PIANO DI EMERGENZA ESTERNO Ai sensi degli artt. 6 e 20 del D.Lgs.334/99 e s.m.i. Stabilimento. CROMATURA RHODENSE S.r.l. VIA SENNA 11, RHO ( MILANO )

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1 Prefettura di Milano PIANO DI EMERGENZA ESTERNO Ai sensi degli artt. 6 e 20 del D.Lgs.334/99 e s.m.i. Stabilimento CROMATURA RHODENSE S.r.l. VIA SENNA 11, RHO ( MILANO ) Ed. Febbraio 2015 Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI)

2 I - Aggiornamenti, varianti e prove del Piano di Emergenza Esterno Come previsto dal comma 3 dell articolo 20 del Decreto Legislativo, n. 334, del 17 agosto 1999, il piano deve essere riesaminato, sperimentato e, se necessario, riveduto ed aggiornato dal prefetto ad intervalli appropriati e, comunque, non superiori a tre anni. La revisione deve tener conto dei cambiamenti avvenuti negli stabilimenti e nei servizi di emergenza, dei progressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidenti rilevanti. Alla luce di queste disposizioni normative, si ricorda che il presente documento deve essere mantenuto vivo e dinamico, in modo da contenere riferimenti a situazioni vigenti e consentire, in caso di necessità, la massima efficacia nel reperimento e nella gestione di tutte le risorse disponibili. Per tali finalità, tutti i soggetti coinvolti nell attuazione delle procedure previste dal presente Piano forniranno, agli uffici della Prefettura, tempestiva notizia di qualsiasi cambiamento rispetto a quanto riportato nella presente edizione. Faranno, inoltre, pervenire, nelle opportune sedi di revisione, eventuali spunti di miglioramento per rendere le procedure ancora più snelle e di facile attuazione. In assenza di segnalazioni correttive e/o migliorative, si procederà comunque alla riedizione almeno triennale del documento, come previsto dal D.Lgs. 334/99. Per quanto riguarda la sperimentazione del piano, si prevede di effettuare esercitazioni al fine di testare la validità delle procedure definite ed assicurarne la conoscenza da parte dei singoli attori delle rispettive procedure ed il miglior coordinamento di tutti i soggetti, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza della gestione dell emergenza. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 2 di 25

3 II N VERSION E DATA VERSIONE ESTREMI COMUNICAZIONE DATA AGGIORNAMENTO FIRMA LEGGIBILE DI CHI HA EFFETTUATO L OPERAZIONE Febbraio 2015 Prefettura di Milano Gruppo di lavoro Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 3 di 25

4 III - ELENCO DI DISTRIBUZIONE - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento di Protezione Civile ROMA - Ministero dell Interno: Gabinetto Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile Direzione centrale per l emergenza e il soccorso tecnico ROMA - Ministero dell Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare ROMA - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ROMA - E.I. Comando Forze Difesa Nord (COMFODI Nord) PADOVA - Presidente Regione Lombardia MILANO - Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione MILANO - Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile U.O. Rischio Industriale MILANO - Sindaco della Città Metropolitana di Milano MILANO - Protezione Civile Città Metropolitana di Milano MILANO - Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente - A.R.P.A. Lombardia MILANO - A.R.P.A. Dipartimento di Milano MILANO - Direttore Generale Azienda Sanitaria Locale: 1. Azienda Sanitaria Locale di Milano MILANO - Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL: 2. Azienda Sanitaria Locale di Milano MILANO - AAT 118 MILANO - Questura MILANO - Comune di Milano MILANO - Comune di Rho MILANO - Comando Provinciale Carabinieri MILANO - Comando Provinciale Guardia di Finanza MILANO - Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato MILANO - Sezione Polizia Stradale MILANO - Direzione Regionale Lombardia Vigili del Fuoco MILANO - Comando Provinciale VV.F. MILANO - Ufficio Scolastico Provinciale MILANO - Comitato Provinciale Croce Rossa Italiana MILANO - ENEL Distribuzione SpA MILANO - TELECOM Agenzia di Milano MILANO - CAP Gestione S.p.A. (Consorzio Acqua Potabile) MILANO - Rete Ferrovie Italiane (RFI) MILANO - ANAS S.p.A. MILANO - MILANO SERRAVALLE - Tangenziali MILANO - AUTOSTRADE per L ITALIA SpA MILANO - POSTE SpA MILANO - Cromatura Rhodense S.r.l. RHO - Comitato di Coordinamento Provinciale delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile (CC.V-MI) MILANO Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 4 di 25

5 IV INDICE V - ELENCO ALLEGATI PARTE GENERALE FINALITÀ DEL PIANO PRINCIPI E CRITERI INFORMATORI METODOLOGIA PROCEDIMENTALE ADOTTATA DESCRIZIONE DEL SITO INQUADRAMENTO TERRITORIALE Denominazione ed ubicazione dell impianto Pianificazione urbanistica e territoriale Informazione alla popolazione Confini e posizione dello stabilimento Obiettivi Vulnerabili Distanza [m] e orientamento geografico Altezza sul livello del mare: 150 m Informazioni meteo climatiche predominanti (venti) Centri di soccorso INFORMAZIONI SULLO STABILIMENTO Tipologia dell azienda INFORMAZIONI SULLE SOSTANZE PERICOLOSE UTILIZZATE E/O STOCCATE Sostanze pericolose presenti SCENARI INCIDENTALI E ZONE DI PIANIFICAZIONE SCENARI INCIDENTALI Eventi Incidentali (Top Event) Dispersione di tossici Segue tabella: Dispersione di tossici Irraggiamento da incendi Flash fire DELIMITAZIONE DELLE ZONE A RISCHIO IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI EFFETTI DOMINO Elementi vulnerabili all interno della zona di pianificazione Elementi Territoriali: dati demografici e centri sensibili Elementi ambientali ed infrastrutture Livelli di auto protezione da far assumere alla popolazione nelle zone a rischio Viabilità: vie di accesso e di deflusso, cancelli e percorsi alternativi MODALITA DI COMUNICAZIONE E Contenuti dell informazione Dello stato d allarme Modalità di comunicazione dello stato di allarme MODELLO ORGANIZZATIVO D INTERVENTO L informazione di cessato allarme SEZIONE RISERVATA ALL INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 5 di 25

6 V - ELENCO ALLEGATI 1. PROCEDURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ESTERNE 2. CARTOGRAFIA DEL TERRITORIO 3. ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABILI 4. SOSTANZE PERICOLOSE 5. SCHEDE DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 6 di 25

7 1 PARTE GENERALE 1.1 FINALITÀ DEL PIANO Il presente documento costituisce il Piano di Emergenza Esterno per lo stabilimento della società Cromatura Rhodense S.r.l., situato in Rho, Via Senna 11, come previsto dall articolo 20 del Decreto Legislativo n 334 del 17 agosto 1999 e s.m.i., che assegna al Prefetto il compito di predisporre, d intesa con le Regioni e gli Enti Locali interessati, il piano di emergenza esterno (PEE) per gli stabilimenti soggetti agli articoli 6 e 8 del citato decreto al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti sulla base delle informazioni fornite dal gestore e delle conclusioni, laddove esistenti, dell istruttoria tecnica. Il presente Piano è altresì conforme alle indicazioni contenute nelle linee guida predisposte dal Dipartimento della Protezione Civile emanate con D.P.C.M.25 febbraio 2005 Linee Guida per la predisposizione del piano d emergenza esterna di cui all art.20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, che rappresenta lo strumento operativo per l elaborazione e l aggiornamento dei PEE degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Come indicato dall art. 2, comma 2 del Decreto Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 24 luglio 2009, n. 139, la Prefettura, ai fini di cui all'articolo 20, comma 1, del D.Lgs. 334/1999, nel corso della predisposizione o revisione del Piano di Emergenza Esterno e comunque prima della sua adozione, procede, d'intesa con il Comune, alla consultazione della popolazione per mezzo di assemblee pubbliche, sondaggi e la pubblicazione di opuscoli informativi, anche sui siti istituzionali. Rispetto a tali fini, il P.E.E. in questione ambisce a configurarsi come uno strumento strutturalmente e funzionalmente agile in grado di assicurare - in caso di emergenza una risposta tempestiva, sottesa all obbiettivo di evitare quanto più possibile gli effetti dannosi di un evento emergenziale rispetto alla popolazione ed al territorio esposti. Sotto il profilo ed ai fini dell efficacia di questo Piano si è riconosciuta primaria rilevanza ai seguenti aspetti: a) la previsione e la verifica della concreta predisposizione di adeguati sistemi di allarme alla popolazione residente; b) l allestimento a livello cartografico di tutti i più utili riferimenti per l individuazione degli elementi territoriali vulnerabili, della viabilità, dei siti e delle aree per l allocazione ed il dispiego delle unità e dei mezzi di soccorso; c) l informazione alla popolazione articolata in relazione ai dati concernenti la sostanza pericolosa, stoccata nello stabilimento, agli effetti sul piano della salute, alle norme disciplinanti la condotta di autotutela da adottarsi da parte dei residenti in caso di incidente. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 7 di 25

8 2 PRINCIPI E CRITERI INFORMATORI Il presente Piano di Emergenza Esterna (PEE) è stato redatto ai sensi dell art. 20 del D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334 e s.m.i. per lo stabilimento Cromatura Rhodense S.r.l., situato in Rho, Via Senna 11, rientrante nell art. 8 del predetto decreto legislativo. L elaborazione del Piano, in ordine all identificazione del rischio, ha fatto sostanziale riferimento a: Notifica ai sensi dell art. 6 D.Lgs. 334/99 e s.m.i., e all Allegato V Scheda d informazione alla popolazione datata gennaio 2015; Rapporto di sicurezza (ed. dicembre 2014) Si sono poi tenute nel debito conto le connotazioni morfologiche e le caratteristiche territoriali, nonché le relative, prevalenti condizioni meteorologiche. Sotto il profilo dell efficacia temporale il Piano è stato improntato alla contemplazione del culmine dell evento incidentale. In caso di incidente tutti i meccanismi di procedura dell emergenza previsti nel P.E.E. sono stati concepiti per attivarsi in modo automatico, fatte salve determinazioni da parte di autorità sovra ordinate. 3 METODOLOGIA PROCEDIMENTALE ADOTTATA In sintonia con le direttive in materia, il metodo per la formazione del Piano è stato conformato all intento di raggiungere il massimo della compartecipazione e della condivisione possibili nella scelta delle strategie, del modello d intervento e delle modalità di gestione dell emergenza. Il Prefetto ha assunto la funzione di coordinamento tra i diversi soggetti interessati ai quali sono attribuite funzioni e responsabilità diverse in tema di controllo dei pericoli d incidente rilevante, di rischio tecnologico e, più in generale, di protezione civile, in accordo anche con le vigenti disposizioni normative. A tal fine sono stati coinvolti diversi Enti ed Amministrazioni, attraverso l esame di problematiche strettamente tecniche e l acquisizione e l integrazione di informazioni di carattere territoriale. 4 DESCRIZIONE DEL SITO Di seguito si riportano i dati relativi alla localizzazione dello Stabilimento e alla presenza di elementi sensibili. 4.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Denominazione ed ubicazione dell impianto Denominazione dell impianto: Cromatura Rhodense S.r.l., situato in Rho, Via Senna 11 Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 8 di 25

9 Coordinate geografe che identificano l ingresso dell insediamento, sono riportate nella seguente tabella: Per la descrizione della zona circostante lo stabilimento, si fa riferimento alle cartografie - Allegato A corografia ; Allegato A corografia Pianificazione urbanistica e territoriale Informazione alla popolazione Il Comune di Rho all interno del PGT (adottato con delibera di CC nr 78 in data 28/12/2012 -Pubblicazione in data 21/01/2013 ed approvato con delibera di CC nr. 23 in data 17/06/ Pubblicazione sul BURL nr. 34 in data 21/08/2013), ha redatto l Elaborato Tecnico Rischi di Incidente Rilevante Confini e posizione dello stabilimento Dal punto di vista urbanistico, l insediamento produttivo della Cromatura Rhodense è posto nell area industriale del Comune di Rho inserita nel quadrante di Sud-Ovest, così delimitato: a Nord - F.F.S. Milano-Torino, Stazione di RHO 700 m a Sud - Autostrada A m a Ovest - Frazione di Lucernate, nuova area residenziale 700 m a Est - Canale Scolmatore Nord-Ovest m La ditta si trova all interno di una zona esclusivamente industriale con infrastrutture stradali adeguate al transito dei mezzi pesanti. L accesso è possibile da via Senna per tutti i mezzi in quanto presente un cancello di larghezza pari a 6 m. Il sito è collocato alla stessa quota del piano stradale. Il piazzale esterno al capannone è planare e posto alla stessa quota del pavimento del capannone. L accesso ai reparti produttivi per i mezzi è consentito dall esterno attraverso due portoni (di larghezza pari a 4 m) e l accesso pedonale ai reparti produttivi è consentito attraverso 5 porte e tutte fungono anche da uscite di emergenza. In adiacenza al capannone non sono presenti edifici terzi, gli insediamenti vicini distano circa 10 metri come distanza minima. Nel raggio di 5 km dallo stabilimento sono presenti: Obiettivi Vulnerabili Distanza [m] e orientamento geografico Centri abitati Frazione di Lucernate m Scuole CTP C\O I.C. IV SMS Scuola Secondaria di primo grado via Tevere, Rho (MI) m.250 Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 9 di 25

10 Scuola dell'infanzia Circolo Didattico viale Filippo Meda, Rho (MI) m.980 Scuola dell'infanzia "G. Pascoli" Circolo Didattico via San Martino, Rho (MI) m.500 Scuola Primaria "Franceschini" Circolo Didattico via Tevere, Rho (MI) m.250 I.T.I. "Cannizzaro" Istituto Tecnico via Raffaello Sanzio, 2, Rho (MI) m.880 Scuola Secondaria di 1 grado "IV MEDIA SUCCURSALE Scuola Secondaria di primo grado via Tevere, Rho (MI) m.250 Luoghi soggetti ad affollamento (di ritrovo/di aggregazione) Hotel Esperia Piazza della Libertà, Rho (MI) m.700 Italiana Hotel Milano Rho Fiera Vicolo Alessandro Volta Rho (MI) m.700 LA STAZIONE - Centro Commerciale Via Magenta, Rho (MI) m.500 Infrastrutture Linea ferroviaria m. 500 Stazione ferroviaria di Rho piazza della Libertà Rho (MI) m. 700 Autostrada A4 m. 900 SP 130 S. Pietro all'olmo-rho m. 900 Aree protette e corsi d acqua Fiume Olona m. 50 Canale scolmatore di Nord Ovest m. 900 Canale deviatore dell Olona m Canale secondario Villoresi m. 600 Parco Agricolo Sud Milano m. 450 Stabilimenti produttivi a rischio di incidente rilevante Eigenmann & Veronelli S.p.A. Rho (MI) m. 400 Bitolea S.p.A. Rho (MI) m. 800 ENI S.p.A. Pregnana Milanese/Rho (MI) m Rhodengas S.p.A. Rho (MI) m Arkema S.r.l. Rho (MI) m Il distaccamento dei Vigili del Fuoco è sito in Via Sandro Pertini, RHO Altezza sul livello del mare: 150 m Informazioni meteo climatiche predominanti (venti) Si riportano di seguito le condizioni meteorologiche caratteristiche dell area geografica di interesse fornite nell ambito del RDS. Tali informazioni sono state tratte dagli annuari delle statistiche meteorologiche reperite in internet, nello specifico dal sito Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 10 di 25

11 La stazione meteorologica presa in considerazione per l'estrapolazione dei dati in riferimento al Comune di Rho è quella ubicata a Linate (MI). La tabella e il grafico seguenti riportano i dati relativi alla direzione, frequenza e velocità del vento e alla temperatura dell aria registrati nella stazione di Linate giornalmente dalle 7 alle 19 in un lasso di tempo compreso fra settembre 2009 e settembre Terremoti, inondazioni, trombe d'aria e fulmini non hanno mai avuto effetti ai fini della sicurezza delle installazioni dell'impianto. La zona dove sorge l impianto in esame è classificata ZONA SISMICA 4 (Zona con pericolosità sismica molto bassa; è la zona meno pericolosa dove le possibilità di danni sismici sono basse) ai sensi dell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Lombardia n del Per quanto riguarda il numero di fulminazioni a terra, il numero di fulminazioni a terra del comune di Rho secondo la norma CEI 81-3 è di 4 fulminazioni/anno/km 2. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 11 di 25

12 4.1.7 Centri di soccorso L ospedale presente nell area è quello di RHO Corso Europa 250 Il distaccamento dei Vigili del Fuoco è sito in Via Sandro Pertini, RHO 4.2 INFORMAZIONI SULLO STABILIMENTO Dati sull Azienda Nome della società CROMATURA RHODENSE SRL Sede Legale Rho Via Senna 11 Sede Amministrativa e Operativa Rho Via Senna 11 Direttore dello stabilimento Massimiliano Garavaglia Telefono uff Cell Fax Sito web Responsabile dell attuazione del PEE Portavoce della Società HSE e RSPP di sito Telefono reperibilità emergenza Codice ISTAT dell attività Tipologia delle lavorazioni cromaturarhodense@gmail.com Non indicato Massimiliano Garavaglia Massimiliano Garavaglia Non indicato Non indicato ATECO TRATTAMENTO E RIVESTIMENTO DEI METALLI trattamento e rivestimento dei metalli (galvanica) PERSONALE PRESENTE n. dipendenti totali: Presso lo Stabilimento sono occupate circa 12 persone dipendenti e nello stesso operano anche addetti di ditte esterne appaltatrici. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 12 di 25

13 5 TIPOLOGIA DELL AZIENDA 5.1 L attività prevalente del ciclo produttivo è costituita dal trattamento di una serie di pezzi meccanici, conto terzi, sui quali è richiesta deposizione galvanica di cromo. 5.2 La cromatura è la deposizione di uno strato di cromo su altro materiale; può essere decorativa/protettiva o dura a spessore. Nel caso Cromatura Rhodense si tratta di cromatura dura a spessore ed è finalizzata al miglioramento delle proprietà meccaniche e di resistenza alla corrosione del materiale di base su cui viene applicata. 5.3 I passaggi operativi di questa lavorazione sono i seguenti: 5.4 presa in carico del materiale e controllo dimensionale e visivo; 5.5 collocazione del materiale da cromare sui diversi impianti di cromatura a seconda della gamma dimensionale di appartenenza; 5.6 controllo dimensionale e visivo del materiale lavorato e versamento al reparto meccanico a valle; 5.7 La deposizione del cromo avviene per via elettrochimica. In sostanza, il passaggio di una corrente continua attraverso una soluzione contenente acido cromico, determina la scomposizione della soluzione stessa e la migrazione degli ioni metallici di cromo verso uno dei due elettrodi, per la precisione il catodo (nel nostro caso rappresentato dal pezzo da rivestire). La quantità di cromo deposto dipende da vari parametri, principalmente dalla quantità di corrente usata e dal tempo di trattamento. Gli impianti di trattamento tradizionali sono statici, viene cioè immerso il pezzo da cromare in una vasca grande tanto da poterlo contenere per intero. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 13 di 25

14 5.8 INFORMAZIONI SULLE SOSTANZE PERICOLOSE UTILIZZATE E/O STOCCATE Sostanze pericolose presenti Ai fini degli adempimenti previsti dal D.Lgs. 334/99 e s.m.i. l azienda ha presentato l aggiornamento della Notifica ai sensi dell art. 6 del D.Lgs. 334/99 nel gennaio 2015 corredata dalla Scheda di Informazione di cui Allegato V. Come risulta espressamente dalla Notifica presentata dal gestore la ditta in oggetto rientra nel campo di applicazione dell art.8 del D.Lgs. 334/99 s.m.i. per le condizioni descritte nella tabella seguente: Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 14 di 25

15 Inquadramento dello stabilimento ai sensi del D.Lgs. 334/99 Sostanze e/o preparati pericolosi Sostanze specificate (D.Lgs. 334/99, Allegato 1, parte prima) Limite di soglia (t) Art. 6 Art. 8 Quantità (t) Categorie di sostanze e preparati (D.Lgs. 334/99, Allegato 1, parte prima) Molto tossiche ,8 2. Tossiche ,60 3. Comburenti ,90 4. Esplosive Esplosive Infiammabili a Facilmente Infiammabili b Liquidi Facilmente Infiammabili ,10 8 Estremamente Infiammabili Sostanze pericolose per l ambiente in combinazione con le seguenti frasi di rischio: i) R50 Molto tossiche per gli organismi acquatici (compresa frase R50/53) ii) R51/53 Tossico per gli organismi acquatici; può causare effetti negativi a lungo termine nell ambiente acquatico. ALTRE CATEGORIE che non rientrano in quelle precedenti, in combinazione con le seguenti frasi che descrivono il rischio: i) R14: reagisce violentemente a contatto con l acqua (compreso R14/15) , ii) R29: Libera gas tossici a contatto con l acqua Tab.1 - Quantità massime previste per le sostanze oggetto dello studio Sostanze Triossido di Cromo/Acido Cromico Quantità max in stoccaggio (t) Quantità in processo (t) Quantità max presente in stabilimento (t) 0,9 39,9 40,80 Nichel cloruro 0,1 1,1 1,2 Nichel solfato 0,1 1,1 1,2 Acido borico 0,1 1,1 1,2 2-Butanone 0,09 0,01 0,1 I valori riportati alla voce Quantità in processo si riferiscono ai quantitativi di sostanza presente nelle vasche galvaniche. 1 sostanze, preparati o articoli assegnati alla UN/ADR 1.4. Materie e oggetti presentanti un pericolo minore d'esplosione in caso d'accensione o innesco durante il trasporto. 2 sostanze, preparati classificati con frasi di rischio R2 o R3 3 sostanze, preparati classificati con frasi di rischio R17 4 sostanze, preparati classificati con frasi di rischio R11 Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 15 di 25

16 6 SCENARI INCIDENTALI E ZONE DI PIANIFICAZIONE 6.1 SCENARI INCIDENTALI Eventi Incidentali (Top Event) Nelle tabelle seguenti sono riportati gli scenari incidentali ipotizzati, fornite del gestore Top No. Descrizione Frequenza (occ./anno) Scenario Frequenza (occ./anno) 1.1 mov Rilascio triossido di cromo in cristalli 1,75E mov Rilascio di nichel cloruro in polvere 3,50E mov Rilascio di nichel solfato in polvere 3,50E mov Rilascio di acido borico in polvere 3,50E mov Rilascio di triossido di cromo in cristalli 3,85E cro Overflow vasca cromatura 3,83E cro Rilascio di Cromo VI da scrubber in atmosfera 1,11E-07 Dispersione tossico ed ecotossico Dispersione tossico ed ecotossico Dispersione tossico ed ecotossico Dispersione tossico ed ecotossico Dispersione tossico ed ecotossico Dispersione tossico ed ecotossico Dispersione tossico ed ecotossico 1,75E-08 3,50E-09 3,50E-09 3,50E-09 3,85E-08 1,92E-10 1,11E Dispersione di tossici Top No. Descrizione Frequen za (occ./an no) Sostanza pericolosa Q.tà Sostan za pericol osa [kg] Scenario Frequen za (occ./an no) Conseguenze (distanze in metri) Incendio stazionario kw/m 2 kw/ m 2 5 kw/ m 2 3 kw/m 2 Incendio istantaneo LFL ½ LFL Dispersione Tossico LC50 IDLH LoC 1.1 mov Rilascio di triossido cromo in cristalli 1,75E- 06 Triossido di cromo 25 kg Dispersione tossico ed ecotossico 1,75-08 n.c. n.c. n.c. 2.1 mov Rilascio di nichel cromo in polvere 3,5E-07 Nichel cromo 25 kg Dispersione tossico e comburente 3,50E- 09 n.c. n.c. n.c. 3.1 mov Rilascio di nichel solfato in polvere 3,5E-07 Nichel solfato 25 kg Dispersione tossico in atmosfera 3,50E- 09 n.c. n.c. n.c. 4.1 mov Rilascio di acido borico in polvere 3,5E-07 Acido borico 25 kg Dispersione tossico in atmosfera 3,50E- 09 n.c. n.c. n.c. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 16 di 25

17 Segue tabella: Dispersione di tossici Top No. Descrizione Frequenza (occ./anno) Sostanza pericolosa Q.tà Sostanza pericolosa [kg] Scenario Frequenz a (occ./ann o) Conseguenze (distanze in metri) Incendio stazionario kw/m 2 kw/ m 2 5 kw/ m 2 3 kw/ m 2 Incendio istantaneo LFL ½ LFL Dispersione Tossico LC50 IDLH LoC 5.1 mov Rilascio di triossido cromo in cristalli 3,85E-06 Triossido di cromo 25 kg Dispersion e tossico in atmosfera 3,85E-08 n.c. n.c. n.c. 1.2 cro Overflow della vasca di cromatura 3,83E-07 Acido cromico in soluzione n.c. Dispersion e tossico in atmosfera 1,92E-010 n.c. n.c. n.c. 2.2 cro Rilascio di Cr VI da scrubber in atmosfera 1,11 E-07 Vapori di Cr VI n.c. Dispersion e tossico in atmosfera 1,11 E-07 n.c. n.c. n.c. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 17 di 25

18 Irraggiamento da incendi Nel Rds non sono stati individuati top event che determinano scenari con irraggiamento da incendi Flash fire Nel Rds non sono stati individuati top event che determinano scenari con flash fire. 7 DELIMITAZIONE DELLE ZONE A RISCHIO Gli eventi incidentali credibili non hanno effetti che possono estendersi al di fuori dei confini dello stabilimento impattando sul territorio urbanizzato. Prima Zona di sicuro impatto (elevata letalità). Come da tabella di cui al paragrafo n.c. non sono stimate conseguenze all esterno dello stabilimento. Seconda Zona di danno (lesioni irreversibili) Come da tabella di cui al paragrafo n.c. non sono stimate conseguenze all esterno dello stabilimento. Terza Zona LOC - di attenzione (lesioni reversibili) Come da tabella di cui al paragrafo n.c. non sono stimate conseguenze all esterno dello stabilimento. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 18 di 25

19 Si riportano di seguito le aree di danno associate agli scenari incidentali che presentano un impatto all esterno del confine di stabilimento. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 19 di 25

20 Codifica della gravità degli scenari incidentali in relazione ai livelli di allerta EVENTO Top n LIVELLO DI ALLERTA Preallarme/attenzione T Allarme (NIP) Legenda: (NIP) non identificabile a priori (E) rilascio di energia (T) rilascio di sostanza tossica (N) rilascio di sostanza pericolosa per l ambiente Ai fini cautelativi, in aggiunta agli eventi incidentali individuati e valutati dal gestore (come riportati Tabella riepilogativa delle ipotesi incidentali), si è ritenuto di considerare nella pianificazione dell emergenza esterna un generico evento incidentale non identificabile a priori (TOP EVENT 0) che presenti un livello di gravità tale da richiedere l attivazione delle procedure di gestione dell emergenza definite dal presente piano. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI)

21 Arrivo Segnalazione (*) Cross Check con le altre sale operative (*) Prefettura Milano 8 IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI EFFETTI DOMINO L analisi incidentale condotta non ha messo in luce eventi incidentali significativi per frequenza e/o gravità delle conseguenze, per cui non si riscontrano interazioni tra impianti adiacenti. MATRICE DELLE AZIONI E DELLE RESPONSABILITA 1. Matrice Azioni Responsabilità delle principali attività in emergenza AZIONE Avviso altri Enti e Sala emergenza Expo (**) ENTE/STRUTTURA Avviso al Sindaco e Prefetto (**) Verifica tipologia incidente Delimitazione aree a rischio Allertamento Strutture Sanitarie Informazione alla popolazione (**) Attivazione COM Attivazione UCL/COC Attivazione CCS Piano Anti sciacallaggio (**) Attivazione posti di blocco Attivazione evacuazioni Attivazione richieste Stato Emergenza Effettuazione prelievi Ricovero vittime Preparazione aree ammassamento Vigili del Fuoco R R R R R R I S I I I I S S S I AAT 118 R R R R I R S I I I I S R Forze dell Ordine R R R R I S S I I I R R S I Polizia Locale R R R R I S S I I I R R S I ARPA I I S S I I I R ASL I I S R S I I I S R S Centro Antiveleni I I S I I I S S Strutture ospedaliere I I I I I I S I Gestore R R S I Sindaco I I I I R I R I I I R I I R Prefetto I R I I I I R R I R R I I I I I Provincia I I I I I I I I I I I I I Regione I I I I I I I I I R I I R = Responsabile; S = Supporto; I = Informato (*) Il responsabile dipende dalla sala operativa presso cui giunge la segnalazione (**) In caso in cui la gravità o la tipologia d incidente lo richieda, e sia necessario un coordinamento istituzionale Questa matrice è riportata anche nell Allegato 1 Procedure di gestione delle emergenze esterne Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 21 di 25

22 8.1.1 Elementi vulnerabili all interno della zona di pianificazione In (Allegato 4) sono presenti gli elementi sensibili (scuole, ospedali, caserme, sedi comunali, ecc.), relativi al Comune di Rho. Non sono allegate planimetrie che individuano le aree di danno in quanto il RDS ha escluso effetti esterni allo stabilimento Elementi Territoriali: dati demografici e centri sensibili Vedi paragrafo precedente Elementi ambientali ed infrastrutture Vedi paragrafo precedente 9 LIVELLI DI AUTO PROTEZIONE DA FAR ASSUMERE ALLA POPOLAZIONE NELLE ZONE A RISCHIO Comportamenti generali di autoprotezione da attuare in caso di evento incidentale SCENARIO INCIDENTALE INCENDIO RILASCIO NELL ARIA di SOSTANZA TOSSICA AZIONI DI AUTOPROTEZIONE Rifugiarsi al chiuso o in posizione schermata da radiazioni termiche Rifugiarsi al chiuso (attendere eventuale ordine di evacuazione) Comportamenti da tenersi in caso di necessità di rifugiarsi al chiuso Nel caso in cui venga segnalata la presenza di una nube tossica è consigliabile NON allontanarsi dalla propria abitazione. Bisogna chiudersi dentro casa e provvedere velocemente a migliorare l isolamento dell aria esterna della stanza ove ci si è rifugiati. RIFUGIO AL CHIUSO In linea generale le precauzioni da assumere sono le seguenti: chiudere tutte le finestre e le porte esterne tenersi a distanza dai vetri (in caso di pericolo di esplosione) spegnere gli impianti di ventilazione e condizionamento siano essere centralizzati o locali spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere, non fumare chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l imbocco di cappe e camini rifugiarsi nel locale più idoneo possibile, e cioè con presenza di poche aperture, possibilmente ubicato dal lato dell edificio opposto alla fonte di rilascio, disponibilità di acqua, presenza di apparecchiature per la ricezione delle informazioni (radio, tv, ecc.) Sigillare con nastro adesivo o tamponare con panni bagnati le fessure degli stipiti di finestre e porte e la luce tra porte e pavimento Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 22 di 25

23 se si avverte la presenza di odori o senso di irritazione alla gola e agli occhi, proteggersi con un panno bagnato la bocca e il naso Evitare l uso di ascensori prestare attenzione agli organi d informazione per gli eventuali messaggi dell Autorità competente; al cessato allarme spalancare porte e finestre, avviare i sistemi di ventilazione o condizionamento ed uscire dall edificio fino al totale ricambio dell aria porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali particolarmente quelli interrati o seminterrati dove si possa essere ristagno di vapori Inoltre, in linea generale è opportuno: evitare di avvicinarsi allo stabilimento non sostare a curiosare sulle sedi stradali prossime allo stabilimento evitare di effettuare chiamate telefoniche allo stabilimento 10 VIABILITÀ: vie di accesso e di deflusso, cancelli e percorsi alternativi In relazione all evolversi dell incidente, le forze dell Ordine e la Polizia Locale isoleranno la parte dell area ritenuta a rischio, bloccando l accesso alla stessa mediante appositi posti di blocco; essi saranno posizionati in modo da interdire la circolazione di persone e mezzi e, a tal fine, verranno contestualmente attuate deviazioni stradali alternative. Nella zona interdetta potranno addentrarsi solo i mezzi di soccorso e quelli degli enti con funzioni operative. Potranno, altresì, accedere, se compatibile con le esigenze di sicurezza, gli automezzi delle Pubbliche Autorità muniti di altoparlanti, al fine di diffondere sintetici messaggi per la popolazione. Alla gestione delle accennate postazioni d interdizione potrà concorrere il personale delle associazioni dei volontari di protezione civile. Detti presidi verranno, altresì, riposizionati in relazione al mutare degli eventi emergenziali. 11 MODALITA DI COMUNICAZIONE E CONTENUTI DELL INFORMAZIONE DELLO STATO D ALLARME 11.1 Modalità di comunicazione dello stato di allarme Al determinarsi di uno scenario incidentale che necessiti la diramazione dello stato di allarme, lo stesso dovrà essere diramato tenendo presente la popolazione presente. Compete al Sindaco la diramazione dell allarme alla popolazione interessata dall evento. A tal fine la direzione dello stabilimento industriale coinvolto, informa immediatamente il Sindaco per tramite della Sala Operativa della Polizia Locale. Analoga comunicazione dovrà essere inoltrata anche al Prefetto, al Presidente della Provincia, al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, al Dipartimento di sanità pubblica dell Azienda Sanitaria Locale Milano 1 di Magenta, per quanto di rispettiva competenza. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 23 di 25

24 L allarme alla popolazione viene dato mediante segnale acustico o in sua assenza con altoparlanti nelle aree abitative ad alto rischio. Ove fosse necessario diramare l allarme per mezzo di altoparlanti, questi saranno utilizzati dal Comando Polizia Locale con automezzi (muniti di idonei impianti) che percorreranno le principali vie della zona interessata. AVVERTENZA Regola generale in emergenza, è quella di comunicare nell immediatezza del fatto, utilizzando tutti i mezzi disponibili al momento. Si ricorda che in caso di evento incidentale, per la rapida evoluzione dello stesso, le aziende limitrofe e la popolazione residente più vicine, verranno immediatamente allertate dalle Autorità competenti (Sindaco e Prefetto) per l informazione alla popolazione e la gestione dell emergenza esterna. All attivazione del PEE, la popolazione dovrà attuare le norme di sicurezza e di autotutela. L informazione dovrà in particolare contenere i seguenti messaggi: che al momento dell allarme occorrerà allontanarsi in fretta, oppure portarsi all interno degli edifici, chiudendo ogni possibile scambio d aria con l esterno; che le strade devono essere lasciate libere per far circolare i mezzi di soccorso; che sostare all aperto è comunque pericoloso; che ci si dovrà disporre in ascolto di quanto diramato da radio e tv; Le comunicazioni diramate con automezzi attrezzati, che dovrebbero raggiungere le zone limitrofe all insediamento produttivo, dovranno diffondere un messaggio preregistrato su nastro, del seguente tenore: S informa che e in atto un allarme per incidente nello stabilimento della società Cromatura Rhodense Srl, le persone che si trovano all aperto devono allontanarsi immediatamente e con ordine dirigendosi al chiuso. Le persone residenti si mettano al riparo all interno delle abitazioni. Si raccomanda di restare al riparo nelle abitazioni chiudendo porte, finestre, impianti di condizionamento e ventilatori, serrande di canne fumarie, imbocco di cappe e camini. Restate in ascolto per ulteriori notizie. Lasciate libere le strade per i mezzi di soccorso. La comunicazione in emergenza avviene in stretto raccordo con il Prefetto, attraverso la Sala Operativa nel frattempo costituitasi. 12 MODELLO ORGANIZZATIVO D INTERVENTO VEDASI ALLEGATO 1) Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 24 di 25

25 13 L INFORMAZIONE DI CESSATO ALLARME È finalizzata al ripristino dello stato di normalità attraverso l utilizzo di segnali di cessato allarme e norme di comportamento precauzionali eventualmente da tenere. 14 SEZIONE RISERVATA ALL INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Il Sindaco oltre alle iniziative già assunte per l informazione alla popolazione nell ambito della campagna informativa preventiva in ambito comunale, promuoverà ulteriori iniziative per la divulgazione dei contenuti del presente Piano di emergenza esterno. Altresì si allega la scheda informativa sui rischi d incidente rilevante per i cittadini e per i lavoratori redatta del gestore [All. 5]. Piano di Emergenza Esterna Cromatura Rhodense S.r.l. Via Senna 11-RHO (MI) Pagina 25 di 25

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