INDICE. 1. Indice. 2. Premessa. 3. Inquadramento Geologico E Geomorfologico. 4. Inquadramento Idrogeologico. 5. Geologia E Geomorfologia Dell area

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2 INDICE 1. Indice 2. Premessa 3. Inquadramento Geologico E Geomorfologico 4. Inquadramento Idrogeologico 5. Geologia E Geomorfologia Dell area 6. Idrogeologia Dell area 7. Caratterizzazione Geotecnica E Sismica 8. Compatibilita Idrogeologica Dell intervento 9. Conclusioni 10. Bibliografia RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 1

3 1. Premessa Lo scrivente, geol. Raffaele Vitiello, ha effettuato uno studio geologico dell area interessata dal progetto preliminare "Realizzazione di un parcheggio interrato nell area della Villa Comunale" sita in Torre del Greco (NA) al corso Vittorio Emanuele. Tale studio geologico preliminare, nel fornire ai progettisti le prime indicazioni in merito alle caratteristiche geologiche del sito d intervento, consentendo, inoltre, di redigere i calcoli preliminari delle strutture, è finalizzato a completare la necessaria documentazione tecnica da allegare al progetto preliminare in oggetto. L area d interesse, posta a quote comprese all incirca tra 42,00 m s.l.m. (quota media villa comunale) e 26 m s.l.m. (quota media piazzale sottostante la villa comunale), è ubicata nel centro storico del comune di Torre del Greco, nei pressi dell antica porta di Capotorre, in una zona fortemente urbanizzata; essa è limitata a nord e ad est, rispettivamente, dal tratto stradale di corso Vittorio Emanuele e da via Madonna del Principio mentre confina ad ovest con un cinema multisala-teatro ed a sud con la chiesa di Santa Maria del Principio e altre proprietà, in particolare fabbricati per civile abitazione, che completano la descrizione dell area d interesse. Dal punto di vista urbanistico l area d intervento ricade in Zona Omogenea F5 - Parco privato vincolato del P.R.G. comunale mentre è posta in zona R.U.A. - Recupero Urbanistico - Edilizio e Restauro Paesistico - Ambientale per quanto concerne il Piano Territoriale Paesistico. In generale con gli interventi proposti in progetto si realizzeranno un parcheggio di quattro livello interrati che occupa una superficie complessiva di mq per un totale di n 288 posti auto. In dettaglio per ogni livello si avrà: primo livello entroterra 2687 mq (superficie lorda) posti auto 75 secondo livello entroterra 2687 mq (superficie lorda) posti auto 71 terzo livello entroterra 2687 mq (superficie lorda) posti auto 75 quarto livello entroterra 2687 mq (superficie lorda) posti auto 75 RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 2

4 L accesso all autosilo interrato avviene attraverso una rampa a doppio senso di marcia, ubicata al quarto livello interrato, soluzione adottata grazie al notevole dislivello tra la strada principale (C.so V. Emanuele) e la secondaria (Via Madonna del Principio Largo Cesare Battisti). La fondazione del manufatto è stata ipotizzata su platea da cui si erge la struttura portante in verticale. I collegamenti verticali tra i vari piani sono assicurati da rampe carrabili in c.a. e scale ed ascensori per il movimento pedonale, con particolare riguardo alla normativa vigente sul superamento delle barriere architettoniche e sulla sicurezza dei luoghi pubblici. Inoltre, verranno realizzati impianti elettrici, antincendio, smaltimento acque superficiali, ecc. secondo le leggi e le prescrizioni dettate dalle normative vigenti. Il presente studio geologico preliminare è stato realizzato, dopo opportuni sopralluoghi, utilizzando sia dati bibliografici, acquisiti dalla letteratura specialistica, sia dati derivanti da elaborati geologico - tecnici allegati agli strumenti urbanistici e ad alcune opere d ingegneria civile costruite in zone limitrofe a quella in esame. In particolare è stato visionato e consultato lo studio geologico effettuato per l adeguamento del P.R.G. comunale di Torre del Greco alla Legge Regionale n 9/83 (giugno 2000) al quale lo scrivente ha preso parte in qualità di consulente geologico dell impresa specializzata Hydrogeo s.r.l., esecutrice delle indagini geognostiche. Inoltre, al fine di comprendere al meglio le caratteristiche evolutive del territorio in esame, nonché la natura stessa dei depositi vulcanici, ci si è avvalsi di numerose pubblicazioni scientifiche, redatte dal Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia dell Università Federico II di Napoli nonché di numerose testimonianze storiche locali, raccolte sul posto ed in vari testi di autori torresi. Ciò ha consentito di definire natura e caratteristiche dei terreni costituenti il sottosuolo dell area oggetto di studio e condotto alla stesura della presente relazione geologica preliminare che, oltre l inquadramento geologico, geomorfologico ed idrogeologico generale, comprende le caratteristiche RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 3

5 geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche dell area studiata, nonché una ricostruzione schematica dell assetto litostratigrafico locale. Infine, sono state fatte alcune considerazioni riguardanti i principali parametri fisico meccanici dei terreni rinvenuti. Il presente studio, come già anticipato in precedenza, fornisce ai progettisti prime indicazioni in merito alle caratteristiche geologiche del sito consentendo anche di redigere i calcoli preliminari delle strutture. Inoltre, punta a verificare anche la compatibilità dell intervento con le caratteristiche di stabilità del territorio circostante: i dati acquisiti per la redazione della presente relazione geologica sono stati verificati criticamente con una serie di studi pianificatori; in particolare si è fatto riferimento allo studio geologico per l adeguamento del P.R.G. comunale alla Legge Regionale n 9/83 ed al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico, redatto dall Autorità di Bacino Regionale del Sarno, ente pianificatore in materia di Difesa Suolo che ha competenza su tutto il territorio comunale di Torre del Greco. Si precisa che la presente relazione geologica poteva anche essere supportata da una campagna di indagini geognostiche preliminare, considerato che durante l attuale fase è stato tralasciato l aspetto puntuale della caratterizzazione geotecnica e sismica del sito; di concerto con i progettisti, si è stabilito di eseguire le necessarie indagini geognostiche di approfondimento, propedeuticamente alla redazione della successiva fase di progettazione. In tal modo i dati, utilizzati per la redazione della presente relazione, potranno essere rivisti ed integrati, elaborando la necessaria cartografia tematica e qualsiasi altro elaborato utile previsto dalle normative vigenti e consentendo, inoltre, di calibrare, in modo accurato, le strutture a farsi. Questa scelta procedurale scaturisce, come già anticipato, dalla possibilità di far riferimento, in questa fase preliminare, oltre che alla letteratura specialistica, ad alcune indagini geognostiche eseguite nei dintorni dell area d intervento per opere di ingegneria civile e per l adeguamento del P.R.G. alla L.R. 9/83; pertanto, i dati desunti RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 4

6 consentono sicuramente di redigere i calcoli preliminari delle strutture e di definire le dimensioni indicative delle stesse. 2. Inquadramento geologico e geomorfologico Il territorio comunale di Torre del Greco rientra nei Fogli n Isola d Ischia Napoli della Carta Geologica d Italia (scala 1: ) ed è localizzato sulle pendici sud occidentali del complesso vulcanico del Somma Vesuvio a cui è legata la situazione geologica locale. Figura1. Sezione geologica schematica del versante meridionale del complesso vulcanico del Somma Vesuvio. L edificio vulcanico del Somma Vesuvio (vulcano strato costituito da un vecchio apparato, il Monte Somma, e da uno più giovane, il Vesuvio) ha avuto origine tra la fine del Pliocene e l inizio del Pleistocene ed occupa la parte meridionale della Piana Campana. Tutti i prodotti vulcanici che si rinvengono in affioramento appartengono per lo più alla storia eruttiva recente; difatti, la storia geologica del territorio di Torre del Greco è strettamente legata agli eventi effusivi e/o esplosivi che da circa RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 5

7 2000 anni a questa parte ne hanno determinato l attuale conformazione (fig.1). Viceversa, i prodotti relativi alle eruzioni più antiche affiorano molto sporadicamente e rivestono solo interesse scientifico. La grande eruzione del 79 d.c., anno in cui ha inizio l attività vulcanica del Vesuvio, è ben rappresentata lungo tutto il versante meridionale. Essa è costituita da una successione di piroclastiti messa in posto con meccanismi diversi, ora da flusso piroclastico, ora da surge, ora da prodotti di caduta. Si tratta di pomici, ceneri, sabbie in genere ordinatamente disposte con spessori complessivi che raggiungono una decina di metri. Dopo l eruzione del 79 d.c., dell antico Monte Somma resta, nella parte settentrionale, un piccolo lembo, e in quella occidentale, il Colle del Salvatore sul quale sorge l Osservatorio Vesuviano. Non vi sono evidenze morfologiche del fianco meridionale del Monte Somma, poiché quest ultimo fu ribassato dalla calderizzazione ed in seguito sepolto dai prodotti eruttivi del Vesuvio. Non si hanno notizie storiche di eruzioni comprese tra il 79 d.c. ed il 1631; alcuni depositi sopra i prodotti relativi all eruzione del 79 d.c. indicano peraltro che una, sia pur modesta, attività vulcanica dovette verificarsi prima di quella disastrosa del Durante quest ultima eruzione il cono del Vesuvio fu squarciato da una forte eruzione con l emissione di prodotti piroclastici rappresentati da prodotti da caduta, flussi piroclastici e da lave originatesi da diverse bocche eruttive avventizie. La lava raggiunse il mare e determinò importanti danni; attualmente essa affiora nelle periferie, dove sormonta i prodotti piroclastici sciolti della stessa eruzione. Dopo il 1631 e fino al 1944, anno dell ultima eruzione, il Vesuvio è stato frequentemente in attività. Sono stati riconosciuti diversi cicli eruttivi i quali hanno interessato direttamente il territorio cittadino. In corrispondenza di queste eruzioni storiche lingue di lava giunsero fino al centro abitato, in qualche caso raggiungendo il mare. Associate alle lave si depositarono quasi sempre materiali piroclastici sciolti con una distribuzione areale maggiore rispetto alle RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 6

8 lave stesse. Dalla storia evolutiva del complesso vulcanico si può facilmente immaginare come il sottosuolo della cittadina torrese sia costituito da colate laviche e da piroclastiti sciolte (pomici, ceneri, lapilli e scorie) sovrapposte stratigraficamente. Le prime sono rappresentate da banchi di lava di spessore quanto mai vario in dipendenza della morfologia preesistente e dell importanza dell evento eruttivo; le seconde sono costituite da strati di terreni aventi diverso spessore e a granulometria variabile dalle ghiaie (pomici e scorie) ai limi (ceneri) con diverso grado di addensamento e compattezza. Il principale aspetto morfologico del complesso vulcanico è rappresentato da un netto contrasto tra il Monte Somma ed il cono regolare del Vesuvio; le due strutture si collegano lungo la Valle del Gigante, in uno stretto semicerchio, il cui fondo è formato da flussi di lava di diverse eruzioni. Il Monte Somma si presenta con il tipico profilo asimmetrico di giovane caldera, con pareti sub verticali che bordano l interno dell area crollata. La topografia esterna mostra, invece, un acclività più moderata di quella interna e presenta un notevole numero di valli di erosione che incidono i versanti. Schematicamente si può dire che, nella parte superiore del rilievo del Monte Somma, risultano esposte colate laviche più vecchie, coperte da un sottile strato di sabbia vulcanica; continuando verso il basso, l inclinazione diviene più moderata e, laddove uno svariato numero di gole si uniscono, si forma un vallone. All interno di questi valloni sono stati messi in evidenza delle importanti linee di frattura di origine vulcanica. Questa morfologia così composita influenza l andamento della idrografia superficiale. Essa mostra un andamento sub radiale ed è maggiormente concentrata nella parte bassa del vulcano ove prevalgono i prodotti piroclastici poco permeabili (piroclastiti a granulometria più fine). Nella parte alta del vulcano il ruscellamento delle acque di apporto meteorico è relativamente più attivo a causa della elevata acclività delle colate. Tuttavia i deflussi superficiali sono generalmente ridotti, in quanto si infiltrano nella parte bassa del versante che fa da raccordo con la piana, dove la pendenza diminuisce. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 7

9 Il versante del Vesuvio presenta, invece, una morfologia più regolare, tipica di un vulcano strato, non complicata dalle valli di erosione tipiche del Monte Somma. Le colate laviche, sul lato occidentale, arrivano fino al mare, mentre nel settore sud orientale si perdono al di sotto della sedimentazione piroclastico alluvionale della Piana del Sarno. Sul versante occidentale del Vesuvio si riconosce la presenza di coni avventizi, quali ad esempio, Fossamonaca, Viulo e Camaldoli della Torre. Un altro aspetto importante che caratterizza i versanti del Vesuvio è la presenza di fratture dovute ad eruzioni effusive laterali del periodo più recente ( ). Quest ultimo aspetto influenza la rete idrografica che, su questi versanti, è meno sviluppata rispetto a quelli del Monte Somma; probabilmente, ciò è dovuto all infiltrazione dell acqua meteorica nelle suddette fratture. Una limitata presenza di una rete idrica superficiale si ha solo con eventi di piovosità susseguenti, a patto che siano lunghi o concentrati nel tempo. E da segnalare, inoltre, che l intero territorio vesuviano è stato soggetto ad ulteriori trasformazioni antropiche che hanno portato modifiche sostanziali alla morfologia primordiale. Ci si riferisce, soprattutto, agli sbancamenti e riporti quando i prodotti piroclastici erano utilizzati quali materiali da costruzione; attualmente nelle vecchie cave sono presenti materiali di risulta che possono raggiungere spessori non trascurabili e la cui individuazione non è agevole. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 8

10 3. Inquadramento idrogeologico Come già precisato nell inquadramento geologico, il sottosuolo del territorio comunale di Torre del Greco è tale da presentare un alternanza di litotipi aventi gradi di permeabilità diversi. Tale alternanza, che rappresenta l elemento caratterizzante dello schema di deflusso delle acque sotterranee, è costituita da colate laviche fessurate e livelli di piroclastiti. Le lave sono dotate soprattutto di una permeabilità per fessurazione (dovuta alla tipica fratturazione da raffreddamento) ad andamento normale all asse della colata, questa può essere considerata la componente verticale della permeabilità. La componente orizzontale della stessa permeabilità aumenta alla base e al tetto delle singole colate laviche, dove la roccia è più scoriacea e poggia su livelli di lapilli e pomici molto permeabili. Si può quindi affermare che le lave hanno un grado di permeabilità, per fessurazione, che potremmo definire medio; esso, invece, risulta basso quando le lave si presentano compatte. Per quanto riguarda le piroclastiti, invece, dobbiamo distinguere l alto grado di permeabilità, per porosità, di pomici, lapilli e scorie (depositi piroclastici sciolti) da quello più basso delle ceneri le quali, in particolari condizioni di sedimentazione e diagenesi, possono diventare dei veri e propri litotipi impermeabili. Queste due litologie, a permeabilità diverse, presentano varie interconnessioni, quindi ciò fa si che, in realtà, la circolazione idrica sotterranea non sia per falde idriche sovrapposte, così come si potrebbe ipotizzare in linea teorica, ma preferenzialmente basale. Pertanto, lo schema idrogeologico del Somma Vesuvio (fig.2) è riconducibile ad una struttura idrogeologica differenziabile dalla piana circostante, a causa della tipica morfologia del vulcano strato e della notevole permeabilità dei terreni affioranti. In sostanza l acquifero vulcanico, eterogeneo ed anisotropo, costituisce un alto piezometrico rispetto alla piana limitrofa. I terreni affioranti assorbono facilmente la maggior parte delle acque meteoriche RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 9

11 le quali vanno ad alimentare l acquifero il cui pelo libero si rinviene ad una quota piezometrica di pochi metri superiore al livello del mare. Il deflusso idrico sotterraneo si sviluppa radialmente, cioè dal complesso vulcanico alle strutture adiacenti, e trova recapito nelle falde perivulcaniche (piane alluvionali) e, lungo la fascia costiera, nel mare. Ciò è confermato dall assenza delle copiose sorgenti basali che caratterizzano, al contrario, i massicci carbonatici bordieri della stessa piana. Figura 2. Schema idrogeologico del complesso vulcanico del Somma - Vesuvio (Progetti speciali per gli schemi idrici nel Mezzogiorno - Casmez - Roma 1983) RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 10

12 4. Geologia e geomorfologia dell area L area d intervento è ubicata nel centro storico di Torre del Greco il cui territorio comunale costituisce, in parte, il piedimonte meridionale del complesso vulcanico Somma - Vesuvio; essa, posta a quote comprese all incirca tra 42,00 m s.l.m. (quota media villa comunale) e 26 m s.l.m. (quota media piazzale sottostante la villa comunale), rientra in una zona fortemente urbanizzata. In linea generale, come risulta dalla carta geologica del complesso vulcanico Somma Vesuvio redatta in scala 1: e scaturita dall attività del CNR - Progetto Finalizzato Geodinamica - il territorio su cui insiste l area è ascrivibile all attività vulcanica ed in particolare agli eventi eruttivi effusivi e/o esplosivi, delle eruzioni storiche, le cui colate laviche e/o i prodotti piroclastici hanno più volte raggiunto l intera fascia sub-costiera e costiera del golfo di Napoli. Dall analisi della carta geologica di cui sopra, si evince che il sito d interesse è posto sulla colata lavica attribuibile al 1794 che rappresenta certamente l evento più disastroso, dopo il 1631, per la città di Torre del Greco. In particolare, per quanto concerne l eruzione del 1794, il ramo principale della colata lavica, caratterizzato da maggiore spinta e alimentazione, si diresse verso il centro storico seppellendo e distruggendo completamente tutto il nucleo abitativo della città; giunto nei pressi dell attuale via Diego Colamarino, nei pressi dell antica porta di Capotorre, a ridosso del Convento degli Zoccolanti, il torrente lavico si spaccò ulteriormente scorrendo lungo le due naturali pendenze del suolo presenti all epoca (ad ovest la discesa di Santa Maria del Principio e ad est via Comizi) e si diresse verso il mare. Affioramenti della colata lavica attribuibile all eruzione del 1794 sono presenti su via Diego Colamarino, di fronte la chiesa Santa Maria delle Grazie e nella cripta della chiesa di Santa Maria del Principio. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 11

13 Tale lava presenta un aspetto generalmente compatto, a tratti vacuolare, con un grado di fessurazione variabile, generalmente elevato nella porzione superiore della colata, in risposta al rapido raffreddamento della stessa. L approfondimento cartografico successivo, supportato dal rilevamento geologico di superficie e dalle indagini geognostiche disponibili, è stato eseguito mediante la consultazione della carta geolitologica redatta in scala 1:5.000 ed allegata allo studio geologico effettuato per l adeguamento del P.R.G. di Torre del Greco alla L.R. n 9/83. Anche da questo elaborato si evince che il sito d intervento è posto sulla colata lavica del 1794; essa risulta ricoperta, a luoghi, dai prodotti piroclastici delle eruzioni più recenti del cono vesuviano ed intercalata ai depositi piroclastici di flusso e di caduta (nubi ardenti ed associate nubi di cenere, lahars) riferibili, con molta probabilità, alla fase esplosiva dell eruzione del A tal proposito è opportuno precisare che l intero centro storico, al pari di quasi tutto il territorio comunale, ha subito continue trasformazioni legate agli eventi eruttivi effusivi e/o esplosivi delle eruzioni storiche; tali trasformazioni risultano legate, di conseguenza, anche a fattori antropici necessari, mediante una serie di sbancamenti e riporti di terreno, per rendere la superficie del suolo usufruibile dal punto di vista urbanistico. Anche la villa comunale, soprattutto la zona a valle, ha subito verso la fine degli anni 40 - inizio anni 50 questo tipo di trasformazioni; infatti, da informazioni acquisite localmente e dal rilevamento di superficie, si è appreso che l attuale terrazzo della villa comunale è il risultato di un riempimento di terreni piroclastici incoerenti, costituiti per lo più da ceneri e sabbie vulcaniche, attribuibili con molta probabilità all ultima fase eruttiva del Vesuvio (1944); questi prodotti, che avevano ricoperto all epoca strade, tetti, ecc. furono riportati nel sito d interesse con l intento di bonificare la precedente conformazione geomorfologica, rendendo così la superficie di suolo utilizzabile. Pertanto, in base a quanto descritto in precedenza ed a notizie desunte dalla letteratura specialistica, è possibile ricostruire schematicamente l assetto RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 12

14 litostratigrafico locale; esso può essere rappresentato, a partire dalla superficie della villa comunale, da un potente banco di terreni piroclastici di riporto il cui spessore, mediamente, è pari a circa 16,00 m (pari proprio al dislivello esistente tra la villa comunale e il piazzale sottostante), e successivamente da un alternanza di colate laviche (delle quali la sommitale è attribuibile all eruzione del 1794) e terreni piroclastici con scorie e frammenti lavici; gli spessori sia delle colate laviche sia delle piroclastiti sono quanto mai vari in dipendenza della morfologia preesistente e dell importanza dell evento eruttivo. Ad ogni modo, una particolareggiata e più significativa ricostruzione litostratigrafica del sito d intervento può essere dedotta soltanto dopo l esecuzione di indagini geognostiche di approfondimento. Dal punto di vista morfologico, come ampiamente discusso in precedenza, l intera zona, al pari di tutto il centro storico, risulta fortemente urbanizzata; in linea generale, e con una veduta a più ampia scala, l area degrada con una superficie morfologica peneplanata verso il mare, con pendenze moderate. In definitiva, per quanto riguarda gli aspetti strettamente geologici e geomorfologici, sull area non gravano particolari situazioni di dissesto, in atto o potenziali, né la stessa è attraversata da impluvi naturali e/o canalizzazioni artificiali per il convogliamento delle acque piovane verso il mare, spesso alvei - strada, che caratterizzano il territorio comunale di Torre del Greco. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 13

15 5. Idrogeologia dell area Le caratteristiche geolitologiche, precedentemente riscontrate, hanno permesso di caratterizzare l area dal punto di vista idrogeologico, individuando un acquifero impostato, principalmente, nelle lave fessurate e nei terreni piroclastici sciolti con il mare che ne rappresenta il naturale recapito finale. Le lave presentano una permeabilità alta per fessurazione: la permeabilità verticale è legata a fratturazione, quella orizzontale si esplica alla base delle singole colate dove la roccia è dotata di una porosità primaria ed è sempre più scoriacea o poggia su letti di scorie e lapilli altamente permeabili. I terreni piroclastici sciolti sono da considerarsi acquiferi per porosità e presentano un grado di permeabilità medio. La falda, in linea con la circolazione idrica sotterranea vesuviana, si rinviene ad una quota piezometrica di pochi metri superiore al livello del mare per cui la profondità è tale da non incidere né sulla stabilità né sulle caratteristiche geomeccaniche dei terreni di fondazione. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 14

16 6. Caratterizzazione geotecnica e sismica Come è stato illustrato nei paragrafi precedenti, i terreni che si rinvengono nel sottosuolo della villa comunale sono costituiti da un potente banco di terreni piroclastici di riporto il cui spessore, circa 16,00 m, è pari al dislivello esistente tra la villa comunale e il piazzale sottostante e, a letto, da un alternanza di colate laviche (delle quali la sommitale è attribuibile all eruzione del 1794) e terreni piroclastici incoerenti da attribuire esclusivamente all attività vulcanica del complesso Somma Vesuvio. Il rilevamento geologico di superficie e le notizie reperite, sia localmente sia dalla letteratura specialistica, hanno messo in evidenza materiali che si inseriscono perfettamente nello schema precedentemente riportato. Tuttavia, la variabilità della successione stratigrafica locale e l eterogeneità, dal punto di vista granulometrico, dei terreni rinvenuti, implica una difficoltà nella definizione di un modello geotecnico del sottosuolo anche per l impossibilità, in questa fase, di eseguire indagini geognostiche, prove in sito nonché prelievi di campioni indisturbati per la successiva determinazione di analisi e parametri geotecnici in laboratorio. Una possibile scelta, al fine di consentire i calcoli preliminari delle strutture, è quella di definire un solo terreno caratterizzato da proprietà medie. In quest ottica è opportuno riferire i principali parametri fisico - meccanici alla coltre detritica sciolta, ciò a vantaggio di sicurezza, ed in particolare ai terreni piroclastici in posto, ossia quelli rinvenibili nel sottosuolo del piazzale sottostante la villa comunale. Considerando sia i risultati di prove in sito e geotecniche di laboratorio effettuate su terreni analoghi a quelli in esame e appartenenti a sottosuolo di aree limitrofe sia la letteratura scientifica in possesso, è possibile attribuire, cautelativamente, i seguenti range di variazione ai principali parametri fisico - meccanici dei terreni piroclastici sciolti: (angolo di attrito) = c (coesione) = 0 Dr (densità relativa) = 40 % - 60 % (peso di volume) = 1,6 g/cm 3-1,8 g/cm 3 RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 15

17 Relativamente alla roccia lavica, appare del tutto inutile mettere in evidenza che anch essa è ampiamente affidabile come piano di posa della struttura da realizzare ogni qual volta, però, il suo comportamento, che dipende dalle caratteristiche generali dell ammasso roccioso (spessore colata; quantità, direzione e frequenza delle fratture presenti; ecc.), sia verificato. Nel calcolo preliminare della spinta dei terreni, a contorno della struttura interrata da realizzare, è opportuno prevedere, per i terreni di riporto costituenti il riempimento della zona a valle della villa comunale, i seguenti valori dei principali parametri fisico - meccanici: (angolo di attrito) = 22 c (coesione) = 0 Dr (densità relativa) = 25 % (peso di volume) = 1,4 g/cm 3 Per quanto concerne la caratterizzazione sismica del sito d intervento, il Testo Unico sulle Norme Tecniche per le Costruzioni - D.M. 14/01/2008 definisce le regole da seguire per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni; esse forniscono i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto e, più in generale, trattano gli aspetti relativi alla sicurezza strutturale delle opere. Ai fini della definizione dell azione sismica di progetto, la valutazione dell influenza delle condizioni locali (ossia delle caratteristiche topografiche e stratigrafiche dei depositi di terreni e delle proprietà fisico - meccaniche dei materiali che li costituiscono) sulla risposta sismica locale, definisce l appartenenza dei terreni, compresi tra il piano d imposta delle fondazioni ed un substrato roccioso rigido di riferimento, alla specifica categoria di suolo di fondazione. Tale valutazione avviene, preferibilmente, attraverso la stima delle velocità medie delle onde di taglio V S nei primi 30,00 m di profondità mediante l espressione: RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 16

18 V s30 = 30 h i / V i i =1, N dove h i e V i indicano, rispettivamente, lo spessore in metri e la velocità delle onde di taglio dello strato iesimo per un totale di N strati presenti nei primi 30 metri di profondità. Quando la determinazione, attraverso l esecuzione di indagini geofisiche, della misura diretta della velocità di propagazione delle onde di taglio non è possibile, la classificazione può essere effettuata anche in base ai valori del numero equivalente di colpi N SPT30 della prova penetrometrica dinamica (S.P.T.) o della resistenza non drenata equivalente C u30. Sulla scorta dei dati litologico-stratigrafici acquisiti e da una rielaborazione dei risultati delle misurazioni sismografiche delle onde di taglio V S eseguite sia con metodologia down-hole nei fori di sondaggi meccanici disponibili sia con metodologia M.A.S.W. in prospezioni sismiche di superficie realizzate nei dintorni dell area in esame, il profilo stratigrafico del sito d intervento può essere assegnato alla Categoria C - Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate o di argille di media consistenza - caratterizzati da valori di Vs 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (fonte: Tabella 3.2.II D.M. 14/01/2008). Relativamente alle condizioni topografiche ed alle caratteristiche morfologiche, in termini di contributo dell amplificazione sismica, è possibile assegnare al sito esaminato, rispettivamente, la categoria T1 (fonte: Tabella 3.2.IV D.M. 14/01/2008) ed il parametro S T = 1,0 (fonte: Tabella 3.2.VI D.M. 14/01/2008). E indispensabile, nella successiva fase di progettazione, tarare tutte le ipotesi citate con indagini geognostiche particolareggiate e specifiche volte ad una più significativa e attenta ricostruzione dell assetto litostratigrafico locale e ad una definizione puntuale dei principali parametri fisico-meccanici e sismici dei terreni costituenti il sottosuolo dell area in oggetto. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 17

19 7. Compatibilita idrogeologica dell intervento La presente relazione punta a verificare anche la compatibilità dell intervento con le caratteristiche di stabilità del territorio circostante; tale verifica deve tenere in debito conto alcuni parametri fondamentali: gli studi di pianificazione territoriale; il rilevamento geologico e geomorfologico eseguito nell area oggetto di studio; le indagini geognostiche disponibili. Gli studi pianificatori cui si fa riferimento sono il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico e gli allegati geologico tecnici al P.R.G. comunale. Per quanto riguarda la compatibilità degli interventi con la pianificazione a più vasta scala di bacino ci si riferisce al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico redatto dall Autorità di Bacino Regionale del fiume Sarno, ente pianificatore in materia di Difesa Suolo che ha competenza su tutto il territorio comunale di Torre del Greco. Dalle carte della pericolosità e del rischio da frana, allegate al Piano ed opportunamente consultate, si evince che l area interessata dall intervento risulta perimetrata, rispettivamente, come Area a Pericolosità Bassa o Trascurabile (P1) e come Area a Rischio Moderato (R1). Anche per quanto riguarda il rischio alluvione, dalla consultazione delle carte delle fasce fluviali e del rischio idraulico si evince che l area interessata non è inclusa in nessuna fascia di rispetto (aree inondabili) e risulta classificata come Area non a Rischio. Dall analisi della Carta della Stabilità, redatta per i lavori di adeguamento del P.R.G. comunale alla L.R. n 9/83 ed opportunamente esaminata, si evince che il territorio comunale di Torre del Greco è stato suddiviso in tre classi di instabilità: Alto Rischio (AR), Rischio Intermedio (MR) e Basso Rischio (BR). L area d interesse è inserita nella classe Rischio Intermedio (MR) e ricadendo in Zona Omogenea F5 - Parco privato vincolato del P.R.G. comunale, in base all art.26 della Normativa di Piano Regolatore Generale Variante Normativa di Adeguamento, gli interventi sono consentiti previo indagini e studi che abbiano la finalità di individuare azioni e provvedimenti volti alla eliminazione e mitigazione delle eventuali situazioni di rischio. RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 18

20 8. Conclusioni I risultati del presente studio geologico per il progetto preliminare "Realizzazione di un parcheggio interrato nell area della Villa Comunale", possono essere sintetizzati nei seguenti punti: l area d intervento, posta a quote comprese all incirca tra 42,00 m s.l.m. (quota media villa comunale) e 26 m s.l.m. (quota media piazzale sottostante la villa comunale), è ubicata nel centro storico di Torre del Greco, in una zona fortemente urbanizzata; il sottosuolo della villa comunale è costituito da un potente banco di terreni piroclastici di riporto e, successivamente, da un alternanza di colate laviche (delle quali la sommitale è attribuibile all eruzione del 1794) e terreni piroclastici con scorie e frammenti lavici da attribuire esclusivamente all attività vulcanica del complesso Somma - Vesuvio; la falda, in linea con la circolazione idrica sotterranea vesuviana, si rinviene ad una quota piezometrica di pochi metri superiore al livello del mare, quindi posta ad una distanza tale dal piano campagna da non incidere né sulla stabilità né sulle caratteristiche geomeccaniche del terreno di fondazione; sull area non gravano particolari situazioni di pericolo dovute alle caratteristiche geologiche e geomorfologiche né si denota la presenza di dissesti in atto e/o quiescenti per cui l intervento è compatibile con le caratteristiche di stabilità rilevate sul sito. è opportuno, propedeuticamente alla successiva fase di progettazione, affinare la caratterizzazione geotecnica e sismica del sito con indagini geognostiche di approfondimento volte a ricostruire, dettagliatamente, anche l assetto geolitologico locale. In conclusione, sulla base dei risultati conseguiti dal presente studio, in relazione alle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geotecniche e sismiche dell area d intervento, è possibile asserire in questa fase, con le modalità descritte nei paragrafi precedenti, l idoneità del sito alla realizzazione del progetto preliminare in oggetto. Torre del Greco, 16/03/2012 Il geologo dott. Raffaele Vitiello RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 19

21 9. Bibliografia AA. VV., Lineamenti di geologia regionale e tecnica, FORMEZ, Napoli, 1984; Autorità di Bacino Regionale del Sarno, Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico de Territorio, R.T.I. Enel Hydro, Napoli, 2001; Bosellini et alii, Rocce e successioni sedimentarie, UTET, Torino, 1989; Carrara et alii, Le indagini geofisiche per lo studio del sottosuolo: metodi geoelettrici e sismici, LIGUORI, Napoli, 1992; Castiglioni G.B., Geomorfologia, UTET, Torino, 1992; Celico P., Prospezioni idrogeologiche, LIGUORI, Napoli, 1986; Cestelli Guidi C., Geotecnica e tecnica delle fondazioni, HOEPLI, Milano, 1981; C.N.R. - Progetto Finalizzato Geodinamica Sottoprogetto 3: Sorveglianza dei vulcani attivi e rischio vulcanico, Carta Geologica del complesso vulcanico Somma Vesuvio (scala 1:25.000); Colombo P., Elementi di geotecnica, ZANICHELLI, Bologna, 1996; Cremonini G., Rilevamento geologico, PITAGORA, Bologna, 1985; De Falco G., De Micco A., Viggiani S., Studio geologico per l adeguamento del P.R.G. comunale di Torre del Greco alla L.R. 9/83, Torre del Greco, 2000; Langella Aniello Monastero degli Zoccolanti Torre del Greco, 2008; Regione Campania, Progetto Carg in scala 1: e 1:10.000, Napoli, 2002; Santacroce R. et alii, Carta Geologica del Vesuvio, scala 1:15.000; Vallario A., Frane e territorio, LIGUORI, Napoli, 1992; Vitiello R., Vulnerabilità all inquinamento dell acquifero vesuviano Tesi di laurea, Dip. Geofisica e Vulcanologia ( ). RGGS Relazione Geologica Geotecnica e Sismica 20

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