DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE

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1 Emittente Società per Azioni con Sede legale: Cagliari - Viale Bonaria 33 Sede amministrativa e Direzione generale: Sassari - Piazzetta Banco di Sardegna 1 Capitale sociale Euro ,00 i.v. Cod. fisc. e num. iscriz. al Registro delle Imprese di Cagliari n Partita IVA Iscrizione all Albo delle Banche n.5169 ABI n Gruppo bancario Banca popolare dell Emilia Romagna n Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento della Banca popolare dell Emilia Romagna Società Cooperativa DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE depositato presso la Consob in data 26/10/2015, a seguito di autorizzazione comunicata con nota n /15, del 22/10/2015 Il presente documento, parte integrante del prospetto di base (il Prospetto di Base ), costituisce il documento di registrazione (il Documento di Registrazione ) ai fini della Direttiva 2003/71/CE (la "Direttiva sul Prospetto" o Direttiva Prospetti ) ed è redatto in conformità al Regolamento adottato dalla Consob con Delibera n del 14 maggio 1999 e successive modifiche (il Regolamento Emittenti ) e del Regolamento (CE) n. 809/2004 (il Regolamento 809 ). Il Documento di Registrazione contiene informazioni sul Banco di Sardegna S.p.A. (di seguito anche Emittente o Banco di Sardegna o Banca o Banco ), in qualità di Emittente di volta in volta di una o più serie di strumenti finanziari (gli Strumenti Finanziari o i Titoli ); la Nota di Sintesi riassume le caratteristiche dell Emittente e degli Strumenti Finanziari nonché i rischi associati agli stessi; la Nota Informativa illustra le caratteristiche dei titoli oggetto dell emissione ed è comprensiva del modello delle Condizioni Definitive descrittive delle caratteristiche dei titoli oggetto dell emissione. In occasione dell emissione di ciascuna serie di Strumenti Finanziari, il presente Documento di Registrazione dovrà essere letto congiuntamente al Prospetto di Base relativo a tale serie di Strumenti Finanziari ed alle relative Condizioni Definitive. Il Documento di Registrazione, il Prospetto di Base e gli altri documenti che lo compongono sono disponibili presso la sede dell Emittente e nelle filiali della medesima, nonché sul sito internet Qualsiasi variazione delle informazioni relative ai documenti incorporati per riferimento nel Prospetto di Base, nonché le informazioni afferenti le Condizioni Definitive relative a ciascun prestito obbligazionario oggetto del programma annuale di offerta, saranno rese note con apposite comunicazioni attraverso il sito internet dell Emittente, L investimento negli Strumenti Finanziari comporta dei rischi. L investitore è invitato a leggere con particolare attenzione la sezione Fattori di Rischio. L'adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione, nonché del Prospetto di Base, non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.

2 AVVERTENZA Si richiama l attenzione sulla specifica situazione della qualità dei crediti, più ampiamente rappresentata nel Capitolo 3 Fattori di Rischio e Informazioni Finanziarie del presente documento. Si riporta di seguito il raffronto tra i principali indicatori di rischiosità creditizia del Banco di Sardegna a livello consolidato e taluni dati statistici relativi al sistema bancario Italiano: Tabella sui principali indicatori di rischiosità creditizia su base consolidata Indicatori di rischiosità creditizia Banca Banca Dati Banca Dati 30/06/ /12/2014 Medi 31/12/2013 Medi 2014* 2013** Sofferenze lorde / crediti vs clientela lordi 18,08% 16,98% 8,30% 14,63% 6,90% Sofferenze nette / crediti vs clientela netti*** 8,84% 8,13% 4,50% 7,05% 4,00% Crediti deteriorati 1 lordi / crediti vs clientela 15,80% 13,70% 25,76% 25,35% 26,01% lordi Crediti deteriorati netti / crediti vs clientela 10,8%. 10,00 % 16,06% 16,00% 17,88% netti*** Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 45,15% 44,25% 40,80% 38,46% 37,30% Rapporto di copertura delle sofferenze 57,01% 57,74% 56,90% 56,89% 55,00% Sofferenze nette / Patrimonio netto 59,42% 54,33% N.D. 54,75% N.D. * Fonte: Banca d Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1/2015 Aprile I dati medi di confronto riguardano la categoria di appartenenza del gruppo banche grandi ** Fonte: Banca d Italia. Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1/2014 Maggio I dati medi di confronto riguardano la categoria di appartenenza del gruppo banche grandi *** Fonte: Banca d Italia - dati di fine periodo relativi al totale sistema tratti dall Appendice alla Relazione Annuale (26 maggio 2015) Al 30 giugno 2015 i crediti deteriorati lordi ammontano a Euro milioni (+1,3% rispetto al 31 dicembre 2014); il valore al netto delle rettifiche si attesta a Euro milioni (-0,4% da inizio anno. Nonostante l Emittente effettui periodicamente degli accantonamenti a fronte di eventuali perdite e i tassi di copertura delle attività deteriorate risultino essere in linea con quelli medi di sistema, potrebbe rendersi necessario un incremento di tali accantonamenti come conseguenza dell aumento dei crediti non performing e del deterioramento delle condizioni economiche, che potrebbero a loro volta comportare un incremento delle situazioni di insolvenza. A tale riguardo, ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti deteriorati, ogni mutamento nelle stime del rischio di credito così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbe avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell Emittente. In data 2 marzo 2015 è stato notificato al Banco un decreto di perquisizione e sequestro di documentazione inerente ad alcuni crediti iscritti ai bilanci di seguito richiamati, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. L'indagine trae origine da riscontri preliminari eseguiti sui bilanci aziendali relativi agli esercizi 2011 e 2012 a seguito di quanto 1 Si definiscono crediti deteriorati i crediti che ricadono nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili o delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate come descritte nella circolare della Banca d Italia n. 272 del 30 luglio 2008 (7 aggiornamento). Pagina 2 di 50

3 riportato nella relazione ispettiva predisposta dall'ispettorato di Vigilanza della Banca d'italia - notificata in data 31 agosto a conclusione dell'ispezione condotta nei confronti del Banco nel corso del primo semestre del Il 10 febbraio 2015, nel quadro dei controlli dei cosiddetti grandi contribuenti, categoria alla quale appartiene il Banco, la Direzione Regionale per la Sardegna dell Agenzia delle Entrate ha avviato una attività di verifica generale tuttora in corso. Pagina 3 di 50

4 INDICE 1. PERSONE RESPONSABILI REVISORI LEGALI DEI CONTI Nome e indirizzo dei revisori dell Emittente Informazioni circa dimissioni, revoche dell incarico o mancato rinnovo dell incarico alla società di revisione FATTORI DI RISCHIO E INFORMAZIONI FINANZIARIE Fattori di rischio Informazioni economico - patrimoniali riferite al bilancio consolidato del Banco di Sardegna SpA Esposizioni detenute dal Banco di Sardegna nei titoli di debito sovrano INFORMAZIONI SULL EMITTENTE Evoluzione dell Emittente Denominazione legale e commerciale dell Emittente Luogo di registrazione dell Emittente e suo numero di registrazione Data di costituzione e durata dell Emittente Domicilio e forma giuridica dell Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale Qualsiasi evento recente verificatosi nella vita dell Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità PANORAMICA DELLE ATTIVITA Principali attività Breve descrizione delle principali attività dell Emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi Principali mercati La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall'emittente nel Documento di Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale STRUTTURA ORGANIZZATIVA Breve descrizione del Gruppo e della posizione che l Emittente occupa Dipendenza da altri soggetti all interno del Gruppo INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell Emittente dalla data dell ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell Emittente almeno per l esercizio in corso PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA Conflitti di interesse degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza PRINCIPALI AZIONISTI Capitale Sociale Pagina 4 di 50

5 Principali azionisti INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA E LE PASSIVITA, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL EMITTENTE Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Bilanci Revisione delle informazioni finanziarie annuali Attestazione che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a certificazione da parte della società di revisione Indicazioni, se esistenti, di altre informazioni, contenute nel Documento di Registrazione, controllate dai revisori dei conti Dati finanziari non estratti dai bilanci dell Emittente sottoposti a revisione Data delle ultime informazioni finanziarie Informazioni finanziarie infrannuali Procedimenti giudiziari ed arbitrali che possono avere un effetto significativo sull andamento dell Emittente e del Gruppo Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell Emittente CONTRATTI IMPORTANTI INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI Relazioni e pareri di terzi Informazioni provenienti da terzi DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Pagina 5 di 50

6 PERSONE RESPONSABILI Indicazione delle persone responsabili Il Banco di Sardegna S.p.A. (di seguito anche Banco di Sardegna o Banca o Emittente o Banco ) è responsabile della completezza e veridicità dei dati e delle notizie contenuti nel presente Documento di Registrazione. Dichiarazione di responsabilità Il Banco di Sardegna dichiara che le informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione sono, per quanto a sua conoscenza e avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. Avv. Antonio Angelo Arru Presidente del Consiglio di Amministrazione Banco di Sardegna S.p.A. Pagina 6 di 50

7 REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell Emittente L Assemblea ordinaria dei Soci del Banco di Sardegna, con delibera assunta il 15 aprile 2010, ha conferito l incarico della revisione contabile per la durata di 9 esercizi (periodo , estremi compresi) alla società PricewaterhouseCoopers S.p.A., costituita in data 31 dicembre Essa risulta iscritta al Registro delle Imprese di Milano con il numero , corrispondente anche al codice fiscale ed è altresì iscritta all Albo speciale delle società di revisione tenuto dalla Consob (art. 161 del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58). La Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., avente sede legale in via Monte Rosa Milano, ha certificato i bilanci degli esercizi 2011, 2012, 2013 e Le relazioni redatte dalla suddetta società di revisione esprimono per ciascuno dei suddetti esercizi un giudizio senza rilievi e senza richiamo d informativa. 2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dell incarico o mancato rinnovo dell incarico alla società di revisione Non si sono verificate dimissioni, revoche o mancati rinnovi dell incarico della società di revisione nel corso degli esercizi 2011, 2012, 2013 e Pagina 7 di 50

8 FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO E INFORMAZIONI FINANZIARIE 3.1 Fattori di rischio Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all Emittente nonché agli Strumenti Finanziari offerti. La presente sezione è relativa ai soli rischi connessi all Emittente. Si invitano gli investitori a leggere attentamente l intero Prospetto di Base al fine di comprendere anche i rischi connessi a ciascun singolo investimento. I fattori di rischiosità dell Emittente trovano ampia illustrazione nella parte E della nota integrativa del bilancio individuale e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2014, disponibili presso la Società di gestione del mercato di quotazione Borsa Italiana S.p.A., nonché sul sito internet del Banco di Sardegna sul medesimo sito è inoltre a disposizione il documento: Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, redatto ai sensi dell art. 123-bis del D. Lgs. 58/98. Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico L andamento del Gruppo Banca popolare dell Emilia Romagna è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell economia delle aree geografiche in cui il Gruppo opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità del Gruppo sono influenzati dall andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre il Gruppo a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità del Gruppo e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) alle tendenze dell economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell area Euro, e della FED, nell area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più o meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del Pagina 8 di 50

9 FATTORI DI RISCHIO sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Banca popolare dell Emilia Romagna. Rischio di credito Per rischio di credito si intende il rischio che i debitori della Banca non adempiano ai propri obblighi o che il merito creditizio subisca un deterioramento. In particolare la Banca è soggetta al rischio di perdite derivanti dall inadempimento di soggetti debitori non più in grado di adempiere alle obbligazioni cui sono tenuti nei confronti della Banca e del Gruppo (ivi comprese le controparti di operazioni finanziarie aventi ad oggetto strumenti derivati Over The Counter in tal caso si parla allora più specificatamente di rischio di controparte). Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli Stati Sovrani, di cui l Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Collegato al rischio di credito, se non addirittura da considerare una sua componente, è il rischio di concentrazione che deriva da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica. Si precisa che i coefficienti patrimoniali esposti tengono conto dell assoggettamento della Banca, da parte della Banca d Italia, al rispetto di un coefficiente minimo di solvibilità specifica relativo al rischio di credito pari all 8%, contro il limite ordinario del 6% previsto per le banche appartenenti a Gruppi bancari. Quanto innanzi per tener conto della peculiarità del territorio nel quale la Banca opera. Non si segnalano particolari fenomeni di concentrazione in termini di controparte, aree geografiche o settoriali nei confronti della clientela o di altre controparti diverse dagli Stati Sovrani. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito In data 20 gennaio 2015 la Banca d Italia ha pubblicato il 7 aggiornamento della Circolare n. 272 del 30 luglio 2008; nell aggiornamento sono state modificate le definizioni di attività finanziarie deteriorate allo scopo di allinearle alle nuove nozioni di Non-Performing Exposure e Forbearance introdotte dall EBA e approvate dalla Commissione Europea il 9 gennaio Le modifiche introdotte dall aggiornamento comprendono, tra l altro, la ripartizione delle attività deteriorate nelle categorie di sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e la contestuale abrogazione delle nozioni di esposizioni incagliate e di esposizioni ristrutturate. Nell esercizio 2014 il valore lordo di bilancio dei crediti deteriorati è diminuito di Euro 340 milioni, pari al -12,7% rispetto al 2013 (+11,4% nel 2013 rispetto al 2012), ma depurando il dato dall effetto deconsolidamento della Sardaleasing si rileva invece un incremento di 70,3 Pagina 9 di 50

10 FATTORI DI RISCHIO milioni, pari al +3,1%. Tale incremento riflette la difficile situazione economica che perdura ormai da svariati anni ed il progressivo peggioramento del contesto congiunturale. Al 30 giugno 2015 i crediti deteriorati lordi ammontano a Euro milioni (+1,3% rispetto al 31 dicembre 2014); il valore al netto delle rettifiche si attesta a Euro milioni (-0,4% da inizio anno). Si riporta di seguito il raffronto tra i principali indicatori di rischiosità creditizia del Banco di Sardegna e i dati medi riferiti al sistema bancario: Tabella sui principali indicatori di rischiosità creditizia su base consolidata Indicatori di rischiosità creditizia Banca 30/06/2015 Banca 31/12/2014 Dati Medi 2014* Banca 31/12/2013 Dati Medi 2013** Sofferenze lorde / crediti vs clientela lordi 18,08% 16,98% 8,30% 14,63% 6,90% Sofferenze nette / crediti vs clientela netti*** 8,84% 8,13% 4,50%. 7,05% 4,00% Crediti deteriorati 2 lordi / crediti vs clientela lordi Crediti deteriorati netti / crediti vs clientela netti*** 25,76% 25,35% 15,80% 26,01% 13,70% 16,06% 16,00% 10,80% 17,88% 10,00% Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 45,15% 44,25% 40,80% 38,46% 37,30% Rapporto di copertura delle sofferenze 57,01% 57,74% 56,90% 56,89% 55,00% Sofferenze nette / Patrimonio netto del gruppo Banco di Sardegna 59,42% 54,33% N.D. 54,75% N.D. Costo del Rischio (b.p. su base annuale) N.D. 123 N.D. Grandi rischi (valore di bilancio)/impieghi netti N.D. 91,91% N.D. 60,04% N.D. * Fonte: Banca d Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1/2015 Aprile I dati medi di confronto riguardano la categoria di appartenenza del gruppo banche grandi ** Fonte: Banca d Italia. Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1/2014 Maggio I dati medi di confronto riguardano la categoria di appartenenza del gruppo banche grandi *** Fonte: Banca d Italia - dati di fine periodo relativi al totale sistema tratti dall Appendice alla Relazione Annuale (26 maggio 2015) Il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell economia globale potrebbero manifestare ancora riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un ulteriore peggioramento della qualità del credito nei settori di attività dell Emittente. Nonostante la Banca effettui periodicamente degli accantonamenti che riflettono le valutazioni del presunto realizzo futuro, tenendo anche conto, in termini attualizzativi, dell effetto temporale, e che gli indici di copertura dei crediti deteriorati nel 2014 siano superiori a quelli dei precedenti ultimi due esercizi (44,25% al dicembre 2014 rispetto al 41,53% al 31 dicembre 2013 e al 43,16% al 31 dicembre 2012 calcolati al netto dell effetto del deconsolidamento della Sardaleasing), sebbene risulti in flessione al 30 giugno 2015 (57,01%) il rapporto di copertura delle sofferenze rispetto al 31 dicembre 2014 (57.74%), non si può escludere che, come conseguenza di un ulteriore peggioramento della situazione economica, risultino necessari nuovi accantonamenti. A tale riguardo, ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti in sofferenza e per altri crediti deteriorati, ogni mutamento nelle stime del rischio di credito, così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbe avere effetti negativi sui risultati e sulla 2 Si definiscono crediti deteriorati i crediti che ricadono nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili o delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate come descritte nella circolare della Banca d Italia n. 272 del 30 luglio 2008 (7 aggiornamento). 3 Il costo del credito complessivo è inteso come rapporto tra le rettifiche su crediti e l ammontare dei crediti netti verso la clientela. Pagina 10 di 50

11 FATTORI DI RISCHIO situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell Emittente. Nel paragrafo 3.2 che segue, riferito agli indicatori economico-patrimoniali, si riportano vari indici significativi in merito alla qualità del credito del Banco di Sardegna, tra cui, in particolare, l incidenza delle posizioni deteriorate nette e delle sofferenze nette sul totale netto dei crediti di bilancio. Rischio di mercato Tale rischio è connesso alla variazione del valore degli Strumenti Finanziari che compongono il portafoglio in proprio della Banca causata dall andamento dei fattori di rischio di mercato (rischio generico) e dall andamento del merito creditizio dell Emittente (rischio specifico). I principali fattori di rischio finanziario sono rappresentati dall andamento avverso dei tassi di interesse, dei tassi di cambio, della volatilità, degli spread creditizi, del tasso di inflazione, dei corsi azionari, dei prezzi delle commodities e delle relative volatilità. L Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli Strumenti Finanziari dovuti a fluttuazioni delle variabili indicate in precedenza. Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati Sovrani può esporre la Banca a significative perdite di valore dell attivo patrimoniale; nel paragrafo 3.3, relativo alle Informazioni finanziarie riferite al bilancio consolidato, si forniscono al riguardo ulteriori dettagli. L attività finanziaria genera, inoltre, rischi di natura creditizia; tra questi ultimi vengono ricompresi i rischi di eventi creditizi legati al singolo emittente. Nel caso di posizioni in titoli l attività finanziaria genera il rischio di regolamento derivante dall operatività in titoli/cambi e/o commodities ed il rischio di inadempimento della controparte nei contratti derivati e/o a termine (rischio di controparte). La Banca dispone di un sistema di controlli giornalieri adeguato agli standard di mercato. Per la valorizzazione del rischio di mercato viene utilizzato un sistema di Value at Risk (VaR) 4. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto esposto nel Paragrafo 3.2 del presente Documento di Registrazione. Rischio di liquidità Per rischio di liquidità si intende l eventualità che l Emittente non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti, con ragionevole certezza e può assumere forme diverse, in funzione dell ambito in cui tale rischio è generato. Normalmente vengono individuate due forme di rischio liquidità: il Funding Liquidity Risk, cioè il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a 4 Il VaR rappresenta la stima della massima perdita potenziale, ottenuta mediante metodologie di natura probabilistica, che l'aggregato di riferimento può subire in un determinato orizzonte temporale (funzionale al grado di liquidità del portafoglio) con un prefissato livello di probabilità (coerente con il grado di avversione al rischio dell'investitore). La metodologia adottata per il calcolo del VaR appartiene alla classe dei modelli varianza-covarianza (che approssima in modo soddisfacente il livello di rischiosità degli aggregati oggetto di analisi, poiché le operazioni con pay-off non lineare sono una parte del portafoglio ridotta rispetto al totale dello stesso), secondo i quali il rischio complessivo si determina sulla base della sensibilità di ogni singola posizione alla variazione dei fattori di mercato e delle volatilità dei rendimenti degli stessi, nonché sul loro grado di correlazione. A completare il novero delle metodologie atte a monitorare i rischi di mercato, si aggiungono le analisi di sensitivity basate su spostamenti paralleli delle curve dei tassi di mercato. Pagina 11 di 50

12 FATTORI DI RISCHIO reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, cioè il rischio che la Banca non sia in grado di liquidare un attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l operazione. Il Banco di Sardegna evidenzia un saldo positivo dell'intermediazione creditizia con Clienti: raccolta da clienti dedotti gli Impieghi a Clienti. Facendo parte del Gruppo BpER, in caso di esigenze di liquidità, può approvvigionarsi presso la Tesoreria della Capogruppo. Di seguito si riportano i principali indicatori di liquidità e il dettaglio delle operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea (dati riferiti alla Capogruppo Banca popolare dell Emilia Romagna): - Principali indicatori di liquidità Indicatori 30/06/ /12/ /12/2013 Loan to deposit ratio 5 94,1% 95,1% 99,3% Liquidity Coverage ratio (LCR) 6 113,3% 124,6% 112,9% Net stable Funding ratio (NSFR) 7 117% 8 115% 104% Operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea Quota Capitale Scadenza 1. Targeted Long Term Refinancing Operation (TLTRO) - settembre /09/ Rifinanziamenti a breve maggio /08/2015 Totale Rischio operativo Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico (cfr. Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR)). La Banca si è dotata di una specifica Policy di Gruppo che descrive i principi, gli obiettivi, le modalità e le responsabilità per il governo del rischio operativo a livello di Gruppo. Sono parte della gestione dei rischi operativi le linee di intervento nell ambito del Business Continuity Management, orientate a mantenere ad un livello opportuno l attenzione sulla continuità operativa. La gestione del rischio operativo si basa sui seguenti principi: 5 Impieghi verso clientela / raccolta diretta. 6 Rapporto di copertura della liquidità (Si precisa che la normativa prudenziale Basilea 3 prevede un requisito minimale del 60% a partire dal 01/01/2015 ed un progressivo aumento al 100% a partire dal 01/01/2018). 7 Rapporto di stabilità dei fondi di provvista netti (La normativa prudenziale Basilea 3, ancora in fase di definizione sullo specifico argomento, prevede un requisito minimo del 100%). 8 Calcolato al 31/03/2015 (ultimo dato disponibile). Pagina 12 di 50

13 FATTORI DI RISCHIO identificazione: i rischi operativi sono identificati, segnalati e riportati al vertice aziendale; misurazione e valutazione: il rischio è quantificato determinandone gli impatti sui processi aziendali; monitoraggio: è garantito il monitoraggio dei rischi operativi e dell esposizione a perdite rilevanti, attraverso la previsione di un flusso di segnalazione che promuove una gestione attiva del rischio; mitigazione: sono adottati gli interventi gestionali ritenuti opportuni per mitigare i rischi operativi; reporting: è predisposto un sistema di reporting per rendicontare la gestione dei rischi operativi. Rischio derivante da procedimenti giudiziari ed arbitrali Il rischio derivante da procedimenti giudiziari consiste nella possibilità per l Emittente di dover sostenere risarcimenti, in caso di esito sfavorevole degli stessi. Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento danni conseguenti ad operazioni afferenti all ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall Emittente. I procedimenti giudiziari in corso vengono debitamente analizzati dall Emittente, al fine, ove ritenuto opportuno e necessario, di effettuare accantonamenti in bilancio in misura ritenuta congrua secondo le circostanze, nonché, in relazione ad alcune specifiche tematiche, di darne debita evidenza nella nota integrativa al bilancio secondo i corretti principi contabili. In relazione a quanto sopra si riporta: Decreto della Procura della Repubblica In data 2 marzo 2015 è stato notificato al Banco un decreto di perquisizione e sequestro di documentazione inerente ad alcuni crediti iscritti ai bilanci di seguito richiamati, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. L'indagine trae origine da riscontri preliminari eseguiti sui bilanci aziendali relativi agli esercizi 2011 e 2012 a seguito di quanto riportato nella relazione ispettiva predisposta dall'ispettorato di Vigilanza della Banca d'italia - notificata in data 31 agosto a conclusione dell'ispezione condotta nei confronti del Banco nel corso del primo semestre del Verifiche dell Amministrazione Finanziaria Il 10 febbraio 2015, nel quadro dei controlli dei cosiddetti grandi contribuenti, categoria alla quale appartiene il Banco, la Direzione Regionale per la Sardegna dell Agenzia delle Entrate ha avviato una attività di verifica generale tuttora in corso. La Banca sta fornendo agli Organi Inquirenti ed all Amministrazione Finanziaria massima e fattiva collaborazione. Rischio connesso all assenza di rating dell emittente Il rating attribuito ad un emittente costituisce una valutazione, da parte di un agenzia di rating, della capacità dell emittente stesso di assolvere ai propri impegni finanziari relativi agli Strumenti Finanziari emessi. Pagina 13 di 50

14 FATTORI DI RISCHIO Al Banco di Sardegna non è stato attribuito alcun livello di rating da parte di alcuna Agenzia di Rating. Il rischio connesso all assenza di rating di un emittente è il rischio di avere minori informazioni sul grado di solvibilità dell emittente stesso. Rischio connesso all esposizione al debito sovrano Il Banco di Sardegna risulta esposto nei confronti del debito sovrano (intendendo per tale i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e da Enti governativi, nonché i prestiti erogati agli stessi), in particolare dell Italia. Al 30 giugno 2015, l esposizione complessiva (a livello consolidato) nei confronti del debito sovrano in termini di valore nominale ammonta a Euro milioni, corrispondente ad un valore di bilancio pari a Euro milioni, che risulta sostanzialmente in linea con il relativo fair value, pari ad Euro milioni. Al riguardo si segnala che il rapporto tra il totale dei titoli di debito verso il Governo Italiano e altri enti pubblici e l attivo totale si attesta al 9,2%. Inoltre si evidenzia che il rapporto tra il totale dei crediti verso il Governo Italiano e altri enti pubblici contro il totale dei crediti verso la clientela è pari al 2,3%. Al 31 dicembre 2014, l esposizione complessiva (a livello consolidato) nei confronti del debito sovrano in termini di valore nominale ammonta a Euro milioni, interamente concentrata sull Italia, corrispondente ad un valore di bilancio pari a milioni di euro, mentre il relativo fair value, è pari ad Euro milioni. Al riguardo si segnala che il rapporto tra il totale dei titoli di debito verso il Governo Italiano e altri enti pubblici e l attivo totale si attesta al 31/12/2014 all 8,18%. Inoltre si evidenzia che il rapporto tra il totale dei crediti verso il Governo Italiano e altri enti pubblici contro il totale dei crediti verso la clientela al 31/12/2014 è pari al 2,29%. Si precisa che un rilevante investimento in titoli emessi da Stati Sovrani potrebbe esporre la Banca a significative perdite di valore dell attivo patrimoniale. Si riportano di seguito i dati relativi all esposizione a livello consolidato del Banco di Sardegna al debito sovrano al 30/06/2015 e al 31/12/2014 Esposizioni verso il debito sovrano a livello consolidato al 30/06/2015 Emittente/portafoglio Rating (*) Valore nominale Valore di bilancio Fair value Riserva AFS TITOLI DI DEBITO Governi Italia BBB Attività finanziarie per la negoziazione X - Attività finanziarie disponibili per la vendita Altri enti pubblici X Italia BBB X - Crediti (LRO)** X Totale titoli di debito CREDITI Governi X Pagina 14 di 50

15 FATTORI DI RISCHIO Italia BBB+ / X - Crediti (LRO)** X Altri enti pubblici X Italia BBB X - Crediti (LRO)** X Totale crediti X Totale (migliaia di euro) (*) I rating indicati sono quelli di Fitch Ratings in essere alla data del 30 giugno (**) LRO: loans and receivable (titoli di debito classificati in bilancio nei crediti verso clientela/banche a seconda dell emittente) Esposizioni verso il debito sovrano a livello consolidato al 31/12/2014 Emittente/portafoglio Rating (*) Valore nominale Valore di bilancio Fair value Riserva AFS TITOLI DI DEBITO Governi Italia BBB Attività finanziarie per la negoziazione X - Attività finanziarie disponibili per la vendita Altri enti pubblici X Italia BBB X - Crediti (LRO)** X Totale titoli di debito CREDITI Governi X Italia BBB X - Crediti (LRO)** X Altri enti pubblici X Italia BBB X - Crediti (LRO)** X Totale crediti X Totale (migliaia di euro) (*) I rating indicati sono quelli di Fitch Ratings in essere alla data del 31 dicembre (**) LRO: loans and receivable (titoli di debito classificati in bilancio nei crediti verso clientela/banche a seconda dell emittente) Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e delle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L'Emittente è soggetto ad un'articolata e stringente regolamentazione, nonché all'attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d'italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l'attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Inoltre, in qualità di emittente di strumenti finanziari quotati, l emittente è chiamato al rispetto di ulteriori disposizioni emanate dalla Consob. Oltre normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l'emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l'altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). Pagina 15 di 50

16 FATTORI DI RISCHIO La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all'adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1 gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell'introduzione di policy e di regole quantitative per l'attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l innalzamento dei requisiti patrimoniali, le disposizioni prudenziali vigenti prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 1 gennaio 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all 8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. capital conservation buffer, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria); inoltre, gli accordi di Basilea III prevedono che le banche monitorino il proprio indice di leva finanziaria (Leverage Ratio) calcolato come rapporto fra il capitale di classe 1 (Tier 1) e le esposizioni complessive dell ente creditizio, secondo quanto previsto dall art. 429 del Reg. 575/2013. Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche a partire dal 2015, tuttavia alla data attuale non è stata definita la soglia minima e la data di decorrenza dell indice in questione. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l'altro, l'introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o "LCR"), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o "NSFR") con orizzonte temporale superiore all'anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 ("CRR"); - per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale. Inoltre, gli accordi di Basilea III prevedono che le banche monitorino il proprio indice di leva finanziaria (Leverage Ratio) calcolato come rapporto fra il capitale di classe 1 (Tier 1) e le esposizioni complessive dell ente creditizio, secondo quanto previsto dall art. 429 del Reg.575/2013. Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche a partire dal 2015, tuttavia alla data attuale non è stata definita la soglia minima e la data di decorrenza dell indice in questione. Nonostante l'evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell'emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità regolamentari si segnala la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicata il 12 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell'unione Europea, in ordine all istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle Pagina 16 di 50

17 FATTORI DI RISCHIO imprese di investimento (Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive o "BRRD", o "Direttiva"), che s'inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l'introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le "Autorità") possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell'ente, riducendo al minimo l'impatto del dissesto sull'economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base alla direttiva, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out ) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro ,00 (c.d. bail-in ). Pertanto, con l'applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell'emittente. Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l'utilizzo del Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle banche a livello nazionale. La Direttiva dovrà essere applicata a decorrere dal 1 gennaio 2015 fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al più tardi, al 1 gennaio 2016 anche se le relative disposizioni potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione ancorché emessi prima dei suddetti termini. Si segnala, tuttavia, che è tuttora in corso il processo di recepimento a livello nazionale della direttiva. Al riguardo si rinvia al "Rischio connesso all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi" inserito nel paragrafo 2.1 della Nota Informativa del Prospetto di Base dell Emittente. Sebbene l'emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'emittente Da ultimo si segnala che l implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e l istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impongono l obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Il Banco di Sardegna al 30 giugno 2015, a livello consolidato e con riferimento alla Direttiva 2014/59/UE, ha contabilizzato 1,7 milioni (riferiti all intero esercizio 2015) a fronte del contributo da riconoscere al Fondo di Risoluzione (SRF Pagina 17 di 50

18 FATTORI DI RISCHIO Single Resolution Fund), mentre nessun onere è stato registrato a Conto Economico a valere sulla Direttiva 2014/49/UE. Sull ammontare complessivo degli oneri generati dall applicazione delle citata normativa, sussistono incertezze sull importo che verrà effettivamente richiesto all Emittente; ciò anche in funzione di eventuali diverse interpretazioni riguardanti la modalità di rilevazione contabile delle fattispecie in esame. Riforma della disciplina nazionale delle banche popolari Il Banco di Sardegna SpA, come azienda appartenente al Gruppo Banca Popolare dell Emilia Romagna potrebbe risentire degli effetti determinati dalla conversione in legge del D.L. 24 gennaio 2015 n. 3 ( Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti ) che impone alle banche popolari con attivo superiore a 8 miliardi di Euro (su base consolidata, per le società capogruppo di un gruppo bancario) di procedere alla trasformazione in società per azioni e dispone, quale termine per l adeguamento alle norme predette, 18 mesi dalla data di entrata in vigore delle disposizioni di attuazione, da emanarsi da parte dell Autorità di Vigilanza. Con la trasformazione della Capogruppo in società per azioni, venendo meno i limiti alla partecipazione al capitale sociale e il principio del voto capitario peculiari delle banche popolari, potrebbe condurre a sistemi di governo ed assetti proprietari diversi da quelli attuali. La Capogruppo Banca popolare dell'emilia Romagna rientra nel perimetro delle banche popolari destinatarie di tale provvedimento. Non può escludersi che dall attuazione del provvedimento, e quindi dalla conversione della Banca in società per azioni, possano discendere un aumento dei costi operativi ed un effetto negativo sui risultati e sulle prospettive dell Emittente. Sebbene l'emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'emittente. Pagina 18 di 50

19 3.2 Informazioni economico - patrimoniali riferite al bilancio consolidato del Banco di Sardegna SpA Di seguito si riportano alcuni dati finanziari e patrimoniali tratti dai bilanci annuali consolidati ovvero individuali relativi all Emittente riguardanti gli esercizi 2013 e 2014 ed i resoconti intermedi di gestione riferiti al primo semestre degli anni 2014 e Il bilancio d esercizio individuale e consolidato al 31 dicembre 2014 è stato approvato dall Assemblea dei soci del Banco di Sardegna in data 16 aprile 2015 mentre la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015 è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione il 5 agosto I prospetti completi attinenti alla situazione patrimoniale ed economica individuale e consolidata sono pubblicati sul sito internet dell Emittente Principali dati di Stato Patrimoniale e di Conto Economico consolidati Tabella 1 - Principali dati di Stato Patrimoniale Dati patrimoniali 30/06/ /12/ /12/2013 Raccolta diretta Raccolta indiretta Crediti vs clientela Totale attivo Patrimonio netto (compr. dell utile di periodo) Capitale Sociale Attività finanziarie Passività finanziarie , Posizione interbancaria netta (importi in migliaia di Euro) Tabella 2 - Principali dati di Conto Economico Dati economici 30/06/ /06/2014 Variaz % al 30/06/15 rispetto al 30/06/14 31/12/ /12/2013 Variaz % al 31/12/14 rispetto al 31/12/13 Margine di interesse (12,8) (6,7) Margine di intermediazione (8,5) ,9 Risultato netto della gestione finanziaria , ,6 Costi operativi ( ) ( ) 0,6 ( ) ( ) (1,4) Utile (perdita) dell operatività corrente al lordo delle imposte ,2 47, ,5 Utile (perdita) d esercizio , ,5 di cui: Utile (perdita) d esercizio di pertinenza di terzi di cui: Utile (perdita) d esercizio della Capogruppo , (16,4) , ,8 (importi in migliaia di Euro) 9 Sono la risultante delle voci 40 e 60 del passivo dello Stato Patrimoniale e sono costituite da strumenti derivati di copertura e passività finanziarie di negoziazione Pagina 19 di 50

20 I dati relativi al 31 dicembre 2014 evidenziano quanto segue: - l utile complessivo, al netto delle imposte, è pari a euro 36,6 milioni (era pari a 18,4 milioni al 31 dicembre 2013). - l utile di pertinenza di terzi risulta pari a 0,8 milioni di euro (al 31 dicembre 2013 risultava invece pari a 1 milione). - l utile di pertinenza della Capogruppo risulta pari a euro 35,8 milioni (risultava di 17,5 milioni al 31 dicembre 2013). I dati riferiti al 30 giugno 2015 evidenziano quanto segue: - l utile complessivo, al netto delle imposte, è pari a euro 15,7 milioni (era di euro 12,4 milioni al 30 giugno 2014). - l utile di pertinenza di terzi risulta pari a euro 1 milione (era di 0,5 milioni al 30 giugno 2014). - l utile di pertinenza della Capogruppo risulta pari a euro 14,7 milioni (era pari a 11,9 milioni al 30 giugno 2014). Patrimonio e coefficienti di vigilanza Dal 1 gennaio 2014 è applicabile la disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV), nel Regolamento 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e nella circolare Banca d Italia n. 285, che traspongono nell Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (cd. framework Basilea 3). Le banche che non dovessero rispettare il requisito di riserva di conservazione del capitale non potranno distribuire dividendi, remunerazioni variabili e altri elementi utili a formare il patrimonio regolamentare oltre i limiti prestabiliti e dovranno definire le misure necessarie a ripristinare entro un congruo termine il livello di capitale richiesto. Si riportano di seguito i dati sui fondi propri e i coefficienti patrimoniali della Banca determinati a livello individuale, in quanto per tali dati il Banco di Sardegna non è tenuto a predisporre le segnalazioni di vigilanza a livello consolidato in quanto facente parte del gruppo Banca Popolare dell Emilia Romagna. Tabella 3 - Indicatori patrimoniali di vigilanza su base individuale Indicatori patrimoniali 31/12/2013 Attività ponderate per il rischio (RWA) Attività ponderate per il rischio (RWA)/Totale attivo 53,50% Pagina 20 di 50 Requisito minimo regolamentare Core Tier one ratio 16,15% 4% Tier one capital ratio 16,55% 6% Total capital ratio 19,12% 8% Patrimonio di vigilanza (compreso patrimonio di 3 livello) di cui: Patrimonio di base di cui: Patrimonio supplementare (importi in migliaia di Euro) Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza indicati nella tabella che precede sono stati calcolati in conformità con le disposizioni normative in vigore alla data del 31 dicembre A tale data, il

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