PROVINCIA DI VERONA MET. CREMONA MESTRE VAR. TR. SAN BONIFACIO OVEST DN 400 PROVINCIA DI VERONA

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1 NR/3087 Pagina di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 PROVINCIA DI VERONA METANODOTTO CREMONA - MESTRE VARIANTE TRATTO SAN BONIFACIO OVEST DN 4 (6 ) DP 64 bar RICOLLEGAMENTO ALL. GRENA DN (4 ) DP 64 bar RELAZIONE GENERALE presentata ai sensi del T.U n. 327 e s.m.i. e della D.G.R.V. n del Integrati commenti SRG - Emissione per Permessi M.BELLAGAMBA M. BEGINI F. FERRINI 24/04/4 0 Emissione per Permessi M.BELLAGAMBA M. BEGINI F. FERRINI 0/2/3 Descrizione Elaborato Verificato Approvato Autorizzato Data File dati: RT-E-5050_r

2 NR/3087 Pagina 2 di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 INDICE QUADRO PROGRAMMATICO E PROCEDURALE 3. SCOPO DELL OPERA 3.2 PROGRAMMAZIONE 4.3 MOTIVAZIONI DELLA RICHIESTA DI PUBBLICA UTILITA 4.4 PROCEDURE AUTORIZZATIVE 6 2 QUADRO PROGETTUALE CRITERI DI PROGETTAZIONE GASDOTTI IMPIANTI 3 3 QUADRO AMBIENTALE 4 4 ANNESSI E ALLEGATI 5 File dati: RT-E-5050_r

3 NR/3087 Pagina 3 di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 QUADRO PROGRAMMATICO E PROCEDURALE. SCOPO DELL OPERA L opera da realizzare consiste in una variante del metanodotto (508) Cremona Mestre DN 4 (6 ) nei comuni di Belfiore e San Bonifacio in provincia di Verona. La variante ha lo scopo di sostituire il tubo esistente perchè, a causa dell erosione naturale, non risulta protetto da una copertura di terreno idonea e per la vetustà della tubazione non risponde più alle esigenze di sicurezza e di esercizio proprie di questo tipo di opera. Inoltre la variante in progetto consente di porre il gasdotto al di fuori delle zone residenziali dove transita attualmente. Il tracciato in variante percorre territori a morfologia pianeggiante, l uso del suolo evidenzia la predominanza delle colture agricole nella parte iniziale e della zona abitata nella parte finale. In particolare l opera oggetto della presente relazione prevede l esecuzione delle seguenti attività: Realizzazione della Variante al Metanodotto Cremona-Mestre DN 4 (6 ), DP 64 bar. Realizzazione del Ricollegamento All. Grena DN (4 ), DP 64 bar. Realizzazione dell impianto di linea PIDS/C n. sul Met. All. Grena Dismissione e rimozione del tratto esistente del Met. Cremona-Mestre DN 4, del impianto di Linea Pids / e di parte dell All. Grena DN esistente La presente documentazione è relativa al rilascio dell autorizzazione alla costruzione, dichiarazione di pubblica utilità con urgenza ed indifferibilità dell opera, vincolo preordinato all esproprio e conformità urbanistica per i metanodotti sopra elencati. File dati: RT-E-5050_r

4 NR/3087 Pagina 4 di 5 Rif. TFM: RT-E PROGRAMMAZIONE Al fine di raggiungere lo scopo dell opera, nei tempi programmati, è necessario iniziare la costruzione entro il mese di Giugno 205. In termini indicativi, i lavori di realizzazione dei metanodotti si svolgeranno presumibilmente nel periodo di circa 6 mesi compresa la messa in opera della condotta mentre lo smantellamento delle condotte esistenti ed i ripristini morfologici e vegetazionali richiederanno un periodo di circa 4 mesi..3 MOTIVAZIONI DELLA RICHIESTA DI PUBBLICA UTILITA La richiesta di pubblica utilità per l opera in esame trova fondamento nella normativa esistente (D.Lgs n.64), la quale prevede, all art. 8, che l attività di trasporto e dispacciamento sia considerata d interesse pubblico. Nello specifico i tratti di condotta che si vanno a realizzare permettono un riordino della rete Regionale dell area. Tale rete, realizzata diversi anni fa, non soddisfa più le esigenze di trasporto e sicurezza proprie di questo tipo di impianti. Il D.P.R. 08/06/2 n. 327, integrato dal D.Lgs n. 330, prevede all art. 52quater che per le infrastrutture lineari energetiche l accertamento della conformità urbanistica delle opere, l apposizione del vincolo preordinato all esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità siano effettuate nell ambito di un procedimento unico. L art. 52 sexies del citato D.P.R. 327/2, prevede altresì che il provvedimento di cui all art. 52 quater relativo ad infrastrutture lineari energetiche non facenti parte delle reti energetiche nazionali come risultano di fatto essere i metanodotti oggetto della presente Relazione sia adottato dalla Regione competente o dal soggetto da essa delegato, entro i termini stabiliti dalle Leggi Regionali. In particolare nella Regione Veneto la L.R. n. 5 del 3 marzo 29 in modifica alla L.R. 3 aprile 2, n. stabilisce all art. 44 comma 2 bis che Le province autorizzano, ai sensi dell articolo 52 quater del DPR 8 giugno 2, n. 327 Testo unico in materia di espropriazioni per pubblica utilità, i gasdotti non appartenenti alla rete nazionale che interessano il territorio di due o più comuni In tale contesto normativo, la Regione Veneto, oltre a delegare alle autonomie locali le competenze autorizzative, con Deliberazione della Giunta Regionale n.2607 del , ha regolamentato il procedimento di Autorizzazione Unica in materia di gasdotti di trasporto appartenenti alla rete di trasporto regionale, procedura alla quale è soggetta l opera in esame. La procedura si rende indispensabile anche al fine di poter ottenere i provvedimenti necessari per poter occupare ed asservire tutti i terreni necessari alla costruzione ed al successivo esercizio del nuovo metanodotto. Per poter procedere alla costruzione del nuovo tratto di tubazione è infatti necessario ottenere, oltre alle autorizzazioni degli File dati: RT-E-5050_r

5 NR/3087 Pagina 5 di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 enti pubblici, anche i permessi dei proprietari dei fondi interessati sia dai lavori che dalla fascia di rispetto prevista dal D.M che disciplina il trasporto del gas naturale. Per garantire nel tempo il rispetto della sopra citata fascia di sicurezza, Snam Rete Gas deve procedere alla costituzione di una servitù di metanodotto, consistente nell impegno della proprietà a non costruire, nella fascia di sicurezza, lasciando nel contempo inalterata la possibilità di utilizzo agricolo dei fondi asserviti. Nel caso in cui non sia possibile addivenire con i proprietari dei fondi, ad un accordi bonario, si deve necessariamente procedere alla imposizione coattiva di servitù, e alla occupazione d urgenza, delle aree necessarie per la realizzazione delle opere. Per effettuare tale procedura è pertanto necessario che l opera sia dichiarata di pubblica utilità da parte della autorità competente che nello specifico risulta essere la Provincia di Verona. Alla luce di tutto quanto sopraesposto è assolutamente necessario avviare il procedimento unificato al fine di ottenere, con un unico provvedimento, l accertamento della conformità urbanistica, l apposizione del vincolo preordinato all esproprio, la contestuale dichiarazione di pubblica utilità dell opera, l approvazione del progetto definitivo, l autorizzazione alla costruzione e all esercizio dell opera. File dati: RT-E-5050_r

6 NR/3087 Pagina 6 di 5 Rif. TFM: RT-E PROCEDURE AUTORIZZATIVE L attività di trasporto gas è di interesse pubblico ai sensi dell art. 8 del D.Lgs. n.64 del 23/05/20. Di seguito si descrivono le principali autorizzazioni cui l opera è soggetta..4. Autorizzazione urbanistica, vincolo preordinato all'esproprio e pubblica utilità L opera è soggetta alla procedura del D.P.R n.327 e successive modificazioni. L Ente competente al rilascio della Autorizzazione Unica in base alla L.R: n.5 del 29 è la Provincia di Verona. L opera interessa il territorio veneto: - della Provincia di Verona; - dei Comuni di Belfiore e San Bonifacio; ed inoltre circa 20 mappali e statisticamente 2 proprietari catastali Ai fini di dichiarare l opera di Pubblica Utilità, ai sensi del D.P.R n. 327 e successive modificazioni, si allegano alla presente relazione tecnica: - la dichiarazione ai sensi dell art. 3 del D.Lgs. n. 64 del 23/05/20; - lo schema rete; - l elenco Enti competenti. Eventuali altri Enti interessati dalla procedura verranno individuati nel corso dell istruttoria..4.2.altre procedure che confluiscono nell autorizzazione di cui sopra Ambientale L opera in oggetto, per le dimensioni inferiori alle soglie minime previste, non è soggetta alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) ai sensi del DLgs n. 52 Norme in materia ambientale. L opera è comunque soggetta ad Autorizzazione Paesaggistica di cui all art. 46 del D.Lgs. 22 gennaio 24 n. 42 e s.m.i. Altre L opera è soggetta alle seguenti altre autorizzazioni principali: Attraversamenti di infrastrutture quali strade comunali, canali consortili, etc. Interferenza con cavi di telecomunicazioni rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni ai sensi del d.lgs. 259 del File dati: RT-E-5050_r

7 NR/3087 Pagina 7 di 5 Rif. TFM: RT-E Sicurezza ed esercizio L opera è soggetta al parere di conformità del progetto ai sensi dell Art. 3 del D.P.R. 5/20 da parte del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Verona. Allo stesso Comando, prima della messa in esercizio, verrà inviata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.) File dati: RT-E-5050_r

8 NR/3087 Pagina 8 di 5 Rif. TFM: RT-E QUADRO PROGETTUALE 2.. CRITERI DI PROGETTAZIONE 2.2. GASDOTTI L opera è progettata conformemente alla Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8, contenuta nel D.M. 7 aprile 28 del Ministero dello Sviluppo Economico. La pressione di progetto, adottata per il calcolo dello spessore delle tubazioni è 64 bar con un grado di utilizzazione pari a f = 0,57. I gasdotti sono costituiti da una tubazione interrata con una copertura minima di 0,90 m (come previsto dal D.M ) costituiti da tubi in acciaio saldati di testa. Le tubazioni impiegate saranno in acciaio di qualità e rispondenti a quanto prescritto al punto 2. del DM , ed avranno le seguenti caratteristiche: VARIANTE TR. SAN BONIFACIO OVEST Diametro nominale 4 mm (6 ); Materiale: Acciaio EN L360 NB/MB Tubo di Protezione: DN 550 mm Acciaio EN L360 MB Lunghezza 3,777 km; Spessore della condotta,0 mm; Pressione di progetto = 64 bar (tipo di metanodotto ^ specie); Pressione di esercizio = 64 bar; Grado di utilizzazione f = 0,57; Fascia di servitù =,5 +,5 metri; Ric. All. Grena Diametro nominale mm (4 ); Materiale: Acciaio EN L360 NB/MB Lunghezza 0,065 km; Spessore della condotta 5,2 mm; Pressione di progetto = 64 bar (tipo di metanodotto ^ specie); Pressione di esercizio = 64 bar; Grado di utilizzazione f = 0,57; Fascia di servitù =,5 +,5 metri; File dati: RT-E-5050_r

9 NR/3087 Pagina 9 di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 Le curve saranno ricavate da tubi piegati a freddo con raggio di curvatura pari a 40 diametri nominali, oppure prefabbricate con raggio di curvatura pari a 3 o 7 diametri nominali. Protezioni meccaniche In corrispondenza degli attraversamenti delle strade importanti e dove per motivi tecnici si riterrà necessario, le condotte saranno messe in opera all interno di tubo di protezione metallico, munito di sfiati, avente diametro nominale superiore al tubo di linea e spessore 8.7 mm di acciaio di qualità (EN L360 NB/MB). Negli attraversamenti di strade secondarie e dove per motivi tecnici è ritenuto necessario (es. parallelismi con strutture viarie o percorrenza nelle vicinanze di fabbricati), la condotta sarà messa in opera in cunicolo in c.a., munito di idonei sfiati. Protezione anticorrosiva La condotta sarà protetta da: una protezione passiva esterna costituita da un rivestimento adesivo in polietilene estruso ad alta densità, applicato in fabbrica, dello spessore minimo di 2,2 mm, ed un rivestimento interno in vernice epossidica. I giunti di saldatura saranno rivestiti in linea con fasce termorestringenti dello stesso materiale; una protezione attiva (catodica) attraverso un sistema di correnti impresse con apparecchiature poste lungo la linea, che rende il metallo della condotta elettricamente più negativo rispetto all'elettrolito circostante (terreno, acqua, ecc.). La protezione attiva viene realizzata contemporaneamente alla posa del metanodotto collegandolo ad uno o più impianti di protezione catodica costituiti da apparecchiature che, attraverso circuiti automatici, provvedono a mantenere il potenziale della condotta negativo o uguale a - V rispetto all'elettrodo di riferimento Cu-CuSO 4 saturo. Fascia di vincolo preordinato all esproprio (V.P.E.) La distanza minima dell asse del gasdotto dai fabbricati, misurata orizzontalmente ed in senso ortogonale all asse della condotta, si ricava dal D.M Nel caso specifico le distanze minime proposta sono: di,5 m dall asse della condotta - VARIANTE TR. SAN BONIFACIO OVEST DN 4 (6 ), DP 64 bar; di,5 m dall asse della condotta - Ric. All. Grena DN Per garantire nel tempo il rispetto della sopra citata distanza, Snam Rete Gas procederà alla costituzione consensuale di servitù di metanodotto, consistente File dati: RT-E-5050_r

10 NR/3087 Pagina 0 di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 nell impegno della proprietà a non costruire a fronte di indennità monetaria, lasciando inalterate le possibilità di utilizzo agricolo dei fondi asserviti (servitù non aedificandi). Nel caso in cui non si raggiunga, con i proprietari dei fondi, l accordo bonario, si procederà alla richiesta di imposizione coattiva di servitù, eventualmente preceduta dall occupazione d urgenza, delle aree necessarie alla realizzazione delle opere. Nel piano particellare in scala :20 sono riportate le superfici da occupare (vedi Annesso Piano particellare ). Area di passaggio Le operazioni di scavo della trincea, di saldatura dei tubi e di rinterro della condotta richiede la realizzazione di una pista di lavoro, denominata area di passaggio. Quest ultima deve essere tale da consentire la buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio e di soccorso (vedi disegni. DT-06). L area di passaggio normale ha larghezza di 9 m per i gasdotti DN DN 450. In caso di particolari condizioni morfologiche ed in presenza di vegetazione arborea, la larghezza dell area di passaggio può, per tratti limitati, ridursi a un minimo di 6 m per i gasdotti DN 350-DN 450 rinunciando alla fascia dedicata al sorpasso dei mezzi operativi e di soccorso. L accessibilità all area di passaggio è normalmente assicurata dalla viabilità ordinaria, che, durante l esecuzione dell opera, è utilizzata dai soli mezzi dei servizi logistici. I mezzi adibiti alla costruzione utilizzano, di norma, l area di passaggio messa a disposizione per la realizzazione dell opera. Aree non soggette a v.p.e. All esterno della fascia di v.p.e. è necessario occupare aree da destinare a piazzola provvisoria per il deposito materiali (P) e realizzare strade di accesso provvisorie all area di passaggio (S). L ubicazione delle strade provvisorie e delle piazzole, è riportata in verde nelle allegate planimetrie in scala :0.0 ed :20 e nella seguente tabella. Tab. 2.2/A - Ubicazione strade provvisorie e piazzole met. Variante met. Cremona-Mestre tr. San Bonifacio Ovest DN 4 (6 ), DP 64 bar Progr. N. Comune Note (km) S,025 San Bonifacio Strada di accesso alla pista di lavoro S2,85 San Bonifacio Strada di collegamento per la pista lavori File dati: RT-E-5050_r

11 NR/3087 Pagina di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 P,753 San Bonifacio Piazzola per stoccaggio materiale S3 2,960 San Bonifacio Strada di accesso alla pista di lavoro In corrispondenza di attraversamenti di infrastrutture ( strade, metanodotti, ecc.), di corsi d acqua e di punti particolari, l area di cantiere, per esigenze operative, è più ampia della fascia di occupazione e dell area di passaggio. Gli allargamenti provvisori dell area di lavoro (A), per l esecuzione del gasdotto in oggetto, sono evidenziati in verde nelle allegate planimetrie generali, in scala :0.0, Tracciato di Progetto con strumenti urbanistici, V.P.E. ed aree ad occupazione temporanea, nella Planimetria catastale con V.P.E. ed Aree ad Occupazione Temporanea scala :2.0, e nella seguente tabella: Tab. 2.2/B - Ubicazione allargamenti (A) met. Variante met. Cremona-Mestre tr. San Bonifacio Ovest DN 4 (6 ), DP 64 bar Progr. N. Comune Note (km) A 0+0 Belfiore Area Tie-in di collegamento A Belfiore A Belfiore A San Bonifacio A5 +0 San Bonifacio A San Bonifacio Attraversamento a cielo aperto strada comunale Area per T.O.C. attraversamento Fossa Masera e S.P. n.38 Calmiero S. Stefano di Zimella Area per T.O.C. attraversamento Fossa Masera e S.P. n.38 Calmiero S. Stefano di Zimella Attraversamento S.P. n.38 Calmiero S. Stefano di Zimella Attraversamento S.P. n.38 Calmiero S. Stefano di Zimella A7 +40 San Bonifacio Attraversamento Scolo Consorziale Dugaletto A San Bonifacio Attraversamento a cielo aperto fosso A San Bonifacio Attraversamento strada comunale via Masetti A San Bonifacio Attraversamento strada comunale via Masetti A San Bonifacio Area per T.O.C. attraversamento Torrente Alpone File dati: RT-E-5050_r

12 NR/3087 Pagina 2 di 5 Rif. TFM: RT-E-5050 N. Progr. (km) Comune Note A San Bonifacio Area per T.O.C. attraversamento Torrente Alpone A San Bonifacio Area Tie-in di collegamento Tab. 2.2/C - Ubicazione allargamenti (A) met. Ric. All. Grena DN (4 ), DP 64 bar N. Progr. (km) Comune Note A San Bonifacio Area Tie-in di collegamento File dati: RT-E-5050_r

13 NR/3087 Pagina 3 di 5 Rif. TFM: RT-E IMPIANTI In quest opera gli impianti sono Punti di intercettazione di linea costituiti da tubazioni, valvole e pezzi speciali, prevalentemente interrati, ubicati in aree recintate con pannelli in grigliato di ferro verniciato alti 2 m dal piano impianto, su cordolo di calcestruzzo armato. La localizzazione degli impianti dettagliati nelle tabelle seguenti è riportata sulle planimetrie allegate e nel progetto degli stessi. Tab. 2.3/A - Ubicazione degli impianti di linea met. Ric. All. Grena DN (4 ), DP 64 bar Progr. Super. N. Impianto Provincia Comune (km) (m 2 ) PIDS/C VR San Bonifacio 0 Strada di accesso Esistente da adeguare e asservire File dati: RT-E-5050_r

14 NR/3087 Pagina 4 di 5 Rif. TFM: RT-E QUADRO AMBIENTALE Il progetto dell opera, ed in particolare la scelta del tracciato del gasdotto, è stato definito previa analisi degli Strumenti di tutela e pianificazione territoriale, acquisiti ai fini della progettazione e di seguito elencati: Strumenti di tutela e pianificazione locale (PRG) Strumenti di tutela e pianificazione provinciale (PTCP Verona) Strumenti di tutela e pianificazione regionali (Piano Territoriale Regionale) Strumenti di tutela e pianificazione nazionali Oltre a quanto evidenziato negli strumenti di tutela urbanistica sono stati applicati i seguenti criteri di buona progettazione: percorrere i corridoi tecnologici esistenti, per esempio in parallelo, ove presenti, ad altri metanodotti; transitare, ove possibile, in ambiti a destinazione agricola, lontano dalle aree di sviluppo urbanistico e/o industriale; selezionare i percorsi meno critici dal punto di vista del ripristino finale, per recuperare al meglio gli originari assetti morfologici e vegetazionali; limitare il numero degli attraversamenti di fossi e scoline; Al fine del recupero ambientale, vengono realizzate le opere di ripristino. Tali opere consistono in due tipologie principali: ripristini morfologici mirati, nel caso specifico, alla sistemazione idraulica dei fossi e delle scoline presenti; ripristini vegetazionali, finalizzati alla costruzione, nel più breve tempo possibile, del manto vegetale presente prima dei lavori nelle zone con vegetazione naturale; nelle zone agricole, detti interventi sono mirati al recupero della fertilità originaria con recupero ed accantonamento, nella prima fase dei lavori, della parte di humus e successivo riposizionamento a lavori completati. File dati: RT-E-5050_r

15 NR/3087 Pagina 5 di 5 Rif. TFM: RT-E ANNESSI E ALLEGATI ALLEGATI Dichiarazione ai sensi dell art. 3 del D.Lgs. n. 64 del 23/05/20 2 Schema di Rete 3 Fasce Tipo 4 Elenco competenze ANNESSI A) Relazione Descrittiva B) Studio di Inserimento Urbanistico C) Piani Particellari D) Impianti E) Attraversamenti di Dettaglio F) Disegni Tipologici File dati: RT-E-5050_r

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