L ALTRO SGUARDO. Quando i Musei si fanno guardare da differenti punti di vista. Spazi e percorsi di aggregazione nei luoghi dell arte

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1 L ALTRO SGUARDO Quando i Musei si fanno guardare da differenti punti di vista Premessa Spazi e percorsi di aggregazione nei luoghi dell arte Mantova, dal 17 novembre 2014 al 9 febbraio 2015 Il famoso pittore americano, Eduard Hopper affermava di non dipingere quello che vedeva, ma quello che provava. L arte, da sempre, è stata un modo per rappresentare : rappresentare la realtà del mondo, certamente, ma pure dare forma alla realtà del nostro piccolo/grande mondo così come viene percepito al nostro interno oppure dagli altri. Con questa premessa è possibile maturare l esperienza di un laboratorio espressivo, basato sulle tecniche dell arte terapia, in grado di coinvolgere un gruppo eterogeneo di visitatori attivi, ovvero disposti non solo ad osservare (magari con spirito critico) le opere, ma a mettersi essi stessi in gioco attraverso la sollecitazione delle immagini esposte e l utilizzo dei materiali. Cos è l Arte Terapia? L arte terapia è un modo concreto e colorato di attivare risorse che tutti noi abbiamo; è la capacità di elaborare il proprio vissuto e di trasmetterlo creativamente agli altri attraverso un esperienza visiva comune. Ma pure un modo concreto di riuscire a modulare la propria emotività, attraverso il prodotto artistico, medium fra la nostra immaginazione e l immagine del mondo esterno. E un processo anche educativo, nella sua accezione maieutica, laddove educare sta per e-ducere, ovvero portare fuori: far emergere una maggior conoscenza di sé mediante il gioco espressivo, l osservazione, la partecipazione e il confronto con gli altri. E un modo nuovo, avvincente e avvolgente di vedere e rivivere le opere, potenziando quei naturali recettori sensibili in grado di coinvolgere l osservatore e di renderlo partecipe ed attore dell atto creativo. Gli ambiti d intervento sono fondamentalmente quello educativo, riabilitativo e terapeutico, anche se i confini fra loro risultano di frequente indefiniti o sovrapposti. Perciò non si rivolge solo a chi possiede evidenti problemi di natura fisica e/o psichica, ma può rivelarsi un esperienza straordinaria perché attiva meccanismi di apprendimento attraverso la modularità del gioco. Il clima è permeato di rispetto e nessuno manifesta giudizi, preferenze estetiche o morali nei confronti dei lavori altrui. Lo scopo non è quello d insegnare a disegnare in modo accettabile, né

2 tanto meno eccellente bensì di agevolare l individuo ad esprimersi all interno del gruppo nella condivisione. Un elaborato permette di cogliere più profondamente la realtà, di portare un altro paio di occhiali in grado di migliorare la percezione delle emozioni. Quindi, l arte terapia può essere usata in un contesto comunicativo per l acquisizione di un maggior benessere e conoscenza personali. Un museo, una galleria, una sala espositiva, un centro di documentazione, può essere un luogo privilegiato per la realizzazione di questi obiettivi. L istituzione museale stessa può trarre vantaggi da questa attività, come quello di avvicinare il pubblico ad una fruizione sempre più partecipata e più consapevole dell'opera d'arte e alla documentazione visiva. L obiettivo specifico dell arte terapeuta, invece, è di offrire ai partecipanti un momento di quiete, di concentrazione e di maturazione personale. Nella conduzione di questi laboratori quindi i diversi obiettivi dell istituzione e del conduttore trovano una convergenza. Il metodo L osservazione di un dipinto, di un disegno, di una scultura o di una installazione, ma pure di un oggetto, un vaso, di un reperto archeologico o etnografico, non riguarda solo la soddisfazione di un piacere personale o l accrescimento del proprio profilo culturale, ma anche la capacità di osservarsi e riconoscersi attraverso il rispecchiamento con l opera o la memoria che un documento trasmette. Per specchio intendiamo la possibilità di specchiarsi con un altro (immagine o artista che sia) diverso da noi. Per attivare questo processo di interiorizzazione è necessario un particolare contenitore: una cornice fatta di tempi, di spazi e di persone. La cornice è composta da diversi fattori, tra cui a) il gruppo : l attività viene fatta insieme agli altri partecipanti con i quali si matura un esperienza di condivisione (si lavora, si discute e si mostrano i propri elaborati agli altri); b) il facilitatore : questi è in grado di agevolare l utilizzo degli strumenti e delle tecniche, di stabilire con attenzione i tempi e gli spazi; c) il gioco espressivo : sappiamo quanto sia importante il gioco nell apprendimento e nella socializzazione; meno importanza si attribuisce di solito al gioco come elemento di riflessione. La combinazione di un gioco articolato con un oggetto da osservare (l opera d arte), in un luogo stabilito (la galleria o il museo) e alla presenza di un operatore (l arte terapeuta) e di un gruppo, pone il partecipante nelle migliori condizioni di poter elaborare nuove esperienze e nuove riflessioni. Le esperienze pregresse I laboratori di arte terapia a suggestione iconografica sono iniziati una quindicina di anni or sono, sperimentalmente e in maniera sporadica, poi si sono via, via consolidati con una specifica metodologia e con continuità (per otto anni consecutivi) presso la Galleria Civica di Modena. Varie esperienze sono state effettuate, dal 2000 ad oggi, in altri ambiti espositivi della Regione Emilia Romagna e anche al di fuori di questa Regione, sempre con una buona risposta da parte del pubblico: al G.A.M. di Bologna; al Museo Nazionale di arte Naif di Luzzara (RE); alla Pinacoteca Nazionale di Bologna; e presso la Galleria di Arte Sacra della Cittadella di Assisi (PG), alla Galleria del Premio Suzzara, presso Mantova (questo negli ultimi 7 anni). Nel 2010, l iniziativa è stata gestita dal IBC (Istituto Beni Culturali) di Bologna, attraverso il quale, sono stati effettuati laboratori per operatori museali, sempre alla Galleria Civica di Modena, a Palazzo Farnese di Piacenza, ai Musei di S. Domenico di Forlì e al MAMBO di Bologna. Sempre nel 2010, poi nel 2011 e 2012 è stato portato a compimento un progetto di laboratori di arte terapia indirizzato a insegnanti e studenti di vario ordine e grado, a cura del FAI (Fondo Ambiente Italiano) presso la collezione permanente di Villa Panza di Biumo di Varese. Infine, altri laboratori sono stati effettuati nel giugno 2013, al Parco della Scarzuola di Montegabbione, presso Orvieto e nel 2014 presso il Museo Burri ( negli ex essicatoi) di Città di Castello (PG).

3 Oltre a una partecipazione libera e senza particolari problematiche, è possibile indirizzare questo tipo di iniziativa ad altre utenze. Per esempio, può essere rivolta a fasce cosiddette problematiche, solo recentemente considerate da musei e spazi espositivi, come soggetti diversamente abili o pazienti psichiatrici; in questi casi l esperienza acquista una rilevanza sociale più ampia e consistente. Ad esempio, per ciò che riguarda il percorso parallelo rivolto alle cosiddette utenze disagiate, da diversi anni sono in corso progetti paralleli con la collaborazione dei Centri di Salute Mentale (CSM) di Carpi (MO), e di Suzzara (MN), per l utilizzo delle arti come strumento terapeutico. Scheda tecnica dei laboratori Sono previsti incontri con laboratori di circa 3 ore, comprensivi della presentazione individuale, dell attivazione espressiva, del feed-back e della fase di visita guidata conclusiva. Obiettivi Riconoscere elementi propri e condivisibili da un immagine Individuare elementi di riflessione da una suggestione iconica Potenziare le capacità di osservazione e di comunicazione visiva personali Permettere un rispecchiamento con le immagini esposte Sviluppare capacità espressive e creative Aumentare le competenze relative al codice artistico Sperimentare direttamente su di sé modalità espressive nuove attraverso attivazioni ludiche in un contesto di gruppo Sperimentare nuovi percorsi espositivi attraverso nuovi medium visivi Procedura Osservazione di una selezione di opere presenti nella mostra Scelta dell immagine vista come uno specchio (lasciate che l opera vi scelga ) Elaborazione individuale e presentazione del proprio prodotto Eventuale successiva rielaborazione con gioco di scambio, compatibile con le dimensioni del gruppo ( passaggio al piccolo gruppo o lavoro in grande gruppo, a seconda dei contenuti della mostra ) Feed-back conclusivo Sono previsti incontri in collaborazione con una operatrice, Francesca Chelini, in grado di aiutare nell allestimento del laboratorio, di effettuare l osservazione nell attività, di aiutare nella restituzione e di fare la visita guidata finale; con Loretta Secchi, del museo d arte tattile di Bologna; con Silvana Crescini, conduttrice dell atelier Alce Rossa, con Sonia Fabbrocino, esperta di didattica dell arte ed arte terapeuta e con Marco Panizza, curatore della Galleria Premio Suzzara e Claudio Cavalli, collaboratore per la didattica della Galleria; con Dario Scarpati, Archeologo e operatore specializzato nel lavoro con le disabilità. Esperto di nuovi percorsi museali, metodologie e sperimentazione archeologica, nonchè coordinatore per ICOM Italia della Commissione Tematica Accessibilità museale. Il programma qui elencato prevede n. 10 moduli di 3-3,30 ore l uno, distribuiti in 10 incontri in un

4 arco di tempo dal 17 novembre al 9 febbraio. Calendario degli incontri e argomenti trattati Lunedì 17 novembre, dalle ore 15,00 alle 18,30, presso la sede del Sistema museale provinciale Introduzione al percorso di aggiornamento, senso, significato, procedure e metodo delle terapie espressive nello spazio museale; esemplificazioni operative. Conducono Carlo Coppelli, Marco Panizza e Claudio Cavalli con il contributo di Francesca Chelini Lunedì 24 novembre, dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 14,30 alle 17,30, presso la sede del Sistema museale provinciale mantovano, a Palazzo della Cervetta,in piazza Mantegna, 6 a Mantova. dalle ore10,00 alle 13,00: Per un museo democratico: note per costruire un museo inclusivo ; dalle ore14,30 alle 17,30: Laboratorio L accessibilità conviene- Progettiamo soluzioni sostenibili ad alcuni dei problemi esaminati nella mattina, provando a calarli nelle realtà specifiche. Conduce Dario Scarpati (con il contributo, al mattino, di Francesca Chelini) Lunedì 1 dicembre, dalle ore 15,00 alle 18,30, presso la Casa di Andrea Mantegna, in via Acerbi, 47, a Mantova Laboratorio operativo di arte terapia, con tecniche grafico- pittoriche in setting neutro Conduce Carlo Coppelli Lunedì 15 dicembre, dalle ore 15,00 alle 18,00, presso la sede del Sistema museale provinciale La necessità dell arte - Outsider art nell atelier pittorico dell O.P.G. di Castiglione delle Stiviere Conduce Silvana Crescini Lunedì 12 gennaio, dalle ore 15,00 alle 18,30, presso il Museo Polironiano di S.Benedetto Po Laboratorio di integrazione fra didattica dell'arte, terapie espressive e contesto espositivo di documentazione etnografica Conducono Carlo Coppelli e Francesca Chelini Venerdì 16 gennaio 2015, dalle ore14,30 alle 18,00 presso il Museo d Arte Tattile dell Istituto F. Cavazza di Bologna Verso una pedagogia speciale delle arti: l educazione estetica per l'integrazione Conduce Loretta Secchi Lunedì 26 gennaio, dalle ore 15,00 alle 18,30 presso la Galleria del Premio di Suzzara

5 Laboratorio con tecniche di arte terapia a suggestione iconografica sulla collezione permanente Conducono Carlo Coppelli e Sonia Fabbrocino Lunedì 2 febbraio, dalle ore 15,00 alle 18,30 presso la sede del Sistema museale provinciale Supervisione di eventuali esperienze, progettazione d interventi, comunicazione di esperienze nel territorio mantovano Conducono Carlo Coppelli e Luigi Curcio Lunedì 9 Febbraio, dalle dalle ore15,00 alle 18,30 presso presso la sede del Sistema museale provinciale Analisi e restituzione dell attività, decodificazione dell esperienza; possibili applicazioni progettuali e attivazioni di percorsi; conclusioni Conducono Carlo Coppelli, Luigi Curcio, Marco Panizza Coordinamento organizzativo: Tiziana Grizzi - Coordinatore del Sistema provinciale dei Musei e dei Beni Culturali Mantovani Coordinamento scientifico: Carlo Coppelli - Docente di Discipline Plastiche, arte terapeuta, formatore presso la scuola di arte terapia della Cittadella di Assisi e l Istituto Gestalt di Roma Collaboratori e conduttori dei laboratori: Claudio Cavalli: collaboratore per la didattica della Galleria del Premio Suzzara Francesca Chelini: Educatrice in ambito psichiatrico, operatrice museale, guida turistica Silvana Crescini: Artista, già responsabile dell atelier pittorico A.l.c.e. in R.o.s.s.o. dell O.P.G. di Castiglione delle Stiviere Luigi Curcio: Arte terapeuta, operatore della didattica dell arte Sonia Fabbrocino: esperta di didattica dell arte contemporanea ed arte terapeuta Marco Panizza: Curatore responsabile della Galleria del Premio Suzzara Loretta Secchi: Curatrice responsabile del Museo d arte tattile Anteros dell Istituto per ciechi F. Cavazza di Bologna, docente a contratto della scuola di psicologia e scienze della formazione dell Università di Bologna Dario Scarpati: Archeologo e operatore specializzato nel lavoro con le disabilità. Esperto di nuovi percorsi museali, metodologie e sperimentazione archeologica. Per ICOM Italia coordina la Commissione Tematica Accessibilità museale. Per partecipare al programma di incontri è necessario iscriversi (possibilmente entro venerdì 14 novembre 2014), mentre non sono assolutamente necessarie abilità o competenze artistiche. Verranno rilasciati attestati di partecipazione nel corso delle singole giornate.

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