SCHEDA LIBRO TITOLO FILM: FORREST GUMP

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1 Laurano Francesca Studentessa 3 anno del Corso di Laurea in Infermieristica Piccola Casa della Divina Provvidenza Ospedale Cottolengo SCHEDA LIBRO TITOLO FILM: FORREST GUMP COMMENTO PERSONALE AL FIL M Ho visto questo film per la prima volta quando avevo 14 anni, l'unico sentimento che mi ricordo di aver provato è stata una profonda pena per Forrest, sia per la sua condizione che per il percorso della sua vita. Riguardandolo oggi, con le conoscenze acquisite, mi sono accorta che non è lui a farmi pena, ma in fondo sono un po' io. Questo perché ho scoperto che Forrest non è un ragazzo fragile con una vita sfortunata condannata alla solitudine, ma è un esempio di forza e virtù, che ama e aiuta le persone a lui care in modo incondizionato; è inoltre un personaggio che non giudica (anche se costantemente giudicato) e che vede nelle persone solo per la parte buona che esse possiedono. Ogni volta che lo guardo mi accorgo di sfumature diverse, ci sarebbero mille situazioni da raccontare e da analizzare: trovo che in ogni suo gesto ci sia un qualcosa da imparare. Posso affermare che per me Forrest è un po' un genio ed un eroe incompreso, solo chi lo conosce sa quanto vale. Ammiro senza limite la sua umanità e il suo cuore, il suo modo di approcciarsi alle persone a lui care. Se le persone avessero metà dell'umanità che ha lui, il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore. ANALISI DELLE SEQUENZE 1 LA DERISIONE DI FORREST Forrest e la mamma,dopo il posizionamento dei supporti ortopedici, si incamminano verso casa. Mentre Forrest cerca di salire sul marciapiede si incastra con il supporto di ferro in una grata, la mamma lo aiuta ma si accorge che due signori deridono il bambino, trovando la scena molto ironica.

2 M=Mamma - F= Forrest M: Aspetta ci penso io. Che cosa avete da guardare, mai visto un bambino con un apparecchio alle gambe in vita vostra?...non permettere mai a nessuno di dirti che è meglio di te Forrest. Se Dio avesse deciso che fossimo tutti uguali, avrebbe dato a tutti i supporti ortopedici F (pensa): Quando mamma mi spiegava le cose io le capivo sempre!!! HANDICAP, FAMIGLIA, PRENDERSI CURA, INDIFFERENZA 2 IL SALVATAGGIO DEL TENENTE DAN Questo passaggio del film si protrae nel film in diverse scene. Il tenente Dan perde entrambi gli arti inferiori durante uno scontro in battaglia; Forrest lo salva coraggiosamente alla morte sicura. Entrambi vengono ricoverati, in quanto feriti, presso l'ospedale militare. Una notte Dan sveglia bruscamente Forrest riversando su di lui tutta la sua rabbia per averlo salvato da una morte piena di onore e per averlo costretto ad una situazione di invalido e storpio. Proseguendo nel film si nota come la rabbia di Dan non si placa, ma anzi peggiora per la situazione di invalido di guerra senza alcun merito. Nonostante gli aiuti spirituali che l'esercito offre al tenente Dan non riesce a trovare un senso alla sua vita da storpio fino a quando Forrest non gli offre la possibilità di capire che la vita continua nonostante il suo handicap. Forrest e Dan diventano soci nella pesca e nella vendita di gamberi. Dopo una notte di tempesta a bordo della barca da pesca, con la paura di morire, Dan ringrazia Forrest per averlo salvato in Vietnam. D= Dan - F= Forrest D: Ed ora stammi bene a sentire, abbiamo un destino niente succede per caso, io dovevo rimanere là fuori con i miei uomini e adesso sono un maledettissimo storpio. Sai cosa si prova a non avere l'uso delle gambe? F: Si lo so... D: Era previsto che io morissi sul campo con onore!...

3 D: Forrest non ti ho mai ringraziato x avermi salvato la vita....dan si butta in mare e nuota... F:(pensa) Secondo me ha fatto la pace con Dio! AMICIZIA, ACCETTAZIONE DELLA MALATTIA, PRENDERSI CURA, PRESA IN CARICO 3 LA VACANZA DI MAMMA Forrest, mentre si trova sulla sua barca con il tenente Dan, riceve una telefonata nella quale gli viene comunicato che la mamma è gravemente malata. Lui corre a casa dove trova la madre nel letto, malata ma serena. (F=Forrest - M=Mamma) F: Cosa c'è mamma? M: Sto morendo Forrest, avvicinati. F: Perchè muori mamma? M: Perchè la mia ora è arrivata, avanti non devi aver paura tesoro, fa solo parte della vita è una cosa a cui siamo destinati tutti... FAMIGLIA, CANCRO, MORTE, ABBANDONO, SOLITUDINE, LUTTO 4 JENNY INCONTRA FORREST Jenny, dopo aver abbandonato per l'ennesima volta Forrest, scrive una lettera al protagonista dove lo invita a recarsi da lei, in quanto le farebbe piacere rivederlo e parlargli di una cosa importante. Quando Forrest arriva da Jenny, scopre che la donna ha avuto un figlio da lui, ma sopratutto viene a sapere, per ammissione della ragazza, che è gravemente malata e che non guarirà più. (F=Forrest - J=Jenny) J: Forrest sono malata. F: Cos'hai la tosse da raffreddore?

4 J: Ho una specie di virus...non c'è niente che si posso fare F: Potresti venire a casa...ti curerò io se sei malata J: Mi sposeresti Forrest? F: Ok INCONTRO, MALATTIA, PRESA IN CARICO, PROCESSO DI CURA 5 LA MORTE DI JENNY Forrest si trova davanti alla tomba di Jenny, solo e piangente, e comincia a raccontarle come la vita prosegue senza di lei e di come sta cercando di allevare loro figlio nel modo migliore. F (pensa): Sei morta un sabato mattina e ti ho fatto metter qui sotto il nostro albero; la mamma diceva sempre che morire fa parte della vita, magari non fosse così. Il piccolo Forrest se la cava benissimo, presto riprenderà la scuola. Gli preparo colazione tutte le mattine, mi assicuro che si pettini i capelli e si lavi i denti tutti i giorni. Gli insegno a giocare a ping pong...è molto bravo...ogni sera leggiamo un libro come è intelligente Jenny... MORTE, RIELABORAZIONE DEL LUTTO, ABBANDONO, PROSEGUIMENTO DELLA VITA. RIMANDI TEORICI La vita di Forrest, sebbene impregnata di storiche ed eroiche imprese, è un continuo susseguirsi delle stesse scene: vive la fase di attacamento alle persone per poi vivere la fase di abbandono. Per questo motivo si può affermare che Forrest segue, inconsciamente, per tutta la sua vita lo schema di attaccamento/separazione di Kubert-Ross: egli infatti in ogni fase della sua vita trova una persona con la quale instaura un legame, tale persona finisce però con l'abbandonarlo, o per morte o per volontà. Forrest però è sempre in ogni momento preparato alla separazione dalla persona cara e, sebbene viva il momento con dolore, supera la fase della perdita e segue il suo cammino.

5 Questo percorso è permesso dalla forte componente emotiva del ragazzo che gli permette di vivere le sue emozioni in modo completo e sincero. Tale emotività permette anche a Forrest di instaurare con ogni persona che incontra un rapporto basato sull'empatia. Se pensiamo alle componenti fondamentali della relazione ipotizzate da Carl Rogers (autenticità, no giudizi, ascolto incondizionato), Forrest, nonostante la sua anormalità, è la persona ideale con il quale ci si possa relazionare. Egli possiede l'empatia come qualità innata, e la sfrutta in maniera eccellente per accompagnare durante la fase di malattia e di morte le persone a lui più care. CHECK LIST DI RIFLESSIONE La visione di questo film e l'analisi del personaggio mi ha permesso di riflettere molto sul ruolo dell'infermiere. Come già detto analizzando il romanzo di Doris Lessing, la realtà ospedaliera appare fredda e a volte priva di scrupoli. Gli operatori troppo spesso non sanno approcciarsi al paziente se non in modo superficiale, e vivono la malattia e la morte come un evento naturale, senza tener conto delle implicazioni che queste hanno sul malato e sulla sua famiglia. Analizzando il film mi sono resa conto di quanto la fase di accompagnamento sia durante la malattia che durante l'avvicinamento alla morte sia fondamentali perché queste siano vissute in modo sereno da entrambe le parti. Per far ciò è importante però instaurare un rapporto di fiducia con chi ci si prende cura. Forrest inoltre ci insegna quanto in fondo possa essere facile approcciarci alle persone, e soprattutto quanto sia importante non giudicare gli altri, ma bisogna compiere uno sforzo per superare i pregiudizi in modo da avere una vera visione della persona che si ha di fronte. Queste riflessioni penso che emergano anche dal commento personale e dai rimandi teorici,quindi non mi dilungherei troppo. Tengo però a sottolineare che dopo la visione di questo film ho compreso come la realtà dell'assistenza abbia bisogno di umanità e di apertura verso le persone che si prendono in carico: solo in questo modo si può parlare di una personalizzazione dell'assistenza e di un buon accompagnamento del malato.