RICORDI DI UN ESPERIENZA IN TERRA BRASILIANA...i ragazzi si raccontano...

Transcript

1 RICORDI DI UN ESPERIENZA IN TERRA BRASILIANA...i ragazzi si raccontano... Prima dell'attesa partenza le mie aspettative erano molteplici, in quanto avrei incontrato 400 ragazzi da più di 50 paesi e ciò mi rallegrava tantissimo; a Brasilia avrei potuto rinforzare le mie basi linguistiche e allo stesso tempo avrei potuto dare il contributo dell'italia al tema Ambiente, cosi importante in questo momento. Inoltre, mi aspettavo di trovare un ambiente di lavoro duro con il quale i ragazzi con avevano nulla a che fare. Nonostante queste ultime aspettative, l'accoglienza a noi riservata e' stata straordinaria, a partire dall'arrivo nella struttura fino alla serata culturale. La nostre giornate in Brasilia si svolgevano piuttosto freneticamente, tra incontri con gruppi di lavoro linguistici e continentali dove ci veniva chiesto di parlare e presentare la nostra nazione; durante questi ultimi non vi era un momento morto ma un gruppo di animatori ballerini ci rallegrava i pomeriggi con balli e canti tipici della zona brasiliana. Durante la settimana, abbiamo potuto conoscerci, fare amicizia e nello stesso tempo lavorare e divertirci apportando il nostro aiuto per la costruzione di un mondo migliore per tutti. 1

2 In conclusione questa esperienza mi ha permesso di ampliare il mio bagaglio culturale poichè son riuscito non solo a creare una carta delle responsabilità del mondo ma anche a conoscere culture e tradizioni di cui non avevo conoscenza. Infatti ho stretto amicizia con numerosi delegati di altri paesi per esempio Francia, Spagna e Canada, con cui tutt ora sono in contatto per scambiarci novità e notizie su come e cambiata la nostra vita dopo la CONFINT Dario B. - Benevento Eccomi qui, una semplice studessa di provincia pronta a partire per la "terra dalle due faccie": il Brasile. Da una parte abbiamo la classica cultura latino-americana pronta a far festa in qualsiasi momento, persone sorridenti, gioiose e (detto in spagnolo) muy calientes :); ma, vedendo il rovescio della medaglia, troviamo lo stesso popolo ridotto in povertà dai Governi, traffici illegali di qualsiasi genere e un disastro ambientale in corso già da anni. Proprio per questo mi trovo qui, all'aeroporto di Fiumicino, con altri tre ragazzi e la nostra accompagnatrice. Destinazione: Brasilia, città capitale. Eravamo tutti consapevoli della meravigliosa avventura che aspettava ragazzi provenienti da 54 Paesi del mondo per essere vissuta, ma devo dire che non era nulla paragonata alla realtà! Non era la prima volta che lasciavo temporaneamente la mia amata Italia e spero non sia l'ultima, essendo dell'idea che viaggiare sia una cosa importante non solo per esplorare nuovi orizzonti, ma anche e soprattutto per confrontare la propria cultura con quella del Paese visitato. Questo è stato un altro magnifico aspetto della fantastica esperienza brasiliana, che ci ha permesso il confronto e lo scambio di culture, in soli 5 giorni, con più di 400 ragazzi. Come prova di questo, abbiamo il mio corregionale (Dario Bocchini), il quale progetta una"piccola fuga" in Canada da ragazzi conosciuti lì, ed io partirò il 14 di luglio in Turchia per rivedere due ragazze conosciute alle quali sono rimasta molto affezionata e per questo sono molto grata agli organizzatori di questa conferenza, agli sponsor (nel mio caso l Unicef) e ad Antonella Rosella che ha contribuito alla mia selezione. Esperenza fantastica non tanto per il luogo ma per l'atmosfera di serenità e aiuto reciproco creatasi tra le varie delegazioni. Credo non ci sia nulla da aggiungere, se non "LET'S TAKE CARE OF THE PLANET oppure VAMOS A CUIDAR DO PLANETA!!!". Marianna N. - Benevento 2

3 Prima di partire non avevo un'idea precisa di ciò che era la conferenza, a dire la verità ero più preoccupata per l'esame che avrei fatto al ritorno del viaggio che del viaggio stesso. Ma ero elettrizzata all'idea di conoscere tante persone nuove e andare in Brasile. Così continuavo a ripetermi che stavo andando ad una conferenza mondiale in Brasile, in America, ma non mi riusciva di crederlo. Io e Tina, la mia migliore amica, non avremmo mai pensato di riuscire a partecipare a questa conferenza, avevamo preparato il materiale per il concorso solo per provare, mettendoci d'impegno. Abbiamo partecipato con il cuore e ci siamo riuscite senza neanche accorgercene. Così mi sono trovata in un areoporto insieme ad altre due italiane, in partenza per l'america; INCREDIBILE! Quando siamo atterrati ero ipercuriosa di tutto e mi ero già dimenticata dell'esame, che ormai stava a tantissimi kilometri di distanza da me. Fraternizzare con gli altri delegati era facile, tutti erano gentili e volenterosi di amicizie nuove, così dopo qualche giorno sono sorti anche nuovi amori, benchè ci avessero vietanto relazioni sentimentali. Durante questa esperienza ho anche capito che le lingue sono molto più difficili di come pensavo, infatti molte volte mi sono ingarbugliata con le parole. La cosa più difficile da sopportare all'interno della conferenza è stato il fatto che ci trovavamo in un posto in cui nessuno ti capiva e tu non capivi gli altri, tutto per colpa della differenza di lingue perchè era complicato conversare in inglese con chi lo parlava meglio di te e tu non capivi alcune cose. Nella conferenza non siamo stati solo ad ascoltare gli adulti, come pensavo all' inizio, abbiamo partecipato direttamente discutendo fra noi e scambiandoci iniziative, scrivendo la carta delle responsabilità sull'ambiente, ballando e partecipando agli workshop (laboratori che partivano dal gionalismo agli oasis games, utili per convincere le persone a collaborare con noi). Questa esperienza è stata molto interessante e mi ha veramente segnato, facendomi capire che il pianeta può essere aiutato, anche da noi giovani. Non ci sono confini se si vuole fare una cosa per il bene del pianeta. Manuela A. - Borgo San Lorenzo (FI) 3

4 Tutto iniziò quasi un mese prima della partenza, quando vennero fatte le prime selezioni a scuola. Io ero sicuro di non arrivare in Brasile, perchè pensavo: In tutta Italia, è impossibile che scelgano proprio me. Però non è stato così. Arrivammo nella struttura della Conferenza di notte, accolti da persone piene di allegria che gridavano Italia!. Così la prima impressione fu quella di uno spazio accogliente pieno di persone amichevoli, infatti il giorno dopo lo passai a conoscere gli altri delegati: notai che lì non si faceva nessuna distinzione tra nazionalità, c'erano amicizie tra tutti i popoli, rispetto per ognuno e nessun tipo di antipatia. Quindi, all'arrivo di tutti i delegati iniziammo a lavorare sulla Carta, in questa occasione mi sono potuto sentire partecipe veramente nella Conferenza, dialogando con gli altri e potendo esprimere le mie idee, sentendo la responsabilità che avevo nei confronti di tutto il mondo, che mi aveva delegato per creare la Carta. Nelle presentazioni culturali abbiamo scoperto i balli e le tradizioni degli altri paesi, insieme alle entrate nella mensa cantando e esibendo le bandiere; in momenti come quelli tutto comunicava allegria, felicità. Sono stati momenti molto belli anche perché abbiamo potuto ammirare la cultura degli altri paesi, oltre a presentare la nostra. Un'altra esperienza significativa è stata quella del Workshop, dove sono state discusse idee ed opinioni di tutti riguardo al materiale da produrre, quindi abbiamo avuto l'opportunità di confrontare i nostri pareri con quelli degli altri, fino ad arrivare ad una conclusione, essendo tutti d'accordo. Il risultato del Workshop a cui ho partecipato è stata una storia raccontata con le foto, che cerca di trasmettere il messaggio della pulizia degli spazi pubblici. Infine, l'ultimo giorno abbiamo fatto la nostra manifestazione davanti al palazzo del Primo Ministro, è stato divertente cantare insieme agli altri e al tempo stesso ho sentito l'importanza di ciò che era stato fatto: abbiamo tutti noi contribuito ad aiutare il pianeta, ed ora abbiamo solo il compito di far conoscere il nostro lavoro. Per questo è stata importante quella manifestazione, che per me ha un significato importante. L'ultimo giorno lungo i corridoi era scomparsa l'allegria dei giorni passati, che aveva lasciato posto alla nostalgia, in quanto in quella settimana si erano create amicizie anche molto forti, quindi salutai tutti e il giorno dopo eravamo pronti per la partenza. Da questa esperienza ho imparato a lavorare con tante persone diverse, sono riuscito ad eliminare dei pregiudizi che avevo nei confronti di qualcuno di nazionalità diversa e sono riuscito a capire il loro pensiero, ho confrontato le mie opinioni con gli altri, ho conosciuto persone eccezionali e ho contribuito a salvare il pianeta!!! Antonio C. - Tricase (LE) 4

5 Ed eccomi qua pronta salire su un gigantesco pezzo di metallo pronta ad attraversare le nuvole, non è la prima volta, ma ogni volta è sempre bello e sono sicura che sarà bello anche quello che mi aspetta là, Brasile terra dei sogni dal suolo rosso, terra della speranza, della gioia e terra della varietà, varietà di culture, di persone, di pensieri,di vita. Ecco ciò che pensavo, prima di partire davanti alla scaletta di ferro sull asfalto della pista d atterraggio, non ero sicura di poter cambiare qualcosa in quel momento ma ero sicura che avrei fatto di tutto per riuscirci. Non sapevo bene come mai avessero scelto me e non qualcun altro per questo ruolo, delegata della regione Toscana, sembra emozionante, tutte le volte che mia mamma me lo ricordava mi sentivo importante, mi rendevo conto che avrei potuto fare la differenza, ma non so come davanti a quel aereo dentro di me mi sentii strana, tante emozioni, paura forse, ma no, incertezza, felicità, impazienza, difficile da dire, quello che so è che mi sentii strana, non a disagio, non una cosa negativa, solo strana, quella stranezza che ci fa riflettere e ci mette davanti tutto, insomma ero quasi in bilico tra la terra e il cielo, fra l Italia e il Brasile. Ero così prima di partire ora che me ne rendo conto capisco che tutti quei pensieri erano inutili, non c era bisogno di alcuna preoccupazione perchè stavo per prender parte ad una esperienza unica nel suo genere ed irripetibile, sarei stata a contatto con ragazzi di tutto il mondo e insieme in una sola settimana saremmo riusciti a creare una cosa fantastica, una cosa che poi noi avremmo dovuto trasmettere al mondo, una carta delle responsabilità, scritta da ognuno di noi e tradotta in quattro lingue, una carta che contiene le nostre responsabilità verso il pianeta, noi tutti dobbiamo curarlo, rispettarlo e mantenerlo pulito. Avremmo composto una canzone con strumenti di tutti i tipi e voci diverse, avremmo dipinto la zona intorno al laghetto e creato bellissime sedie con bottiglie di plastica e tutto questo in una sola settimana, quindi pensate cosa potrebbero fare tutti i ragazzi del mondo riuniti con un solo ed unico obbiettivo: salvare il pianeta, renderlo un posto fantastico in cui vivere per tutti quanti noi. E stata un esperienza che non scambierei con niente al mondo, un opportunità fantastica, sono stata felicissima di essere stata scelta per rappresentare l Italia e avere la possibilità di cambiare qualcosa, anche nel mio piccolo. Tina D.B. - Borgo San Lorenzo (FI) 5