11. Da periferia della metropoli allargata a centro della nuova provincia della Brianza: la circoscrizione di Monza

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "11. Da periferia della metropoli allargata a centro della nuova provincia della Brianza: la circoscrizione di Monza"

Transcript

1 11. Da periferia della metropoli allargata a centro della nuova provincia della Brianza: la circoscrizione di Monza In un contributo apparso nel Rapporto 2002 sul mercato del lavoro in provincia di Milano 1 si segnalava per la prima volta come negli ultimi anni fosse emerso un processo che andava progressivamente assimilando la circoscrizione di Monza ad alcuni territori dell area metropolitana milanese, sia per quanto concerneva le dinamiche economiche che le evoluzioni del mercato del lavoro. Seguendo un percorso comune a molte delle aree di antica industrializzazione, e coerentemente con i dati strutturali degli ultimi censimenti, la circoscrizione di Monza sembrava infatti essere stata interessata da intensi processi di deindustrializzazione ed essere ormai entrata a far parte di un area vasta, definita successivamente metropoli allargata 2, 1 Cfr. Fugagnoli, P. (2002), I mercati del lavoro circoscrizionali del corso nel 2002, in Provincia di Milano (2003), L anno dei paradossi, Rapporto 2002 sul mercato del lavoro e le politiche del lavoro in provincia di Milano, pp Cfr. Umidi, J. (2004), Economia e lavoro nelle circoscrizioni per l impiego della provincia di Milano dal 1991 al Un analisi sui dati del Censimento dell Industria e dei Servizi 2001 in Provincia di Milano, Flessibile, molto flessibile. Rapporto 2003 sul mercato del lavoro e le politiche del lavoro in provincia di Milano, FrancoAngeli, Milano, pp ; per una ricostruzione delle problematiche connesse all assetto territoriale e all organizzazione economica dell area di Monza cfr. anche: Nomisma (1989), Imprenditoria e associazionismo come innovazione, Associazione degli Industriali di Monza e della Brianza, Monza; Centro Studi PIM (1995), Specificità locali e sistema metropolitano. Profili territoriali e socio-economici. L area di Monza, Centro Studi PIM, Milano; CIS - Centro Studi Impresa e Istituto L. Gatti (1998), Scenario Brianza Imprese, lavoratori e mercato del lavoro. Le nuove frontiere, C.C.I.A.A., Milano; Nomisma (2000), Brianza globale. I percorsi dello sviluppo, Associazione degli Industriali di Monza e della Brianza, Monza; C.C.I.A.A. - Assindustria di Monza e Brianza (2004), Monza e Brianza. La nuova provincia, C.C.I.A.A., Milano. 263

2 che, oltre a Milano, includeva anche le circoscrizioni di Sesto San Giovanni e di Corsico, oltre ad un certo numero di comuni limitrofi al capoluogo, con un economia caratterizzata dal preponderante ruolo del settore dei servizi e un mercato del lavoro uniformemente orientato ad una sempre maggiore flessibilizzazione dei rapporti di lavoro. Tale processo sembra aver conosciuto in realtà una battuta d arresto fin dal 2003, quando i dati relativi a questa circoscrizione evidenziavano andamenti diversi dalle altre aree cui era stata assimilata, anche se il carattere di flusso dei dati amministrativi poteva in parte spiegare il carattere erratico di un dato annuale. Ma quando i dati del 2003 sono stati confermati negli anni successivi, si è dovuto prendere atto di come la circoscrizione di Monza fosse interessata da processi diversi, e quindi da una prospettiva di evoluzione in parte differente da quella conosciuta nella fase finale del secolo scorso e nei primi anni di questo. Essa si presenta attualmente come un area in gran parte riassorbita entro dinamiche assimilabili più a quelle del territorio della nuova provincia di Monza e Brianza che a quelle della vecchia provincia di Milano. Ciò appare sorprendente per almeno due motivi. In primo luogo va detto che il peso del comune di Monza (terza città della Lombardia per numero di abitanti) sul resto della circoscrizione è soverchiante (esso spiega nel 2005 il 52% di tutti gli avviamenti al lavoro dell intera circoscrizione) e dovrebbe condizionare maggiormente le dinamiche nel suo insieme. In secondo luogo, una realtà urbana come Monza dovrebbe avere una struttura produttiva fortemente orientata verso i servizi, mentre ancora nel 2004 il 24% della sua domanda di lavoro è stata espressa dall industria e solo nell ultimo anno, grazie all apporto di fenomeni eccezionali che saranno illustrati nelle pagine seguenti, l industria arriva a pesare poco meno del 18%, un dato comunque superiore alla media provinciale milanese. Anche per questo la circoscrizione di Monza presenta al suo interno forti disomogeneità rispetto alla composizione settoriale della domanda di lavoro, con alcuni centri, come Lissone e Vedano al Lambro, più assimilabili a Monza, e la gran parte degli altri comuni in cui gli avviamenti nell industria si mantengono al contrario stabilmente attorno o sopra il 50% 3, spiegando così il risultato sorprendente del periodo Tuttavia, va segnalato come la natura del terziario nelle realtà centrali di Monza e Lissone presenti caratteristiche abbastanza peculiari che evidenziano uno stretto rapporto con il sistema produttivo manifatturiero 3 Nel 2005, che pure è stato un anno negativo per l industria dell area, il settore industriale spiega il 49,2 degli avviamenti a Brugherio, il 51,7% a Villasanta, il 53% a Biassono, il 60,7% a Macherio e il 70% a Sovico. 264

3 locale, esattamente all opposto di quanto avviene ad esempio nel core metropolitano, in cui la gran parte del terziario di servizio è a sua volta legato all andamento di alcune funzioni terziarie. La circoscrizione di Monza sembra invece condividere con Milano altre caratteristiche come, ad esempio, quelle demografiche e abitative. Sull andamento davvero modesto delle dinamiche demografiche di Monza pesano indubbiamente una molteplicità di fattori, tra cui quelli riconducibili ai maggiori costi dell abitare e ad un offerta residenziale che, dopo una fase particolarmente sostenuta a cavallo dei due secoli, è risultata in questi anni più contenuta che in altre realtà della provincia; su quest ultimo aspetto hanno influito anche precise scelte di carattere urbanistico che hanno voluto preservare una quota significativa di aree ad uso produttivo. All inizio del 2006 la popolazione della circoscrizione ammontava complessivamente a abitanti, pari ad un incidenza provinciale del 6,8% e con una densità pari a ab./kmq, valore che la colloca al terzo posto dopo le circoscrizioni di Milano e Sesto San Giovanni (cfr. tab. 1). Tab. 1 Residenti nei comuni della circoscrizione di Monza dal 1/1/2004 al 1/1/ var.% 06/04 Biassono ,3 Brugherio ,1 Lissone ,6 Macherio ,8 Monza ,3 Muggiò ,8 Sovico ,8 Vedano al Lambro ,1 Villasanta ,5 Totale circoscrizione ,5 La componente trainante dell incremento demografico è rappresentata dal saldo migratorio interno, anche se va segnalato come nel corso degli ultimi anni sia progressivamente aumentato l apporto dei saldi migratori con l estero, specie per quanto riguarda la componente femminile, che nell ultimo anno ha eguagliato il peso di quella maschile. Stabile negli anni è stato il saldo naturale, la cui incidenza è fluttuata tra il 5% e il 10% degli incrementi demografici complessivi della circoscrizione. Inoltre, nello stesso periodo l aumento demografico ha visto contrarsi l apporto del comune di Monza, che nell ultimo anno ha addirittura presentato un saldo negativo, 265

4 mentre si è mantenuto costante o in crescita quello dei comuni limitrofi come Brugherio, Lissone e Sovico. Gli stranieri rappresentano il 4,6% della popolazione residente, e risultano, come si è detto, in forte crescita, in parte per fattori connessi ai processi di ricongiungimento parentale, in parte per un incremento dell afflusso di donne provenienti dai Paesi della Nuova Europa e dagli altri Paesi dell Est. Se si passa ora ad analizzare gli andamenti di medio periodo, va subito segnalato come la zona di Monza abbia conosciuto nel decennio una fase di forte crescita sia per quanto riguarda il numero degli addetti, aumentati del 10,9% (contro il 7,5% della provincia di Milano), sia per quanto concerne il numero delle unità locali (+48,3%, contro il 43,7% provinciale), con un forte spostamento dell incidenza occupazionale a favore del settore dei servizi. Questo processo è però il risultato di due fasi molto diverse, nella prima delle quali ( ) la circoscrizione ha presentato un saldo negativo (-0,8%) dovuto ad un drastico ridimensionamento del settore manifatturiero (-14,5%) e ad un insufficiente aumento del terziario. Per contro, nel quinquennio successivo si è registrata una crescita occupazionale del 10,5%, derivante dall aumento degli addetti nelle attività dei servizi (+22,2%), cui ha fatto riscontro un modesto regresso in quelle manifatturiere (-2,5%) e un incremento nelle costruzioni (+9,4%). Sembra quindi che proprio in quest ultimo quinquennio si sia prodotto un sostanziale riposizionamento di un sistema economico locale che, in un primo momento, ha dato l impressione che si fosse in presenza di processi di cambiamento strutturale più radicali di quelli richiamati poc anzi. Sono proprio questi processi che, nella loro contraddittorietà, alternano momenti di assimilazione ad altri di forte disomogeneità rispetto all andamento del resto della provincia e che forniscono una chiave di lettura per comprendere meglio le dinamiche di questi ultimi anni. I tratti di omologazione con il resto della provincia derivano ovviamente dalla forte espansione dei servizi, anche se la circoscrizione presenta alcune peculiarità derivanti dalla concentrazione settoriale di tale crescita. Lo sviluppo dei servizi si è basato essenzialmente sulle performance del settore K Attività immobiliari, di noleggio, informatica e di ricerca e del G Commercio, mentre gli altri comparti hanno presentato una crescita molto più contenuta che ha di fatto perpetuato la condizione di despecializzazione relativa della circoscrizione. Gli elementi che sembrano invece spiegare la recente differenziazione dell area di Monza e il persistere in misura più accentuata della sua connotazione manifatturiera, risiedono probabilmente nella particolarità del processo di deindustrializzazione che l area ha sperimentato negli anni 266

5 Novanta. Proprio in quel decennio, infatti, il calo dell occupazione industriale è stato molto polarizzato in alcuni settori (alcuni comparti dell industria metalmeccanica e quello del mobile) e legato alla dismissione di alcune grandi imprese, mentre allo stesso tempo si registrava una tenuta di molte altre attività manifatturiere, quando addirittura non una crescita, come nel caso della farmaceutica. La circoscrizione di Monza sembra quindi aver preservato più a lungo un mix produttivo ricco e articolato, che le ha garantito in questi anni una maggiore stabilità anche sul versante occupazionale. Le trasformazioni registrate in quegli anni sono state infatti rilevanti, ma non tali da spezzare i tradizionali assetti produttivi, com è invece avvenuto nel Nord Milano. Il processo di cambiamento sembra essersi intensificato negli ultimi anni, come si evince, seppure in modo parziale, dai dati camerali sulle dinamiche imprenditoriali. Nel corso degli ultimi cinque anni il numero delle imprese attive nella circoscrizione di Monza è aumentato di unità, con un incremento pari al 7,5%, un dato più basso di quello di altre aree della provincia milanese, ma più elevato di quello della futura provincia della Brianza (cfr. fig. 1). Fig. 1 Tassi di natalità e di mortalità delle imprese nella circoscrizione di Monza. Anni Tasso di natalità Tasso di mortalità Il tasso di natalità, fatta eccezione per il 2005, mostra valori leggermente più bassi della media provinciale; una dinamica comune anche al tasso di mortalità. 267

6 La circoscrizione sembra evidenziare quindi una certa stabilità imprenditoriale e la forbice tra nuove imprese e aziende cessate è qui più contenuta che in altri territori precedentemente analizzati. Ciò non ha impedito che si siano manifestati mutamenti negli stock delle imprese attive, che presumibilmente corrispondono ad un accelerazione di processi di mutamento strutturale dell area, in cui si avverte una compresenza di alcuni fattori di crisi e di importanti segnali di novità. Prosegue, ad esempio, e in modo forse più sostenuto che nel passato, l espansione del settore dei servizi alle imprese, mentre buone performance sono evidenziate anche dai trasporti e dal settore della ristorazione; incrementi percentualmente rilevanti, anche se più modesti in valore assoluto, sono esposti inoltre dai comparti della sanità e dell istruzione, che evidentemente beneficiano degli effetti indotti dalle politiche pubbliche di finanziamento. Più contenuta è stata invece la crescita del settore commerciale, anche se in questo caso va considerato come l espansione della grande distribuzione organizzata si rifletta negativamente sulla piccola distribuzione 4. Particolarmente acuta appare la crisi del comparto manifatturiero, soprattutto nei settori tradizionali e dei beni di consumo durevoli. Complessivamente le imprese manifatturiere attive sono diminuite nell ultimo quinquennio di 168 unità, con un decremento del 4,7%, un dato che non ha riscontro neppure nelle dinamiche più avverse dei primi anni Novanta e che sembra riflettere non solo gli effetti della prolungata stagnazione dell economia italiana, ma anche i sintomi di processi di delocalizzazione verso l estero che sembrano aver interessato importanti imprese dell area. Nonostante le evidenze empiriche emerse dall analisi dei dati sulle dinamiche imprenditoriali suggeriscano una certa cautela per quanto riguarda le prospettive dell area e segnatamente di alcuni suoi comparti produttivi, i dati sugli andamenti della domanda di lavoro desumibili dalle segnalazioni degli avviamenti al lavoro sembrano proporre un immagine della circoscrizione sostanzialmente positiva, anche se l arretramento dell industria appare più intenso che a livello provinciale. Il Centro per l Impiego di Monza ha infatti registrato nell ultimo anno avviamenti e avviati. Un confronto con il 2004 mostra che l incremento dei primi (+8,8%) è più accentuato di quello dei secondi (+5,5%), la qual cosa, come si vedrà, ha delle conseguenze sulla stabilità dei rapporti di lavoro (cfr. fig. 2). Tali performance collocano la 4 E significativo che il settore presenti per l intero quinquennio tassi di mortalità costantemente più elevati di quelli di natalità, una caratteristica condivisa solo con il comparto manifatturiero. 268

7 circoscrizione al terzo posto tra le diverse aree della provincia per incremento degli avviamenti dopo Milano e Corsico, anche se su queste incide un apporto di contratti di un solo giorno incomparabilmente maggiore 5 ; per quanto riguarda gli avviati il risultato è anche migliore poiché in questo caso l area risulta essere al secondo posto, sopravanzando anche Milano 6. Fig. 2 Avviamenti ed avviati nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Avviamenti Avviati Come si vedrà, le statistiche relative alla domanda di lavoro non riflettono perfettamente l andamento dell economia reale, poiché questi dati appaiono amplificati da alcuni fenomeni di carattere istituzionale che illustreremo più avanti. L andamento delle nuove assunzioni sembra favorire il buon indice di dinamicità (i cui valori appaiono nel 2005 pari a 7,4 se lo si misura in relazione agli avviamenti e a 6,3 se rapportato agli avviati), con un incremento di mezzo punto rispetto all anno precedente. Complessivamente il mercato del lavoro monzese sembra quindi dimostrare una buona tenuta, 5 A Milano e a Corsico gli avviamenti di questo tipo ammontano infatti rispettivamente al 39% e al 24,8%, mentre a Monza si attestano al 5,9%. 6 Monza evidenzia inoltre risultati positivi anche per quanto riguarda l utilizzo di forza lavoro straniera. Nel corso dell ultimo anno, infatti, tale componente ha visto aumentare il numero degli avviamenti del 4,0% e quello dei neoassunti del 5,0%. La circoscrizione risulta pertanto essere, assieme a Melzo, una delle due aree che presentano nel 2005 saldi attivi per entrambe le variabili. 269

8 nonostante la flessione particolarmente accentuata dell industria nell ultimo anno. La dinamica della domanda di lavoro è apparentemente in contraddizione con quella delle imprese che hanno operato movimentazioni di forza lavoro in ingresso (cfr. tab. 2). Si riscontra, infatti, un calo del numero dei soggetti che hanno operato solo assunzioni dirette, mentre si registra un aumento del peso di quelle che hanno fatto ricorso al solo lavoro somministrato, che rimane però un fenomeno circoscritto alle imprese di maggiori dimensioni. Tab. 2 Società che hanno operato assunzioni o utilizzato lavoro somministrato nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Modalità di impiego Var. % Assunzione diretta ,2 Assunzione + utilizzo lav. somm ,8 Solo lavoro somministrato ,6 Totale imprese ,9 Nel 2005 le 20 maggiori utilizzatrici di lavoro somministrato hanno espresso complessivamente il 49,8% della domanda di questa particolare tipologia di lavoro; la percentuale risulta in aumento rispetto al 42,4% dell anno precedente, mentre la quota di utilizzo di forza lavoro aggiuntiva (avviamenti diretti e somministrato), rappresentata dalle stesse imprese è stata pari rispettivamente al 29,8% e al 24,7% del totale. Va inoltre segnalato come nell ultimo anno tra questi soggetti sia aumentato il numero delle aziende manifatturiere, anche se il loro peso sembra apparentemente essersi ridotto a causa dell esplosione delle segnalazioni effettuate da una società di call center che probabilmente sino al 2004 si è avvalsa di contratti di lavoro parasubordinato 7. Questi fenomeni hanno pesato in modo determinante sull aumento della flessibilità del mercato del lavoro monzese, com è testimoniato dall andamento dell indice di flessibilità che nel biennio passa da un valore di 0,130 a uno di 0,156. Si tratta di un dato abbastanza positivo per un area terziarizzata come quella di Monza e che appare migliore anche di quello relativo ad alcune delle principali aree manifatturiere della provincia e non molto dissimile da quello delle altre 7 E un ulteriore conferma dell impatto effettivamente sortito dalla nuova legislazione in materia di lavoro, che si è tradotta sovente in un ampliamento dell area del lavoro a tempo determinato. La società presa in esame ha ad esempio avviato il 50% dei neo assunti con contratti a tempo determinato, il 25% con contratti di lavoro somministrato e un altro 25% con contratti a causa mista. 270

9 circoscrizioni della futura provincia della Brianza (il dato di Monza è inferiore a quello di Seregno, mentre Cesano e Vimercate presentano valori più bassi). L incidenza delle attività terziarie determina un effetto positivo per quanto concerne la partecipazione femminile al mercato del lavoro che, seppure stazionaria nell ultimo anno, è in genere superiore a quello delle altre circoscrizioni brianzole, anche se inferiore alla media provinciale (cfr. fig. 3). Fig. 3 Distribuzione degli avviamenti per sesso nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Fig. 4 Distribuzione degli avviamenti per classi d età nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Donne 41,7 41,6 fino a 24 da 25 a 34 22,3 23,2 37,0 40,2 Uomini 58,3 58, da 35 a 44 da 45 in poi 24,5 24,2 16,2 13, Un analisi della distribuzione per classi di età evidenzia come la richiesta di manodopera giovane nella circoscrizione sia la più alta di tutta la provincia (cfr. fig. 4). Seppur in calo rispetto al 2004, gli avviamenti degli under 24 si assestano al 22,3% per la zona di Monza contro il 16,1% del dato provinciale. Al contrario, la domanda espressa per le altre fasce d età risulta inferiore o, come nella classe 35-44, uguale rispetto alla media. Nell ultimo anno, alla contrazione delle prime due coorti di età, corrisponde un incremento della fascia da 35 a 44 anni (che raggiunge il 24,5%) e, in misura anche più accentuata, delle classi di età dai 45 anni in poi (16,2%). In questo caso, in cui si risente in parte anche di un maggior apporto della componente femminile, il fenomeno è da imputarsi principalmente a processi di emersione, riguardanti i settori delle costruzioni e dei servizi. Se si passa ora ad analizzare la composizione degli avviamenti per forme contrattuali, va innanzitutto messo in evidenza come l area di Monza presenti dinamiche piuttosto interessanti che, pur seguendo le tendenze più generali del mercato del lavoro provinciale, sono caratterizzate da alcune peculiarità. 271

10 Le assunzioni a tempo indeterminato, ad esempio, conoscono una flessione pari a poco più della metà di quella registrata in provincia di Milano, anche se è la maggiore fra quelle delle aree della futura provincia della Brianza (cfr. fig. 5). Fig. 5 Tempo indeterminato e tempo determinato nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Tempo indet. 45,2 49,0 Tempo det. 54,8 51, Ovviamente su tali andamenti ha inciso in modo rilevante l effetto dell emersione dei lavoratori precedentemente parasubordinati; tuttavia non va sottovalutato il fatto che tutto il settore terziario ha risentito di questa tendenza, con un apporto determinante dato dalle aziende operanti nel settore dei servizi alle imprese, specie quelle operanti nei comparti più tradizionali, e nella grande distribuzione organizzata. Coerenti con questi dati appaiono anche le tendenze degli avviamenti con contratti standard, il cui peso nel 2005 rimane di 6 punti percentuale più elevato di quello medio provinciale, con un calo pari alla metà di quello del resto della provincia. (cfr. fig. 6). Anche in questo caso le performance negative di questa forma contrattuale sono imputabili principalmente al settore dei servizi che, in un solo anno, vede diminuire il peso dei contratti full-time a tempo indeterminato di 4,7 punti percentuali, mentre l industria registra un processo opposto (+4,8% in un anno), anche se non riesce a compensare la flessione registrata sia nel terziario che nelle costruzioni 8. 8 E da segnalare comunque come nella circoscrizione di Monza, l incidenza del lavoro standard negli avviamenti del terziario sia più elevato di quello nell industria e ciò rappresenta un dato abbastanza anomalo nel panorama milanese. 272

11 Fig. 6 Distribuzione degli avviamenti per principali forme contrattuali nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Standard 30,1 32,2 Atipico 69,9 67, L analisi delle principali forme contrattuali atipiche evidenzia in primo luogo come la loro espansione sia interamente imputabile ai contratti a tempo determinato (cfr. fig. 7), che nel corso dell ultimo anno sono giunti a rappresentare un terzo di tutti gli avviamenti della circoscrizione, con un incremento di quasi 4 punti percentuale rispetto all anno precedente. Fig. 7 Distribuzione degli avviamenti con forme contrattuali non standard nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Apprendistato 7,2 7,3 Lav. somministrato 20,5 20,7 Tempo det. 29,1 33,0 Tempo indet. Part. 7,9 9,

12 Il lavoro somministrato mostra invece una sostanziale stabilità nonostante, come si è visto, sia stato maggiore l apporto fornito dalle principali imprese utilizzatrici. In particolare va segnalato come l intermediazione di lavoro sia in calo proprio nell industria, che sino al 2004 spiegava da sola quasi l 80% delle assunzioni effettuate con questa modalità contrattuale. Ciò starebbe quindi ad indicare che non solo le preferenze degli imprenditori sembrano essersi spostate verso forme meno onerose, ma probabilmente anche che si è andata depotenziando la funzione di preselezione che tale istituto ha sempre avuto, mentre è aumentato il suo ruolo di risposta diretta alle pressanti esigenze di reclutamento aggiuntivo di manodopera. L alta percentuale di lavoratori giovani sembra correlarsi all uso diffuso dei contratti di apprendistato che, seppure stazionari, pesano sempre il doppio rispetto alla media provinciale. Nell ultimo anno si è però registrato un utilizzo di questa modalità d inserimento ancor più spostato a favore del settore dei servizi (circa il 70% del totale) e segnatamente delle aziende operanti nel comparto K Attività immobiliari, di noleggio, informatica e di ricerca. Marcata è invece la diminuzione degli avviamenti part-time a tempo indeterminato che, in controtendenza con il dato complessivo degli avviamenti a tempo parziale, registra una contrazione di quasi 1,5 punti percentuale dopo il boom dell anno precedente; la flessione risulta peraltro limitata grazie al settore delle costruzioni e del commercio. Come nel resto della provincia, anche nella circoscrizione di Monza si registra un uso molto limitato dei contratti non standard introdotti dalla recente riforma del mercato del lavoro (cfr. tab.3). Il contratto d inserimento, nonostante la consistenza della forza lavoro giovanile, rappresenta solo lo 0,9% degli avviamenti ed è in calo rispetto all anno precedente di circa un quarto del proprio peso; ciò è segno evidente che in queste aree non sembra destinato ad assolvere quel ruolo per cui era stato pensato. Tab. 3 Incidenza delle nuove modalità contrattuali (D.Lgs 276/2003) nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Modalità contrattuali N. Val. % N. Val. % Cfl/Inserimento 217 1, ,9 Job on call - 0,0 16 0,1 Job sharing ,0 Totale 217 1, ,0 274

13 Il lavoro a chiamata e il lavoro ripartito interessano un numero molto limitato di neo-assunzioni (rispettivamente 16 e 4 avviamenti su ), e sono in assoluto le forme contrattuali meno usate nel comprensorio monzese. Nonostante nell ultimo anno la richiesta di forza lavoro femminile sia rimasta invariata, il mercato del lavoro monzese manifesta anche per il 2005 un interesse specifico verso il part-time (cfr. fig. 8). Con un incidenza del 19,7%, Monza è il comprensorio che dopo Corsico esprime la più alta percentuale di contratti a tempo parziale; rispetto al 2004 il peso di questa particolare forma di lavoro è cresciuto di 1 punto percentuale, un incremento che si concentra però esclusivamente nelle forme di lavoro flessibile, mentre, come si è già visto, diminuisce tra le assunzioni a tempo indeterminato. Fig. 8 Incidenza del part-time all interno delle diverse forme contrattuali nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Apprendistato Cfl/Inserimento Lav. Somministrato Tempo det. 0,3 0,3 9,5 10,0 15,9 16,2 25,5 24,5 Tempo indet. 20,9 22, Come già segnalato anche in altre monografie che compongono questo studio, l esame della distribuzione degli avviamenti per qualifiche professionali non può essere assimilata, se non con grande cautela, alla distribuzione per settori. Tuttavia, le evidenze empiriche dell esame della richiesta delle figure professionali a Monza sembrano coerenti con quanto emerge dall analisi della composizione settoriale della richiesta di lavoro. Infatti, a fronte di una flessione del settore manifatturiero, si registra una altrettanto accentuata riduzione della domanda di figure operaie, mentre è in crescita sia il peso della componente degli addetti alle vendite sia quella delle figure impiegatizie (cfr. fig. 9). 275

14 Tra le figure professionali manuali si assiste ad un processo composito, che si traduce in una crescita degli operai specializzati (passano dal 13,9% al 14,7%) mentre si registrano pesanti arretramenti sia del personale non qualificato che dei conduttori d impianti (perdono rispettivamente 3,4 e 2,2 punti percentuali in un solo anno). Fig. 9 Distribuzione degli avviamenti per qualifiche nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 Dirigenti Professioni intellettuali Tecnici Impiegati Vendita e serv. Famiglie Operai specializzati Conduttori di impianti Non qualificati 0,6 0,5 3,6 2,5 12,2 10,6 9,2 11,4 14,7 13,9 18,2 17,7 20,8 19,3 20,7 24, La richiesta degli addetti alle vendite e ai servizi alle persone non sembra risentire della flessione del commercio 9, e si avvantaggia della simultanea crescita del settore alberghiero e della ristorazione, della sanità e assistenza e degli altri servizi alla persona. In ogni caso, al di là della crescita dell ultimo anno, queste specifiche qualifiche professionali hanno nella circoscrizione un peso ancora di gran lunga inferiore al dato provinciale (33,1%); ciò avviene nonostante la maggiore diffusione dei 9 Anticipiamo che la caduta della domanda di lavoro di questo settore sembra concentrarsi maggiormente nel comparto del commercio all ingrosso, dove è più consistente la presenza di figure professionali impiegatizie. 276

15 contratti della durata di un solo giorno che interessano principalmente questa specifica tipologia di forza lavoro. Cresce anche la richiesta sia dei tecnici (da 10,6% a 12,2%) che degli impiegati (da 17,7% a 18,2%); entrambe le qualifiche risultano molto condizionate dalla domanda espressa da quelle imprese che in precedenza utilizzavano personale inquadrato come co.co.co. e più in generale dalle buone performance del settore dei servizi alle imprese. In espansione anche le professioni intellettuali (da 2,5% a 3,6%) e la richiesta di dirigenti (da 0,5% a 0,6%), in coerenza non solo con le dinamiche più generali in atto a livello provinciale ma anche con il rafforzamento di alcuni settori tradizionalmente forti come quello dell istruzione e formazione e più in generale del terziario avanzato. Passando ora ad analizzare le dinamiche della distribuzione della domanda di lavoro nei diversi settori di attività, si evidenzia come nel corso del 2005 il mercato del lavoro abbia registrato sensibili mutamenti rispetto all anno precedente; mutamenti che in parte risentono di effettivi cambiamenti avvenuti nella struttura produttiva monzese e in parte di altri fenomeni che possono aver accentuato le variazioni registrate (cfr. fig. 10). Alcuni settori, come il D Attività manifatturiere e il G Commercio all ingrosso e al dettaglio, mostrano perdite accentuate mentre altri crescono con la stessa intensità, come il K Attività immobiliari, di noleggio, informatica e di ricerca. In particolare, nel 2005 quest ultimo settore ha visto aumentare di quasi 6 punti percentuale il peso della forza lavoro richiesta; è un dato consistente e in linea con l andamento degli ultimi anni 10 e assume una rilevanza maggiore se si pensa che lo stesso settore a livello provinciale ha evidenziato un andamento di segno opposto. Come si è detto esso ha beneficiato dell apporto derivante dalle assunzioni con contratti di lavoro subordinato di lavoratori precedentemente inquadrati con altre modalità contrattuali. Inoltre, ha sicuramente dato segno di essere interessato da un processo di espansione piuttosto intensa e generalizzata in tutti i comparti che lo compongono, da quelli più innovativi come l informatica e le attività di consulenza a quelli più tradizionali come le imprese di pulizia e di vigilanza. La crescita è resa più consistente dalla localizzazione nell area di Monza di alcune nuove imprese di servizi avanzati di una certa consistenza. E plausibile pertanto che il dato del 2005 riveli l effettiva rilevanza che il 10 Ancora nel 2002 questo settore pesava per meno del 10% degli avviamenti, l anno successivo per il 10,2%; cfr. Fugagnoli, P. (2002), I mercati del lavoro circoscrizionali del corso nel 2002, cit., p

16 settore è venuto assumendo nel corso degli ultimi anni; il processo è destinato a proseguire non solo per il ruolo centrale che Monza avrà nella nuova provincia, ma anche perché già oggi esso assolve a funzioni di rango anche nell economia metropolitana. Fig. 10 Distribuzione degli avviamenti nei principali settori di attività nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 D: Attività manifatt. 28,5 33,2 K: Att. immob. e informatica G: Commercio F: Costruzioni 12,8 14,9 12,1 10,7 18,7 18,9 H: Alberghi e ristoranti O: Altri servizi pub. Soc.i e pers. I: Trasporti, ecc. N:Sanità ed assistenza sociale M: Istruzione A: Agricoltura Altro 7,1 5,7 6,8 6,2 4,1 4,3 2,4 2,1 1,9 2,2 1,4 1,5 2,2 2,

17 L arretramento del settore G Commercio all ingrosso e al dettaglio, come si è detto in altre parti del volume, risente di una certa sottostima imputabile alle mancate segnalazioni delle imprese utilizzatrici. Tuttavia, una flessione di queste dimensioni non può essere imputabile solo a fattori tecnici e, infatti, un analisi più dettagliata mostra che il settore presenta un calo non solo in termini percentuali ma anche in valori assoluti e segnatamente nel comparto del commercio all ingrosso; anche la domanda di lavoro della piccola distribuzione sembra diminuita, mentre quella nella grande distribuzione organizzata tiene abbastanza bene, a riprova di un processo di riorganizzazione interna al settore che l andamento negativo dell economia ha ulteriormente accentuato. Negativo è stato anche l andamento del settore Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni che spezza il trend espansivo che lo ha contraddistinto a partire dal Per contro, sempre rimanendo nell ambito dei servizi, positivo è l andamento dei settori O Altri servizi pubblici, sociali e personali, N Sanità e assistenza e H Alberghi e ristoranti, nel quale l incremento è però legato in massima parte alla maggiore diffusione dei contratti di un giorno. Va menzionata poi la crescita lineare del comparto F Costruzioni che con un incidenza del 12,1% si conferma il quarto della circoscrizione. E difficile stimare in che misura questa crescita sia legata a dinamiche locali o risenta del boom edilizio che continua a caratterizzare le aree centrali dell area metropolitana milanese. Un analisi di dettaglio del comparto manifatturiero, di cui si sono già richiamate le difficoltà analizzando le dinamiche imprenditoriali, evidenzia nel 2005 una caduta della quota di avviamenti al lavoro di quasi cinque punti percentuale, che si aggiungono ad una flessione di poco inferiore registratasi l anno precedente. Si può quindi affermare che nell ultimo biennio l industria monzese ha vissuto una fase di crisi molto acuta che sembra essersi trasferita dalle imprese di più piccole dimensioni a quelle più grandi, anche sotto l effetto dei processi di delocalizzazione avviatisi nel più recente periodo. Nonostante ciò, le attività manifatturiere si attestano su valori elevati che sono quasi doppi rispetto alla media provinciale e superiori anche al dato del Milanese escluso il capoluogo (cfr. fig. 11). 279

18 Fig. 11 Distribuzione degli avviamenti nei principali settori di attività nella circoscrizione di Monza e in provincia di Milano nel 2005 D: Attività manifatt. K: Att. immob. e informatica G: Commercio F: Costruzioni H: Alberghi e ristoranti O: Altri servizi pub. Soc.i e pers. I: Trasporti, ecc. N:Sanità ed assistenza sociale M: Istruzione A: Agricoltura Altro 15,5 18,7 13,7 13,7 14,9 12,1 16,8 12,1 9,1 12 7,1 11,8 6,8 9,5 6,8 4,1 4,6 5,3 2,4 1,6 1,9 1,9 0,9 1,3 1,4 0,4 0,8 2,2 3,4 2,1 28,5 27,4 29, Monza Prov. Prov (escl. MI) Se si passa ad analizzare più nel dettaglio il comparto manifatturiero (cfr. fig. 12), si può verificare che il calo degli avviamenti si concentra principalmente nei due settori tradizionalmente più forti dell area di Monza come il DJ Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo (dal 8,5% al 7,5%) e il DG Fabbricazione di prodotti chimici e prodotti sintetici (dal 4,0% al 2,6%) che insieme spiegano più della metà della flessione della domanda di lavoro industriale. 280

19 Fig. 12 Distribuzione degli avviamenti nel settore D: Attività manifatturiere nella circoscrizione di Monza nel 2004 e nel 2005 DJ: Metallo e prod. metall. DL: Macch e app. elettr. DK: Macch. e app. meccanici DB: Tessile abb. DG: Chimica farm. DA: Alimentare DN: Altre ind. Manif. DH: Gomma plastica DE: Carta ed editoria DD: Legno Altro 4,4 4,6 3,8 4,7 3,2 3,2 2,6 4,0 1,9 2,2 1,5 1,5 1,1 1,8 0,8 0,9 0,5 0,8 1,1 1,2 7,5 8, Ugualmente negativa, anche se con diversa entità, appare la gran parte degli altri settori manifatturieri, a cominciare da quelli dell industria metalmeccanica. Il DL Fabbricazione di macchine elettriche ed apparecchiature elettroniche, ad esempio, si conferma al secondo posto per numero di avviamenti effettuati, ma registra una lieve contrazione, mentre decisamente peggiori i trend del DK Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (da 4,7% a 3,8%) che in un anno vede ridursi di un quinto la propria incidenza sulla domanda di lavoro complessiva. Ugualmente accentuate le dinamiche negative che interessano il settore DH Gomma e materie plastiche, mentre sostanzialmente stabili risultano due comparti come il tessile-abbigliamento e quello del mobile-arredamento. 281

20 L immagine fornita dai dati fin qui illustrati sembra essere piuttosto contraddittoria e tuttavia consente di esprimere un giudizio complessivo cautamente positivo sulle tendenze evolutive del sistema produttivo e del mercato del lavoro locali, pur con alcuni elementi di fragilità che il nuovo modello di sviluppo che va affermandosi sembra portare con sé. Il tratto prevalente che sembra emergere dai dati sulla domanda di lavoro, coerenti con quelli delle dinamiche imprenditoriali, è di una sostenuta ripresa dei processi di terziarizzazione che avevano caratterizzato l area di Monza sino dai primissimi anni del nuovo secolo e che sembravano poi aver conosciuto una fase di stasi. Tale fenomeno sembra oggi essere trainato in modo più sostenuto dalla crescita del settore dei servizi alle imprese, in cui assumono una rilevanza crescente proprio i comparti più innovativi e ciò concorre a qualificare lo sviluppo dell area in modo diverso rispetto anche ad un recente passato. Anche il settore commerciale, al di là della battuta d arresto dell ultimo anno, sembra poggiare su basi solide e aperte ad una ulteriore fase di sviluppo; ne è testimonianza la presenza di iniziative imprenditoriali che già oggi hanno una notevole rilevanza non solo verso i territori della nuova realtà amministrativa che si va definendo, ma anche rispetto alla stessa Milano. Sotto questo aspetto lo sviluppo del terziario monzese, pur esponendo una crescita meno sostenuta di quelle di altre circoscrizioni, sembra avere basi più forti ed essere meno condizionato dall andamento di alcuni comparti più tradizionali come quello alberghiero. Va peraltro sottolineato come la crescita del terziario si accompagni ad una crescente flessibilizzazione dei rapporti di lavoro che, seppur più contenuta rispetto a molte altre zone della provincia, ha conosciuto nell ultimo periodo una forte accentuazione; ciò risulta legato alle dinamiche proprie di alcune tipologie di attività, come quelle dei call center, che nella zona di Monza hanno assunto una rilevanza anche maggiore di quella segnalata dai dati sulla domanda di lavoro. Consistente è, inoltre, l incidenza dei settori della sanità e dell istruzione, la cui rilevanza dovrebbe tra l altro aumentare con l avvio del nuovo polo universitario. Ciò rappresenta un fattore che sicuramente agevolerà lo sviluppo delle attività connesse alla ricerca e conseguentemente all innovazione, due partite fondamentali per migliorare le capacità competitive di un economia tradizionalmente molto aperta verso l esterno. La crescita del terziario è stata sin qui strettamente correlata anche alle dinamiche del comparto manifatturiero che in questi anni ha conosciuto un duplice processo: da un lato ha saputo preservare una consistente presenza industriale in settori importanti come la meccanica fine e la farmaceutica, 282

21 dall altro ha operato un intenso riposizionamento nei settori più maturi spostando l attenzione dalle attività connesse alla produzione a quelle della commercializzazione. Si tratta però di un processo dagli esiti incerti, come i dati sulla domanda di lavoro dell ultimo anno confermano, a determinare i quali saranno vari fattori, tra cui il principale è il ruolo che effettivamente saprà giocare l imprenditoria locale. Parziali segnali di cedimento ravvisatisi in questi ultimi anni inducono infatti alcune cautele, poiché la struttura produttiva locale sembra essere molto esposta a fattori come quelli derivanti dai processi di internazionalizzazione delle imprese, con gli effetti negativi che essi possono determinare a breve sui livelli occupazionali del territorio. 283

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

INDAGINE ANNUALE OCCUPAZIONALE

INDAGINE ANNUALE OCCUPAZIONALE INDAGINE ANNUALE OCCUPAZIONALE Anno 2014 Parma, giugno 2015 A cura di OSSERVATORIO ECONOMICO UFFICIO STUDI Introduzione La prima edizione dell indagine sull occupazione condotta dell Unione Parmense degli

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza LA GRANDE CRISI RACCONTATA DAI NUMERI di Maurizio Gambuzza Saldi delle posizioni lavorative dal 3 giugno 28 per genere e cittadinanza 5-5 -1-15 -2-25 Uomini italiani Donne italiane Uomini stranieri Donne

Dettagli

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano La forza lavoro femminile Il mercato del lavoro in provincia di Bolzano è caratterizzato da un alto tasso di partecipazione, sia rispetto

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2009 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 2.536 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA RISULTATI GENERALI L andamento dell Industria di Roma e Provincia nel quarto trimestre del 2002 è risultato sostanzialmente negativo. Con riferimento al Comune, i

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO 8. Industria alimentare e delle bevande STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO 13. Commercio STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA E COSTRUZIONI 2. CHIMICA E FARMACEUTICA 3.

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria cartaria e della stampa rappresenta l 1 per cento del Pil italiano.

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore

Dettagli

RAPPORTO TRENDER - I SEMESTRE 2008 -

RAPPORTO TRENDER - I SEMESTRE 2008 - RAPPORTO TRENDER - I SEMESTRE 2008 - L analisi congiunturale di TRENDER: indicatori di domanda fatturato totale - totale settori fatturato interno - totale settori 115 105,00 113,74 102,97 115,55 108,51

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Nell ambito dei Paesi industrializzati, e della loro tendenza a promuovere stili di sempre più orientati a comportamenti di consumo energivori, l Italia e ovviamente Roma

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4.1 Le unità locali Le unità locali presenti sul territorio della provincia di Ferrara, al Censimento dell Industria e dei Servizi 2001, erano 32.101, in aumento, rispetto al

Dettagli

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 2014 1. Genova Evoluzione delle compravendite

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 2014 1. Genova Evoluzione delle compravendite Numero di compravendite Numero di compravendite Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 1 G E N O V A NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 1 1.. Evoluzione delle compravendite Settore

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia Note per la Stampa - Perugia 29 giugno 2015 - Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia II trimestre 2015 Presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni i risultati

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2012 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 1.675 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A Ma g g i o 2 0 0 3 di G i u s e p p e A i e l l o 1. L andamento

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 Le previsioni delle imprese manifatturiere liguri per il terzo trimestre 2013 hanno confermato alcuni

Dettagli

4 Osservatorio congiunturale sull Artigianato e la Piccola Impresa nel Comune di Venezia (Centro Storico e Terraferma)

4 Osservatorio congiunturale sull Artigianato e la Piccola Impresa nel Comune di Venezia (Centro Storico e Terraferma) 4 Osservatorio congiunturale sull Artigianato e la Piccola Impresa nel Comune di Venezia (Centro Storico e Terraferma) ANDAMENTI 1 SEMESTRE 2009 PREVISIONI 1I SEMESTRE 2009 COMUNICATO STAMPA L Osservatorio

Dettagli

Osservatorio Economia e Lavoro in Emilia-Romagna. Marco Sassatelli

Osservatorio Economia e Lavoro in Emilia-Romagna. Marco Sassatelli Osservatorio Economia e Lavoro in Emilia-Romagna Marco Sassatelli Il quadro - Produzione industriale ed export - 60 Produzione Fatturato Ordini 40 20 0-20 2003 - I 2003 - II 2003 - III 2003 - IV 2004 -

Dettagli

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO L indagine sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione ha preso in considerazione i corsi Nof del biennio 2002/2003 e i post-diploma del 2003, analizzando

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALIMENTARE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione L industria alimentare è piuttosto importante per l economia italiana; il valore aggiunto prodotto da questo settore rappresenta

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA In questa analisi vengono presi in esame i dati relativi alle comunicazioni obbligatorie pervenute al Sistema Informativo Lavoro

Dettagli

INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. 1 trimestre 2015 Allegato Statistico. Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica

INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. 1 trimestre 2015 Allegato Statistico. Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI 1 trimestre 201 Allegato Statistico Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica Maggio 201 1. Gli indicatori congiunturali Nel primo trimestre 201 le imprese

Dettagli

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA Sempre più rapidi e articolati sono i mutamenti che in questi anni coinvolgono il sistema della formazione professionale regionale.

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 Imprese nel complesso In Lombardia, nel secondo trimestre del 2011 le anagrafi camerali registrano un saldo positivo di 6.804 unità. Alla fine di giugno

Dettagli

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA Presentazione dei dati del 4 Studio sullo stato dell occupazione nella provincia di Messina a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA 1 Nell ormai consueto

Dettagli

I SERVIZI MANTENGONO IL TREND DI CRESCITA :+0,6% NEGATIVO L ANDAMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO:-1%

I SERVIZI MANTENGONO IL TREND DI CRESCITA :+0,6% NEGATIVO L ANDAMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO:-1% Venezia, 26 dicembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto sulle imprese del commercio e dei servizi III trimestre 2008 I SERVIZI MANTENGONO IL TREND DI CRESCITA :+0,6% NEGATIVO

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015 LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 215 Saldi positivi ma in leggera flessione Nel terzo trimestre 215 i saldi tra iscrizioni e cessazioni di imprese liguri giovanili,

Dettagli

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 ! terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 osservatorio trimestrale sull andamento delle imprese del terziario del friuli venezia giulia rapporto di ricerca terzo trimestre 2013 trieste, 17 ottobre

Dettagli

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Osservatorio Assolombarda e Camera di commercio - Osmi Borsa Immobiliare Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Grazie ai prezzi più bassi e a una maggiore presenza di immobili di pregio

Dettagli

OSSERVATORIO STATISTICO

OSSERVATORIO STATISTICO OSSERVATORIO STATISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA IL TRASPORTO CAMIONISTICO DI MERCI IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE ANNUALE 2013 EXECUTIVE REPORT ES1. Il movimento merci dell Interporto di Bologna nel 2013

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

Il Collocamento Obbligatorio nella Provincia di Padova: Lavoratori disabili e Categorie Protette al 30 giugno 2010

Il Collocamento Obbligatorio nella Provincia di Padova: Lavoratori disabili e Categorie Protette al 30 giugno 2010 Il Collocamento Obbligatorio nella Provincia di Padova: Lavoratori disabili e Categorie Protette al 30 giugno 2010 Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia di Padova 1 In sintesi: Prosegue la

Dettagli

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Nel corso del 2005 è proseguita la crescita sostenuta dei consumi di energia elettrica a Roma, a cui si contrappone una certa stabilità nella congiuntura economica provinciale

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati BAROMETRO CRIF DELLA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE FAMIGLIE A si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati Le

Dettagli

6.1 L occupazione femminile

6.1 L occupazione femminile 6.1 L occupazione femminile E oramai noto come la presenza femminile sul mercato del lavoro sia notevolmente cresciuta nell ultimo decennio. La società in trasformazione ha registrato così un importante

Dettagli

Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale

Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale Venezia, 30 settembre 2015 La Tavola Rotonda si pone l obiettivo di analizzare i nuovi orientamenti che il sistema produttivo italiano può

Dettagli

Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro

Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro Centro Studi Unindustria & CSC Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro Novembre 2013 SOMMARIO L Indagine Occupazione Assenze Retribuzioni 1 L Indagine Imprese associate al Sistema Confindustria Struttura

Dettagli

Executive Summary Rapporto 2013/2014

Executive Summary Rapporto 2013/2014 Executive Summary Rapporto 2013/2014 In collaborazione con Anticipazione dei risultati Il settore del management consulting presenta Un mercato molto frammentato, dove sono presenti 18.450 imprese di cui

Dettagli

Aprile 2008. Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno

Aprile 2008. Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno FABBISOGNI FORMATIVI E MERCATO DEL LAVORO Aprile 2008 Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno L economia provinciale All interno dell economia

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Maggio 2014 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2013 a cura del NETWORK SECO marzo 2014 Il Network SeCO è costituito da:

Dettagli

I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE DELL INDUSTRIA E DEI SERVIZI PER IL 2013 Il Sistema Informativo Excelsior a supporto delle politiche del

I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE DELL INDUSTRIA E DEI SERVIZI PER IL 2013 Il Sistema Informativo Excelsior a supporto delle politiche del I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE DELL INDUSTRIA E DEI SERVIZI PER IL 2013 Il Sistema Informativo Excelsior a supporto delle politiche del lavoro e della formazione Conferenza stampa 23 luglio 2013

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono 13. Turismo Il turismo nel comune di Roma si conferma uno dei principali assi di sviluppo del territorio, costituendo, all interno del sistema economico e sociale, un elemento centrale di crescita, che

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Febbraio 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti 17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi

Dettagli

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Venezia, 10 novembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale di Unioncamere del Veneto sulle imprese manifatturiere III trimestre 2008 L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Trimestre negativo

Dettagli

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 Il presente rapporto riporta i principali risultati dell indagine sui crediti verso la Pubblica Amministrazione, svolta dall Associazione fra

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Milano, 14 aprile 2011 La crisi finanziaria e i suoi riflessi sull economia reale La crisi internazionale Riflessi sull economia Italiana 2008

Dettagli

2. RIEPILOGO NAZIONALE

2. RIEPILOGO NAZIONALE 2. Nel 2005, come già anticipato nella nota semestrale concernente l andamento delle compravendite nel II semestre 2005 pubblicata nel mese di marzo 2006, continua l incremento del volume di compravendite,

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 Il presente bilancio è stato redatto in linea con le indicazioni deliberate dal Consiglio e tiene conto delle disposizioni

Dettagli

LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT. AGGIORNAMENTO A GIUGNO 2015

LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT. AGGIORNAMENTO A GIUGNO 2015 VENETO LAVORO Osservatorio & Ricerca LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT. AGGIORNAMENTO A GIUGNO MISURE/62 Luglio Introduzione Nel il mercato

Dettagli

BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico

BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico La diffusione delle forme di occupazione atipica e le loro caratteristiche sono piuttosto diversificate a livello territoriale, riflettendo il divario

Dettagli

WP 1. Knowledge Economy e processi di innovazione in Piemonte. Cultura, servizi del lavoro e del welfare

WP 1. Knowledge Economy e processi di innovazione in Piemonte. Cultura, servizi del lavoro e del welfare PROGETTO E.R.I.C.A - regione Piemonte Bando Scienze Umane e Sociali 2008 WP 1 Knowledge Economy e processi di innovazione in Piemonte. Cultura, servizi del lavoro e del welfare Responsabile Scientifico:

Dettagli

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005 7 ottobre 2005 La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005 L Istat presenta i principali risultati delle rilevazioni sulla Ricerca e Sviluppo intra-muros 1 (R&S) in Italia, riferiti alle imprese,

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

COMUNICATO STAMPA N. 19 DEL 18 SETTEMBRE 2015

COMUNICATO STAMPA N. 19 DEL 18 SETTEMBRE 2015 COMUNICATO STAMPA N. 19 DEL 18 SETTEMBRE 2015 Lo ha comunicato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato i dati marchigiani dell indagine Excelsior sulla domanda di professioni

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli