Traumatologia dell estremità distale del cavallo

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1 Traumatologia dell estremità distale del cavallo Andrea Bertuglia Dipartimento di Patologia Animale Università di Medicina Veterinaria di Torino 1

2 CONSIDERAZIONI PREOPERATORIE Tipologia e localizzazione della frattura Focolaio aperto o chiuso Danno ai tessuti molli circostanti Età, razza e peso del paziente Cooperazione del paziente Tempo trascorso dal trauma Efficacia delle misure di primo soccorso Considerazioni economiche 2

3 Tipologia e localizzazione della frattura Completa o incompleta Stabili od instabili (con o senza dislocazione) Esposta (classificazione di Gustilo) Configurazione Fessura Trasversa Obliqua Spirale Comminuta Avulsione Incuneata 3

4 Tipologia e localizzazione della frattura Diafisarie Metafisarie Fx della fisi (Salter( Salter-Harris I-VI) Epifisarie Livello di energia della fx (curva carico- deformazione) 4

5 La configurazione della Fx è l aspetto più critico nel processo decisionale preoperatorio Confinamento in box impatto economico < Fx incomplete ossa lunghe Fx incomplete falangi e Mtc III Bendaggio gessato impatto economico > Fx incomplete falangi e Mtc III Fx complete non dislocate falangi e Mtc III Inadeguato per immobilizzare raggi ossei prossimali Fissazione interna - impatto economico >> Fx complete e incomplete non dislocate intra-articolari articolari Non rappresenta mai un opzione di seconda scelta! 5

6 Criteri di selezione del paziente Minimo grado di comminuzione Almeno 180 di corticale in grado di sostenere il carico assiale Mancanza di continuità della corticale opposta alla placca Focolaio chiuso Disponibilità strumentario ed impianti Paziente calmo e ragionevole Personale addestrato Confidenza con la tecnica chirurgica Sistema di risveglio adeguato 6

7 Principi di fissazione delle FX Trattamento funzionale delle Fx Precoce mobilizzazione articolare Graduale incremento del carico Il carico nell immediato periodo post-operatorio è una difficoltà necessaria nel cavallo! Bendaggi gessati Steccature 7

8 Principi di fissazione delle Fx La fissazione interna prevede una ricostruzione anatomica dell osso e della superficie articolare che permetta una distribuzione dei carichi tra l osso ricostruito e gli impianti. Ricostruzione anatomica perfetta VS Rispetto dei tessuti molli (principio del giardiniere o del falegname) 8

9 Principi di fissazione delle FX Approccio chirurgico che permetta adeguata visualizzazione del focolaio di FX visualizzazione del focolaio di FX Assicurarsi della ricostruzione del piano articolare Riduzione di monconi di frattura sovrapposti Posizionamento corretto di viti e placche L approccio chirurgico deve limitare il danno ai tessuti molli Mantenimento dell integrità vascolare Evitare l incisione di aree di cute compromessa Il compromesso è l impiego di una fissazione esterna e l inserimento di viti attraverso miniaccessi chirurgici 9

10 Principi di fissazione delle Fx L incisione cutanea dovrebbe sempre essere eseguita lontano dal punto di posizionamento della placca 10

11 Ricostruzione anatomica precisa Richiede adeguata esposizione del focolaio di FX E essenziale conservare l allineamento assiale e rotazionale dei monconi al momento della riduzione Nelle Fx comminute è difficile conservare la lunghezza originaria del segmento osseo 11

12 Fissazione stabile La compressione interframmentaria crea forze di compressione perpendicolari al piano di frattura Queste determinano un notevole attrito che previene lo scivolamento dei monconi ossei Previene movimenti dei frammenti fratturati Può essere determinata dall impiego di singole viti di trazione (lag screw) o mediante una placca da compressione dinamica (DCP) 12

13 Considerazioni relative ai tessuti molli Un adeguata vascolarizzazione dei tessuti molli e dell osso favorisce il processo di guarigione delle fratture Il trauma iniziale nelle Fx ad alta energia può devitalizzare i tessuti molli circostanti e l osso L osso riceve il suo nutrimento dalle arterie nutritizie e dal periostio circostante I vasi nutritizi dell osso vengono compromessi durante la FX L esposizione necessaria per la riduzione aperta e il posizionamento degli impianti devascolarizza ulteriormente l osso 13

14 Considerazioni relative ai tessuti molli La fissazione interna mediante viti di trazione può essere eseguita sotto guida radiologica dopo transfissione dei tessuti molli con una lama da bisturi da 11 Questa tecnica è ottimale per trattare tutte le FX non dislocate I tessuti molli devono essere protetti mediante una boccola di scorrimento per gli strumenti 14

15 Riabilitazione funzionale Il momento del risveglio dall anestesia è un periodo critico La protezione dell animale e della frattura riparata sono di primaria importanza Il successo nel trattamento di una Fx viene misurato in funzione delle aspettative 15

16 Il giorno prima dell intervento. Raccogliere tutti i dati relativi al paziente e al proprietario Impiegare un sistema di documentazione della frattura Parlare con il proprietario delle alternative all intervento e pretendere che la vostra dichiarazione sia firmata Esame clinico ed ematologico completo Valutazione sistematica della zoppia Esame radiologico completo e soddisfacente (integrare l esame iniziale eseguito in campo) 16

17 Il giorno prima dell intervento Diagramma preoperatorio con la localizzazione e la dimensione degli impianti Rasatura circonferenziale della zona chirurgica Rimozione dei ferri e pulizia della suola Lavaggio e pulizia del corpo dell animale e degli arti Scrub con iodio saponoso (@BETADINE ROSSO) della regione chirurgica 17

18 Il giorno prima dell intervento Copertura dell area chirurgica con un bendaggio sterile di Robert-Jones leggero Posizionamento del catetere endovenoso e inizio della somministrazione di antibiotici Gentamicina 6.6 mg/kg BID Penicillina sodica U.I./KG SID Ritirare il cibo 12 ore prima dell anestesia generale Assicurarsi della disponibilità del materiale e di tutto il personale necessario durante l induzione, l intervento e il risveglio 18

19 Il giorno dell intervento.. Controllo rapido di tutte le apparecchiature e strumenti ortopedici necessari Posizionare accuratamente il paziente Facile accesso a 360 al focolaio di FX Facilitare l esecuzione di radiografie intraoperatorie Preparare accuratamente il campo chirurgico Preparazione accurata del team chirurgico 19

20 Il giorno dopo l intervento.. Scrivere un rapporto dettagliato dell intervento ed inviarlo al proprietario, al veterinario referente ed ad ogni altra parte interessata Visita quotidiana al paziente spt se sono stati impiegati mezzi di protezione esterni Programma di esercizio controllato Impiego oculato di FANS Mobilizzazione articolare precoce previene una fibrosi capsulare La mobilizzazione tendinea evita una flaccidità dei tendini flessori Riduzione della formazione di aderenze Evitano la progressione di una malattia articolare degenerativa Controllo radiografico 20

21 Fratture della prima falange Riguardano tipicamente il galoppatore Impatto durante la corsa su terreno duro (scarsa copertura erbosa) Richiedono un trauma compressivo e una torsione con il piede ancorato a terra La linea di Fx inizia dal solco sagittale della prima falange e si propaga distalmente Molte Fx bisecano i due terzi prox della falange Tutte le Fx semplici hanno questa componente in comune La linea di Fx può propagarsi dalla cavità midollare lateralmente, medialmente o distalmente 21

22 Fx Sagittali Limitate alla superficie articolare prossimale Solo riposo Fissazione interna aumenta la velocità di guarigione Anatomia chirurgica Ideale per trattamento con viti di trazione Vite posizionata prox alla branca estensoria del legamento sospensore Il terzo palmare/plantare della I falange è un ala che non porta una superficie articolare 22

23 Procedura Chirurgica La localizzazione preferibile della vite prossimale è la seguente: Parallelamente all articolazione del nodello Distalmente al solco sagittale della prima falange Centrata nella superficie di appoggio dell articolazione 23

24 Procedura Chirurgica Fx complesse - necessario portare in compressione tutti i piani di Fx 24

25 Fx comminute Ricostruzione non deve essere tentata se non esiste una colonna ossea portante da articolazione ad articolazione La ricostruzione accurata è facilitata da un approccio chirurgico più aggressivo Il danno subito dai tessuti molli provocato dall esposizione viene giustificato da una fissazione interna più accurata 25

26 Fx comminute delle falangi Resezione del legamento collaterale NECESSARIA ad esporre la superficie articolare prossimale Incisione cutanea dal recesso palmare del nodello al margine prossimale e laterale della prima falange lungo il margine laterale distale del condilo metacarpale Stress in varo all articolazione durante il sezionamento del legamento collaterale per disarticolare il nodello ed esporre la superficie articolare prossimale Ricostruzione della frattura inizia a livello della superficie articolare prossimale 26

27 Transfixation casting= tecnica di fissazione esterna che utilizza chiodi di grande Ø, coplanari e paralleli incorporati in un bendaggio gessato Vantaggi Conservazione dei tessuti molli/vascolarizzazione Mantiene le inserzioni teno-desmiche ai frammenti di Fx Scarsa contaminazione focolaio di Fx Necessità Rigidità (neutralizzare forze di fratture/allineamento) Stabilità (incoraggia l appoggio del peso sull arto/stimola guarigione) Facile da applicare Svantaggi Biomeccanici (rigidità/stabilità) Biologici (compromette la vitalità dell osso) 27

28 Transfixation casting Biomeccanica Stabilità assiale Coplanari (rischio di frattura) Lievemente divergenti (10-15 )- soluzione ottimale Applicazione Preparazione dell alloggiamento Mtc distale, alcuni cm prox fisi distale Sequenza di foratura ( )- lubrificazione!!!- rischio di sequestro Posizionamento del chiodo Accorciamento dell impianto fino a 3-5 cm Bendaggio gessato 28

29 Transfixation casting = complicanze Allentamento dei chiodi (prima di 60 gg.) Infezione Danno termico durante l inserimento Rottura dei chiodi Rottura da fatica a livello dell interfaccia osso-chiodo (impianto troppo lungo) Frattura secondaria Chiodo prossimale troppo lontano dall estremità prox gesso Osteopenia da disuso Osteopenia 29

30 Transfixation casting = indicazioni Fx comminute a focolaio aperto I falange, II falange e Mtc III Rottura del SDFT/DDFT/SL Lussazioni art. interfalangea prossimale Osteomieliti art. interfalangea prossimale, art. interfalangea distale Fratture a focolaio aperto del radio!!! 30

31 Artrodesi interfalangea prossimale = tecnica chirurgica per promuovere anchilosi stabile dell articolazione interfalangea prossimale Indicazioni Fratture Fratture comminute della I e II falange Fratture Fratture eminenza palmare/plantare della II falange Lussazione e sublussazione interfalangea prossimale Malattia Malattia articolare degenerativa Obiettivi Recupero del soggetto per un ritorno all attività atletica Rappresenta un intervento di seconda scelta nel trattamento delle e fratture Accettabile limitazione funzionale (low( grade motion joint) Chirurgia tecnicamente impegnativa 31

32 Artrodesi chirurgica BIOLOGIA Articolazioni a scarsa mobilità (low( low-motion-joints) ) : Art. interfalangea prossimale Art. intertarsica L anchilosi indotta chirurgicamente può essere compatibile con il futuro impiego atletico Articolazioni ad elevata mobilità (high-motion motion-joints) Art. metacarpofalangea/metatarsofalangea metatarsofalangea Art. intercarpica Art. scapolo-omerale omerale L anchilosi non è compatibile con un attività atletica ma è auspicabile come procedura di salvataggio 32

33 Artrodesi interfalangea prossimale = tecnica operatoria Diverse tecniche messe a punto: Viti da trazione Tre viti da trazione semiparallele attraverso il piano articolare Due viti da trazione oblique tra loro Vantaggi Tecnica chirurgica più rapida La maggiore stabilità si ottiene con viti da corticale da 5.5 mm Il posizionamento di una placca DCP dorsale non garantisce un adeguato contatto osso-osso 33

34 Artrodesi interfalangea prossimale tecnica operatoria Approccio all articolazione attraverso un incisione a T invertita della cute 1.5 cm prox al cercine coronario Resezione a V invertita del tendine estensore comune Accesso all articolazione dopo apertura della capsula articolare, resezione dei legamenti collaterali e dei legamenti sospensori dell osso navicolare 34

35 Artrodesi interfalangea prossimale = tecnica operatoria Rimozione della cartilagine articolare con una curette manuale o motorizzata Osteostissi 35

36 Preparare fori di scorrimento all interno dei condili della prima a falange Riduzione del piano articolare, preparare i fori filettati nella porzione palmare/plantare della seconda falange Attenzione non ledere osso navicolare, LSD e TFPF!!! Creare la depressione per la testa della vite! Misurare la profondità dell alloggiamento e inserire le viti da 4.5 mm mm da corticale ( Synthes-Switzerland) 36

37 FX del condilo metacarpale Fx da fatica indotta dall esercizio nel galoppatore La La conformazione strutturale della trabecolatura ossea del condilo MTC ha un orientamento prevalentemente sagittale con poche connessioni medio io-laterali (principale piano di clivaggio - struttura anisotropica) Nei Nei cavalli in allenamento si osserva un intenso rimodellamento del condilo Mtc palmare (microfratture nelle aree osteoporotiche) 37

38 Fx del condilo metacarpale laterale La frammentazione metacarpale palmare è una condizione predisponente alla Fx del condilo laterale Azione di rotazione asincrona del metacarpeo con il piede fissato a terra (ramponi aumentano l incidenza) Condilo metacarpale laterale 2 volte più colpito Le fratture del condilo mediale nell arto posteriore tendono a spiralizzarsi in direzione prossimale Classificazione: Incomplete Complete non dislocate Complete e dislocate Spiralizzate 38

39 Le Fx non dislocate vengono trattate con accessi microinvasivi Punti di repere: Eminenza prossimale della prima falange Fossa epicondiloidea del condilo laterale (leg( leg.collaterale) Incisione lungo il leg.. Collaterale laterale parallelamente alle fibre del legamento fino f all epicondilo laterale Il foro della vite più distale è centrato nella fossa epicondiloidea perpendicolare all asse digitale La vite viene posizionata come vite da trazione Le viti sono posizionate ad intervalli di cm 39

40 Fratture del condilo metacarpale Posizionamento di pinza da riduzione ossea nella Fx dislocate Le Fx spiralizzate richiedono un approccio più invasivo e l impiego di una placca DCP!! 40

41 Frammentazione osteocondrale nodello Fx da compressione della porzione dorso-prox della I falange sul Mtc III durante iperestensione del nodello L estensione (dorsiflessione) è contrastata dalla resistenza elastica dell apparato sospensore del nodello I segni tipici nel cavallo da corsa sono la comparsa di effusione sinoviale intensa,zoppia, risposta positiva alla flessione del nodello La sede più tipica del frammento è l eminenza prossimal e mediale della prima falange 41

42 Frammentazione osteocondrale nodello Proiezione radiografica ottimale L-L nodello DorsoLaterale-PalmaroMediale obliqua 45 Scelta ottimale - Rimozione per via artroscopica 42

43 Fratture ossa sesamoidee Configurazioni: Fx apicali Fx medio-trasversali Fx basilari Fx sagittali Fx comminute C2 S1 S4 S3 S3 S1 C2 Palmar S7 S6 Dorsal S5 S1= Suspensory ligament S6= Cruciate sesamoidean ligament S3= Intersesamoidean ligament S7= Short sesamoidean ligament S4= Straight sesamoidean ligament C2= Collateral sesamoidean ligament S5= Oblique sesamoidean ligament 43

44 Fx apicali e basilari Fx apicali coinvolgono meno di 1/3 dell osso e sono le più comuni Gli anteriori sono più colpiti nei Galoppatori, i posteriori nei Trottatori La gran parte subisce una distrazione a causa della trazione esercitata dal LSN Rappresentano delle Fx da avulsione associate ai legamenti sesamoidei distali Sono piccole, trasverse e non articolari 44

45 Fx medio-trasversali Fx comminute Freq.. nei cavalli da pista e puledri giovani in presenza di cattiva conformazione del piede Determinano separazione grossolana dell osso in due porzioni di uguale diametro, sempre intra- articolari Tendenza a separarsi a causa delle forze di distrazione esercitate dal LSN e dai LSD Se entrambi i sesamoidi sono coinvolti si ha cedimento dell apparato sospensore del nodello!! Al termine di una corsa, l estensione del nodello è maggiore a causa della fatica dei muscoli flessori che sostengono l articolazione Il trauma diretto può essere determinato dall impatto del nodello contro il terreno al termine di un evento atletico o interferenza 45

46 Fx comminute ossa sesamoidee Il cedimento dell apparato sospensore del nodello non permette alcun carico del peso Unica procedura di salvataggio possibile è l artrodesi del nodello Elevato impegno chirurgico ed economico Procedura destinata al recupero di soggetti di elevato valore economico per riproduzione Artrodesi metacarpo-falangea Procedura chirurgica lunga ed impegnativa Posizionamento del cavallo in decubito laterale con arto colpito rivolto verso l alto 46

47 Artrodesi metacarpofalangea Incisione tra estensore lungo ed estensore laterale del dito Disarticolazione del nodello Rimozione cartilagine articolare Posizionamento cerchiaggio palmare con filo metallico 4 mm diametro 47

48 Artrodesi metacarpofalangea Placca larga da 18 fori Ultime 2 viti in posizione transarticolare Chiusura del cerchiaggio di tensione Sutura dei tessuti molli Gambaletto gessato 48

49 Traumi del carpo ANATOMIA DEL CARPO FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE FILA PROSSIMALE OSSO RADIALE OSSO INTERMEDIO OSSO ULNARE 49

50 Traumi del carpo ANATOMIA DEL CARPO FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE FILA PROSSIMALE OSSO RADIALE OSSO INTERMEDIO OSSO ULNARE 50

51 Traumi del carpo ANATOMIA DEL CARPO FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE FILA PROSSIMALE OSSO RADIALE OSSO INTERMEDIO OSSO ULNARE 51

52 Traumi del carpo ANATOMIA DEL CARPO FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE FILA DISTALE SECONDO OSSO CARPALE TERZO OSSO CARPALE QUARTO OSSO CARPALE 52

53 Traumi del carpo ANATOMIA DEL CARPO FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE FILA DISTALE SECONDO OSSO CARPALE TERZO OSSO CARPALE QUARTO OSSO CARPALE 53

54 Traumi del carpo ANATOMIA DEL CARPO FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE FILA DISTALE SECONDO OSSO CARPALE TERZO OSSO CARPALE QUARTO OSSO CARPALE 54

55 Traumi del carpo FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Articolazioni con ampio movimento Articolazione radio-carpica Articolazione intercarpica Permettono movimenti di flesso-estensione estensione Articolazioni con minimi movimenti Articolazione carpo-metacarpale Attenuano il carico durante l appoggio del peso 55

56 FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Dissipare il carico assiale attraverso movimenti medio-laterali IF Distribuzione del carico ai legamenti intercarpici IF Superficie articolare distale dell osso intermedio a cavallo del terzo e quarto osso carpale Superficie articolare distale del radio a cavallo del radiale e dell intermedio Il quarto osso carpale è posizionato a cavallo dell osso intermedio ed ulnare 56

57 FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Dissipare il carico assiale attraverso movimenti medio-laterali Distribuzione del carico ai legamenti intercarpici Superficie articolare distale dell osso intermedio a cavallo del terzo e quarto osso carpale Superficie articolare distale del radio a cavallo del radiale e dell intermedio Il quarto osso carpale è posizionato a cavallo dell osso intermedio ed ulnare 57

58 FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Dissipare il carico assiale attraverso movimenti medio-laterali I U Distribuzione del carico ai legamenti intercarpici Superficie articolare distale dell osso intermedio a cavallo del terzo e quarto osso carpale IV Superficie articolare distale del radio a cavallo del radiale e dell intermedio Il quarto osso carpale è posizionato a cavallo dell osso intermedio ed ulnare 58

59 FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Principali problemi La La superficie mediale dell articolazione intercarpica è incapace di attenuare lo stress da carico trasformandolo in dislocazione interossea Le Le forze verticali vengono trasferite direttamente dalla superficie distale del radio, all osso radiale e alla fila distale delle ossa del carpo. La La faccetta radiale del terzo osso carpale ha una superficie concava senza possibilità di dissipare lo stress ad alcun tessuto molle 59

60 FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Principali problemi I I legamenti palmari dell articolazione radiocarpica si oppongono all iperestensione I tendini flessori non possono ammortizzare l azione di cerniera dell articolazione Il carico viene completamente trasmesso alle ossa. ICL ICL 60

61 FISIOLOGIA DELL ARTICOLAZIONE Principali problemi Questo crea una situazione in cui l osso deve andare incontro ad un rimodellamento durante l allenamento per accettare i carichi sostenuti durante la corsa Quando l allenamento procede ad una velocità maggiore rispetto all adattamento dell osso, questo diventa suscettibile ad un danno da fatica cronica od ad un danno acuto 61

62 FISIOPATOLOGIA L allenamento stimola un graduale adattamento delle ossa e dei legamenti per sostenere il carico massimale durante l esercizio Il carico ripetitivo ciclico determina microfratture dell osso subcondrale Stimolazione dei processi riparativi e rimodellamento Lisi ossea ed osteodeposizione Il nuovo osso è più debole dell osso originario Il processo viene difficilmente arrestato quando lo stress dell allenamento procede alla stessa intensità 62

63 ARTICOLAZIONE INTERCARPICA Il processo di rimodella mento provoca una lisi infiammatoria asettica con rammollimento dell osso, dolore e perdita dell integrità strutturale Il dolore rappresenta un meccanismo naturale che limita l esercizio permettendo un adattamento dell osso stesso Successivamente si assiste alla formazione di fratture trabecolari in associazione a sovraccarico meccanico Alterazioni del contorno dorsodistale dell osso radiale del carpo Formazione di entesiofiti a livello dell inserzione della capsula articolare e dei legamenti intercarpici 63

64 ARTICOLAZIONE INTERCARPICA La superficie prossimale del terzo osso carpale è sovraccaricata, si rammolisce e perde densità ossea a partire da 5-10 mm dal margine dorsale (flexed skyline view) La perdita di densità ossea viene riconosciuta come non-displaced slab fracture - risposta litica dell osso subcondrale del terzo osso carpale al danno strutturale indotto dall allenamento Formazione di un callo osseo a livello dell osso subcondrale - sclerosi dell osso subcondralerisposta riparativa all allenamento osservabile radiograficamente Diminuisce la capacità di ammortizzamento dell osso nei confronti di forze verticali attraverso l articolazione e la cartilagine articolare viene sollecitata maggiormente per assorbire gli shock meccanici (fissurazione cartilagine) 64

65 ARTICOLAZIONE RADIO-CARPICA Danno da iperestensione durante l impatto tra il margine dorsale del radio sulla prima fila delle ossa del carpo Il danno è la conseguenza di un carico sopramassimale che provoca iperestensione, non secondario ad uno stress cronico La porzione cranio-laterale del radiodistale è la più prominente e colpisce il punto medio dell osso intermedio del carpo durante l iperestensione articolare Tipologia delle lesioni Fratture osteocondrali Fratture parcellari del margine distale dell osso radiale 65

66 ARTICOLAZIONE RADIO-CARPICA Fratture marginali acute o collasso delle ossa del carpo si incontrano nei giovani cavalli da sprint La velocità estrema di questi sprinter fa si che molti soggetti comincino l attività atletica senza un sufficiente adattamento dell osso (cavalli al di sotto 2 anni) 66

67 TRATTAMENTO CHIRURGICO FRATTURE FRONTALI DEL TERZO OSSO CARPALE FACCETTA RADIALE DEL III OSSO CARPALE TUTTI I CAVALLI CON FX FRONTALI DEL III OSSO CARPALE SONO CANDIDATI ALLA RISOLUZIONE CHIRURGICA LA GUARIGIONE SPONTANEA E RARA LA RICOSTRUZIONE CHIRURGICA VIENE ESEGUITA SOTTO VISIONE ARTROSCOPICA IL TRATTAMENTO MEDIANTE RIPOSO E ASSOCIATO AD ELEVATA PERCENTUALE DJD O RECIDIVA 67

68 ATROSCOPIO VIENE POSIZIONATO NELL ARTICOLAZIONE INTERCARPICA TRATTAMENTO CHIRURGICO IL CARPO VIENE POSIZIONATO IN MASSIMA FLESSIONE= RIDUZIONE FX DUE AGHI POSIZIONATI IN SEDE INTRAARRTICOLARE FRONISCONO LA GUIDA PER LA FRESATURA DELL ALLOGGIAMETO DELLA VITE FORO CON PUNTA DA 4.5 PUNTA DA 3.2 INSERIMENTO DI UNA SINGOLA VITE DI TRAZIONE DA 4.5 mm PERMETTE DI OTTENERE UNA COMPRESSIONE INTERFRAMMENTARIA OTTIMALE 68

69 TRATTAMENTO CHIRURGICO CASO CLINICO Slab fracture del terzo osso carpale trattata con singola vite di fissazione da 4.5 mm 69

70 FRATTURA DELL OSSO ACCESSORIO DEL CARPO Le Fx dell osso accessorio del carpo non sono comuni quanto le fx delle altre ossa del carpo Le configurazione più comune è la fx frontale attraverso la porzione media dell osso Patogenesi Azione di corda d arco esercitata dal muscolo ulnare laterale e flessore ulnare del carpo Effetto di schiaccianoci del Mtc III e del radio 70

71 Trattamento TERAPIA CONSERVATIVA SCARSI RISULTATI L esito comune è un callo di natura fibro-cartilaginea (NON UNION) Zoppia persistente in seguito a SINDROME DEL TUNNEL CARPALE TRATTAMENTO RETINACOLECTOMIA FISSAZIONE INTERNA SCARSI RISULTATI NEURECTOMIA ULNARE Non è necessaria un consolidamento osseo per il recupero dell attività atletica 71

72 Fratture dell olecrano Frattura molto comune sia nell adulto che nel puledro Nel puledro la fx spesso coinvolge l apofisi di inserzione del tricipite brachiale Determina una perdita dell azione del tricipite ed un caratteristico atteggiamento dell arto con il gomito abbassato 72

73 Classificazione delle Fx olecrano Tipo I II Fx apofisarie ed epifisi Tipo I- distacco apofisi oleocrano Tipo II- Fx Salter Harris II intraarticolare Tipo III-V Fx del corpo dell olecrano Tipo III- Fx semplice del corpo olecrano Tipo IV- Fx comminuta del corpo olecrano Tipo V- Fx semplice dell olecrano extraarticolare 73

74 Trattamento chirurgico Ricostruzione ottimale Placca da compressione dinamica sulla superficie caudale olecrano Evitare di includere porzione prox del radio- Sublussazione del gomito 74

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