L efficienza energetica come motore di sviluppo. da Kyoto all efficienza e oltre. Elisa Valeriani Presidente ERVET S.p.A. Modena, 24 marzo 2015

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1 L efficienza energetica come motore di sviluppo da Kyoto all efficienza e oltre Elisa Valeriani Presidente Modena, 24 marzo 2015

2 Strategie Energetiche UE per il 2020 L 11 dicembre 1997 più di 180 Paesi sottoscrivono il Protocollo di Kyoto, il trattato internazionale in materia ambientale per contrastare i cambiamenti climatici. Entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia, il trattato prevede l'obbligo di riduzione delle emissioni inquinanti in una misura non inferiore all'8% rispetto alle emissioni registrate nel Nel l Unione Europea ha varato il Pacchetto Clima Energia (cosiddetto Pacchetto ), con i seguenti obiettivi energetici e climatici al % entro il 2020 le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del % di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali lordi entro il 2020 (vincolante). - 20% nel consumo di energia primaria rispetto ai livelli previsti al 2020, da ottenere tramite misure di efficienza energetica. Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita e l'occupazione che l'unione europea ha varato nel Non mira soltanto a superare la crisi dalla quale le economie di molti paesi stanno ora gradualmente uscendo, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per una crescita: crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale

3 Gli obiettivi UE : trend al 2020 La Commissione Europea nel 2011 propone una nuova direttiva sull efficienza energetica per far fronte al trend negativo sulla riduzione del consumo energetico

4 . E dopo il 2020? 1990 Il Consiglio europeo del ottobre 2014 ha approvato i nuovi obiettivi clima energia al 2030: - 40% emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990; +27% efficienza energetica (come riduzione rispetto all'incremento dei consumi tendenziali) passibile di revisioni per un suo innalzamento al 30%; 27% rinnovabili sui consumi finali di energia L Energy Roadmap 2050, pubblicata il 15 dicembre 2011 dalla Commissione europea (COM 2011, 885/2), rappresenta un passo importante verso un economia low carbon: - 80%-95% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 ; l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili sono elementi cruciali; 2030 modello di produzione e di consumo dell energia sicuro, privo di rischi, sostenibile ed economicamente accessibile e che garantisca il benessere delle persone, la competitività industriale e il funzionamento generale della società; la decarbonizzazione del sistema energetico è fattibile sia sul piano tecnico che su quello economico. 2050

5 Energy Roadmap 2050 Se l'ue darà piena attuazione alle politiche attuali, sarà probabilmente in grado di ridurre le emissioni interne del 20% nel 2020 e del 30% nel 2030 rispetto ai livelli del Tuttavia le attuali strategie consentirebbero di conseguire soltanto per metà, da qui al 2020, l'obiettivo di un incremento del 20% dell'efficienza energetica. Fonte: COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050

6 Promuovere l efficienza energetica Vantaggi dell'obiettivo dell'ue del 20% di risparmio energetico entro il 2020 Fonte: Commissione Europea

7 Decarbonizzazione del sistema energetico La transizione verso un energia sicura, competitiva e a basse emissioni di carbonio, richiede un notevole aumento degli investimenti in apparecchiature energetiche, reti, tecnologie di trasporto, infrastrutture e edifici efficienti. Si calcola che l aumento di investimento sia pari all 1,5% del PIL su base annua per il periodo fino al All orizzonte 2020 saranno necessari investimenti dell ordine di miliardi di EUR nell UE per garantire la sicurezza dell approvvigionamento, la diversificazione delle fonti, energie più pulite e prezzi concorrenziali in un mercato dell energia integrato (fonte: Politica e sfide nel settore energetico - Contributo della Commissione al Consiglio europeo del 22 maggio 2013).

8 Il quadro normativo per l efficienza energetica Direttiva 2001/77/CE Promozione en. el. da FER D.lgs. 387/2003 Direttiva 2002/91/CE Rendimento energetico in edilizia Direttiva 2004/8/CE Promozione cogenerazione Direttiva 2006/32/CE efficienza degli usi finali dell'energia Direttiva 2009/28/CE Promozione energia da fonti rinnovabili Direttiva 2010/31/CE Prestazione energetica degli Edifici (EPBD) Direttiva 2012/27/CE Efficienza energetica D.lgs. 192/2005 D.lgs. 20/2007 D.lgs. 115/2008 D.lgs. 28/2011 Decreto Rinnovabili DL 63/ L.90/2013 D.lgs. 102/2014

9 Quali sono gli elementi chiave della Direttiva EPBD La Direttive EPBD rende visibile l efficienza energetica Attestati di prestazione energetica (EPC) Metodologia comune di calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici Requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici o le unità immobiliari al fine di raggiungere livelli ottimali in funzione dei costi Requisiti minimi sul rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione e degli edifici già esistenti sottoposti a importanti ristrutturazioni Ispezione degli impianti di riscaldamento e di condizionamento Esperti e controlli indipendenti per la certificazione e gli ispezioni Introduzione di edifici ad energia quasi zero

10 Il recepimento della normativa comunitaria in materia di efficienza energetica degli edifici L Italia ha avviato il percorso di recepimento della normativa comunitaria in materia di efficienza energetica degli edifici con l emanazione del D.lgs. n. 192/2005 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia, poi corretto ed integrato con il D.lgs. n. 311/2006 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n La Direttiva 2010/31/UE è stata, invece, recepita con Legge n. 90 del 3 agosto 2013 di conversione del D.L. 63/2013, il quale prevede le seguenti novità: Il Certificato energetico dell edificio (ACE) viene sostituito con l Attestato di prestazione energetica dell edificio (APE) con validità temporale massima di 10 anni a partire dal suo rilascio ed è aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che modifichi la classe energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare. Prestazione energetica definita come: quantità annua di energia primaria effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare, con uso standard dell'immobile, i vari bisogni energetici dell'edificio (art.2). L APE è il «documento, redatto nel rispetto delle norme contenute nel presente decreto e rilasciato da esperti qualificati e indipendenti che attesta la prestazione energetica di un edificio attraverso l'utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica».

11 Ulteriori novità introdotte con la L. 90/2013 recepimento Direttiva 2010/31/UE Impossibilità di procedere ad autocertificazione per gli edifici di classe G. Obbligo di indicare la classe energetica dell edificio negli annunci commerciali Obbligo in carico al proprietario di rendere disponibile l'attestato di prestazione energetica al potenziale acquirente o al nuovo locatario all'avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime. Introduzione del concetto di edifici ad energia quasi zero : edificio ad altissima prestazione energetica, calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto, che rispetta i requisiti definiti al decreto di cui all'articolo 4, comma 1. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all'interno del confine del sistema prodotta in situ. A partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, devono essere a energia quasi zero.

12 La Direttiva 2012/27/CE La continua evoluzione del quadro normativo è confermata con l entrata in vigore il 4 dicembre 2012 della Direttiva 2012/27/CE sull efficienza energetica (da recepire dagli Stati membri entro il 5 giugno 2014), che stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell efficienza energetica nell Unione al fine di garantire il conseguimento dell obiettivo principale dell Unione relativo all efficienza energetica del 20% entro il 2020 e di gettare le basi per ulteriori miglioramenti dell efficienza energetica. Determinazione di obiettivi nazionali indicativi: ogni Stato membro fissa un obiettivo nazionale indicativo di efficienza energetica, basato sul consumo di energia primaria o finale, sul risparmio di energia primaria o finale o sull'intensità energetica. Rispetto a ciò, comunque, ogni Stato membro deve tenere conto di un limite massimo dei consumi energetici complessivi a livello europeo, fissato, al 2020, in milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtoe) di energia primaria o in Mtoe di energia finale. Introduzione dei Piani nazionali per l efficienza energetica: si prevede che entro il 30 aprile 2014 ogni Stato membro debba trasmettere alla Commissione Ue il proprio Piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica che deve contenere le misure significative per il miglioramento dell'efficienza energetica, i risparmi attesi e quelli conseguiti. Impulso all efficientamento del parco edilizio e delle prestazioni energetiche degli edifici: nel quadro dei Piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica, ogni Stato membro deve trasmettere alla Commissione europea gli elementi di una strategia a lungo termine per promuovere investimenti nella ristrutturazione degli edifici pubblici e privati.

13 La Direttiva 2012/27/CE - misure per le imprese Obbligo per le grandi imprese, ogni 4 anni (il primo entro il 5/12/2015) a sottoporsi ad una valutazione delle prestazioni energetiche (audit energetici). Tale obbligo non si applica alle Imprese che hanno adottato sistemi di gestione conformi alle norme ISO oppure EMAS e ISO 14001, a condizione che questi ultimi includano un audit energetico, redatto sempre secondo i requisiti stabiliti dall Allegato 2 del decreto. Programmi elaborati dagli Stati membri per incoraggiare le piccole e medie imprese a sottoporsi ad audit energetici. Regimi di qualificazione o certificazione di esperti qualificati ed indipendenti ad effettuare audit energetici. Predisposizione di un elenco dei soggetti qualificati di fornitori di servizi energetici: la direttiva contiene misure atte a promuovere e sviluppare il mercato dei fornitori di servizi energetici attraverso informazioni rivolte agli utenti sempre più chiare, sia sui contratti disponibili, sia sulle attività delle imprese fornitrici di servizi energetici (ESCo). Promozione della cogenerazione ad alto rendimento: dopo il 5 giungo 2014 analisi costibenefici per l utilizzo del calore di scarto prodotto da impianti di potenza termica totale superiore a 20 MW in fase di progettazione o ammodernamento sostanziale.

14 La Direttiva 2012/27/CE - misure per la P.A. Impulso all efficientamento del parco edilizio e delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici: dal 1 gennaio 2014 ogni Stato membro dovrà garantire che, per ogni anno, almeno il 3% del parco immobili di proprietà dello Stato sia ristrutturato in modo da rispettare i requisiti minimi di prestazione energetica in edilizia (secondo le modalità stabilite dalla direttiva 2010/31/UE). In caso di superamento del limite minimo del 3%, si potrà contabilizzare l'eccesso negli obiettivi dell'anno successivo. La norma si applica inizialmente agli edifici con una superficie calpestabile superiore ai 500 metri quadri, ma dal 9 luglio 2015, verranno interessati anche quelli con superficie inferiore (a partire dai 250 metri quadri). La direttiva stabilisce, tuttavia, che gli Stati membri potranno impiegare misure alternative per garantire risparmi equivalenti, oltre a poter esentare dall'obbligo di ristrutturazione particolari categorie di edifici. Acquisti della pubblica Amministrazione di prodotti ad alta efficienza energetica: si prevede che gli Stati membri facciano sì che le PA acquistino esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica, in coerenza con il rapporto costi-benefici, la fattibilità economica, una più ampia sostenibilità, l idoneità tecnica ed un livello sufficiente di concorrenza.

15 Decreto legislativo n. 102/2014 di attuazione della Direttiva 2012/27/UE Il D.lgs. N. 102/2014 di attuazione della Direttiva 2012/27/UE stabilisce un quadro di misure per la promozione ed il miglioramento dell efficienza energetica che concorrono al conseguimento dell obiettivo nazionale di risparmio energetico conteggiati a partire dal 2010 in coerenza con la Strategia Energetica Nazionale (art. 3): 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio dei consumi di energia primaria entro il 2020; 15,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio di energia finale Per garantire un coordinamento ottimale degli interventi e delle misure per l efficienza energetica anche degli edifici della pubblica amministrazione è istituita, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e finanziarie già esistenti, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, una CABINA DI REGIA, composta dal Ministero dello sviluppo economico, che la presiede, e dal Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare (art. 4 c.4). Con Decreto interministeriale 9 gennaio 2015 sono state individuate le modalità di funzionamento della cabina di regia che si avvale della collaborazione di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e GSE (Gestore Servizi Energetici).

16 Miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili della P.A. (art. 5 D.lgs. 102/2014) A partire dall'anno 2014 e fino al 2020, e nell'ambito della cabina di regia di cui, sono realizzati attraverso le misure del presente articolo interventi sugli immobili della pubblica amministrazione centrale, inclusi gli immobili periferici, in grado di conseguire la riqualificazione energetica almeno pari al 3 per cento annuo della superficie coperta utile climatizzata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo di almeno 0,04 Mtep. Il MISE di concerto con il MATTM, predispone entro il 30 novembre di ogni anno, a decorrere dal 2014, un Programma di interventi per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale. Per la realizzazione degli interventi le P.A. favoriscono il ricorso allo strumento del FTT e ai contratti EPC e possono agire tramite ESCO. Al fine di elaborare il programma di riqualificazione, le Pubbliche Amministrazioni centrali predisporranno, entro il 30 settembre per il 2014 ed entro il 30 giugno per ciascuno degli anni successivi, proposte di intervento sugli immobili dalle stesse occupati, e le trasmetteranno, entro quindici giorni successivi, al Ministero dello sviluppo economico. Le proposte saranno formulate sulla base di appropriate diagnosi energetiche o faranno riferimento agli interventi di miglioramento energetico previsti dall'attestato di prestazione energetica. Sono esclusi dal programma gli immobili con superficie coperta utile totale inferiore a 500 mq (250 mq dal 2015), gli immobili vincolati, gli immobili destinati a scopi di difesa, gli immobili a adibiti a luoghi di culto.

17 Acquisti delle Pubbliche amministrazioni centrali (art. 6 D.lgs. 102/2014) Le pubbliche amministrazioni centrali si attengono al rispetto dei requisiti minimi di efficienza energetica di cui all'allegato 1, in occasione delle procedure per la stipula di contratti di acquisto o di nuova locazione di immobili ovvero di acquisto di prodotti e servizi, avviate a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto. L'obbligo si applica agli appalti per gli acquisti di prodotti e servizi di importo pari o superiore alle soglie dei contratti pubblici di rilevanza comunitaria di cui all'articolo 28 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n In relazione agli acquisti ovvero ai nuovi contratti di locazione di immobili, l'obbligo di cui al comma 1 si applica a tutti i contratti, indipendentemente dal relativo importo. E' ammessa deroga dal rispetto dell'obbligo di cui al comma 1 qualora tale previsione non sia coerente con le valutazioni di costo-efficacia, fattibilità economica e idoneità tecnica, ovvero nel caso in cui comporti una severa restrizione della concorrenza. Gli elementi tecnici ed economici a sostegno della deroga sono precisati e motivati nei documenti di gara. In materia di immobili, è ammessa deroga al rispetto dei requisiti minimi, qualora l'acquisto sia finalizzato a: a) intraprendere una ristrutturazione importante o una demolizione; b) salvaguardare l'immobile in quanto ufficialmente protetto in virtu' dell'appartenenza a determinate aree ovvero del suo particolare valore architettonico o storico.

18 Diagnosi energetiche e sistemi di gestione energia (art. 8 D.lgs. 102/2014) Entro il 5 dicembre 2015, e successivamente ogni 4 anni, le grandi imprese (occupa più di 250 persone, il cui fatturato annuo supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro), eseguono una diagnosi energetica, condotta da società di servizi energetici, esperti in gestione dell'energia o auditor energetici e da ISPRA relativamente allo schema volontario EMAS, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale. L audit è redatto in conformità ai dettati di cui all'allegato 2 al presente decreto. Tale obbligo non si applica alle grandi imprese che hanno adottato sistemi di gestione conformi EMAS e alle norme ISO o EN ISO 14001, a condizione che il sistema di gestione in questione includa un audit energetico realizzato in conformità ai dettati di cui all'allegato 2. L obbligo si applica anche alle imprese a forte consumo di energia le imprese per le quali, nell annualità di riferimento, si sono verificate entrambe le seguenti condizioni (art. 2 DM 5 aprile 2013): abbiano utilizzato, per lo svolgimento della propria attività, almeno 2,4 GWh di energia elettrica oppure almeno 2,4 GWh di energia diversa dall elettrica; il rapporto tra il costo effettivo del quantitativo complessivo dell energia utilizzata per lo svolgimento della propria attività e il valore del fatturato, non sia risultato inferiore al 3%. Le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia che non effettuano la diagnosi sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria da a euro. Quando la diagnosi non è effettuata in conformità alle prescrizioni di cui all'articolo 8 si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da euro ad euro

19 Decreto legislativo n. 102/2014 Disposizioni orizzontali Regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione (art.12) Regimi di certificazione e accreditamento per ESCO, EGE, Sistemi di gestione dell energia, e diagnosi energetiche Pubblicazione di elenchi delle Esco, degli EGE e delle imprese certificate ISO Informazione e formazione (art. 13) Realizzazione di un programma di informazione e formazione. Il programma ha una dotazione 1 Mln l anno e sarà definito tenendo conto delle caratteristiche dei soggetti a cui è rivolto (imprese, fornitori servizi energetici, PA, studenti, consumatori) Servizi energetici ed altre misure per promuovere l EE (art. 14) Sviluppare e diffondere contratti tipo di prestazione energetica Prevista, ai fini della qualificazione del contratto come contratto servizio energia, per la prima stipula contrattuale, una riduzione stimata dell'indice di energia primaria per la climatizzazione invernale di almeno il 5% rispetto al corrispondente indice riportato sull'attestato di prestazione energetica. Definire linee guida per semplificare ed armonizzare le procedure autorizzative per l installazione degli impianti Fondo nazionale per l efficienza energetica (art. 15) Istituzione di un fondo di natura rotativa per la concessione di garanzie e/o finanziamenti per interventi di efficienza energetica realizzati dalla Pubblica Amministrazione, le ESCO e le imprese. La dotazione del fondo è di circa 70 milioni di euro l anno per il periodo

20 Piano d Azione Italiano per l Efficienza Energetica 2014 (PAEE): gli strumenti per l efficienza energetica Il PAEE 2014 (approvato con Decreto MISE 17 luglio 2014) descrive gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall Italia al 2020, le misure di policy attivate per il loro raggiungimento e i risultati raggiunti al In particolare il Piano, coerentemente con le linee guida per la compilazione della Commissione Europea e in accordo con quanto espresso nella Strategia Energetica Nazionale (SEN), riporta gli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi di energia primaria e finale, e specifica i risparmi negli usi finali di energia attesi al 2020 per singolo settore economico e per principale strumento di promozione dell efficienza energetica.

21 Il POR FESR Asse 4 Promozione della low carbon economy nei territori e nel sistema produttivo Priorità di investimento FESR OT4-4.b Promuovere l efficienza energetica e l uso dell energia rinnovabile delle imprese OT4-4.c Sostenere l efficienza energetica, la gestione intelligente dell energia e l uso dell energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici e nel settore dell edilizia abitativa Obiettivi specifici/risultati attesi 4.2 Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili Azioni Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive (compresi impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l autoconsumo), con priorità a tecnologie ad alta efficienza Promozione dell eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: - interventi di ristrutturazione di edifici o complessi di edifici, - installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, - regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l utilizzo di mix tecnologici Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile per l'autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico OT4-4.e Promuovere strategie per basse emissioni di carbonio nei territori, (in particolare le aree urbane) 4.6 Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane Rinnovo del materiale rotabile Sistemi di trasporto intelligenti Sviluppo delle infrastrutture necessarie all utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale

22 Grazie per l attenzione!

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