Rischio Blackout DOCUMENTO DI IMPIANTO. Esercitazione Regionale di Protezione Civile

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1 Rischio Blackout DOCUMENTO DI IMPIANTO Esercitazione Regionale di Protezione Civile

2 INDICE 1. INTRODUZIONE Obiettivi dell esercitazione Soggetti coinvolti 4 2. PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA: STATO DELL ARTE Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi (PRIM) e Piano Integrato d Area (PIA) Protocollo d intesa per la protezione e il monitoraggio delle Infrastrutture Critiche tra Regione Lombardia e gli Enti Gestori delle Infrastrutture Critiche nel territorio lombardo - Tavolo Tecnico Tematico Blackout Elettrico Significativo Piano di emergenza della Provincia di Milano Piano di emergenza del Comune di Milano Piano di emergenza del Comune di Pero Piano di emergenza del Comune di Rho Piano di recovery del rischio di blackout nell Area EXPO SCENARIO Descrizione area disservizio elettrico Esondazione fiume Seveso Soggetti sensibili ad una interruzione elettrica Risultanze matrici rischio blackout MODELLO DI INTERVENTO Svolgimento delle attività Sistema di comando e controllo COMUNICAZIONI DI REGIONE LOMBARDIA Sala Operativa regionale di protezione civile - Comunicazioni in emergenza Telefonia fissa Telefonia mobile e messaggistica SMS Telefonia satellitare Reti radio per il Servizio Antincendi Boschivi Sviluppo del sistema radio Comunicazioni di Regione Lombardia alla popolazione La comunicazione di Regione Lombardia con i mass-media: Lombardia Notizie La comunicazione di Regione Lombardia con i cittadini 46 Ottobre 2013

3 1. INTRODUZIONE Il presente documento contiene le linee guida per l esercitazione blackout di Protezione Civile organizzata in previsione del Grande Evento EXPO Scopo dell esercitazione è quello di verificare i flussi di comunicazione in caso di emergenza di Protezione Civile derivante da un interruzione di energia elettrica a partire dalle prime ore di un giorno infrasettimanale. In particolare, si vuole verificare un efficace comunicazione tra tutti gli attori (istituzionali e non) del sistema regionale di Protezione Civile in situazioni di rischio antropico tecnologico blackout. Questo tipo di relazione tra Enti persegue la filosofia sussidiaria di Regione all interno del sistema di Protezione civile: l organizzazione regionale di gestione delle emergenze è un supporto tecnico-amministrativo per quei soggetti che sono istituzionalmente deputati alla gestione di una emergenza, e mette a disposizione le proprie risorse umane e strumentali tendendo alla maggiore ottimizzazione possibile nella distribuzione e gestione di queste risorse, e pianificandone l utilizzo secondo diversi orizzonti temporali. Lo scenario di un blackout generalizzato è stato scelto in considerazione del fatto che la continuità e la qualità della fornitura di energia elettrica sono prerogative irrinunciabili in quanto influenzano pressoché tutte le funzioni che determinano il funzionamento e lo sviluppo sociale ed economico. L infrastruttura elettrica italiana è adeguata al compito ed è in continua evoluzione; tuttavia, anche per la sua estensione e capillarità, rappresenta un sistema esposto alle perturbazioni interne ed esterne di origine accidentale e non prevedibili. Nel caso di disservizi elettrici estesi in aree urbane viene a crearsi per la popolazione un particolare disagio ed una elevata riduzione del livello di sicurezza per le cose e per le persone, oltre ad un danno economico particolarmente rilevante. L area interessata dall esercitazione riguarda i comuni di Milano, Rho e Pero principalmente coinvolti anche per EXPO L esercitazione verrà condotta per posti di comando, coinvolgendo le sale operative sia delle Autorità di protezione Civile sia degli Enti gestori di infrastrutture e di servizi essenziali, senza nessuna attivazione effettiva sul campo, evitando in tal modo qualsiasi tipo di disagio alla cittadinanza. Per redigere questo documento sono stati coinvolti Enti istituzionalmente preposti alla gestione di emergenze di Protezione Civile, alcuni Gestori di infrastrutture e di servizi essenziali, Aziende della grande e media distribuzione e Aziende a Rischio di Incidente Rilevante (direttiva Seveso 96/82/CE), che partecipano all esercitazione: Regione Lombardia: Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Direzione Generale Salute Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Direzione Generale Agricoltura Direzione Comunicazione Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) - Lombardia Agenzia di stampa e di informazione - Lombardia Notizie Dipartimento Protezione Civile Prefettura di Milano Ufficio di Governo del Territorio 1

4 Provincia di Milano IC e Mobilità Protezione Civile Polizia Provinciale Comune di Milano ATM Servizi S.p.A. METROPOLITANA MILANESE S.p.A. - Servizio Idrico Integrato Direzione Acque Reflue METROPOLITANA MILANESE S.p.A. - Servizio Idrico Integrato Direzione Fognatura e Depurazione Milanodepur S.p.A. - Depuratore Milano Nosedo Termovalorizzatore Silla 2 - AMSA S.p.A. Ufficio di Protezione Civile Comando di Polizia Locale Comune di Pero Comando di Polizia Locale Ufficio di Protezione Civile Comune di Rho Comando di Polizia Locale Ufficio di Protezione Civile Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Direzione Regionale Comando Provinciale di Milano Fiera Milano S.p.A. ARKEMA srl (Rho - MI) DIPHARMA FRANCIS S.r.l (Baranzate - MI) ECOLTECNICA s.r.l. (Milano) TERNA S.p.A. ENEL Distribuzione S.p.A. (ENEL) A2A S.p.A. Reti Elettriche (A2A) Gruppo TELECOM Italia VODAFONE OMNITEL N.V. Personnel & Physical Security Gruppo Ferrovie dello Stato S.p.A (GFS) RFI S.p.A. (RFI) TRENITALIA (TRENITALIA) TRENORD S.r.l. (TRENORD) Sala Operativa Lambrate Sala Operativa distaccamento Cadorna Autostrade per l Italia S.p.A. Direzione II tronco Milano (ASPI) 2

5 ANAS S.p.A. - Compartimento di viabilità regionale di Milano (ANAS) MILANO SERRAVALLE - MILANO TANGENZIALI S.p.A. (SERRAVALLE) S.A.T.A.P. S.p.A. Tronco A4 Torino Milano (SATAP) Gruppo S.E.A. S.p.A. - Milano Linate e Milano Malpensa Safety Management System Documentation and Airport Manuals ASL Milano Direzione Sanitaria Dipartimento Prevenzione Medica Dipartimento Prevenzione Veterinaria ASL Milano 1 Direzione Sanitaria Dipartimento Prevenzione Medica Dipartimento Prevenzione Veterinaria Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda Direzione Sanitaria Direzione Struttura Complessa Edile ed Impianti ESSELUNGA Direzione tecnica CARREFOUR-GS Direzione Risk & Compliance Direzione Acquisti Tecnici Sala Operativa Pieve Emanuele SMA S.p.A. Direzione Tecnica Area Nord-Ovest La scelta dei soggetti coinvolti è stata effettuata tenendo in considerazione: gli enti preposti ad intervenire in caso di emergenza a salvaguardia della pubblica incolumità e, in generale, gli enti e le Istituzioni del Sistema di Protezione Civile; le utenze elettriche c.d. sensibili, ossia quelle che possono subire un danno rilevante dovuto ad una disalimentazione elettrica prolungata (es. ospedali, rete ferroviaria, rete urbana di trasporto, aeroporti, provider di servizi Internet, stazioni di pompaggio di acquedotti pubblici, depuratori e fognature; ulteriori utenze, il cui funzionamento è comunque necessario alla popolazione (es. esercizi che utilizzano la catena del freddo per la conservazione degli alimenti) Obiettivi dell esercitazione Gli obiettivi generali dell esercitazione riguardano l interazione funzionale tra gli Enti istituzionalmente preposti alla gestione di emergenze di Protezione Civile, alcuni Gestori di infrastrutture e di servizi essenziali, Aziende della grande e media distribuzione e Aziende a Rischio di Incidente Rilevante (direttiva Seveso 96/82/CE), in caso di un blackout elettrico, verificando la tempestività e l efficacia dei flussi di comunicazione. 3

6 In tale contesto si possono delineare i seguenti obiettivi specifici: coinvolgimento attivo degli Enti e delle strutture operative competenti nella fase di preparazione e pianificazione dell esercitazione; agevolazione della conoscenza dei soggetti coinvolti e dei relativi ruoli e competenze nell ambito di un sistema integrato di risposta alle emergenze; analisi e verifica dei fabbisogni tecnico/informativi e delle potenzialità tecnico/operative degli Enti coinvolti; censimento e verifica degli apparati di continuità elettrica; verifica della capacità di autonomia e resistenza del singolo Ente alla durata di 6 ore del blackout; aggiornamento dei piani di emergenza di Protezione Civile di livello comunale e Provinciale sulla base delle risultanze dell'esercitazione blackout; aggiornamento e verifica dei piani di gestione dell emergenza dei gestori di infrastrutture e di servizi essenziali; verifica dei tempi e delle modalità di attivazione dei centri operativi coinvolti e dei flussi informativi tra le sale operative; test dei sistemi di telecomunicazione (cellulari, radio) nelle aree interessate dall esercitazione; utilizzo di social network per l informazione alla popolazione; individuazione di dettaglio delle modalità di validazione di dati e delle informazioni in carico alle principali strutture competenti in materia di distribuzione rete elettrica; ottimizzare il flusso di comunicazione in entrata ed in uscita da parte degli Enti competenti in materia di distribuzione rete elettrica, anche al fine di agevolare l operatività di tali enti, spesso subissati da tante richieste provenienti da vari soggetti; individuare e standardizzare una procedura che veda la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile come luogo di raccolta delle principali informazioni e di diffusione agli Enti coinvolti; testare l utilizzo del Sistema Unico di Scambio delle Informazioni (SUSI) per scambio comunicazioni tra gestori delle Infrastrutture Critiche e sala operativa di Regione Lombardia, anche al fine di rilevare possibili migliorie per implementare il futuro sistema di comunicazione in allerta; verificare nell ambito del sistema Infrastrutture Critiche l applicabilità di quanto contenuto nel documento di supporto alle decisioni Analisi di vulnerabilità e resilienza Infrastrutture Critiche- nodo critico regionale Svincolo polo fieristico Rho-Pero ; per TELECOM Italia SpA, testare il modello organizzativo e gli strumenti a disposizione per la gestione delle emergenze: in particolare, l utilizzo del sistema informativo Ci.Pro. per individuare gli impianti a rischio nello scenario di esondazione del fiume Seveso, inserendo nel sistema l area a rischio fornita dalla Regione Lombardia Soggetti coinvolti Come già anticipato nell introduzione, nelle fasi di preparazione dell esercitazione blackout sono stati coinvolti, oltre agli Enti istituzionalmente preposti alla gestione di emergenze di Protezione Civile, alcuni Gestori di infrastrutture e di servizi essenziali, Aziende della grande e media distribuzione e Aziende a Rischio di Incidente Rilevante (direttiva Seveso 96/82/CE ). In considerazione dell elevato numero dei soggetti coinvolti, peraltro giustificato dalle possibili e diversificate ricadute causate da un ipotetico blackout elettrico sul territorio, si è ritenuto opportuno istituire 4 gruppi di lavoro tematici, coordinati dalla DG Protezione Civile, Polizia locale e Sicurezza. 4

7 GRUPPI COORDINAMENTO COMPONENTI PROTEZIONE CIVILE Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Unità Organizzativa Protezione Civile Dipartimento Protezione Civile Prefettura di Milano Provincia di Milano Comune di Milano Comune di Pero Comune di Rho Vigili del Fuoco Lombardia Notizie RL Direzione Comunicazione INFRASTRUTTURE Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Unità Organizzativa Interventi Integrati per la Sicurezza, l Immigrazione ed il sistema di Polizia Locale RL Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità Polizia Provinciale di Milano Polizia Locale Milano Polizia Locale Pero Polizia Locale Rho RFI / Trenitalia TRENORD ASPI ANAS MI SERRAVALLE - MI Tangenziali SATAP - A4 MI -TO SEA ATM Fiera Milano SERVIZI ESSENZIALI Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Unità Organizzativa Sistema Integrato di Prevenzione RL Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile ARKEMA (Rho) DIPHARMA FRANCIS (Baranzate) ECOLTECNICA (Milano) TERNA ENEL A2A TELECOM Italia VODAFONE ACQUEDOTTO MM FOGNATURE MM DEPURATORE MM INCENERITORE MM SANITÀ E CATENA DEL FREDDO Direzione Generale Salute Unità Organizzativa Programmazione e Sviluppo Piani RL Direzione Generale Agricoltura ASL Milano ASL Milano 1 AO NIGUARDA CA' GRANDA AREU Lombardia ESSELUNGA CARREFOUR-GS SMA All interno di questi tavoli tematici sono stati organizzati incontri tecnici per raccogliere le informazioni necessarie alla redazione del documento di impianto. Nel corso di questi incontri è stata utilizzata anche apposita 5

8 modulistica, per agevolare i partecipanti nell attività di raccolta e organizzazione delle informazioni, e per poter raccogliere dati omogenei da tutti i soggetti coinvolti. 2. PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA: STATO DELL ARTE La pianificazione di emergenza in Italia è basata principalmente sui contenuti del cosiddetto Metodo Augustus. Regione Lombardia, basandosi anche su tale metodo, ha elaborato proprie direttive. L importanza della pianificazione di emergenza, già indicata come elemento strategico dalla L. 225/92, è stata ulteriormente rafforzata dalla L. 100/2012, dove ad esempio si indica che, entro 90 giorni dalla sua pubblicazione, i comuni sono tenuti ad approvare con deliberazione del consiglio comunale il piano di emergenza comunale, e che i comuni sono tenuti alla verifica e all aggiornamento periodico trasmettendone copia alla Regione, alla Prefettura Ufficio Territoriale di Governo e alla Provincia territorialmente competenti. In questo contesto, il rischio blackout non è mai stato considerato e quindi difficilmente nei piani di emergenza si trovano scenari compatibili con quelli previsti dall esercitazione. Ciononostante, il blackout può avere conseguenze su altre tipologie di rischio (es. quello industriale, la viabilità, ) e pertanto dai piani di emergenza attualmente esistenti potranno essere individuati scenari correlati alla mancanza di energia elettrica, eventualmente approfondendo gli effetti domino e predisponendo specifiche cartografie e procedure operative Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi (PRIM) e Piano Integrato d Area (PIA) Il Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi (PRIM) è un programma promosso nel 2006 avente l obiettivo di costruire le politiche regionali sulla sicurezza dei cittadini con un approccio tendente a coniugare aspetti di safety e di security. La più innovativa caratteristica del PRIM è il passaggio da una logica di risk management a quella più complessa di risk governance, coniugando il concetto di rischio integrato nel territorio lombardo. Sono stati individuati otto rischi prevalenti in Lombardia ed è stata restituita una mappa per ognuno di essi in grado di indicare l indice di rischio presente in ogni parte del territorio. L integrazione delle otto mappe ha permesso di ottenere un unica mappa nella quale vi è la rappresentazione integrata dei rischi. Il passo successivo è stato identificare le aree più critiche a livello regionale e individuare uno strumento che procedesse ad una analisi di secondo livello, chiamato Piano per il rischio Integrato d Area (PIA). In particolare, nel PIA di Milano è stato valutato l'impatto congiunto di più fattori di pericolo, sia di tipo tecnologico che di tipo naturale, su una stessa area per sviluppare azioni di riduzione del rischio. L analisi è stata condotta considerando tutte le sorgenti di rischio e i principali bersagli (identificati per la loro sensibilità secondo una scala di criteri convenzionalmente riconosciuta), che insistono sul territorio preso in esame, consentendo di stimare il rischio complessivo a cui è sottoposta la popolazione e definendo, sulla base delle caratteristiche proprie dell area, le misure necessarie a ridurre e/o mitigare i fattori di rischio al fine di pianificare le attività di gestione del rischio residuo. 6

9 Per ciò che concerne i comuni di Rho e Pero, ed in particolare l area adiacente alla zona EXPO 2015 interessata dalla presente esercitazione, si rileva la presenza dei seguenti principali elementi di rischio, sia di tipo tecnologico, sia di tipo naturale (es. rischio idrologico): Aziende a rischio di incidente rilevante (di seguito denominate ARIR) Attività produttive (di seguito denominate AIAP) Trasporto sostanze pericolose Incidenti sul lavoro Incidenti stradali Effetto domino stante l elevata densità Gli elementi di rischio in esame sono stati analizzati e quantificati sia come singoli impatti sul territorio sia come potenziali effetti concomitanti (effetti domino) la cui entità è stata rappresentata su cartografia georeferenziata. Sia i singoli fattori di rischio sia il rischio integrato vengono espressi in colpiti/anno. L entità dell impatto che un fattore di rischio può generare su un certo contesto territoriale è strettamente correlata alla vulnerabilità di tale contesto, cioè alla predisposizione intrinseca degli elementi antropici di tale area a subire danni, ed al grado di resilienza degli stessi elementi antropici. La vulnerabilità di un territorio è incrementata dalla presenza di elementi sensibili quali ad esempio: edifici ad uso ospedaliero, edifici ad uso scolastico, edifici ad uso turistico, stazioni, impianti sportivi con capienza superiore a posti, aeroporti, centri commerciali, aree fieristiche. La resilienza è la caratteristica del sistema territoriale, antropico e infrastrutturale, di far fronte a eventi calamitosi e di mitigarne gli effetti. Pertanto nell analisi del PIA si è provveduto ad individuare: le fonti di rischio, mutuate dagli otto rischi prevalenti già individuati nel PRIM; gli elementi sensibili che contribuiscono ad incrementare la vulnerabilità del territorio. Inoltre dall analisi complementare di vulnerabilità e di resilienza si è ottenuto un valore di indice di rischio integrato espresso in colpiti/anno per ogni cella dell area (approssimazione territoriale di 20x20m) Protocollo d intesa per la protezione e il monitoraggio delle Infrastrutture Critiche tra Regione Lombardia e gli Enti Gestori delle Infrastrutture Critiche nel territorio lombardo - Tavolo Tecnico Tematico Blackout Elettrico Significativo. Nell ambito dell attività del protocollo d intesa per la protezione e il monitoraggio delle Infrastrutture Critiche tra Regione Lombardia e gli Enti Gestori delle Infrastrutture Critiche nel territorio lombardo, sottoscritto il 14 dicembre 2010 con alcuni operatori delle principali Infrastrutture Critiche (IC) nei settori trasporti ed energia, è stato attivato per il 2012 un Tavolo Tecnico Tematico che si è posto come obiettivo di indagare le interdipendenze tra IC, le vulnerabilità e la resilienza del sistema IC con particolare attenzione ad alcuni nodi critici regionali. Sono stati individuati tre scenari base che tenessero conto in modo paradigmatico dei parametri fondamentali per definire un pacchetto di informazioni utili alla gestione di un evento di blackout. I parametri considerati rilevanti sono l estensione geografica, la durata temporale e la tipologia del guasto. Gli scenari identificati sono: 1. Blackout locale cittadino (parametro: estensione geografica), guasto sulla rete di trasmissione senza distruzione di componenti (parametro: tipologia guasto), tempo di valutazione 1 ora e tempo di ripristino 6 ore (parametro: durata temporale) 7

10 2. Blackout locale cittadino (parametro: estensione geografica), azione intenzionale sulla rete di distribuzione con distruzione di componenti (parametro: tipologia guasto), tempo di valutazione 4 ore e tempo di ripristino ore (parametro: durata temporale) 3. Blackout nazionale (parametro: estensione geografica), errore di gestione della rete di trasmissione (parametro: tipologia guasto), tempo di valutazione 1 ora e tempo di ripristino 12 ore (parametro: durata temporale) L attività del tavolo ha prodotto per ogni scenario una Timeline costituita con un file Excel attivo che riporta in ogni riga il nodo critico analizzato individuando l operatore e la funzionalità, nonché l evento secondo la scala cromatica (rosso, giallo e verde) e la relativa rappresentazione grafica del tempo e modalità di caduta e ripristino del servizio. La versione stampabile di tale prodotto è chiamata Sequenza Temporale di sopravvivenza e caduta dei nodi infrastrutturali regionali. Inoltre sono stati elaborati anche i documenti Rischi e criticità aggiuntive per le Infrastrutture Critiche Regionali, Esigenze di supporto e coordinamento degli operatori di IC nelle fasi di sopravvivenza e/o ripristino in conseguenza di un blackout elettrico, e le schede per alcuni nodi critici regionali quali lo Svincolo fieristico Rho-Pero, Malpensa e le stazioni ferroviarie Cadorna, Garibaldi e Centrale, e una specifica per i treni in percorrenza su tratti extraurbani dal titolo Analisi di vulnerabilità e resilienza Infrastrutture Critiche Piano di emergenza della Provincia di Milano Il piano di emergenza è costituito principalmente da tre parti; due di carattere operativo e di utilizzo nella fase di preparazione all emergenza, ed una di carattere esplicativo. Quest ultima parte consiste in una relazione inerente i contenuti tecnici e la metodologia adottata. Le prime due parti, invece, fanno riferimento ai macroscenari di rischio dei comuni della Provincia di Milano e agli strumenti di gestione della struttura di Protezione Civile. Si sono considerati areali formati da più comuni quando l evento atteso riguarda un territorio vasto tenendo conto delle caratteristiche territoriali, della loro pericolosità e vulnerabilità. Le parti relative ai macroscenari si suddividono in tre settori: macroscenari di esondazione che riguardano i sottobacini presenti nella provincia di Milano; macroscenari di incidenti industriali da installazioni fisse; macroscenari di incidenti dovuti a trasporto di sostanze pericolose o al trasporto aereo, data la presenza dello scalo internazionale di Linate. In ogni macroscenario sono evidenziati i danni che potrebbero subire gli oggetti e le zone vulnerabili in caso di incidente o di alluvione, chiedendo ai singoli comuni di stimare la popolazione interessata dall evento. Sono indicati in cartografia gli edifici sensibili/strategici quali scuole, ospedali, infrastrutture che potrebbero essere interessati da un incidente o da un alluvione. Per quanto riguarda gli aspetti gestionali, viene fatta un analisi puntuale delle risorse disponibili per ogni organizzazione di Protezione Civile, corredata di indirizzo e numero di telefono per il reperimento. Viene anche introdotto un sistema di monitoraggio delle emergenze e delle esercitazioni, per memorizzare e archiviare quanto appreso in esperienze significative effettuate e potervi basare aggiornamenti e modifiche future sia del piano, sia delle procedure di emergenza generali e di ogni Ente. Gli scenari sono stati definiti nel modo seguente: 1. la prima parte riporta informazioni relative al comune o al gruppo di comuni di riferimento dello scenario di evento, ipotizza un evento tipo facendo riferimento anche a dati relativi ad eventi storicamente accaduti, possibilmente nell area di interesse o, altrimenti, nel territorio nazionale o in altri Paesi. Il confronto fra eventi 8

11 non è però arbitrario: si cerca sempre nelle informazioni storiche di trovare gli eventi che per alcuni parametri (ad esempio: sostanze implicate o caratteristiche di distribuzione e organizzazione territoriale), hanno attinenza con il caso in esame. Rispetto all evento tipo ipotizzato si identificano i danni che si possono presumere sulla base dell incrocio tra i dati di pericolosità (dato l evento ipotizzato) e i dati di esposizione e vulnerabilità territoriale; 2. la seconda parte si riferisce invece alle azioni di contrasto, ovvero a tutte le forme di prevenzione e mitigazione dell evento tipo ipotizzato che si potrebbero/dovrebbero realizzare. Tali azioni sono distinte rispetto a fasi temporali. Si specifica cioè quello che si potrebbe fare prima dell evento, in termini di preparazione e pianificazione degli interventi puntuali, quello che si deve fare in fase di preallarme, quando quest ultimo è attivabile, ovvero per quel tipo di eventi che ammettono una fase di preallarme, e infine per le fasi di allarme e di emergenza vera e propria. Le informazioni relative alle azioni includono anche l indicazione degli enti e degli organismi di Protezione Civile implicati di volta in volta Piano di emergenza del Comune di Milano Il Piano di Emergenza del Comune di Milano redatto nel 2010 riguarda la pianificazione e la schedatura di tutte le attività coordinate e le relative procedure da adottare per fronteggiare un evento calamitoso atteso sul territorio, in modo tale da garantire l effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell emergenza e il ritorno alle normali condizioni di vita. Il Piano definisce i diversi scenari di rischio sia ambientali che industriali al fine di attivare una risposta immediata. La tipologia dei rischi possibili viene specificata attraverso lo studio delle caratteristiche del territorio comunale ma anche dalla frequenza con cui alcuni fenomeni si sono manifestati nel passato. Gli studi effettuati hanno definito le aree di rischio e individuato i comportamenti e le procedure da attuarsi in caso di emergenza. A livello comunale, la Protezione Civile svolge la primaria attività di previsione e prevenzione, individuando i rischi presenti sul territorio e cercando di mitigarli attraverso l applicazione del Piano di Emergenza. Qualora si presentasse una qualsiasi emergenza sul territorio, la Protezione Civile fornisce prima assistenza attraverso l attivazione del Centro Operativo Comunale (COC) e se l emergenza dovesse essere particolarmente rilevante, si costituisce l Unità di Crisi Locale (U.C.L.) presieduta dal Sindaco. Infine, nella fase di superamento dell emergenza, la Protezione Civile Comunale coordina il ritorno alla normalità, mediante il monitoraggio delle diverse azioni intraprese sul territorio. Nell espletare le suddette attività, la Protezione Civile Comunale diventa fondamentale nel coadiuvare il Sindaco, per fronteggiare insieme l emergenza presentatasi. Inoltre, la Protezione Civile si avvale in un nuovo organismo di risposta alle emergenze, denominato Sistema Milano. Il Sistema Milano fa capo al Settore Protezione Civile e svolge attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio, al fine di prevenire, individuare, gestire e superare le situazioni emergenziali. Il Sistema Milano opera 365 giorni all anno e come funzione primaria coordina le diverse attività di gestione dell emergenza. Inoltre, esso fornisce l accesso al Sistema Informatico S.I.R.E. (Sistema Integrato di Risposta all Emergenza) agli Enti, alle Aziende anche partecipate e alle Strutture Operative Comunali e di Supporto alla Protezione Civile, per poter acquisire tempestivamente dati e notizie in tempo reale inerenti alle criticità presenti sul territorio comunale, effettuando un monitoraggio costante e di sistema. 9

12 Le Strutture Operative Comunali della Protezione Civile sono costituite dalla Polizia Locale, Nu.I.R. (Nucleo Intervento Rapido), ATM, AMSA, A2A, Metropolitana Milanese, Milano Ristorazione, Milano Sport, Azienda Farmacie Milanesi, SEA, SO.GE.MI, AMAT, Gruppo Comunale Volontari Protezione civile. Le Strutture Operative di Supporto all'attività della Protezione Civile sono costituite dalle Aree, Direzioni e Settori dell'amministrazione Comunale. Con la Deliberazione di Giunta Comunale n 3055 del 14/12/2007, si è istituito il Centro Operativo Comunale e l Unità di Crisi Locale per eventi di Protezione Civile e si è affidata al Direttore del Settore Protezione Civile la competenza per addivenire alle procedure per il corretto e sinergico funzionamento del COC e anche dell Unità di Crisi Locale. L Unità di Crisi Locale è presieduta dal Sindaco ed è composta dal Direttore della Protezione Civile del Comune di Milano e dalle Strutture Operative e di Supporto. Il Direttore della Protezione Civile del Comune di Milano ha il compito di: acquisire le informazioni sull evento; valutare, in qualunque momento, la situazione emergenziale in atto; fungere da raccordo tra l Unità di Crisi Locale e il Centro Operativo Comunale Piano di emergenza del Comune di Pero Nello studio relativo al Comune di Pero si sono utilizzate informazioni a scala territoriale derivanti dal mosaico dei PRG di Regione Lombardia; il territorio è stato suddiviso in aree a differente destinazione di uso del suolo. L'analisi svolta, partendo dalle carte elaborate per il PGT del Comune di Pero, ha consentito di individuare le aree maggiormente sensibili ai possibili eventi critici. La maggior parte del territorio (complessivamente circa il 40% del censito) è destinata ad urbanizzazioni residenziali, produttive, miste o di servizi aventi il massimo grado di sensibilità territoriale, mentre una porzione relativamente modesta (al di sotto del 20% del territorio) è interessato da aree a sensibilità territoriale bassa. La valutazione del rischio nel comune di Pero Le analisi dei parametri di pericolosità e di danno determinati vengono inserite nell equazione del rischio al fine di individuare i livelli a cui sono sottoposte le porzioni di territorio differentemente soggette alle conseguenze di un fenomeno di determinate caratteristiche. Per omogeneizzare l intero impianto analitico a quanto previsto dalle direttive regionali in materia è stato scelto di utilizzare una classificazione del rischio che prevede 4 intervalli e precisamente : R1 - Rischio trascurabile nullo o basso R2 - Rischio socialmente tollerabile moderato R3 - Rischio non socialmente tollerabile che deve prevedere attività di prevenzione Alto R4 - Rischio di catastrofe che deve prevedere attività di prevenzione con assoluta priorità Molto alto Il termine "rischio accettabile" (o tollerabile) serve per indicare il rischio connesso con una probabilità di accadimento dell'evento e/o un'entità di danno potenziale compatibili con il quadro sociale, economico e culturale del territorio. 10

13 Nelle zone in cui il rischio supera le soglie socialmente accettabili è opportuno prevedere interventi di prevenzione e focalizzare l'attenzione della pianificazione delle emergenze. Come già anticipato, il concetto di rischio include valutazioni relative alla connessione tra Danno e Pericolosità. il grado di rischio in un area ad elevata pericolosità può essere modesto se in essa il danno non è rilevante, così come laddove il danno è rilevante, il rischio può essere nullo se la pericolosità è nulla. Incrociando quindi le informazioni di pericolosità con le quattro classi di danno sopra individuate, si ottengono 4 classi di rischio. Il territorio comunale di Pero è soggetto ai seguenti rischi: Rischio di esondazione/alluvione - Nel territorio è presente il Fiume Olona che già in passato ha dato luogo ad esondazioni e a problemi di stabilità delle sponde; si possono inoltre registrare eventi di rigurgito del sistema drenante con possibili alluvioni in aree urbane. Rischio industriale - Nel territorio non sono state censite industrie con obbligo, da parte del gestore dello stabilimento, di presentazione di documentazione ai sensi dell articolo 8, né ditte che rientrino nell'ambito di applicazione dell'art.6 del D.L. 334/99. In considerazione della tipologia di rischio è apparso particolarmente importante verificare le possibili fonti di rischio poste al di fuori dei confini comunali. A tal fine si è svolta una indagine che ha messo in luce la presenza di alcune aziende a rischio situate nei Comuni limitrofi al territorio di Pero. Rischio da crisi delle reti tecnologiche questa categoria comprende tutte quelle attività di carattere antropico che vengono utilizzate per distribuire risorse necessarie allo svolgimento delle consuete attività produttive, infrastrutturali e tecnologiche. La crisi delle reti tecnologiche, che deriva soprattutto da crisi idriche o da blackout elettrici, provoca conseguenze importanti anche su altre reti, anche non direttamente interconnesse, con possibili effetti domino Piano di emergenza del Comune di Rho Per la città di Rho oltre al Piano di emergenza Comunale, composto da numerose cartografie riportanti i livelli di rischio a cui il territorio comunale è sottoposto, è stato redatto un piano di emergenza per il Quartiere Fieristico, che sarà la sede di EXPO Il Piano ha lo scopo di portare a conoscenza del personale dipendente dell Ente Fiera, e di quanti si trovino a operare nel Quartiere, le norme comportamentali da seguire nel caso si presentino eventi predefiniti come Situazioni di emergenza. Sono stati considerati Situazioni di emergenza gli eventi particolari che richiedono, per la gravità che può derivarne per le persone e per le cose, un efficace piano di pronto intervento, predisposto a priori, per poterli affrontare in condizioni precedentemente controllate e sperimentate. Nella predisposizione del Piano di Emergenza si è tenuto conto di quei fattori che influenzano con la loro presenza o con il loro stato al momento dell evento, l attuazione del piano stesso. I fattori considerati sono le caratteristiche dei luoghi (aree interne e attività esterne al quartiere), le attività che si svolgono nel quartiere, le vie di esodo, i sistemi di allarme, i mezzi e le attrezzature per lo spegnimento degli incendi, il numero di persone presenti e la loro ubicazione, il numero e la qualifica degli addetti considerati attivi nell attuazione del piano di emergenza, gli strumenti operativi disponibili, la presenza di soggetti che necessitano di assistenza particolare (bambini, vecchi e disabili), l ubicazione e l individuazione immediata delle valvole di intercettazione dei flussi di gas, gasolio, idrici, aria compressa, l ubicazione delle centrali termiche e il tipo di 11

14 alimentazione, l ubicazione delle cabine elettriche e dei pulsanti di sgancio di emergenza, e l ubicazione di altri locali a rischio specifico e la presenza temporanea di materie ad alto rischio. Il Piano prevede anche un apposita scheda relativa al rischio di blackout ad apparecchiature o alle strutture, in presenza o assenza di feriti, indipendentemente dalla causa e dalle conseguenze provocate, con il solo scopo di garantire: la sollecitudine nella fase di ripristino del servizio; l incolumità delle persone la massima efficienza nella fase di ripristino del servizio; la rapidità di un eventuale evacuazione. La procedura descrive le modalità di evacuazione, definisce i soggetti attivi, tra cui anche il visitatore, lo standista e l ospite, stabilisce la messaggistica di allerta, indica gli operatori tecnici preposti alla risoluzione del problema (manutentori elettrici, antincendio ecc. ), descrive l attivazione della Centrale Operativa. Il termine "rischio accettabile" (o tollerabile) serve per indicare il rischio connesso con una probabilità di accadimento dell'evento e/o un'entità di danno potenziale, compatibili con il quadro sociale, economico e culturale del territorio. Nelle zone in cui il rischio supera le soglie socialmente accettabili è opportuno prevedere interventi di prevenzione e focalizzare l'attenzione della pianificazione delle emergenze. Come già anticipato, il concetto di rischio include valutazioni relative alla connessione tra Danno e Pericolosità. Il grado di rischio in un area ad elevata pericolosità può essere modesto se in essa il danno non è rilevante, così come laddove il danno è rilevante, il rischio può essere nullo se la pericolosità è nulla. Incrociando quindi le informazioni di pericolosità con le quattro classi di danno sopra individuate, si ottengono 4 classi di rischio Piano di recovery del rischio di blackout nell Area EXPO Uno dei rischi considerati nella matrice complessiva dei rischi e minacce di Expo 2015 è il blackout. A fronte di ciascuno dei rischi è prevista la redazione di piani di recovery armonizzati con quanto atteso sul territorio da parte delle differenti Autorità coinvolte (Regione, Prefettura, Provincia, Comuni, Forze dell Ordine, ecc ). La matrice individuata viene considerata impostata perché, pur avendone iniziato il percorso di redazione ed aggiornamento, è presto per poter conoscere tutti gli aspetti realizzativi del sito Expo. I progetti di Expo 2015 spa sono oggi in gran parte definiti, non si conoscono, viceversa, ancora i progetti dei Paesi. Si ritiene comunque di approfondire il tema sui progetti costruttivi che sono in via di affinamento ed approvazione. La gestione della Sicurezza nel sito Expo 2015 sarà incentrata su un Main Operation Center (MOC) deputato alla gestione delle emergenze, integrato nel progetto complessivo di Digital Smart City concepito per Expo e che traguarda le emergenti soluzioni per le esigenze delle cosiddette città intelligenti del futuro (Smart city). Il MOC sarà interconnesso con le maggiori sale operative degli Enti coinvolti, sopra indicati, al fine di garantire la comunicazione (anche via TETRA), l interoperabilità e il coordinamento con le strutture operative deputate alla gestione dello specifico rischio sul territorio. Sia il MOC che la rete TETRA saranno, in caso di blackout alimentate e tenute attive da specifici sistemi di continuità. La rete elettrica di distribuzione interna al sito di Expo 2015 (progettata e gestita da ENEL) sarà telecontrollata, e nei limiti dovuti all indipendenza dei Paesi partecipanti, nella gestione della rete interna ai padiglioni, potrà anche prevedere lo sgancio di carichi selezionati in caso di necessità al fine di prevenire i rischi di blackout. 12

15 L anello di fornitura di media tensione sul perimetro del sito è realizzato da A2A. Fig. 1 - Mappa dell'area EXPO SCENARIO 3.1. Descrizione area disservizio elettrico Per lo svolgimento dell esercitazione si è considerato un grave danneggiamento di due stazioni elettriche di TERNA, denominate Brugherio e Ospiate. L area interessata dalla mancanza di energia elettrica interessa parte della città di Milano e i comuni di Rho e Pero (Figura X). La rialimentazione delle utenze è prevista avvenga in modo graduale e differente a seconda delle zone interessate, da un minimo di dieci minuti ad un massimo di 6 ore. L evento ipotizzato e concordato con gli enti gestori TERNA, A2A e ENEL è definito a probabilità bassissima e non esiste attualmente una prospettiva che possa verificarsi. Infatti, gli impianti elettrici sono gestiti affinché questo tipo di eventi non possano verosimilmente accadere né a causa di guasti né per negligenza nella 13

16 gestione degli impianti. La scelta di simulare questo evento ha pertanto come obiettivo principale solo quello di stressare le capacità di reazione, di coordinamento e comunicazione dei soggetti coinvolti nella gestione dell emergenza. Fig. 2 - Linee e stazioni elettriche presenti nell area interessata dal disservizio elettrico simulato per l esercitazione Esondazione fiume Seveso L esondazione del fiume Seveso del 18 settembre 2010 è risultata una delle più violente tra le molteplici registrate a Milano nella zona di Niguarda dal 1976, sia per la rapidità con cui sono state raggiunte e superate le soglie di allarme e quella di esondazione, sia per l entità delle portate che hanno raggiunto la tombinatura cittadina. L altezza dell acqua rilevata sulle sedi stradali della zona interessata dall esondazione è risultata variabile dai 40 ai 70 cm, e la durata dell evento emergenziale è stata di circa 4 ore. L evento del 18 settembre 2010 può essere assunto come evento significativo per i fenomeni di piena del fiume Seveso perché ha manifestato una elevata gravità per la città di Milano, con conseguenti scenari di riferimento utili per il rischio blackout. Si sottolinea che nel contesto della presente esercitazione la piena del Seveso non è responsabile del blackout elettrico ipotizzato: si è scelto di simulare che gli effetti di esondazione si manifestino dopo l inizio del blackout, allo scopo di rendere più gravoso lo scenario esercitativo congiunto dei due eventi (blackout piena Seveso). L inizio dell esondazione è infatti fissato per le ore 8.00 ed il termine della relativa emergenza per le ore

17 Fig. 3 - Area della città di Milano interessata dall esondazione del fiume Seveso il 18 settembre Soggetti sensibili ad una interruzione elettrica Le utenze elettriche che possono subire un danno rilevante in seguito ad una disalimentazione prolungata sono definite come sensibili. Un lista possibile è la seguente: 1. Strutture pubbliche e private di ricovero e residenziali che forniscono servizi sanitari e socio sanitari e per l emergenza-urgenza (ad es. AO, ASL, Case di Cura, IRCCS, RSA, poliambulatori, farmacie, ecc ). 2. Ospedali, cliniche, case di cura e strutture che forniscono servizi sanitari e di emergenza. 3. Apparati elettromedicali domestici connessi alla rete a bassa tensione (estensione della classe N 1 precedente). 4. Prefetture e sedi di coordinamento della Protezione Civile. 5. Rete ferroviaria, linee di trasporto metropolitane e filo tranviarie. 6. Aeroporti civili. 7. Aeroporti militari. 8. Stazioni di pompaggio del gas di città e dei gasdotti nazionali. 9. Servizi ausiliari delle unità di generazione elettrica. 10. Sistemi per la navigazione aerea o navale. 11. Servizi per le miniere. 12. Utenze rilevanti ai fini dell ordine pubblico, inclusi i luoghi di reclusione. 13. Impianti di segnalazione stradale, come: semafori, passaggi a livello, gallerie autostradali. 14. Utenze per il controllo e la teleconduzione delle reti elettriche. 15

18 15. Stazioni di pompaggio acqua degli acquedotti pubblici e delle reti fognarie o dei depuratori, in caso di dimostrato pericolo di inquinamento. 16. Ponti radio e ripetitori della telefonia mobile privi di alimentazione in emergenza. 17. Principali provider di servizi Internet. 18. Stazioni radiofoniche di importanza nazionale. 19. Industrie a rischio di inquinamento ambientale. A queste si aggiungano ulteriori utenze e servizi comunque vitali per il funzionamento delle città e della società in generale: 1. Impianti di Illuminazione Pubblica 2. Centrali per il funzionamento dei servizi di TELECOMunicazioni (telefonia, ecc). 3. Centri di Elaborazione Dati per servizi bancari e finanziari, bancomat, ecc. 4. Luoghi di lavoro, uffici privati e pubblici, banche, alberghi, scuole, ecc. 5. Processi industriali. 6. Centri commerciali, catena del freddo per la conservazione degli alimenti, ecc. Occorre evidenziare che tutti i contratti di trasporto dei distributori e le norme tecniche anche europee (CEI EN 50160) avvertono gli utenti che le interruzioni del servizio sono sempre possibili per guasti accidentali, danni o altre cause di forza maggiore; pertanto deve essere cura degli utenti stessi prevedere gli opportuni dispositivi di alimentazione di emergenza in relazione al pericolo o al possibile danno conseguente alla interruzione dell energia elettrica che per ragioni tecniche, non evitabili allo stato attuale della tecnologia, possono sempre capitare. La normativa individua poche classi di utenze dette privilegiate (aeroporti, ferrovie, miniere) che per motivi di sicurezza devono essere escluse dalle disalimentazioni programmate previste dal piano PESSE (Piano dei distacchi a rotazione attivato da TERNA spa per una eventuale carenza di energia prevista, e finalizzato ad evitare un ben più grave Black Out generalizzato), come indicato nel capitolo seguente. Si osserva pertanto che laddove risulti dannosa o addirittura pericolosa l assenza di fornitura di energia elettrica, i clienti devono equipaggiarsi, a loro cura, con gruppi di continuità in grado di sostenere l alimentazione dei carichi che consentono almeno l alimentazione dei circuiti di emergenza, ovvero di quella parte degli impianti elettrici dell utente destinati ad alimentare le sole apparecchiature necessarie per motivi di sicurezza (per es. dalle semplici luci di emergenza alle apparecchiature che devono spegnere in sicurezza un processo industriale potenzialmente pericoloso) Risultanze matrici rischio blackout Al fine di produrre una metodologia adeguata a rilevare gli aspetti strettamente legati al rischio di blackout è stata realizzata una matrice di rischio corredata da un allegato di note strettamente collegato e da un documento sintetico di rilevazione dei nodi critici e dei disservizi verificatesi durante il blackout. L attività di compilazione della matrice e degli allegati, da parte di tutti gli Enti coinvolti, ha evidenziato alcune criticità specifiche che sono la base su cui è stata pianificata l esercitazione, in modo da condividere le seguenti principali informazioni: coinvolgimento nel blackout del 2003 altre esperienze di blackout ripercussioni territoriali livello di autonomia 16

19 maggiori difficoltà di gestione fasce orarie critiche giorni critici procedure di emergenza blackout comunicazioni in emergenza esercitazioni di preparazione ed addestramento disponibilità di sale operative utilizzo strumento web per scambio informazioni utili in emergenza cartografie utili alla gestione dell emergenza blackout 4. MODELLO DI INTERVENTO L esercitazione, come già accennato nel cap. 1, si svolgerà per posti comando, ossia attivando i centri operativi coinvolti dall emergenza ma senza reale disservizio e conseguente dispiegamento delle risorse umane e strumentali sul territorio. Si prevede una prima fase di individuazione di un problema sulla rete elettrica, e conseguente prima attività informativa, in particolare verso la Sala Operativa regionale di Protezione Civile. Tale attività informativa individua: la tipologia di problema l area potenzialmente coinvolta le conseguenze che una interruzione elettrica diffusa può comportare l arco temporale di persistenza dell evento Contemporaneamente, è previsto un flusso informativo - in ingresso ai centralini delle strutture operative - che segnala problemi diffusi alla cittadinanza legati ad interruzione elettrica (ascensori non funzionanti, mancanza di corrente presso utenze domestiche, etc...). Il risultato di questa attività informativa è l attivazione, a partire dal livello comunale sino a quello regionale, dei centri di gestione dell emergenza, per organizzare una risposta in termini di risorse umane e strumentali, nonché di pianificazione di eventuali interventi. L attivazione non si limita ai soli centri istituzionali, ma coinvolge anche quelle strutture tecniche (es. gestori energia, gestori viabilità, gestori telefonia, etc.) che vengono coinvolte dai disservizi, e che a propria volta: segnalano necessità di intervento segnalano le attività poste in essere, previste nei piani interni di gestione dell emergenza mettono a disposizione proprie risorse al sistema di Protezione Civile Ad avvenuta attivazione dei centri di gestione dell emergenza, prosegue lo scambio di dati tra tutti i soggetti coinvolti, volto ad ottimizzare le risorse impiegate nella gestione dell evento e ad effettuare una attività di informazione, in particolare nei confronti della cittadinanza. Le azioni di gestione dell evento proseguono sino a comunicazione di risoluzione del problema da parte degli enti gestori della rete elettrica, cui segue un graduale ripristino delle condizioni di normalità. Progressivamente tutti i soggetti tecnici coinvolti segnalano la chiusura dell evento (e delle procedure interne di emergenza 17

20 attivate), e a seguito di queste comunicazioni vengono disattivati tutti i centri operativi di gestione dell emergenza Svolgimento delle attività Per quanto riguarda le condizioni al contorno previste per l esercitazione, si segnala che nei giorni precedenti l evento si registrano precipitazioni in quantità tale da mandare in crisi il reticolo dei corsi d acqua del milanese, in particolar modo Seveso e Olona. 1. Alle ore 7:00, in alcune aree settentrionali della provincia di Milano si verificano disservizi diffusi a causa dell interruzione delle linee elettriche; 2. TERNA e A2A collaborano per le verifiche tecniche di competenza volte ad identificare lo scenario di emergenza; 3. TERNA e A2A informano le autorità di protezione civile (prefettura e regione) con primi dati e informazioni del problema; 4. Dalle numerose chiamate ai centralini si evince che probabilmente l emergenza relativa all interruzione dell alimentazione di energia elettrica è significativa, si rende quindi necessario da parte dei centri operativi organizzare una prima risposta coordinata tra gli enti preposti, anche al fine di fornire informazioni agli enti gestori di particolari servizi e in generale alla popolazione interessata; 5. Alle 8:00, la sala operativa di TERNA avvisa la Sala Operativa della Protezione Civile di Regione Lombardia dell interruzione delle linee elettriche dovuta al danneggiamento di due stazioni elettriche di TERNA denominate Brugherio e Ospiate, dell area coinvolta dai disservizi e dei tempi stimati di rispristino; 6. La Sala Operativa regionale contatta le autorità di protezione civile e gli enti gestori dei servizi essenziali presenti nell area interessata all evento per comunicare i primi dettagli relativi alle attività di rispristino e le modalità operative di collaborazione tra le parti, con particolare riferimento a: fabbisogni/necessità delle autorità di protezione civile e degli enti gestori di servizi essenziali flussi di comunicazione tra le parti risorse disponibili per rispondere in modo integrato all emergenza 7. Alle ore 8:00 si verifica l esondazione del fiume Seveso, in comune di Milano, zona Viale Fulvio Testi. 8. Le autorità di protezione civile secondo il sistema di comando e controllo a partire dal livello comunale attivano i centri di coordinamento per la gestione delle emergenze, e ne danno informazione alla Prefettura (che istituisce il Centro Coordinamento Soccorsi) e alla Regione (che attiva l Unità di Crisi Regionale); 9. Gli enti e le strutture operative delle infrastrutture, dei servizi essenziali, della sanità e della catena del freddo attivano i propri piani di emergenza interni, e ne danno comunicazione a Prefettura (CCS) e alla Regione (Unità di Crisi Regionale); 10. Le autorità di Protezione Civile secondo le proprie competenze mantengono costanti contatti con gli enti gestori dei servizi essenziali, anche per il tramite della Sala Operativa regionale di protezione civile; 11. Alle ore 10:00 Regione Lombardia, raccolte le informazioni tecnico-operative degli enti coinvolti nella gestione delle emergenze, effettua una prima attività informativa nei confronti della popolazione; 12. Alle ore 12:00 si concludono le attività emergenziali relative all esondazione del fiume Seveso; il comune di Milano informa le altre autorità di protezione civile (Prefettura, Provincia e Regione); 13. Alle ore 13:00 la sala operativa di TERNA comunica ad A2A e alla Sala Operativa della protezione civile il completo ripristino dell alimentazione elettrica; 14. La Prefettura di Milano, ricevuta la comunicazione di ripristino, dichiara la conclusione delle attività del CCS; 15. I comuni di Milano, Rho e Pero, ricevuta la comunicazione di ripristino e verificata la situazione nel territorio di competenza, dichiarano la conclusione delle attività dei Centri Operativi Comunali; 16. La Sala Operativa regionale di protezione civile comunica agli enti gestori delle infrastrutture, dei servizi essenziali, della sanità e della catena del freddo il ripristino dell alimentazione elettrica; 18

21 17. Alle ore 13:30 Regione Lombardia, raccolti gli aggiornamenti e verificata la situazione effettua attività informativa nei confronti della popolazione; 18. Alle ore 14:00 gli enti gestori delle infrastrutture, dei servizi essenziali, della sanità e della catena del freddo comunicano a Regione Lombardia il ritorno alla normalità dei rispettivi esercizi. 19. Regione Lombardia aggiorna il quadro informativo per la popolazione, e dirama un report conclusivo delle attività Sistema di comando e controllo La catena di comando e controllo degli Enti preposti alle attività di protezione civile che si attiva in caso di emergenza è strutturata a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale; la sua composizione è flessibile in quanto dipende di volta in volta dal tipo e dall estensione territoriale dell emergenza in atto. La catena di comando e controllo fa riferimento al D.P.C.M. Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze del 3 dicembre Nel caso specifico dell esercitazione in oggetto può essere schematizzata come segue: Schema 1 - Enti e relative sale operative coinvolte nell esercitazione blackout 19

22 Sala Situazioni ITALIA del Dipartimento della Protezione Civile In caso di evento con estensione e/o caratteristiche tali da non poter essere affrontato con mezzi e poteri ordinari, presso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile è convocato il Comitato Operativo di Protezione Civile: esso ha come compito la direzione ed il coordinamento delle attività di emergenza, determinando la strategia di intervento secondo e informazioni che arrivano dalla Sala Situazioni Italia. Sala Situazioni ITALIA, ai sensi della normativa vigente, garantisce la raccolta, la verifica e la diffusione dell informazione in materia di Protezione Civile con l obiettivo di allertare immediatamente e quindi attivare tempestivamente le diverse componenti e strutture preposte alla gestione dell emergenza su tutto il territorio nazionale. Sala Situazioni ITALIA è ubicata a Roma e opera 24 ore su 24 ore, 365 giorni all anno. Nel corso della presente esercitazione Sala Situazioni ITALIA sarà tenuta in costante aggiornamento da parte della Sala Operativa di Regione Lombardia in merito allo svolgimento generale delle attività. Sala Operativa di Protezione Civile di Regione Lombardia Unità di Crisi Regionale Il Presidente della Giunta Regionale di Regione Lombardia ai sensi della legge regionale n. 16/2004 è autorità di Protezione Civile. Regione tramite l Unità di Crisi Regionale - svolge un ruolo di coordinamento delle proprie strutture operative e un ruolo di supporto per i Comuni, le Province e le Prefetture coinvolti, oltre a fungere da punto di contatto con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. In fase di emergenza provvede a: l immediata attivazione dell Unità di Crisi Regionale; ove ritenuto opportuno, partecipazione di propri funzionari all attività dei Centri operativi e di coordinamento istituiti sul territorio; la gestione degli interventi di emergenza-urgenza sanitaria, tramite il coordinamento della Direzione Generale Sanità (per la Pianificazione del soccorso sanitario extraospedaliero ed intraospedaliero, la Programmazione di azioni finalizzate a garantire l assistenza sanitaria territoriale, la programmazione di azioni finalizzate a garantire la sicurezza e la prevenzione di problematiche igienico-sanitarie a tutela della salute pubblica) e le attività tecniche di AREU Lombardia e del Servizio Sanitario Regionale; l attività dei propri tecnici - sia sul campo sia presso la Sala Operativa regionale - per il rilievo del danno e la valutazione del rischio residuo e indotto; il costante collegamento con il Dipartimento della Protezione Civile, le Prefetture e le strutture statali presenti sul territorio regionale; il costante collegamento con gli uffici di Protezione Civile delle Province e dei Comuni coinvolti; attiva formalmente, tramite la funzione competente (F4) ed il sistema regionale Attivazioni-Presenze, il volontariato di protezione civile necessario. L Unità di Crisi Regionale (UCR) è l organismo tecnico che supporta il Presidente della Giunta Regionale nel caso di eventi di protezione civile che vedano un coinvolgimento di Regione Lombardia. L Unità di Crisi è composta sia da tecnici dell Amministrazione, sia da altro personale di Enti esterni, di organismi tecnici, del mondo del volontariato di protezione civile. La sua composizione varia a seconda delle caratteristiche dell emergenza, e può essere costituita da poche unità sino a più di 100 persone. Compiti fondamentali dell Unità di Crisi sono: delineare il quadro informativo relativo all evento, in particolare per quanto concerne i fabbisogni; verificare la disponibilità di risorse umane e strumentali regionali; 20

23 coordinarsi con gli altri organismi di gestione dell emergenza (sia di livello locale, sia di livello nazionale) per ottimizzare l utilizzo delle risorse a disposizione, su diversi orizzonti temporali (breve-medio-lungo termine); effettuare attività di informazione nei confronti della popolazione. L Unità di Crisi opera in una struttura centrale denominata Sala Operativa regionale di Protezione Civile, ma può anche effettuare attività in loco o da postazioni remote. In Sala Operativa regionale di Protezione Civile ci sono delle funzioni perennemente attivate (es. Funzione Direzione, Funzione Tecnico-scientifica) che garantiscono un presidio H24. In caso di emergenza, per cui si rendesse necessaria l attivazione delle strutture nazionali di Protezione Civile, la Sala Operativa regionale di Protezione Civile può essere sede della Direzione Comando e Controllo (DI.COMA.C.), l organismo tecnico nazionale di gestione in loco dell emergenza. Durante l esercitazione, la Sala Operativa regionale di Protezione Civile fungerà da nodo informativo per le comunicazioni in ingresso/uscita, in particolare attivando le procedure previste con i Gestori di Infrastrutture Critiche. La Sala Operativa regionale è sita in via Rosellini 17, a Milano. Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS) - Prefettura di Milano II Prefetto, quale organo provinciale preposto al coordinamento degli organismi di protezione civile, in fase di emergenza: attiva, dirige, su scala Provinciale, gli interventi di tutte le strutture statali, e coordina le altre strutture di livello regionale, Provinciale e locale; presiede, per le finalità di cui sopra, il Centro Coordinamento Soccorsi ed istituisce "in loco" il Centro Operativo Misto (se ritenuto opportuno); dispone la chiusura di strade statali o provinciali, ovvero delle autostrade; dispone la sospensione dei trasporti pubblici (compreso quello ferroviario); tiene costantemente informati di ogni evento incidentale rilevante i seguenti organi: il Ministero dell Interno - l'ufficio di Gabinetto del Ministero dell Interno, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile; la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento di Protezione Civile; la Regione Lombardia e la Provincia di Milano. Il Centro di Coordinamento dei Soccorsi è un organismo di coordinamento che opera a livello provinciale. Nel CCS sono generalmente rappresentati la Prefettura Ufficio Territoriale di Governo, i Vigili del Fuoco, le Forze dell Ordine, la Regione, la Provincia, nonché gli Enti, le Amministrazioni e tutte le strutture operative funzionali alla gestione dell emergenza territorialmente afferenti all area interessata dall evento. Nel corso della presente esercitazione la Prefettura di Milano attiva il Centro Coordinamento Soccorsi presso gli uffici di Milano siti in Corso Monforte. Sala Operativa di Protezione Civile della Provincia di Milano A livello provinciale, ai sensi della normativa regionale vigente, il Presidente della Provincia è autorità di Protezione Civile. In caso di emergenza sul territorio provinciale, anche le risorse strumentali e non strumentali della Provincia sono messe a disposizione per la gestione dell evento (es. risorse tecniche, competenze strategiche nel settore viabilità, etc.). 21

24 Le Province sono in genere dotate di una Sala Operativa per la gestione delle emergenze, presso cui vengono attivate le funzioni necessarie. Tale struttura, fortemente interconnessa con Il Centro Coordinamento Soccorsi (dato l identico livello territoriale di intervento), può condividerne gli spazi. La Provincia di Milano dispone di un servizio di pronta reperibilità h24 per le attività di protezione civile, della Polizia Provinciale e delle Aree/Settori componenti l Unità di Crisi Provinciale (UCP) di protezione civile (Area Qualità dell Ambiente ed Energie, Area Infrastrutture e Mobilità, Area Valorizzazione del Patrimonio). Tra le attività in capo alla Polizia Provinciale si segnalano: sicurezza stradale; emergenze di carattere ambientale; interventi sulla fauna selvatica in difficoltà; controllo ed interventi di carattere ittico e venatorio. In fase di emergenza la Provincia di Milano: attiva il proprio servizio di Protezione Civile come supporto per la fornitura di risorse e per operazioni di evacuazione; segnala agli organi locali e provinciali competenti ogni circostanza o fenomeno che possa determinare o aggravare un fenomeno incidentale; partecipa, con propri rappresentanti, al Centro Operativo Misto ed al Centro Coordinamento Soccorsi; riporta periodicamente la situazione della viabilità conseguente all incidente alla Sala Operativa Regionale di Protezione Civile; coordina la messa a disposizione alle competenti Autorità del volontariato di protezione civile, con particolare riferimento alle componenti della Colonna Mobile Provinciale di protezione civile. L UCP è stata costituita in data 27 novembre 2012 quale momento di coordinamento delle attività delle diverse Aree/Settori provinciali potenzialmente interessati da eventi di protezione civile, quali ad esempio il Settore Sicurezza Integrata, il Settore Ambiente ed Energie, il Settore Gestione Rete Stradale e mobilità ciclabile, il Settore Edilizia e Valorizzazione del Patrimonio. Per le attività d'emergenza l'ucp opera presso la Sala Operativa unificata della Polizia Provinciale/Protezione Civile sita in via Vivaio a Milano. Centro Operativo Comunale (COC) Unità di Crisi Locale In caso di emergenza nell ambito del territorio comunale, il Sindaco assume la direzione dei servizi di emergenza presenti nel territorio comunale (strutture tecnico-amministrative, Polizia Locale, Organizzazioni di Volontariato, etc.) e il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione (strutture sanitarie, enti gestori della rete idrica, elettrica, del gas, dei rifiuti e della telefonia) anche utilizzando il potere di ordinanza, e provvede ai necessari interventi, dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta regionale. Il Centro Operativo Comunale (COC) è un organismo di gestione dell emergenza per coordinare la risposta di protezione civile a livello comunale, coordinato dal Sindaco. E definito Unità di Crisi Locale il gruppo di responsabili di funzioni che lavora nel COC, e che al minimo può essere composto da Sindaco, tecnico comunale (e/o ufficiale d anagrafe), ufficiale di polizia locale e/o ufficiale della tenenza locale dei Carabinieri, responsabile del gruppo comunale di Protezione Civile. Il COC gestisce le proprie risorse per fronteggiare la situazione emergenziale sul territorio comunale ed è costantemente in contatto con il Centro di Coordinamento dei Soccorsi, a cui deve riferire l evolversi della situazione e a cui può segnalare eventuali necessità di risorse che non possono essere reperite dal sistema comunale di Protezione Civile. 22

25 Nella presente esercitazione i COC sono relativi ai tre comuni coinvolti: Milano, Rho e Pero. Sono di seguito descritte le strutture comunali all uopo costituite. 1. Comune di Milano Il Sindaco protempore di Milano è, oltre che Autorità Locale di Protezione Civile ai sensi della normativa vigente, anche Commissario Straordinario del Governo (Dlg. n 112 del ) per le attività preparatorie e la realizzazione dell EXPO Milano In fase di emergenza: la Sala Operativa Integrata funzionante H24 allerta le strutture inserite nel Sistema Milano; convoca il COC, secondo quanto previsto dalle Delibere di Giunta n 3055 del e n 555 del , in coordinamento con le altre strutture operative attivate; attiva e coordina i primi soccorsi alla popolazione locale coadiuvato dal COC e poi, se istituito, a mezzo del COM (Centro Operativo Misto), fino all'arrivo, presso il medesimo organismo, del funzionario prefettizio a ciò delegato; allerta la popolazione, le aziende, le strutture pubbliche ubicate in aree a rischio in ordine agli eventi incidentali, utilizzando adeguati mezzi di comunicazione, anche di massa; allerta, attivando la specifica funzione (F4), il volontariato di protezione civile del Gruppo Comunale, instaurando contatti costanti con la Sala Operativa provinciale e con quella regionale; adotta ordinanze contingibili ed urgenti per la tutela della pubblica incolumità; vigila sull'attuazione da parte delle strutture locali di Protezione Civile, dei servizi urgenti e comunque necessari in relazione al caso concreto; segnala tempestivamente l evento e gli sviluppi operativi alla Sala Operativa regionale di Protezione Civile di Milano; si rapporta costantemente con gli altri organi di Protezione Civile (Prefettura, Regione, Provincia), chiedendo se necessario il supporto logistico e di uomini (volontari); dirama comunicati stampa/radio per informare la popolazione in ordine alla natura degli eventi incidentali verificatisi, agli interventi disposti al riguardo nonché alle norme comportamentali raccomandate. Risorse complessive impegnate: Strutture Operative Comunali della Protezione Civile costituite da Polizia Locale, Nu.I.R. (Nucleo Intervento Rapido), ATM, AMSA, A2A, Metropolitana Milanese, Milano Ristorazione, Milano Sport, Azienda Farmacie Milanesi, SEA, SO.GE.MI, AMAT, Gruppo Comunale Volontari Protezione civile. Strutture Operative di Supporto all'attività della Protezione Civile costituite da Aree, Direzioni e Settori dell'amministrazione Comunale Centrale Operativa - Corpo di Polizia Locale di Milano La Centrale Operativa è attiva h24 e gestisce il coordinamento di tutte le risorse esterne, comprese le specialistiche. In una giornata tipo utilizza, per turno, circa 170 pattuglie automontate, 40 motociclisti, 16 carri gru; a queste risorse vanno ad aggiungersi i nuclei e le squadre specialistiche. Per le comunicazioni utilizza il sistema radio TETRA; in particolare, uno di questi canali è dedicato al cosiddetto "Grappolo Emergenze", flusso radio unico che mette in contatto sulla medesima frequenza in chiave protetta tutti gli Enti, le Istituzioni e gli Organi di soccorso. La Centrale Operativa è munita di sistema di videosorveglianza che utilizza circa 1400 telecamere esterne tutte poste in registrazione con sovrascrittura dati settimanale. 23

26 All'interno della struttura è stato creato l "Ufficio Operazioni" che subentra all'operatore radio per la gestione singola dell'evento emergenziale. E stato istituito ed è operativo il "S.I.S.E. - Squadra Interventi Strategici d'emergenza" che studia, organizza pianifica e gestisce in luogo, a mezzo di unità di comando avanzato, le situazioni di emergenza-urgenza rilevanti. Il Corpo di Polizia Locale del Comune di Milano è parte precipua ed integrante del sistema di protezione civile della città di Milano, pertanto le sue risorse sono a completa disposizione della protezione civile. Per quanto riguarda i sistemi di comunicazione alla popolazione si segnala che tutti gli autoveicoli della Polizia Locale sono dotati di sistema audio amplificato esterno e l'attivazione del comunicato d'allarme, allertamento o gestione eventi avviene su comando della Centrale Operativa dello stesso Corpo 2. Comune di Pero In fase di emergenza il Sindaco: convoca l'ucl (Unità di Crisi Locale), secondo quanto previsto dal Piano di Emergenza comunale, in coordinamento con le altre strutture operative attivate; attiva e coordina i primi soccorsi alla popolazione locale coadiuvato dall UCL e poi, se istituito, a mezzo del COM (Centro Operativo Misto), fino all'arrivo, presso il medesimo organismo, del funzionario prefettizio a ciò delegato; allerta la popolazione, le aziende, le strutture pubbliche ubicate in aree a rischio in ordine agli eventi incidentali, utilizzando adeguati mezzi di comunicazione, anche di massa; adotta ordinanze contingibili ed urgenti per la tutela della pubblica incolumità; vigila sull'attuazione da parte delle strutture locali di Protezione Civile, dei servizi urgenti e comunque necessari in relazione al caso concreto; segnala tempestivamente l evento e gli sviluppi operativi alla Sala Operativa regionale di Protezione Civile di Milano; si rapporta costantemente con gli altri organi di Protezione Civile, chiedendo se necessario il supporto logistico e di uomini (volontari); dirama comunicati stampa/radio per informare la popolazione in ordine alla natura degli eventi incidentali verificatisi, agli interventi disposti al riguardo nonché alle norme comportamentali raccomandate. 3. Comune di Rho - Centrale Operativa - Comando di Polizia Locale La Centrale Operativa si avvale di tecnologia TETRA per l utilizzo delle radio in dotazione. Gli apparecchi portatili attualmente in uso sono 16, di cui 1 che rimane a disposizione della sede della Centrale Operativa per eventuale caduta di corrente : in tale situazione non è infatti possibile usare la base della Centrale per il collegamento con le radio. Le radio portatili possono comunque comunicare tra loro sia singolarmente che a canale aperto. Si evidenzia che il sistema TETRA, agganciato alla dorsale regionale di comunicazioni radio della Protezione Civile, consentirebbe per compatibilità il passaggio di tutte le comunicazioni in materia, direttamente alla Sala Operativa regionale della Protezione Civile. La Centrale Operativa è presidiata da 1-2 operatori per turno, su due turni ( / ); non è quindi possibile mettere a disposizione in maniera esclusiva operatori di Centrale al sistema di Protezione Civile. 24

27 Il servizio di reperibilità dalle alle 7.00, esclusivamente di protezione civile, è svolto da un responsabile e da un agente. In Centrale sono presenti due schermi p.c. collegati alla centrale radio, oltre ad uno schermo 46 con mappa della città. La comunicazione alla popolazione può essere effettuata tramite due autoveicoli di servizio dotati di microfono esterno. Allerta, attivando la specifica funzione (F4) nell UCL, il volontariato di protezione civile, instaurando contatti costanti con la Sala Operativa provinciale e con quella regionale.comando Regionale Vigili del Fuoco I Vigili del Fuoco sono, ai sensi della normativa vigente, la componente fondamentale del sistema di Protezione Civile. In fase di emergenza: Gestiscono e coordinano le operazioni di soccorso tecnico urgente; Forniscono informazioni sulle conseguenze dell evento, anche in termini di popolazione che necessita di assistenza; Forniscono elementi utili riguardo alle risorse umane, logistiche e tecnologiche da impiegare; Mette a disposizione le proprie strutture in loco per il coordinamento tecnico degli interventi di emergenza; Forniscono in generale supporto operativo e logistico nelle fasi di gestione dell emergenza. Azienda Regionale Emergenza Urgenza - AREU L Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) ai sensi della normativa vigente garantisce nel territorio della Regione Lombardia il Soccorso Sanitario Urgenza Emergenza extraospedaliero. L AREU comprende le COEU/SOREU 118 (Centrali/Sale Operative Emergenza Urgenza) che ricevono e gestiscono tutte le richieste di soccorso sanitario urgente e le AAT (Articolazioni Aziendali Territoriali) che, per l espletamento dei propri servizi, si avvalgono di mezzi propri e di quelli messi a disposizione da Associazioni/Enti convenzionati ( es. CRI, ANPAS,..). Compito primario delle AAT 118 è il primo soccorso e il trattamento delle persone coinvolte nell emergenzaurgenza, nonché il loro trasporto presso le strutture ospedaliere più idonee, sotto il coordinamento delle COEU/SOREU 118. Se attivata la Funzione 2 Sanità dell Unità di Crisi Regionale, AREU invia presso la Sala Operativa di Protezione Civile regionale un proprio rappresentante di Direzione e un operatore tecnico della COEU/SOREU 118 di Milano, per il presidio e il coordinamento, di propria competenza, all interno della Funzione 2. Centrale Operativa 118 di Milano - Unità di Crisi La Centrale Operativa Emergenza Urgenza (COEU) del 118 di Milano è operativa H24, e gestisce e coordina tutti i Mezzi Sanitari di Base MSB (con personale volontario e/o dipendente a bordo) e Mezzi Sanitari Avanzati MSA (con personale sanitario professionista) disponibili sul territorio della città di Milano e Provincia (tutto il distretto telefonico 02), compresi squadre e mezzi specialistici per eventi maggiori. 25

28 Nell attività routinaria la COEU 118 nella fascia diurna coordina 74 mezzi di soccorso di base, 7 mezzi di soccorso avanzato e un elicottero; nella fascia notturna gestisce 52 mezzi di soccorso di base e 9 mezzi di soccorso avanzato. Per le comunicazioni si avvale del sistema radio UHF e TETRA; inoltre un canale UHF è dedicato in caso di attivazione procedura maxiemergenza. All interno della Centrale Operativa ci sono 3 consolle operatore dedicate ed attivabili in caso di evento maggiore/maxiemergenza così da poter gestire il singolo evento. Azienda Ospedaliera NIGUARDA - Unità di Crisi L Azienda Ospedaliera - Ospedale Niguarda Ca Granda di Milano ha istituito un apposito Comitato per il Coordinamento delle MaxiEmergenze (CCME) ed una Unità di Crisi (UC) preposti ad individuare tutte le misure utili a fronteggiare eventuali emergenze interne ed esterne derivanti dalle seguenti categorie di eventi: disastri naturali disastri naturali indotti dall uomo disastri sviluppatisi in un contesto antropico (azioni deliberate e non deliberate) drastiche riduzioni della forza lavoro interna massiccio afflusso di feriti atti di sabotaggio interni incendi sviluppatisi all interno delle strutture aziendali emergenze strutturali ed impiantistiche interne. L Unità di Crisi ha il compito di coordinare i primi interventi (fase di emergenza): ricezione dell allarme allestimento area di accettazione/ricezione mobilitazione dei reparti e del personale allestimento delle vie di accesso/evacuazione rapporti con l esterno comunicazioni triage. In fase di emergenza l attivazione dell UC avviene con i seguenti passaggi: 1. nel caso di una chiamata di emergenza, viene immediatamente informato il Direttore Sanitario; 2. il Direttore Sanitario convoca l UC. La data, l ora ed il luogo delle sedute sono comunicati ai membri telefonicamente. ASL MILANO - Unità di Crisi L Unità di Crisi dell ASL Milano si riunisce presso la Direzione Generale dell ASL di Milano in Corso Italia, 19-2 piano. L Unità di Crisi è allertata dal Direttore Sanitario dell ASL di Milano ed è costituita: Direttore Dipartimento Prevenzione Medica 26

29 Direttore Dipartimento Cure Primarie Direttore SC Igiene Pubblica Direttore Dipartimento Farmaceutico Direttore Dipartimento Prevenzione Veterinaria Direttore SC Ufficio Tecnico Patrimoniale Coordinatore dei Distretti L Unità di Crisi dell ASL di Milano è in collegamento continuo con la Protezione Civile del Comune nonché con la Prefettura e la Direzione Generale Sanità della Regione; procede col verificare i nodi segnalati quali critici nelle varie sedi di ASL Milano e soprattutto nell attuare gli interventi necessari per i pazienti assistiti. Tutte le strutture ospedaliere sono allertate dal DSA al momento della costituzione dell Unità di Crisi al fine di predisporre le azioni atte a superare un prolungato periodo di mancanza di elettricità. Si ritiene necessario il collegamento tempestivo e continuativo con il CCS istituito negli uffici della Prefettura di Milano presso la sede di Corso Monforte. ASL MILANO 1 - Unità di Crisi Con delibera n. 760 del 19/12/2011 la ASL Milano 1 ha istituito l Unità di Crisi per la gestione delle emergenze sanitarie non gestibili con interventi riconducibili unicamente alle attività del Dipartimento di Prevenzione medico e necessitanti dell'attivazione di altri servizi e competenze. II ruolo dell'unità di Crisi Locale ASL è quella di fornire indirizzi, di coordinare le attività di sanità pubblica e di supportare l Autorità Sanitaria Locale (Sindaco) ed il Prefetto, in particolare per: vigilanza igienico-sanitaria; disposizioni urgenti igienico-sanitarie e socio-sanitarie a tutela della salute della popolazione; proposte di ordinanze contingibili ed urgenti ai fini della tutela della popolazione. L Unità di Crisi Locale dell ASL Milano 1 è composta da: Direttore Sanitario, che la dirige; Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico che la coordina; Direttori dei Dipartimenti Sanitari e della direzione sociale dell ASL, quali il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, il Direttore del Dipartimento ASSI, il Direttore del Dipartimento Dipendenze, il Direttore del Dipartimento delle Cure Primarie; in relazione alle specificità delle emergenze che si verranno a creare potranno essere chiamati a farne parte i Direttori di Distretto ed i Direttori di UOC/UOS aziendali, per le materie di specifica competenza; le Direzioni Sanitarie delle Aziende Ospedaliere potranno essere invitate su convocazione del Direttore Sanitario dell ASL, per le materie di propria competenza. L Unità di Crisi si avvale dell istituto della guardia igienica permanente quale strumento tecnico operativo. Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico compete il coordinamento dell Unità di Crisi Locale ASL, istituita dal Direttore Sanitario, e nello specifico: la direzione delle attività e delle competenze delle UOC del Dipartimento stesso, compreso le loro articolazioni periferiche mediante l'adozione di direttive, di linee guida, ecc., la partecipazione negli organismi di coordinamento soccorsi presso la Prefettura e/o altri enti di coordinamento, la gestione dei rapporti con l Unità Organizzativa Governo della Prevenzione e Tutela Sanitaria della Regione Lombardia e dei rapporti operativi con altri Enti esterni. 27

30 Per l'esercizio delle proprie funzioni il Direttore del Dipartimento di Prevenzione si avvale del supporto dei Direttori delle UOC e Responsabili delle UOS e, se del caso, degli altri operatori del DPM, per: partecipare al Centro Coordinamento Soccorsi (CCS presso la Prefettura) o al Centro Operativo Misto (COM) qualora istituito; attivare le risorse sanitarie e socio-sanitarie, anche con la collaborazione dei Distretti Socio-sanitari, nonché dei Dipartimenti delle Cure Primarie e Attività Assistenziali, ASSI e del Dipartimento di Prevenzione Veterinario; gestire i rapporti informativi in entrata ed in uscita, e il coordinamento delle attività di prevenzione; implementare procedure operative e linee guida specifiche, indirizzi di vigilanza, valutazioni tecnicoscientifiche complesse, direzione di operazioni complesse, in accordo con Il Dipartimento Veterinario per le materie di competenza. L'attivazione dell'unità di Crisi avviene o dall'interno (operatori intervenuti in situazioni a rischio che sono tenuti ad attivare il Direttore del DPM per qualsiasi situazione critica) o direttamente da Enti esterni quali Vigili del Fuoco, AREU, 118, Prefettura, Forze dell'ordine, Comuni, Provincia, Organi di Protezione Civile, Amministrazioni locali, Autorità Giudiziaria e Direzione aziendale. Per emergenza in orario di lavoro (dalle 8,30 alle 17,30 di tutti i giorni lavorativi) vi è un numero telefonico di riferimento di rete fissa del Direzione Dipartimento di Prevenzione. Per emergenza fuori dall orario di lavoro (nei giorni lavorativi attivo di norma dalle ore 17,30 alle ore 8.30 del giorno successivo; nei giorni di sabato, domenica e festività infrasettimanali attivo dalle ore 8,30 alle ore 8,30 del giorno successivo), va attivata la guardia igienica organizzata sulle seguenti tre aree: Garbagnate - Rho Legnano - Castano Primo Corsico - Magenta - Abbiategrasso TERNA S.p.A. - Sala Controllo di Milano TERNA è la società responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell energia elettrica nella rete ad alta tensione nazionale, e garantisce in sicurezza e con continuità l equilibrio tra la domanda e l offerta di energia elettrica. TERNA è responsabile delle attività di pianificazione, sviluppo e manutenzione della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN), di cui è proprietaria. La rete di trasmissione è costituita da km di linee elettriche a tensione compresa tra di 400 kv e 60 kv e da circa 430 stazioni elettriche. Il sistema elettrico italiano è articolato in quattro segmenti che ne compongono la filiera: produzione, trasmissione, distribuzione e vendita. Le attività di TERNA riguardano la trasmissione e la gestione di flussi di energia elettrica e specificatamente: La gestione del sistema elettrico: garantendo l equilibrio tra l energia richiesta dagli utenti e quella prodotta dalle aziende di generazione. Il Centro Nazionale di Controllo e i Centri di Ripartizione territoriali eseguono la gestione in sicurezza dei flussi di energia del sistema elettrico. Inoltre, i Centri di Teleconduzione, seguendo le indicazioni dei precedenti Centri, attuano le manovre degli interruttori nelle stazioni e cabine elettriche ed effettuano il monitoraggio del funzionamento degli impianti. L Ingegneria e la gestione degli impianti: perseguendo la massima efficienza delle infrastrutture e l eccellenza della manutenzione attraverso l innovazione tecnologica e con una organizzazione operativa specializzata dislocata in tutto il territorio nazionale. 28

31 Lo Sviluppo della rete: deliberando ed eseguendo interventi di sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale in funzione di un piano decennale approvato annualmente dal Ministero dello Sviluppo Economico. Territorialmente, TERNA è presente con le Aree Operative Territoriali (AOT), per le attività di costruzione e manutenzione della rete elettrica, e i Centri di Ripartizione e quelli di Teleconduzione rispettivamente per la gestione dei flussi di energia e l esecuzione delle manovre negli impianti. In particolare, nella Regione Lombardia sono presenti una AOT e un Centro di Ripartizione, entrambi dedicata alla gestione della sola rete del territorio regionale. La supervisione e il controllo in tempo reale del sistema elettrico italiano è attuata in maniera continuativa per mezzo di una struttura gerarchica costituita da un Centro Nazionale di Controllo, con sede a Roma, e 8 Centri di Ripartizione dislocati territorialmente con aree di competenza regionali e pluri-regionali. Uno di questi centri di ripartizione è dedicato al controllo della rete elettrica della Lombardia, la più estesa e con la maggiore richiesta di energia in Italia. I centri di ripartizione effettuano la supervisione del sistema elettrico ed il controllo della rete ad alta tensione ai livelli di: 400, 230, 150, 132 kv, ognuno per la propria area di competenza, secondo delle strategie predefinite tendenti all economia e alla continuità del servizio elettrico. Le manovre e gli assetti della rete ai livelli 400 e 230 kv, insieme alla gestione delle grandi centrali di produzione, sono definiti dal Centro Nazionale di Controllo, in collaborazione con le Sale Controllo dei Centri di Ripartizione. Queste ultime effettuano in autonomia manovre e assetti della rete a kv. Inoltre, i Centri di Ripartizione eseguono una gestione in sicurezza della rete elettrica di trasmissione intervenendo in tempo reale per il ripristino del servizio elettrico in seguito a guasti o a perturbazioni del sistema elettrico. Con questo obiettivo si interfacciano con le altre Sale Controllo di TERNA, per la tele-conduzione da remoto delle stazioni elettriche, e si coordinano con le Sale Controllo delle aziende di distribuzione e con i grandi Utenti Industriali connessi alla rete ad alta tensione. Infine, pianificano le azioni per ottenere il miglior livello della qualità del servizio elettrico, agendo in tempo reale sui sistemi di regolazione della tensione e della frequenza della rete ad alta tensione. Il Centro di Ripartizione di Milano è presidiato da una coppia di operatori che si avvicendano in turno, 24 ore al giorno, 365 giorni all anno. E dotato di un sistema di controllo SCADA (System Control And Data Acquisition), che acquisisce misure elettriche e segnali, con cadenza di alcuni secondi, dalle 250 stazioni e cabine della rete della Lombardia costituita da 300 elettrodotti ad alta tensione, con un flusso continuo di migliaia di dati che sono rappresentati agli operatori attraverso numerosi display schematici che indicano in tempo reale lo stato di funzionamento del sistema elettrico. A2A Reti Elettriche - Sale Controllo A2A SpA è il gruppo nato nel 2008 dalla fusione delle due ex aziende municipalizzate AEM Milano e ASM Brescia, di cui fa parte A2A Reti Elettriche che è la società che si occupa della Distribuzione Elettricità nei comuni precedentemente descritti. In fase di emergenza: Attiva il proprio Piano di emergenza, stabilisce le previste comunicazioni con TERNA (o Enel) e attua le eventuali disposizioni ricevute previste dai regolamenti di esercizio. Avvia le manovre di ripristino di porzioni di rete rialimentabili da altri impianti non interessati dall interruzione. 29

32 Comunica ai soggetti istituzionali le aree e le principali utenze interessate con le possibili previsioni dei tempi di ripristino. Le risorse complessive impegnate in emergenza sono le strutture organizzative in atto, ovvero la Sala Controllo e il Pronto Intervento, oltre ad altro personale reperibile o distaccato da lavori programmati sospesi. La rete elettrica di distribuzione di A2A, che opera nelle aree di Milano (Comune di Milano, Rozzano, e marginalmente in altri comuni limitrofi) e Brescia (Comune di Brescia e altri 45 comuni della stessa provincia sulla sponda occidentale del lago di Garda e della Val Sabbia), è gestita attualmente attraverso due Sale Controllo situate in Via Ponte nuovo 100 a Milano e in Via Lamarmora 239 a Brescia, rispettivamente per le due aree prima indicate. SO VA CO LC BG BS MI LO CR PV MN Fig. 4 - Aree di competenza di A2A Reti Elettriche in Regione Lombardia (area rossa per Milano e hinterland, area gialla per Brescia e comuni limitrofi) Tali Sale Controllo sono presidiate h giorni all anno, con personale specializzato a gestire tutti i possibili eventi di emergenza prevedibili sulla rete elettrica. Il personale di Sala Controllo si avvale sia di squadre di Pronto Intervento disponibili anch esse h giorni all anno, sia di personale reperibile a rinforzo in caso di necessità. 30

33 Le Sale Controllo attualmente, in ottemperanza alle Procedure di emergenza interne, hanno riferimenti telefonici e operativi consolidati con altri Operatori interessati all esercizio della rete piuttosto che con Enti e Istituzione (Comuni, Prefettura, ecc). E prevista nei prossimi anni la realizzazione di un nuovo sistema di controllo che renderà interoperabili entrambe le reti (Milano e Brescia) da entrambe le Sale Controllo, realizzando in questo modo un sistema di Disaster Recovery che consentirà di gestire la rete anche nel più grave scenario di perdita per disastro (incendi, alluvioni, terremoti, ecc.) di una delle due Sale Controllo. In ogni caso le Sale Controllo sono già dotate di sistemi ridondati che rendono poco probabile la loro impossibilità di operare. ENEL DISTRIBUZIONE S.p.A. DTR Lombardia - Centri Operativi La rete elettrica di distribuzione di Enel Distribuzione DTR Lombardia, assicura la distribuzione dell energia elettrica su quasi tutto il territorio della Lombardia con l eccezione di alcuni Comuni nei quali operano altre Aziende Distributrici. Tra i Comuni non gestiti da Enel Distribuzione compaiono Milano, Brescia, Cremona, Sondrio e altri di minori dimensioni situati per la maggior parte in Provincia di Brescia. La rete è gestita attualmente attraverso tre Sale Controllo (Centri Operativi Rete) che operano sul territorio come di seguito indicato: Centro Operativo di Milano con sede in Via Beruto 18 a Milano, per la rete di distribuzione delle Province di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia; Centro Operativo di Brescia con sede in via Chiappa 9 a Brescia, per la rete di distribuzione delle Province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova; Centro Operativo di Como con sede in via Lucini 1 a Como, per la rete di distribuzione delle Province di Como, Lecco, Sondrio e Varese. I Centri Operativi sono presidiati con turni continui h 24 per 365 giorni all'anno ed assicurano la corretta gestione ed il monitoraggio continuo della rete elettrica di distribuzione, attivandosi, al manifestarsi di un guasto, per individuare il punto di guasto e ripristinare il servizio nel minor tempo possibile. Il Centro Operativo si avvale, per gli interventi sul campo, del personale delle Unità Operative dislocate sul territorio e fuori orario di lavoro di personale reperibile. Presso ciascun Centro Operativo sono presenti postazioni del Servizio Segnalazione Guasti dedicate ricezione delle chiamate dei clienti. Il Sistema di telecontrollo permette, mediante stazioni operative remotizzate, di operare da un Centro Operativo anche sulla rete di competenza di un altro Centro Operativo assicurando in tal modo una sorta di mutuo soccorso. Ciascun Centro Operativo dispone di gruppo elettrogeno in grado di assicurare, in assenza di energia elettrica, la corretta alimentazione anche per lunghi periodi. TELECOM ITALIA S.p.A. - Control Room L attività svolta in emergenza da TELECOM ITALIA è volta al ripristino del servizio di telefonia mobile e fissa nell area colpita dall emergenza, nonché al potenziamento del servizio al fine di agevolare le operazioni di 31

34 soccorso. Tali attività sono regolate dalla direttiva concernete Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze firmata dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel A titolo di esempio di seguito vengono illustrate le principali azioni messe in campo nel sisma che ha colpito l Abruzzo nel 2009 fin dalle prime ore dell evento. Interventi di potenziamento telefonia fissa Posizionamento di 3 apparati su strada Attivazione di un nodo trasmissivo nel comune di Coppito (per esigenze della DICOMAC) Interventi di potenziamento telefonia mobile Posizionamento e attivazione di 5 mezzi mobili GSM Interventi per la popolazione colpita Nella prima giornata, dopo il terremoto del 6 aprile, è stata effettuata una ricarica da 10 euro a circa clienti presenti nell area del sisma, dopo aver effettuato l analisi delle numerazioni attestate sulle Centrali di rete che servono le zone colpite; Obiettivo dell azione è stato il consentire alla popolazione di poter comunicare in un momento d emergenza Sono stati contattati telefonicamente i clienti delle zone colpite dal sisma per verificare la necessità di fornire traffico telefonico gratuito Sono state distribuzione ricaricard da 20 euro alla popolazione in forma gratuita in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e con gli altri Operatori Sono stati distribuiti complessivamente telefonini alla popolazione in forma gratuita in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e con gli altri Operatori Sono stati inviati due uffici mobili presso le aree di ricovero della popolazione civile con l obiettivo di gestire le esigenze della clientela Sono state distribuite circa chiavette con 4 mesi di navigazione internet gratuita (max 100 ore mese) ad altrettanti studenti individuati dall Università de l Aquila in forma gratuita. Per consentire alla popolazione di poter comunicare tramite postazioni di telefonia pubblica, allestite su mezzi mobili, dislocati presso alcune tendopoli sono state distribuite in forma gratuita schede telefoniche di telefonia pubblica, del valore di 5 e 10 euro E stato effettuato l invio di SMS informativi alla popolazione in accordo con tutti i gestori della telefonia mobile. Il testo del messaggio è stato fornito dal Dipartimento di Protezione Civile (in accordo con la convenzione in essere fra Dipartimento di Protezione Civile ed i gestori di telefonia mobile). Tale invio è stato possibile in quanto sussisteva lo stato di emergenza firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. E stata realizzata la copertura wi-fi nelle tendopoli. Naturalmente a seguito del sisma (e comunque di ogni emergenza) sono stati fatti moltissimi interventi per la riconfigurazione della rete anche in considerazione del fatto che, per esempio a L Aquila l intera rete di distribuzione (quella che va fino a casa del cliente) è stata distrutta e quindi è stato necessario ricostruire una rete ex novo nei nuovi villaggi costruiti. TELECOM Italia infine, al fine di sperimentare sul campo l organizzazione prevista per la gestione delle Crisi e addestrare il personale, partecipa alle esercitazioni promosse dal Dipartimento di Protezione Civile e dagli Enti locali (Regioni, Province e Prefetture). Inoltre organizza periodicamente incontri formativi all interno dell azienda, anche in collaborazione con i DPC, rivolti a tutto il personale (dirigenti e quadri) che a diverso titolo concorre al superamento dell emergenza. 32

35 Per fronteggiare le emergenze, il Gruppo TELECOM ha adottato una soluzione che prevede un sistema normativo e un modello organizzativo. Tra le normative si citano: le policy, le linee guida, approvate dal vertice aziendale, e la procedura organizzativa che stabilisce funzioni e ruoli delle strutture preposte a tale attività. In particolare, la procedura organizzativa di protezione civile che norma la più frequente causa di emergenze, definisce l organizzazione aziendale per la gestione delle crisi, contiene le procedure alternative a quelle normali e individua i canali per le comunicazioni interne ed esterne all organizzazione, nella fase preventiva, concomitante e successiva alla crisi. Il modello organizzativo individua la costituzione del Crisis Management Bord o degli Operational Crisis Team a seconda della gravità della crisi. Gli Operational Crisis Team si riuniscono nelle Sale Polifunzionali (8 su tutto il territorio nazionale) allestite appositamente per la gestione degli stati di crisi. Sono dotate, infatti, di collegamenti ridondati, sistemi di videoconferenza per facilitare lo scambio di informazioni, e dispongono di una serie di strumenti per la gestione delle emergenze tra cui il sistema informativo CI.PRO. (Civil Protection). Inoltre TELECOM Italia dispone di una Control Room, sita a Roma e dedicata al monitoraggio di tutti quegli eventi che possono sfociare in crisi/emergenze. La Control Room, con orario h24, riceve anche le allerta di condizioni meteo avverse sia dal Dipartimento di Protezione Civile sia dai vari Centri Funzionali Regionali nonché da Province e Prefetture. Inoltre, tramite apposita convenzione riceve immediatamente l informazione dall Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia - INGV inerente eventi sismici in tutto il mondo. Tali allerta vengono poi veicolati dagli operatori della Control Room a tutti i componenti degli Operational Crisis Team interessati nonché al personale di Security che si occupa della gestione delle emergenze. L attività svolta in emergenza da TELECOM Italia è volta al ripristino del servizio di telefonia mobile e fissa nell area colpita dall emergenza, nonché al potenziamento del servizio al fine di agevolare le operazioni di soccorso. Tali attività sono regolate dalla direttiva concernete Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze firmata dal Presidente del Consiglio del VODAFONE OMNITEL Security Operation Center VODAFONE Italia ha redatto un piano di Business Continuity che è gestito in maniera centralizzata e che è stato disegnato in maniera tale da fronteggiare situazioni critiche per la continuità del business aziendale e per la conservazione dell integrità dei dati, indipendentemente dall area geografica interessata. Esso è stato sviluppato per essere utilizzato in caso di incidenti gravi o catastrofi. A tal proposito VODAFONE Italia ha predisposto un piano di continuità del business aziendale costituito da sei Contingency Plan che coprono le seguenti aree critiche: Network IT Application IT Infrastructure Customer Operations Facilities Logistica Commerciale Tali piani consentono di gestire la situazione d emergenza in maniera efficiente ed efficace, in modo da potere ristabilire la propria attività nel minore tempo possibile. Il sistema di sicurezza di VODAFONE Italia è gestito dalla funzione denominata Corporate Security, strutturata in varie aree specialistiche, che cooperano nel presidio di tutte gli aspetti e le tematiche di tutela del patrimonio e collaborano con le altre unità organizzative all individuazione delle aree di rischio ed alla definizione di misure coerenti allo sviluppo di procedure e norme di comportamento. Corporate Security si occupa inoltre di garantire il giusto supporto alle Autorità sia per quanto 33

36 attiene gli obblighi relativi alla fornitura delle Prestazioni Obbligatorie previste per legge, sia per tutte le esigenze di Pubblico Soccorso e Protezione Civile. Il piano di Business Continuity prevede, per tutte le infrastrutture critiche aziendali (Centrali telefoniche MSC, BSC, HUB, CED, Call Center, Sedi Direzionali) la disponibilità di gruppi elettrogeni in grado di erogare l energia elettrica anche in assenza di alimentazione di rete. Allo stesso tempo, tutte le antenne (BTS) dislocate sul territorio nazionale sono dotate di batterie tampone in grado di garantire sufficiente autonomia per diverse ore. Inoltre la dislocazione di tali antenne permette, nella maggior parte dei casi, di garantire condizioni di sovra copertura del territorio stesso. Facendo riferimento al blackout nazionale del 28 settembre 2003 e successivi eventi di minor portata, che hanno comportato la mancanza di energia elettrica per tempi medio lunghi, è utile tenere in considerazione i volumi del traffico telefonico generato durante le ore diurne e quelle notturne. Tale valutazione va considerata in ragione dei tempi di ripristino al fine di garantire funzionalità e disponibilità della rete e dei servizi offerti ai Clienti. Per quanto esposto, la mancanza di energia elettrica di rete per tempi medio lunghi, può comportare l esaurimento della batterie tampone e il rischio di spegnimento delle antenne con la conseguente impossibilità di veicolare il traffico telefonico. A tal proposito molte antenne strategiche (HUB) sono dotate anche di gruppi elettrogeni in modo da garantire comunque le comunicazioni, attraverso il reinstradamento del traffico. VODAFONE Italia ha una sua sala operativa denominata Security Operation Center (SOC) e sita a Milano; il SOC è la struttura di presidio, coordinamento e controllo in grado di garantire la continuità del servizio e il supporto al business 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E strumento fondamentale in grado di reagire con incisività e tempestività al verificarsi di eventuali situazioni critiche, in sinergia con le altre funzioni aziendali e con gli Organi Istituzionali. Il SOC è infatti: Entry Point per richieste provenienti dall Autorità Giudiziaria e la Polizia Giudiziaria per quanto attiene le Prestazioni Obbligatorie a fini di Giustizia; Entry Point per richieste provenienti da Enti Istituzionali per esigenze di Sicurezza, Pubblico Soccorso e Protezione Civile; Focal Point per attività di crisis management aziendale (BCP) e per emergenze nazionali. In caso di eventi emergenziali (es. terremoti, esondazioni, incidenti aerei, ferroviari, stradali, maltempo, blackout) il SOC collabora a stretto contatto con le Autorità preposte, attivando le opportune misure di contrasto alla crisi in atto. Il SOC dispone di competenze, infrastrutture e know-how adeguate per assicurare, in concorso con le strutture operative degli organi di Pubblico Soccorso, interventi celeri ed efficaci ai fini del salvataggio delle vite umane. ATM - Sala Operativa della rete metropolitana di Milano La Sala Operativa della rete metropolitana è suddivisa per linea (Linea1, Linea2, Linea3 e Linea5), all interno operano 4 addetti: il Coordinatore di Sala, il Dirigente Centrale del Traffico, il Dirigente Centrale Viaggiatori e il Dirigente Centrale Elettrificazione. Ogni addetto ha un compito preciso e si occupa di garantire la sicurezza e la regolarità della circolazione dei treni e dei passeggeri. Il Coordinatore di Sala sovraintende e coordina il lavoro degli altri addetti e si interfaccia con gli enti esterni. La Sala Operativa comunica con gli addetti presenti nelle stazioni (Operatori di Stazione) a mezzo di comunicazioni telefoniche, con addetti itineranti sulla rete a mezzo telefonia mobile, con i macchinisti a bordo dei treni tramite Radio Terra Treno o telefonia mobile ed infine con 34

37 altri reparti aziendali telefonia fissa e/o mobile. Dispone anche del sistema radio TETRA: ATM fa infatti parte del SIRE e si interfaccia con il Comando di Protezione Civile del Comune di Milano. ANAS Sala Operativa Compartimentale La Sala Operativa Compartimentale ha funzionamento H24. La finalità è legata al miglioramento della gestione dei processi operativi nonché dei rapporti con l utenza, attraverso l esecuzione delle seguenti macro attività: 1. gestione del flusso di informazioni in ingresso ed in uscita anche attraverso i messaggi variabili sulle condizioni della viabilità e sulla presenza di cantieri o di trasporti eccezionali; 2. attivazione e coordinamento dei servizi di soccorso in caso di emergenza; 3. monitoraggio situazione viabilità della rete stradale di competenza; 4. verifica per il rilascio di nulla osta tecnici per il transito dei trasporti eccezionali. ASPI Centro Radio Informativo Il Centro Radio Informativo (CRI) di Autostrade per l Italia S.p.A. è un centro di controllo del traffico ed un centro di raccolta e diffusione dell informazione. L attività del Centro Radio Informativo si svolge per l intero arco dell anno senza interruzioni, continuativamente nelle 24 ore. I turni, di 8 ore, sono di norma articolati nelle fasce orarie 22-6, 6-14 e 14-22, con maggior presidio in presenza di elevati flussi di traffico e/o di eventi che richiedono particolare attenzione (partenze e rientri per le vacanze estive e per quelle corrispondenti alle maggiori festività, fine settimana di punta, svolgimento delle operazioni invernali nel caso di avverse condizioni climatiche, ecc. e, in generale, nei turni diurni). La struttura è inserita nella linea Esercizio ed ha per referente diretto il Responsabile Informazione e Controllo Traffico (ICT). Gli Operatori, per ogni evento (incidente, turbativa, situazione di pericolo, ecc.) che si verifica sulle tratte di competenza, devono svolgere le attività previste, in collaborazione con gli altri soggetti operanti, nell obiettivo: di assicurare il mantenimento o il pronto ritorno al normale livello di sicurezza, non solo per la clientela in viaggio, ma anche per il personale operante su strada e per l ambiente; di garantire, sempre in sicurezza, il pronto ritorno alle normali condizioni di transitabilità della strada e fluidità della circolazione, qualora compromesse dall evento. Inoltre gli Operatori, nel seguire lo sviluppo di ciascun evento, dall insorgere al ritorno alla normalità, devono: aggiornare con tempestività, oltre che i propri referenti interni, i sistemi dedicati alla registrazione e diffusione delle informazioni, ciò anche in relazione ad eventi che si verificano su tratti autostradali limitrofi, della rete aziendale o di altra Concessionaria, qualora sia richiesta la loro collaborazione o gli eventi abbiano riflessi sulle proprie competenze, coordinandosi con i Centri Radio Informativi direttamente interessati. Analogamente nel caso di eventi sulle proprie competenze che abbiano riflessi su tratti autostradali adiacenti. SATAP - Centrale Operativa La Centrale Operativa SATAP Tronco A4 (C.O.), sita a Rondissone (TO) opera h 24 e coordina tutte le azioni relative al mantenimento del regolare esercizio dell asse autostradale. Presso la C.O. sono anche presenti i 35

38 sistemi di gestione sia informatici che degli impianti utili alla vigilanza e all informazione all utenza (videosorveglianza, pannelli messaggio variabile...). La C.O. coordina tutti gli interventi a seguito di eventi, di qualsivoglia natura, presenti sull asse autostradale e sulle strutture di competenza; nello specifico, in situazioni di emergenza inoltra le richieste di intervento agli Enti di soccorso, aggiornando circa gli sviluppi dell evento emergenziale in corso e raccordando ogni azione con gli operatori autostradali impegnati nell evento e con le funzioni aziendali preposte. La Centrale Operativa si occupa, contestualmente, di tutta l informazione in uscita sia attraverso gli strumenti tecnologici in uso sia con l inoltro delle notizie agli Enti di informazione. La struttura giuridica e aziendale non permette di fornire risorse da utilizzarsi all esterno dell asse autostradale e delle relative pertinenze di competenza; in situazioni emergenziali, così come previsto dai Piani Operativi, è prevista comunque la possibilità di fornire agli Enti di soccorso (C.R.I., Protezione Civile ) la fruizione di strutture dislocate lungo l asse autostradale e la disponibilità di generi, alimentari e non, di primo soccorso, così da poter raggiungere l utenza in difficoltà con modi e tempi i più possibili puntuali e celeri. I sistemi di informazione a disposizione della C.O. comprendono l inoltro delle notizie al C.O.A. della Polizia Stradale, ad Enti di informazione nazionale dedicati al settore autostradale ed alle Concessionarie confinanti, a network radiofonici (per il Piemonte anche televisivi) presenti in tutte le Regioni su cui vertono le due autostrade di competenza. Inoltre, l utenza viene raggiunta attraverso un servizio di SMS dedicati e tramite la rete di Pannelli a Messaggio Variabile e di Carrelli Mobili a Messaggio variabile presenti lungo tutto l asse autostradale e presso tutte le stazioni. Le modalità di utilizzo sono regolate da uno specifico Manuale che contempla i diversi eventi; esiste, comunque, sempre la possibilità, previa autorizzazione dalle funzioni aziendali, di indicazioni specifiche tramite scrittura libera. Milano Serravalle-Milano Tangenziali - Centro Radio Informativo Il Centro Radio Informativo (CRI) di Milano Serravalle, anche detto Sala Radio, è la struttura aziendale operativa tramite la quale viene attivato il governo delle attività di controllo del traffico, di soccorso e di informazioni all utenza. Al CRI è garantita la presenza di personale specializzato 24 ore al giorno, per 365 giorni l anno. Il CRI svolge un ruolo fondamentale per il controllo e il governo della rete in concessione, sia nella gestione quotidiana della viabilità (traffico, incidenti, cantieri, trasporti eccezionali ecc..) che nei periodi caratterizzati da problematiche connesse alla stagione invernale quali nebbia, neve e ghiaccio, ovvero quella estiva contraddistinta dall intensificazione dei volumi di traffico sulle direttrici di esodo. L interfaccia diretto del CRI è dato dalle sale operative della Polizia Stradale (COA di Novate Milanese), del 115 e 118, delle organizzazioni del servizio di soccorso meccanico (ACI e VAI) oltre alle sale controllo delle autostrade interconnesse (A1, A4, A8 di Autostrade per l Italia II tronco Milano, A4 e A21 SATAP, A7 e A26 di Autostrade per l Italia I tronco Genova), attraverso cui si è in contatto tramite linea telefonica e sistema di scambi dati (RETICA). Al CRI riferiscono gli equipaggi degli Ausiliari della Viabilità che percorrono la rete segnalando eventi e criticità oltre le squadre di manutenzione impiegate per operazioni di pronto intervento. Le relative comunicazioni avvengono preferenzialmente attraverso sistema radio dedicato o con linea telefonica. L operatività del CRI si caratterizza per un livello di servizio minimo che prevede l impiego di operatori così ripartito: n. 2 sul 1 turno (ore 22 6), n. 3 sul 2 turno (ore 6 14) e n. 3 sul 3 turno (ore 14 22). In aggiunta agli operatori è presente in orario d ufficio il Coordinatore che nel corso di eventi prevedibili e programmabili garantisce la presenza in reperibilità. 36

39 Ad agosto 2010 è stato installato un nuovo sistema informatico di gestione degli eventi con razionalizzazione delle postazioni degli operatori anche in prospettiva dell attivazione di tutti i front-end previsti nel progetto Autostrada Telematica. Il CRI è altresì delegato alla trasmissione ufficiale delle note attinenti eventi di traffico sulla rete verso l Ente concedente ANAS. Detta comunicazione avviene per mezzo e si caratterizza per tre invii quotidiani di aggiornamento traffico sull intera rete durante fasce orarie più significative della giornata (ore 8 di mattina, ore 14 per primo pomeriggio e ore 20 per la sera). Oltre a ciò il CRI invia note di inizio, aggiornamento e termine evento ogni qualvolta si verificano situazioni sulle rete quali chiusure non programmate ovvero code con estensione superiore a 3 chilometri. TRENORD Sala Operativa La Sala Operativa è la struttura dell impresa ferroviaria che ha la responsabilità di monitorare la circolazione dei treni di TRENORD sull infrastruttura RFI e FERROVIENORD e di intervenire, in concerto con i gestori dell infrastruttura, per risolvere eventuali inconvenienti o anormalità di esercizio che compromettono la regolarità del servizio. A tal scopo la Sala Operativa consta di due siti di monitoraggio: Milano Lambrate (presso Fabbricato Viaggiatori della stazione) per la gestione del traffico su rete RFI, e Saronno (presso Posto Centrale di Movimento di FN) per la gestione del traffico su rete FERROVIENORD. La struttura è operativa e presenziata h24 tutti i giorni dell anno. SEA S.p.A. - Centro Operativo per le Emergenze La sala denominata Centro Operativo per le Emergenze, presente sia a Linate che a Malpensa, è sede del Crisis Response Committee (Comitato Risposta Crisi) e costituisce un luogo adeguatamente attrezzato per la riunione del formato dagli Enti aeroportuali coinvolti nella soluzione di qualsiasi eventuale crisi riguardante gli aeroporti. Variando il tipo di problematica da affrontare, anche la composizione del Comitato sarà variabile; ci si avvarrà quindi delle professionalità presenti in aeroporto a seconda delle necessità contingenti. Per crisi SEA intende qualsiasi evento prevedibile o meno che determini o potenzialmente possa determinare una riduzione superiore al 40% della capacità aeroportuale fino al blocco totale delle attività. Specificamente le crisi possono essere dovute a: emergenze o incidenti aerei interni o esterni al sedime aeroportuale; eventi meteorologici; emergenze sanitarie; atti di terrorismo; difficoltà di accesso alle strutture dovute a manifestazioni, scioperi, incidenti o eventi meteo; incendi strutturali; fallimento delle procedure di back-up in caso di black-out di sistemi vitali per l operatività dell aeroporto; carenza carburante; nonché tutte quelle crisi non prevedibili o che, anche se previste, esplichino i loro effetti in maniera diversa da quanto ci si poteva attendere. La composizione tipica del Crisis Response Committee dà titolo ad accedere ai seguenti Enti/operatori: 37

40 il Direttore di Aeroporto o suo delegato; gli operativi più alti in grado in servizio degli Enti di Stato; il Duty Manager - Coordinamento di Scalo SEA; un rappresentante ENAV; il Capo Scalo di Compagnia o suo rappresentante; un rappresentante AOC e/o Comitato Utenti. La mancata presenza di uno o più soggetti titolati non invalida le attività del Centro Operativo per le Emergenze. La convocazione del Crisis Response Committee deve ritenersi automatica ricevuta la segnalazione di emergenza o incidente. A seconda del tipo di crisi altre professionalità o rappresentanti di Enti aeroportuali saranno convocate dal Direttore di aeroporto, da un suo delegato o dal Duty Manager - Coordinamento di Scalo SEA. Ogni Ente partecipante è tenuto a predisporre una procedura interna per garantire la presenza del proprio rappresentante che sarà titolato a prendere le necessarie decisioni. Lo scopo del Crisis Response Committee è di mantenere il più alto grado di operatività aeroportuale possibile, compatibilmente con il tipo di crisi e con il rispetto delle condizioni di sicurezza. I suoi principali compiti si configurano nelle seguenti attività: adotta tutti quei provvedimenti tendenti a ridurre il disagio dei passeggeri; può e, in certi casi, deve disporre, attraverso l ENAC, la chiusura dell aeroporto o di parti di esso; può stabilire flussi, penalizzazioni operative, priorità all atterraggio o al decollo di determinati voli, emanare sequenze di voli in partenza. Il Crisis Response Committee potrà, sempre nel rispetto delle leggi, prendere provvedimenti mirati anche in deroga o in contrasto alle normali procedure in uso. Il Centro Operativo per le Emergenze di Malpensa è dotato di 8 telefoni, 1 fax, 5 radio, PC, 2 TVCC con collegamento satellitare, 1 PC con collegamento SITATEX, 1 fotocopiatrice. Il Centro Operativo per le Emergenze di Linate è dotato di 8 telefoni, 1 fax, 1 stampante, 1 radio, 3 PC e 1 monitor LCD 15, 3 monitor LCD 42 SONY con collegamento satellitare, impianto di videoconferenza. Nel caso la crisi sia di tale gravità da interessare la stampa, i comunicati ufficiali dell aeroporto saranno forniti a cura del Comitato. Il Servizio Relazioni Esterne di SEA farà propri i comunicati. In caso di eventi di forza maggiore (neve, nube vulcanica o altri avvenimenti di natura non prevedibile) SEA ha predisposto una serie di interventi, contenuti nel documento AIRPORT PASSENGER CONTINGENCY PLAN, per assistere al meglio i passeggeri durante la loro permanenza in aeroporto. Secondo tale documento, un gruppo di volontari di SEA, distribuiti negli scali di Milano Linate e Milano Malpensa 1 e 2, saranno presenti in aeroporto a disposizione dei passeggeri; nelle aerostazioni verranno preparati punti di assistenza chiamati Airport Help dove i volontari, oltre a fornire informazioni aggiornate sull operatività dei voli, potranno offrire ai passeggeri buoni pasto, kit per neonati e giochi per i bambini; in caso di necessità verranno predisposte aree dove pernottare in aeroporto. Metropolitana Milanese S.p.A. - Centro Operativo Pronto Intervento di Acquedotto e Fognatura Il Centro Operativo del Pronto Intervento di MM è una funzione aziendale di gestione dell emergenza per coordinare la risposta di MM sulle attività di acquedotto, fognatura e rischio idrogeologico per il fiume Seveso. 38

41 La funzione si avvale di 2 risorse operative che h24 (garantita su 3 turni di 8 ore) provvedono alla raccolta delle segnalazioni ricevute dai sistemi informativi, dalla Polizia Locale o dagli utenti, attivando le conseguenti procedure di intervento. Il sistema di telefonia ed i server del Centro Operativo (3 macchine collegate) prevedono una operatività in caso di black-out per circa 2-3 ore. Le comunicazioni per le attività relative al rischio idrogeologico per il torrente Seveso avvengono con la seguente modalità: con la Protezione del comune di Milano: utilizzando il sistema S.I.R.E (Sistema Integrato di Risposta all Emergenza) mediante uno dei server del Centro Operativo o, in caso di mancato funzionamento del sistema, mediante telefonia ai numeri della sala operativa (o dei Responsabili) della Protezione Civile di Milano con la Provincia di Milano (per le manovre sulla paratoia sul Seveso di Palazzolo): mediante telefonia ai cantonieri del CSNO. con il personale operativo di MM-Direzione Acque Reflue: mediante telefonia al personale di servizio/reperibile. Tutte le informazioni transitanti presso il Centro Operativo del Pronto Intervento (sia per le telefonate che per le comunicazioni via server) sono costantemente registrate e conservate su un sistema di backup. AMSA, Termovalorizzatore SILLA 2 - Sala Controllo Il termovalorizzatore di rifiuti è di fatto una centrale termoelettrica che per produrre energia utilizza la combustione di rifiuti urbani; l'impianto funziona a ciclo continuo con presenza di squadre di conduzione in H24. La Sala Controllo dell'impianto è di fatto una sala operativa per la gestione delle emergenze legate all'impianto; nella Sala Controllo si alternano ogni 8 ore ( / / ) i sei capi turno e le relative squadre di conduzione che fanno parte dell organico del termovalorizzatore Silla 2. Per eventuali problemi connessi all erogazione e alla sospensione di energia elettrica la Sala Controllo comunica direttamente con il Centro di ripartizione territoriale di TERNA. Normalmente in caso di blackout della rete da 132 kv, a cui è connesso, l'impianto si distacca automaticamente dalla rete e rimane "in isola" (interruzione del parallelo con la rete esterna) e si colloca in condizione di carico interno. Questo rende autonomo l'impianto e permette di rimanere in attesa che il Centro di ripartizione territoriale di TERNA conceda l'autorizzazione per rientrare in parallelo. Può anche capitare che l impianto non rimanga in isola e che resti coinvolto nel blackout: in questo caso si proceda alla sua messa in sicurezza, e si attende che il Centro di ripartizione territoriale di TERNA comunichi il ritorno della tensione in rete e autorizzi il collegamento per riavviare l impianto e tornare in parallelo con la rete. La messa in sicurezza dell impianto non dovrebbe determinare criticità interne o ripercussioni verso l'esterno: il gruppo elettrogeno ha infatti un autonomia che permette agevolmente di gestire le fasi di messa in sicurezza che consiste essenzialmente nel gestire l inerzia termica suddetta garantendo l alimentazione delle caldaie. La criticità si avrebbe se il gruppo elettrogeno non funzionasse ma si tratta di un eventualità remota in quanto la macchina è provata con regolarità, manutentata con continuità e secondo programmi prestabiliti. In tutte e due i casi, istituzionalmente, l impianto è tenuto a comunicare con il Centro di ripartizione territoriale di TERNA. 39

42 Depuratore Milano Nosedo La conduzione dell impianto è attiva h 24; il Depuratore di Milano Nosedo non è dotato di una vera e propria sala operativa, in ogni caso in fase di emergenza: si chiedono informazioni via telefonica fissa e/o mobile alla società fornitrice di Energia Elettrica; si informano: Metropolitana Milanese - Servizio Idrico Integrato; ARPA Lombardia Risorse Idriche Naturali; Provincia di Milano Servizio acque superficiali. Contestualmente all evento scattano le attività interne di controllo dell impianto e delle opere di presa e sfioro. FIERA MILANO (Rho) - Centrale Operativa La Centrale Operativa è costituita da un presidio fisso nel quale è presente h24 un operatore che, in caso di assenza anche temporanea, viene sostituito da persona idonea a svolgere le procedure previste. Nella Centrale Operativa convergono tutte le chiamate di emergenza riguardanti gli eventi definiti come tali nel Piano di Emergenza del Quartiere Fieramilano (Rho) ; il locale è dotato di alimentazione elettrica di emergenza. La Centrale Operativa è in grado di attivare, nella misura del 50%, l organico degli addetti alla vigilanza costituito da un minimo di 4 persone ad un massimo di 20. La Centrale Operativa è in grado di attivare, nella misura del 50%, l organico degli addetti al servizio di portierato e al servizio di vigilanza armata, costituito da un minimo di dieci persone qualificate ad un massimo di venti. I mezzi di comunicazione utilizzabili sono costituiti da: radio ricetrasmittenti; telefoni di servizio; telefoni cellulari. Oltre alla Centrale Operativa, sono presenti i seguenti presidi per l emergenza: Pronto Intervento Antincendio; Coordinamento degli interventi per emergenze; Servizio Vigilanza e Prevenzione Incendi nei padiglioni; Servizio di Pronto intervento Antincendio svolto da dipendenti di FIERA MILANO; Servizio Vigilanza alle Porte Cargo e Porta Sud; Servizio di Primo Soccorso. ESSELUNGA - Sale Controllo Presso la Sede Operativa ESSELUNGA di Limito sono concentrate le Sale Controllo di seguito descritte, che garantiscono il costante presidio sui Negozi e sui Centri di Distribuzione/Produzione ESSELUNGA nonché il tempestivo allertamento del personale preposto e il conseguente intervento in caso di allarme per la gestione dell emergenza. 40

43 1. Centrale Controllo Allarmi Limito La Centrale Controllo Allarmi di Limito garantisce una copertura oraria su 24 ore al giorno per 365 giorni all anno; questa struttura, presidiata dal Servizio di Vigilanza ESSELUNGA, è preposta alla gestione degli allarmi provenienti dal CEDI di Limito (Pioltello, MI) e dai punti vendita ESSELUNGA, riguardanti sia la sicurezza (intesa come safety e security) che gli impianti. Nel caso in cui l allarme riguardi gli Impianti Tecnologici, il personale della Sala Controllo Allarmi Limito contatta il personale addetto presente presso le Sale Controllo Manutenzione (di seguito descritte). 2. Sale Controllo Manutenzione Limito Oltre alla Centrale Controllo Allarmi, sono presenti a Limito anche tre Sale Controllo Manutenzione che hanno lo scopo di gestire in tempo reale sia gli allarmi di carattere tecnologico provenienti dai negozi ESSELUNGA che gli allarmi tecnologici provenienti dagli impianti installati presso il Centro Distribuzione di Limito. In particolare sono presenti le tre seguenti Sale Controllo: 2.1. Sala Controllo Manutenzione CEDI Limito Area Sud Questa Sala Controllo garantisce una copertura oraria per 24 ore al giorno su 365 giorni all anno e svolge la supervisione degli impianti tecnologici della cosiddetta area SUD del CEDI di Limito e il pronto intervento in caso di guasto o allarme Sala Controllo Manutenzione CEDI Limito Area Nord Questa Sala Controllo garantisce una copertura oraria dalle ore 22:30 della domenica alle 24:00 del sabato e svolge la supervisione degli impianti tecnologici della cosiddetta area NORD del CEDI di Limito e il pronto intervento in caso di guasto o allarme Sala Controllo Manutenzione Negozi Questa Sala Controllo garantisce la seguente copertura oraria: dalle ore 7:00 alle ore 19:30 da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle ore 18:30 il sabato dalle ore 8:00 alle ore 13:00 domenica a negozi chiusi altrimenti come il sabato. L attività svolta da questa Sala Controllo è garantire la supervisione e il controllo degli impianti tecnologici dei negozi e il pronto intervento sul posto in caso di guasto. Tutte le Sale Controllo sopra descritte sono dotate di monitor e quadri sinottici collegati ai sistemi di supervisione e controllo degli impianti gestiti, così da garantire una costante supervisione ed un servizio di pronto intervento che scaturisca da una conoscenza per quanto possibile preventiva delle cause che hanno determinato l allarme in corso. CARREFOUR - Centrale Operativa La Centrale Operativa, sita nel comune di Pieve Emanuele (MI), opera h24 ed è composta da personale qualificato (5 addetti). 41

44 Ogni addetto ha il compito di gestire a livello nazionale, attraverso l utilizzo di 5 pc ed un programma dedicato (Mirage) e per tutti i Punti Vendita, Depositi, Sedi le seguenti operazioni: Allarmi antintrusione; Allarmi da mancato freddo; Allarmi da mancanza rete. La Centrale Operativa è collegata con i vari Istituti di Vigilanza, per l eventuale richiesta d intervento in caso di allarme antintrusione, e con le Forze Dell Ordine, qualora si rendesse necessaria anche la loro presenza. La Centrale Operativa coordina inoltre gli interventi d emergenza riguardo gli aspetti tecnici presso tutte le strutture aziendali, segnalando i problemi ed interfacciandosi con i vari referenti (Responsabili di Mercato/Ce.Di./Sedi). La Centrale Operativa è dotata di gruppo di continuità per i pc e di gruppo elettrogeno per le emergenze, che supporta principalmente l attiguo Deposito. DIPHARMA FRANCIS S.r.l. - Sala Operativa La Sala Operativa è collocata nella palazzina che ospita la Direzione Generale e tutti gli uffici inerenti le attività di gestione del gruppo, pertanto distante da qualsiasi attività produttiva specifica; situata a Baranzate (MI), è dotata di telefono e fax protetti da sistema UPS in caso di blackout. All interno della Sala è collocata la documentazione strettamente necessaria in caso di emergenza, ovvero il Piano di Emergenza Interno, le Schede di Sicurezza di tutte le sostanze utilizzate presso lo stabilimento, e schede fax predisposte alla comunicazione dell evento emergenziale agli enti esterni. In caso di emergenza, dopo avere predisposto tutte le operazioni atte a contenere o estinguere l evento in corso, i componenti del Comitato Interno di Emergenza si riuniscono in Sala per verificare lo sviluppo della situazione, per contattare eventuali aiuti esterni, nonché per informare le autorità competenti. Le procedure interne che immediatamente vengono messe in atto in caso di emergenza sono il Piano di Emergenza Interno e la procedura di Gestione del Gruppo Elettrogeno; in caso di blackout viene applicata anche la procedura Gestione dei blackout. Le risorse messe in campo in caso di emergenza sono quelle del personale operante presso lo stabilimento, opportunamente addestrato, nonché i Vigili del Fuoco; questi ultimi sono più volte intervenuti per lo spegnimento di incendi consistenti che hanno coinvolto il campo nomadi ubicato nelle immediate vicinanze dello stabilimento. Per quanto attiene all informazione e alla comunicazione alle autorità ed ai mezzi di soccorso esterni, si utilizzano telefono e fax, garantiti da sistema UPS. Il Piano di Emergenza Interno prevede inoltre, in caso di eventi particolarmente significativi, che potrebbero avere anche sviluppi esterni al perimetro aziendale, il suono prolungato (circa un minuto) di una sirena udibile per un raggio piuttosto ampio per avvertire la popolazione che abita in prossimità dello stabilimento. ARKEMA s.r.l. - Sala Emergenze La Sala Emergenze di ARKEMA è in prossimità dell'ingresso dello stabilimento, sito a Rho (MI) ed è costituita da una stanza di coordinamento tecnico e una piccola sala riunioni ad essa contigua; ha un telefono interno e una linea diretta esterna con annesso fax; ha un computer collegato a stazione Meteo e programma accessi per le presenze nello stabilimento, collegato alla rete intranet ARKEMA e con possibilità di accesso a Internet; ha inoltre un indirizzo mail dedicato. 42

45 ECOLTECNICA s.r.l. - Sala COE Nella Palazzina uffici, (ufficio QAS), è stata istituita la Sala COE munita di linee telefoniche fisse e mobili esterne e fax protette da sistema UPS in caso di blackout. In essa si riunisce il Comitato Operativo di Coordinamento Emergenza per la corretta gestione operativa dell emergenza e per la costante verifica dello sviluppo dell evento, pronto a contattare eventuali aiuti esterni e ad informare le autorità competenti. Presso le Sala COE sono costantemente disponibili: Piano di Emergenza; Planimetria di Stabilimento con indicate le dotazioni disponibili; Schede di sicurezza delle sostanze pericolose; Fax per comunicazione Incidenti Rilevanti agli Enti. Il Comitato Operativo di Coordinamento Emergenza è costituito da: Direttore di Stabilimento: - Coordinatore dell Emergenza; Responsabile Tecnico; Responsabile QAS (Qualità Sicurezza Ambiente); Responsabile Manutenzione; Responsabile Servizio Prevenzione Protezione; Direttore Commerciale & Marketing. Le squadre di emergenza che vengono attivate all inizio di un evento sono costituite da personale operante presso lo stabilimento, specificamente addestrato con corsi di formazione e mantenuto costantemente aggiornato con corsi di richiamo ed esercitazioni pratiche; qualora i presidi presenti in azienda o gli impianti automatici installati non fossero sufficienti per fronteggiare l emergenza si procede con la chiamata dei Vigili del Fuoco. La presenza di tali squadre è assicurata in tutto l arco lavorativo, e in caso di emergenza nelle ore non lavorative e nei giorni festivi è facilmente adunabile dal Coordinatore dell Emergenza avvertito dalla Guardiania Notturna. La guardiola, all ingresso dello stabilimento, è sempre presidiata 24 ore su 24; in essa vi sono rimandati gli allarmi di fabbrica, e costituisce il punto di accesso dei mezzi esterni di soccorso. 5. COMUNICAZIONI DI REGIONE LOMBARDIA 5.1. Sala Operativa regionale di protezione civile - Comunicazioni in emergenza Presso la Sala Operativa regionale di Protezione Civile sono attivi diversi canali di comunicazione, sia per i contatti con gli atri attori del sistema di Protezione Civile, sia per l informazione alla popolazione. Di seguito una breve descrizione di questi canali. 43

46 Telefonia fissa Per le segnalazioni o richieste di informazioni da parte dei cittadini, la Sala Operativa della Protezione Civile di Regione Lombardia è contattabile attraverso il numero verde In caso di emergenza, per gestire al meglio le chiamate agli operatori del settore è stato riservato un numero rosso, che ha la precedenza sulle chiamate in arrivo al numero verde Telefonia mobile e messaggistica SMS La Sala Operativa regionale ha individuato dei gruppi di numeri telefonici di operatori ai quali inviare contemporaneamente SMS sia informativi in normale operatività sia in caso di allerte o emergenze Telefonia satellitare La Sala Operativa regionale ha a disposizione alcuni telefoni satellitari portatili IRIDIUM, da utilizzare in alternativa alla tradizionale telefonia mobile ed aventi il vantaggio di avere copertura indipendente dall infrastruttura terrestre Reti radio per il Servizio Antincendi Boschivi Regione Lombardia è dotata di 12 reti radio, a copertura provinciale o sovraprovinciale, che garantiscono una copertura ottimale del territorio regionale e che possono essere utilizzate per gestire le comunicazioni di emergenza in caso di evento di Protezione Civile. In particolare, queste reti sono organizzate per i seguenti servizi: Protezione civile Antincendio Boschivo Rete radio Antincendio Boschivo Il progetto è stato sviluppato per garantire una rete di comunicazione e collegamento di tutti i mezzi e di tutte le risorse impegnate nella lotta attiva agli incendi boschivi (Corpo Forestale dello Stato, Regione, Enti con competenze AIB, volontariato specialistico, etc.). La rete radio regionale Antincendi Boschivi è così strutturata: n. 1 dorsale pluricanale, realizzata con ponti radio ad alta frequenza che attraversa la Regione Lombardia realizzando due anelli denominati Anello Nord ed Anello Sud; n. 9 reti radio isofrequenziali a copertura locale provinciale o semiprovinciale (Bergamo, Brescia nord, Brescia sud, Como, Lecco, Pavia, Sondrio est, Sondrio ovest, Varese) che sono collegate in modo ridondato attraverso i due Anelli di dorsale alla Sala Operativa di Protezione Civile della Regione Lombardia di Milano e Centrale Operativa Regionale di Curno (BG)

47 Rete radio Protezione Civile Il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ha realizzato un progetto che prevede la concessione di coppie di frequenze, a livello regionale, per le comunicazioni di emergenza a livello istituzionale e di coordinamento del volontariato. Regione Lombardia ha aderito a questo progetto nel 2008, tramite apposita convenzione. A partire dal 2006 è stata realizzata la rete, che utilizza la stessa dorsale pluricanale della rete AIB, ed è articolata in: Canale Ovest (indicativamente, province di CO/LC/LO/MI/MB/PV/VA), Canale Est (indicativamente, province di BG/BS/CR/ MN), Canale Nord (indicativamente, provincia di SO) tutti con una propria coppia di frequenze Sviluppo del sistema radio Le attuali reti radio del sistema regionale dedicate alla gestione delle emergenze sono basate su tecnologie analogiche; per rispondere alle esigenze attuali e future è necessaria una integrazione tra queste reti, che preveda anche sviluppi ed interconnessioni con reti basate su tecnologia digitale. A tale scopo è in corso di realizzazione un progetto che migliora le prestazioni delle reti esistenti e le integra tra di loro, e con una rete di nuova realizzazione, in tecnologia digitale Tetra. In dettaglio: Dorsale radio: vengono potenziate capacità di traffico e interoperabilità delle frequenze; Protezione Civile: viene sviluppata e migliorata la copertura del territorio, aumentata la dotazione strumentale e strutturato il sistema per una futura divisione su reti provinciali; Antincendio Boschivo: viene sviluppata e migliorata la copertura del territorio e aumentata la dotazione strumentale; Rete Tetra: viene realizzata una nuova rete, sviluppata nell area Expo Milano e Comuni fiera, autostrade di riferimento, altri centri di trasporto (es. aeroporti di Linate, Malpensa ed Orio al Serio). Questa infrastruttura consentirà le comunicazioni di emergenza per il sistema più strettamente connesso con la sicurezza territoriale Comunicazioni di Regione Lombardia alla popolazione La comunicazione di Regione Lombardia con i mass-media: Lombardia Notizie Regione Lombardia ha affidato le relazioni con i mezzi di informazione all Agenzia di stampa Lombardia Notizie : essa diffonde e promuove l informazione destinata ai mass-media sull attività istituzionale della Giunta, del Presidente, degli Assessori e delle Direzioni Generali attraverso una molteplicità di strumenti. Per quanto riguarda l operatività, il servizio ordinario di Lombardia Notizie si svolge 365 giorni all anno dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 20.00, la domenica e festivi dalle alle Scrittura e diffusione dei comunicati stampa (oltre lanci nel 2012) avvengono attraverso uno specifico sistema editoriale (NORMA); questo consente di gestire l elaborazione, la correzione e l invio dei comunicati attraverso l immissione in tempo reale nella rete telematica di ricezione delle agenzie di cui i mezzi di informazione sono dotati; il collegamento è stato realizzato con 36 testate lombarde, praticamente tutte le principali. Contemporaneamente, i comunicati stampa vengono inoltrati per ai singoli giornalisti (oltre 45

48 1.400). L intero processo può essere effettuato anche da computer portatile in accesso remoto. Linguaggio e grafica dei comunicati stampa si stanno sempre più adeguando anche all'utilizzo e alla lettura in web o sui social network. Una versione newsletter delle notizie diffuse durante la giornata (notiziario quotidiano) viene realizzata e distribuita via tutti i giorni, tranne i festivi, in due edizioni. L edizione serale contiene le notizie del giorno stesso ed è destinata agli organi di stampa a diffusione locale (circa 200 testate tra settimanali, mensili, radio e tv minori). L edizione mattutina contiene le notizie del giorno prima e viene inviata a soggetti rilevanti del sistema lombardo: nella mailing list sono presenti oltre 850 indirizzi di istituzioni, associazioni, università, organizzazioni del sistema camerale e così via, allo scopo di favorire una conoscenza diretta dell azione del Governo regionale. Lombardia Notizie 7 è il settimanale di Lombardia Notizie. La sua pubblicazione è sia cartacea che informatizzata, e nel 2013 avrà diverse versioni elettroniche in modo da essere facilmente consultabile attraverso differenti apparecchi informatici. Contiene tutti i principali provvedimenti e le iniziative della Regione Lombardia. Viene distribuito in copie; i principali destinatari sono Comuni, Province, biblioteche, associazioni di categoria, sindacati, università. Le conferenze stampa rappresentano un appuntamento in cui le principali decisioni assunte dalla Giunta regionale o dagli assessori vengono illustrate alla stampa, con adeguati supporti informativi, scritti e/o audiovisivi. Lombardia Notizie assicura, oltre alla gestione della sala ove vengono effettuate le conferenze stampa, la realizzazione delle interviste radiofoniche e televisive e le riprese fotografiche. Lombardia Notizie gestisce inoltre un servizio fotografico per gli eventi che coinvolgono sia il Presidente sia gli Assessori. Le foto selezionate vengono inviate in forma di fotonotizia con il sistema editoriale NORMA. A circa 40 emittenti radiofoniche Lombardia Notizie fornisce giornalmente un notiziario immediatamente leggibile, scritto (via ) e in voce (con canale internet); le edizioni sono due: alle e alle Il Notiziario in voce è ascoltabile anche direttamente dal portale della Regione. Lombardia Notizie predispone anche il servizio di Video-news release, un girato televisivo premontato relativo a eventi sia in sede sia all'esterno, comprese le missioni istituzionali all'estero, corredato di comunicato e messo a disposizione delle TV lombarde per i loro notiziari. E possibile realizzare anche mini-servizi "chiusi", completi di speaker e interviste, in formato adatto ad una facile pubblicazione su web e social network. Lombardia Notizie pubblica quotidianamente sul portale regionale, in home page le notizie in versione adatta al mezzo, con corredo fotografico o foto-gallery e audiovideo. Per quanto riguarda la rassegna stampa, si evidenzia che una selezione di 2/300 articoli, tratti da 50 testate, inerenti l attività della Regione Lombardia è consultabile con username e password tutti i giorni (a partire dalle 10 dal lunedì al sabato; a partire dalle 14 la domenica e i festivi) su intranet e internet; vi è anche la possibilità di stamparne e distribuirne alcune copie cartacee. Attraverso l archivio elettronico è possibile effettuare ricerche e rassegne per parola-chiave su tutta la collezione. Vengono inoltre realizzate rassegne mensili con articoli inerenti Assessori e Direzioni Generali (fascicolo e cd rom) e rassegne monografiche su missioni internazionali e particolari eventi (fascicolo e cd rom). Una sintetica selezione della rassegna stampa viene inviata dal lunedì al venerdì entro le 9.00 ad alcuni utenti interni La comunicazione di Regione Lombardia con i cittadini La comunicazione ha assunto un ruolo sempre più centrale per l agire amministrativo, come strumento di governo della complessità sociale e organizzativa, e non più solo come attività per assicurare la trasparenza dei 46

49 procedimenti amministrativi. Tale evoluzione ha significato per Regione Lombardia l attenzione ad una comunicazione trasparente e ad una relazione diretta con i cittadini ed il territorio, con un rapporto di interscambio continuo per recepire, anche da un punto di vista organizzativo, tendenze e bisogni dei cittadini (ascolto, informazione, accesso e valutazione del servizio); infine, la diffusione di Internet come nuova modalità per comunicare con le istituzioni, ha portato alla ricerca e all adozione di nuovi strumenti per offrire al cittadino un accesso veloce, semplice e razionale alle informazioni sulle attività della Pubblica Amministrazione. All interno della Direzione Centrale Relazioni Esterne, Internazionali e Comunicazione di Regione Lombardia vi è la Struttura Comunicazione con il cittadino, che ha il ruolo di redazione centrale ed il compito di coordinare ed integrare tutte le diverse attività di relazione con i cittadini e gli Enti sia direttamente (tramite il portale istituzionale e suoi relativi servizi, call center e nuovi media), sia attraverso la rete degli SpazioRegione, sportelli per il cittadino a loro volta inseriti nella rete delle Sedi Territoriali di Regione Lombardia presenti in ogni capoluogo di Provincia. La redazione centrale coordina la redazione diffusa all interno degli SpazioRegione. La rete si occupa di alimentare la banca dati dell Ufficio Relazioni per il Pubblico, in stretta collaborazione con i referenti della comunicazione delle Direzioni Generali. La rete degli SpazioRegione è composta attualmente da 14 sportelli presenti a Milano, Legnano (MI) e in tutti i capoluoghi di provincia, è un luogo di interlocuzione con i diversi stakeholder e fornisce risposte e supporto su tutte le iniziative di Regione Lombardia. Per quanto riguarda i social network, Regione Lombardia è presente con account ufficiali su Youtube, Facebook e Twitter. I profili sono gestiti da un team appositamente costituito (Struttura Comunicazione con il cittadino). I contenuti sono selezionati in base alle evidenze di un piano di lavoro (condiviso con referenti web della comunicazione e SpazioRegione) e alla ricognizione settimanale del portale. All interno di un incontro settimanale si individuano i canali di diffusione e la pianificazione, in base alle esigenze dell iniziativa e alla pianificazione più generale, per garantire una copertura informativa almeno settimanale. Il portale regionale ( è articolato in una HomePage e 6 siti tematici (Regione, Cittadini, Imprese, Ambiente, Tempo libero e Servizi) aggiornati dalla redazione centrale, oltre ai siti delle Direzioni Generali della Giunta e altri siti particolari (Tributi, Programmazione Comunitaria), aggiornati da proprie redazioni che vengono coordinate per gli aspetti di interesse comune da quella centrale. I redattori abilitati all implementazione del portale accedono mediante credenziali all ambiente redazionale, nella quasi totalità dei casi dalle rispettive postazioni di lavoro interne; anche la Sala Operativa della Protezione Civile regionale ha una postazione redazionale, con la quale può aggiornare il sito della Direzione Generale di riferimento; esiste inoltre la possibilità di creare postazioni di aggiornamento esterne alla rete regionale utilizzando un software VPN client, previa autorizzazione. I redattori (oltre 200 in tutta la Giunta) devono comunque essere formati all utilizzo del programma CMS (Fatwire), che è piuttosto complesso. Le pubblicazioni avvengono mediante un meccanismo asincrono basato sul concetto di code di pubblicazione, secondo una schedulazione precisa messa a punto per evitare sovrapposizioni. Il Portale regionale risiede su server di Lombardia Informatica, che mette a disposizione un nucleo di Assistenza per diversi tipi di problemi (malfunzionamenti tecnici, interventi redazionali, abilitazioni, registrazioni nuovi sottodomini e altro). Esiste un piano di disaster recovery; non esiste invece un vero piano di reperibilità dei redattori. Il Portale Internet regionale mette anche a disposizione una funzionalità per realizzare, con soli interventi redazionali, Newsletter tematiche all interno di ogni sito che compone il Portale, e di schedularne l invio ai destinatari che si sono iscritti utilizzando l apposito form presente sul Portale; la modalità di iscrizione è tramite indirizzo . Attualmente le Newsletter regionali sono 7; un altra Newsletter a carattere politico istituzionale è gestita dall Agenzia di Stampa Lombardia Notizie. La Struttura Comunicazione con il cittadino (redazione centrale) gestisce direttamente SPAZIOREGIONEINFORMA, che rilancia tutte le principali novità pubblicate in tutti i siti del sistema. All interno del Portale Internet vi è l Intranet di Regione Lombardia: i siti risiede sulla stessa piattaforma tecnologica, e ne condividono alcuni contenuti e funzionalità, ma Intranet è riservato ai soli dipendenti di 47

50 Regione Lombardia e ad alcuni utenti del Sistema Regionale (SIREG). La redazione è coordinata dalla funzione di Comunicazione interna che risiede presso la Direzione Centrale Organizzazione, Personale Patrimonio e Sistema Informativo. Regione Lombardia ha inoltre un servizio di Call Center ( ) che ha l obiettivo di assicurare un sistema integrato di accesso all Ente, come unico punto qualificato, flessibile, efficace di informazione sui servizi erogati. Il Call Center è in grado di rispondere, oltre ai quesiti generali sui provvedimenti decisi dalla Giunta Regionale, anche alle richieste dei cittadini (via telefono, e fax) su tematiche specifiche di competenza delle singole Direzioni Generali. 48

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