Allegato 3 Traforo Frejus, Ing. Pasquale Cialdini
|
|
- Alfonso Mariani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 La sicurezza e la vigilanza nei trafori transalpini: Monte Bianco, Frejus, Gran San Bernardo Allegato 3 Traforo Frejus, Galleria di sicurezza / 2 canna Ing. Pasquale Cialdini
3 Sviluppo del progetto della galleria di sicurezza Fase di progettazione Approvazione Comitato di Sicurezza Approvazione Commissione Intergovernativa Note Studio di fattibilità Etude faisabilité Progetto preliminare Etude préliminaire Progetto definitivo 1 fase Avant Projet Progetto definitivo Projet Ottimizzazione diametro Optimisation du diamètre Adeguamento progetto Mise à jour projet Progetto esecutivo Projet d exécution Roma, Ottobre 2001 Parigi, 7 dicembre 2001 Modane, Ottobre 2001 Modane, 17 novembre 2004 Roma, 8 giugno 2005 Parigi, 1 marzo 2006 Roma, 13 marzo 2006 Redazione: novembre 2006 Redazione: 2007 La delegazione italiana approva con riserva di verifica in base all incendio del 4 giugno 2005
4 Incendio del 4 giugno giugno 2005: Traforo del Frejus (Italia-Francia) Un veicolo pesante proveniente dalla Francia, trasportante pneumatici, si è fermato circa a metà del traforo (5.900 m dall'ingresso francese) a seguito di fumi e fiamme che si sprigionavano dal lato sinistro della motrice. L'incendio ha presto coinvolto tutta la cabina di guida, il conducente ha abbandonato il veicolo e si diretto velocemente verso l'italia. A causa della ventilazione naturale (in quel momento diretta verso l'italia) sono stati interessati dall'incendio tre veicoli pesanti provenienti dall'italia (ovvero dalla direzione opposta a quella di provenienza del veicolo in fiamme). Tali veicoli si erano fermati a seguito del fumo, rispettivamente a 56 m, 76 m e 236 m dal primo veicolo incidentato. Tutti gli utenti sono riusciti a salvarsi ad eccezione dei dueautisti del secondo veicolo proveniente dall'italia (fermo a 76 m dal veicolo incidentato); costoro hanno tardato ad uscire dalla cabina di guida e sono morti in prossimità del rifugio posto a circa 400 m dal luogo ove si era fermato il loro veicolo.
5 Foto dei veicoli coinvolti nell incendio Incendio del giorno 5 giugno 2005: Nella foto di sinistra: il camion trasportante pneumatici che ha preso fuoco; Nella foto di destra: il camion che lo seguiva e che si è fermato a circa 200 m. Tra i due camion, a circa 80 m dal 1 e a 120 m dal 2 si è fermata un autovettura.
6 Immagini delle operazioni di soccorso Incendio del giorno 4 giugno 2005 Foto di sinistra: squadra di Vigili del fuoco italiani sul piazzale sud. Foto di destra: ingresso sud del traforo con evidente fuoriuscita di fumi.
7 Ritorno di esperienza: due posti di intervento immediato all interno del traforo Lo sviluppo rapido del fuoco e dei fumi ha determinato fin dai primi minuti situazioni critiche per gli utenti ed anche per i soccorritori. I vigili del fuoco sono potuti intervenire in maniera efficace solo da un lato del traforo, in quanto l altro era ostruito sia dai veicoli fermi che dal fumo. Le particolari condizioni meteo-climatiche non hanno consentito l efficace estrazione dei fumi da parte dell impianto di ventilazione con la conseguente propagazione dei fumi in direzione dell uscita lato Italia, dalla quale pertanto i mezzi di soccorso non sono potuti penetrare con la dovuta tempestività a causa della scarsa visibilità e della elevata temperatura. Di fatto la lotta all incendio è avvenuta solo dal fronte francese con evidenti difficoltà e ritardi nell estinzione dell incendio che è durato diverse ore L esperienza ha anche dimostrato che i casi sfavorevoli di condizioni meteo-climatiche si ripetono più volte durante l anno, riducendo la possibilità di confinamento ed estrazione dei fumi con l attuale sistema di ventilazione. Di conseguenza la Commissione Intergovernativa (CIG) ha disposto, fino al termine dei lavori di costruzione della galleria di sicurezza, la presenza continua di due squadre di pronto intervento all interno del traforo in aggiunta alle due sistemate nei piazzali esterni. In questi ultimi anni, come si evince dai rapporti dei gestori dei trafori alpini, si è verificato un costante aumento degli allarmi (in media uno al mese) generati da principi di incendio di veicoli con conseguente aumento della probabilità di rischio incendio all interno dei trafori. Tutto ciò ha contribuito a formare un unanime convincimento delle due delegazioni del Comitato di sicurezza (CS) e della CIG sull opportunità di inserire tra gli obiettivi minimi da soddisfare da parte della galleria di sicurezza anche quello dell accesso dei mezzi antincendio, in modo che questi possano intervenire da ambo i lati efficacemente e tempestivamente sull incendio ed in ogni condizione atmosferica.
8 Ritorno di esperienza: ripensamento sul diametro della galleria di sicurezza A seguito dell esperienza maturata in occasione dell incendio del 4 giugno 2005 nel traforo del Frejus, i Ministri italiano e francese dei Trasporti, nel febbraio 2006, hanno chiesto alla CIG di rivedere il progetto della galleria di sicurezza di diametro di 5,50 m, che era stato già esaminato favorevolmente, con un supplemento di studio in modo da garantire: - La sicurezza e la rapidità di intervento dei soccorsi sanitari e delle squadre e dei mezzi antincendio. La CIG ha affidato tale compito al Comitato di sicurezza che nel corso della sua attività aveva già esaminato diverse ipotesi progettuali per la galleria di sicurezza e che potevano essere utili per rispondere alla richiesta dei Ministri. Il Comitato ha definito le caratteristiche principali legate alle funzionalità attese ed anche le modifiche da apportare al progetto già esaminato della galleria di sicurezza, per tener conto dell esperienza ricavata dai recenti incendi nei grandi trafori stradali alpini. Ciòhaportatoadattribuireunruolomoltopiùimportanteallamobilitàdeimezzidisoccorsoedalla tempestività ed alla sicurezza del loro intervento. E con questo obiettivo che il Comitato di Sicurezza, ha elaborato il rapporto del 13 marzo 2006 con il quale ha proposto la realizzazione della galleria di sicurezza con diametro di 8 m.
9 Galleria di sicurezza D = 5,50 m (carreggiata interna: 4,50 m) Mezzo d intervento: Ambulanza Possibilità di incrocio: Incrocio possibile con un veicolo fermo ed un veicolo al passo (con retrovisori chiusi) Mezzi d intervento: Veicoli dei pompieri e/o di Soccroso Possibilità di passaggio: Impossibile in altezza
10 Galleria di sicurezza D = 5,50 m (difficoltà di incrocio tra mezzi di soccorso) Mezzi d intervento: Ambulanza e/o mezzi di soccorso Possibilità di incrocio: Incrocio possibile con un veicolo fermo ed un veicolo al passo (con retrovisori chiusi)
11 Galleria di sicurezza D = 8 m (carreggiata interna 6,60 m) Vano libero: 6,60 x 4,00 Predisposizione del vano libero ricavabile in una galleria di D = 8,00 m
12 Galleria di sicurezza D = 8 m (possibilità di incrocio tra mezzi VVF e navetta) La galleria di 8,00 m garantisce un vano libero di 6,60 m che consente il transito e l incrocio dei mezzi utilizzati dalle squadre di soccorso: TITAN (VV.F) e navetta ORTHROS (per l evacuazione delle persone).
13 Le diverse ipotesi di soluzione esaminate dal Comitato di sicurezza Il Comitato di Sicurezza ha analizzato tutte le ipotesi possibili: Opzione Zero: non costruire la galleria di sicurezza. Galleria di sicurezza con diametro come da progetto definitivo approvato: D = 5,50 m Galleria di sicurezza con diametro: Galleria con diametro come il Traforo esistente: D = 8,00 m D = 10,70 m Il Comitato ha anche analizzato soluzioni con altri diametri: Galleria di sicurezza con diametro come da progetto preliminare : D = 4,80 m Galleria di sicurezza con diametro: D = 6,60 m Galleria di sicurezza con diametro: D = 7,70 m Galleria (separazione dei flussi): D = 9,40 m Raddoppio con diametro conforme al DM : D = 12,00 m
14 Prospetto sintetico delle soluzioni esaminate dal Comitato di sicurezza
15 Scelta del diametro interno della galleria di sicurezza Il diametro di 8,00 m è la risultante della circonferenza circoscritta al rettangolo minimo 6,60 x 4,00 m come sopra determinato. Tale diametro non consente l apertura al traffico in quanto le sue dimensioni non corrispondono ai requisiti minimi fissati dal DM per le gallerie stradali. Sagoma interna 6,60 x 4,00
16 I Ministri Lunardi e Perben approvano la galleria con D = 8 m Lettera dei Ministri al Presidente della CIG Parigi 28 aprile 2006 Confermiamo la scelta adottata dalla CIG in merito alla realizzazione di una galleria di sicurezza con D = 8 m. Nella progettazione di tale galleria di sicurezza bisognerà rispettare i seguenti due principi: 1) Non transigere sulla sicurezza; 2) Non consentire un aumento della capacità di traffico dell opera. Inoltre i costi di messa in sicurezza del Traforo non dovranno essere posti a carico dai due Stati.
17 Dichiarazione congiunta dei Ministri Di Pietro e Perben al Vertice di Lucca Vertice di Lucca 24 novembre 2006 Dichiarazione di Intenti dei Ministri Di Pietro - Perben Preso atto che la CIG del Frejus, su mandato dei rispettivi Ministri, ha identificato le caratteristiche di una galleria di sicurezza del diametro di 8 metri. Ribadiamo che tale progetto deve tenere conto, non solo dei criteri già condivisi del rispetto del massimo livello di sicurezza possibile, ma anche del fatto che la galleria di sicurezza non debba assolutamente consentire aumenti della capacità di traffico dell esistente infrastruttura stradale e che essa debba essere riservata esclusivamente all uso dei soli mezzi addetti alla sicurezza, al soccorso, all esercizio e al pronto intervento.
18 Caratteristiche progettuali della galleria di sicurezza Le caratteristiche della galleria di sicurezza del Fréjus possono così essere riassunte: Lunghezza: 12'878 m ad un interasse medio di 50 m dal traforo Diametro interno: 8.00 m Pendenza media : 0.54 % (Francia Italia) Sagoma libera: 6.60 x 4.00 m Rifugi: 34 con interdistanza media di 368 m e superficie libera per utenti di110 m 2 Stazioni tecniche: 10 con interdistanza media di 1450 m By-Pass: 5 con interdistanza media di m, indipendenti dai rifugi e dalle stazioni tecniche. Ventilazione: longitudinale con acceleratori in volta e centrali supplementariin corrispondenza delle centrali B e C per garantire in caso di evento un estrazione massiccia. Nuovi edifici multifunzionali ai portali per gestire i soccorsi e le necessità di gestione La gestione unica della galleria di sicurezza sarà integrata con la gestione deltraforo nelle sale di comando esistenti.
19 Cronoprogramma dei lavori con scavo da entrambi i lati
20 Planimetria generale, sezioni tipo e ubicazione luoghi sicuri
21 Sezioni dei rami di comunicazione / luoghi sicuri
22 Planimetria dei rami di comunicazione / luoghi sicuri
23 Foto degli ingressi dei Luoghi sicuri già utilizzabili dagli utenti Foto di sinistra: ingresso dal traforo di un nuovo luogo sicuro Foto di destra: ingresso dalla galleria di sicurezza di un luogo sicuro
24 Foto dell interno di un nuovo luogo sicuro Interno di un nuovo luogo sicuro
25 DECISIONI CIG E CS SULLA GALLERIA DI SICUREZZA/2 CANNA 2006 E 2012 N e DATA COMITATO DI SICUREZZA N e DATA CIG NOTE , gen 30, feb - 1 mar aprile 32, 33 6 giu 18 sett nov gen 26 set Presidenti: P.Cialdini H.G. Baudry/J.C.Finot (da novembre) CS.nn. 28 e 29: dedicati ai problemi legati alle Olimpiadi Invernali di Bardonecchia. CS.nn. 30 e 31: Preparazione dello studio comparato richiesto dai Ministri con il supporto dello studio Lombardi che viene consegnato il 13 marzo Lo studio propone la galleria con D = 8m con costo di 348 milioni (+25% rispetto alla galleria D=5.50) e tempi 6 anni e 7 mesi. CS nn : Predisposizione nota per conformità del traforo del Frejus alla direttiva 2004/54 CS n. 34: parere favorevole al progetto definitivo della galleria di sicurezza con D = 8,00 m. che risponde agli obiettivi fissati dai ministri e ne sottolinea l urgenza di realizzazione Presidenti: P.Cialdini P.Garnier Esprime avviso favorevole sul progetto della messa in circolazione della galleria di sicurezza con un importante miglioramento della sicurezza degli utenti, eliminando il rischio di scontro frontale ed applicando in entrambe le canne la ventilazione longitudinale che spinge i fumi a valle dei veicoli. I miglioramenti sono conformi alla direttiva 2004/54. Raccomanda di aprire la galleria nella direzione Italia-Francia con una corsia di marcia di 3,50 m ed una banchina di emergenza di 2 m, mentre il traforo attuale è destinato alla direzione Francia-Italia, mantenendo la possibilità di riportare la circolazione bidirezionale in caso di indisponibilità della seconda canna. 72, 73 6 lug 2 ott dic ott Presidenti: F. Sabato - B. Poncet 71 : valida la proposta del CS e invita le Società di redigere il progetto definitivo e chiede mandato ai ministri per approvare il progetto : Adeguamento alla Direttiva 2004/54: CIG = Autorità Amministrativa CS = Ente per le ispezioni; A. Mordasini = Respons. della sicurezza; GEF = Gestore. 74 : approva il progetto definitivo Presidenti: F. Sabato - F. Basaguren Parere favorevole al progetto di messa in circolazione della galleria di sicurezza. Il traforo diviene un opera a due canne monodirezionali con una corsia di marcia ed una corsia di emergenza in ciascuna canna. La CIG raccomanda il contingentamento per i VP: VP/giorno ; VP/anno complessivamente per i due sensi di marcia. 9 febbraio 2003 Lettera dei Ministri I Ministri danno mandato al CS entro un mese per Identificare e descrivere gli elementi utili per scegliere il diametro della galleria di sicurezza più appropriato per utilizzo dei mezzi servizi soccorso ed antincendio 24 nov Vertice di Lucca Dichiarazione Comune dei ministri Di Pietro e Perben che approvano la galleria di sicurezza con D=8m. 3 dic Vertice di Lione: I ministri dei trasporti decidono che la nuova opera sarà aperta al traffico con una corsia di marcia nel senso IT- FR ed il traforo ridotto ad una sola corsia nel senso FR-IT col contingenta-mento fissato dalla CIG.
26 AUTORIZZAZIONI, AFFIDAMENTO E RELIZZAZIONE DEI LAVORI AUTORIZZAZIONI E PROCEDURE DI AFFIDAMENTO DEI LAVORI Le Società concessionarie richiedono le autorizzazioni per l esecuzione dell opera : In Italia: Conferenza dei servizi, parere VIA e BB.CC.AA., CIPE In Francia: DUP (Dichiarazione di pubblica utilità) Le Società avviano le procedure di gara. Il 30 novembre 2010 anche in Italia la cerimonia di inizio lavori che però vengono sospesi per il ricorso del 2 classificato LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA GALLERIA DI SICUREZZA Lato Francia: - Gennnaio-Giugno: Scavo in tradizionale primi 100 m e montaggio TMB; - 19 luglio 2011 inizia lo scavo con la TMB Anne - 28 settembre 2011: messo in servizio primo ramo di collegamento Lato Italia: - Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del 2 classificato - 11 luglio 2011 viene stipulato il contratto di appalto - 14 marzo 2012: inizio effettivo dei lavori LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA GALLERIA DI SICUREZZA Lato Francia: 7 febbraio 2013 TMB è arrivata alla frontiera (PM 6.432); si ferma per qualche mese per revisione e piccole modifiche. Il 27 giugno 2013 arriva a fine lotto (PM 6.495) Non verrà smontata ma proseguirà verso l Italia si prevede dopo 18 mesi. Sono stati realizzati ed aperti all uso 17 rami di collegamento (luoghi sicuri) in territorio francese. Lato Italia: è avviata la cantierizzazione e vengono effettuati i primi metri di scavo in tradizionale. I conci di prefabbricazione saranno prodotti a Salbertrand (alte Valle di Susa). Il 1 luglio 2023 la TMB riparte verso l Italia con un avanzamento medio di m/giorno. Si lavora 5 giorni su 7 con 2 turni su 3 al giorno. Il 17 novembre con circa due mesi di anticipo la TMB abbatte l ultimo diaframma
27 Parere del Comitato di sicurezza sulla separazione dei flussi di traffico
28 Cronoprogramma dei lavori di genio civile della galleria di sicurezza FOTO Loscavoèiniziatosulversantefranceseanovembredel2009;iprimi640mconilmetodotradizionale,poinell ottobre2010èiniziatolo scavodellacameradimontaggio(18x40x18m)deltmbcheil17luglio2011hainiziatoloscavo,arrivandoafinelotto PM 6432 il 5 febbraio Non è stata smontata, ma la sosta per manutenzione e piccole modifiche la TMB il 1 luglio 2013 ha proseguito verso l Italia completando i restanti m il 17 novembre 2014 con un avanzamento medio di m/giorno. Nel frattempo in Francia stati completati 17 rami di collegamento che, dotati anche di idonei impianti, sono utilizzati come luoghi sicuri già dal 30 aprile 2014(in conformità alla direttiva 2004/54).
29 PROSPETTO SINTETICO DELLE DECISIONI DELLA CIG E DEL CS PIU TEMPO PER DECIDERE CHE PER SCAVARE LA GALLERIA Per arrivare alla soluzione finale dell apertura al traffico della galleria di sicurezza come seconda canna ci sono voluti: 12 ANNI con decine di riunioni del COMITATO di SICUREZZA e della COMMISSIONE INTERGOVERNATIVA; Decine di comunicati congiunti dei dei ministri dei trasporti italiani e francesi; Oltre ai permessi ed autorizzazioni previsti dalla legislazione italiane e francese; Per i lavori meno 5 anni così suddivisi: - opere preliminari: 7 mesi - scavo tradizionale (640m) e montaggio TBM: 19 mesi - scavo con TBM in territorio francese (6.400 m): 18 mesi - scavo con TBM in territorio italiano (6.300 m): 16 mesi
30 Galleria di sicurezza di 8 m di diametro
31 La galleria di sicurezza diventa seconda canna.
32 Foto della costruzione della galleria di sicurezza
33 Foto della costruzione della galleria di sicurezza
34 Foto della costruzione della galleria di sicurezza
35 Foto della costruzione della galleria di sicurezza
36 Foto della costruzione della galleria di sicurezza
37 Foto della costruzione della galleria di sicurezza
38 ABBATTIMENTO DIAFRAMMA - FOTO
39 Progetto della separazione dei flussi: piattaforma italiana
Il RAPPORTO COMUNE è diviso in due parti
Il RAPPORTO COMUNE è diviso in due parti 1 Parte Le circostanze della catastrofe a) il tunnel del Monte Bianco nel 1999 b) consegne di sicurezza e regolamento di circolazione c) organizzazione della sicurezza
DettagliTraforo del Monte Bianco. Ing. Pasquale Cialdini
La sicurezza e la vigilanza nei trafori transalpini: Monte Bianco, Frejus, Gran San Bernardo Traforo del Monte Bianco Ing. Pasquale Cialdini TRAFORO DEL MONTE BIANCO 16 Luglio 1965 Il Traforo del Monte
DettagliInformazioni generali. Progetto: GALLERIA DI SICUREZZA DEL FREJUS. Tipologia di opera: Tunnel autostradale. Proponente: SITAF SpA
Informazioni generali Progetto: GALLERIA DI SICUREZZA DEL FREJUS Proponente: SITAF SpA Tipologia di opera: Tunnel autostradale Territori interessati Province: Torino (ora Città Metropolitana di Torino)
DettagliDOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE
DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art. 5 del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n.17389
DettagliREGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE
REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale
Dettagli1. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ... 3 2. CONDIZIONI PER IL CALCOLO DEI TEMPI DI ESECUZIONE DEI LAVORI... 4 3. DIAGRAMMA DI GANTT...
INDICE 1. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ... 3 2. CONDIZIONI PER IL CALCOLO DEI TEMPI DI ESECUZIONE DEI LAVORI... 4 3. DIAGRAMMA DI GANTT... 5 4. ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI... 6 Pagina 2
DettagliDOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE
DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art. 5 del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n.17389
DettagliLA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA
LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA 1 INDICE ATTREZZATURE 4 LAVORATORI 6 CORSI TECNICO SPECIFICI 7 RSPP 9 RLS 10 PREPOSTI 11 PREVENZIONE INCENDI 12 PRIMO
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliAllegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento
Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliREGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE
Pagina 1 di 5 Revisione Data Descrizione Redazione Approvazione Pagina 2 di 5 Indice 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Costituzione e funzionamento del Comitato di Certificazione
DettagliRELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.
RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente
DettagliLA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA
LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA 1 INDICE ATTREZZATURE 4 LAVORATORI 5 CORSI TECNICO SPECIFICI 6 FORMAZIONE FORMATORI 7 RSPP 8 RLS 10 PREPOSTI 11 PREVENZIONI
DettagliPensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla
Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età
DettagliRiunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03
Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliCAPO I PROGETTAZIONE DI OPERE E LAVORI PUBBLICI
DISCIPLINA PER LA RIPARTIZIONE DELL INCENTIVO PER LA PROGETTAZIONE O PER LA REDAZIONE DI ATTI DI PIANIFICAZIONE EX. ART. 18 LEGGE 109/94 E SUCCESSIVE INTEGRAZIONI AGGIORNATO ALLA LEGGE 415/98 e s.m.i.
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI
DettagliALLEGATO 2 SCHEDE VALUTAZIONE SINGOLI TUNNEL ITALIANI
ALLEGATO 2 SCHEDE VALUTAZIONE SINGOLI TUNNEL ITALIANI Colle Giardino Valutazione complessiva: Sufficiente Posizione: Italia, nei pressi di Rieti SS 4 tra Roma e Ascoli Anno di apertura: 2003 Lunghezza:
DettagliIstruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale
Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale ATAF avvierà la gara on-line secondo le modalità di seguito descritte, in particolare utilizzando lo strumento RDO on-line disponibile
DettagliL esperienza della Polizia Municipale di Bologna nella rete R3
L esperienza della Polizia Municipale di Bologna nella rete R3 Bologna, 11 dicembre 2008 Romano Mignani Comandante della Polizia Municipale di Bologna Sommario Sommario: Alcune informazioni sul nostro
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI NELLA RIUNIONE DEL 10 APRILE 2015 VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri
DettagliCONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1
Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale
DettagliREGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio
REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.
DettagliEVITIAMO UN ALTERNATIVA PASTICCIATA E PRECARIA
EVITIAMO UN ALTERNATIVA PASTICCIATA E PRECARIA Fabio Regazzi Consigliere nazionale Co-Presidente del Comitato Sì alla galleria di risanamento al San Gottardo Svizzera Italiana 1 Istoriato (1) 5 settembre
DettagliRENO DE MEDICI S.p.A.
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI Redatta ai sensi dell art. 73 del Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive
DettagliStatuto. Servizio Cure a Domicilio del Luganese
Statuto Servizio Cure a Domicilio del Luganese CAPITOLO 1 Scopo, sede e durata Denominazione Art. 1 Con la denominazione Servizio cure a domicilio del Luganese - SCuDo è costituita a Lugano un Associazione
Dettaglisubappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi
PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA ALLA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO INVESTIMENTI
DettagliAREA SETTORE AFFARI GENERALI ISTITUZIONALI E LEGALI SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO E-GOVERNMENT
AREA SETTORE AFFARI GENERALI ISTITUZIONALI E LEGALI SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO E-GOVERNMENT DETERMINAZIONE N. 011651 del 18/11/2010 prot. n. 2010/011651 C.U.P.: Oggetto: Estensioni delle attività di
DettagliDomanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.
Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA
DettagliIl Ministro delle Attività Produttive
Il Ministro delle Attività Produttive VISTO l articolo 21, del Decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese di gas naturale che svolgono nel
DettagliAVVISO DI CONCESSIONE DI AREE PER LA COSTRUZIONE DI TOMBE DI FAMIGLIA NEL CIMITERO COMUNALE DI URGNANO
AVVISO DI CONCESSIONE DI AREE PER LA COSTRUZIONE DI TOMBE DI FAMIGLIA NEL CIMITERO COMUNALE DI URGNANO (Allegato alla Determinazione del Responsabile dell Area Lavori Pubblici n. 21 del 01.03.2012) Il
DettagliTachigrafo digitale e tolleranze con prospetto esplicativo di *Giorgio BACILIERI e **Franco MEDRI
Tachigrafo digitale e tolleranze con prospetto esplicativo di *Giorgio BACILIERI e **Franco MEDRI La Commissione UE con la nota di orientamento n. 4 relativa alle registrazione dei periodi di guida con
DettagliCONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA
CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE E NIBBIOLA Ai sensi dell art. 30 del D.Lgs. 267/2000 Allegato alla deliberazione
DettagliRELAZIONE RELATIVA ALL ANALISI E REVISIONE DELLE PROCEDURE DI SPESA (ai sensi dell articolo 9 del D.L. 78/2009 convertito in L.
RELAZIONE RELATIVA ALL ANALISI E REVISIONE DELLE PROCEDURE DI SPESA (ai sensi dell articolo 9 del D.L. 78/2009 convertito in L. 102/2009) L art. 9, comma 1, lettera a), del D.L. 78/2009, convertito con
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12
REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di
DettagliLe modalità di acquisizione del CIG nelle precisazioni dell Autorità di Vigilanza
28 Febbraio 2011 Tracciabilità dei pagamenti tra Enti Pubblici ed Operatori Privati Le modalità di acquisizione del CIG nelle precisazioni dell Autorità di Vigilanza A cura di Giampaolo Sellitto TRACCIABILITA
DettagliRELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI Signori Azionisti, Vi abbiamo convocato
DettagliCONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1
Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio
DettagliInterventi tecnici e pianificazione binazionale dell emergenza dei trafori stradali transfrontalieri Roma 19 dicembre 2014
Interventi tecnici e pianificazione binazionale dell emergenza dei trafori stradali transfrontalieri Roma 19 dicembre 2014 Ubicazione geografica Il traforo del Frejus èunagalleriaapedaggiochecollegalafranciacon
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO
REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo
DettagliGESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI
Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008
DettagliPRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi
PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi
Dettagli1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?
DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal
DettagliCOMUNE DI GRADO Provincia di Gorizia DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
COMUNE DI GRADO Provincia di Gorizia AREA TECNICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Determinazione nr. 27 Del 16/01/2014 Data esecutività 16/01/2014 OGGETTO: PROCEDURA DI
DettagliSAVE S.p.A. (www.veniceairport.it)
SAVE S.p.A. (www.veniceairport.it) RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI SAVE S.P.A. ( SAVE ) AI SENSI DELL ART. 73 DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971/99 E SUCCESSIVE MODIFICHE ASSEMBLEA ORDINARIA
DettagliABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi
COMUNICATO STAMPA ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi Inviati alle banche i protocolli siglati con le Associazioni delle imprese, in attesa della pubblicazione dei 4
DettagliREGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.
REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante
DettagliSTUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.
Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs
DettagliALLEGATO 2 SCHEDE VALUTAZIONE SINGOLI TUNNEL ITALIANI
ALLEGATO 2 SCHEDE VALUTAZIONE SINGOLI TUNNEL ITALIANI Colle di Tenda Valutazione complessiva: Insoddisfacente Posizione: Confine Italia Francia, nei pressi di Limone Piemonte SS 20 Cuneo/ Italia Francia
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
Dettaglivisto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,
17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle
DettagliLe nuove esigenze normative: il progetto del Testo Unico di Prevenzione Incendi (TUPI) e i suoi principi ispiratori
15 Salone della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Bologna, 22-24 ottobre 2014 Le nuove esigenze normative: il progetto del Testo Unico di Prevenzione Incendi (TUPI) e i suoi principi ispiratori Mercoledi
DettagliCOMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.
COMUNE DI VILLABATE Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.it Allegato A Elaborato Tecnico relativo alla gara di appalto per
DettagliLista di controllo Allegato 11 FORMAZIONE INFORMAZIONE ADDESTRAMENTO
CO.RE.CO VENETO Indicazioni per stesura DVR STD Versione 2012 Lista di controllo Allegato 11 FORMAZIONE INFORMAZIONE ADDESTRAMENTO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE UNICAMENTE I PUNTI DI ATTENZIONE PERTINENTI
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Ufficio Anagrafe Riglione Il tecnico
DettagliEsperienze di esercitazioni e prova di incendio nella galleria Morgex Nord
«GALLERIE STRADALI: GESTIONE DELLA SICUREZZA E RUOLO DI ESERCITAZIONI, SPERIMENTAZIONI E FORMAZIONE» POLITECNICO DI MILANO, 8 OTTOBRE 2013 Esperienze di esercitazioni e prova di incendio nella galleria
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliDavide Campari-Milano S.p.A. Relazione del Consiglio di Amministrazione in ordine alle materie all Ordine del Giorno dell Assemblea degli azionisti
Davide Campari-Milano S.p.A. Relazione del Consiglio di Amministrazione in ordine alle materie all Ordine del Giorno dell Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2013, ai sensi dell articolo 125-ter del
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliElementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza
Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro è il risultato di una serie di interventi, succedutisi in
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliRSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1
RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza
DettagliCONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO ASSOCIATO DI FUNZIONI COMUNALI
Comune di Bellino Comune di Brossasco Comune di Costigliole Saluzzo Comune di Frassino Comune di Isasca Comune di Melle Comune di Valmala Comune di Venasca CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO ASSOCIATO DI FUNZIONI
DettagliAccordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti
Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello
DettagliComunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:
OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa
DettagliSERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E FORNITURA DELLA SEGNALETICA STRADALE ORIZZONTALE E VERTICALE
COMUNE DI CAMPI BISENZIO - Città Metropolitana di Firenze - WWW.Comune.Campi-Bisenzio.Fi.it via P. Pasolini 18-0558959200 - telefax 0558959242 - email: viabilita@comune.campi-bisenzio.fi.it SERVIZIO DI
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
Dettagli\Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx. \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx. di concerto con
\Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx di concerto con \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx VISTO il decreto legislativo 26 febbraio 1994, n. 143, recante istituzione dell Ente nazionale per le strade;
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
DettagliSPECIFICA DI ASSICURAZIONE QUALITA
1 di 8 1 PRESCRIZIONI PER LA GESTIONE DI SERVIZI DI PROGETTAZIONE SULLA BASE DI DOCUMENTI DI 2 Parte Titolo 3 PARTE I I.1 PREMESSA I.2 SCOPI I.3 PRESCRIZIONI RELATIVE ALL'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
DettagliIl Sistema di Gestione
12 Convegno AIIA I Sistemi di Gestione della Sicurezza Antincendio nella Fire Safety Engineering Milano - 29 Ottobre 2009 Sui temi dell approccio prestazionale alla sicurezza contro l incendio e sull importanza
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliCorso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza
Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza TITOLO IV "Ruoli, responsabilità e sanzioni nel settore pubblico e privato Argomenti: - Principi contenuti nel «Codice degli appalti D.lgs 12 aprile
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliMINISTERO DELL' INTERNO
MINISTERO DELL' INTERNO DECRETO 1 luglio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attivita' di demolizioni di veicoli e simili, con relativi depositi,
DettagliOrdinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia
Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia 861.1 del 9 dicembre 2002 (Stato 1 febbraio 2015) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 9 della legge
Dettaglisu proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson;
LA GIUNTA REGIONALE Richiamato il decreto legislativo n. 541 del 30 dicembre 1992 recante Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano ; richiamato il decreto
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI
DettagliL anno., il giorno. del mese di.. presso
BOZZA DI CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI CREMONA, E I CENTRI AUTORIZZATI DI ASSISTENZA FISCALE (CAAF), PER SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA PER ASSISTENZA AI CITTADINI NELLA COMPILAZIONE E L INOLTRO DELLA DOMANDA
DettagliCon l Europa investiamo nel vostro futuro
Determinazione del Dirigente Scolastico (Art. 11 del D. Lgs 163/2006) N. 3409 del 14/11/2014 Determina a contrare per l affidamento dei lavori in economia nell ambito del Progetto di Riqualificazione Spazi
DettagliIl Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale
Visto l articolo 2120 del codice civile; Visto il decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, ed, in particolare, gli articoli 8, concernente l espressione della volontà del lavoratore circa la destinazione
DettagliInfostat-UIF. Istruzioni per l accesso e le autorizzazioni
Infostat-UIF Istruzioni per l accesso e le autorizzazioni Versione 1.2 1 INDICE 1. Istruzioni operative per l'utilizzo dei servizi Infostat-UIF... 3 2. Registrazione al portale Infostat-UIF... 4 2.1. Caso
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliPROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite.
PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite. STATO DEL DOCUMENTO REV. PAR. PAG. DESCRIZIONE Data REV. 01 Emissione
DettagliRACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI
CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri
DettagliMOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe
MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe Con il decreto ministeriale 13 febbraio 2014 trovano attuazione le procedure semplificate
DettagliCORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA
Informativa del 11/09/2012 CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA AMBITO SEGNALAZIONE PAG. Sicurezza Corso Addetti Antincendio 2 Sicurezza Corso Aggiornamento Addetti Antincendio 4 Bucciarelli Engineering S.r.l.
DettagliCOMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente
Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Via G. Marconi 26 36023 Longare(VI) cod. fisc. 00415090240 tel. 0444/555444 fax 0444/953441 SERVIZIO DI MANUTENZIONE
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliDOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE
DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art. 5 e dell art. 12 del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato
DettagliData inizio : 2015-01-01 Prezzo per partecipante : 180 EUR Località : Da definire
Data inizio : 2015-01-01 Prezzo per partecipante : 180 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA
DettagliMINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
1 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI PROVVEDITORATO INTERREGIONALE ALLE OO.PP. PER LA LOMBARDIA E LIGURIA P.le Morandi 1. MILANO Intesa Stato-Regione 28.01.2009 sugli interventi per la messa
Dettagli