L IMPEGNO ITALIANO PER LA COOPERAZIONE ALLLO SVILUPPO NEI TERRITORI PALESTINESI
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- Beata Rocco
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1 L IMPEGNO ITALIANO PER LA COOPERAZIONE ALLLO SVILUPPO NEI TERRITORI PALESTINESI
2 I NUMERI DELLA COOPERAZIONE ITALIANA NEI TERRITORI PALESTINESI DAL 2006 AL 2009 L impegno Italiano tra l emergenza e lo sviluppo SPESA TOTALE oltre 180 milioni di euro INIZIATIVE DI SVILUPPO 140 milioni e euro INIZIATIVE DI EMERGENZA 17 milioni e euro INIZIATIVE PROMOSSE TRAMITE ONG 7 milioni e euro CONTRIIBUTO AD ORGANISMI INTERNAZIONALI 17 milioni di euro > 2009
3 L UFFICIO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA ALLO SVILUPPO DI GERUSALEMME E PRESENTE NEI TERRITORI PALESTINESI IN MANIERA CONTINUATIVA DAL IN QUESTI ANNI L ITALIA HA REALIZZATO CENTINAIA DI PROGETTI DI EMERGENZA E DI SVILUPPO (SOCIALE, ECONOMICO, PER IL BUON GOVERNO, PER LA COMUNICAZIONE) IN CISGIORDANIA E NELLA STRISCIA DI GAZA, SIA IN MANIERA DIRETTA CHE TRAMITE LE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE E LE AGENZIE INTERNAZIONALI. 1 Pam, SVILUPPO SOCIALE euro SOSTEGNO ECONOMICO euro BUON GOVERNO euro PROGETTI SUL CAMPO TERRITORI 27 PALESTINESI ONG tra cui Acs, Aispo, Arcs, Ats, Cric, Ciss, Differenza Donna, Dis-Vi, Educaid, Gvc, Overseas, Save the Children Italia, Ucodep, Vis. L Italia realizza progetti anche con le Agenzie delle Nazioni Unite, dalla Fao al dall Unrwa all Oms.
4 JENIN TULKAREM TUBAS QALQILYA NABLUS SALFIT RAMALLAH GERICO GERUSALEMME BETLEMME HEBRON
5 L IMPEGNO ITALIANO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO NEI TERRITORI PALESTINESI Storie di successo GAZA TRA EMERGENZA E RICOSTRUZIONE JENIN E NABLUS DONNE E MICROCREDITO VALLE DEL GIORDANO SOSTEGNO ALLA COMUNITA BEDUINA DEL GIORDANO GERUSALEMME E BETLEMME L AMLETO ARABO IN TOUR TRA CISGIORDANIA E ISRAELE
6 SVILUPPO UMANO E LOTTA ALLA POVERTÀ Gli obiettivi della Cooperazione italiana nei Territori Palestinesi Interventi d emergenza e ricostruzione nella Striscia di Gaza, assistenza sanitaria alle popolazioni beduine della Valle del Giordano, sostegno alle cooperative di donne palestinesi tramite il microcredito, produzione di olio d oliva nelle pianure di Hebron e nei dintorni di Betlemme, lavorazione del cous cous a Jerico. E ancora, istruzione, centri antiviolenza, fisioterapia per i bambini disabili, progetti di teatro e cultura, piani urbanistici per le citta della Terra Santa e restauro di antichi siti archeologici. La Cooperazione italiana allo sviluppo lavora nei Territori Palestinesi in modo continuativo dal 1997 e negli ultimi due anni ha ulteriormente rafforzato la propria presenza in quest area del Medio Oriente, instabile politicamente e precaria dal punto di vista socio-economico. Tra il 2006 e il 2009 il Ministero degli Esteri italiano ha finanziato oltre 80 progetti nei Territori Palestinesi, impegnando complessivamente piu di 180 milioni di euro. Di questi, circa 30 milioni sono stati erogati per lo sviluppo sociale, mentre al buon governo sono andati circa 22 milioni di euro. Le cifre, in controtendenza rispetto alla diminuzione degli Aiuti Pubblici allo Sviluppo in Italia (lo 0,30% del Pil nel 2008), sono suddivise in iniziative di Sviluppo sociale, economico, per la good governance e la comunicazione ; in progetti di Emergenza e infine in iniziative realizzate tramite le Organizzazioni Non Governative. In particolare, per portare sviluppo in Cisgiordania e a Gaza, l Italia ha erogato in questi ultimi due anni quasi 140 milioni di euro. Mentre per i progetti d emergenza il contributo e stato di 10 milioni di euro. Obiettivo prioritario della Cooperazione italiana è quello di contribuire a far crescere l Indice di Sviluppo Umano, ossia quello che misura l allargamento delle possibilità umane che consentono agli individui di godere di una vita lunga e sana, essere istruiti e avere accesso alle risorse necessarie e ad un livello di vita dignitoso, secondo la definizione data dall Undp. L Isu nei Territori Palestinesi si attesta ad un valore di 0,73 collocandoli al 106esimo posto su 177. Mentre l Ipu, Indice di Poverta Umana e di 6,6 e li pone al nono posto su 108. Il che spiega come, oltre al reddito vi siano altri fattori piuttosto carenti nei Tp, come i diritti umani. I progetti italiani in corso, dalla sanita alla cultura, dall agricultura al microcredito, dall istruzione al teatro, dall archeologia alla sostenibilita ambientale, si prefiggono dunque l obiettivo di creare un ambiente umanamente fertile, in grado di potenziare non soltanto gli indicatori macroeconomici, ma anche quelli che misurano i livelli di liberta, di istruzione, di salute e di pace, contenuti negli otto Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.
7 TRA IL 2006 E IL 2009 IL MINISTERO DEGLI ESTERI HA FINANZIATO OLTRE 80 PROGETTI
8 L ITALIA HA INVIATO 2 VOLI UMANITARI, DEL VALORE DI EURO, CONTENENTI MEDICINALI, ACQUA, CIBO, PER I BAMBINI DI GAZA
9 GAZA: TRA EMERGENZA E RICOSTRUZIONE L italia finazia le Agenzie dell ONU e realizza interventi sanitari Tra le macerie della Striscia di Gaza, colpita dal recente conflitto, la Cooperazione italiana e impegnata a realizzare programmi d emergenza e ricostruzione grazie ai 3,9 milioni di euro stanziati dal Ministero degli Esteri. Oltre all invio di due voli umanitari, del valore di euro, contenenti medicinali, kit sanitari, generatori elettrici, coperte, acqua, cibo, biscotti energetici per i bambini, l Italia ha contribuito ai programmi dell Unrwa, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, e del Pam, il Programma Alimentare Mondiale. Ha poi inviato attrezzature chirurgiche destinate agli ospedali locali e ha sostenuto la Croce Rossa Internazionale e l Organizzazione Mondiale della Sanita. In particolare l Unrwa ha beneficiato di 2,6 milioni di euro sui 3,9 messi in campo dalla Farnesina. Il contributo e parte del Gaza Flash Appeal, un programma umanitario promosso dall agenzia Onu che mira a garantire alla popolazione di Gaza un supporto immediato in due ambiti: fornitura di tende di varie tipologie per le famiglie e distribuzione di beni alimentari di prima necessita per un totale di nuclei familiari. Un ulteriore finanziamento di euro è stato concesso a favore dell Organizzazione Mondiale della Sanita per i bisogni più urgenti in ambito sanitario e per rafforzare la rete di ospedali della Striscia di Gaza. Inoltre, per curare dieci piccoli pazienti di Gaza che soffrono di patologie croniche, malformazioni neurologiche, cardiopatie e malattie renali gravissime, impossibili da curare negli ospedali colpiti dall emergenza, il 20 gennaio scorso il Ministero degli esteri ha organizzato un volo umanitario diretto in Italia, presso le strutture pediatriche di Firenze, Pisa, Siena e Massa Carrara. L operazione, sostenuta dalla regione Toscana e stata realizzata dalla Cooperazione italiana con il contributo della Croce Rossa. I bambini, ricevute le cure necessarie sono ora tornati a casa. Per alcuni di questi bambini l intervento e stato risolutivo per altri purtroppo no. Oltre a Lina, una bimba di sei anni con grossi problemi renali, abbiamo curato un ragazzino di 12 anni con un rene solo, spiega il medico italiano che ha riaccompagnato nei Territori Palestinesi i pazienti. La prima parte del progetto si conclude qui, ma l intenzione e quella di monitorare lo stato di salute dei piccoli pazienti e di consentire un nuovo ricovero negli ospedali italiani il prossimo anno, per controllarne i progressi. L intervento e parte dell iniziativa Saving Children che mira ad assicurare ai bambini palestinesi l accesso a trattamenti specialistici attualmente non erogabili nelle strutture sanitarie pubbliche palestinesi. Si e trattato di un operazione congiunta che ha visto mobilitati medici, organizzazioni internazionali e istituzioni italiane e palestinesi in uno sforzo umanitario senza precedenti.
10 Arrivano al Mehwar con un forte senso di colpa, di vergogna ed una bassissima autostima, non e facile convincerle del fatto che non hanno colpe da scontare e che non meritano gli abusi subiti. A parlare e Najmoimolouk Ibrhaim, direttrice del Centro antiviolenza per le donne di Betlemme, nato nel 2005 grazie al contributo della Cooperazione italiana. Le operatrici sociali ospitano di volta in volta una ventina di donne palestinesi vittime di maltrattamenti e abusi sessuali, impostano con loro un percorso psicologico per il rafforzamento dell identita e le aiutano a reinserirsi in un contesto sociale piu sano. Il centro fornisce anche assistenza legale alle donne che vogliono denunciare i loro aggressori ed avviare un processo in tribunale. Come hanno fatto Amina e Ghadir, due sorelle poco piu che adolescenti, abusate dal padre. Le due donne al Mehwar hanno imparato un mestiere: realizzano piccoli accessori in stoffa e li rivendono. Spesso reintegrarle nelle famiglie d origine non e semplice: queste ragazze portano addosso lo stigma di un esperienza forte. Facciamo incontri con i membri della famiglia allargata ma anche con quelli della comunita locale, con le autorita religiose ad esempio, che devono accettarle, spiega Luisa Nannini, coordinatrice del progetto per la Ong italiana Differenza Donna. Dobbiamo trovare un compromesso: l indipendenza economica della donna senza la collaborazione della famiglia non significa niente, prosegue.
11 MICROCREDITO E FAIR TRADE Le cooperative di donne di Nablus e Gerico Produrre reddito lavorando in piccole Cooperative dedite all agricoltura biologica e al commercio equo e solidale: il microcredito puo diventare un efficace strumento di lotta alla poverta per le donne della Cisgiordania. Soprattutto quando ad una valida gestione economica si associa il fair trade. Nei villaggi palestinesi delimitati dal Muro di separazione sono in corso diverse attivita finanziate dalla Cooperazione italiana. Seicento contadine palestinesi hanno beneficiato lo scorso anno di un progetto promosso dalla Ong Acs e finanziato dal Ministero degli Esteri con euro, in quaranta villaggi nelle aree di Jenin, Nablus e Ramalla. L iniziativa, appena conclusa, ha consolidato lo sviluppo rurale promovendo programmi di credito gestiti dal Parc, la Palestinian Agricultural Relief Committee, l ente per lo sviluppo agricolo palestinese. 600 CONTADINE PALESTINESI HANNO BENEFICIATO DI UN PROGETTO PROMOSSO DALLA ONG ACS E FINANZIATO DAL MINISTERO DEGLI ESTERI CON EURO MEHWAR: CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE L obiettivo generale consiste nel miglioramento delle condizioni di vita e di reddito delle famiglie attraverso l avvio di microprogetti come quello del saponificio e prevede un fondo per il finanziamento dei crediti, scrive Acs nel progetto. Molte delle donne finanziate dall Italia ora mantengono la propria famiglia. Quelle della Cooperativa di Gerico ad esempio producono dell ottimo cous-cous, che qui si chiama maftul ed e fatto di grani piu grossi. Oltre 3000 donne vivevano grazie alle cooperative del cous cous a Gaza, negli anni 90. Quando i valichi della Striscia sono stati chiusi era impossibile esportare il maftul ed abbiamo deciso allora di aprire un centro a Gerico. Abbiamo iniziato queste attivita con lo slogan trade not aid, spiega Salim Abu Ghazaleh, responsabile del Fair Trade per il Parc. Nell enclave di Biddu, un area verde e fertile tra Gerusalemme est e Tel Aviv, ha appena preso il via un iniziativa della Ong Arcs per il sostegno alle comunita di frontiera penalizzate dalle limitazioni geografiche. Il progetto prevede una parte di formazione teorica sulle tecniche di coltivazione e di irrigazione ed e diretto a gruppi di giovani disoccupati. In un secondo momento verranno promosse con le donne del posto attivita di conserva di marmellate, pomodori, cetrioli, melanzane.
12 I FORMAGGI DI TUBAS SONO ORA MOLTO RICHIESTI TRA I COOPERANTI INTERNAZIONALI CHE LAVORANO IN CISGIORDANIA
13 SOSTEGNO ALLA COMUNITA BEDUINA DEL GIORDANO Due cliniche mobili per le tribu di Hebron e Betlemme Due cliniche mobili completamente attrezzate per assistere in gravidanza e far partorire le donne delle comunita beduine nella Valle del Giordano. E uno dei tanti progetti promossi dalla Cooperazione italiana nell area orientale dei Territori Palestinesi compresa tra Gerico, Betlemme e i governatorati di Tulkarem e Qalqilyia, dove vivono oggi circa beduini arabi. Tra dune, deserto, accampamenti e muri di separazione i beduini della Cisgiordania vivono essenzialmente di pastorizia ma hanno enormi difficolta a spostarsi, farsi curare e a mandare i figli a scuola. La clinica mobile e un veicolo con un team medico all interno, che si spostera in ogni distretto coinvolto visitando a rotazione diversi villaggi, in appoggio ai centri di salute locali. In seguito si prevede di dotare questi villaggi di ambulatori prefabbricati. Inoltre si terranno corsi di aggiornamento per dieci ostetriche, spiega il responsabile del progetto per la Ong Di-Svi. Tra i beneficiari delle iniziative sanitarie, si stima che circa persone potranno utilizzare i servizi della clinica mobile. Il progetto e stato finanziato anche dal ministero degli Esteri italiano con circa euro. Lo staff medico sara composto di personale locale: un medico generico con esperienza ginecologica, un infermiera e un ostetrica. La Cooperazione Italiana ha concentrato in questa zona buona parte dei progetti d emergenza e sviluppo rivolti ai beduini:1,2 milioni di euro e la cifra totale erogata nel 2008 per programmi di sanita, istruzione, attivita economiche realizzate dalle Organizzazioni Non Governative. I progetti vedono impegnate le Ong Ucodep, Cisp e Aispo. Ucodep ha da poco terminato un progetto cofinanziato dalla Fao e dall Italia, per il sostegno agli allevatori beduini nel villaggio di Tubas: qui la Ong ha predisposto una struttura che garantisce a costi ridotti il mangime per gli animali, facilitando i processi di lavorazione del formaggio mediante la gestione di un fondo rotativo comune. A Tubas gli allevatori sono ingrado di produrre la mozzarella grazie ad un corso di formazione tenuto da un esperto italiano. I formaggi di Tubas sono molto richiesti nell area e quindi facilmente commercializzati tra le comunita locali e i cooperanti internzionali che lavorano in Cisgiordania. Quest anno la Ong ha ottenuto un nuovo fondo di euro per il sostegno alle popolazioni beduine di Yatta e Al Ramadeen, nel distretto di Hebron. Ucodep non e la sola a sostenere le attivita dei beduini nomadi: il Cisp, a sud est di Gerico, nella periferia dei villaggi di Neweima e al-dyouk, con euro fornisce assistenza sanitaria ai bambini, nei pressi delle israeliane di No omi e Nahal Zoni, mentre Aispo nella comunita di Um al Khair, a sud di Hebron, fornisce quella tecnica agli allevatori locali, grazie ad un finanziamento di euro.
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15 L AMLETO ARABO IN TOUR TRA CISGIORDANIA E ISRAELE Lo sviluppo sostenibile tramite arte e cultura La salvaguardia del patrimonio culturale nelle antiche citta storiche della Terra Santa e la valorizzazione del Teatro diventano veicolo di pace e sviluppo nei Territori Palestinesi. Anche grazie a progetti come questi, che mirano alla formazione dei giovani in campo artistico e al recupero dei centri storici, la Cooperazione italiana contribuisce allo sviluppo sostenibile. Con il TAM - Teatro ed arti Multimediali: Strumenti di Pace - progetto di formazione finanziato dal Ministero degli Esteri con euro nel 2008, diciotto giovani palestinesi, formati da professionisti del teatro italiano come Gabriele Vacis e Marco Paolini, hanno portato in tour l Amleto di Shakespeare tra Cisgiordania e Israele. Una delle rappresentazioni piu suggestive, quella del quattro aprile scorso al Freedom Theatre del campo profughi di Jenin. Il Tam e un progetto di cooperazione in gestione diretta e prevede nella sua prima fase la formazione teatrale di un gruppo di ragazzi palestinesi tra i 15 e i 25 anni, selezionati tramite audizioni. Nel maggio del 2008 gli aspiranti attori selezionati hanno partecipato ad un training estivo e al termine del percorso diciotto di loro hanno messo in scena l Amleto in arabo presso il Palestinian National Theatre di Gerusalemme. Si tratta di una modalità di lavoro innovativa che mette in gioco l espressione teatrale come possibilità di rappresentare e comunicare condizioni sociali e vissuti drammatici, sostiene la responsabile del progetto a Gerusalemme. Il TAM e approdato anche alla Biennale di Venezia: tredici attori formati da Vacis e Paolini sono partiti per l Italia a novembre del 2008 ed hanno partecipato ad una serie di laboratori teatrali aperti al pubblico. La prima fase pilota si è conclusa a marzo del 2009 con ottimi risultati, aprendo la stradaa future collaborazioni nel campo dello spettacolo e fornendo un sostegno concreto alle istituzioni culturali di Gerusalemme Est e dei Territori Palestinesi. Ma non e solo il Teatro l unico veicolo di sviluppo sociale e culturale nei Territori: la Cooperazione italiana interviene anche tramite la valorizzazione del patrimonio culturale. Dalla basilica della nativita alla grotta dove la tradizione vuole che sia nato Gesu Cristo, il centro storico di Betlemme e luogo sacro per eccellenza: per preservare la bellezza di quest antica citta della Terra Santa, due anni fa e nato un progetto in collaborazione con l Unesco, l Italia lo ha finanziato con euro. UN INNOVATIVO PROGETTO PER LA FORMAZIONE DI GIOVANI PALESTINESI FINANZIATO DAL MINISTERO DEGLI ESTERI CON EURO
16 Un team di architetti italiani, selezionati dall Unesco, ha realizzato, assieme ad una decina di giovani architetti palestinesi, un vero e proprio piano urbanistico per la conservazione del centro storico creando inoltre nuovi sbocchi occupazionali. Anzitutto e stata disegnata una serie di mappe topografiche dettagliate, partendo dalle foto aeree. Nella prima fase del progetto abbiamo dovuto ricostruire sulla carta quello che mai era stato disegnato insettanta anni, spiega l Unesco. Gli architetti italiani hanno formato la controparte locale, i giovanissimi colleghi palestinesi, poi hanno effettuato le foto aeree e prodotto un sistema informatizzato di mappe del centro storico di Betlemme e di altri due comuni vicini. Ne e risultato un imponente Piano di Conservazione, ricco di mappe tematiche e dettagli della citta : ora che il territorio di Betlemme e tracciato, non rimane che riqualificarlo. Sabastiya, antica capitale del regno di Samaria, fondata nel 25 a.c. dal Re Erode il Grande, ospita oggi uno dei siti archeologici piu interessanti della Cisgiordania, con reperti stratificati nel tempo che portano le tracce dell eta del Ferro, dell epoca assira, ellenistica, romana, bizantina, ottomana ed infine crociata. Una delle ultime scoperte archeologiche ha portato alla luce reperti del XII secolo, quando a Sabastiya giunsero i crociati e vi costruirono mura di fortificazione, torri e chiese. La scoperta e recentissima e porta la firma della Cooperazione italiana allo Sviluppo. Proprio durante i lavori di realizzazione di un centro di aggregazione giovanile, destinato agli abitanti del villaggio e realizzato dalla Ong Ciss nel 2006 con finanziamento italiano, gli archeologici hanno rinvenuto per caso un piccolo tesoro. Due costruzioni del XII secolo, resti di una torretta usata dai crociati, mura di fortificazione, una cappella e antiche decorazioni. I crociati hanno vissuto in questo villaggio per ottantotto anni dal 1099 al 1187, come spiega la storica dell arte che attualmente lavora al sito di Sabastiya con la Ong Ats, e la possibilita che scavando sotto le case palestinesi possano emergere nuovi reperti e molto elevata. Il Ministero degli Esteri italiano, dal 2006 ad oggi, ha investito per la cooperazione a Sabastiya oltre euro e ora sta cercando di inserirla in un circuito di turismo sostenibile. A partire da quest estate Ats gestira nel villaggio una guest house con 12 posti letto per ospitare piccoli gruppi di pellegrini e turisti interessati alla storia e al patrimonio culturale. Shadi Kiwan, venticinque anni, laureato in marketing e da sempre residente a Sabastyia, curera l ufficio accoglienza del sito archeologico, promovendo le attivita turistiche del luogo.
17 LA COOPERAZIONE NELL ANTICA SABASTIYA, TRA ARCHEOLOGIA E SVILUPPO LOCALE
18 L INTERVENTO A GAZA La risposta della cooperazione italiana alla crisi umanitaria CONTRIBUTI AD ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI SETTORE DESCRIZIONE VALORE EURO Multisettoriale UNRWA- Gaza Flash Appeal Multisettoriale UNRWA Gaza Quick Response Plan Contributo Volontario Aiuti alimentari PAM -Forniture di cibo Sanitario IFRC -Sostegno servizi sanitari OMS -Sostegno servizi sanitari TOTALE GESTIONE DIRETTA UTL SETTORE DESCRIZIONE VALORE EURO Strumenti chirurgia e anestesia Farmaci e materiali di consumo Sanitario Evacuazione medica - Invio di team medici specialistici italiani - Multisettoriale Volo umanitario con beni di prima necessitàe kit sanitari di emergenza Volo umanitario donazioni Enti Locali con aiuti alimentari e apparecchiature mediche TOTALE
19 DETTAGLIO DELLE ATTIVITA ILLUSTRATE Sintesi di 10 progetti tra gli 81 promossi dalla cooperazione italiana SVILUPPO RURALE INTEGRATO, BASATO SUL RUOLO DELLE DONNE CONTADINE E SUI PROCESSI DI ORGANIZZAZIONE LOCALE ED ISTITUZIONALE Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Erogazione di microcredito con l obiettivo di miglioramento delle condizioni di vita e di reddito delle famiglie beneficiarie attraverso l avvio di microprogetti generatori di reddito Bilaterale Tramite Ong ACS Euro Tipologia Dono SOSTEGNO INTEGRATO ALLE COMUNITÀ PALESTINESI SOCIALMENTE ED ECONOMICAMENTE COLPITE DAL MURO DI SEPARAZIONE Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Focalizzato sull area specifica denominata enclave di Biddu, situata proprio a circa 15 km da Gerusalemme l intervento si propone di fornire un sostegno diretto alle comunità palestinesi che sono state socialmente ed economicamente svantaggiate Bilaterale Tramite Ong ARCS Euro Tipologia Dono
20 CENTRO MEHWAR PER LA PROTEZIONE E L EMANCIPAZIONE DELLE DONNE E DELLE FAMIGLIE Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Creazione e gestione di un centro antiviolenza per le donne palestinesi vittime di abusi sessuali e maltrattamenti. Servizi sociali, legali e psicologici Multi-bilaterale UNIFEM Tramite Ong Differenza Donna Euro (erogato dall Italia ) Tipologia Dono SOSTEGNO SANITARIO ALLE TRIBU DI BEDUINI DELLA VALLE DEL GIORDANO E DEL SUD DI HEBRON Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Allestimento di una clinica mobile attrezzata ed erogazione di servizi sanitari di base, formazione di levatrici tradizionali per l assistenza al parto domiciliare. Bilaterale Tramite Ong Di-Svi Euro Tipologia Dono
21 SOSTEGNO ECONOMICO E SANITARIO AGLI ALLEVATORI BEDUINI DELLA VALLE DEL GIORDANO E DELLA ZONA A SUD DI HEBRON Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Tipologia Si tratta di una serie di interventi coordinati e finalizzati a potenziare i servizi sanitari e le attivita' di allevamento delle tribu' di beduini dell'area Bilaterale Tramite Ong CISP, UCODE E AISPO euro (CISP); euro (UCODEP); euro (AISPO) Dono TEATRO ED ARTI MULTIMEDIALI: STRUMENTI DI PACE (TAM) Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Si tratta di un progetto di Cooperazione diretta, rivolto ai giovani palestinesi. Consiste nella formazione in campo teatrale e artistico di 38 ragazzi di eta compresa tra i 15 e i 25 anni Bilaterale Diretta Euro Tipologia Dono
22 PIANO REGOLATORE PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI NEL DISTRETTO DI BETLEMME Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Si tratta di un progetto di valorizzazione e recupero architettonico del centro storico di Betlemme. E stato realizzato da un team di architetti italiani che ha formato un gruppo di giovani palestinesi Multibilaterale (Italia-UNESCO) Diretta Euro Tipologia Dono REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE A SABASTIYA Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Il progetto mira a creare uno spazio di incontro per adolescenti e giovani del villaggio organizzando attivita' ricreative Bilaterale Tramite Ong ATS Euro Tipologia Dono
23 MESSA IN SICUREZZA DI EDIFICI PERICOLANTI IN SABASTIYA Descrizione Canale Gestione Importo complessivo Da alcuni anni la Cooperazione Italiana è presente nel villaggio di Sabastiya, con azioni di salvaguardia e valorizzazione del suo straordinario patrimonio archeologico e culturale, tese in particolare al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale. Bilaterale Tramite Ong ATS Euro Tipologia Dono
24 COOPERAZIONE ITALIANA ALLO SVILUPPO GERUSALEMME 2, Mujeer Eddin street - Sheik Jarrah Jerusalem Tel (0) Direttore: Gianandrea Sandri Progetto grafico Daniele Nicoletti - nicoletti@itcoop-jer.org Raccolta dati e testi Ilaria De Bonis - debonis@itcoop-jer.org Foto copertina e interne Eduardo Castaldo
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