Costruisci la leggendaria Yamato (Fascicolo 4-5) Riccardo Roverelli

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1 Eccomi di nuovo, questa volta, per motivi di tempo, ho dovuto, accorpare la descrizione dei fascicoli 4 e 5 e dei lavori a loro inerenti, in un unico articolo, leggerete però di importanti modifiche apportate ai pezzi fin qui assemblati. Per ciò che riguarda la parte dei fascicoli inerente le notizie storiche e i dati tecnici sulla Yamato, la lettura si rivela sempre molto interessante, sul fascicolo 4, viene descritta la stazione di tiro ed il range finder della ns. corazzata, la battaglia del Mar dei Coralli combattuta esclusivamente tra gli aerei di stanza sulle portaerei delle flotte americana e giapponese e troviamo a grandi linee anche notizie e dati tecnici riguardanti la super corazzata tedesca Bismark. Sul fascicolo 5 invece viene descritta la postazione di comando antiaereo, sempre della Yamato e la sua struttura, la battaglia di Midway, fondamentale per l evoluzione della guerra nel Pacifico e le motosiluranti americane PT-109. La realizzazione del modello. Per quello che riguarda lo scafo, prosegue con l assemblaggio delle ordinate, dei bagli e della chiglia di prua. Come si vede dalla foto, non ci sono grandi rilievi da fare, se non le solite raccomandazioni riguardanti la cura nel posizionamento delle ordinate. Dopo aver studiato le foto del modello di Kure ed il libro Anatomy of Yamato, l assemblaggio delle parti in metallo mi ha spinto a completare o rifare i pezzi fino ad ora trattati. Per ciò che riguarda la torretta dei cannoni da 460mm, ho limato e rifatto i piccoli mancorrenti, le scalette ed il portellone di accesso alla torretta, ho rivisto il periscopio ed infine aggiunto la pedana e la pensilina del portellone più i candelieri con i relativi mancorrenti superiori. Premetto già da ora che i particolari aggiunti non sono perfettamente in scala, vi assicuro però che gli si avvicinano molto. La realizzazione dei piccoli mancorrenti è gia stata descritta nell articolo precedente, quindi in questa sessione, tratterò le scalette, per la realizzazione delle quali ho messo a punto un metodo mio, ed un altro consigliato da Rodolfo. Il metodo che andrò a descrivere, verrà giudicato poco ortodosso dai più esperti. Pag. 1-10

2 Da quel principiante che sono, spesso improvviso, ma alla fine i risultati non mi sembrano poi così male, in più sono riuscito a non allontanarmi troppo dalla scala del modello che ricordo a tutti essere 1/250, lasciandomi la soddisfazione di poter dire: queste non sono fotoincisioni, le ho fatte proprio io. Premessa importante è, che tutte le misure che citerò in seguito sono state rilevate dal libro Anatomy of Yamato. Il primo passo consiste nel disegnare al computer una serie di linee distanti tra loro 1,4 mm (36cm nella realtà) che uso per distanziare in modo regolare i pioli delle scalette. Stampate le linee, si tagliano a striscioline e si fanno aderire ad un pezzo di nastro adesivo, facendo in modo che ne occupi non più della metà, a questo punto si inizia a posizionare sul nastro ottenuto dei piccoli spezzoni di filo di rame di quello che si trova nei cavi elettrici, del diametro di 0,2 mm. L aver lasciato una parte di nastro scoperta fa si che i filetti rimangano in posizione. Una volta posizionati i piolini, si sovrappone, una nuova striscia di nastro adesivo per bloccare il tutto e con un paio di pinzette si riposizionano meglio i filetti di rame, può capitare infatti che si spostino leggermente. Terminato il riposizionamento, con un paio di forbici si pareggiano i fili facendo in modo che sporgano dal nastro per 3 o 4 mm. Pag. 2-10

3 A questo punto, si fa cadere una goccia di colla cianoacrilica su un pezzo di carta, si attende che solidifichi leggermente (pochi secondi sono sufficienti) e vi si immergono i pioli di rame facendo in modo che su ognuno di essi rimanga una piccola goccia di colla, quindi ci si posiziona sopra un piccolo spezzone di filo di ottone cotto da 0,4 mm. e si attendono pochi attimi per far si che la colla essiccando blocchi il tutto, a questo punto con uno spillo, si continuano a mettere piccole gocce di colla attorno alla base dei filetti per consolidare meglio l incollaggio. Ottenuta così metà della scala, dopo aver aspettato alcuni minuti per far seccare bene la colla, con delicatezza si taglia via la parte dei pioli rimasta bloccata nel nastro lasciando i pioli lunghi all incirca 1,3 mm, durante questa operazione può succedere che uno o più pioli si stacchino, ma è abbastanza facile sostituirli e ritagliarli a misura. Seguendo le fasi descritte sopra si posiziona e si incolla il secondo montante della scaletta. Pag. 3-10

4 Non rimane da far altro che piegare i montanti ed incollare la scaletta ottenuta dove serve. Va da se che non tutte le scalette sono riuscite al primo colpo, ma con un po di pazienza e tanta delicatezza alla fine il risultato lo si ottiene. Realizzazione delle scalette (a cura di Rodolfo) Se i lati della scala sono piatti, si può usare o un lamierino sottile oppure del plasticard. Lo spessore sarà sempre molto poco, diciamo attorno a 0,25 mm va bene, vanno bene anche spessori inferiori bisogna però valutare anche la difficoltà di lavorazione, per i pioli si deve usare del filo da 0,25 o 0,20 mm. Si inizia disegnando una riga sul lamierino intero, si traccia la posizione dei relativi pioli e si esegue una leggera incisione con un bulino per favorire la presa della punta da 0,3 mm quindi si passa alla foratura tenendo il lamierino su un supporto per evitare che si slabbri, anche un pezzo di legno di scarto va benissimo. Terminata la foratura, si elimina la bava ed eventualmente si appiattisce il lamierino in caso di rigonfiamenti. A questo punto si traccia lo spessore da ritagliare tenendo i buchi come linea di mezzeria ed il gioco e' fatto, così abbiamo ottenuto una striscietta sottile con i buchi dei pioli al centro. Nei buchi incolleremo dei pezzi di filo anche più lunghi del dovuto. Non e' importante la misura al momento, ma la cura dell'allineamento. Quando l'incollaggio e' a posto, si realizzano due spessori a misura e si posizionano ai due estremi della scala, infilandoci sopra l'altro montante in modo da ottenere l'apertura esatta della scala. Pag. 4-10

5 Una volta che la colla è asciutta si rifilano i pioli che sporgono, portando tutto a misura anche con una passata di carta vetro. Altre modifiche apportate alla torretta riguardano il periscopio, che come potete notare dalle foto e dai disegni, non è affatto uguale al pezzo fornito, però è abbastanza facile modificarlo. Si taglia una piccola striscia di lamierino di rame da 0,1mm e la si posiziona sul periscopio per dare l impressione della cuffia vuota al suo interno, quindi con un pochino di stucco si riempie la parte posteriore e la si modella mano a mano che solidifica, per conferirgli l aspetto che avrebbe dovuto avere. Quando lo stucco è asciutto con un po di carta abrasiva si rifinisce il tutto. Per completare la torretta, con i pezzi di cui sopra, sempre con il computer ho disegnato in scala i pezzi, li ho stampati e con del nastro bi-adesivo li ho fissati su del lamierino di rame da 0,1 mm, poi con le forbici ho ritagliato il necessario e l ho incollato, fermo restando che la pedana è stata forata prima. Il posizionamento dei candelieri superiori invece è stato fatto prendendo come riferimento il disegno sottostante, ne ho stimato l altezza intorno ai 75/80 cm che riportati in scala corrispondono a 3/3,2 mm, per simulare le catene invece ho utilizzato del filo refe da 0,1mm. Pag. 5-10

6 Alla fine comunque, come potete vedere in foto il pezzo ha acquistato una sua completezza di particolari, (anche se non sono tutti) per il momento mi ritengo moderatamente soddisfatto. Sulla torre di comando, sono intervenuto per migliorarne l aspetto e renderlo più aderente alla realtà, la prima cosa che ho fatto è stato l assottigliamento del parapetto della postazione della difesa contraerea, sul pezzo fornito aveva uno spessore di 1,3 mm in scala equivale a 32,5 cm di spessore, un pochino eccessivo secondo me. Pag. 6-10

7 Quindi con l aiuto di una fresetta per ferro e del trapanino, ho limato tutto, questa operazione, mi ha anche permesso grazie allo spazio guadagnato, di simulare anche i condotti dell aerazione forzata non previsti nell opera. Anche questi ultimi come si vede in foto, sono stati realizzati con il lamierino di rame, posizionando per prima la paratia interna lunga e poi i vari divisori interni, inizialmente non mi sono preoccupato molto dello spessore in altezza, solo ad incollaggio ultimato, ho pareggiato tutto utilizzando ancora la carta abrasiva. Anche il range finder e la postazione di tiro hanno subito delle migliorie, su tutti e due i pezzi ho posizionato i mancorrenti. Per farlo ho disegnato i pezzi al computer, ho eseguito una suddivisione delle posizioni dei candelieri facendo riferimento alle foto ed al libro, quindi sempre con il bi-adesivo, ho posizionato i disegni sui pezzi e con il trapanino ho eseguito i fori. Sulla postazione di tiro il lavoro è stato un pochino più laborioso, in quanto ho eliminato le sporgenze superiori e la bombatura laterale rifacendo le finestre in modo più realistico, manca ancora la scaletta, ma è solo questione di tempo. Pag. 7-10

8 Dai disegni sottostante si può intuire il lavoro svolto al computer. Sia con il quarto che con il quinto fascicolo, vengono forniti altri pezzi della torre di comando, in particolare: Pag. 8-10

9 Le estremità laterali del range finder. I condotti di aerazione forzata sotto alla postazione di difesa contraerea. Le 2 plance laterali. Il range finder da 1,5m. E due dispositivi di tiro delle mitragliatrici sottostanti e ai lati del piccolo range finder. Questi ultimi due pezzi, sono però diversi da quelli riscontrati sia sul libro che sul modello di Kure (sul pezzo sono solo appoggiate), probabilmente fanno riferimento ad un primo allestimento della nave, ma non ho trovato nulla in merito. Per tutti i pezzi, in ogni caso è stato necessario un lungo lavoro di limatura delle sbavature e di adattamento alle sedi dove dovevano essere incollati, in particolar modo per le due plance e i condotti di aerazione. Anche incollati comunque tutti i pezzi necessitano di stuccature varie al fine di eliminare le fessure che inevitabilmente si formano in prossimità delle giunture (vedi foto precedente). Proprio per questo motivo ho rimandato ulteriormente la verniciatura della torre, ancora incompleta, se infatti procedessi come consigliato dai fascicoli, verniciando di volta in volta i pezzi ed incollandoli, non solo avrei dovuto più volte limare parti già Pag. 9-10

10 verniciate per gli adattamenti necessari, ma il pezzo presenterebbe numerose fessure antiestetiche e poco aderenti alla realtà. A proposito della vernice, dopo aver scandagliato il web, non sono riuscito ad avere informazioni sulla verniciatura originale, per questo motivo, ho deciso di uniformarmi ai toni di colore utilizzati dalla Mamiya, per il modello di Yamato che anch essa produce in scala 1/350. Un po perché come casa specializzata in modelli di navi da guerra, merita fiducia e poi perché i suoi prodotti sono facilmente reperibili nei negozi di modellismo. In conclusione, posso dire che la realizzazione del modello in generale, si sta rivelando per me un vero e proprio laboratorio didattico, è interessante utilizzare i trucchi e le dritte lette sul forum di Magellano. Ma è anche divertente (come un po è già nella mia natura) improvvisare, ad esempio: Le finestre laterali della postazione di tiro, sono state realizzate usando lo sportellino di plastica di una scatolina porta punte. Volutamente, vista la funzione didattica che ha assunto il modello, non mi sono preoccupando molto se la scala non è sempre rispettata, (pur rimanendo il fatto che è una scala piccolissima), ma mi sto divertendo nel realizzare i particolari più piccoli. Spero di non avervi annoiato troppo. un caro saluto a tutti. Pag

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