N O R M A I T A L I A N A C E I Norma Italiana CEI 11-1
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1 N O R M A I T A L I A N A C E I Norma Italiana CEI 11-1 Data Pubblicazione Edizione Nona Classificazione Titolo Fascicolo Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kv in corrente alternata Title Power installations exceeding 1 kv a.c. IMPIANTI E SICUREZZA DI ESERCIZIO COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
2 SOMMARIO La presente Norma è basata sul documento di armonizzazione CENELEC HD 637 S1 ed integrata con parti delle Norme CEI 11-1, CEI 11-8 e CEI preesistenti: essa sostituisce dette Norme. La presente Norma contiene le prescrizioni generali per la progettazione e per la costruzione di impianti elettrici in sistemi con tensione nominale superiore a 1 kv in c.a. Essa non si applica alla progettazione e costruzione di: linee aeree e sotterranee tra impianti separati; ferrovie elettrificate (ad eccezione delle stazioni che alimentano un sistema ferroviario); apparecchiature e impianti in miniere (ad eccezione di miniere a cielo aperto); impianti con lampade fluorescenti; impianti su navi ed impianti off-shore; apparecchiature elettrostatiche; sale prova; apparecchiature mediche quali ad es. apparecchiature a raggi X; apparecchiature prefabbricate costruite in fabbrica e sottoposte a prove di tipo per le quali esistono norme specifiche. DESCRITTORI Impianto elettrico; Alta tensione; Impianti di terra; COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI Nazionali (VIP) CEI 11-1:1987 ed. ottava (fino al ); CEI 11-8:1989 ed. terza (fino al ); CEI 11-18:1997 ed. prima (fino al ); Europei (PEQ) HD 637 S1: ; Internazionali Legislativi INFORMAZIONI EDITORIALI Norma Italiana CEI 11-1 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc. Stato Edizione In vigore Data validità Ambito validità Nazionale Varianti Nessuna Ed. Prec. Fasc. 1003:1987 Comitato Tecnico 11-Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensione Approvata dal Presidente del CEI in Data in Data Sottoposta a inchiesta pubblica come Progetto C. 710 Chiusa in data Gruppo Abb. 2 Sezioni Abb. A ICS CDU LEGENDA (VIP) La Norma in oggetto è valida in parallelo con le Norme indicate dopo il riferimento (VIP) (PEQ) La Norma in oggetto recepisce con modifiche le Norme indicate dopo il riferimento (PEQ) CEI - Milano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI. Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell ultima edizione o variante.
3 INDICE GENERALE Rif. Argomento Pag. PREMESSA 1 1 CAMPO DI APPLICAZIONE 2 2 DEFINIZIONI Definizioni generali Impianti Tipi di impianti Misure di sicurezza contro lo shock elettrico Distanze d isolamento Comando e protezione Messa a terra PRESCRIZIONI FONDAMENTALI Prescrizioni elettriche Prescrizioni meccaniche Condizioni climatiche ed ambientali Prescrizioni particolari ISOLAMENTO Scelta del livello di isolamento Verifica dei valori di tenuta Minime distanze di isolamento delle parti attive Minime distanze di isolamento tra parti in condizioni particolari Zone di collegamento con terminali provati COMPONENTI ELETTRICI Regole comuni Prescrizioni specifiche IMPIANTI Prescrizioni generali Impianti all esterno di tipo aperto Impianti all interno di tipo aperto Installazione di apparecchiature prefabbricate chiuse sottoposte a prove di tipo Prescrizioni per le costruzioni Cabine prefabbricate di alta/bassa tensione Installazioni su tralicci e pali MISURE DI SICUREZZA Protezione contro i contatti diretti Mezzi per proteggere le persone in caso di contatti indiretti Mezzi per proteggere le persone che operano negli impianti elettrici Protezione contro pericoli causati da arco elettrico Protezione contro le fulminazioni (scariche atmosferiche) dirette Protezione contro gli incendi Protezione contro la perdita di liquido isolante e di gas SF Indicazioni e segnalazioni Verifiche Pagina iii
4 8 IMPIANTI AUSILIARI E SISTEMI DI COMANDO E DI CONTROLLO Sistemi di monitoraggio e di controllo Circuiti di alimentazione in corrente continua ed alternata Sistemi ad aria compressa Impianti per il trattamento di gas SF Regole fondamentali per la compatibilità elettromagnetica dei sistemi di comando IMPIANTI DI TERRA Criteri generali Dimensionamento degli impianti di terra a frequenza industriale Costruzione degli impianti di terra Impianto di terra comune per sistemi di alta e bassa tensione Provvedimenti contro le sovratensioni Misure per e sugli impianti di terra Ispezione in sito e documentazione sugli impianti di terra Considerazioni generali sui controlli degli impianti di terra Verifica degli impianti di terra ISPEZIONE E PROVE IN SITO PRIMA DELLA CONSEGNA 88 ALLEGATO A MATERIALE E DIMENSIONI MINIME DEI DISPERSORI PER GARANTIRNE LA RESISTENZA MECCANICA ED ALLA CORROSIONE 89 ALLEGATO B CALCOLO DELLE SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI TERRA 90 ALLEGATO C TENSIONE DI CONTATTO E CORRENTE NEL CORPO UMANO 94 C.1 Equivalenza tra tensione di contatto e corrente nel corpo umano C.2 Prendendo in considerazione resistenze aggiuntive ALLEGATO D DESCRIZIONE DEI PROVVEDIMENTI M 99 ALLEGATO E PROVVEDIMENTI SUGLI IMPIANTI DI TERRA PER RIDURRE GLI EFFETTI DI INTERFERENZE AD ALTA FREQUENZA 102 ALLEGATO F PROVVEDIMENTI SPECIFICI PER LA MESSA A TERRA DI COMPONENTI ELETTRICI E DI IMPIANTI 103 F.1 Recinzioni intorno ad impianti di stazioni elettriche F.2 Tubazioni F.3 Rotaie di trazione F.4 Posti di trasformazione e/o di sezionamento su palo F.5 Circuiti secondari dei trasformatori di misura ALLEGATO G MISURA DELLE TENSIONI DI CONTATTO 105 ALLEGATO H METODI DI PROTEZIONE CONTRO LE FULMINAZIONI DIRETTE 106 H.1 Funi di guardia H.2 Aste di captazione (parafulmini) Pagina iv
5 ALLEGATO J FATTORI DI RIDUZIONE RELATIVI A FUNI DI GUARDIA DELLE LINEE ELETTRICHE AEREE E SCHERMI METALLICI DEI CAVI SOTTERRANEI 108 J.1 Generalità J.2 Valori tipici dei fattori di riduzione delle linee elettriche aeree e dei cavi (50 Hz) ALLEGATO K ELEMENTI FONDAMENTALI PER IL PROGETTO DEI DISPERSORI 110 K.1 Resistività del terreno K.2 Resistenza di terra ALLEGATO L INSTALLAZIONE DI DISPERSORI E DI CONDUTTORI DI TERRA 114 L.1 Installazione di dispersori L.2 Installazione di conduttori di terra ALLEGATO M FORMULE APPROSSIMATE PER DISPERSORI SEMPLICI: DISTANZA PER EVITARE TENSIONI PERICOLOSE 116 ALLEGATO N MISURE IN CAMPO 117 N.1 Misure di resistività del terreno N.2 Misure di resistenza di terra e di impedenza di terra N.3 Determinazione della tensione totale di terra N.4 Eliminazione delle tensioni di interferenza e di disturbo nelle misure di terra ALLEGATO P DETTAGLI SULL ISPEZIONE IN SITO E DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TERRA 122 ALLEGATO Q ESEMPI PER LA VERIFICA DEL PROGETTO CON RIFERIMENTO ALLA TENSIONE DI CONTATTO AMMISSIBILE 123 ALLEGATO R USO DELLE ARMATURE DEL CALCESTRUZZO NELL IMPIANTO DI TERRA 124 ALLEGATO S DEVIAZIONI DI TIPO A 125 ALLEGATO T CONDIZIONI PARTICOLARI NAZIONALI E PRESCRIZIONI NAZIONALI (PARTE DELLE NORME NAZIONALI, SPECIFICHE O REGOLAMENTI) 126 Pagina v
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7 PREMESSA La presente Norma è stata elaborata dal Sottocomitato SC 11A del Comitato Tecnico CT 11 del CEI. Essa deriva dal documento di armonizzazione HD 637 S1 (già pren 50179) e, trattando in modo completo gli impianti elettrici a tensioni superiori a 1 kv, considera anche gli impianti di terra e il dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni. Pertanto la nuova CEI 11-1 sostituirà completamente le Norme CEI 11-1, 11-8 e attualmente in vigore. Per permettere la realizzazione degli impianti già progettati secondo le precedenti edizioni delle Norme sopraindicate, le stesse rimangono in vigore ancora un anno dalla data di entrata in vigore della presente edizione. Le deviazioni di tipo A legali, dovute a leggi esistenti, e le condizioni particolari relative all Italia del documento HD 637 S1 sono state integrate nel testo della presente Norma. 134 Pagina 1 di 128
8 1 CAMPO DI APPLICAZIONE 1.1 La presente Norma contiene prescrizioni per la progettazione e la costruzione di impianti elettrici e l installazione di componenti elettrici, in sistemi con tensione nominale superiore a 1 kv in corrente alternata, tali da garantire sicurezza e funzionamento idoneo secondo la destinazione d uso. Le Norme preesistenti CEI 11-1, CEI 11-8 e CEI restano in vigore per la durata di anni 1 dall entrata in vigore della presente Norma. Gli impianti elettrici costruiti secondo le succitate Norme preesistenti, agli effetti della sicurezza, sono considerati egualmente idonei agli impianti costruiti secondo la presente Norma. Allo scopo di interpretare la presente Norma, è considerato impianto elettrico ciascuno dei seguenti: a) Stazione elettrica (o cabina elettrica) Un area elettrica chiusa con apparecchiature e/o trasformatori in reti di trasmissione o di distribuzione. Note: 1 Nella presente Norma con il termine Stazione elettrica si comprendono anche le Cabine elettriche MT/BT. Per Cabina elettrica si intende un area elettrica chiusa connessa soltanto a sistemi di I e II categoria. Le Stazioni elettriche di trasformazione AT/MT sono comunemente denominate anche Cabine Primarie. 2 Le installazioni su palo di trasformatori, di apparecchiature di sezionamento e di condensatori fanno parte delle linee aeree (vedere punto 6.7, Allegato F e Norma CEI 11-4). b) Impianto o impianti di generazione ubicati in un unico sito. L impianto comprende generatori e unità di trasformazione, con tutte le apparecchiature associate e tutti i sistemi elettrici ausiliari. Sono esclusi i collegamenti tra impianti di generazione ubicati in siti diversi. c) L impianto elettrico di una fabbrica, di uno stabilimento industriale o di altri fabbricati industriali, agricoli, commerciali o di pubblici servizi. I collegamenti tra aree elettriche chiuse (comprendenti anche le stazioni e le cabine elettriche), collocate nel medesimo sito, sono considerati parte degli impianti, ad eccezione di quando tali collegamenti costituiscono parte di una rete elettrica di trasmissione o di distribuzione. Negli impianti elettrici considerati nella presente Norma, tra l altro, è prevista l installazione dei seguenti componenti elettrici: generatori, motori ed altre macchine rotanti; apparecchiature; trasformatori; convertitori; cavi; linee; condutture; batterie; condensatori; impianti di terra; costruzioni e recinzioni che fanno parte di un area elettrica chiusa; apparecchiature di comando e di controllo di pertinenza. Pagina 2 di 128
9 1.2 La presente Norma non si applica alla progettazione e costruzione di: linee aeree e sotterranee tra impianti separati; ferrovie elettrificate (ad eccezione delle stazioni che alimentano un sistema ferroviario); apparecchiature ed impianti in miniere (ad eccezione di miniere a cielo aperto); impianti con lampade fluorescenti; impianti su navi ed impianti off-shore; apparecchiature elettrostatiche; sale prova; apparecchiature mediche, per esempio apparecchiature a raggi X. 1.3 La presente Norma non si applica alla progettazione e costruzione di apparecchiature prefabbricate costruite in fabbrica e sottoposte a prove di tipo, per le quali esistono norme specifiche IEC o CENELEC. 2 DEFINIZIONI Ai fini della presente Norma valgono le seguenti definizioni: 2.1 Definizioni generali 2.1.1a 2.1.1b 2.1.1c Impianto elettrico Complesso di componenti elettrici, anche a tensioni nominali d esercizio diverse, destinato ad una determinata funzione. Sistema elettrico (nel seguito chiamato sistema) Parte di impianto elettrico costituita dal complesso dei componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale (d esercizio). Impianto utilizzatore Impianto costituito dai circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori, comprese le relative apparecchiature di sezionamento, di manovra, di interruzione, di trasformazione, di protezione, ecc. che non facciano parte di impianti di produzione, trasmissione e distribuzione. Si considera come origine dell impianto utilizzatore il punto di consegna dell energia elettrica all impianto stesso, in genere da una rete del distributore Componente elettrico Ogni elemento utilizzato per produzione, trasformazione, trasmissione, utilizzazione e distribuzione dell energia elettrica, quali: macchine, trasformatori, apparecchiature, strumenti di misura, dispositivi di protezione, condutture ed apparecchi utilizzatori. (IEV ) Valore nominale Idoneo valore approssimato di una grandezza utilizzato per designare od identificare un elemento, un dispositivo o un componente elettrico. (IEV ) Pagina 3 di 128
10 2.1.3 Tensione nominale di un sistema Valore arrotondato appropriato della tensione utilizzata per denominare od identificare un sistema. (IEV ) 2.1.3a 2.1.3b 2.1.3c Tensione massima (minima) di un sistema Tensione più elevata (più bassa) che può verificarsi in qualunque momento ed in qualunque punto in condizioni regolari di esercizio non tenendo conto delle variazioni temporanee dovute a guasti, a brusche variazioni di carico, ecc. Tensione nominale verso terra di un sistema Si definisce tale nei: sistemi trifasi con neutro isolato o con neutro messo a terra con impedenza, la tensione nominale; sistemi trifasi con neutro direttamente o efficacemente a terra, la tensione stellata corrispondente alla tensione nominale; sistemi monofasi, o a corrente continua, senza punto di mezzo a terra, la tensione nominale; sistemi monofasi, o a corrente continua, col punto di mezzo a terra, la metà della tensione nominale. Classificazione dei sistemi in categorie secondo la loro tensione nominale In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: sistemi di Categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua (non ondulata); sistemi di Categoria I (prima), quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua; sistemi di Categoria II (seconda), quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre 1500 V se in corrente continua, fino a V compreso; sistemi di Categoria III (terza), quelli a tensione nominale maggiore di V. Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale tra le fasi, agli effetti della classificazione del sistema si considera la tensione nominale verso terra. Nota Nella presente Norma il termine bassa tensione indica i sistemi di Categoria I ed il termine alta tensione indica i sistemi di Categoria II e III Valore nominale assegnato Grandezza di valore assegnato, generalmente dal costruttore, per una specifica condizione di esercizio di un componente, di un dispositivo o di un apparecchiatura. (IEV ) Tensione massima per il componente elettrico Valore efficace più elevato della tensione tra le fasi per cui il componente elettrico è progettato per quanto riguarda il suo isolamento e per le altre caratteristiche che si riferiscono a detta tensione nelle norme specifiche del componente stesso. (IEV ) Pagina 4 di 128
11 2.1.6 Zona di collegamento con terminali provati Zona in prossimità dei terminali di un componente elettrico che ha superato una prova di tenuta (con valore (i) idoneo(i)), nella quale il collegamento ai terminali deve rispettare le indicazioni del costruttore del componente stesso Distanza di sezionamento Distanza tra contatti aperti che è conforme ai requisiti di sicurezza specificati per i sezionatori. (IEV ) Sezionamento Isolamento di un impianto, di una parte dell impianto o di un componente elettrico, ottenuto mediante apertura di sezionatori o mediante distanziamento, rispetto a tutti i conduttori non collegati a terra. Nota Per la definizione di sezionamento degli impianti di bassa tensione, vale la definizione riportata nella Norma CEI Parte attiva Conduttore o parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro, ma escluso, per convenzione, il conduttore PEN. (IEV ) 2.2 Impianti Area elettrica chiusa Locale o luogo per l esercizio di impianti o componenti elettrici il cui accesso è consentito esclusivamente a persone formate ed esperte, a persone formate ed istruite oppure a persone comuni sotto la sorveglianza di persone formate (persone esperte o istruite); l accesso è consentito, ad esempio, mediante l apertura di porte o rimozione di barriere (con l uso di chiavi o di attrezzi) sulle quali siano chiaramente applicati segnali idonei di avvertimento. Note: 1 Le definizioni di persone formate e persone comuni sono conformi a quelle riportate nella Norma CEI EN Esercizio degli impianti elettrici. Nella Norma CEI 64-8, al punto 29.1 e relativo commento la definizione è diversa (persona addestrata). 2 Rientrano in queste aree, per esempio, apparecchiature chiuse ed impianti di distribuzione, celle per trasformatori e macchine elettriche, comparti od armadi per le apparecchiature, impianti di distribuzione installati entro involucri metallici od in altri impianti chiusi Aree elettriche soggette a rischio di incendio Locali o luoghi, all interno od all esterno, in cui sussista un pericolo dovuto a condizioni locali o di esercizio tali che quantità pericolose di materiali solidi facilmente infiammabili possano trovarsi così vicino all impianto elettrico da causare rischio di incendio, dovuto all elevata temperatura dei componenti elettrici od alla possibile formazione di archi elettrici Fossa di raccolta Vasca destinata a raccogliere il liquido isolante di un trasformatore o di altri componenti elettrici in caso di perdita. (vedere IEV ) Serbatoio di raccolta Vasca di raccolta per i liquidi di perdita, acqua piovana, ecc. per uno o più trasformatori od altri componenti elettrici. Pagina 5 di 128
12 2.2.5 Sbarre In una stazione, l insieme di conduttori necessario per un collegamento comune di più circuiti. Per esempio: le tre sbarre per un sistema trifase. (IEV ) Ferrorisonanza Risonanza della capacità di un componente elettrico con l induttanza del circuito magnetico saturabile di componenti elettrici adiacenti. (IEV ) Costante di tempo della corrente di cortocircuito di avvolgimenti primari (costante di tempo primaria) Tempo necessario affinché, a seguito di una brusca variazione delle condizioni di esercizio, la componente continua presente nella corrente di cortocircuito diminuisca fino a 1/e, vale a dire 0,368 volte il suo valore iniziale, mentre la macchina funziona alla velocità nominale. (IEV ) Sovratensione transitoria Breve sovratensione, della durata di pochi millisecondi, o meno, oscillatoria o non, in genere fortemente smorzata. (IEV ) 2.3 Tipi di impianti Impianti all esterno Impianti elettrici situati all aperto Impianti all esterno di tipo aperto Impianti in cui i componenti elettrici non sono completamente protetti contro i contatti diretti e sono direttamente esposti alle intemperie Impianti all esterno di tipo chiuso Impianti i cui componenti elettrici sono completamente protetti contro i contatti diretti e sono provvisti di involucri che forniscono una protezione diretta contro le intemperie Impianti all interno Impianti elettrici all interno di una costruzione o di un locale nei quali i componenti elettrici sono di conseguenza protetti dalle intemperie Impianti all interno di tipo aperto Impianti i cui componenti elettrici non hanno protezione completa contro i contatti diretti Impianti all interno di tipo chiuso Impianti i cui componenti elettrici hanno protezione completa contro i contatti diretti Stazioni con isolamento in gas Stazione costituita di apparecchiature con involucro metallico, il cui isolamento interno è realizzato per mezzo di un gas diverso dall aria a pressione atmosferica Unità funzionale (montante/scomparto) Ogni derivazione dalle sbarre in un impianto (es. arrivo linea, partenza trasformatore, ecc.). Pagina 6 di 128
13 2.4 Misure di sicurezza contro lo shock elettrico Protezione contro i contatti diretti Provvedimenti atti a prevenire che le persone si avvicinino pericolosamente, raggiungendo la zona di guardia con parti del loro corpo o mediante oggetti, alle parti attive od alle parti che potrebbero procurare uno shock elettrico Protezione contro i contatti indiretti Protezione delle persone dai pericoli che potrebbero insorgere, in caso di guasto, dal loro contatto con masse Involucro Elemento che assicura la protezione dell impianto contro determinate influenze esterne e la protezione, in ogni direzione, contro i contatti diretti. (IEV ) Barriera Riparo che assicura la protezione contro i contatti diretti in tutte le direzioni abituali di accesso. (IEV ) Ostacolo Elemento (parapetto, fune o catena) atto a prevenire contatti diretti non intenzionali, ma che non li impedisce nel caso in cui l azione sia intenzionale. (IEV ) 2.5 Distanze d isolamento Distanza d isolamento Distanza (in aria) tra due parti conduttrici lungo il più breve percorso possibile tra le stesse (IEV ) Minima distanza di isolamento Minima distanza ammissibile in aria tra parti attive o tra parti attive e terra Distanza di isolamento dalla barriera Minima distanza ammissibile (in aria) tra una barriera e le parti attive o quelle parti che possono causare shock elettrico Distanza d isolamento dall ostacolo Minima distanza ammissibile (in aria) tra un ostacolo e le parti attive o le parti che possono causare shock elettrico Zona di guardia Spazio attorno ad un elemento di impianto in tensione entro il quale non è ammessa la presenza di persone o di oggetti mobili estranei all impianto che siano collegati o accessibili a persone (ad es.: scale, attrezzi, veicoli, materiali vari) (vedere Fig. 6 e 6-3a) bis Distanza di guardia (d g ) Minima distanza fra un elemento attivo e la superficie che delimita la zona di guardia attorno a tale elemento (vedere Tab. 6-1 e 6-2 e Fig. 6 e 6-3a) Pagina 7 di 128
14 2.5.5ter Distanza di vincolo (d v ) Minima distanza che deve esistere fra un elemento attivo e la superficie accessibile all operatore sulla quale questi deve stare almeno con entrambi i piedi perché l operatore stesso e gli oggetti mobili ad esso collegati, in assenza di limitazioni materiali, non entrino nella zona di guardia. Note: 1 Le distanze di vincolo sono relative al solo dimensionamento degli impianti; per le distanze relative ai lavori su, con ed in prossimità degli impianti elettrici si deve far riferimento alle Norme CEI EN e CEI EN La distanza di vincolo può essere verticale (d vv ) od orizzontale (d vo ) (vedere Tab 6-1 e 6-2 e Fig. 6, 6-3a e 6-5) Minima distanza di lavoro (per lavori non sotto tensione) (D L ) Minima distanza di lavoro in aria che deve essere mantenuta tra qualsiasi parte del corpo di un lavoratore, o fra qualsiasi attrezzo conduttore che sia maneggiato direttamente, ed ogni parte attiva (vedere Fig. 6-3b). Nota Nella Norma CEI EN , la distanza D L corrisponde alla distanza che definisce il limite della Zona di lavoro sotto tensione Minima distanza di confine Minima distanza ammissibile tra una recinzione perimetrale di un area elettrica chiusa e le parti attive o altre parti che possano causare shock elettrico Altezza minima La minima distanza verticale ammissibile tra superfici accessibili e parti attive prive di protezione contro i contatti diretti o altre parti che possono causare shock elettrico. 2.6 Comando e protezione Dispositivo di interblocco Dispositivo che subordina la possibilità di manovra di un apparecchio di interruzione o di sezionamento alla posizione od alla manovra di un altro o di altri componenti elettrici. (IEV ) Comando locale (interno all impianto) Comando effettuato da un punto interno all impianto elettrico. (IEV modificata) Comando a distanza (esterno all impianto) Comando effettuato da un luogo esterno all impianto. (IEV modificata) Richiusura automatica Richiusura automatica di un interruttore dopo un intervallo di tempo che permetta l eliminazione di un guasto transitorio della sezione protetta. (IEV ) Pagina 8 di 128
15 2.7 Messa a terra Terra Termine per designare il terreno sia come luogo che come materiale conduttore, per esempio humus, terriccio, sabbia, ghiaietto e pietra. (IEV ) Terra di riferimento (terra lontana) Zona della superficie del terreno al di fuori dell area di influenza di un dispersore o di un impianto di terra, dove cioè tra due punti qualsiasi non si hanno percettibili differenze di potenziale dovute alla corrente di terra. (IEV ) Dispersore Conduttore in contatto elettrico con il terreno, o conduttore annegato nel calcestruzzo a contatto con il terreno attraverso un ampia superficie (per esempio una fondazione). (IEV , ) Conduttore di terra Conduttore che collega una parte dell impianto che deve essere messo a terra ad un dispersore o che collega tra loro più dispersori, ubicato al di fuori del terreno od interrato nel terreno e da esso isolato. (IEV ) Nota Quando il collegamento tra una parte dell impianto ed il dispersore è realizzato per mezzo di giunzioni scollegabili, sezionatori, scaricatori, scaricatori spinterometrici, contascariche di scaricatori, ecc., si considera conduttore di terra solo la parte del collegamento permanentemente connessa al dispersore Conduttore equipotenziale Conduttore che assicura un collegamento equipotenziale. (IEV ) Impianto di terra Sistema limitato localmente costituito da dispersori o da parti metalliche in contatto con il terreno di efficacia pari a quella dei dispersori (per esempio fondazioni di sostegni, armature, schermi metallici di cavi), di conduttori di terra e di conduttori equipotenziali. (IEV ) Mettere a terra Collegare una parte conduttrice al terreno tramite un impianto di terra. (IEV ) Messa a terra L insieme di tutti i mezzi e di tutte le operazioni necessari per realizzare la messa a terra Tipi di dispersori Dispersore orizzontale Dispersore generalmente interrato fino ad una profondità di circa 1 m. Questo può essere costituito di nastri, di tondini o di conduttori cordati che possono essere disposti in modo radiale, ad anello, a maglia o da una loro combinazione Picchetto di terra Dispersore generalmente interrato od infisso per una profondità superiore ad 1 m. Questo può essere costituito da un tubo, da una barra cilindrica o da altri profilati metallici. (IEV ) Pagina 9 di 128
16 Cavo con funzione di dispersore Cavo le cui guaine, i cui schermi o le cui armature hanno la funzione di un dispersore a nastro Dispersore di fondazione Struttura conduttrice annegata nel calcestruzzo a contatto elettrico con il terreno attraverso un ampia superficie Dispersore per il controllo del potenziale di terra Conduttore che per la sua forma e la sua disposizione è principalmente utilizzato per ridurre il gradiente del potenziale sulla superficie del terreno piuttosto che per ottenere un definito valore di resistenza di terra Dispersore di fatto Parte metallica in contatto elettrico con il terreno o con l acqua, direttamente o tramite calcestruzzo, il cui scopo originale non è di mettere a terra, ma soddisfa tutti i requisiti di un dispersore senza compromettere la sua funzione originale. Nota Esempi di dispersori di fatto sono le tubature, le palificazioni metalliche, le armature del calcestruzzo, le strutture in acciaio delle costruzioni, ecc Tipi di resistenza Resistività del terreno (r E ) Resistenza elettrica specifica del terreno Resistenza di terra (R E ) (di un dispersore) Resistenza tra il dispersore e la terra di riferimento Impedenza di terra (Z E ) (di un impianto di terra) L impedenza tra l impianto di terra e la terra di riferimento. Nota L impedenza di terra è determinata, oltre che dai dispersori dell impianto stesso, anche dalle funi di guardia, dalle funi interrate di linee aeree e dai cavi con effetto di dispersori collegati direttamente all impianto stesso e da altri impianti di terra elettricamente collegati all impianto per mezzo di schermi di cavi, armature, conduttori PEN od in altro modo Tipi di messa a terra Messa a terra di protezione Messa a terra di una parte conduttrice, non destinata ad essere attiva, con lo scopo di proteggere le persone dallo shock elettrico Messa a terra di funzionamento Messa a terra di un punto del circuito attivo richiesta per il corretto funzionamento degli impianti e dei suoi componenti elettrici Messa a terra per la protezione contro le fulminazioni (scariche atmosferiche) Messa a terra per la dissipazione di una corrente di fulmine (scarica atmosferica) verso terra. Pagina 10 di 128
17 Classificazione dei sistemi secondo lo stato del neutro Sistema con neutro isolato Sistema nel quale i neutri dei trasformatori e dei generatori non sono intenzionalmente collegati a terra, eccetto che con collegamenti ad alta impedenza aventi funzione di segnalazione, misura o protezione (IEV modificata) Sistema con messa a terra risonante Sistema nel quale almeno il neutro di un trasformatore o di un trasformatore di terra è messo a terra per mezzo di una bobina di soppressione d arco e nel quale l induttanza combinata di tutte le bobine di soppressione d arco è sostanzialmente accordata con la capacità verso terra del sistema alla frequenza d esercizio. (IEV ) Sistema con neutro messo a terra con bassa impedenza Sistema nel quale almeno il neutro di un trasformatore o di un trasformatore di terra o di un generatore è messo a terra direttamente o per mezzo di un impedenza progettata in modo che, in caso di un guasto a terra in qualsiasi punto, il valore della corrente di guasto causi una sicura apertura automatica. (IEV , ) Nota Sono compresi i sistemi con neutro isolato o con messa a terra risonante, nei quali il neutro venga messo a terra in breve tempo, in tutti i casi di guasto a terra bis Sistema con neutro efficacemente a terra Sistema nel quale in caso di contatto a terra di una fase, la tensione verso terra delle fasi sane, escluso il periodo transitorio, non supera in nessun punto l 80% della tensione nominale tra fase e fase (concatenata) Sistema con temporanea messa a terra con bassa impedenza del neutro o di una fase Sistema con neutro isolato o con messa a terra risonante, in cui, nel caso di un guasto a terra non autoestinguente, il neutro oppure un conduttore di fase del circuito principale sia messo a terra direttamente o tramite una bassa impedenza entro pochi secondi dal momento del guasto Tensioni relative agli impianti di terra Tensione totale di terra (U E ) Tensione tra un impianto di terra e la terra di riferimento (vedere Fig. 2-1) Potenziale della superficie del terreno (j) Tensione tra un punto sulla superficie del terreno e la terra di riferimento (vedere Fig. 2-1) Tensione di contatto (U T ) Parte della tensione totale di terra dovuta ad un guasto a terra a cui può essere sottoposta una persona. Si assume convenzionalmente che la corrente fluisca attraverso il corpo umano da una mano ai piedi (distanza orizzontale di 1 m dalla massa) (IEV ) Tensione di contatto a vuoto (U ST ) Tensione che si manifesta durante un guasto a terra tra le masse ed il terreno quando queste masse non vengano toccate. Pagina 11 di 128
18 Tensione di passo (U S ) Parte della tensione totale di terra dovuta ad un guasto a terra a cui può essere sottoposta una persona con un passo di ampiezza pari a 1 m. Si assume che la corrente fluisca attraverso il corpo umano da piede a piede. Nota Tensione di passo a vuoto U SS è la tensione che si manifesta tra due punti del terreno a distanza di 1 m in assenza della persona Contatto diretto Contatto di persone con parti attive Contatto indiretto Contatto di persone con masse durante un cedimento dell isolamento Termini relativi alle differenze di potenziale Collegamento equipotenziale Collegamento elettrico tra masse per ridurre al minimo le differenze di potenziale tra queste. (IEV ) Controllo del potenziale Controllo del gradiente del potenziale di terra, principalmente sulla superficie del terreno, per mezzo di dispersori (vedere Fig. 2-1) Potenziale trasferito Aumento del potenziale di un impianto di terra, causato da una corrente di terra, trasferito per mezzo di un conduttore collegato (per esempio uno schermo metallico di un cavo, un conduttore PEN, una tubatura, una rotaia) ad aree a basso livello di potenziale o a potenziale nullo rispetto alla terra. Ciò dà luogo a una differenza di potenziale tra il conduttore e ciò che lo circonda (vedere Fig. 2-1). La definizione si applica anche quando un conduttore è collegato alla terra di riferimento e transita nell area soggetta ad un livello di potenziale maggiore Isolamento del posto di manovra Provvedimento per aumentare la resistenza tra il pavimento in un posto di manovra ed il terreno in modo da non sottoporre l operatore a tensioni non ammissibili Impianto di terra globale Impianto di terra realizzato con l interconnessione di più impianti di terra che assicura, data la vicinanza degli impianti stessi, l assenza di tensioni di contatto pericolose. Tale impianto permette la ripartizione della corrente di terra in modo da ridurre l aumento di potenziale di terra negli impianti di terra singoli. Si può dire che tale impianto forma una superficie quasi-equipotenziale. Questa definizione è limitata alle reti di trasmissione e di distribuzione del Distributore pubblico, ad esempio nel caso di aree urbane concentrate, ed agli impianti utilizzatori alimentati in AT o in MT collegati all impianto di terra globale ed in esso inclusi Massa Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che in condizioni ordinarie non è in tensione, ma che può diventarlo in condizioni di guasto. (IEV ) Pagina 12 di 128
19 Massa estranea Parte conduttrice che non fa parte dell impianto elettrico ed è in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. (IEV ) Conduttore PEN Conduttore che in un sistema di bassa tensione svolge sia la funzione di conduttore di protezione che di conduttore di neutro. (IEV modificata) bis Conduttore di protezione (PE) Conduttore prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti indiretti per il collegamento di alcune delle seguenti parti: masse; masse estranee; collettore (o nodo) principale di terra negli impianti di bassa tensione; dispersore; punto di terra della sorgente o neutro artificiale Termini relativi alle condizioni di guasto a terra Guasto a terra Collegamento conduttivo causato da un guasto tra un conduttore di fase del circuito principale e la terra od una parte collegata a terra. Il collegamento conduttivo può anche avvenire tramite un arco elettrico. (IEV ) I guasti a terra di due o più conduttori di fase dello stesso impianto in punti diversi, sono designati come guasti a terra doppi o multipli (vedere Fig. 2-3e) Corrente di guasto a terra (I F ) Corrente che fluisce dal circuito principale verso terra, o verso parti collegate a terra, nel punto di guasto (punto di guasto a terra) (vedere Fig. 2-2 e Fig. 2-3). Per i guasti a terra singoli essa è: in sistemi con neutro isolato, la corrente capacitiva di guasto a terra I C ; in sistemi con messa a terra risonante, la corrente residua di guasto a terra I Res ; in sistemi con messa a terra del neutro con bassa impedenza, la corrente di cortocircuito linea-terra I² K Corrente di terra (I E ) Corrente che fluisce verso terra tramite l impedenza collegata a terra (vedere Fig. 2-2). Nota La corrente di terra è la parte della corrente di guasto a terra I F che determina la tensione totale di terra. Per la determinazione di I E vedere anche l Allegato informativo N Fattore di riduzione (r) Il fattore di riduzione (r) di una linea trifase è il rapporto tra la corrente di terra e la somma delle correnti di sequenza zero nei conduttori di fase del circuito principale (r = I E /3 I o ), in un punto lontano dal punto di cortocircuito e dall impianto di terra di un impianto elettrico. Pagina 13 di 128
20 Fig. 2-1 Esempio del profilo dei potenziali di superficie e delle tensioni nel caso di dispersori percorsi da corrente E S 1, S 2, S 3 U E U SS U ST U TST U TSTE j Dispersore Gradiente di potenziale dei dispersori (es. dispersori ad anello), collegati al dispersore E Tensione totale di terra Tensione di passo a vuoto Tensione di contatto a vuoto Tensione di contatto a vuoto trasferita, se la guaina non è messa a terra al suo terminale remoto Tensione di contatto a vuoto trasferita, se la guaina è messa a terra (soluzione consigliata) al suo terminale remoto Potenziale della superficie del terreno Pagina 14 di 128
21 Fig. 2-2 Esempio delle correnti, delle tensioni e delle resistenze per un guasto a terra in una stazione elettrica con messa a terra del neutro con bassa impedenza I F = 3 I 0 + I Tr I E = r E (I F - I Tr ) U E = I E Z E 1 Z E = n R ES Z Per uguali impedenze fune di guardia/piede dei sostegni delle linee aeree I 0 I Tr I F I E I RS r E Corrente di sequenza zero della linea Corrente nella messa a terra del neutro del trasformatore Corrente di guasto a terra Corrente di terra (non può essere misurata direttamente) Corrente nella resistenza di terra del dispersore a maglie Fattore di riduzione delle linee elettriche aeree R ES Resistenza di terra del dispersore a maglie R ET Resistenza di terra del sostegno Z Impedenza fune di guardia/piede del sostegno della linea elettrica aerea che si presume essere di lunghezza infinita Z E U E Impedenza di terra Tensione totale di terra n Numero delle linee elettriche aeree uscenti dalla stazione elettrica (n = 2) Pagina 15 di 128
22 Fig. 2-3 Elementi essenziali delle correnti di guasto a terra in impianti di alta tensione Corrente di guasto a terra Corrente capacitiva di guasto a terra Somma delle correnti delle bobine di soppressione d arco in parallelo Corrente di dispersione Corrente armonica I ² k1 Corrente di cortocircuito iniziale simmetrica per un cortocircuito verso terra I ² kee Corrente di doppio guasto a terra I F I C I L I R I H Pagina 16 di 128
23 3 PRESCRIZIONI FONDAMENTALI Gli impianti ed i componenti elettrici devono essere in grado di resistere alle sollecitazioni elettriche, meccaniche, climatiche ed ambientali previste in sito. 3.1 Prescrizioni elettriche Messa a terra del neutro I sistemi devono essere progettati secondo uno dei seguenti modi: sistemi con neutro isolato; sistemi con messa a terra risonante; sistemi con neutro messo a terra con bassa impedenza (di norma superiore a 100 W). In assenza di una Norma specifica relativa alle reti di bassa tensione del distributore, vale la seguente prescrizione: il centro stella dei sistemi trifasi di Categoria I a corrente alternata con tensione nominale uguale o superiore a 380 V deve essere messo a terra. I sistemi con tensione nominale superiore a 100 kv devono funzionare con il neutro efficacemente messo a terra. Nota Il modo di messa a terra del neutro di un sistema è importante per la scelta del livello di isolamento e delle caratteristiche dei dispositivi limitatori delle sovratensioni quali gli spinterometri o gli scaricatori Classificazione della tensione I valori normalizzati della tensione massima assegnata per componenti elettrici e della tensione nominale di un sistema sono indicati nelle Tabelle da 4-1 a 4-3 del Cap. 4. Gli impianti ed i componenti elettrici devono essere in grado di sopportare le loro tensioni massime assegnate a frequenza industriale, così come le sovratensioni a frequenza industriale, le sovratensioni di manovra e le sovratensioni atmosferiche Corrente in esercizio normale Ogni sistema deve essere progettato e costruito in modo che le correnti in condizioni di esercizio normale non superino le correnti assegnate nominali dell apparecchiatura o le correnti ammissibili nel caso di componenti elettrici per i quali non è specificata una corrente nominale. Si deve tener conto anche di condizioni ambientali sfavorevoli, come una temperatura più elevata di quella specificata nelle norme corrispondenti. Nota È ammesso tener conto di condizioni ambientali favorevoli, come una temperatura più bassa che può consentire correnti di esercizio più elevate. Pagina 17 di 128
24 3.1.4 Corrente di cortocircuito Gli impianti devono essere progettati, costruiti ed installati in modo da sopportare in sicurezza le sollecitazioni meccaniche e termiche derivanti da correnti di cortocircuito Ai fini della presente Norma devono essere considerati quattro tipi di cortocircuito: trifase; tra fase e fase (bifase); fase-terra; doppia fase-terra (bifase-terra o due fasi a terra). Gli impianti devono essere protetti con dispositivi automatici per interrompere i cortocircuiti tra le fasi. Gli impianti devono essere protetti con dispositivi automatici per interrompere guasti a terra pericolosi oppure dotati di dispositivo di segnalazione della condizione di guasto a terra. La scelta del dispositivo dipende dal modo di messa a terra del neutro Il valore normale della durata nominale di cortocircuito è di 1,0 s. Note: 1 Valori diversi, raccomandati, sono 0,5 s e 3,0 s. 2 La durata nominale deve essere determinata in base al tempo di eliminazione del guasto Metodi per il calcolo delle correnti di cortocircuito nei sistemi a corrente alternata trifase sono indicati nella Norma CEI (HD 533) Metodi per il calcolo degli effetti della corrente di cortocircuito sono indicati nella Norma CEI EN e per i cavi elettrici nella Norma IEC Frequenza nominale Gli impianti devono essere progettati per la frequenza nominale del sistema Effetto corona Gli impianti devono essere progettati in modo che le radio interferenze dovute all effetto corona non superino livelli specificati. Raccomandazioni per minimizzare le radio interferenze degli impianti di alta tensione sono riportate nella IEC-CISPR 18-1/2/3. Nota I livelli massimi consentiti per le radio interferenze sono stabiliti dalle Autorità nazionali o locali. 3.2 Prescrizioni meccaniche I componenti elettrici e le strutture di supporto, comprese le loro fondazioni, devono sopportare i carichi meccanici previsti. Devono essere valutate diverse combinazioni di carichi per la determinazione del carico totale. Tali combinazioni devono comprendere sia i carichi normalmente presenti che quelli derivanti da condizioni climatiche eccezionali. Tali carichi devono essere classificati per due condizioni (normale ed eccezionale). In ognuna di queste condizioni si devono valutare diverse combinazioni, la più sfavorevole delle quali deve essere utilizzata per determinare la resistenza meccanica delle strutture. Pagina 18 di 128
25 Nella condizione normale devono essere considerati i seguenti carichi: peso proprio; tiro; carichi durante il montaggio; peso del ghiaccio; spinta del vento. Nota Vi sono componenti elettrici che possono essere danneggiati da carichi ciclici (riferirsi alle norme relative). Nella condizione eccezionale si devono considerare i seguenti carichi: peso proprio e tiro che agiscono insieme al maggiore dei seguenti carichi occasionali: carichi derivanti dalle manovre; carichi derivanti dai cortocircuiti; perdita del tiro esercitato dal conduttore. Nota Nelle zone in cui esiste un pericolo consistente di terremoti, le sollecitazioni che ne derivano devono essere considerate tra i carichi eccezionali. Vedere anche Tiro Deve essere calcolato il tiro massimo del conduttore nelle condizioni locali più sfavorevoli. Combinazioni possibili sono, per esempio: 20 C senza ghiaccio e senza vento; 5 C con ghiaccio e senza vento; +5 C con vento Carichi durante il montaggio Si deve tener conto di un carico durante il montaggio almeno pari ad 1,0 kn nel punto più critico della struttura di supporto, portali, ecc Peso del ghiaccio Nelle regioni dove si possono verificare formazioni di ghiaccio si deve tener conto del relativo carico sui conduttori flessibili, sulle sbarre e sui conduttori rigidi. Se non ci si può basare su esperienze o su statistiche locali, si possono considerare spessori di ghiaccio di 1 mm, 10 mm o 20 mm basandosi sui criteri indicati nella CEI EN Si assume che la densità del ghiaccio sia di 900 kg/m 3 conformemente alla IEC Spinta del vento La spinta del vento può risultare molto variabile in rapporto alle influenze topografiche locali ed all altezza delle strutture sul terreno circostante. In accordo con la CEI EN la pressione del vento, agente su una superficie piana, è in genere q = 700 N/m 2, che corrisponde ad una velocità del vento di 34 m/s. Si deve considerare la direzione del vento più sfavorevole Carichi derivanti dalle manovre I carichi derivanti dalle manovre delle apparecchiature devono essere presi in considerazione nel dimensionamento di supporti nelle stazioni. Tali carichi devono essere forniti dal progettista dell apparecchiatura. Pagina 19 di 128
26 3.2.6 Carichi derivanti dai cortocircuiti Gli effetti meccanici di un cortocircuito possono essere valutati con i metodi indicati nella Norma CEI EN Nota La Pubblicazione CIGRE Gli effetti meccanici di correnti di cortocircuito nelle stazioni all aperto, Parigi 1987, fornisce ulteriori suggerimenti Perdita del tiro esercitato dal conduttore Una struttura equipaggiata con catene di isolatori in amarro deve essere progettata per sopportare la perdita di tiro dovuta alla rottura dell isolatore o del conduttore che dà luogo alla condizione di carico più sfavorevole. Note: 1 È uso corrente basare tale calcolo a 0 C, in assenza di ghiaccio e di vento. 2 Nel caso si tratti di conduttori a fascio si deve assumere la rottura di uno solo dei conduttori del fascio Vibrazioni Si deve tenere conto delle vibrazioni causate dal vento, dalle sollecitazioni elettromagnetiche e dal traffico (ad esempio, stradale e ferroviario). La capacità di resistenza dei componenti elettrici alle vibrazioni deve essere fornita dal costruttore Dimensionamento delle strutture di supporto Il dimensionamento delle strutture di supporto deve essere eseguito in accordo con gli Eurocodici per i lavori civili o con le Norme nazionali corrispondenti. In particolare, le incastellature delle sezioni di centrali e stazioni devono essere realizzate con materiale non combustibile e devono sopportare gli sforzi per esse previsti senza che si verifichino deformazioni tali da compromettere il funzionamento delle trasmissioni e dei rinvii meccanici ad esse applicati. I portali delle stazioni all esterno devono essere calcolati secondo le ipotesi e con le sollecitazioni previste dalla Norma CEI 11-4 per le linee elettriche aeree esterne, tenendo conto della condizione di carico più gravosa con conduttori integri o rotti tutti o in parte. 3.3 Condizioni climatiche ed ambientali Gli impianti, compresi i dispositivi ed i componenti ausiliari che ne sono parte integrante, devono essere previsti per operare nelle condizioni climatiche ed ambientali nel seguito elencate. Devono essere rispettate le norme di prodotto per i componenti elettrici. In caso di condizioni più gravose, devono essere presi accordi tra fornitore e utilizzatore. Tuttavia, sempre previo accordo tra fornitore e utilizzatore, è anche ammesso considerare condizioni meno gravose. Nota Una classificazione più dettagliata delle condizioni climatiche ed ambientali è indicata nella Norma EN e CEI EN Temperatura All interno La temperatura ambiente non deve superare i 40 C; il suo valore medio, misurato per un periodo di 24 h, non deve superare i 35 C. I valori minimi della temperatura ambiente sono: 5 C per la Classe meno 5 all interno ; 15 C per la Classe meno 15 all interno ; 25 C per la Classe meno 25 all interno. Pagina 20 di 128
27 All esterno La temperatura ambiente non deve superare i 40 C; il suo valore medio, misurato per un periodo di 24 h, non deve superare i 35 C. I valori minimi della temperatura ambiente sono: 25 C per la Classe meno 25 all esterno ; 40 C per la Classe meno 40 all esterno. Per apparecchiature ausiliarie, come relè ed apparecchi di comando, destinati ad essere utilizzati a temperature ambiente inferiori a 5 C, in impianti all interno od all esterno, è necessario un accordo tra il fornitore e l utilizzatore Temperatura ambiente di riferimento per la portata delle condutture Quando non sia diversamente specificato, la temperatura ambiente di riferimento per il calcolo delle portate delle condutture non interrate si assume pari a 30 C; si assume questo valore anche qualora la temperatura effettiva abbia massimi fino a 40 C, purché la media giornaliera non sia superiore a 30 C. Per il calcolo della portata dei cavi interrati si assume la temperatura ambiente di riferimento di 20 C, con le precisazioni indicate nella Norma CEI Altitudine e pressione dell aria Se l altitudine non supera 1000 m s.l.m., non è necessario considerare variazioni della pressione dell aria. Vedere anche il punto Umidità All interno Il valore medio dell umidità relativa, rilevato in un periodo di 24 h, non deve superare: il 70 % per la Classe umidità 70% ; il 95% per la Classe umidità 95% All esterno Il valore medio dell umidità relativa, rilevato per un dato periodo, per esempio 48 h, può raggiungere il 100% Precipitazioni All interno Si può manifestare occasionalmente della condensa. Note: 1 La condensa si può verificare quando avvengono improvvise variazioni di temperatura in periodi di alta umidità. 2 La condensa può essere prevenuta per mezzo di specifica progettazione delle costruzioni o dei locali, con ventilazione e riscaldamento adeguati, od utilizzando apparecchi deumidificatori All esterno Si deve tenere conto di precipitazioni sotto forma di rugiada, condensa, nebbia, pioggia, neve, ghiaccio o brina. Pagina 21 di 128
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