PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO

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1 PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO AMBITO COSTIERO 15 Unità fisiografiche Golfo del Tigullio, Baia del Silenzio e Riva Trigoso ART. 41 LEGGE REGIONALE N 2/26 Relazione sulla qualità delle acque (RA) Settembre 211 1

2 Indice 1. Premessa 3 2. Indice Trofico delle acque marino-costiere 5 3. Altri dati di qualità della colonna d acqua 8 4. Monitoraggio ambientale nei pressi dell impianto di maricoltura Indice IQB per le acque di balneazione Monografie punti critici S. Margherita Ligure Rapallo Chiavari Sestri Levante - Baia delle Favole Monitoraggio di Ostreopsis spp Il fenomeno del mare sporco : presenza di rifiuti e schiume in superficie Appendice: tabelle e grafici 38 _ 2

3 1. Premessa La normativa nazionale sulla qualità delle acque costiere è rappresentata dal Decreto legislativo 152 del 26 i cui regolamenti attuativi non sono ancora stati completamente emanati; si tratta pertanto di un quadro legislativo la cui attuazione è un procedimento in atto ma ancora non completamente definito. Malgrado questo si tratta di un sistema molto rigoroso, del tutto conforme a quanto stabilito dalla Direttiva Europea 2/6 la Regione Liguria ha già tempestivamente realizzato tutte le attività pianificatorie e di monitoraggio già definite dalla normativa nazionale e pertanto sono disponibili moltissime informazioni utili a tracciare un quadro sicuramente attendibile. Il Decreto legislativo 152 del 26 stabilisce che le regioni individuino i corpi idrici significativi da sottoporre a successivo monitoraggio per la valutazione dello stato di qualità; con il decreto 131 del 28 è stato emanato il regolamento attuativo per tale attività; la Regione Liguria con la delibera di Giunta 43 del 29 ha pertanto provveduto: per quanto riguarda le acque marine costiere esse sono state suddivise in 26 corpi idrici. Nell ambito di interesse ricadono i corpi idrici mostrati in figura. Figura 1.1 corpi idrici nell ambito di interesse La rete di monitoraggio, stabilita dal regolamento attuativo n. 56 del 29, prevede in ogni corpo idrico controlli chimici e fisici sulle acque e sui sedimenti, nonché il monitoraggio dei seguenti indicatori biologici: plancton, Posidonia oceanica, popolamenti delle scogliere e dei sedimenti marini. Tutti i parametri e gli indicatori biologici vengono regolarmente monitorati a partire da gennaio 29. Occorre tuttavia sottolineare che - la raccolta dati per il presente Piano, effettuata fino al 28, si riferisce evidentemente a monitoraggi antecedenti a quelli pianificati ed avviati in base alla nuova normativa: le stazioni di prelievo e molti dei parametri rilevati sono comunque stati mantenuti e sono pertanto disponibili importanti serie storiche di dati; - non è possibile ancora utilizzare molti dei nuovi dati raccolti, soprattutto per quanto riguarda gli indicatori biologici, non essendo stato ancora emanato il regolamento attuativo sulla classificazione dei corpi idrici; 3

4 - la classificazione dei corpi idrici esula dagli scopi del Piano, che sotto questo aspetto non può che rimandare al Piano di Tutela delle Acque, in corso di elaborazione. In questa sezione pertanto sono state prese in considerazione le informazioni utili ai seguenti due obiettivi, più attinenti alle peculiarità del piano: - stabilire eventuali incompatibilità tra la qualità delle acque ed il buono stato di conservazione degli habitat marini; - individuare eventuali criticità sulle acque di balneazione non imputabili al sistema depurativo ma a cause locali (scarichi non collettati o corsi d acqua), quale contributo ad una strategia di lotta al fenomeno del mare sporco (vedi capitolo 7). Il primo obiettivo è stato perseguito analizzando importanti serie storiche nelle stazioni di controllo delle acque costiere per le condizioni di ossigenazione, trasparenza ed eutrofizzazione delle acque (capitoli 2, 3, 4). Il secondo obiettivo si è avvalso dei dati derivanti dalla rete di controllo delle acque di balneazione, che pur avendo finalità igienico-sanitarie, fornisce un ottimo strumento per analisi ambientali ad una scala geografica di grande dettaglio (capitoli 5, 6). Infine è importante sottolineare che tutti i dati di qualità ambientale utilizzati, derivanti dalle attività istituzionali di monitoraggio realizzate in base alla pregressa e vigente normativa sono disponibili nel Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA), condiviso da Regione ed Arpal e consultabile online da parte di chiunque. _ 4

5 2. Indice Trofico delle acque marino-costiere L Allegato 1 del Dlgs 152/99 sanciva: Ai fini della classificazione delle acque marine costiere dovrà essere considerato il valore medio dell indice trofico, derivato dai valori delle singole misure durante il complessivo periodo di indagine. Il D.Lgs 152/6 ha abrogato il D.Lgs 152/99 ma il regolamento per la classificazione (attualmente in bozza) assegna ancora all indice trofico TRIX un ruolo di rilievo. Il TRIX fornisce indicazioni sulle caratteristiche trofiche delle acque, evidenziando fenomeni di eutrofizzazione, che possono emergere in prossimità di foci fluviali o scarichi di tipo urbano. L algoritmo applicato è il seguente: TRIX [ Log1( Cha * D% O * N * P) 1,5]/1,2 Dove: - Cha = clorofilla a in g/l - D%O = ossigeno disciolto, espresso come modulo della deviazione standard della percentuale di saturazione - N = N (N+NO3+NH3) espresso in g/l - P= fosforo totale in g/l Si evidenzia che alcuni valori di certi parametri possono rendere impossibile il calcolo dell indice, i casi in questione sono: ossigeno disciolto=1, fosforo totale=, somma composti azotati= e clorofilla =. Per eseguire in ogni modo il calcolo, senza incorrere in errori grossolani, si è stabilito di attribuire, in questi casi, all ossigeno disciolto il valore 1,1 e agli altri parametri al posto dello il corrispondente limite di rilevabilità/2. Questi assunti costituiscono una convenzione per permettere comunque di stimare le caratteristiche trofiche delle acque. Lo stato ambientale delle acque marine è definito dalla scala trofica indicata dal D.Lgs 152/99 e riportata nella seguente tabella: Indice di trofia 2 4 Elevato 4-5 Buono Stato ambientale 5 6 Mediocre 6-8 Scadente Condizioni Buona trasparenza delle acque Assenza di anomale colorazioni delle acque Assenza di sottosaturazione di ossigeno disciolto nelle acque bentiche Occasionali intorbidimenti delle acque Occasionali anomale colorazioni delle acque Occasionali ipossie nelle acque bentiche Scarsa la trasparenza delle acque Anomale colorazioni delle acque Ipossie ed occasionali anossie delle acque bentiche Stati di sofferenza a livello di ecosistema bentonico Elevata torbidità delle acque Diffuse e persistenti anomalie nella colorazione delle acque Diffuse e persistenti ipossie/anossie nelle acque bentiche Morie di organismi bentonici Alterazione/semplificazione delle comunità bentoniche Danni economici nei settori del turismo, pesca ed acquacoltura Tabella 2.1 Scala trofica in base all indice TRIX 5

6 Il set di dati utilizzato riguarda misure effettuate tra il 19/9/21 e il 23/1/28 negli 11 punti di controllo delle acque costiere della rete di monitoraggio prevista dal D.lgs. 152/6 presenti lungo il litorale dei sette comuni presenti nell ambito di interesse, con aggiunta dei punti della Cala dell Oro nel corpo idrico Portofino, da considerare come bianco. Corpo idrico Stazione Codice stazione Latitudine Longitudine Profondità fondale (m) Distanza da costa (m) Chiavari-Sestri Levante ENT1 MA Chiavari-Sestri Levante ENT2 MA Chiavari-Sestri Levante ENT3 MA Sestri Levante-Riva Trigoso RIV1 MA Sestri Levante-Riva Trigoso RIV2 MA Sestri Levante-Riva Trigoso RIV3 MA Portofino ORO1 MA Portofino OR MA Portofino-Zoagli SML1 MA Portofino-Zoagli SML2 MA Portofino-Zoagli SML3 MA Tabella 2.2 Stazioni di monitoraggio Per ogni punto è stato calcolato il TRIX medio, prendendo come periodo di riferimento l intero periodo (21-28) di misure per ciascun punto. In base ai valori così calcolati è stato attribuito un determinato giudizio standard, come mostrato nella seguente tabella: Corpo idrico Stazione Trix Medio Stato ambientale Chiavari-Sestri Levante ENT1 4.2 Buono Chiavari-Sestri Levante ENT Elevato Chiavari-Sestri Levante ENT Elevato Sestri Levante-Riva Trigoso RIV Elevato Sestri Levante-Riva Trigoso RIV Elevato Sestri Levante-Riva Trigoso RIV Elevato Portofino ORO Elevato Portofino OR 3.1 Elevato Portofino-Zoagli SML Elevato Portofino-Zoagli SML Elevato Portofino-Zoagli SML Elevato Tabella 2.3 Stato ambientali nelle stazioni di monitoraggio Attraverso la georeferenziazione dei dati è stata quindi prodotta una mappa tematica in ambiente GIS. I risultati mostrano una situazione di ottimo livello: le acque costiere risultano in grado di assorbire e metabolizzare senza ripercussioni negative gli apporti di sostanze nutritive provenienti dai corsi d acqua locali e dagli scarichi civili; solo nella stazione più vicino alla foce dell Entella, il fiume che drena il bacino più importante dell ambito, l indice scende da elevato a buono; trattasi comunque di una situazione localizzata e da ritenere fisiologica. _ 6

7 Figura 2.1 Stato Ambientale TRIX medi 7

8 3. Altri dati di qualità della colonna d acqua Sono stati estratti ed analizzati i dati sulla presenza di enterococchi, ammoniaca e sulla trasparenza (misurata con il metodo del Disco di Secchi) nelle acque superficiali per tutte le stazioni disponibili. I dati sono riportati in forma tabellare in appendice. Nel SIRA è inoltre disponibile una enorme quantità di dati sui principali parametri descrittivi dell intera colonna d acqua. Al fine di una analisi di maggiore dettaglio sono stati scelti i punti reputati maggiormente critici in base alle pressioni esistenti: - le stazione antistanti la foce del torrente Entella direttamente soggette all influenza di un grande corso d acqua; - le stazione al largo del transetto antistante Santa Margherita Ligure, prossime allo scarico delle due principali condotte fognarie sottomarine (raccolgono i liquami, sottoposti a semplice pretrattamenti di un bacino di utenza complessivo con picchi estivi superiori a 1. abitanti equivalenti e convergono in un tratto di mare piuttosto limitato). I dati dei profili di ossigeno disciolto, salinità e temperatura, misurati lungo tutta la colonna d acqua, sono stati rappresentati attraverso i grafici riportati in appendice. Da una lettura dei dati si osserva, in sintesi, quanto segue: - nelle acque superficiali non si osservano in genere episodi di contaminazione da parte di acque reflue; nelle stazioni antistanti la foce del torrente Entella e del torrente Petronio compaiono saltuariamente valori relativamente più elevati di ammoniaca che potrebbero derivare dagli apporti di sostanza organica dei corsi d acqua. - la temperatura non presenta mai alcuna anomalia, seguendo il naturale ciclo annuale; - il profilo della salinità risulta costante lungo il profilo e nel tempo, eccetto che nel primo metro di profondità nei punti più vicini alla foce dell Entella in concomitanza con eventi di piena; in questi casi risulta localmente sensibile l apporto di acque dolci da parte del corso d acqua. - la percentuale di ossigeno disciolto si mantiene sempre e a tutte le quote a livelli ottimali; nei profili antistanti Santa Margherita Ligure compaiono talvolta andamenti verticali che potrebbero essere messi in relazione con la presenza dei pennacchi delle condotte di scarico sottomarine presenti nell area; i valori si mantengono comunque nel range della normalità. Per quanto riguarda la trasparenza si ritiene interessante riportare i risultati di una precedente analisi realizzata dal Settore Ecosistema Costiero (Attolini e Coppo, 25): Questo studio ha elaborato i dati di trasparenza rilevati col Disco di Secchi di diversi progetti di monitoraggio realizzati tra il 1994 e il 23) e in particolare: - studio ARCATOM Srl (1994) - studio AMGA Spa (1998-2) - studio ARPAL (21-23) Il metodo utilizzato per l elaborazione dei dati si è basato, in estrema sintesi, sui punti seguenti: - Per annullare l interferenza delle misure relative ai bassi fondali, sono stati eliminati dai dati di partenza le stazioni di campionamento dove la profondità del fondale era minore di 1 metri; - E stata calcolata la media della trasparenza per ogni stazione di campionamento; - Con l aiuto di strumenti GIS sono stati confrontati i valori medi di trasparenza per ogni singolo corpo idrico, come riportato nelle figure sotto riportate. _ 8

9 Figura 3.1 Corpo idrico Portofino-Zoagli 9

10 Figura 3.2 Corpo idrico 19, Chiavari-Sestri Levante _ 1

11 Figura 3.3 Corpo idrico Sestri Levante Riva Trigoso 11

12 Dall analisi dei dati dello studio sono emerse per la nostra zona di interesse le seguenti considerazioni di sintesi: - la trasparenza segue un gradiente positivo da costa verso il largo; - risulta evidenti le aree di influenza (negativa) dei principali corsi d acqua, in particolare del fiume Entella; - il trend temporale mostra in quasi tutti i settori di costa un sensibile aumento della trasparenza negli anni. Questi risultati sono stati confrontati con la media dei dati della serie storica dal 21 al 28 prodotta da ARPAL nell ambito del monitoraggio istituzionale, come riportato nella tabella sottostante. Per la selezione dei nuovi dati si sono utilizzati gli stessi criteri dello studio del 25 suddetto. Località Stazione ARPAL Prof. Fondale ARPAL (m) Dati ARPAL Prof. Fondale relazione 25 (m) Dati relazione 25 Portofino OR 5 15, ,8 S.Margherita SML ,4 SML , SML3 5 13, ,3 Foce Entella ENT2 25 1, ,6 ENT3 5 12, ,3 Riva Trigoso RIV2 23 1, ,9 RIV3 5 13, ,9 Tabella 3.1 Confronto valori di trasparenza ARPAL e relazione 25 I valori confrontati nel complesso risultano simili (scarto inferiore al 1%), fatta eccezione per tre casi: uno è la stazione costiera di Santa Margherita Ligure in cui risulterebbe una trasparenza maggiore nei rilievi meno recenti; considerando però che la profondità del fondale nel primo caso era di 12 metri anziché 1 il risultato non ha particolare rilievo. Interessanti risultano invece i dati delle stazioni più al largo, davanti a Santa Margherita Ligure e a Riva Trigoso. Qui infatti, dove le condizioni di distanza dalla costa e profondità risultano del tutto paragonabili i dati di trasparenza risultano migliorati negli ultimi anni. Questo risultato conferma la considerazione emersa nello studio 25 sul trend temporale che mostra un aumento negli anni della trasparenza delle acque costiere. _ 12

13 4. Monitoraggio ambientale nei pressi dell impianto di maricoltura I dati raccolti durante le campagne di monitoraggio dell impianto impianti di MARICOLTURA di Lavagna, previste dai relativi piani di monitoraggio prescritti dalla Regione nell ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale, sono stati analizzati e successivamente elaborati graficamente (Solini, Coppo 26). In particolare, i parametri fisici, chimici e biologici e gli indici che sono stati presi in considerazione sono i seguenti: ossigeno disciolto, ph, clorofilla a, indice TRIX (per le acque), indice OSI (per i sedimenti). I campionamenti sono stati realizzati in corrispondenza dei 6 siti previsti dal piano di monitoraggio (indicati in figura); lungo la colonna d acqua le misurazioni sono state rilevate ad ogni metro di profondità; nell ambito delle campagne estive sono stati considerati anche i sedimenti (tramite la valutazione dell indice per la qualità ecologica OSI) per constatare eventuali interferenze dell attività acquacolturale sui fondali. Figura 4.1 Siti previsti dal piano di monitoraggio Di seguito si riportano, in sintesi, i risultati dello studio sopra indicato. Per quanto riguarda l ossigenazione delle acque, tra il 2 ed il 26 la situazione è rimasta quasi sempre ottimale, ossia con valori di saturazione compresi tra 9% e 11%; soltanto nel marzo 22, nel febbraio e settembre 23 (ma solo nel sito di campionamento B) è stata rilevata una leggera diminuzione del tasso di ossigenazione delle acque. 13

14 Il tasso i clorofilla a, indice della trofia delle acque, non si discosta quasi mai dal valore tipico delle acque marine esterne all impianto: infatti, ad eccezione di giugno 22 (stazioni A, B, C, F), settembre 23 (in tutte le stazioni), marzo 24 (stazioni A, B, C, D) e agosto 24 (solo stazione B), in cui si registrano valori compresi tra 1 e 2, in tutti i restanti monitoraggi i valori si sono sempre mantenuti inferiori ad 1, indice di una situazione molto positiva. Il valore dell indice TRIX si è discostato solo in un occasione (marzo 21 nella stazione F in superficie) dal valore minimo che indica una ottima condizione ambientale. Questa situazione potrebbe essersi generata anche a causa di significativi apporti da terra di origine fluviale (piene del Torrente Entella). L indice OSI, che evidenzia lo stato dell ecosistema acquatico nel complesso delle sue interazioni con i fenomeni naturali e di tipo antropico, definisce in quest area una condizione ambientale generalmente buona/discreta (infatti qualche segnale di riduzione dello strato ossidato si osserva nelle stazioni A e B nell agosto 24); si osservano infatti valori sempre compresi tra 5 (indice di una situazione ambientale discreta) e 7 (situazione buona). Durante i sei anni di monitoraggio l applicazione di questo indice non evidenzia alcun impatto rilevante sull ambiente marino di fondo del tratto di mare considerato. Si può concludere che, ad eccezione di una certa variabilità correlata probabilmente a fattori ambientali tipici dell area in esame e/o stagionali, non si evidenziano impatti significativi sull ecosistema locale; gli apporti derivanti dalla maricoltura risultano pertanto pressoché irrilevanti, anche grazie al grande potenziale di diffusione ed autodepurazione che caratterizza questo tratto di mare. _ 14

15 5. Indice IQB per le acque di balneazione Utilizzando i dati di controllo delle acque di balneazione prodotti da ARPAL nel triennio dal 24 al 26, si è calcolato l Indice di Qualità Batteriologico (IQB) proposto da Arpa Toscana nel 23 (Melley et al., 23). L indice fornisce una misura molto sensibile sulla presenza di scarichi fognari, anche di piccole dimensioni, nelle acque di balneazione o nei corsi d acqua ivi recapitanti; occorre sottolineare che tale indice non ha alcuna rilevanza con l aspetto igienico sanitario, in quanto non indica il grado di salubrità delle acque marine. Comune Punto prelievo Codice Longitudine punto Latitudine punto punto (Gauss Boaga) (Gauss Boaga) PORTOFINO Zona Olivetta PORTOFINO Zona Cannone PORTOFINO Baia Belvedere PORTOFINO Valle Vescine PORTOFINO San Giorgio PORTOFINO Punta Carrega S.MARGHERITA Paraggi S.MARGHERITA Punta Pedale S.MARGHERITA Auxilium S.MARGHERITA Scogliera Pagana S.MARGHERITA Spiaggia Ghiaia RAPALLO S.Michele di Pagana RAPALLO Bagni Lido RAPALLO Bagni Porticciolo RAPALLO Bagni Bristol ZOAGLI Spiaggia Centrale ZOAGLI Spiaggia Sem Benelli ZOAGLI Spiaggia Marina dei Bardi CHIAVARI Tigullio's Rocks CHIAVARI Zona Gli Scogli CHIAVARI Zona Lido CHIAVARI Spiaggia Porto LAVAGNA Zona Stazione Lavagna LAVAGNA Spiaggia S.Nicolò LAVAGNA Zona Stazione Cavi SESTRI LEVANTE Zona Via Torino SESTRI LEVANTE Foce Torrente Gromolo SESTRI LEVANTE Foce Canale Ravino SESTRI LEVANTE Centro Baia Portobello SESTRI LEVANTE Rocche San Bartolomeo SESTRI LEVANTE Foce Torrente Petronio SESTRI LEVANTE Spiaggia Centro Riva SESTRI LEVANTE Spiaggia Renà SESTRI LEVANTE Ovest Punta Manara SESTRI LEVANTE Est Punta Manara SESTRI LEVANTE Inizio Terza Galleria SESTRI LEVANTE Zona s. Anna SESTRI LEVANTE Zona Baia delle Favole

16 Tabella 5.1 Punti di controllo delle acque costiere Il set di dati riguarda misure quindicinali effettuate tra il 1/4/24 e il 31/1/26 nei 38 punti di controllo delle acque costiere presenti lungo il litorale dei sette comuni presenti nell ambito di interesse. L indice si basa sui risultati delle misure sui parametri coliformi fecali e streptococchi fecali: per ogni parametro e per ogni punto si è calcolata la percentuale di occorrenza per i tre range così come di seguito individuati: - per i coliformi fecali: - Assenti (valore inferiore al limite di rilevabilità) - valore tra 11 e 2 UFC/1ml - valore maggiore di 2 UFC/1ml - per gli Streptococchi: - assenti(valore inferiore al limite di rilevabilità) - valore non superiore a 1 UFC/1ml (solo se coliformi fecali assenti) - valore superiore 1 UFC/1ml Le percentuali sono state calcolate prendendo come periodo di riferimento l intero triennio di misure per ciascun punto. In base alle percentuali così calcolate è stato attribuito un determinato punteggio standard, come mostrato nella seguente tabella: Coliformi fecali Streptococchi fecali UFC / 1 ml Assenti 1 Fuori norma (> Val. GUIDA 76/16/CEE) Fuori norma (> Val. IMPERATIVO 76/16/CEE) 11-2 > 2 Assenti 1 Solo se C. fecali assenti 5-1 Fuori norma > 1 Tabella 5.2 Punteggi IQB Presenza in campioni Punteggio routinari > 95 % % % 75 < 5 % % % - 15 > 25 % % - 2 > 5 % % 26 5 % 1 > 5 % % - 5 > 25 % % - 1 > 25 % - 25 Al punteggio finale di ciascun punto viene attribuita una delle seguenti classi, che determina il giudizio finale, da una minore ad una maggiore qualità: incontaminato, sufficiente, mediocre, contaminato, fortemente contaminato. Min Max Classe Giudizio Punteggio totale Incontaminato Sufficiente Mediocre Contaminato Fortemente contaminato Tabella 5.3 Giudizio IQB _ 16

17 Risultati: Comune Punto prelievo Codice punto Giudizio PORTOFINO Zona Olivetta 68 Incontaminato PORTOFINO Zona Cannone 7 Incontaminato PORTOFINO Baia Belvedere 15 Incontaminato PORTOFINO Valle Vescine 112 Incontaminato PORTOFINO San Giorgio 113 Incontaminato PORTOFINO Punta Carrega 119 Incontaminato S.MARGHERITA Paraggi 71 Incontaminato S.MARGHERITA Punta Pedale 72 Incontaminato S.MARGHERITA Auxilium 73 Incontaminato S.MARGHERITA Scogliera Pagana 121 Incontaminato S.MARGHERITA Spiaggia Ghiaia 123 Mediocre RAPALLO S.Michele di Pagana 75 Incontaminato RAPALLO Bagni Lido 76 Contaminato RAPALLO Bagni Porticciolo 77 Sufficiente RAPALLO Bagni Bristol 78 Incontaminato ZOAGLI Spiaggia Centrale 79 Incontaminato ZOAGLI Spiaggia Sem Benelli 8 Incontaminato ZOAGLI Spiaggia Marina dei Bardi 81 Incontaminato CHIAVARI Tigullio's Rocks 82 Incontaminato CHIAVARI Zona Gli Scogli 83 Incontaminato CHIAVARI Zona Lido 84 Mediocre CHIAVARI Spiaggia Porto 12 Sufficiente LAVAGNA Zona Stazione Lavagna 85 Incontaminato LAVAGNA Spiaggia S.Nicolò 86 Incontaminato LAVAGNA Zona Stazione Cavi 87 Incontaminato SESTRI LEVANTE Zona Via Torino 88 Incontaminato SESTRI LEVANTE Foce Torrente Gromolo 89 Sufficiente SESTRI LEVANTE Foce Canale Ravino 9 Sufficiente SESTRI LEVANTE Centro Baia Portobello 92 Sufficiente SESTRI LEVANTE Rocche San Bartolomeo 93 Incontaminato SESTRI LEVANTE Foce Torrente Petronio 94 Incontaminato SESTRI LEVANTE Spiaggia Centro Riva 17 Incontaminato SESTRI LEVANTE Spiaggia Renà 18 Incontaminato SESTRI LEVANTE Ovest Punta Manara 114 Incontaminato SESTRI LEVANTE Est Punta Manara 115 Incontaminato SESTRI LEVANTE Inizio Terza Galleria 116 Incontaminato SESTRI LEVANTE Zona s. Anna 124 Incontaminato SESTRI LEVANTE Zona Baia delle Favole Fronte ingresso villa Matilde 125 Mediocre Tabella 5.4 Giudizi IQB nei punti di controllo 17

18 Giudizio N. stazioni Incontaminato 29 Sufficiente 5 Mediocre 3 Contaminato 1 Tabella 5.5 Riepilogo giudizi IQB Attraverso la georeferenziazione dei dati è stata quindi prodotta una mappa tematica in ambiente GIS. In generale si osserva una situazione positiva con una grande maggioranza di siti giudicati del tutto indenni da scarichi: in 5 casi si osserva la presenza saltuaria di indicatori di contaminazione fognaria, in altri 4 tale fenomeno appare più frequente. In tutti i casi in cui il punteggio non è risultato mediocre o contaminato è stato condotto un approfondimento locale mirato ad individuare le possibili fonti di contaminazione. I risultati sono presentati nelle relative monografie del capitolo 6. Occorre comunque sottolineare che trattandosi in ogni caso di cause locali (in genere trattasi di piccoli scarichi di natura civile che raggiungono le acque costiere tramite i corsi d acqua) la situazione può essere sanata in maniera relativamente semplice e veloce; ogni indicazione di intervento deve pertanto prevedere che la situazione di criticità venga confermata attraverso l analisi dei dati più recenti. Figura 5.1 Indice di Qualità Batteriologico nelle stazioni di controllo del golfo del Tigullio (24-26) _ 18

19 6. Monografie punti critici 6.1. S. Margherita Ligure P.to Spiaggia Ghiaia Il punto di prelievo ha il codice 123 di coordinate longitudine e latitudine presso la spiaggia di ghiaia nella zona dalla fascia di alaggio per imbarcazioni alla darsena dell Hotel Helios (dal punto con long e lat al punto con long e lat ) per una lunghezza di 17 m. Figura 6.1 Foto prospettica costiera del uglio 26 tratta dal Sistema Informativo Costiero della Regione Liguria IQB Giudizio triennio Balneazione (D.P.R. 47/82) Mediocre idoneo idoneo idoneo idoneo Tabella 6.1 Giudizi IQB e balneazione 19

20 Lo scadimento qualitativo delle acque può dipendere dalla foce del rio a ponente e dall effetto di stagnazione prodotto dai due piccoli moli che racchiudono il punto; da evidenziare anche la presenza del porticciolo a sud. Figura 6.2 Contesto ambientale nei pressi del punto Rapallo P.to 76 Inizio scogliera Il punto di prelievo ha il codice 76 di coordinate longitudine e latitudine presso l inizio della scogliera nella zona dalla sponda sinistra del Torrente Boate all inizio proprio della scogliera scogliera artificiale (dal punto con long e lat al punto con long e lat ) per una lunghezza di 1 m. _ 2

21 Figura 6.3 Foto prospettica costiera del luglio 26 tratta dal Sistema Informativo Costiero della Regione Liguria IQB Giudizio triennio Balneazione (D.P.R. 47/82) Non idoneo per Art. 7.1Caso A* Contaminato Non idoneo per inquinamento idoneo Tabella 6.2 Giudizi IQB e balneazione Non idoneo per inquinamento *Zone non idonee Art.7.1 Caso A: Zone interdette permanentemente alla balneazione in acqua di mare in quanto per due stagioni balneari consecutive hanno riportato il giudizio di non idoneità alla balneazione. Tali zone potranno essere riammesse alla balneazione in acqua di mare solo quando saranno state effettuate le opere di risanamento necessarie alla rimozione delle cause dell inquinamento e comunque dopo quando saranno stati effettuati 12 prelievi con esito favorevole per sei mesi consecutivi anche ricadenti in due stagioni balneari. Lo scadimento qualitativo delle acque può dipendere dalla foce del rio a ponente e dall effetto di stagnazione prodotto dai due piccoli moli che racchiudono il punto di controllo; da evidenziare anche la presenza del porticciolo a sud. 21

22 Figura 6. Contesto ambientale nei pressi del punto Chiavari P.to 84 Zona Lido Il punto di prelievo ha il codice 84 di coordinate longitudine e latitudine presso il lido nella zona dalla fine della scogliera artificiale del porto turistico alla scogliera a ponente della foce del Torrente Entella (dal punto con long e lat al punto con long e lat ) per una lunghezza di 2 m. Figura 6.4 Foto prospettica costiera del luglio 26 tratta dal Sistema Informativo Costiero della Regione Liguria _ 22

23 IQB Giudizio triennio Mediocre Balneazione (D.P.R. 47/82) idoneo Non idoneo per inquinamento idoneo idoneo Tabella 6.3 Giudizi IQB e balneazione Lo scadimento qualitativo delle acque può dipendere fondamentalmente dalle acque del torrente Entella. Figura 6.5 Contesto ambientale nei pressi del punto Sestri Levante - Baia delle Favole P.to 125 Zona Baia delle Favole fronte ingresso Villa Matilde Il punto di prelievo ha il codice 125 di coordinate longitudine e latitudine presso la Baia delle Favole fronte ingresso Villa Matilde nella zona dal lato Sud dei Bagni Nettuno al limite delle acque portuali (dal punto con long e lat al punto con long e lat ) per una lunghezza di 49 m. 23

24 Figura 6.6 Foto prospettica costiera del luglio 26 tratta dal Sistema Informativo Costiero della Regione Liguria IQB Giudizio triennio Balneazione (D.P.R. 47/82) Mediocre idoneo idoneo idoneo idoneo Tabella 6.4 Giudizi IQB e balneazione Lo scadimento delle acque potrebbe derivare dalla posizione particolarmente protetta del sito e dal limitrofo contesto portuale. _ 24

25 Figura 6.7 Contesto ambientale nei pressi del punto

26 7. Monitoraggio di Ostreopsis spp. Negli ultimi anni è emersa una nuova problematica legata alla qualità delle acque di balneazione: la presenza della microalga Ostreopisis ovata; essa in particolari momenti dell anno e condizioni idrodinamiche può dar luogo a forti proliferazioni (fioritura) e, più raramente, a fenomeni di intossicazione dei bagnanti dovuti alla inalazione della tossina prodotta dall alga. Figura 7.1 Ostreopsis ovata In Liguria ARPAL effettua dal 27 il monitoraggio dell Ostreopisis spp. in una rete di siti ritenuti potenzialmente a rischio per le loro caratteristiche (bacini confinati e ridotta esposizione al moto ondoso). I monitoraggi sono svolti secondo la seguente modalità operativa: monitoraggio di base, con cadenza bimensile in punti selezionati per le loro caratteristiche morfologiche e/o sulla base delle conoscenze ed esperienze dei singoli Dipartimenti provinciali con prelievo di campioni di acqua di mare e di macroalghe, monitoraggio di emergenza con aumento della frequenza solo nei punti con fioriture imminenti o conclamate o in presenza di segnalazioni di effetti sanitari o ambientali con prelievo di campioni di acqua di mare, macroalghe e di organismi per ricerca biotossine algali. I prelievi sono stati effettuati facendo riferimento al Protocollo di campionamento ed analisi di microalghe bentoniche proposto, discusso e condiviso da tutti i partecipanti al secondo modulo formativo APAT Metodi di monitoraggio, campionamento e riconoscimento delle microalghe tossiche organizzato e realizzato in collaborazione con l ARPA Emilia, nonché alle Linee guida Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane approvate dal Consiglio Superiore della Sanità nella seduta del 24/5/27. _ 26

27 Nell Ambito di interesse sono stati effettuati controlli tra il 27 e il 21 in tre siti situati nei comuni di Zoagli, Chiavari e Sestri Levante. Figura 7.2 Zoagli a levante della spiaggia centrale presso un tratto di scogliera naturale Figura 7.3 Chiavari presso le barriere parallele a levante del porto 27

28 Figura 7.4 Sestri Levante-Baia del Silenzio Dai risultati delle attività di monitoraggio del periodo summenzionato solo il sito di Chiavari è stato più volte interessato da episodi di fioritura di Ostreopisis ovata. _ 28

29 8. Il fenomeno del mare sporco : presenza di rifiuti e schiume in superficie Il problema della presenza di rifiuti galleggianti sul mare che raggiungono la costa e le spiagge liguri si intensifica ed è maggiormente percepita durante la stagione estiva quando l'affluenza turistica e la fruizione delle acque marine sono maggiori. Al fine di inquadrare e valutare a livello preliminare e su base documentale la consistenza della problematica su scala regionale è stato utilizzato l archivio degli esposti e delle segnalazioni sulla presenza di rifiuti nelle acque antistanti la costa ligure giunte al Settore Ecosistema Costiero della Regione nel decennio I mittenti sono rappresentati da cittadini, singoli o in gruppi, associazioni, Comuni, Capitanerie di Porto/Guardia costiera e Ministero dell Ambiente. L analisi di tale documentazione ha permesso di implementare un semplice database relativo ai periodi e ai tratti di costa interessati dai fenomeni descritti e denunciati. Su base geografica ogni segnalazione è stata associata al comune o ai comuni compresi nel tratto di costa interessato. I risultati dell analisi mostrano come il fenomeno delle acque sporche rappresenti un motivo di lamentela pubblica che si ripropone frequentemente nella stagione estiva, in tutti gli anni e lungo l intero arco ligure. In base al numero di segnalazioni per comune si è creata una mappa tematica GIS che mostra come è distribuita geograficamente la frequenza delle segnalazioni: la riviera di levante risulta maggiormente impattata rispetto a quella di ponente; in particolare il tratto di costa interessato dall ambito in oggetto, da Portofino a Sestri Levante risulta quello con la massima densità di segnalazioni: Santa Margherita Ligure e Sestri Levante risultano le zone maggiormente interessate, seguite da Zoagli, Lavagna ed infine Chiavari, Rapallo e Portofino. Figura 8.1 Numero segnalazioni rifiuti ( ) 29

30 I risultati di questa prima analisi hanno sottolineato la necessità di approfondire l argomento al fine di chiarirne le cause, le dinamiche e poter individuare possibili strategie di intervento. A tal fine è stato incaricato OLPA di realizzare una specifica inchiesta con i seguenti obiettivi: - natura dei materiali galleggianti - origine dei materiali galleggianti - dinamica costiera del trasporto dei materiali galleggianti - strategie di controllo del fenomeno Le risultanze dell indagine sono disponibili integralmente nell allegato specifico Si presentano di seguito I principali risultati per ogni argomento Natura dei materiali Il fenomeno del mare sporco si manifesta con due distinti aspetti che possono comparire sia disgiunti, sia associati: - presenza di rifiuti solidi galleggianti - presenza di schiume Per valutare la natura dei materiali solidi responsabili dei fenomeni di mare sporco sono stati eseguiti, da Novembre 26 e per tutto il 27, sopralluoghi su alcune delle principali spiagge della costa ligure in seguito a mareggiate di rilevante importanza. Nel corso del 27, tre sono state le mareggiate maggiormente significative: dal 26 Febbraio al 4 Marzo, dal 26 al 29 Maggio, dal 21 al 25 Novembre. Al termine di tali eventi sulle spiagge indagate sono stati realizzati osservazioni e campionamenti dei materiali spiaggiati. Per l elaborazione dei dati, i rifiuti sono stati suddivisi in quattro principali categorie: materiali naturali quali legno e resti di Posidonia oceanica, materie plastiche, metalli, vetro; una quinta categoria comprende i restanti materiali compositi più comunemente ritrovati sulle spiagge, quali pneumatici e tessuti di vario tipo. Percentuale totale dei materiali % Legno-Posidonia Plastica Metallo Vetro Altro 1 Febbraio/Marzo Maggio Novembre Figura 8.2 Percentuali materiali Dall esame dei risultati si evince che una percentuale consistente, variabile dal 5% al 6% è costituito da materiale di origine naturale, soprattutto resti vegetali di origine terrestre e marina; una porzione significativa è invece costituito da veri e propri rifiuti di origine antropica, costituiti soprattutto da plastica. Per quanto riguarda le schiume, la costante e capillare presenza degli operatori OLPA nelle acque costiere liguri ha permesso di raccogliere nel corso del 27 e del 28 un numero significativo di _ 3

31 osservazioni: l indagine ha messo in evidenza che, nella quasi totalità dei casi, la comparsa di schiume nelle acque costiere riguarda manifestazioni naturali e non è evidenza di apporti inquinanti o anomalie qualitative del mezzo. Tali emulsioni risultano attribuibili ad azione fisica di rimescolamento delle acque in presenza di elevate concentrazioni organiche per tre cause prevalenti: apporto primaverile di masse di pollini dalla vegetazione costiera, apporti di acque torbide da corsi d acqua o distacco di perifiton dai substrati rocciosi costieri; sempre in presenza di un moto ondoso apprezzabile. Talvolta le schiume superficiali possono essere indotte dal riemergere sotto costa di correnti di acque a diversa densità e carico organico, che impattano lungo l orografia di un litorale roccioso, o dal dilavamento dei litorali sabbiosi sottoposti a ripascimento; in questi casi il fenomeno ha dimensionamento locale. Tali conclusioni concordano con i dati di archivio disponibili presso il settore Ecosistema costiero: in tutti i casi in cui la segnalazione di presunti fenomeni di inquinamento ha portato al campionamento e all analisi delle schiume i risultati non hanno infatti mai evidenziato la presenza di alterazioni nei parametri chimici o microbiologici, indici di contaminazione fognaria. Si nota peraltro che alle schiume è spesso associata una forte concentrazione di rifiuti galleggianti, costituiti principalmente da materiale plastico e in misura minore da carta, vetro e alluminio; tale compresenza favorisce la percezione dell opinione pubblica che le schiume e i rifiuti siano due aspetti di uno stesso fenomeno e con una causa comune, spesso indicata nelle lacune della depurazione; al contrario le osservazioni condotte sulla dinamica del trasporto di tali materiali (vedi oltre) mette in evidenza che materiali galleggianti o flottanti originatesi da fonti diverse possono essere convogliate, riunite e addensate dai naturali fenomeni idrodinamici che si verificano nelle acque marine. Origine dei materiali Molto spesso gli esposti e le segnalazioni dei fenomeni di mare sporco sollecitano le autorità competenti al controlli degli impianti di depurazione: occorre chiarire che la presenza di macrorifiuti nelle acque costiere difficilmente è imputabile a disservizi degli impianti di trattamento in quanto la fuoriuscita di detti materiali è impossibile anche nel caso in cui il livello di trattamento non sia ottimale o addirittura risulti solo preliminare; semplici impianti di grigliatura assicurano la rimozione di tutti i materiali grossolani presenti nelle acque reflue. Dalle osservazioni sul campo si è giunti ad una chiara deduzione: tranne alcuni casi di manufatti palesemente portati sulla spiaggia dal mare (boe, galleggianti, attrezzature da pesca) la maggior parte dei rifiuti sembra derivare dai fiumi, non solo per la tipologia dei materiali vegetali associati ai rifiuti (rami di alberi, canne), ma anche per la qualità (oggetti arrugginiti o consumati, bottiglie di vetro raramente integre, pressoché assenza di cibo e materiale organico); verosimilmente, nella maggior parte dei casi, non si tratta di rifiuti gettati direttamente sulla spiaggia e di recente origine, bensì rimasti anche a lungo presso il greto di un fiume e poi trasportati al mare. Al fine di approfondire e verificare questa ipotesi è stata realizzata nel 27 una campagna di rilievi su tutte le principali aste fluviali dell ambito di interesse, finalizzata a documentare la consistenza della presenza e della tipologia dei rifiuti presenti negli alvei fluviali; il risultato è una banca dati fotografica la cui copertura territoriale viene sinteticamente rappresentata nella Figura

32 Figura 8.3 Immagini presenza rifiuti in alveo Dall analisi di queste osservazioni si evince che attualmente il volume potenziale di rifiuti che i corsi d acqua, anche di piccole dimensioni, possono apportare al mare in presenza di un rilevante dilavamento degli argini e di una corrente efficace rappresenta con grande probabilità la principale fonte locale dei macrorifiuti nelle acque costiere. In particolare si è osservato che lungo gli alvei fluviali, prevalentemente in corrispondenza di piazzole o ponti stradali, si vengono a creare per trascuratezza o dolo, vere piccole aree di discarica, dalle quali parte il trasporto verso valle dei rifiuti. Non si tratta di un trasporto che coinvolge solo rifiuti leggeri (plastica, carta e tessuti), ma anche oggetti di grosse dimensioni (ad esempio lavatrici o ciclomotori), che scomponendosi in parti minori procedono dapprima lungo gli argini e poi in alveo fino al mare, favoriti dalle piene e dalle correnti vigorose successive ad eventi meteorologici. Una seconda possibile fonte di rifiuti e contaminazione è stata individuata nelle aree portuali: risultano talvolta insufficienti l organizzazione ed i servizi atti ad evitare i fenomeni di esportazione in mare aperto di rifiuti, patine oleose e schiume dovute alle emulsioni provocate in acque eutrofiche dai motori. Dinamica costiera del trasporto dei materiali Dalle osservazioni effettuate si evince come schiume e rifiuti galleggianti tendano a disporsi, sotto l influsso di venti e correnti superficiali, lungo le linee di demarcazione di strati di acqua a differente densità; questo meccanismo porta a compattare in strette scie molto dense, localizzate sul fronte di contatto delle diverse masse d acqua, rifiuti e materiali di diversa origine: oggetti di chiara origine antropica si trovano frammisti a resti vegetali o animali marini e schiume prevalentemente dovute a _ 32

33 fenomeni di emulsione naturale; la frequente presenza, insieme a detti materiali di organismi planctonici quali Pelagia noctiluca sembra confermare tale ipotesi. In relazione all insorgenza di venti diretti verso terra o a causa della conformazione della costa, tali scie possono dirigersi verso terra e spiaggiare. Nei casi di precipitazioni rilevanti lungo le riviere liguri, possono formarsi in corrispondenza delle foci fluviali, masse d acqua a minore salinità, ben distinte da quelle marine, in grado di percorrere parecchie decine di chilometri di costa seguendo specifiche profondità, variabili di solito tra 5 e 1 m a seconda della dimensione del fenomeno piovoso; in presenza di queste condizioni è facile osservare all interfaccia tra le due masse, lunghe strie di schiuma. Al fine di approfondire le conoscenze del trasporto litoraneo dei rifiuti solidi e di meglio definire il destino dei materiali di origine fluviale nelle acque costiere è stato realizzato uno specifica attività sperimentale di tracciamento : biosfere. L attività è consistita nel lancio sperimentale alle foci fluviali di sfere biodegradabili. Per far ciò sono stati prodotti degli oggetti che si comportassero come ipotetici rifiuti che, trasportati lungo gli alvei dalle piene fino al mare, venissero catturati dalle correnti e trasportati secondo la circolazione locale. Si è realizzato uno studio sulla forma ideale degli oggetti che potesse al meglio simulare il comportamento dei rifiuti e che fosse ideale per subire l azione delle correnti: si è deciso di produrre i simulatori di rifiuti a forma di sfera dotata di ali in modo che potessero sia rotolare sul fondo sia far vela sotto l azione delle correnti. Inoltre, visto che i rifiuti che giungono al mare sono composti da diversi materiali, più o meno pesanti, e che quindi si comportano in maniera diversa rotolando sul fondo o galleggiando in superficie o procedendo a diverse profondità lungo la colonna d acqua, si è pensato anche di produrre le sfere in differenti tipologie: galleggianti (completamente sigillate), semi-galleggianti (con piccoli fori diffusi sulla superficie delle sfere, che permettessero all acqua di penetrare all interno delle stesse lentamente e provocarne un lento affondamento) ed affondabili (con grossi fori prodotti in modo che l acqua potesse entrare velocemente all interno delle sfere e causarne l immediato affondamento), così da simulare il comportamento e la dinamica dei diversi rifiuti in mare. Successivamente è stato scelto il materiale con cui creare le sfere, cercando un prodotto che fosse totalmente biodegradabile e quindi non inquinante o pericoloso per gli organismi marini. E stato scelto il Mater-bi della Novamont Italia, derivante dal mais e biodegradabile al 1% (da qui il nome scelto di bio-palle ). Sono stati successivamente considerati i possibili luoghi di rilascio, prendendo in considerazione i fiumi ed i torrenti che hanno le maggiori portate, che portano al mare la maggior quantità di rifiuti e che sono localizzati in zone con particolare conformazione del territorio e di pregio turistico: sono stati scelti per il Ponente Ligure il Centa ed il tratto di mare compreso tra la foce di questo fiume e l Isola Gallinara (Albenga Alassio), e per il Levante l Entella (Chiavari Lavagna), il Gromolo (Sestri Levante) ed il Boate (Rapallo). Per differenziare le biosfere in base al luogo di rilascio e permetterne il successivo riconoscimento, vi sono state fissate delle etichette identificative con scritto OLPA, prodotte in diversi colori corrispondenti ai diversi siti di lancio ed il numero di telefono dell ufficio da chiamare in caso di ritrovamento. Grazie ad una conferenza stampa, alla pubblicazione sui giornali locali di articoli sull evento ed ai servizi andati in onda sulle televisioni locali, è stata fatta pubblicità ed è stata divulgata la notizia dell iniziativa, in modo che tutti gli utenti del mare fossero avvisati e coinvolti nel ritrovamento, incentivati da un simbolico premio. Il primo rilascio è avvenuto il 18 aprile 28 alle foci dell Entella (12 biosfere, suddivise in 4 galleggianti, 4 semi-galleggianti e 4 affondabili), del Gromolo (3 biosfere, 1 galleggianti, 1 semigalleggianti e 1 affondabili) e del Boate (3 in totale, 1 per tipologia), con la partecipazione della Regione Liguria, delle Capitanerie di Porto, dei giornali e delle emittenti televisive, di rappresentanti dei pescatori della piccola pesca costiera locali; successivamente, il 24 aprile sono state rilasciate le biosfere alla foce del Centa e nella zona compresa tra la foce e l Isola Gallinara (12 biosfere, suddivise in 4 per tipologia), grazie alla partecipazione della Capitaneria di Porto, della Polizia di Stato e di pescatori locali. A partire dal giorno di rilascio è stato dato l inizio al ritrovamento. Le prime segnalazioni sono pervenute dal litorale di Chiavari: nei giorni immediatamente successivi al rilascio si è avuta una mareggiata da scirocco che ha causato lo spiaggiamento di numerose biosfere nelle immediate vicinanze della foce del torrente Entella e sulle spiagge dell intero Comune. Nonostante le condizioni marine, alcune biosfere rilasciate a Chiavari sono state catturate dalle correnti e trasportate sino alle spiagge di Santa Margherita Ligure ad indicare la presenza di una circolazione interna al Golfo del Tigullio e diretta da levante a ponente. Lo stesso è avvenuto per le biosfere rilasciate a Sestri Levante, mentre la maggior parte delle sfere lanciate a Rapallo sono state 33

34 intrappolate all interno dell insenatura di Rapallo a causa dello scirocco. Una biosfera galleggiante derivante dall Entella è stata segnalata da un pescatore dilettante a 3 miglia dalla costa prospiciente il Comune di Bergeggi (SV) dopo 1 giorni dal rilascio, ad indicare che la sfera è stata portata al largo e catturata dalla circolazione generale che lungo le coste della Liguria è diretta verso ponente. L ultima segnalazione riferita alle biosfere liberate nel Golfo del Tigullio si è avuta il 1 maggio, con un ritrovamento tra gli scogli a difesa delle gallerie di Sant Anna a Sestri Levante. Nella tabella seguente sono sintetizzati i dati per il Golfo del Tigullio: Biosfere Corso Quantità rilasciate Quantità ritrovate d acqua F SG G F SG G Boate Entella Gromolo Tabella 8.1 Dati biosfere Figura 8.4 Ricostruzione cartografica dei percorsi delle biosfere Per quanto riguarda le biosfere rilasciate nel ponente, si sono avute solo quattro segnalazioni: in particolare una bioserfa della tipologia affondabile è stata pescata con le reti da un pescatore professionista al largo della costa di Alassio. Il basso tasso di ritrovamento delle sfere a ponente potrebbe essere dovuto alla forte azione dispersiva delle correnti di quel tratto di mare, che possono aver trasportato le bio-palle verso il mare aperto e verso l estremo ponente ligure. _ 34

35 Strategie di controllo del fenomeno E stata condotta un analisi delle strategie e delle attività che sono già adottate in Liguria per la lotta al fenomeno del mare sporco. Dall indagine svolta è risultato un notevole impegno nell intervento a valle e pertanto nella raccolta dei rifiuti presenti nelle acque marine o in spiaggia: la quasi la totalità dei Comuni si occupa della pulizia delle proprie spiagge, sia d inverno (dopo le mareggiate o prima delle festività), sia d estate (tutti i giorni), direttamente con addetti interni (in particolare i Comuni più piccoli) o, indirettamente, tramite la società che ha in appalto la gestione del servizio di nettezza urbana nel Comune. Tutti i Comuni tendono, quando possibile, a differenziare i rifiuti raccolti e quindi a smaltirli secondo le differenti tipologie. Figura 8.5 Servizio di raccolta dei rifiuti sulle spiagge Per quanto riguarda la presenza di battelli od imbarcazioni per la raccolta in mare di rifiuti galleggianti, la copertura non è altrettanto omogenea e costante; infatti i battelli scopamare non sono presenti in tutti i Comuni e, dove presenti, vengono utilizzati preferibilmente d estate, durante la stagione balneare. 35

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