Scuole paritarie e non paritarie nel Veneto in cifre Analisi dei dati e delle strutture A.S. 2011/12

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE Riva de Biasio S. Croce VENEZIA Ufficio VI - Istruzione non statale Scuole paritarie e non paritarie nel Veneto in cifre Analisi dei dati e delle strutture A.S. 2011/12 Dal 2002/03 l Ufficio Scolastico Regionale ha curato una raccolta sistematica di dati sulle scuole paritarie del Veneto, valendosi sia delle rilevazioni integrative del Ministero, che di proprie rilevazioni. Negli ultimi tre anni l U.S.R. ha potuto disporre di dati analitici e tempestivi estraendoli dalle dichiarazioni sul mantenimento dei requisiti della parità che le scuole sono tenute a presentare entro il 30 settembre in applicazione ai DD.MM. n.267/07 e n.83/08; tali dichiarazioni, rese tramite una sintetica scheda cartacea a ciò predisposta, hanno consentito dopo verifiche condotte dall Ufficio VI in collaborazione con gli UU.SS.PP. - di aggiornare la situazione delle scuole paritarie della Regione e di ottenere, per quanto riguarda i dati quantitativi, un quadro attendibile sulla consistenza e composizione delle istituzioni scolastiche paritarie. Il riepilogo dei dati numerici delle scuole, distinte per provincia e per ordine e grado scolastico, viene riportato nell allegato Foglio 1. Lo sviluppo storico delle scuole paritarie dal 2002/03 (anno della prima rilevazione regionale) e il confronto con i corrispondenti dati della scuola statale è presentato nell allegato Foglio 2. I dati relativi alle scuole statali, riportati per un raffronto in quest ultimo foglio, sono quelle dell Organico di fatto, raccolti su SIDI. Quadro statistico e analisi dei dati Nell anno scolastico 2011/12 funzionano nel Veneto scuole paritarie di ogni ordine e grado [vedasi Foglio 1]. Per evitare fraintendimenti, è opportuno precisare che, nell ambito della parità, per scuola si intende un distinto corso di istruzione, con proprio riconoscimento, individuato da un codice meccanografico nell Anagrafe delle Scuole non statali (piattaforma SIDI del MIUR). Le sedi di scuole non statali (intese come strutture fisicamente e funzionalmente unitarie) possono essere costituite da una o più scuole, appartenenti ad ordini e gradi diversi (es., una scuola primaria, una scuola secondaria di I grado, etc), ovvero da indirizzi diversi del II Grado dell istruzione (es., Liceo classico, liceo scientifico, etc). Ogni sede scolastica, localizzata presso un indirizzo civico ed ospitata presso un edificio (unico o complesso immobiliare), formata da una o più scuole e gestita da un medesimo soggetto giuridico, costituisce un istituto scolastico paritario, che, tuttavia, ancora non è considerato come tale, ossia come unità complessa analoga all istituto scolastico statale, nel sistema del MIUR. D altra parte, l istituto paritario è solo parzialmente equiparabile agli istituti scolastici statali, dato che nella maggior parte dei casi (come in quello delle scuole dell infanzia), coincide con una sola tipologia scolastica, formata da un numero ridotto di classi o sezioni. Il numero di istituti scolastici così intesi è di 78, formati da più tipi di scuola; negli altri casi, l istituto coincide con un solo tipo di scuola (nella grande maggioranza si tratta di scuole dell infanzia)

2 Il numero di scuole paritarie attive nel corrente anno è la risultante di un processo fisiologico che visto, a undici anni dall entrata in vigore della parità (legge 62/2000) nuovi istituti o singole scuole nascere e altri cessare. In particolare, dal 1 settembre 2011 hanno cessato l attività 8 scuole paritarie (7 scuole dell infanzia e e 1 scuola secondaria di II grado); nel contempo, hanno ottenuto il riconoscimento della parità 8 nuove scuole: 3 dell infanzia, 2 scuole secondarie di I grado e 3 secondarie di secondo grado (queste ultime sono nuovi indirizzi della Riforma, costituiti presso istituti paritari già funzionanti). Le scuole paritarie del Veneto sono frequentate nel 2011/12 da alunni [Foglio 1]. Rispetto allo scorso anno, vi è una certa flessione, con 570 unità in meno (nell ultimo triennio, la diminuzione è, complessivamente, di unità, considerando tutti gli ordini di scuola). Sempre rispetto allo scorso anno, lievi incrementi si hanno nella scuola primaria (+ 143) e nella secondaria di I grado (+ 216), diminuzioni si registrano nella scuola dell infanzia (-175) e, soprattutto, nella scuola secondaria di II grado (-754). Considerando l anno di partenza delle rilevazioni (con la cautela di considerare la non piena omogeneità delle stesse), dal 2002/03 si ha un aumento del 6,30 % dell intera popolazione delle scuole paritarie. [Foglio 2, tab.10 ]. Nel frattempo, anche gli iscritti nelle scuole statali sono aumentati, passando nel medesimo arco temporale da (a.s.2002/2003) a (a.s.2011/2012), con un incremento pari al 14,27%, quindi superiore a quello registrato dalle paritarie, che si è verificato in tutti i tipi di scuola e in quella secondaria di II grado statale, in particolare. Infatti, considerando i termini di rapporto fra alunni delle scuole paritarie rispetto al totale della popolazione scolastica, negli ultimi dieci anni gli alunni paritari sono passati dal 18,24 % dell a.s. 2002/03 al 17,19 % del 2010/11; il calo più significativo si registra nella scuola secondaria di II, con una consistenza che scende dal 6,15% al 4,92 % sull intera popolazione della fascia (statale più paritaria). A costituire la popolazione di alunni paritari concorrono in larga misura le scuole dell infanzia, che formano la grande maggioranza nell insieme delle istituzioni scolastiche paritarie. Tali scuole sono infatti e da sole pesano (come unità scolastiche) per il 81 % nell ambito dell istruzione pubblica non statale veneta [Foglio 2, tab.3 ]. Le scuole dell infanzia paritarie, in genere, hanno radice nella tradizione degli asili infantili nati in ambito caritativo religioso e laico (parrocchie, congregazioni religiose femminili, opere pie), anche se, ora, in molti casi la gestione è demandata ad associazioni di genitori oppure affidata a cooperative sociali. Esse sono diffuse capillarmente sul territorio, tanto da costituire in parecchi Comuni del Veneto l unico servizio presente per l infanzia; ma si ritrova, di converso, che in alcuni Comuni è presente solo la scuola dell infanzia statale, cosicché le due scuole, la paritaria e la statale, trovano nel nostro territorio regionale un effettiva integrazione quali strumenti a servizio di un medesimo sistema educativo pubblico. I bambini sono e costituiscono il 75,67 % di tutti gli alunni delle scuole paritarie, nell arco dai 3 ai 19 anni. Le scuole dell infanzia paritarie accolgono circa i 2/3 (66,85 %) di tutta la popolazione scolastica in età 3-6 anni del Veneto, che è di bambini [Foglio 2, tab.1]. In un quadro evolutivo, si nota che le scuole dell infanzia paritarie, pur aumentando di alunni in termini assoluti (si parte dai del 2002/03), registrano una lieve flessione di rapporto rispetto alle statali, cresciute nel frattempo da a alunni [ibidem]. Di frequente, presso le scuole dell infanzia paritarie funzionano asili-nido integrati e centri infanzia autorizzati dalla Regione, costituiti per rispondere alla crescente richiesta di servizi educativi nella - 2 -

3 fascia 3 mesi-3 anni (Legge Regionale n.32/90 e norme sull accreditamento delle strutture private di servizio alla persona di cui alla L.R. n.22/2002). Connesse alle scuole dell infanzia sono le Sezioni primavera, avviate sperimentalmente nel 2007/08, in attuazione alla legge finanziaria 2008 (art.1, comma 630, legge n.296 ) e a seguito degli accordi Stato-Regioni-Enti Locali. Sulla base dei criteri stabiliti con bando dell U.S.R. Veneto per il 2011/12, sono state autorizzate e ammesse a contributo 106 Sezioni primavera (l anno precedente, quelle finanziate erano 78 e nel 2009/10 sono state 74). Di queste, 101 hanno funzionato presso scuole dell infanzia paritarie, e le rimanenti 5 presso scuole statali. Grazie al finanziamento statale di ,00 euro (inferiore, ai ,00 euro del 2010), alle sezioni vengono corrisposti per il 2011/12 contributi che andavano da un minimo di 3.995,47 euro ad un massimo di ,42, a seconda del numero di bambini e dell orario di funzionamento. I bambini accolti in queste sezioni sono complessivamente 1.359, la più parte dei quali presenti in scuole paritarie. Più contenuta è la presenza paritaria a livello di scuola primaria, con 92 scuole frequentate da alunni, che rappresentano il 5,5 % dell intera popolazione in questo segmento dell istruzione (ossia, statale più paritaria). Dal punto di vista della consistenza relativa, negli ultimi nove anni la scuola primaria paritaria ha mantenuto una presenza piuttosto stabile in rapporto alla statale (fra i 5,3 e i 5,7 punti percentuali), anzi rafforzando la propria presenza nel settore (dai alunni nel 2002/03, si è avuto un incremento del 17,09 %) [Foglio 2, tab.10]. Tale aumento si può considerare favorito anche dai finanziamenti appositi di cui godono queste scuole, grazie all istituto della parifica. La parifica per le scuole primarie non statali è stata abrogata con la legge 27/06, che ha introdotto l istituto (assai simile) della convenzione, così che tutte le scuole primarie paritarie ex parificate sono divenute convenzionate (il regolamento delle convenzioni è dato dal D.P.R. n.83/08). Nel 2011/12 le convenzioni hanno interessato la quasi totalità delle scuole primarie (91), con 571 classi e le ore di sostegno riconosciute, hanno comportato un impegno di spesa pari ad euro ,20 (l anno precedente l impegno era stato per ,76 euro). Relativamente poco numerose sono le scuole secondarie di I grado, in numero di 68, frequentate da alunni, che costituiscono il 5,10 % dell intera popolazione della fascia (statale più paritaria) [Foglio 2, tab.1]. Nei nove anni di registrazione dei dati, si nota una sostanziale stabilità numerica delle scuole paritarie in questo segmento (partite in 65) e un certo incremento di popolazione (gli alunni nel 2002/03 erano 6.373). Nel medesimo periodo, questa tipologia di paritarie ha praticamente mantenuto la presenza nel segmento anni anche in termini di rapporto alla popolazione della scuola statale, con oscillazioni di poco superiori al 5 per cento. Le scuole secondarie di II grado (con l avvertenza, detta, che non si tratta di istituti scolastici, ma di indirizzi, quasi sempre associati ad altri nelle medesime sedi scolastiche) sono 116 e vengono frequentate da studenti, che costituiscono l 8,03% sull insieme degli alunni paritari [Foglio 1] e il 4,92 % dell intera popolazione studentesca (statale più paritaria ) delle superiori [Foglio 2, tab.1]. Il dato mostra una leggera flessione degli iscritti alle paritarie nel corso degli ultimi dieci anni (partiti da studenti); nel frattempo, gli studenti della scuola statale in questo segmento dell istruzione sono cresciuti in misura maggiore, ossia del 14,27 % [calcolo da tab.10]; di riscontro, si vede che il rapporto relativo fra le due scuole statale e paritaria - è sceso da un iniziale 6,56 % all attuale 5,17%. Le tipologie di corso ( scuole ) più diffuse sono quelle di tipo liceale: licei scientifici (30), linguistici (18) e classici (16), cui si aggiungono i corsi di nuovo indirizzo: liceo delle Scienze umane (14), liceo musicale (1), un Liceo coreutico (che è anche l unico corso del genere nel Veneto)

4 Gli Istituti tecnici, nel complesso, sono 24. Nella tipologia tecnica, prevalgono gli istituti Commerciali, continuati ora dall IT. settore Tecnologico (13, fra cui, 3 Istituti della specializzazione costruzione e conduzione mezzo aereo), seguiti dal settore Economico (11). Una piccola presenza vi è anche nel settore degli istituti professionali (4), con le articolazioni Servizi Socio-sanitari (2) e per Ottici e Odontotecnici (2). Funzionano, sino ad esaurimento (nel 2013/14), due in indirizzi di Tecnico per i Servizi sociali- Dirigenti di comunità e maxi-sperimentazioni di vecchio ordinamento (Licei linguistici europei e un Liceo classico europeo), previsti anche nei nuovi Ordinamenti, ma ancora in attesa dell apposito regolamento di cui all art.3 del D.P.R. n.89/10. Disaggregando i dati per provincia e per tipo di scuola, si possono osservare i livelli di diffusione e il tipo di presenza della scuola paritaria sul territorio regionale. La scuola dell infanzia paritaria è massicciamente diffusa nelle province di Padova e di Treviso, ove gli alunni in età 3-6 anni sono oltre il triplo di quelli iscritti nell omologa scuola statale (in questi territori la scuola paritaria è frequentata, rispettivamente, dal 77,50 % e dal 74,03 % dei bambini in età). Dove, invece, la paritaria è meno diffusa è nella provincia di Belluno ( 43,24 %) [Foglio 2, tab. 1]. Le scuole primarie paritarie, nel raffronto con la statale, hanno una incidenza maggiore nelle province di Treviso ( 6,96 %), di Padova ( 6,20 %) e di Verona ( 5,88 %); quella minore, nelle province di Belluno ( 3,68 %) e di Rovigo ( 2,14 %). Per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado, consistente è la paritaria nella provincia di Treviso, in termini percentuali ( 7,96 % della popolazione scolastica nella fascia), mentre, in termini assoluti, il maggior numero di studenti è a Verona ( alunni, che rappresentano il 7,66 % di tutti gli alunni nella fascia). Nella provincia di Verona si ha la maggiore presenza relativa della scuola paritaria nel settore secondario di II grado, dove essa raggiunge i valori massimi, sia in termini percentuali nella fascia (9,53 %), che assoluti (3.447), seguita da Treviso (2.683 studenti, che rappresentano il 6,80 % nella fascia). A Rovigo questo tipologia paritaria manca del tutto [Foglio 2, tab. 5]. Gli alunni con certificazione di handicap sono passati dai 658 registrati nel 2002/03 ai 956 di quest anno; va precisato che i dati degli ultimi quattro anni sono non quelli dichiarati dai gestori ma quelli convalidati, mediante verifica della certificazione ASL, dagli Uffici Scolastici Provinciali, e utilizzati anche ai fini dell ammissione ai contributi [Foglio1; Foglio 2, tab. 2 e segg.]. Dopo il continuo incremento registrato negli scorsi anni, nel 2011/12 i certificati nelle scuole paritarie sono scesi di 41 unità rispetto all anno precedente (calo soprattutto nella scuola secondaria di I grado). In termini relativi, gli alunni con handicap nelle paritarie costituivano nel 2011/12 lo 0,77 % dell intera popolazione scolastica paritaria, con consistenza relativa maggiore nella scuola secondaria di I grado ( 1,40 %), seguita dalla scuola primaria con l 1,11 %. Lo scorso anno è stato erogato alle scuole dell infanzia paritarie un contributo aggiuntivo di circa mille euro per alunno disabile, cui si è aggiunta una dotazione complessiva di euro ,00, per progetti finanziati con fondi della legge 440/97. Alle scuole primarie convenzionate è assicurato un significativo contributo (euro 806,95 per ogni ora di sostegno; per le nuove richieste, il finanziamento è stato limitato ad euro 350). Per un raffronto con la scuola statale, si vede che in quest ultima gli alunni con disabilità costituiscono presenze significativamente maggiori: rispetto all intera popolazione, sono l 1,71 % nella scuola dell infanzia, il 2,80 % nella scuola primaria, il 3,73 nella scuola secondaria di I grado e l 1,40 nella secondaria di II grado [Foglio 2, tab. 8 ]

5 Un dato di raffronto si può fare anche riguardo al rapporto alunni disabili/insegnanti di sostegno nella scuola dell infanzia; nella scuole paritaria, considerando i docenti dichiarati svolgere esclusivamente, o prevalentemente questa funzione dalle scuole [Foglio 2, tab. 10 ] in rapporto al numero di alunni H, si produce un quoziente di 2,11 alunni per insegnante (ossia, 645 alunni H/305 inss. Sostegno); nella corrispondente scuola statale il rapporto è di 1,63 (considerati 470 posti di sostegno per alunni H nelle scuole statali). Gli alunni con cittadinanza non italiana sono cresciuti in questi anni anche nella scuola paritaria: nel 2011/12 ne sono stati dichiarati (presenti alla data 30 settembre 2011) numero [Foglio 1], contro gli di cinque anni fa e i del 2007/08. L incremento nell ultimo quadriennio è, quindi, del 32,94 %. Nell insieme, gli alunni stranieri costituiscono l 8,77 % dell intera popolazione delle scuole paritarie. A determinare questo valore percentuale complessivo contribuiscono in modo preponderante le scuole dell infanzia, dove questi alunni hanno raggiunto il 10,88 % sul totale [Foglio 2, tab.9], contro il 10,25 % dell anno precedente. Avendo riguardo alle percentuali di presenza dei bambini stranieri sul totale alunni delle scuole dell infanzia paritaria, i livelli maggiori si trovano nelle province di Vicenza ( 24,25 %), Treviso (23,10 %) e Verona ( 21,53 %), che sono anche le province maggiormente interessate a livello generale - ai flussi migratori nell ultimo ventennio. In questo tipo di scuola paritaria la presenza di bambini stranieri è aumentata di 575 unità, pur in un contesto di leggera flessione del numero complessivo di alunni [Foglio 1]. Nella scuola primaria gli stranieri raggiungono presenze percentuali più limitate, mediamente del 2,51% (lo scorso anno erano il 2,60 %). Ancora più contenute sono le presenze di stranieri nelle scuole paritarie secondarie di I grado ( 164 unità, pari al 2,21 % della popolazione) e di II grado (con 180 unità, pari all 1,81 %). In ogni caso, la presenza di alunni stranieri nelle scuole paritarie è più contenuta rispetto alle corrispondenti statali. In queste ultime, gli alunni stranieri sono arrivati a costituire una componente piuttosto rilevante della popolazione (dati estratti dalla piattaforma regionale ARIS, confrontata con dati generali della popolazione scolastica scuole statali 2011/12 su piattaforma SIDI-MIUR): nelle scuole del primo ciclo la percentuale di alunni stranieri supera il 10 %, con rilevante presenza nelle scuole dell infanzia statali (20,33 %) e quelle primarie (14,94 %) [Foglio 2, tab.9]. Riguardo alla consistenza degli istituti scolastici paritari, si ha un universo composito e variegato: si va da istituti complessi, con struttura e organizzazione simili a quelle delle degli istituti scolastici statali e con popolazione di oltre 500 studenti, a piccole scuole dell infanzia formate da pochi bambini. Sono 72 le scuole dell infanzia mono-sezionali, presenti soprattutto a Rovigo (17), a Verona (18) e a Vicenza (12); in 13 casi queste scuole hanno un numero complessivo di bambini inferiore a 15. Di converso, 7 istituti paritari complessi accolgono una popolazione superiore ai 500 alunni e due superano le 800 unità: 3 si trovano in provincia di Treviso e 4 in provincia di Verona. Riguardo alla gestione, nel Veneto si registrano diversi gestori; di questi, la maggior parte gestiscono una sola scuola (è il caso, in genere, delle scuole dell infanzia, gestite da parrocchie e da associazioni di genitori), mentre la rimanente gestisce nel territorio regionale più scuole (come nel caso di Ordini religiosi, Comuni maggiori, e, comunque, quando presso la medesima sede funzionano più tipi di scuole)

6 Nelle rilevazioni effettuate negli ultimi due anni in occasione delle dichiarazioni circa il mantenimento della parità (DM 267/07), sono state condotte sistematiche ricognizioni anche sul tipo e la ragione sociale del gestore, inteso come soggetto giuridico responsabile e riconosciuto. Nel 2011/12, considerando il complesso delle scuole, il tipo di gestore più diffuso è la parrocchia o la diocesi, in numero di 612, pari al 54,16 % sul totale (fra questi, vi sono 6 collegi e seminari gestiti direttamente dalle Curie vescovili). Le altre tipologie di gestore, in ordine di diffusione, sono le associazioni di genitori, presenti con una percentuale del 24,07 % (272 in valore assoluto) e gli ordini religiosi, che gestiscono 255 scuole, con percentuale del 22,57 %. I Comuni gestiscono direttamente 79 scuole (pari al 6,99 %), gli IPAB (ex Enti Morali) numero 65 scuole (5,66 %) e 81 scuole, parti al 7,17 %, sono gestite da fondazioni (in genere derivate da trasformazione degli IPAB). Le cooperative sociali gestiscono 46 scuole (4,07 %) e 4 scuole da imprese sociali. Le scuole gestite da imprese con fini di lucro (ragione sociale s.r.l./s.n.c. o imprese individuali) sono 43, pari al 3,81 % [Foglio 2, tab. 7]. Disaggregando i dati fra ordini di scuola, fra le scuole dell infanzia la tipologia di gestore più consistente è data dalle parrocchie, che gestiscono la metà delle scuole (590 scuole, pari al 49,96 %), seguita dalle associazioni di genitori (261 pari al 22,10 %), diffuse soprattutto nella provincia di Verona. In quest ultimo caso, tuttavia, si tratta, in genere, di scuole parrocchiali il cui funzionamento è stato demandato a comitati di genitori. Numerose sono anche le scuole direttamente gestite da ordini religiosi (102, pari all 8,64 %) e dai Comuni (79 scuole dell infanzia, pari al 6,69 % sul totale regionale). Nelle scuole primarie e secondarie di I grado l intervento delle parrocchie è più limitato (8 scuole), mentre prevale quello degli ordini religiosi, con 54 scuole ( 54 % del totale). Anche nelle scuole secondarie di II grado il gestore più presente è costituito dagli ordini religiosi (63 casi, pari al 54 % ), seguito dalle imprese con fini di lucro (30 casi, pari al 26%). Il numero medio di alunni per scuola è di 79,28 nelle scuole dell infanzia; cifra assai vicina a quella ch si ha per le scuole dell infanzia statali, che è di 81,95 alunni per plesso (dato dal rapporto fra un totale di alunni su 574 plessi). Nelle scuole primarie gli alunni per unità scolastica sono 138,51 [Foglio 2, tab. 3]. Le scuole secondarie di I grado sono formate mediamente da 108,95 alunni per scuola [Foglio 2, tab. 3] e da classi con 21,04. I valori medi delle secondarie di II grado paritarie, invece, si discostano notevolmente da quelli della scuola statale: ogni scuola (o meglio, ogni indirizzi con proprio codice) è formata da 85,69 studenti, con una media di 15,57 alunni per classe. [Foglio 2, tab.4 ed elab. su Foglio 1]. Osservando questi dati nell arco degli ultimi nove anni, si registra, sia pure in debole misura, una specie di razionalizzazione della rete scolastica per le scuole dell infanzia, primarie e secondarie di I grado, nelle quali si aveva, all inizio, un numero medio di alunni leggermente inferiore [Foglio 2, tab. 2 e segg]. Inversa è la tendenza osservata nella scuola secondaria di II grado: dal 2002/03 l offerta è aumentata (si è passati da 104 a 116 scuole), ma la consistenza di alunni per ciascuna di esse è diminuita del 18,05 %. Circa il numero medio di alunni per classe, a livello di scuola dell infanzia si hanno 23,59 bambini per sezione; tale rapporto si avvicina molto a quella della scuola statale, che nella medesima annualità erano formate mediamente da 24,67 alunni (date da alunni in sezioni statali); va considerato, tuttavia, che nelle sezioni statali sono diffusi i casi di scuole con liste di attesa. Rapporti simili fra paritaria e statale si registrano anche nella scuola secondaria di I grado: nella paritaria si hanno 21,04 alunni per classe, e nella statale 21,98 (dati da alunni su classi)

7 Decisamente inferiore rispetto alla statale è il rapporto alunni/classi nella secondaria di II grado, dove gli studenti per classe paritaria sono mediamente 15,57, contro i 22,88 nella statale (ossia, in 8.402). Tendenza inversa si ha nella scuola primaria, con un rapporto di 21,71 alunni per classe nella paritaria, contro un 19,81 registrato nella statale (ossia, alunni in classi); su quest ultimo tipo di rapporto si può spiegare con la costituzione di classi sottonumerarie, sia per la presenza di alunni con handicap, sia per il mantenimento di plessi in località periferiche. Considerando, poi, il numero di alunni in ciascuna classe di corso costituita, si può constatare che nella scuola primaria tutte le classi hanno un numero di alunni pari o superiore al minimo prescritto per la parità (minimo di otto alunni per classe, come dai DD.MM. n.267/07 e 83/08); otto di queste hanno comunque meno dei dieci alunni prescritti per accedere al regime di convenzione (DPR 23/2008). Nella scuola secondaria di I grado si registrano 4 classi con meno di 8 alunni (una ha solo 3 alunni), con una tendenza al ribasso che si accentua quest anno. Nella scuola secondaria di II grado sono 74 le classi con presenze ridotte (11,58 % su tot. classi), ossia quelle formate da meno degli otto studenti che erano previsti dal D.M. n.267/07. Sempre riguardo alla scuola secondaria di II grado, si constata l incompletezza di alcuni corsi. Eccettuati sette corsi paritari di cui i gestori hanno preannunciato la prossima chiusura (essendo ad esaurimento, conservano solo le classi terminali), ovvero sono corsi iniziati qualche anno fa a partire dalla classe prima, 10 scuole sono formate da corso incompleto, mancando una o due classi. Considerando, infine, la distribuzione degli alunni per anno di corso [Foglio2, tab.1 bis], si nota una quasi equa ripartizione della popolazione fra i cinque anni di corso nella scuola primaria paritaria, con andamento assai simile a quello che si ha nella statale. Nella scuola secondaria di I grado paritaria gli alunni presenti nelle classi terze sono un po superiori (+2,66 %) rispetto a quelli di classe prima, con un andamento leggermente inverso alla scuola statale (in queste, l ingrossamento delle classi prime rispetto alle classi terminali potrebbe essere spiegato anche con le bocciature, che vi fanno permanere più a lungo gli alunni). Nella scuola secondaria di II grado paritaria le classi terminali delle paritarie hanno un numero di iscritti significativamente maggiore delle classi iniziali (+ 30,91 %), presentando una situazione praticamente inversa rispetto a quella propria della scuola statale, dov è accentuato il calo di studenti nel percorso dalla classe iniziale a quella terminale del corso (qui si perde quasi il 29,17 % degli studenti lungo il cammino dei cinque anni). Se per questa ultima si possono dare più spiegazioni (una parte di studenti cessa la frequenza degli istituti professionali con la qualifica triennale; vi è pur sempre un certo grado di abbandoni e di dispersione), per la scuola paritaria la discrepanza fra l inizio e la fine dei percorsi trova senz altro spiegazione in un afflusso di studenti che, anziché iniziarli fin dalla classe prima, vi si iscrivono solo nelle ultime classi. La complementarità di sviluppo (inverso) delle classi dalla prima alla quinta fra scuole paritarie e statali trova riscontro sia nei trasferimenti, non rari, di studenti dalla scuola statale verso la scuola paritario dopo qualche anno di frequenza nella prima, sia nei rientri nel sistema formativo, più o meno tardivi, di ex studenti. Riguardo al personale docente, quest anno è stato considerato anche il numero e la tipologia delle unità di personale, con analisi condotta sulle scuole dell infanzia [Foglio2, tab. 10 ]. Le insegnanti, dichiarati al momento della comunicazione del mantenimento dei requisiti, sono in tutto 5.308, di cui docenti di sezione e 305 docenti di sostegno. Sono presenti anche docenti specialiste, di cui 26 di lingua inglese e altre, che sono state raggruppate nella categoria insegnanti di laboratorio (insegnanti di musica, di psicomotricità, di espressività etc). Considerando l insieme di tale personale utilizzato per l insegnamento, ne risulta un rapporto medio di 1,34 insegnanti per sezione (con il rapporto più favorevole registrato nella provincia di Verona, con una - 7 -

8 media di 1,56 docente per sezione, e quello inferiore nella provincia di Rovigo, che ha 1,15 docenti a sezione). Nelle scuole statali il rapporto è, invece superiore a 2, risultante dal rapporto garantito di due insegnanti per sezione, aumentato dalla presenza degli insegnanti di sostegno. Oltre al personale docente, vi sono alcune figure educative dichiarate con funzioni di assistente ; benché esse non siano previste dalla normativa (notoriamente, il profilo di assistente di scuola materna, prevista con la legge istitutiva n.444/1968, è stato abrogata dal D.Lvo n.420/1974). La figura dell assistente/educatore è prevista in qualche contratto di lavoro nazionale del settore educativo privato e la funzione, in genere, è demandata a persone sprovviste del titolo idoneo per l insegnamento.. Le scuole non paritarie (oggetto del riordino normativo con la legge n.27/06, che ha avuto con i DD.MM n.263 e n.84 il regolamento attuativo) nel 2011/12 sono 22, di cui 9 dell infanzia, 7 primarie e 6 secondarie di I grado, nessuna scuola secondaria di II grado. Questa tipologia scolastica è frequentata nel corrente anno da 976 alunni (di cui 296 della scuola dell infanzia, 478 della scuola primaria e 202 della secondaria di I grado), che qui possono assolvere l obbligo dell istruzione, andando poi a conseguire titoli di studio o idoneità alle classi successive nelle scuole statali o paritarie. Risultano, infine, funzionare attualmente nel Veneto due corsi autorizzati dal Ministero a rilasciare il diploma di Baccelierato internazionale (artt. 291 e 392 del D.L.vo n.297/94 (T.U.) e O.M. 21/1/1997 n.52), uno presso un istituto secondario paritario di Verona e uno presso una scuola mista paritaria/non paritaria di Padova. Venezia, Agosto 2012 (a cura del dirigente Gian Antonio Lucca - Ufficio VI) - 8 -

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