Bandi PMI 2014 Previsti crediti agevolati

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1 Registrazione presso il Tribunale di Torino n 5992 del Poste Italiane s.p.a Sped. in Abbonam. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO III/2014 ANNO IX NUMERO 1II LUGLIO 2014 Union Banche in Italia e nell Ue. Cosa sta accadendo? Focus sulla situazione del sistema del credito Arrivano i Turin Bond per le imprese Per aiutare le aziende a crescere Bandi PMI 2014 Previsti crediti agevolati UNIONFIDI idi.com

2 Union idi.com Sommario ANNO IX NUMERO I1I LUGLIO 2014 Direttore responsabile Andrea Zaghi Redazione Laura Cassera Silvia Maria Ramasso Grafica Layout studio grafico - Moncalieri (TO) Stampa AGIT Mariogros Industrie grafiche Beinasco (TO) Editore NEOS EDIZIONI Via Genova, 57, Rivoli (TO) Tel. e Fax info@neosedizioni.it Registrazione presso il Tribunale di Torino n 5992 del Poste Italiane s.p.a Sped. in Abbonam. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO III/ Per il rilancio del credito lêitalia guarda a Francoforte 5 Ecco i Turin Bond per le imprese 6 La Centrale dei Rischi di Banca dêitalia Bandi PMI Unionfidi e Gruppo Impresa insieme per le imprese Il presente è un messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Si invitano, pertanto, gli associati a fare riferimento ai fogli informativi contenenti le condizioni contrattuali, generali ed economiche, disponibili presso le nostre sedi e sul sito

3 Per il rilancio del credito l Italia guarda a Francoforte 3 Scenari Quel che l Europa ha tolto negli ultimi anni all economia reale, potrebbe ridarlo presto. Forse anche con gli interessi. Tutto dipende in gran parte dalla Banca centrale europea (Bce), e in particolare da quelle Tltro - Targeted long term refinancing operations -, attese al debutto a inizio settembre che dovrebbero spalmare sull economia reale, attraverso le banche, qualcosa come 400 miliardi di nuovi prestiti: di questa somma, una buona parte potrebbe finire all Italia, con stime che oscillano tra i 60 e i 100 miliardi di euro.quel che l Europa ha tolto negli ultimi anni all economia reale, potrebbe ridarlo presto. Forse anche con gli interessi. Tutto dipende in gran parte dalla Banca centrale europea (Bce), e in particolare da quelle Tltro - Targeted long term refinancing operations -, attese al debutto a inizio settembre che dovrebbero spalmare sull economia reale, attraverso le banche, qualcosa come 400 miliardi di nuovi prestiti: di questa somma, una buona parte potrebbe finire all Italia, con stime che oscillano tra i 60 e i 100 miliardi di euro. La spirale credito-recessione Le Tlro costituiscono una delle quattro azioni annunciate a inizio giugno da Francoforte, un pacchetto in quattro mosse con cui la Bce cercherà di rispondere al nuovo peggioramento del inflazione e della crescita nell eurozona, strettamente collegato alla paralisi del credito all economia reale di diversi Paesi (Italia in prima fila). Ed è qui che vale la pena di fare un passo indietro: se ormai pare assodato che il clima di stagnazione in cui versa il Vecchio continente è in gran parte dovuto alle politiche di austerity adottate negli ultimi anni (a dire il vero non per scelta ma per necessità, visto che tutto è partito dalla crisi finanziaria globale post Lehman Brothers), è necessario imbastire nuove azioni straordinarie che diano vigore a una ripresa troppo lenta e troppo concentrata in alcuni Paesi. In ballo ci sono le istituzioni comunitarie ma anche la Banca centrale europea: e così, se le prime sono concentrate sul fronte del credito concretizzare ancora di più la messa in sicurezza del sistema attraverso il processo di integrazione bancaria, quest ultima farà tutto il possibile con le armi a sua disposizione. Morale: dopo che per anni il credito ha sofferto perché le banche si sono impegnate a presentarsi con i conti in ordine agli esami straordinari in vista della vigilanza unica che partirà a novembre (rafforzando gli accantonamenti sui crediti a rischio e riducendo gli impieghi), ora le stesse banche godranno di un nuovo sostegno per tornare a finanziare l economia reale. È come se, appunto, dopo aver congelato crediti per decine di migliaia di euro, l Europa si prepari ora a recuperare tutto il terreno perduto. Il nuovo bazooka Tutto sta, si diceva, nel piano straordinario annunciato da Mario Draghi il 5 giugno. Un programma atteso da tempo, da quando cioè il presidente dell Eurotower si era dichiarato disposto a utilizzare strumenti «non convenzionali» non solo per arginare la crisi del debito sovrano (come era accaduto due anni fa), ma anche per sostenere l economia reale, malata di un anemia che nella bassa inflazione trova il suo riscontro più evidente. Di qui il nuovo bazooka della Bce: si è partiti con il taglio dei tassi di 10 punti base, che ha per la prima volta ha portato una grande banca centrale a spingere i tassi sui depositi delle banche in territorio negativo (finora gli unici precedenti erano in Scandinavia e in Svizzera). In sostanza, gli istituti di credito oggi non hanno più alcun vantaggio anzi un costo se parcheggiano i loro miliardi a Francoforte (anziché prestarli ai loro clienti), e questo nuovo quadro dovrebbe suonare come un invito a sostenere di più l economia: nei primi sette giorni successivi al cambio dei tassi le banche hanno subito tolto dalla Bce 25 dei 39 miliardi che avevano in deposito, dunque un primo effetto c è stato. Ora, però, bisognerà vedere se queste risorse verranno girate all economia, visto che prima dei prestiti ci sono altre forme di impiego meno rischiose e comunque remunerative. Con le nuove misure annunciate da Draghi per le banche sarà più facile finanziare l economia: per l Italia la manovra vale fino a 100 miliardi

4 Scenari 4 L iniezione straordinaria Ecco perché per la riattivazione del credito - calato in Europa del 2,7% anche ad aprile ci si attende molto di più dalla seconda carta che ha giocato Draghi, quella delle Tlro. Le banche potranno richiedere alla Bce, a condizioni molto vantaggiose fondi a 4 anni, a patto che si impegnino a impiegarli nel settore privato, imprese e famiglie, per un ammontare massimo di 400 miliardi di euro. In sostanza, una vera e propria iniezione straordinaria di liquidità, che si svolgerà a settembre e dicembre 2014 e successivamente, per somme addizionali, ogni trimestre fino a metà 2016: inizialmente le banche possono richiedere fino al 7% del loro portafoglio crediti al settore privato (da cui il tetto dei 400 miliardi) e successivamente potranno accedere a nuovi finanziamenti dimostrando di aver concesso nuovi prestiti all economia reale. La liquidità a tassi più bassi si ritiene in Bce - favorirà il credito a condizioni migliori e quindi faciliterà la capacità di rimborso, e al tempo stesso penalizzerà le banche (che dovranno presentare rapporti periodici sugli impieghi) obbligandole a rimborsare anticipatamente i fondi qualora non rispettino l impegno sui crediti all economia reale. Potranno essere finanziate famiglie e imprese, con la sola eccezione dei mutui casa, per non rischiare una nuova bolla immobiliare. Preannunciato anche l acquisto, in prospettiva, di titoli cartolarizzati (Abs), una volta che le emissioni abbiano raggiunto standard di semplicità e trasparenza e l ampliamento della liquidità, tra l altro con aste a tasso fisso a piena aggiudicazione fino a metà 2016, per un mix che dalla stessa Bce è stato definito «significativo», ma che al tempo stesso non esclude ulteriori interventi, se necessario; sullo sfondo, infatti, aperta la porta a uno stimolo quantitativo (quantitative easing), già adottato da altre banche centrali in primis dalla Fed negli Stati Uniti e dalla Banca centrale giapponese. Le ripercussioni in Italia Gli effetti del nuovo piano della Bce si vedranno non prima di 9-12 mesi. Per l Italia, la partita vale almeno 60 miliardi di euro: sì, perché se è vero che il sistema del credito ha in essere circa 835 miliardi di prestiti alle imprese, questo vuol dire che potrà cominciare a prendere in prestito dalla Banca centrale europea, già con la prima delle operazioni, fino a 60 miliardi in più a un tasso d interesse fisso dello 0,25% (0,15%+10 punti base di spread) per quattro anni, a condizione di finalizzarli al sostegno delle imprese (altrimenti dovranno restituire anticipatamente i fondi ottenuti). Sommando però gli effetti delle altre misure e i nuovi maxi-plafond stanziati da alcune banche negli ultimi mesi, si arriva a nuovi crediti fino a 100 miliardi di euro. I NUMERI CHE CONTANO 400 miliardi Il limite massimo delle prime due Tltro - Targeted long term refinancing operations - della Banca centrale europea attese entro la fine dell anno. Successivamente se ne svolgeranno altre, per somme addizionali, ogni trimestre fino a metà miliardi Gli impieghi in essere delle banche a famiglie e imprese italiane: per un importo pari al 7% - dunque 60 miliardi gli istituti di credito potranno richiedere prestiti quadriennali a tassi irrisori. 4 Le azioni predisposte dalla Banca centrale europea per combattere la bassa inflazione e dare fiato alla ripresa. 25 miliardi La somma che le banche europei hanno ritirato dai depositi Bce nei primi 7 giorni che hanno seguito l introduzione di tassi negativi.

5 Ecco i Turin Bond per le imprese 5 Prodotti Arrivano anche a Torino i bond del territorio, per finanziare i progetti delle imprese locali anche grazie alle risorse investite dai risparmiatori. Sono i Turin Bond e sono frutto di un accordo siglato il 12 maggio scorso da Unionfidi, Banca Sella, Unione Industriale di Torino e Api Torino. Grazie all accordo, Banca Sella mette a disposizione delle imprese di Torino e provincia un plafond di 5 milioni di euro ed emette contestualmente un prestito obbligazionario di altri 5 milioni di euro, la cui sottoscrizione da parte dei risparmiatori andrà ad aggiungersi al plafond per finanziare i progetti di sviluppo delle imprese. Il prestito obbligazionario emesso da Banca Sella, a tasso fisso, potrà essere sottoscritto dai risparmiatori/imprenditori entro 31 luglio 2014, con un importo minimo di mille euro. Le imprese associate potranno quindi beneficiare di un plafond complessivo di 10 milioni di euro destinato a finanziamenti a medio e lungo termine. Il finanziamento, a condizioni agevolate e supportato da garanzia di Unionfidi, potrà essere a tasso fisso o variabile, erogabile per un importo massimo di un milione di euro o comunque pari all 80% del progetto da finanziare. I finanziamenti dovranno essere finalizzati a migliorare le capacità competitive dell impresa e a favorire nuova occupazione, con particolare attenzione per gli investimenti dedicati all internazionalizzazione e allo sviluppo dei processi aziendali, soprattutto tramite le nuove tecnologie digitali. Rientrano quindi le spese per investimenti immobiliari, in macchinari e beni strumentali, le spese per l internazionalizzazione, le spese di ricerca e sviluppo, i costi sostenuti per la creazione e lo sviluppo di contratti di rete, per il deposito di marchi, brevetti e disegni, le acquisizioni aziendali. L importo finanziabile è pari all 80% delle spese ammissibili fino ad un massimo di un milione di euro. Siamo particolarmente soddisfatti ha commentato Pietro Mulatero, Presidente di Unionfidi nel corso della conferenza stampa di presentazione dell accordo- di essere parte attiva del presente accordo, frutto del legame consolidato con Banca Sella e che, ci auguriamo, possa contribuire a ridare ossigeno al tessuto imprenditoriale del nostro territorio. In tale ottica Unionfidi interverrà a favore della Banca con le proprie garanzie, che fruiranno altresì dell intervento del Fondo Centrale, applicando ai propri Soci commissioni ridotte. Riteniamo molto significativa la peculiarità dell operazione, ossia convogliare, tramite la Banca sui soggetti economici del territorio, in questo caso le PMI, le risorse finanziarie raccolte sul territorio stesso, provenienti essenzialmente dal risparmio di famiglie e soggetti privati. Frutto di un accordo fra Unionfidi, Banca Sella, Unione Industriale di Torino e Api Torino Gli uffici di Unionfidi sono a diposizione delle imprese per approfondire questa possibilità di investimento al numero o contattando direttamente il gestore di riferimento.

6 Strumenti 6 La Centrale dei Rischi di Banca d Italia Da scomodo Grande Fratello a strumento di gestione aziendale Ad oggi tutti gli Istituti di Credito fondano le proprie valutazioni di merito creditizio sull analisi quantitativa del bilancio d esercizio e su quella andamentale della Centrale dei Rischi (CR), trascurando l importanza dell analisi qualitativa dell azienda e dell imprenditore che la rappresenta. Tale atteggiamento è stato reso ancora più stringente dall entrata in vigore di Basilea 2 che ha aggiunto ulteriori vincoli di qualità agli impieghi degli Istituti di Credito, in termini di rischi assunti. Ciò ha provocato un ulteriore sfilacciamento del rapporto banca-impresa, andando ad aggravare ulteriormente la già pesante crisi finanziaria in atto. In questo ambito è importante comprendere a fondo che cosa sia la centrale dei Rischi e come funziona. La Centrale dei rischi non è altro che un sistema informativo sull indebitamento della clientela delle banche e degli intermediari finanziari vigilati dalla Banca d Italia. Il servizio, prestato dalla Banca d Italia, consiste nella gestione di un archivio alimentato dagli enti partecipanti. Ciascun intermediario segnala i soggetti affidati e l ammontare del relativo credito con cadenza mensile; la Banca d Italia elabora le segnalazioni ricevute e restituisce agli intermediari informazioni, opportunamente articolate, circa l indebitamento complessivo dei propri affidati e della clientela potenziale. Le finalità perseguite da questo archivio sono fondamentalmente tre. - La Banca d Italia trae importanti informazioni sull andamento della domanda di credito e sulla politica creditizia seguita dal sistema bancario nel suo complesso. - Le Banche ottengono informazioni utili per la valutazione del merito creditizio della clientela e, in generale, per l analisi e la gestione del rischio di credito. - Miglioramento della qualità degli impieghi degli intermediari partecipanti, e in ultima analisi, accrescimento della stabilità del sistema creditizio e finanziario. Il contenuto di questo flusso informativo è piuttosto esteso e complesso, cercando di semplificare possiamo dire che la Centrale dei Rischi esprime l ammontare e la qualità a fine mese di ogni mese dei crediti per cassa, dei crediti di firma, delle garanzie ricevute, dei derivati finanziari per ogni azienda e contiene anche una sezione informativa. L analisi della CR è, per dovere di cronaca, non agevolissimo. Soprattutto le prime volte i codici e le descrizioni utilizzate per classificare le diverse segnalazioni possono apparire illeggibili. Finindustria offre un valido aiuto nel primo approccio a questo strumento (compresi, ovviamente, gli adempimenti necessari alla richiesta dei dati); elabora un analisi annuale dell andamentale aziendale sul sistema creditizio evidenziandone i punti di forza e debolezza al fine di prendere i dovuti accorgimenti per migliorare la situazione complessiva. Previsti crediti agevolati Bandi PMI 2014 Sono attualmente operativi i nuovi Bandi 2014 della Regione Piemonte destinati alle PMI che sostengono investimenti finalizzati ad introdurre innovazioni nel processo produttivo, sia per renderlo più efficiente sia per adeguarlo alla produzione di nuovi prodotti. Si tratta di finanziamenti agevolati della durata di 60 mesi di cui 12 di preammortamento costituiti al 50% da fondi regionali a tasso zero ed al 50% da fondi bancari a tassi convenzionati. La quota pubblica di finanziamento potrà essere incrementata al 70% nel caso in cui il progetto abbia durata massima pari a 6 mesi e, qualora l investimento sia superiore a , anche nel caso in cui vi sia il miglioramento delle condizioni della sicurezza oppure una significativa diminuzione delle emissioni in atmosfera o nei corpi idrici oppure un significativo miglioramento del ciclo dei rifiuti oppure una razionalizzazione dei consumi idrici oppure un miglioramento dell efficienza energetica. Le spese ammissibili possono riguardare: - acquisto di macchinari, attrezzature, impianti; - servizi di consulenza (massimo 20% del totale spese ammissibili); - acquisto di brevetti, licenze, know-how o conoscenze tecniche non brevettate (massimo 10% del totale spese ammissibili). Per informazioni è possibile contattare il gestore di riferimento o telefonare al numero 011/

7 Unionfidi e Gruppo Impresa insieme per le imprese 7 Agevolazioni Unionfidi ha stipulato con Gruppo Impresa Finance Srl una convenzione per il servizio d informazione, assistenza e consulenza sulle opportunità di agevolazioni finanziarie pubbliche dedicato alle imprese socie che operano in Lombardia. L accordo prevede la possibilità di accedere a servizi d informazione e assistenza per la richiesta di agevolazioni finanziarie pubbliche, attive o di prossimo avvio, per esigenze di liquidità o per progetti di investimento, sviluppo, ricerca, formazione, internazionalizzazione, start up e aggregazione aziendale. Ecco, qui di seguito, un approfondimento di tre strumenti di finanziamento regionale relativi al Fondo di rotazione per l imprenditorialità (FRIM) destinati ad agevolare diversi stadi del ciclo di vita aziendale. FRIM Start up e Re-start L intervento sostiene l avvio di nuove imprese e il rilancio di imprese esistenti. L iniziativa Start up è rivolta ad aspiranti imprenditori, start up innovative, piccole e medie imprese iscritte al registro imprese da non più di 24 mesi. L iniziativa Re-start intende invece supportare la rinascita di piccole e medie imprese esistenti, sia attraverso la costituzione di una nuova impresa (Newco) quale esito di fenomeni di ristrutturazione aziendale o quale esito dello sviluppo di un area aziendale preesistente (Spin off), sia attraverso il rilancio dell impresa esistente che, pur mantenendo lo stesso nome e la stessa compagine sociale, avvia e realizza un piano di rilancio sostenibile, innovativo e in discontinuità rispetto al passato. L intervento prevede tre diverse tipologie di agevolazioni: un contributo a fondo perduto di 5mila euro a copertura forfettaria delle spese sostenute per la predisposizione del business plan, un finanziamento a medio lungo termine al tasso fisso annuo dello 0,5% erogato da Finlombarda (società finanziaria regionale) a copertura totale delle spese sostenute per un massimo di 100 mila euro e, in caso di eventuale apposita richiesta, un contributo a fondo perduto fino a 24 mila euro a copertura totale delle spese sostenute per servizi di affiancamento resi da fornitori selezionati. FRIM Sviluppo aziendale L intervento sostiene gli investimenti di ampliamento aziendale avviati da piccole e medie imprese lombarde attive nel settore manifatturiero, delle costruzioni, dei servizi e dell artigianato. L intervento consiste in un finanziamento a medio/lungo termine o leasing a copertura totale delle spese ammesse fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro erogato dagli istituti di credito con provvista mista: il 50% con fondi regionali al tasso dello 0,5% fisso annuo, e il restante 50% con fondi degli istituti di credito aderenti ad un tasso convenzionato. FRIM FESR L intervento sostiene l innovazione di prodotto e di processo e l applicazione industriale dei risultati della ricerca. Lo strumento è destinato alla piccole e medie imprese lombarde operanti nel settore manifatturiero, delle costruzioni, dei servizi, nonché alle imprese artigiane e cooperative. E prevista la concessione di un finanziamento a medio lungo termine al tasso dello 0,5 annuo erogato da Finlombarda a copertura del 100% delle spese sostenute per progetti di ricerca, mentre per progetti di ammodernamento aziendale conseguenti all applicazione dei risultati della ricerca il finanziamento è erogato dagli istituti di credito convenzionati con provvista mista: il 60% con fondi regionali al tasso fisso annuo dello 0,5% annuo e il 40% con fondi bancari ad un tasso convenzionato. Attivo un servizio d informazione per le aziende che operano in Lombardia

8 DIETRO AL SUCCESSO DELLA TUA AZIENDA C E SEMPRE UN PARTNER DI FIDUCIA DREAM onfidi Finindustria UNIONFIDI Alessandria Via Lombroso 6 Tel Fax Asti Piazza Medici 4 Tel Fax Biella Via Bertodano 11 Tel Fax Brescia Piazzale Garibaldi 5 Tel Fax Casale M.to Via G. Mameli 10 Tel Fax Cuneo Via Bersezio 4 Tel Fax Ivrea Corso Nigra 2 Tel Fax Novara Via Solferino 2/c Tel Fax Rho Via San Martino 3 Tel Fax Verbania Via Sironi 5 Tel Fax UNIONFIDI S.C. Sede Centrale: Via Nizza 262/ Torino Tel Fax info@unionfidi.com unionfidi@unionfidi.legalmail.it

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