86 Le Specie Al octone 87

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2 88 Abramide Abramis brama Abramide Nome comune: Abramide Nome scientifico: Abramis brama (Linnaeus, 1758) Famiglia: Cyprinidae Nome dialettale: Brema Taglia: medio-grande (normalmente raggiunge la lunghezza di e 0,5-2 kg di peso, ma può arrivare anche a 80 di lunghezza e 9 kg di peso). Livrea: colorazione del dorso da grigia a bruna, argentea o bronzea sui fianchi e sul ventre. Le pinne sono tutte grigie. Habitat: vive nelle acque a corso lento, profonde e ricche di vegetazione del tratto terminale dei fiumi; si rinviene anche nei laghi di pianura e nei bacini artificiali. Distribuzione geografica: originaria dell est-europeo, è stata introdotta in Italia verso la fine degli anni ottanta in alcuni laghi destinati alla pesca dilettantistica. Attualmente risulta diffusa in tutta l Europa centrale, settentrionale ed Orientale, in Asia occidentale fino alla regione del lago di Aral. Presenza in Provincia: presente nelle acque calme della parte meridionale. Corpo a sagoma romboidale, molto sviluppato in altezza e compresso lateralmente. Pinna anale lunga che giunge fin quasi a quella caudale con un profilo incavato ad L. Pinna caudale nettamente forcuta; Bocca piccola e protrattile, situata in posizione infero-mediana. 89 Riproduzione: avviene tra maggio e giugno; in questo periodo i maschi si ricoprono di tubercoli nuziali, bianchi o gialli, sul capo e sulla parte anteriore del corpo. La deposizione delle uova ( per femmina) avviene sulla vegetazione acquatica in acque poco profonde. Status della specie: in evidente espansione. Fattori limitanti la specie: nessuno. Rapporto con l uomo: oggetto di pesca sportiva.

3 90 Acerina Gymnochepalus cernuus Acerina Nome comune: Acerina Nome scientifico: Gymnocephalus cernuus (Linnaeus, 1758) Famiglia: Percidae Nome dialettale: Acerina Taglia: medio-piccola (può raggiungere una lunghezza totale pari a ed un peso di 400 g). Livrea: colore di fondo grigiastro con sfumature verdognole; il dorso è scuro, i fianchi sono gialli mentre la regione ventrale è chiara. Le pinne anali, ventrali e anale hanno colorazione giallognola. Sulle pinne dorsali, sul dorso e sui fianchi sono presenti delle macchie nere. Riproduzione: avviene da marzo a giugno; le femmine depongono nastri di uova sulla vegetazione o su substrati rocciosi, lungo le rive. Distribuzione geografica: originaria dell Europa settentrionale e centrale, ad esclusione dell Irlanda, della Scozia e della Norvegia, è stata segnalata per la prima volta in Italia nell Isonzo nel Attualmente le segnalazioni riguardano il Nord-Est, il bacino del Po e alcuni laghi del Centro-Italia. Presenza in Provincia: presente nel tratto inferiore del fiume Sile. Status della specie: non conosciuto. Fattori limitanti la specie: non rilevati. Rapporto con l uomo: nessuno. Corpo tozzo, schiacciato lateralmente presenta una gibbosità sulla regione dorsale; due pinne dorsali contigue: l anteriore è dotata di raggi spinosi, la posteriore di molli; capo, occhi e bocca molto grandi. Opercolo branchiale provvisto di una robusta spina. 91 Habitat: laghi e tratti calmi dei fiumi.

4 92 Carassio Carassius auratus Carassio Nome comune: Carassio Nome scientifico: Carassius auratus (Linnaeus, 1758) Famiglia: Cyprinidae Nome dialettale: Pinco Taglia: media (generalmente raggiunge una lunghezza totale di 35 e peso di circa 1 kg; in casi eccezionali può raggiungere i 45 di lunghezza per un peso di circa 3 kg). Habitat: predilige i corsi d acqua a corrente debole e con abbondante vegetazione; lo si rinviene nei fiumi, nei canali, negli stagni e nei laghi anche in condizioni di ipossia e di ampie variazioni di temperatura. La specie è dotata infatti di eccezionali capacità di adattamento alle più avverse condizioni ambientali. Distribuzione geografica: originario dell Est asiatico, è ben distribuito nella regione padano-veneta mentre è molto più raro altrove. Corpo molto simile a quello della Carpa, tozzo e piuttosto sviluppato in altezza; bocca in posizione mediana, priva di barbigli; pinna dorsale sviluppata che si protrae fin quasi alla pinna caudale. 93 Livrea: il colore del dorso è brunoolivastro, i fianchi sfumano sul giallobronzeo ed il ventre è bianco. Le pinne sono grigie, anche se le pettorali, le ventrali e l anale possono talvolta assumere un colore rossastro. Nelle selezioni di allevamento il colore può variare dal rosso, all arancio, al giallo. Riproduzione: avviene tra maggio e giugno quando la temperatura dell aqua arriva a C. La deposizione avviene sulla vegetazione acquatica. Presenza in Provincia: presente nei vari bacini idrografici. Status della specie: in forte espansione; interferisce negativamente con la fauna autoctona, competendo con successo per habitat e fonti alimentari. Fattori limitanti la specie: nessuno. Rapporto con l uomo: usato a scopo ornamentale, soprattutto la variante rossa - arancio.

5 94 Gambusia Gambusia holbrooki 95 Gambusia Nome comune: Gambusia Nome scientifico: Gambusia holbrooki (Girard, 1859) Famiglia: Poeciliidae Nome dialettale: Panzaretto Taglia: piccola (la lunghezza massima raggiunta dalle femmine non supera gli 8, i maschi sono più piccoli). Livrea: colore di fondo grigio-olivastro con sfumature bluastre; regione ventrale chiara. Le pinne sono trasparenti. Riproduzione: ha luogo tra maggio e settembre, con temperatura dell acqua intorno ai 20 C. Esiste un evidente dimorfismo sessuale: i maschi sono più piccoli (3 ) e hanno la pinna anale inserita più avanti della dorsale e modificata in organo copulatore. Habitat: predilige acque basse, ferme o con corrente molto lenta, ricche di vegetazione; è una specie in grado di vivere anche in presenza di bassi tenori di ossigeno, a temperature elevate (fino a 40 C in acque termali) e a salinità moderata. Distribuzione geografica: originaria del Nord America, è stata introdotta in Italia nel 1922; è diffusa in tutte le regioni ma la consistenza numerica delle popolazioni varia localmente in modo irregolare. Presenza in Provincia: reticolo dei canali della parte meridionale del territorio. Status della specie: non conosciuto. Fattori limitanti la specie: non rilevati. Rapporto con l uomo: introdotta in Italia con lo scopo di limitare la presenza della zanzara del genere Anopheles, responsabile della trasmissione all uomo del Plasmodium della malaria; la sua azione di predazione si è però dimostrata alquanto modesta. Pinna dorsale inserita posteriormente rispetto le ventrali e l anale; pinna caudale con profilo arrotondato. primi raggi della pinna anale modificati, nei maschi, in un organo copulatore, che serve per la fecondazione interna; capo lievemente schiacciato, occhio grande e bocca supera con mandibola inferiore sporgente.

6 96 Lucioperca Stizostedion lucioperca Lucioperca Nome comune: Lucioperca Nome scientifico: Stizostedion lucioperca (Linnaeus, 1758) Famiglia: Percidae Nome dialettale: Perca o Sandra Taglia: grande (può raggiungere una lunghezza totale di oltre un metro ed un peso superiore ai 10 kg). vidui di sesso femminile, risulta più sporgente. La femmina depone un numero elevatissimo di uova adesive in una buca scavata dal maschio in prossimità delle rive, nascosta tra la vegetazione. Il maschio cura le uova sino alla schiusa. Habitat: predilige le acque calme (laghi o tratti terminali dei fiumi), ben ossigenate con poca vegetazione e fondali ghiaiosi o sabbiosi. Capo grande ed appuntito con bocca ampia terminale munita di robuste mascelle e potente dentatura; due pinne dorsali molto ravvicinate tra loro. 97 Livrea: il dorso è grigio-verde con bande trasversali che tendono ad attenuarsi negli esemplari più vecchi; ventre e fianchi di colore bianco o argenteo. Le pinne sono grigie con numerose macchiette nere su quelle dorsali e caudale. Riproduzione: avviene nella tarda primavera. Il dimorfismo sessuale è evidente: oltre ai caratteri cromatici, con la femmina marcatamente più chiara del maschio, esso si manifesta anche con la diversa conformazione della papilla genitale che, negli indi- Distribuzione geografica: originario dell Asia occidentale e dell Europa centro-settentrionale, è stato introdotto in Italia all inizio del 900. Presenza in Provincia: presente nel tratto inferiore del Sile e suoi affluenti. Status della specie: non a rischio. Fattori limitanti la specie: non rilevati. Rapporto con l uomo: molto apprezzato per la bontà delle sue carni che ne fa oggetto di forte pesca sportiva.

7 98 Persico sole Lepomis gibbosus Persico sole Nome comune: Persico sole Nome scientifico: Lepomis gibbosus (Linnaeus, 1758) Famiglia: Centrarchidae Nome dialettale: Gobbo, Orologio Taglia: piccola (può raggiungere una lunghezza totale di 20 e un peso massimo di 50 g). Livrea: colorazione molto vivace con dorso bruno-olivastro, capo e fianchi giallastri con screziature azzurrine; il ventre è giallo-arancio. Le pinne sono gialle. le cura e le difende strenuamente sino alla schiusa. Habitat: predilige le acque a corso lento o stagnanti, temperate, ricche di vegetazione a substrato sabbioso o ghiaioso. Distribuzione geografica: originario del Nord America, è stato introdotto in Europa alla fine dell 800, in Italia all inizio del 900. Molto diffuso in Italia settentrionale e localmente nel Centro. Presenza in Provincia: presente nella parte meridionale del territorio, nei Laghi di Revine e torrente Soligo. Corpo ovale, fortemente compresso in senso laterale. Livrea appariscente; pinna dorsale divisa in due parti: quella anteriore è dotata di raggi spinosi, la posteriore di raggi molli; opercolo branchiale con macchia nera evidente, talvolta accompagnata da una seconda più piccola di colore aranciato. 99 Riproduzione: avviene tra maggio e giugno; il maschio prepara un nido vicino alle sponde, in acque calme, ricche di vegetazione, su substrato sabbioso o ghiaioso; dopo un vivace cerimoniale di corteggiamento, conduce la femmina all interno del nido entro cui vengono deposte le uova. Dopo la fecondazione il maschio Status della specie: non a rischio. Fattori limitanti la specie: nessuno. Rapporto con l uomo: introdotto a scopo ornamentale.

8 100 Persico trota Micropterus salmoides 101 Persico trota Nome comune: Persico trota o Black bass Nome scientifico: Micropterus salmoides (Lacepède 1802) Famiglia: Centrarchidae Nome dialettale: Boccalone Taglia: media (può arrivare a 60 di lunghezza ed a 3-4 kg di peso). Livrea: variabile in relazione all ambiente in cui vive. Il colore del dorso è oscillante dal bruno al verde, i fianchi sono più chiari con riflessi argentei e con la presenza di una serie di macchie longitudinali che tendono talvolta ad unirsi formando una sorta di banda scura continua. Il ventre è biancastro. Riproduzione: avviene nella tarda primavera, tra maggio e giugno. Ogni femmina compie più deposizioni nel corso della stessa stagione riproduttiva ed il numero totale di uova prodotte varia in relazione alla taglia. Il maschio costruisce un nido in acque basse, vicino alle rive all interno del quale può ricevere uova da più femmine. Avvenuta la deposizione sarà lui a svolgere le cure parentali che si protraggono per alcuni giorni (10-15) dopo la schiusa delle uova. Habitat: predilige le acque temperate, a corso lento o stagnanti e ricche di vegetazione. I giovani vivono solitamente in acque basse o negli strati d acqua superficiali; gli adulti invece si rinvengono negli strati più profondi. Distribuzione geografica: originario del Nord America, è stato introdotto nelle nostre acque all inizio del 900. Presenza in Provincia: è diffuso nella parte meridionale del territorio, nelle cave e nei laghetti di pesca. Abbondante nei laghi di Revine. Status della specie: non a rischio. Fattori limitanti la specie: predazione da parte degli uccelli ittiofagi. Capo grosso e massiccio provvisto di una grande bocca con mandibola inferiore prominente; pinna dorsale divisa in due parti: la parte anteriore, a raggi spinosi, è più bassa di quella posteriore a raggi molli. Rapporto con l uomo: molto apprezzato dai pescasportivi.

9 102 Pesce gatto Ictalurus melas 103 Pesce gatto Nome comune: Pesce gatto Nome scientifico: Ictalurus melas (Rafinesque, 1820) Famiglia: Ictaluridae Nome dialettale: Barbon Taglia: media (raggiunge normalmente una lunghezza massima di 30 e peso inferiore al kg. Occasionalmente, sono stati catturati esemplari di 60 di lunghezza per 3 kg di peso). Livrea: il colore del dorso è scuro con sfumature verdastre, i fianchi assumono riflessi bronzei mentre il ventre tende al giallo. Le pinne sono grigie. Riproduzione: avviene in giugnoluglio quando la temperatura dell acqua raggiunge i C; le uova, presenti in un unica massa tenuta assieme da una sorta di gelatina, vengono deposte in acque poco profonde in una buca scavata dalla femmina; la schiusa si ha dopo 8 giorni ed i piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori fino alla loro dispersione. Habitat: vive nei laghi, negli stagni, nelle paludi e nei corsi d acqua lenti con substrato fangoso e abbondante vegetazione. È una specie euriterma ed è in grado di vivere anche in ambienti a basso tenore di ossigeno. Distribuzione geografica: originario del Nord America, è stato introdotto in Europa alla fine dell 800; in Italia all inizio del secolo scorso. Presenza in Provincia: un tempo diffuso in alcuni corsi d acqua dei diversi bacini idrografici, attualmente risulta in forte contrazione. Rinvenimenti recenti segnalati nel torrente Curogna, nel Nasson e nel Piave a Ponte della Priula. Status della specie: rinvenimenti sporadici dovuti a pratiche di immissione illegali. Corpo compresso lateralmente, privo di scaglie ma ricoperto di muco; capo schiacciato in senso dorso-ventrale porta 8 barbigli di diversa lunghezza: 4 sulla mascella superiore (2 lunghi rivolti verso il basso e 2 più corti rivolti verso l alto) e 4 sulla mascella inferiore di uguale lunghezza; primo raggio delle pinne pettorali e della prima pinna dorsale spinoso. La seconda pinna dorsale è adiposa. Fattori limitanti la specie: epidemia virale e scarsa adattabilità alle acque trevigiane. Rapporto con l uomo: oggetto di pesca sia professionale, che sportiva. In alcune località italiane costituisce importante specie di allevamento.

10 104 Pseudorasbora Pseudorasbora parva 105 Pseudorasbora Nome comune: Pseudorasbora Nome scientifico: Pseudorasbora parva (Temminck & Schlegel, 1842) Famiglia: Cyprinidae Nome dialettale: Pseudorasbora Taglia: piccola (lunghezza non superiore ai 10 e peso di 10 g). Livrea: il dorso è grigio, i fianchi argentei mentre la regione ventrale è biancastra; lungo i fianchi decorre, in modo più o meno evidente, una banda scura dall occhio fino al peduncolo caudale. Le pinne sono sempre grigie. Riproduzione: avviene in tarda primavera; sul capo del maschio si sviluppano numerosi tubercoli nuziali, spesso di dimensioni cospicue rispetto all animale. La deposizione può verificarsi più volte nell arco della stessa stagione riproduttiva e ciascuna femmina depone un gran numero di uova sulla vegetazione acquatica. Il maschio sorveglia strenuamente le uova fino alla schiusa, che avviene all incirca dopo una settimana alla temperatura di 20 C. Habitat: acque stagnanti o a lento decorso con substrato a sabbia o ghiaia, dove frequenta i sottoriva ricchi di vegetazione. Distribuzione geografica: originaria dell Asia orientale è stata introdotta casualmente in Europa nel 1960; la sua introduzione in Italia è invece avvenuta verso la fine degli anni ottanta. Presenza in Provincia: presente nella parte meridionale del territorio. Status della specie: ovunque in fase di forte incremento demografico. Fattori limitanti la specie: nessuno. Rapporto con l uomo: purtroppo frequentemente usata come esca viva. Capo appuntito con l apertura boccale rivolta verso l alto; scaglie ben visibili con il bordo posteriore pigmentato di nero che determinano una evidente reticolatura della livrea.

11 106 Rodeo amaro Rhodeus sericeus 107 Rodeo amaro Nome comune: Rodeo amaro Nome scientifico: Rhodeus sericeus (Pallas, 1776) Famiglia: Cyprinidae Nome dialettale: Rodeo Taglia: piccola (lunghezza non superiore ai 10, peso fino a g). Livrea: il dorso è grigio-verdastro, o grigio scuro, i fianchi sono argentei e attraversati da una banda longitudinale verde-azzurrina assai vistosa verso la coda. Ventre bianco-rosato. Le pinne sono grigie ad eccezione di quella anale di colore rossastro. Riproduzione: avviene in primavera, tra aprile e maggio; in questo periodo la gola, il torace e la parte anteriore del ventre dei maschi assume tonalità rossastre mentre nelle femmine compare un ovopositore rosa che sporge dalla pinna anale. La riproduzione è assai singolare: la femmina depone le uova all interno della conchiglia di molluschi bivalvi mediante un lungo ovopositore. Il maschio emette poi lo sperma in prossimità dell orifizio respiratorio del mollusco, il quale lo inala favorendo in questo modo la fecondazione delle uova. Le larve si sviluppano protette all interno della conchiglia. Habitat: corsi d acqua a corrente moderata, ricchi di vegetazione e con substrati limosi o sabbiosi. Distribuzione geografica: è originario dell Europa centrale e dell Asia orientale; la prima segnalazione in Italia è avvenuta verso la fine degli anni ottanta. Presenza in Provincia: presente nella parte meridionale del territorio. Status della specie: ovunque in fase di forte incremento demografico. Fattori limitanti la specie: nessuno. Corpo alto, appiattito lateralmente a sagoma romboidale. Pinna dorsale inserita dietro l inserzione delle ventrali. Pinne anale e dorsale piuttosto grandi; banda longitudinale verde-azzurrina sul peduncolo caudale; testa piccola, bocca in posizione apicale. Rapporto con l uomo: introdotto accidentalmente nei nostri corpi idrici perché frequentemente usato come esca viva. Curiosità Il Rodeo viene chiamato amaro per il pessimo gusto delle proprie carni. È pertanto una vera disperazione per chi vuole preparare una frittura di pesce d acqua dolce.

12 108 Rutilo Rutilus rutilus 109 Rutilo Nome comune: Rutilo o Gardon Nome scientifico: Rutilus rutilus (Linnaeus, 1758) Famiglia: Cyprinidae Nome dialettale: Gardon Taglia: media (lunghezza totale massima fino a 25 e 200 g di peso. Segnalati tuttavia anche esemplari di lunghezza pari a 50 ). Livrea: colorazione grigia, più o meno scura sul dorso, argentea sui fianchi, regione ventrale biancastra. Le pinne pettorali, ventrali ed anale sono di colore rosso o arancio, le restanti sono grigio-brunastre. L iride dell occhio è rossa con riflessi dorati. Riproduzione: avviene tra aprile e maggio quando la temperatura dell acqua raggiunge i C. La riproduzione ha luogo in acque profonde, ricche di ossigeno, con substrato sabbioso o ghiaioso e abbondante vegetazione acquatica. La deposizione è accompagnata da vistosi rituali nuziali ed ogni femmina può deporre da ad oltre uova. Habitat: predilige le acque a lento decorso o stagnanti, temperate, ricche di vegetazione e substrato sabbioso o ghiaioso. Distribuzione geografica: ampiamente distribuito in Europa e Asia. In Europa risulta assente solo nella Penisola Iberica e nel versante adriatico della Regione Balcanica. In Italia è stato introdotto verso la fine degli anni ottanta in molte aree del centro e del meridione per motivi legati alla pesca sportiva. Presenza in Provincia: è presente nel tratto inferiore del fiume Sile e alcuni suoi affluenti. Status della specie: non conosciuto. Fattori limitanti la specie: non rilevati. Corpo slanciato di colore argenteo, senza nessuna fascia lungo i fianchi. Pinna dorsale inserita a livello delle pinne ventrali. Bocca in posizione mediana; occhio rossastro; pinne pettorali, ventrali ed anale rossastre, le altre grigio-brunastre. N. B. Il Rutilo si confonde facilmente con Triotto, Vairone e piccoli esemplari di Pigo alle cui schede si rimanda. Rapporto con l uomo: oggetto di pesca sportiva, soprattutto da parte di principianti.

13 110 Siluro Silurus glanis 111 Siluro Nome comune: Siluro Nome scientifico: Silurus glanis (Linnaeus, 1758) Famiglia: Siluridae Nome dialettale: Siluro Taglia: grande (può raggiungere una lunghezza totale di oltre 2,5 m e il peso di 200 kg; in casi eccezionali giunge fino a 5 m). In Italia sono stati catturati esemplari di poco superiori a 2 m). Livrea: colore di fondo brunastro, più scuro sul dorso e sul capo, ornato da evidenti marmoreggiature; la regione ventrale tende al giallo pallido. Le pinne sono di colore scuro. Riproduzione: avviene tra maggio e giugno; la deposizione avviene in acque poco profonde sulla vegetazione acquatica all interno di una buca scavata dal maschio. Le uova (3 mm) sono custodite dal maschio per 3 giorni fino alla schiusa. Le larve, alla schiusa, misurano 7 mm e, pur essendo dotate di sacco vitellino, sono già in grado di alimentarsi; ad un mese di età la lunghezza è di 3-4, ad un anno la lunghezza è di circa 20. Habitat: vive nei tratti dei fiumi con acque ferme o con velocità moderata, nei laghi, negli stagni e nelle paludi, con substrati fangosi nei quali si infossa durante la stagione invernale. Distribuzione geografica: originario dell Europa centro-orientale, è stato introdotto accidentalmente in Italia intorno agli anni 60 del secolo scorso. È presente soprattutto nel bacino del Po e in alcuni laghi del Nord Italia. Presenza in Provincia: attualmente confinato in alcuni laghetti adibiti alla pesca sportiva, in allevamenti lungo il fiume Sile e nel basso bacino del Sile. Status della specie: in rapida espansione. Corpo allungato e massiccio, compresso lateralmente a livello caudale, è privo di scaglie e coperto di abbondante muco; capo schiacciato in senso dorso-ventrale, bocca ampia con robuste mascelle dispone di 6 barbigli: i 2 più lunghi sono posti sulla mascella superiore, gli altri su quella inferiore; pinna dorsale ridotta. Pinna anale lunghissima che raggiunge l inserzione inferiore della pinna caudale, quest ultima invece piccola con profilo lievemente smussato. Fattori limitanti la specie: nessuno. Rapporto con l uomo: oggetto di pesca sportiva, soprattutto in relazione alle taglie considerevoli che è in grado di raggiungere.

14 112 Trota iridea Oncorhynchus mykiss 113 Trota iridea Nome comune: Trota iridea Nome scientifico: Oncorhynchus mykiss (Walbaum, 1792) Famiglia: Salmonidae Nome dialettale: Iridea, Trota bianca Taglia: lunghezza massima 80 e peso non superiore a 8,5 kg. Livrea: dorso verdastro, ventre chiaro e fianchi argentei attraversati da una banda longitudinale rosa ben evidente e ancora più marcata durante la stagione riproduttiva. Su tutto il corpo, sulle pinne dorsali e soprattutto su quella caudale sono presenti numerose piccole macchie rotondeggianti nere. Riproduzione: nell areale originario, il periodo riproduttivo si estende da ottobre a marzo. La maturità sessuale è raggiunta tra il 3 e il 5 anno di età e ogni femmina produce all incirca 2500 uova per kg di peso corporeo. Habitat: dispone di una discreta valenza ecologica; la si può rinvenire infatti sia in acque correnti che in quelle lacustri, purché permangano temperature fresche, mai superiori ai C, e ben ossigenate. Distribuzione geografica: originaria dell America nord-occidentale, è stata introdotta in Europa alla fine dell 800. Presenza in Provincia: determinata dalle attività di ripopolamento. Status della specie: legato alle immissioni con materiale adulto per pesca sportiva nei canali o nei tratti autorizzati a scopo sperimentale. Fattori limitanti la specie: nelle acque italiane si riproduce solo in casi eccezionali, pertanto il destino delle popolazioni presenti in natura è strettamente legato alle continue immissioni. Rapporto con l uomo: oggetto di massicce semine fin dall inizio del secolo. Corpo fusiforme ed allungato. Due pinne dorsali di cui la seconda adiposa; fascia di colore rosa presente lungo i fianchi. Fine punteggiatura distribuita su tutto il corpo e sulle pinne dorsali e caudale. È molto apprezzata dai pescatori sportivi per le discrete taglie raggiunte in tempi relativamente brevi e per le doti di combattività. Riveste inoltre una grande importanza economica essendo il salmonide più allevato ai fini del consumo alimentare.

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