SMART PEOPLE 31 GENNAIO 2014 h. 17.O0 CASA DEI DIRITTI REPORT DEL TAVOLO
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- Marina Pesce
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1 SMART PEOPLE 31 GENNAIO 2014 h. 17.O0 CASA DEI DIRITTI REPORT DEL TAVOLO L attività del Tavolo PEOPLE si è svolta il giorno 31 gennaio 2014 dalle alle I lavori sono stati aperti da Renato Galliano Direttore Settore Innovazione Economica, Smart City e Università. Dopo una breve introduzione da parte dei facilitatori (Gisella Bassanini e Massimo Cella) sul metodo e sugli obiettivi si sono formati spontaneamente due gruppi; ogni partecipante ha, infatti, scelto autonomamente all interno di quale gruppo portare il proprio contributo. Gruppo 1 - Sharing economy - Co- design dei servizi - Crowfunding - Innovazione strategica Gruppo 2 - Tele- assistenza - Accessibilità come diritto universale - Nuovi strumenti per la multiculturalità - Interoperabilità e integrazione dei dati del sociale Gli esiti del lavoro dei due gruppi sono stati in seguito presentati in plenaria. Di seguito sono riportati sinteticamente i risultati del lavoro dei due Gruppi tematici. REPORT GRUPPO 1 Facilitatore: Massimo Cella Sharing economy - consumo collaborativo; - mutuo aiuto. - consumo collaborativo - ecosistema per consumo collaborativo a livello di quartiere, con tre obiettivi: 1. sostenibilità ambientale; 2. sussidiarietà e reciprocità; 3. distribuzione equa di ricchezza (es. Airbnb per distribuire la ricchezza al di fuori del centro della città e dei circuiti tradizionali). L'ipotesi è di creare sub- comunità basate sul trust sociale, con gruppi di max 140 persone residenti nel quartiere (da qui il nome vicini di casa ). Viene garantito il social trust con un sistema che verifica effettivamente il fatto che la persona iscritta al social abiti in quel quartiere; - mutuo aiuto - idea di un aiuto in una piccola comunità come quella condominiale o di una strada, come avviene nel mutuo aiuto tra compagni di scuola tramite social network. La stessa cosa si potrebbe fare in un condominio, sfruttando le nuove tecnologie e mettendo tutti i condomini in connessione, facendo leva sul social trust tra condomini (welfare per i problemi e le esigenze
2 degli anziani, es. servizi di condominio come la badante, casi e riferimenti: face book street a Cologno Monzese, nuova riforma del condominio). Co- design dei servizi - fare rete; - info bandi / finanziamento / modalità; - piattaforma crowd based; - co- progettazione e valutazione partecipata servizi sociali. - fare rete Raccolta dei bisogni da parte delle Organizzazioni di volontariato che operano sul territorio, raccolta di possibili soluzioni/suggerimenti, ruolo del Comune/Enti di coordinamento, favorire il fare rete finalizzato a obiettivi condivisi; - info bandi - fare chiarezza e trasparenza sui bandi comunali e regionali dedicati alle iniziative social, magari attraverso un portale unico e integrato; - crowed based creazione di piattaforme crowed based; - co- progettazione e valutazione partecipata servizi sociali - fondamentale progettare servizi insieme alle persone che li usano. Crowfunding - rendere conto / accountability; - incentivi. - render conto - crowdfunding è la colletta storica: mi dai dei soldi, fai parte di un progetto, ti coinvolgo e la cosa importante è restituire con trasparenza e rapidità di rendicontazione sul modo in cui si sono usate le risorse chieste. L'amministrazione potrebbe inoltre attivare benefici fiscali, sui servizi comunali, per chi investe su progetti crowdfunding utili per la città; necessità di accoutability, e quindi di strumenti come il bilancio sociale, co- costruito con stakeholder; - incentivi/benefici fiscali per donatori, coinvolgimento di aziende private, che possono assicurare risorse aggiuntive con ritorni tangibili (non solo in ottica di responsabilità sociale dell azienda). Innovazione sociale - piattaforme di interazione social ; - innovazione nei modelli di erogazione dei servizi partnership pubblico private; - social innovation camp / competition; - riprogettare la disabilità; - nuove pratiche culturali.
3 - piattaforme di interazione social - Realizzare una piattaforma digitale, on- line, dove mettere in relazione persone (adulti su adulti) che partono da interessi comuni per scambi di vari interessi, quali quelli culturali (casi esistenti in Olanda e in Francia); - innovazione dei modelli di erogazione dei servizi - nuove modalità di partnership pubblico- privato (es. su welfare centro medico Sant'Agostino; housing sociale Torino; prossimo step studentati); - social innovation camp - Il caso di Firenze, dove le idee vincitrici, dei 2 giorni di presentazione, venivano incubate. Anche l'amministrazione potrebbe prevedere bandi di seed capital e di accelerazione per idee ad impatto sociale; - riprogettare la disabilità - la società Repower invece di fare una donazione si è impegnata in una iniziativa che integrava i disabili all'interno di un progetto (assolvendo anche agli obblighi legislativi per l'inserimento di disabili in azienda). Potrebbe anche inserire over 60; - consumo culturale, che permettano anche di conoscere nuove persone, passare dal consumo culturale alla co- produzione. REPORT GRUPPO 2 Facilitatrice: Gisella Bassanini Tele- assistenza - la tecnologia come strumento di prevenzione e non solo come possibilità di assistere a distanza persone con patologie gravi e croniche; - tele- monitoraggio, tele- relazione con la popolazione anziana: è un tema prioritario; - promuovere il controllo a distanza per il mantenimento delle persone ancora autosufficienti ma a rischio fragilità; - vanno implementati i servizi medici e di assistenza domiciliare a distanza sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie. - sviluppare strumenti per gli anziani al fine di gestire gli appuntamenti legati ai servizi e all accompagnamento casa- servizi; - investire sulla residenzialità leggera e sull accessibilità ai servizi; - attraverso l incontro tra centri di ricerca specializzati e terzo settore promuovere e sviluppare tecnologie open source, a basso costo e facili da programmare, per permettere tele- assistenza e accessibilità; - creare App a scopo sociale e medico- sanitario per tutti; - diffondere tecnologie di supporto e tele- soccorso per soggetti fragili integrandoli con la presenza di operatori e badanti in condivisione (esempio: badanti di condominio). Accessibilità come diritto universale - la città non è accessibile ai giovani: vanno sostenute le possibilità di autorganizzazione e autopromozione artistica e culturale e la messa a disposizione di spazi gratuiti per la libera socialità;
4 - non sempre l uso della città, dei suoi luoghi e servizi, la mobilità urbana, l accesso alle informazioni e ai sistemi di comunicazione sono accessibili alle persone con disabilità (motorie, percettive, etc.). - sviluppare progetti pilota nelle scuole per la diffusione delle tecnologie come strumento di accessibilità; - creare call center con operatori diversamente abili per servizi destinati a diversamente abili e anziani; - creare mappe per l uso della città e la mobilità urbana destinate in particolare ai diversamente abili; - integrare il car sharing alla rete del volontariato per gestire l accompagnamento casa- servizi rivolto alle persone fragili; - sviluppare e adottare strumenti di tracciabilità dei movimenti delle persone fragili nella città (strumenti per una città protetta e per un monitoraggio assistito); - sviluppare strumenti e tecnologie a supporto delle disabilità uditive, visive, etc.; - innovare le strutture residenziali per anziani (RSA) attraverso lo sviluppo di attività culturali al fine di contrastare l isolamento degli anziani, in connessione con i diversi attori del territorio e mediante la collaborazioni con le scuole. Nuovi strumenti per la multiculturalità - avere una adeguata presenza di mediatori culturali nelle scuole; - organizzare fin dalla scuola materna percorsi di formazione per insegnanti sulla valorizzazione delle differenze; - utilizzare i media e le tecnologie per raggiungere i giovani, consultarli, coinvolgerli per es. raccontando la città che cambia (multiculturalità) oppure per informare dell esistenza di servizi e aumentare il loro utilizzo da parte dei cittadini stranieri. Interoperabilità e integrazione dei dati del sociale - sviluppare open data per la condivisione e l interoperabilità dei dati sociali; - integrare dati e informazioni socio- sanitarie in formato digitale e cartaceo in un ottica di assistenza integrata. QUESTIONI TRASVERSALI - alfabetizzazione dei cittadini; - utilizzare con continuità processi di ascolto e co- progettazione con operatori e cittadini; - uso più diffuso dell open source.
5 /TEMI- CHIAVE lavorare sulla capacità di assorbimento e sulla facilità d uso delle tecnologie da parte di tutti i soggetti della filiera (dai cittadini/utenti a chi si occupa della manutenzione, etc.). insistere sulla necessità e importanza di coinvolgere i soggetti nella creazione e sviluppo di processi e prodotti innovativi (co- design); utilizzare le tecnologie per aggregare persone che hanno le stesse necessità/bisogni al fine di facilitare processi di condivisione delle soluzioni (sharing di servizi/prodotti). La tecnologia dunque come aggregatore di soggetti/bisogni.
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