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- Alessio Martelli
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1 AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA ACQUISTA ONLINE > 13 DUEMILA AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD MAROCCO E SAHARA OCCIDENTALE
2 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD MAROCCO E SAHARA OCCIDENTALE REGNO DEL MAROCCO Capo di stato: re Mohamed VI Capo del governo: Abdelilah Benkirane Le autorità hanno imposto restrizioni alla libertà d espressione e perseguito penalmente persone che avevano criticato la monarchia e le istituzioni statali, oltre che attivisti saharawi impegnati a favore dell autodeterminazione del Sahara Occidentale. Le forze di sicurezza hanno fatto uso eccessivo della forza contro i manifestanti. Persone sospettate di terrorismo o altri reati in materia di sicurezza hanno rischiato di essere sottoposte a tortura e altri maltrattamenti e di affrontare processi iniqui. Migranti, rifugiati e richiedenti asilo hanno subito aggressioni. Donne e ragazze hanno incontrato discriminazioni nella legge e nella prassi. Sono state condannate a morte almeno sette persone; non ci sono state esecuzioni. CONTESTO Ad aprile il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato per un altro anno il mandato della Missione delle Nazioni Unite per l organizzazione di un referendum nel Sahara Occidentale (Mission des Nations Unies pour l organisation d un référendum au Sahara Occidental Minurso), continuando tuttavia a non prevedere alcuno strumento di monitoraggio sui diritti umani. La situazione dei diritti umani del Marocco è stata analizzata secondo l Esame periodico universale delle Nazioni Unite a maggio. Il governo ha conseguentemente acconsentito a inserire nel codice penale il reato di sparizione forzata e a emanare una legge sulla violenza domestica ma ha declinato le raccomandazioni espresse dalle Nazioni Unite che chiedevano una moratoria legale sulle esecuzioni e il miglioramento delle procedure di registrazione delle organizzazioni della società civile. Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura ha visitato il Marocco e Sahara Occidentale a settembre. LIBERTÀ D ESPRESSIONE, ASSOCIAZIONE E RIUNIONE Le autorità hanno proseguito il giro di vite contro i giornalisti e altre persone che avevano criticato la monarchia o le istituzioni statali. Le forze di sicurezza hanno fatto uso eccessivo della forza per disperdere le manifestazioni. 591
3 RAPPORTO 2013 Abdelsamad Haydour, uno studente, è stato multato e condannato a tre anni di carcere a febbraio per aver insultato il re in un video postato su Internet. A luglio, la corte d appello di Casablanca ha confermato una condanna a un anno di reclusione emessa nei confronti del cantante rap Mouad Belghouat, per aver insultato la polizia. Era stato incriminato dopo che il video di una sua canzone era stato postato su Internet. È stato mandato in carcere a marzo e a fine anno rimaneva recluso. A settembre, Tarek Rouchdi e altri cinque attivisti del Movimento 20 febbraio, che invoca riforme politiche, sono stati condannati a pene variabili fino a 10 mesi di reclusione. Erano stati ritenuti colpevoli di accuse come insulti e violenza contro un pubblico ufficiale. Fonti hanno riferito che a fine anno erano decine gli attivisti del Movimento 20 febbraio in carcere. Ad agosto, la polizia ha fatto uso eccessivo della forza contro persone che manifestavano davanti al parlamento a Rabat, contro un evento annuale organizzato per ricordare l ascesa al trono del re. Un giornalista che seguiva l evento è stato vittima di abusi. A novembre, la polizia ha fatto uso eccessivo della forza per impedire una manifestazione programmata davanti al parlamento, indetta dal Movimento 20 febbraio. REPRESSIONE DEL DISSENSO ATTIVISTI SAHARAWI Le autorità hanno continuato a prendere di mira difensori dei diritti umani saharawi e attivisti impegnati a favore dell autodeterminazione del Sahara Occidentale e hanno fatto uso eccessivo della forza per reprimere o impedire manifestazioni nel Sahara Occidentale. Hanno continuato a impedire la registrazione legale delle organizzazioni della società civile saharawi. Secondo le notizie riportate, la polizia ha ferito decine di persone che manifestavano a Laayoune il 13 gennaio, a sostegno di 23 prigionieri saharawi. Questi erano trattenuti in attesa di processo in relazione alle violenze occorse nel campo di protesta di Gdim Izik, vicino a Laayoune, nel novembre Erano detenuti nel carcere di Sale, vicino a Rabat, lontano da casa. Molti hanno affermato di essere stati torturati o altrimenti maltrattati in detenzione. Tredici persone, tra cui 11 membri delle forze di sicurezza, erano rimaste uccise nel corso di scontri iniziati a Gdim Izik e poi propagatisi a Laayoune. All Associazione saharawi per le vittime di gravi violazioni dei diritti umani commesse dallo stato del Marocco ha continuato a essere negato il riconoscimento legale, malgrado una sentenza del 2006 che aveva giudicato illegittima una decisione amministrativa di respingerne la registrazione. Il governo ha respinto una raccomandazione espressa dall Esame periodico universale delle Nazioni Unite che chiedeva di ammettere la registrazione legale delle Ngo impegnate a favore dell autodeterminazione del popolo saharawi. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI Sono pervenute continue denunce di episodi di tortura e altri maltrattamenti, cui erano particolarmente esposti i detenuti in stato di fermo in attesa di essere interrogati dalla di- 592
4 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD rezione della sorveglianza territoriale (Direction de la surveillance du territoire Dst). In seguito a una sua visita a settembre, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura ha osservato che la tortura tendeva ad avere una maggiore incidenza laddove le autorità percepivano una minaccia alla sicurezza dello stato. Ha rilevato che raramente le accuse di tortura avevano portato a procedimenti penali nei confronti dei presunti perpetratori. A ottobre, il consiglio nazionale dei diritti umani ha denunciato che il personale carcerario continuava a commettere violazioni ai danni dei prigionieri e che raramente questi episodi erano oggetto d indagini. CONTROTERRORISMO E SICUREZZA Persone sospettate di terrorismo e altri reati in materia di sicurezza sono state a rischio di tortura e altri maltrattamenti e di processi iniqui. Ali Aarrass, condannato per appartenenza a un organizzazione terroristica nel novembre 2011, ha ottenuto una riduzione della pena da 15 a 12 anni di carcere dalla corte d appello di Sale. A fine anno pendeva un ulteriore ricorso depositato presso la Corte di cassazione. Era stato estradato in Marocco dalla Spagna nel dicembre 2010, contrariamente da quanto previsto dalle misure ad interim emanate dal Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, a causa del rischio di tortura e altri maltrattamenti in Marocco. Stando alle informazioni ricevute, egli era stato costretto a confessare sotto tortura. Ad agosto, il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha dichiarato che la detenzione di Mohamed Hajib, un cittadino marocchino-tedesco, era arbitraria e ha esortato le autorità del Marocco a rilasciarlo. Era stato condannato per reati di terrorismo nel 2010, sulla base di una confessione che sarebbe stata ottenuta sotto tortura, mentre si trovava trattenuto in detenzione preprocessuale; gli era stato inoltre negato l accesso a un avvocato. Mohamed Hajib era stato condannato a 10 anni di carcere, ridotti a cinque a gennaio. A fine anno era ancora trattenuto. Le autorità non hanno condotto indagini sulle sue accuse di tortura. GIUSTIZIA TRANSIZIONALE Ancora una volta le autorità non hanno provveduto ad attuare le raccomandazioni espresse dalla commissione equità e riconciliazione nel novembre 2005, come la ratifica dello Statuto di Roma dell Icc o la garanzia di giustizia per le vittime delle gravi violazioni dei diritti umani occorse tra il 1956 e il RIFUGIATI, RICHIEDENTI ASILO E MIGRANTI Migranti, rifugiati e richiedenti asilo sono stati a rischio di aggressioni e maltrattamenti. A settembre, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura ha denunciato un aumento di gravi percosse, violenza sessuale e altre forme di maltrattamento contro migranti privi di documenti e ha esortato le autorità a indagare e impedire queste violenze contro migranti provenienti dall Africa Subsahariana. 593
5 RAPPORTO 2013 DIRITTI DELLE DONNE Donne e ragazze sono state vittime di violenze sessuali e hanno affrontato discriminazioni nella legge e nella prassi. A novembre, il governo ha avviato il processo d adesione del Marocco al Protocollo opzionale alla Cedaw. Tuttavia, l esecutivo ha continuato a subordinare i propri obblighi secondo la Cedaw di eliminare la discriminazione contro le donne, alla condizione che non fossero in conflitto con il codice della sharia. Il governo ha rigettato una raccomandazione espressa dall Esame periodico universale delle Nazioni Unite di rivedere il codice di famiglia, per dare alle donne gli stessi diritti degli uomini in materia d eredità. Gli uomini riesponsabili di stupro potevano ancora eludere la giustizia sposando la loro vittima. CAMPI DEL POLISARIO Il Fronte Polisario ha continuato a non adottare misure per chiamare in giudizio i responsabili delle violazioni dei diritti umani commesse nei campi sotto il suo controllo nel corso degli anni Settanta e Ottanta. PENA DI MORTE Sono state condannate a morte almeno sette persone. L ultima esecuzione risale al OMAN SULTANATO DELL OMAN Capo di stato e di governo: sultano Qaboos bin Said Al Said Più di 30 attivisti per i diritti umani e persone critiche verso il governo sono divenuti prigionieri di coscienza dopo essere stati arrestati, accusati di aver utilizzato i social network per offendere il sultano o di altri reati in materia di sicurezza, e condannati fino a 18 mesi di reclusione. CONTESTO Si sono verificate sporadiche agitazioni sindacali. Dipendenti dell industria petrolifera e i lavoratori impiegati nella costruzione del nuovo aeroporto internazionale di Muscat 594
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