I Parchi Letterari sono entrati nel 2012 a fare parte della Società Dante Alighieri.

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1 Il carnevale di Aliano a Palazzo Firenze e il primo laboratorio di responsabilità sociale nell agroalimentare: due opportunità per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e del patrimonio culturale e agroalimentare lucano di Lucia Briamonte Nei suggestivi saloni rinascimentali di Palazzo Firenze, il 4 febbraio scorso la Società Dante Alighieri, il Comune di Aliano, il Parco Letterario Carlo Levi e l INEA Progetto AGRES - Responsabilità Sociale in Agricoltura, hanno organizzato e presentato un anteprima del tipico e caratteristico carnevale di Aliano. I Parchi Letterari sono percorsi e itinerari attraverso i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori di tutti i tempi. Città, piazze, ma anche paesaggi, campagne e ciò che si trova raccontato in un testo, diventano un patrimonio culturale e ambientale da proteggere, valorizzato e reso fruibile ai visitatori attraverso una sorta di viaggio nella letteratura e nella memoria mediante attività culturali e manifestazioni immaginifiche ideate per far conoscere gli scrittori e i loro luoghi d'ispirazione. Si intende far rivivere attraverso percorsi sensoriali il ricordo di molti letterati e di far provare, gustare, sentire, toccare e osservare tutto ciò che ha portato un autore a scrivere pagine storiche della letteratura. La Società Dante Alighieri, da oltre un secolo tutela e diffonde la lingua, l arte e la cultura italiane nel mondo attraverso una rete articolata che costituisce un circuito di informazione e diffusione in grado di raggiungere tutti i continenti (500 comitati nel mondo con più di associati. I Parchi Letterari sono entrati nel 2012 a fare parte della Società Dante Alighieri. 1

2 Dopo i saluti di Stanislao De Marsanich, presidente de I Parchi Letterari, di Luigi De Lorenzo, Sindaco di Aliano, dell On. Vito De Filippo, sottosegretario al ministero della Salute, di Don Pietro Di Lenge, presidente del Comitato organizzatore del Carnevale di Aliano, l'arch. Lodovico Alessandri ha introdotto i convenuti tra le pittoresche leggende e i personaggi delle tradizioni arcaiche lucane. Il carnevale di Aliano è un carnevale di antiche origini, che coinvolge tutti gli abitanti del paese che sfilano accompagnati dalla musica delle fisarmoniche e del cupa cupa - strumento musicale popolare - nelle affascinanti strade dei calanchi con maschere cornute, dell artista Nicola Toce, risalenti al VI secolo d.c., e, con coloratissimi cappelli atti a smorzare le inquietanti raffigurazioni carnevalesche. Grazie alla loro peculiarità, tali maschere, descritte anche da Carlo Levi nel suo Cristo si è fermato ad Eboli, sono sempre più oggetto di attenzione non solo di altri comuni che ne richiedono la partecipazione ai loro carnevali ma anche di studiosi e fotografi che sempre più spesso si recano ad Aliano presso ilparco Letterario Carlo Levi, celebre per i suoi caratteristici calanchi. Venivano a grandi salti, e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine. Portavano in mano delle pelli di pecora secche arrotolate come bastoni, e le bandivano minacciosi, e battevano con esse sulla schiena e sul capo tutti quelli che non si scansavano in tempo... Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli L evento, che ha visto anche la presenza di alcuni produttori locali, coinvolti nel progetto dell INEA AGRES sulla responsabilità sociale in agricoltura e in Sapere Lucano, che a fine serata hanno offerto le loro specialità nel cortile di Palazzo Firenze, è 2

3 stata l occasione per una riflessione sulla valorizzazione delle tradizioni e del patrimonio culturale, turistico e dell economia locale e regionale in rapporto al contesto nazionale. In quest ottica la presenza dell INEA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria si è concretizzata nella presentazione del progetto realizzato in n collaborazione con la Regione Basilicata - P.O. Val D Agri - per la sensibilizzazione sui temi di responsabilità sociale. Da questa collaborazione è nato, in Val d Agri, il primo laboratorio sulla responsabilità sociale di impresa nel settore agricolo e agroalimentare. In quell occasione è stata anche annunciata pubblicamente la recente sottoscrizione di un protocollo tra l INEA, la Dante Alighieri e la rete dei Parchi letterari con l obiettivo di lavorare in rete, valorizzando le sinergie derivanti dalle singole esperienze. L esperienza della Dante Alighieri e della rete dei Parchi letterari da un lato, e quella dell INEA dall altro, con il laboratorio sulla RSI, hanno messo in evidenza le grandi potenzialità di un lavoro comune che integri la promozione della cultura, la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, dell ambiente e delle eccellenze del territorio, tra cui quelle agroalimentari, in un ottica di sostenibilità e di responsabilità sociale che costituiscono un bagaglio comune in cui sempre più spesso si identificano e riconoscono intere comunità. L obiettivo del Protocollo è quindi contribuire a rafforzare il sistema delle conoscenze e il networking fra tutti gli attori impegnati in azioni di sviluppo locale, in particolare nelle zone dei parchi letterali costituiti e/o di prossima costituzione in Italia e all estero sviluppando azioni volte alla replicabilità di progetti di sistema tra cui il laboratorio di RSI nel sistema agroalimentare. L esperienza dei laboratori sulla RSI ha ottenuto buoni risultati anche in altri settori e contesti geografici ed è per tale motivo che l INEA, alla luce della pluriennale attività svolta sul tema, ha voluto sperimentare questo nuovo modello operativo proprio in agricoltura, considerata leva strategica per lo sviluppo sostenibile del territorio. Ma cosa è un laboratorio di responsabilità sociale di impresa? Si tratta di un processo di co-progettazione tra imprese di esperienze e pratiche di responsabilità sociale d impresa. Un percorso condiviso per fare emergere interventi di responsabilità sociale già attuati o da realizzare nell ottica dello sviluppo sostenibile del territorio. Nel caso specifico il 3

4 percorso, e il Piano d azione che ne è scaturito, è stato condiviso con il Tavolo di Partenariato, appositamente costituito, al quale hanno partecipato gli stakeholders del territorio (imprese, associazioni, enti, agenzie, fondazioni e attori istituzionali locali). Lo scopo è quello di accrescere cultura e consapevolezza nei diversi attori dello sviluppo economico, dalle imprese alle pubbliche amministrazioni, circa l opportunità di contribuire ad orientare le scelte e i processi di sviluppo del territorio. Questo consente di confrontare attività e favorire scambio di competenze e buone pratiche tra imprese di diverse filiere produttive; di creare piccole reti di imprenditori di varie filiere agroalimentari per promuovere prodotti e pratiche esistenti con un profilo di sostenibilità e di RSI; di individuare nuove idee per valorizzare impegni già esistenti, coerenti con criteri di RSI; di avviare iniziative volte alla competitività del sistema produttivo locale, promuovendo la RSI come nuovo approccio d impresa orientato all innovazione gestionale e alla sostenibilità. Il cambiamento deve essere innanzitutto culturale, diffondendo una nuova consapevolezza di impresa volta a capire quanto valore creino le organizzazioni per se stesse e per gli stakeholder del territorio attraverso attività orientate a dare risposte alle esigenze della società e della comunità in cui operano. Il processo di co-apprendimento e collaborazione tra le imprese locali è stato articolato in 7 incontri itineranti, da marzo a luglio, e altri 2 successivi tra ottobre e dicembre. L attività svolta ha portato alla realizzazione e presentazione di diversi prodotti tra cui il Piano di Azione sulla RSI della Val d Agri quale cornice di riferimento per uno sviluppo responsabile di quel territorio in connessione con le esigenze degli attori di quel territorio. Il piano risponde dunque alle necessità e ai fabbisogni reali delle aziende e, in tal senso, le azioni realizzabili sono state individuate attraverso un processo partecipato, interattivo con una logica bottom-up. Nell ambito di quanto previsto nel piano, il progetto operativo che le aziende si sono impegnate a realizzare è quello di valorizzare il territorio attraverso i prodotti tipici che hanno un identità ben specifica e marcata fortemente legata al sistema locale in cui nascono, in termini di ambiente, tradizioni, conoscenze e competenze. Nasce quindi la Cesta della Responsabilità Sociale, pensata per offrire insieme prodotti ad alto valore qualitativo - come il Canestrato di Moliterno, i fagioli di Sarconi, il vino biologico della 4

5 Val d Agri, i biscotti e i prodotti da forno della tradizione, i salumi locali ma anche una testimonianza del valore culturale e sociale delle attività produttive. La cesta è realizzata da un artigiano locale, seguendo le tradizioni con i materiali della zona, come olmo, nocella e canna. Tale progetto nasce dalla constatazione che il consumo alimentare ha una rilevanza non solo economica, ma anche e soprattutto sociale, perché consente la "scoperta", la "riscoperta" e il mantenimento delle tipicità e del gusto che identificano i luoghi e le comunità locali. La natura sociale e culturale del cibo è dovuta non solo alla scelta del cibo stesso, ma anche al luogo, al momento, al modo in cui esso è cucinato e consumato, alle modalità con cui è presentato e condiviso con altri. L esperienza condotta ci ha consentito di coniugare modernità e tradizione: prodotti antichi valorizzati con metodi moderni, di far colloquiare i saperi tradizionali con la scienza moderna e, soprattutto, ha mostrato, ed è questo il risultato intangibile del progetto, che generare valore responsabilmente investe l azienda di un ruolo da protagonista nel sistema sociale e ambientale in cui opera e quindi diventa un modello di comportamento sostenibile e replicabile in altri contesti e settori. 5

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