LO STRESS LAVORATIVO UCCIDE L AZIENDA Nuovi modelli di gestione del rischio Psy in ambito lavorativo

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1 XI CONGRESSO NAZIONALE PSICHIATRIA FORENSE La gestione del rischio in psichiatria Alghero, maggio 2008 LO STRESS LAVORATIVO UCCIDE L AZIENDA Nuovi modelli di gestione del rischio Psy in ambito lavorativo

2 Lo stress legato all'attività ità lavorativa rappresenta una delle sfide principali con cui l'europa deve confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza.

3 stress lavorativo: insieme di reazioni emotivo-cognitive, comportamentali e fisiologiche ad aspetti avversi e nocivi del contenuto del lavoro, dell organizzazione del lavoro e dell ambiente di lavoro (Commissione Europea 1999)

4 Qualche dato: Lo stress è il secondo problema di salute legato all'attività lavorativa riferito più frequentemente t dai lavoratori della UE Colpisce il 22% dei lavoratori dei 27 Stati membri dell'ue (dati del 2005). (European Agency for Safety and Health at Work, 2008)

5 Qualche dato: Una percentuale compresa tra il 50% eil 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress, con costi enormi in termini di disagio umano e pregiudizio del risultato economico. Nel 2002 il costo economico annuale ale dello stress legato all'attività lavorativa nell'ue a15 è stato calcolato pari a 20 miliardi di euro. (European Agency for Safety and Health at Work, 2008)

6 Aumento documentato dello stress Squilibrio fra richieste avanzate e risorse disponibili: Inadeguate richieste produttive Sistemi organizzativi complessi Deficit comunicativi Distorsione nei flussi di comunicazione (European Agency for Safety and Health at Work, 2008)

7 Sintomi dello stress lavorativo Individuali Aziendali Reazioni emotive (irritabilità, ansia, disturbi del sonno, depressione, problemi relazionali in famiglia) Reazioni cognitive (difficoltà di concentrazione, ridotta capacità decisionale) Reazioni comportamentali (abuso di sostanze, sentimenti rabbia) Reazioni fisiologiche (problemi alla schiena, ipertensione, disturbi cardiaci) Assenteismo, frequente avvicendamento del personale, scarso controllo dei tempi di lavorazione, problemi disciplinari, molestie, riduzione della produttività, infortuni, errori, aumento dei costi d indennizzo e delle spese mediche

8 Ridurre lo stress legato all'attività lavorativa ei rischi psicosociali collegati, non è solo un imperativo morale oltre che un interesse economico ma anche un dovere giuridico.

9 Riferimenti normativi World health organization (WHO)- Health and Welfare Canada- Canadian Pubblic Health Association: CARTA DI OTTAWA PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE (17-21 NOVEMBRE 1986) CEE: Direttiva del Consiglio del 12 giugno 1989 concernente attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro. (89 89/ /CEE) Questa direttiva e la legislazione che la recepisce a livello di Stati membri pongono fermamente il problema dello stress sul lavoro nell ambito giuridico della sicurezza e salute professionale. Si intravede in questi strumenti una forte aspettativa che lo stress sul lavoro venga affrontato con la stessa logica e sistematicità riservate ad altre questioni di salute e sicurezza, applicando il modello di gestione dei rischi, con particolare attenzione alle azioni preventive.

10 Riferimenti normativi: Unione Europea: DICHIARAZIONE DI LUSSEMBURGO La promozione della salute nei luoghi di lavoro dell Unione Europea (novembre 1997) MEMORANDUM DI CARDIFF La promozione della salute nella piccola e media impresa dell Unione Europea (22-25 aprile 1998) DECALOGO DELLA SICILIA Attuazione della promozione della salute nei luoghi di lavoro (WHP) nei paesi del Sud Europa. Enunciazione strategica e piano di azione.(5-7 aprile 2001) DICHIARAZIONE DI LISBONA Nuove strategie per il miglioramento della salute nelle piccole e medie imprese (luglio 2001) DICHIARAZIONE DI BARCELLONA Per lo sviluppo di una buona pratica di promozione della salute nei luoghi di lavoro ( giugno 2002)

11 Italia e direttive UE Cass. Pen. Sez. VI, Sent. 8 marzo 2006, n E violenza privata il mobbing per indurre i dipendenti a dimettersi - Atti sistematici e duraturi (ipotesi del reato continuato) - Compiuti dal datore di lavoro o dirigente in posizione di supremazia (ipotesi i dell aggravante dell abuso di autorità) - Anche nell ipotesi dell omessa vigilanza (art.40 c.p. c. II) - Unica finalità degli atti (leciti o illeciti): ledere l integrità p-f Ipotesi di reato (oltre al risarcimento del danno) lesioni i personali colpose (590 c.p.) violenza privata (art.610 c.p.) maltrattamenti (art. 572 c.p.)

12 Negli ultimi dieci anni in ITALIA Aumento del contenzioso Aumento delle assenze per cause psi Nuove forme obbligatorie di autocontrollo da parte delle aziende con sistemi efficaci e certificati Prevenzione dei rischi mediante adozione obbligatoria di modelli organizzativi idonei a garantire la sicurezza

13 D. LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231 La responsabilità degli Enti per i reati commessi nel loro interesse Art. 25-septies. - (Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione i delle norme antinfortunistiche i i e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro) In relazione ai delitti di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sui lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a mille quote. Nel caso di condanna per uno dei delitti di cui al comma 1, si applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno.

14 Soggetti destinatari della disciplina La definizione di ente Le regioni Le persone giuridiche private Tutte le società (di capitali, di persone, cooperative) Le associazioni non riconosciute Gli enti pubblici economici Enti a soggettività giuridica privata Enti a soggettività giuridica pubblica Le Public Companies

15 I possibili autori dei reati Soggetti in posizione apicale Soggetti in posizione subordinata

16 Le recenti norme di completamento del D.Lgs. 231 L. 123/ Legge in materia di sicurezza e prevenzione dei rischi in ambiente lavorativo D. Lgs. 81/08 Decreto Legislativo di emanazione governativa che detta le norme di attuazione della L. 123/

17 GPS: storia di un modello di Gestione del Rischio PSY Nasce nel 2006 all interno di una complessa organizzazione internazionale CEE Tipicità 1. Multidisciplinarietà-Multiprofessioanlità Multiprofessioanlità 2. Appartenenza operativa alla Medicina del Lavoro

18 Tre livelli di analisi e di intervento ento Livello organizzativo Livello di gruppo Livello individuale

19 ..In concreto. Gli interventi devono essere diretti sia al gruppo di lavoro, sia al singolo individuo che percepisce la sofferenza nell ambiente lavorativo (è necessario esplorare le cause della sofferenza e identificarne la riconducibilità ibilità a fattori personali, fattori lavorativi o entrambi), che all organizzazione del lavoro

20 La flow chart operativa per la gestione dei casi: COMMUNICATION RECEIPT OF COMMUNICATION Worker Internal doctor (O.H. Physician / Control doctor) PSYCHOSOCIAL TEAM MEETING External doctor (by certificate) DESCRIPTION AND ALLOCATION OF Head of Unit, colleague, Human Resources CASE RSPP/ASPP- CLP, "Confidential Counsellor" CASE MANAGEMENT PSYCHOSOCIAL TEAM BRIEFING INITIATE ACTION ON PATIENT CONCERNED OR ON WORK SITUATION MONITORING EVALUATION OF THE ACTION RESULT DATA CONVENE MULTIDISCIPLINARY OBSERVATORY NEGATIVE RESULT POSITIVE END

21 Azioni Ridurre lo stress tra i lavoratori agendo sui tre livelli individuati: PER L ORGANIZZAZIONE promuovere una cultura del well-being PER IL GRUPPO comunicazione più efficace, Counseling filosofico, m-group, gruppi A.M.A PER IL SINGOLO Counseling GPS, sostegno interno, invio esterno, ect

22 Cosa fare? A LIVELLO ORGANIZZATIVO Promuovere un processo che ha come obiettivo quello di mettere in atto azioni tese al miglioramento della qualità di vita organizzativa, con la definizione e la realizzazione i di azioni i di implementazione del benessere organizzativo

23 Che fare? A livello di gruppo - Comunicazione più efficace: Processo Processo che ha come obiettivo quello di mettere in atto flussi comunicativi interni efficaci, attraverso l analisi dei flussi esistenti ela definizione dei margini di miglioramento (coinvolgere HR nella programmazione di azioni formative) - Mobbing-group group: Simulazione di gruppo semi- strutturata organizzata in modo da ricalcare una situazione sul posto di lavoro. All interno di questa cornice vengono fatti scattare dei conflitti utilizzando diverse tecniche per fornire un esperienza simile ad un conflitto lavorativo e lasciare la possibilità di esplorare le proprie caratteristiche ed agire un cambiamento utile per gestire il conflitto

24 Che fare? A livello di gruppo - Counseling filosofico: Incontri Incontri di gruppo condotti da uno specialista finalizzati ad affrontare per esempio conflitti etico- professionali stimolandone la risoluzione - Gruppi AMA: Promuovere la formazione di gruppi di auto mutuo aiuto legate a tematiche lavorative, gruppi tra persone che hanno in comune lo stesso problema e che, nel confronto orizzontale con gli altri, sperimentano momenti di condivisione, di solidarietà e di crescita. All'interno del gruppo, ogni persona, che inizialmente si percepisce spesso solo come bisognosa d'aiuto, può sperimentare d'essere persona in grado di dare aiuto; da soggetto passivo, quindi, diviene soggetto attivo, verso se stesso everso gli altri. La caratteristica fondamentale del gruppo d'auto-aiuto, aiuto, è l'essere un contesto orizzontale tra pari: l'assenza della guida di un conduttore professionista, permette a ciascun membro di non poter delegare all'esperto la responsabilità del proprio percorso e, dunque, la responsabilità complessiva di sè.

25 Cosa fare? A LIVELLO INDIVIDUALE Intervenire attraverso 3fasi tra loro embricate: Fase diagnostica Prevenzione primaria, secondaria e terziaria Rafforzare la cultura del Well Being.

26 Prevenzione primaria (diminuzione dello stress in azienda) Prevenire l insorgenza di stress sul luogo di lavoro è possibile per esempio se: - Si influisce sui rapporti interpersonali - Si garantisce la possibilità di agire sul modo in cui si svolge il proprio lavoro esul controllo dello stesso - Si favorisce o si migliora la circolazione dell informazione - Si indicano con chiarezza le funzioni affidate - Si promuovono momenti di incontro e di confronto su tematiche legate allo stress lavorativo

27 Prevenzione secondaria Individuazione precoce dei primi sintomi del disturbo (indagini qualitative, sopralluoghi, ect ) Correzione degli stessi attraverso l eliminazione delle conflittualità sia nel singolo sia all interno del gruppo, promuovendo la crescita psicologica e professionale del lavoratore

28 Prevenzione Terziaria Riguarda la fase curativa del disturbo conclamato e va valutata con opportuna attenzione al fine di recuperare l individuo stressato nella sua dimensione soggettiva, riportandolo alla sua abituale attività ità professionale, da espletare in una condizione di ritrovata tranquillità; laddove tutto ciò non sia possibile, è necessario trovare soluzioni occupazionali alternative alla precedente.

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