varese, 20 maggio 2011 OCT nello studio della papilla ottica S. Donati Cos èla tomografia ottica e luce coerente (OCT) Meccanismo di Reflettività luminosa OCT e

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

TRAUMA CRANICO DA CADUTA ACCIDENTALE

TRAUMA CRANICO DA CADUTA ACCIDENTALE TRAUMA CRANICO DA CADUTA ACCIDENTALE Il trauma cranico costituisce la principale causa di morte e disabilità nei bambini al disotto dei due anni di età. La causa più comune, in questa fascia d età, è rappresentata

Dettagli

I TRAUMI DEL TORACE. www.fisiokinesiterapia.biz

I TRAUMI DEL TORACE. www.fisiokinesiterapia.biz I TRAUMI DEL TORACE www.fisiokinesiterapia.biz La principale causa di una emergenza toracica è rappresentata dai traumi toracici. Nel mondo occidentale il 20-25% delle morti traumatiche sono dovute ad

Dettagli

EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (ESA)

EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (ESA) L. Tadini EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (ESA) E caratterizzata da un sanguinamento nello spazio subaracnoideo con spandimento di sangue tra le due leptomeningi. Può manifestarsi in qualsiasi fascia di età ma

Dettagli

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Dettagli

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU Conoscere per Curare 1) Che cos è VHL? La sindrome di Von Hippel-Lindau è una rara malattia a carattere ereditario che determina una predisposizione allo sviluppo di neoplasie

Dettagli

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Misericordia di Empoli Centro Formazione Primo Soccorso Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Il Trauma E detto trauma un evento violento che reca un danno psico-fisico ad un individuo. Incidente SI Infarto

Dettagli

Trauma cranico. Trauma cranico Definizione. Trauma cranico Classificazione

Trauma cranico. Trauma cranico Definizione. Trauma cranico Classificazione Trauma cranico Definizione Il Ruolo del Neurochirurgo nella Gestione del Trauma Cranico Grave Dipartimento di Neuroscienze/Riabilitazione Divisione di Neurochirurgia Direttore Michele Alessandro Cavallo

Dettagli

Traumi cranici. Lesioni: clinica. Aspetti neuropsicologici. Riabilitazione

Traumi cranici. Lesioni: clinica. Aspetti neuropsicologici. Riabilitazione Traumi cranici Lesioni: clinica Aspetti neuropsicologici Riabilitazione La diagnosi degli effetti del trauma è essenziale per poter stabilire la prognosi a lungo termine riguardo i deficit cognitivi residui

Dettagli

I TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico

Dettagli

Policlinico Umberto I

Policlinico Umberto I La Stroke Unit integrata nel DEA presso il Policlinico Umberto I di Roma Università La Sapienza Policlinico Umberto I DEA - UTN Stroke Unit Gruppo Romano per la Prevenzione e Cura delle Malattie Cerebro-

Dettagli

MENINGIOMA TERZO ANTERIORE ANGOLO SENO FALCE.

MENINGIOMA TERZO ANTERIORE ANGOLO SENO FALCE. MENINGIOMA TERZO ANTERIORE ANGOLO SENO FALCE. Paziente di anni 36, di sesso femminile. Da circa 2 anni progressivo deterioramento cognitivo con depressione del tono dell umore, apatia, abulia e turbe mnesiche.

Dettagli

A.A. 2012/13. Scaricato da Sunhope.it. Prof. M.Rotondo. D.U. Neuroscienze Clinica Neurochirurgica S.U.N C.T.O.

A.A. 2012/13. Scaricato da Sunhope.it. Prof. M.Rotondo. D.U. Neuroscienze Clinica Neurochirurgica S.U.N C.T.O. Prof. M.Rotondo D.U. Neuroscienze Clinica Neurochirurgica S.U.N C.T.O. Trauma Cranico Encefalico Cause nel 2006 incidenti stradali (48%) cadute accidentali ed incidenti domestici (25%) attività sportive

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO. S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta

IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO. S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta LA RADIOTERAPIA E un metodo di cura conosciuto da più di 100 anni che prevede l utilizzo di radiazioni

Dettagli

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI ENDOCRANICI

CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI ENDOCRANICI TUMORI ENDOCRANICI Neoplasie che si sviluppano all interno del cranio, prendendo origine sia dal tessuto nervoso (encefalo e nervi cranici), sia dai suoi involucri (meningi e cranio), sia da strutture

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

IDROCEFALO Abnorme aumento del liquor nelle sedi in cui è normalmente contenuto

IDROCEFALO Abnorme aumento del liquor nelle sedi in cui è normalmente contenuto IDROCEFALO Abnorme aumento del liquor nelle sedi in cui è normalmente contenuto Classificazione Sede Interno Mono,Bi,Tri,Tetraventricolare Esterno Spazi subaracnoidei -Comunicante Interno + Esterno -Non

Dettagli

I disturbi della mente

I disturbi della mente a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 I disturbi della mente 16/5/2006 Evoluzione Degenerazione delle capacità cognitive Invecchiamento buono Invecchiamento fisiologico

Dettagli

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016 Psicopatologia dell anziano 02 marzo 2016 Invecchiamento e Psicopatogia Salute mentale dell anziano: nuovo campo della psicopatologia. Affinamento dei criteri di diagnosi, costruzione e validazione di

Dettagli

STUDIO PEDROTTI MALATTIE DEGLI OCCHI DOMANDE FREQUENTI STRABISMO NELL ADULTO MIOPATIA DISTIROIDEA FRATTURA BLOW-OUT DELL ORBITA STRABISMO DEL MIOPE

STUDIO PEDROTTI MALATTIE DEGLI OCCHI DOMANDE FREQUENTI STRABISMO NELL ADULTO MIOPATIA DISTIROIDEA FRATTURA BLOW-OUT DELL ORBITA STRABISMO DEL MIOPE STUDIO PEDROTTI MALATTIE DEGLI OCCHI DOMANDE FREQUENTI STRABISMO NELL ADULTO MIOPATIA DISTIROIDEA FRATTURA BLOW-OUT DELL ORBITA STRABISMO DEL MIOPE Via Mazzini,11 Vicenza 36100 Tel. 0444 541000 mail: info@studiopedrotti.it

Dettagli

INTERFERONE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

INTERFERONE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI INTERFERONE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI 1 Le informazioni contenute in questo modello sono fornite in collaborazione con la Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti ed amici ; per maggiori informazioni:

Dettagli

DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM. Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari

DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM. Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari NELL AMBITO DELLE SINDROMI DA DOLORE OROFACCIALE LA NEVRALGIA DEL DEL NERVO TRIGEMINO E UNA SINDROME NEUROOGICA

Dettagli

LA TEA CAROTIDEA NEL PAZIENTE CON ICTUS ISCHEMICO ACUTO: PERCHE E QUANDO DOTT. FULVIO D ANGELO

LA TEA CAROTIDEA NEL PAZIENTE CON ICTUS ISCHEMICO ACUTO: PERCHE E QUANDO DOTT. FULVIO D ANGELO LA TEA CAROTIDEA NEL PAZIENTE CON ICTUS ISCHEMICO ACUTO: PERCHE E QUANDO AZIENDA OSPEDALIERA G. SALVINI DOTT. FULVIO D ANGELO Garbagnate Milanese DEFINIZIONE ICTUS ISCHEMICO ACUTO E UN A TERMINOLOGIA GENERICA

Dettagli

Clinica Neurologica Università di Perugia Direttore Prof. Paolo Calabresi. Trauma cranico. Corso Neurologia Anno Accademico 2013/2014

Clinica Neurologica Università di Perugia Direttore Prof. Paolo Calabresi. Trauma cranico. Corso Neurologia Anno Accademico 2013/2014 Clinica Neurologica Università di Perugia Direttore Prof. Paolo Calabresi Trauma cranico Corso Neurologia Anno Accademico 2013/2014 DEFINIZIONE Danni funzionali o strutturali del SNC causati da forze di

Dettagli

Le lesioni muscolari

Le lesioni muscolari Le lesioni muscolari Cenni di anatomia e fisiologia Una classificazione è utile solo se fornisce informazioni sulla natura della lesione, sul suo trattamento e sulla sua prognosi M. E. Muller TIPI DI MUSCOLI

Dettagli

ALCOL E TRAUMA CRANICO LIEVE NURSING AL TRIAGE E RESPONSABILITA

ALCOL E TRAUMA CRANICO LIEVE NURSING AL TRIAGE E RESPONSABILITA ALCOL E TRAUMA CRANICO LIEVE NURSING AL TRIAGE E RESPONSABILITA Corso di Laurea in Infermieristica IPAMAS Aeronautica Militare D. Sapienza di Roma Gioia Leonida Prof. Saverio Pompili 1250324 Prof. Sergio

Dettagli

Fondamenti metodologici della neuropsicologia. Il metodo neuropsicologico. Dai dati alla teoria. Il metodo della correlazione anatomo-clinica

Fondamenti metodologici della neuropsicologia. Il metodo neuropsicologico. Dai dati alla teoria. Il metodo della correlazione anatomo-clinica FUNZIONI ESECUTIVE E MISURE ELETTROFISIOLOGICHE PATRIZIA S. BISIACCHI DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA GENERALE PADOVA Fondamenti metodologici della neuropsicologia Studio delle basi neurali delle funzioni mentali

Dettagli

Dott. Giovanni Ferrari

Dott. Giovanni Ferrari Manifestazioni cardiache delle malattie neurologiche acute Comobrain Ottobre 2009 Dott. Giovanni Ferrari Dimensioni del problema George Khechinashvili, 2002 Analisi multivariata della mortalità

Dettagli

L IPERTENSIONE ENDOCRANICA:

L IPERTENSIONE ENDOCRANICA: L IPERTENSIONE ENDOCRANICA: L ipertensione endocranica consiste generalmente in un aumento della pressione all interno della scatola cranica, che può essere dovuto generalmente a tre fattori: ---aumento

Dettagli

TRAUMA TORACICO NON VASCOLARE

TRAUMA TORACICO NON VASCOLARE A.O.R.N. A.Cardarelli U.O.S.C. di Radiologia Generale e di Pronto Soccorso Direttore: dott.ssa Luigia Romano TRAUMA TORACICO NON VASCOLARE www.ospedalecardarelli.it Dr. Nicola Gagliardi Resp. U.O.S. TC-body

Dettagli

ICTUS: LA CURA E POSSIBILE!

ICTUS: LA CURA E POSSIBILE! ICTUS: LA CURA E POSSIBILE! Dott. Simone Comelli Dott. Giacomo P. Vaudano Dott. Roberto Cavallo Dott. Daniele Savio Dott. Carlo A. Cametti Ospedale S.G. Bosco Ictus: Definizione Deficit neurologico ad

Dettagli

Istituto di Chirurgia Generale e Programma di Chirurgica Toracica Direttore: Prof. G. Cavallesco PNEUMOTORACE

Istituto di Chirurgia Generale e Programma di Chirurgica Toracica Direttore: Prof. G. Cavallesco PNEUMOTORACE Istituto di Chirurgia Generale e Programma di Chirurgica Toracica Direttore: Prof. G. Cavallesco PNEUMOTORACE Principi generali - Definizione Raccolta di aria nello spazio pleurico con conseguente collasso

Dettagli

Valutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento

Valutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento L Unità Operativa di Medicina Riabilitativa della nostra Casa di Cura Lay di Cagliari ha presentato nell ambito della Conferenza Nazionale sull Ictus Cerebrale STROKE 2009 tenutasi a Firenze Fiera il 12

Dettagli

Ernia del disco come causa di dolore lombare in giovani atleti: esperienza di 5 casi

Ernia del disco come causa di dolore lombare in giovani atleti: esperienza di 5 casi Ernia del disco come causa di dolore lombare : esperienza di 5 casi G.Gregori,R.Sacchetti,P.Balduzzi,D.Chitti Pediatria di gruppo Piccolo Daino -Piacenza P.E.Lusenti Responsabile Ambulatorio Fisiatrico

Dettagli

INCIDENTALITA AUTOSTRADALE: FATTORI DI RISCHIO E GRAVITA DEL TRAUMA A. COSTANZO A. PITIDIS

INCIDENTALITA AUTOSTRADALE: FATTORI DI RISCHIO E GRAVITA DEL TRAUMA A. COSTANZO A. PITIDIS INCIDENTALITA AUTOSTRADALE: FATTORI DI RISCHIO E GRAVITA DEL TRAUMA A. COSTANZO A. PITIDIS OBIETTIVI Verificare l esistenza di fattori di rischio dinamico ambientali: Infrastrutture Veicoli Comportamento

Dettagli

Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta TC Cerebrale senza e con MDC RMN 4.11.1999 2.11.1999 Scintigrafia ossea

Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta TC Cerebrale senza e con MDC RMN 4.11.1999 2.11.1999 Scintigrafia ossea Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta ed esegue: TC Cerebrale senza e con MDC In sede parasagittale sinistra superiormente al tetto del ventricolo laterale di sinistra,

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

SISTEMA NERVOSO. Comitato locale CRI Firenze

SISTEMA NERVOSO. Comitato locale CRI Firenze SISTEMA NERVOSO Comitato locale CRI Firenze SISTEMA NERVOSO Struttura CENTRALE: Encefalo (cervello, cervelletto, tronco) Midollo spinale NB: non confondere Il midollo spinale con il midollo osseo!!! PERIFERICO:

Dettagli

TERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA

TERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA Conferenza Nazionale di Consenso LA GESTIONE MULTIDISCIPLINARE DELLA LESIONE MIDOLLARE IN FASE ACUTA Documenti preliminari TERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA Stefano Arghetti, Lucia Scirpa 1 PREMESSA

Dettagli

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno

Dettagli

Epidemiologia delle ipoacusie infantili

Epidemiologia delle ipoacusie infantili Epidemiologia delle ipoacusie infantili 78 milioni di persone nel mondo presentano una ipoacusia moderata (>40 db) nell orecchio migliore e 364 milioni di persone hanno una ipoacusia lieve (26-40 db).

Dettagli

PROTOCOLLO CHIRURGICO PER ESPANSORI

PROTOCOLLO CHIRURGICO PER ESPANSORI E S P A N S O R I E O S T E O T O M I ESPANSORI BTLocK 4 mm Gli espansori sono dei dispositivi utili all implantologo per creare siti osteotomici di difficile realizzazione con le procedure chirurgiche

Dettagli

Fase intraospedaliera, reti e percorsi

Fase intraospedaliera, reti e percorsi Fase intraospedaliera, reti e percorsi Parte endovascolare Il neuroradiologo interventista Trattamento endovascolare dello stroke ischemico Trattamento endovascolare dello stroke emorragico Salvatore Mangiafico

Dettagli

ALLEGATO I REQUISITI PSICOFISICI 1. APPARATO CARDIOVASCOLARE:

ALLEGATO I REQUISITI PSICOFISICI 1. APPARATO CARDIOVASCOLARE: ALLEGATO I REQUISITI PSICOFISICI 1. APPARATO CARDIOVASCOLARE: a. Una visita cardiologia è richiesta alla prima visita di rilascio. b. Un elettrocardiogramma è richiesto alla prima visita di rilascio e

Dettagli

Ambulatorio neurochirurgico per la malformazione di Chiari tipo I- Siringomielia e delle patologie della giunzione cranio-cervicale!

Ambulatorio neurochirurgico per la malformazione di Chiari tipo I- Siringomielia e delle patologie della giunzione cranio-cervicale! Ambulatorio neurochirurgico per la malformazione di Chiari tipo I- Siringomielia e delle patologie della giunzione cranio-cervicale La malformazione di Chiari tipo I (CMI) è un alterazione della giunzione

Dettagli

Perforatio bulbi involontaria in chirurgia strabologica. (S. Campanella,Milano) Bosisio Parini 15.03.2014

Perforatio bulbi involontaria in chirurgia strabologica. (S. Campanella,Milano) Bosisio Parini 15.03.2014 Perforatio bulbi involontaria in chirurgia strabologica (S. Campanella,Milano) Bosisio Parini 15.03.2014 Caso clinico Paziente adulto pseudofachico, miope elevato, operato di distacco retinico nell'occhio

Dettagli

Ictus acuto: fase preospedaliera

Ictus acuto: fase preospedaliera Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Ictus Ruolo del Medico di Medicina Generale nell ambito del programma regionale ed aziendale sulla STROKE CARE Arezzo, Ordine dei Medici,

Dettagli

Prof. Edoardo Raposio. ssd Chirurgia della Cute ed Annessi Mininvasiva, Rigenerativa e Plastica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

Prof. Edoardo Raposio. ssd Chirurgia della Cute ed Annessi Mininvasiva, Rigenerativa e Plastica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Prof. Edoardo Raposio ssd Chirurgia della Cute ed Annessi Mininvasiva, Rigenerativa e Plastica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma EMICRANIA e CEFALEE DAL SINTOMO ALLA TERAPIA 2 Classificazione

Dettagli

LE MASSE RENALI BENIGNE E MALIGNE

LE MASSE RENALI BENIGNE E MALIGNE LE MASSE RENALI BENIGNE E MALIGNE 2008 Libero Barozzi Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere

Dettagli

Il MECCANISMO COMPLESSO di SCENAR-ANALGESIA. Meccanismi di nocicezione

Il MECCANISMO COMPLESSO di SCENAR-ANALGESIA. Meccanismi di nocicezione Il meccanismo multifattoriale algico e l effetto antalgico della Scenarterapia A.V.Tarakanov, E.G.Los Istituto di Pronto Soccorso - Università Statale di Medicina di Rostov-na-Donu - RUSSIA Scopo della

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

Trauma cranico: frattura e lesione cerebrale

Trauma cranico: frattura e lesione cerebrale 75 Trauma cranico: frattura e lesione cerebrale 76 frattura non frattura ematoma epidurale ematoma subdurale acuto ematoma subdurale cronico emorragia subaracnoidea edema cerebrale emorragia cerebrale

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera MALORI IMPROVVISI PERDITE DI SENSI MALORI DOVUTI A DISTURBI DEL S.N. MALORI PER CAUSE AMBIENTALI 1. Perdite di coscienza transitorie Lipotimia (debolezza con o senza perdita coscienza) Sincope (improvvisa

Dettagli

su registrazione frequenza cardiaca fetale registrazione contrazioni uterine Verifica dell effetto delle c.u. o dei MAF sulla FCF

su registrazione frequenza cardiaca fetale registrazione contrazioni uterine Verifica dell effetto delle c.u. o dei MAF sulla FCF Nata x la diagnostica in travaglio di parto Sibasasu: su registrazione frequenza cardiaca fetale registrazione contrazioni uterine Verifica dell effetto delle c.u. o dei MAF sulla FCF Scaricato da www.sunhope.it

Dettagli

Puntura Lombare Rachicentesi Procedura Scopi della rachicentesi

Puntura Lombare Rachicentesi Procedura Scopi della rachicentesi Puntura Lombare La Puntura Lombare o Rachicentesi è una metodica che si esegue per prelevare il liquido cefalo-rachidiano che normalmente avvolge il cervello ed il midollo spinale. Procedura Consiste nell

Dettagli

IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana IL GLAUCOMA

IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana IL GLAUCOMA IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana IL GLAUCOMA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE DI SANITA' PUBBLICA SULLE MALATTIE CHE CAUSANO CECITA' O IPOVISIONE NELL'AMBITO DI PROGRAMMI

Dettagli

Ricovero 24/12/2009 Diagnosi: 1912 tum mal lobo temporale - Procedure: 8703 TAC capo 8891 RMN encefalo

Ricovero 24/12/2009 Diagnosi: 1912 tum mal lobo temporale - Procedure: 8703 TAC capo 8891 RMN encefalo Femmina di 69 anni Ricovero 24/12/2009 Diagnosi: 1912 tum mal lobo temporale - Procedure: 8703 TAC capo 8891 RMN encefalo Ricovero 07/01/2010 1912 tum mal lobo temporale 4011 ipertensione essenziale benigna

Dettagli

Appropriatezza p della richiesta radiologica: LA CAVIGLIA Dr. Roberto Meco Dr.Cavagna,Dr.Madia,Dr.Muratore Dipartimento di Radiologia Ospedale Infermi Rimini PATOLOGIA TRAUMATICA Sospetta frattura Radiografia

Dettagli

Encefalo. Protocollo d esame RM

Encefalo. Protocollo d esame RM Encefalo Protocollo d esame RM Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E vietata la riproduzione anche parziale Cenni Anatomici Cenni Anatomici Cenni

Dettagli

Capitolo 5. Trauma cranico ASPETTI PATOLOGICI ED ELEMENTI DI CLASSIFICAZIONE

Capitolo 5. Trauma cranico ASPETTI PATOLOGICI ED ELEMENTI DI CLASSIFICAZIONE Capitolo 5 Trauma cranico Arturo Chieregato, Stefano Signoretti ASPETTI PATOLOGICI ED ELEMENTI DI CLASSIFICAZIONE Il trauma cranico (TBI; Traumatic Brain Injury ) è un insieme complesso di eventi biomeccanici

Dettagli

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

L IPERTENSIONE ENDOCRANICA

L IPERTENSIONE ENDOCRANICA Sbobinatura di Neurologia del 5 novembre 2002 13:30-15:30 Prof Gaini L IPERTENSIONE ENDOCRANICA Il prof. ricorda che i tumori endocranici non verranno spiegati a lezione, ma saranno comunque argomento

Dettagli

Il sistema immunitario reagisce contro la glia come se questa fosse estranea, aggredendola e distruggendola come farebbe con qualunque aggressore

Il sistema immunitario reagisce contro la glia come se questa fosse estranea, aggredendola e distruggendola come farebbe con qualunque aggressore SCLEROSI MULTIPLA Malattia autoimmune Colpisce in generale soggetti giovani: 15-35 anni Anticorpi contro le cellule gliali: i neuroni in linea di principio sono risparmiati Andamento a ricadute e remissioni

Dettagli

La sincope: Modalità di codifica

La sincope: Modalità di codifica GIAC Volume 6 Numero 3 Settembre 2003 NOTE DI ECONOMIA SANITARIA La sincope: Modalità di codifica a cura di AIAC e Medtronic G Ital Aritmol Cardiostim 2003;3:152-157 S econdo il recente accordo Stato-Regioni,

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO Gli eventi acuti che mettono in pericolo la vita del bambino sono molto

Dettagli

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione

Dettagli

ADVANCED VITREORETINAL TECHNOLOGY CATANIA, 8 MAGGIO 2009 Dr. Lupo : PUCKER MACULARE Perché, quando, come operare

ADVANCED VITREORETINAL TECHNOLOGY CATANIA, 8 MAGGIO 2009 Dr. Lupo : PUCKER MACULARE Perché, quando, come operare CATANIA, 8 MAGGIO 2009 Dr. Lupo : PUCKER MACULARE Perché, quando, come operare Il PUCKER MACULARE E una membrana epiretinica maculare,che provoca come dice il termine stesso un raggrinzimento della retina.

Dettagli

Lussazione di spalla:

Lussazione di spalla: Lussazione di spalla: Per lussazione si intende la perdita completa dei rapporti reciproci tra i capi ossei di una articolazione. Può essere congenita, ovvero presente alla nascita, od acquisita. Le condizioni

Dettagli

STRUMENTI ORGANIZZATIVI

STRUMENTI ORGANIZZATIVI STRUMENTI ORGANIZZATIVI IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (spp) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (rspp) IL RAPPRESENTANTE DELLA SICIREZZA DEI LAVORATORI (rls) IL MEDICO COMPETENTE

Dettagli

LESIONI COMPLESSE OCCUPANTI SPAZIO

LESIONI COMPLESSE OCCUPANTI SPAZIO Azienda Ospedaliera S. Gerardo Ospedale Bassini U.O. Nefrologia e Dialisi Prof.Gherardo Buccianti LESIONI COMPLESSE OCCUPANTI SPAZIO Masse occupanti spazio Cisti renali: semplici e complesse benigne ADPKD

Dettagli

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico Raccomandazione 0, 0, Marzo Marzo 008. 008. Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della. Committenza della Direzione Aziendale/Zonale per la prevenzione della osteonecrosi da

Dettagli

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010 INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia o b) Controlli clinici a seguito di altra patologia INIZIO Individua tipologia dei pazienti Realizza elenco di pazienti con sintomi di SC e alterazioni strutturali

Dettagli

Il melanoma rappresenta una neoplasia maligna che origina dai melanociti, le cellule produttrici di melanina

Il melanoma rappresenta una neoplasia maligna che origina dai melanociti, le cellule produttrici di melanina Il Melanoma Il melanoma rappresenta una neoplasia maligna che origina dai melanociti, le cellule produttrici di melanina Il melanoma cutaneo è un tumore ad elevata aggressività Crescita di incidenza negli

Dettagli

ECOGRAFIA DEL POLSO E DELLA MANO

ECOGRAFIA DEL POLSO E DELLA MANO ECOGRAFIA DEL POLSO E DELLA MANO Dott. FRANCESCO BUSONI Radiologo Pisa La Diagnostica per Immagini vista dal Riabilitatore 2012 Lo studio ecografico del polso e della mano necessita di apparecchiature

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

MAL DI SCHIENA l attività sportiva previene il mal di schiena?

MAL DI SCHIENA l attività sportiva previene il mal di schiena? MAL DI SCHIENA l attività sportiva previene il mal di schiena? Stretching Beneficio attività sportive: Rinforzo muscolare 1. RINFORZO MUSCOLARE (STABILITA ) 2. ALLUNGAMENTO E STRETCHING (FORZA E DISTRIBUZIONE

Dettagli

Stress sul posto di lavoro. Segnali e cause. Stress check per i dirigenti

Stress sul posto di lavoro. Segnali e cause. Stress check per i dirigenti Stress sul posto di lavoro Segnali e cause Stress check per i dirigenti (Versione 04.2014) Questo stress check la aiuterà a identificare lo stress nel suo servizio. La presenza di una situazione di stress

Dettagli

Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio

Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio Dr Alberto Fiorito Nata come strumento essenziale per il trattamento delle patologie subacquee, la camera iperbarica è diventata ormai un mezzo di

Dettagli

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. I disturbi pervasivi dello sviluppo si caratterizzano per la presenza di disabilità almeno

Dettagli

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Medicina e Chirurgia Tesi di Laurea Trattamento chirurgico classico ed endovascolare degli aneurismi isolati delle arterie iliache Studio Clinico-Sperimentale

Dettagli

LESIONI SCHELETRICHE

LESIONI SCHELETRICHE LESIONI SCHELETRICHE LESIONI MUSCOLO - SCHELETRICHE Anatomia dell APPARATO SCHELETRICO Lo scheletro umano è costituito da 208 ossa di diversi tipi: OSSA BREVI (es.vertebre) OSSA PIATTE (es. SCAPOLA, BACINO)

Dettagli

Embolizzazione dei fibromi uterini Informazioni per il Paziente

Embolizzazione dei fibromi uterini Informazioni per il Paziente Embolizzazione dei fibromi uterini Informazioni per il Paziente Radiologia Interventistica: l alternativa alla chirurgia www.cirse.org www.uterinefibroids.eu Cardiovascular and Interventional Radiological

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA CARDIOPATIA ISCHEMICA 1 CAUSA DI MORTE IN ITALIA 44% DI TUTTI I DECESSI ANNUI TOLGONO OGNI ANNO OLTRE 300.000 NEGLI UOMINI E 68

EPIDEMIOLOGIA CARDIOPATIA ISCHEMICA 1 CAUSA DI MORTE IN ITALIA 44% DI TUTTI I DECESSI ANNUI TOLGONO OGNI ANNO OLTRE 300.000 NEGLI UOMINI E 68 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE CARDIOCEREBRO VASCOLARI, CHE RICHIEDONO L ATTIVAZIONE DEL SISTEMA D EMERGENZA CON UN FOCUS PARTICOLARE SU ICTUS ED IMA IDENTIFICARE IL RUOLO DEL SOCCORRITORE

Dettagli

DDAI. DDAI:diagnosi differenziale e associata DDAI DDAI DDAI DDAI

DDAI. DDAI:diagnosi differenziale e associata DDAI DDAI DDAI DDAI :diagnosi differenziale e associata Renata Rizzo Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Pediatria, Università di Catania è una sindrome neurocomportamentale. I sintomi principali sono classificati

Dettagli

Patologie del Disco Intervertebrale

Patologie del Disco Intervertebrale Patologie del Disco Intervertebrale I dischi intervertebrali sono strutture normalmente presenti tra i corpi vertebrali per tutta la lunghezza della colonna. Il disco è formato da due componenti: una più

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz

www.fisiokinesiterapia.biz LOMBALGIA : CARATTERI GENERALI Dolore + contrattura muscolare o rigidità fra arcata costale inferiore e pieghe glutee Lombalgia non specifica se non c è causa ben identificabile, specifica se c è causa

Dettagli

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva

Dettagli

La diagnosi di morte: la morte encefalica. Dr. Maurizio Cecconi A.O. San Giovanni Addolorata Roma, 12 Ottobre 2012

La diagnosi di morte: la morte encefalica. Dr. Maurizio Cecconi A.O. San Giovanni Addolorata Roma, 12 Ottobre 2012 La diagnosi di morte: la morte encefalica Dr. A.O. San Giovanni Addolorata Roma, 12 Ottobre 2012 Premessa indispensabile per poter parlare di prelievi d organo a scopo di trapianto è il concetto di morte

Dettagli